Fiera Letteraria - Anno VII - n. 43 - 25 ottobre 1952

\ \ DOMENICA 26OTTOBRE 1952 LA FIERA LETTERARIA Pag.7 CELEBRAZIONE DI ZA DO 1 AI A TRE TQ A PJPUNT I su UNA CHJCIES~ DI R.O~A \ \ \ * J\ CAVALIERI DI EKEBU' Cinquescultori per la '' Via C.rucis" Un <I_uartodi secolo non è trascorso invano: profondi solchi ha inciso il tempo sulla partitura dei " Cavalieri,, esaltandone senza remissione gli aspetti provinciali * di GUIDO PIAMONTE \ TRENTO, ottabre SI dice che Riccardo Zan– donal. 11<>vra ogni altra opera sua, sommamente prediligesse 1 Caçalien di 1-::kebù, 1t cir– condasse dJ un p,t.erno a!!etto ben più lnteruio di quello nu– trito, ad ....,mp!o, 1 per la for– tunata France!ca d, per la ca– nora Giulietta; co,1 che un giorno, fattoo! crtt\co di se stea11<>, con quell'lnevltablle parzlalltà di prospe1tlve che è tipica degli art1Stl quando prendono -a parlare del pro– prio lavoro, non esitò R,\ dichia– rare che Francesca era\ l'opera della giovinezza. l C'nvalierl quella della maturit à, è con– cluse con un tenue at.to \dl fe– de nell'avvenire di qu esti> suo partito. Compremlblle. I e g ! t t ~m a, umanissima poslziooe, del tut– to analoga a quella assunta dal genitori nel riguardi di nna creatura dalla salute cagiof\e– vole, dalla costituzione grà– c!le e foriera di preoccupazio– ni: per questa creatura tutUE' le cure e tutti i pensieri, noi per quelle snne e vig0rose, che dimostrano di saper cnmml– nare alacremente per le dt!– !lclll strade della vlta. Nel rendere solenne ntto .di omag– gio al maestro a Trento, ca– poluogo della terra natale. I promotori hanno dunque mi– rato sopralutto a cons!dera– zlon! d"ordine sentimentale: hanno tenuto presente la pre– dilezione del maestro. lnt.u!to la riconoscenza del suo spiri– to per la tentata rivalutazio– ne dello spartito negletto: ed hanno scelto / Cavalieri àt Ekebù, riscattandoli dal sonno ormai venticinquennale che in patria - ad eccez.ione di qual– che ripresa radiofonica - li circondava. Valido scelta, dunque. sotto la specie del sentimento; non altrettanto vnllda se nd cssn avessero per ventura presiedu– to criteri di valutazione artisti– ca: nel quale caso un'edizione di gran cartello della France• sca od anche una ripresa di Conchita - dnnnegglnt!l nclln sua carriera da un'ecce,sfva somtgllnnzn della flgurn della protagonista con quella della bizettlnnn Cannen-nvrebbero meglio reso onore al musicista. scompnrso. Sul plano estctfco il ritorno del Cavalieri non hn condotto. In definitiva, ad al– tro risultato se non n quello di riconoscere che il ventlcln– querinale silenzio era dettnto non già da ragioni contin– genti od effimere, dn tncorn• prenslone o da Ingratitudine o da mnlevolezza, mo scntu– riva da concreti motivi este– tl<:i: topera della maturità appare Invero assai più lon– tana e assai meno meritevole dell'altra, che l'autore quali– ficava come l'opera della gio– vinezza. E questo sopratutto per un motivo cardinale: pc.rchè Il li.,rettlsta dell'opera della gl)vinezza si chiamava Oa– b*le D'Annunzio. quello del– l'opera della maturità. più mO<Jestnmente, Arturo Rossn– to. Che Il valore del libretto possa arretrare in secondn li– nea idinanzi al soffio redento– re della musica è fenomeno EVOLUZIONE D LLA XIJ,OGRAFIA ':.Jc: SPACAL moderno . . incisore • e Spacal è l'unico, In Italia, che abbia sa!)Uto su– perare quel limiti (I limiti, cioè, della "riproduzione " sllogra.llca d'un disegno già fatto) e trovare un proprio stUe grallco, adattando l'Incisione su legno a, una conce– zione delle forme basate su rigore deH'oi:dine astrntto·•· Cosl già nell'esordio sono centrati da Giuseppe Mar– chiori il carattere fondamentale delle sllogra!ie Spo.