Fiera Letteraria - Anno VII - n.38 - 21 settembre 1952

DOMENICA 21SETTEMBRE 1952 LA FIERA LElTEKAKIA Pag.5 LA XX\ 1 1 B.Ei\NALE D'ARTEDI VE~EZIA TOULOUSE - LAUTREC SOUTINE TUTTO RO~IANTJCO ... Un espressionista per nascita * Il pillore dipinge ciò che vede . Ma dipinge in staio di "trance,, cou il cuore in orgasmo e i nervi scoperti li ritratto che nel '17 Amedeo Modlgllant fece a Soi.1- t!ne rappruenta un giovane barbaro smarrito dietro I suol sogni. L'Inclinazione stessa della figura - non dico gll occhi, dall'iride senza raggio e sul punto di apr.rire sotto la palpebro. superiore. come vedi In quelle pupauole che le bambine mettono a dormire - l'lncllnaZlone a Mnlstra di tutta quanta la rlgura (busto, braccia e te.sta) ::~:,t~~ -~ f~~~:~ ~~f p"e~~~:10 1 . 8 1r::a1:r:• u~ ~= ~~:afsfa\• q~IJ:f'i:t:do~Z:::e~~!~ dalla solitudine e dalla cap';mu~n;til 1 ~ :rcaacfe~~r!u1~:s~~~~c~t: 11 tm~i u~~u~:;c1 sottil~ taglia la fronte, ed anima. d'Inquietudine la do– lente m~cheral; le mani piccole a;li)Oa-glate alle CO!ce; ~eduto davanti a noi come davanti al giudice Coal foto– gufo della polizia) Il pittore Soutlne si manlfe~ta per quel che fu negli anni eroici della sua vita parigina. La civiltà sii.tura la sua anima vorglne, gli pone addosso un'Altra m11.hnconla. Il flgllo ciel s11.rtodi Smllovltch è come lncantA.to alla vista di ess a; e n ello stesso tempo appare dccl~o R mettere a frutto tut.ta la sua tristezza di esule, a glovnrsl di quella natura Iper sensibile che è poi ~~~~ r:~~~:fm~~a~t 1 C:O,~~o 0 :!!~·. g~~a~d~: arllti~r:~ ~~ll~~ii"~ ~ 1 :1v lt> 1 ~1t1~:-i' 1 t ap~~1~t 0 L:elll~~ ~~lr~~~N: pl!anl - questo rllrnlLO è co~trulto. sorretto e definito dalie linee - erR, per co,zl dite, Il rren dell'ute:- Il mcuo per ~ttr11ral all°urto delle fensaz.lonl, alla furia della sen– sualità; !°elemento lntellettlvo ne 1 l'azlone d'un pittore che Intendeva reagire a Clzanne con l valori tormall nuovi dell'arte, sfiorando magari Il ro~~o della decorazione. Soutlne è. '.Invece, nella lmpo53!blllt-à di dl5.tlnguere fra llne9i e colore. La pittura per lui non è un atto scompo– nibile In due tempi, ma un flu•so Irrefrenabile e subi– taneo, una ~lmultaneltà di linea. forma e colore; ncn i: un'cHnsl. ma un'tspres.slone di moto. La percezione si fa ~~I~:~, 1:"~1 !~~~\~: ,: ~}~~~e d:c:a:o=cin~~!~~df~~ ~~I ~~~l;~~tà~!v!"~~~a~~~~e:ia e~~l~;t~l;n:Sp~!s:1~~1~~ di nucltR: cioè tutto romantico, e portato a gridare Ad alta voce I propri !lati d'animo, ad imporli come real~à di estremo Interesse (calda ,·tvandR pel nutrimento spl– rltuato dciii uomini); tllpresslonhta e fauve. come dire tuno eloquenza, pathos e provocatlone, e Quindi propr!o tutto Il contrarlo del cla.ulco - direbbe ll Berenson, che nmR In realtà e lneispresslva >, e lncloquente > di Piero -: ecco soutlne chiamare a t~ la distaccata. Immobile realtà di CCZRnne, ~r nutdlflcarla e rlmputarla nel CAiore di ~~i~r!~\i~t~vs~~v\ 1 ;,PCJ~ets~~~~~~!~;lge~~~t: ~!;s~ 0 (~~~ non è proprio una linea) non come d·un mez:w per defi– nire geometricamente e architettare 1mR forma, ma come d'uno strumento dl accentaz!one risica, psicologica e cro– matlcR: d'uno strumento (11 più el!lcace, forse) per ren– dere allarmante. vivente, suggestiva l'Immagine, per e ca• rlcare • di valori ,;entlmtntall e morali Quelle aslmmeirle e deformazJont. E•pruslonlsta. n Soutlne. com'erano .sta:1 fin dal 1905 I pittori del BrOcke. Ma s'osserva In lu1 un Ientlmento tutt'altro che ostile alla realtà contempota– nea, anzi Incapace di produrre forme rudimentali. arcai– che. SOutlne non protesta. né spera salvezza dalla bar– barie. {Pe.rclO,forse, sdegnava d·ea~ere deuo espretslonl- lta;S.,e~~lo è il~~~u~~m:r~a s~~~~ 1:o~a~~rrcode!