– callane, l'!mpegno virile dell'artista e l'ampia Implicita lode. Veramente superba lode questo primo posto o.sso– luto con!erito dal crltlc<> a Lulj!f Space.I: anche se, a r!flettere un pò, la sllogra.lla come arte (e non come mero mezzo riproduttivo>, e la sllogratta astratta in mo– do speciale, non distendano sull'Italia troppa ricca o nu– trita vegetazione. Comunque, anche a nostro vedere, que– sto J)OStoprincipe Spacal lo merita In pieno. Il triestino Spacal è incisore e pittore: ma l'incisore, meglio, Il silografo primeggia sull'altro n.rllsta. E che questa nostra convinz.Jone non sia proprio gratuita, lo sutrragano, per no!, quelle quattro o cinque coml)06lz!onl che nella cartella ora pubblicata del triestino (Spacal. Venti silografie presentate da G. Marchlorl. Trieste, 1951), a di!!erenza delle altre In bianco e nero, sono su quattro e perfino su cinque legni colora li. Il colore In quelle tavole o superllclal!zza Alquanto la visione <• Panni al– l'arùu), o aggrava e dl,sordlna la distribuzione delle om– bre e delel luci <• Santi di paese >), o toglie respiro a tutta la composizione Cc Marina>). Supera queste tavole la e Naturamorta • del '46, già comparsa alla XXIV Blen– n'ale, e che riesce a schietti Intarsi cromatici di popola– Teseo SRJ)ore; e di aricqr più alto livello la. recentissima e Ascesa.• la qu ale uni ca di queste sllogralle a colori può a.vvlc!nars! alle rlt.rn! che e Insieme llabesche ltemz!onl delle creazioni ultime. Ma lo Spacal più genuino, lo Spacal migliore vive es– •enz!a.lmente di rapporti e contrasti e tensioni, e magari ossessioni, di bianchi e di neri. La notte nera. del fondo su cui si disegnano crepitano scintillano ! luminosi segni, 1 tratti accumlnatl, ! triangoli, le losanghe, le serpentine e le lune e le stelle e le girandole, quello.. fantasia ecci– tata che si costringe tn perspicue rigorose geometrie, non per negarsi o ottundersi, ma proprio per vigile bis()f:nOdi condensarsi e sublimarsi, ra.ppesentano Il mondo elemen– tae necessario alla poetica dJ questo singolare arUst.a. Quando Spacal ln!zlava nel 1937 a M!lano Il curricolo che per onesti e logici trapassi, e non per funamboltche Improvv isazioni o peggio per, furbeschi aggiornamenti, lo porta.va a. quel personale astrattismo nel quale giustamente l i su o acuto critico vede Il legittimo e più redditizio ap– prodo, egli guardava ancora con Interesse agli epigoni della pittura meta!lslca. Anche allora, del resto, quella pittura egli Interpretava con un fantasUoo e magari In– genuo mondo da !laba, Ora di quel primo periodo non resta qui che • Astrailone >: interessante, anche se non molto importante segno, come indice d'un non lontano futuro. E' un'astrazione ancora alquanto decorativa, nel– l'aura della reviviscenza. barocchegginnte del tcmP0. Nem– meno e Idillio agreste• del '42 s'è liberato del tutto dal fiabesco \lno pò di maniera d~ quelle origini. Ma ecco, subito l'anno dopo, la e Valle delle tre lune >, nella quale anche Morchlori vede t:n tentativo anticipatore della fase odierna.. Tentativo ch'è già una conquista; dove Il reale glè. tende a mutuarsi con l'astratto, e dove l'astratto, pur legato al dato fisico non !"teramenta trasposto, In– dica la via a una forma purificatrice ch e s'lden tl!!ch! con la ~aggiunta poesia. e Annon[e • e e RII.m l•· del 1950, e Ascesa > e e Luna Park • e e Città di notte> del '51 te– ~tlmonlano che quell'annuncio non era stato vano. Ma Space.I con questo lnd!rlzw a. una poesia cioè sempre più svincolata dal motivo e che trova il suo più libero volo· in una ldeogrammatica costruzione grafica - non rinnega l'altro suo fondamentale orientamento: quello di ridare l'umile mond~ che lo circonda, e eh 'è li mondo ,partlcolannente a lui chiaro, In una forma sempllllcata all'esterno, ma. che non vuol rinunciare tuttavia a11a re– p,ulblltt.à del vero. Ecco dunque e Macerie sul Carso• (19~6), e Mattino sul Carso, (1949), e Spaventapasseri• e e Scala• 0950). e Cimiteri di guerra• del '46, di cui Mar– oh\lOHfa un'analisi di un•,derenza e di una !e!lc!tà senza pard. è a mezza strada tra I due Indirizzi. era. se l'autorevole present.atore pone assai giustamente J'aci;ento sullo Spacal e astratto•• lo Spacal che potrem– mo chiamare e slntetlsta > - e di cui stiamo parlando - non ba !orse avuto da lui il r111evoche a noi sembrq. meritasse. Comunque questo Spacal secondo non è meno degno dell'altro. Quel due paesaggi carsici, ad esempio. e specialmente e Mattino>, sanno ridare U carattere del luogo e, del tempo 1n una solennità arcaica, in una essen– zle.lltà pura.. E, a non parlare del resto. e Scala • (ch'è contemporanea all'ultima produzione) presenta, con una ,ap!ente dl!trlbuz!one di bianchi e di neri, tal carica evocativa, inversamente proporzionale alla quasi eroica riduzione del s egno, da metterci quasi In Imbarazzo sulla preferenza da da.re all'uno o all'altro modo del nostro trlest!no. Un arte!lce dunque da porre bene In vista. E un ar- tista - non si potrebbe megllo Insistere di quanto con \ piena giustizia Insiste Marchlor! - che a tradurre li reale neJla sua interpretazione stmbollca non ha usato modi. , formule, l!nguagg! altrui. Questo autentico fnclsor~ mo– \ derno alla propria poesia, come sempre un poeta vero, · ha. saputo dare una Ungua schietta, fresca, sinceramente personale. RE~1JGIO ~IARINl LA GABBIA DI * Nel suo trittico radiodrammatico Tyrone Guthrie mette in stato di accusa il processo di inibizione prodotto dall'educazione inglese Tyrone Guthrle non solo è compagnia. dell'Olà Vu:). E Gcbbia d.l sco,attolo, nella pre- un autentico pion1ere del Ra.· questa diserzione non può cer• elsa e felice traduzione di Raf· dioteatro nel mondo, ma è an· to considerarsi un titolo di fe.ele La. Capr,a. Questa. cpera che li più geniale e il p!ù au· mento per la BBC che può ru messa !n onda In Italia, per torevote radiodrammaturgo che vant.are in Guthrle. e troppo la prlrna volta. da Radio FI· vanti la. Storia dell'Arte Radio· tardi. U suo più grande rad!o· reoze P.W.B., per la regia di fonica. Dal 1929 al 1931 - autore. Jacopa Treves, li 31 agosto mer.tre In Italia Luigi Ch!a· Il mondo pnellco di Tyrone 1945, In un_a ra!flnat.a esecu· relli, per primo, si av vlc:na.vn Gut.hrie ha un tema unico, ap- zJone dal vivo. La regola~ e o.I microfono con una breve e profondit.o e meditato: un'ac· grigia vita quotidiana dell uo– scanzonata commedia scritta cusa diretta t: ind;,retta con- mo Inglese.. chiuso in un:i ve· per U mezzo espressivo della tra le tnlbizloni prodotte dalla ra e propria gabbia ruotante radio, Tyrone Guthrie, già pa- r!glàa, rormale e spesso lpa- d! scolati,olo, nella quale. ere· drone consapevole della nuovn crit.a educazione inglese, un!· dendo dj andar lontano con forma. scrive quel tre famosi forme pesantissima ed opprl· una continua ed affannosa cor· radiodrnnunt che rimangono mente, che veste e mortifica., sa., finisce per trovarsi sempre come un'unica pietra m11lare fin dagll anni verdi, ogni per· allo ste~_ED punto. soffoca sotto nella. letteratura. radiofonica sonalltà in i.sviluppo. Cosl In una puhta ma densa 1 cortina specializzata, e cioè: I fiori 11.onAvvisi Matr mori.. ali, tplendido di r.ebbia ogni asplraz.one ed devi coglerll, Gabbia di sc:oiat esempio di torica paetlca allo ogni evasione, da padre In fl· tolo, Avvr..si matrrmon. ali, trac· stato puro, ove le romantiche gJlo. A scenr reali s1 alte_rna· ciandò quelle solide ltnee che fan.taste di una zitella nn.ufra· no scorci corali che stntet.zza.~ oggi formano la base tecnica ed gana nel rispetto umano e nel• no stati d'animo o situazioni estetica. della migliore produ- la paura, cost nè J fiort non chLave, profondamente espres· zlone radiodrammat1ca eurcpea devi coglierli, armoniosa esem- slve'. cadenzate, insistenti, os· ed americana. Guthrle disse pio di sintesi e~presslva altrct.· sess1ve, quant.o ba.sta oer dare quanto si poteva dire in fatto verso il proce~so mnemonico. ur. significato inequivocabile dl arte radiofonica in soltan- ove la puntigliosa resistenza all'incidenza del temp0 sulla tra tre opere, e disse anche alla piepondernnte volontà al- maturata e tmplac1blle strati· l'ultlma parola In !atto di tee- trul costrinite un giovane ad flcauone d!i mnte atteggia· nlca. e di prosodia per il ml· una vocazione religiosa ne11a menti, pensieri, cure e rlnun· cro!ono per quas! vent'anni. quale può trovare soltanto una cle di tutta una vit(\, La regla Soltanto l'indifferenza e la re· serena e dignlto~a purezza spi· di Umberto Benedetto. coadiu• sistenza pa~lva dei ftinzlonar rltu&Je. co~l. Infine, in Gabbi.a: vala. dal sensibile tempera· della Radio tnrlese - ed un di scoiattolo, che riassume, ment-0 _dell'attore Culo Prln· certo lnglustlftca.to timore del· fondandole le due preoe- clp!nl, e stata ott!ma. special· la pro.sslma. C?> t e:evlsione - dentt tecniche, ove 11 tema !i mente nelle precise, concerta· [ 1~ 1;~~nt'.:.d ~ 1~t~~~fot~fln\j fa ancor più evidente e di· te ed equUlbrate parti corali, paeta Guthrle che si dedicò, In chiara.te. ~~ ;t'"ro 1~d~~::;.~ t, 1 epi~zr~:Jl~: seguito. alla poesia drammatl· Il T erz.o Programa ha pra· fonici di squisita Cattura. ca (fu, tra l'altro, com'è noto, tlcamente inizlnto la sua. sta· li direttore e II regista. della zione radzoteatrale appunt-0 con ALBERTO PERRINI a G~noBia :. ARTIS:l'I ITALIA~ 1 1 * Sergio Romiti E' uscito, per i tipi delle e Edizioni del Mzlione > (Milano), un fascicolo dedicato al pittore Suolo Rornltl, con &et tavole a color! che presentano auoi lavori degli ultbnt tre anni. Il bolognese Romltt è giunto. attraverso un l.avoro ca&tfgato, auidu.o e co&tante, a. porsi, giovanissimo, .su un piano df notorietiL internaztorn:ile e la Biennale di Venezia lo a nnovera , con cinque opere, fra gli e!positori. Questo !l suo puu.to d'arrivo, att,-averso le mo.,tre per.sonalf df Mila n o (Ga lleria cùl Mii.ione), Tonno. Ba&tlea, Firenze e ultima,ne11te a Parigi, dove I consensi di una critica intel– ligente e ammirata lo hanno consacrato fuori d'Italia, E' molto importante che un pittore come Ro~lti s.f presenti, quest'anno, alla ribalta di una. notori.eta plu vasta, quando le varie e imprecise polemiche su.l concetto di realismo !f sono arenat, su po11.zfonl meno che mal esaurienti e vah:ie. Un giovane che nolla .sua pur breve carriera (d al '46 ad og gi) è :,,a,aato con umUtà attraver&o molteplici esperten.ze, dal reaU.tmo turgido e prepotente dell'immediato dop oguerra alla reazione Intellettuale et.i una metodica cartesiana, per arrivare a que!t'ulttma tra– sfigurazione plastico~pittorlca di una realtà poet_ica di :::~~~;~~~~t~:rr:::e;~tgo,~:i~~~a ~~~b~~e:~a/~tr~etalfift~!= :,~~~irl~~ac:~:t::~~~~~~gl1aa,,:;::atl~ dr;srcnui~og)a~i altra contenutistico (neorealisn10J conduceva. a risultatf che da uria tematica comun~ denvavano antitesi di un reall3mo ele,nentare e di un cubismo ari1o e matematico. Crisi Inasprita.si negli ultnnl anni con l'aggiunta complf. caztone dell'astrattismo. Ognuno 11ede q1tanto sia di/flclle, specialme_nte -per un giovanissimo muoversi con equflibrfo fra le risultanti di q11este dfver!é tendenze. Romiti ha sentito la J)Olemfca, l'Ila su.perata passandola al va glio della sua intelhgenz.a selettiva ed ha raggiunto, in un tommos.so p eriodo dt asse– stamento, una relatli;a calma spirituale. Ciò ha ottenuto nel migliore dei modi e iriten_dendo non indegnamente, come intimo estm:pio di moralita, la meditadone del grande co,1cltta:ti110 Morandi-.. (Francesco Arcangeli), Mi &Lcon– senta. a questo punto, di aggLurigere e umil mente>: per chi e appunto in questo senso che io intendo valortua.re lo accostamento. Gli allucinati e plastici Ja11ta&mi di M~r ancti, le sue sfumate e prez io.se variado11i di toni confluiscono, nel Ro,niti, in una. mode.sta e tnte/ligente a1simila~i0~ df motivi che !i nota 3oprattutto nella de/ìnizione deglt oggetti In una loro atmosfera: atmosfera ben d.ecl&a e fu~a in ltforandi, talvolta cromaticamente e pla3ticamente evocata da Ro,mti come troit-d"unlon fra realtà e 3ent1mento. Queste lievi e gradevolL a!perlta sono d'altra parte l'Wdice più significativo del te-mperame11to pas&ionale e drammatico del pittore, che trabocca attraverso le sorve, gliale e castigate linee della sua conipo!izione. A que.,:to punto e opportuno riportare le parole con cui Marco VaUecchi conclude la &ua pre.sentaztone del pittore al pub– blico parigino: e Il lavoro d, Romiti avrà, senl'altro, le .sue vicende, e stanno in 1m futuro che cl è dato intuire ma non anticipare: tuttavia non possta.mo /are a meno di guardare con buona fiducia al suo .sforzo attuale di legare In una lim.ptda immagine gli oggetti realt• alla sua emo– zione poelu:a, senza rifiutare Il dibattito della cultura contemporanea. recandovi an.:l un contributo di chia– rezza.> Quell.a chiareua che, rara nel giovani, non rt.schta mai di inaridirli se bilanciata da un temperamento acce.so, caldo, italiano, quello che ha fatto si che Il critico fr anc e&e Jean Bouret scrìves.Tepo!Ltfvame,ite su Arts: e Je retrouve en France le Sergio RomitL que favai3 vu en Jtalie et qui est vralment uri des meLlleurs pelntres dc sa generation. Je le retrouve don.e avec jofe, pcut ~tre aus!t parce qu'il est lui méme la Joie. la 10:e de la couleur, la joie de la com.po.s1tion eniwée de Picasso, mal! un Picasso plus ìtalien qu'es-pagnol, c'est-a•dire moin.s cruel, plus disor– dom1t, plus rare peut étre dans ses tons. Sergio Romiti par &afaçon de clarlfler le& forme!, de le& rédufre à l'enen– tlel obtlent une ilnpre.sslon qui n' e.st pa! &ans évoquer la grande période puriste.• Ecco frnalmente e il contributo di chiarezza• che allontana un« volta di piU dall'Italia l'Immeritata ma acqu:.,lla fama di una certa elasticità estetica; il lauo df Plca,.sso.che . .vis itando a pa rfqi la mo.stra di Romlti. chle• deva si trattasse veramcn.te df un glove-ne o di uno d1 quet giovani di cinquant'anni, c i oJfre, lncon.Tciomente, il più grato omaggi.o: il riconoscimento di una tra.dfalone che gli arttsti seri, in Italia, vanno fatico.samente co.struendo. ANDREA NARDI DOPO LA MOSTRA DI SUZZARA * Ruffini •1tt11 si apre alla retoriea ,\

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