~:àm;~1t1i ro~so. ch'è colore 10ntuoso e drammatico, colore barocco. Anche Modigliani, anche Scipione amarono li rosso. Che sia Il colore del pittori e maledetti>? Certo, euo e,·oca Il ungue, ed i: tussuo~o. orgiastico e funebre. L·avrcbbe vista \'Olentlerl, quella cara realtà, con gli occhi di un Rembrandt. Ma Soutlne doveva rare l conti anzitutto con Van Go;:h. e con la ,ua poetica alluclna-– tlone. Cosl I pae~aaa:I ch'egli dipinse son luoF,hl dove no:1 s'abita ne si cammina. euendovl sovvertite le lega! della statica e della pro~petti\•a. Il pittore, eppure. ,,1 sta lm• merso con tutta la sua fantasia - ch·è vivamente pla– stica. co~truttlva a suo modo -: VI vola dentro Inebriato, felice del &UO capoq-lro. La e sensulone > s'è trasrormata In visione: In visione drammatica. meglio che ravole ca. E 11 dramma 1111~ce dalla violenza del contrasti cromatici: dalla Irruenta e densità tcnsuale della materia, da}l'in• calwnt-c moto delle rorme. Il Quale crea Irrazionalmente lo /ipaz!o e:t agita, animandole. tulle le co~e. A dlffc– rcnta di ChR!{Rll.ct,e attlnp:e al folclore. e dipinge Ja sua fiaba col colori e le lince degli 1plrt:I lnpcnul: e r!Csce un primitivo sfociando nel surreale e nel magico: di Chagall che chiude gli occhi e topn1t 11 11uot'aradlto oerduto. l luoghi. le persone e I fantq,1,nUdella lontana terra natia. Il no.stro Soutlne cl mette sotto gli occhi una coscienza r:lfflnn1a e matura. lnmrniorata della vita \'l~suta. Egli p:trte dalla s~nsa1lone. il:Uarda alla cultura occidentale fmo a OOitllernc rc~/ienza (e Infatti, studiando la sua cpera. puoi rl<allre da Céunne al Greco: non puoi dl– ~~ndere fino alle forme popolarli; ~arebbe ancora rlu• sello un realista, con una natur11. meno trepida e deli– rante. meno e moderna,. E non dll'aga, non lntrama racconti: le sue non 11ono evasioni, ma e.salt.azlonl. Il pittore dipinge ciò che vtde. Ma dlplng.c ln !stato di trance con Il cuore In ort:umo ed 1 nervi scoµtrtl. SI con– Je.~or;a, 1ttraveno delle. Immagini. Come un lirico che .sfoga la ~ua violenza, crudeltà e compaulone. e1tll tocca I con– fini dtllR ,;frenateu.a e VI attinge la pol!.!'ia.Realtà. la sua. In perpetuo fremito. allarmante e drammatica, affascl– n1tnte e 50ttlle. Quel polli - galli .strozzati e tacchini - ancora battono !'aie, rifiutano li loro dt.stlno. Tutraltro ~h~~~~~~'f~n~r;~,\ ~i~~artd~i~ ~~~~e~~afSeE d1~f~t~ 0 1~! uno stato di ebbrezza? Soutlne e te\'ltore di sangue._., Soutlne e vampiro>. Guarda, alla Biennale, la più rlu• sclta di codejte rappresentazioni di carni macellate cch·è uu vero capolavoro>: quella roua e gialla,. col due pezzi amancatl sul fondo viola bruno. La crudezza del soggetto svanisce agli occhi del pittore. il cui lirismo pia.stico - cromatico tocca un vertice ch'è di pura arte. Largo, e per– flno florido e auntuoso, Souttne UI quale, non ostante tutto, più volte non è 11:randeartista perchè trcppo lmmedlat-o e com•ulsO) In tale opera assurge a toni di spettacolare, ~ 1~r;;~1~tt~ S1°~ 5 1~~· :it~~i: s~~!~~~.ag:m~ 1 1~~'i. dr'ai~~~~a::~ &ttcclerl, piccoli coristi, garzoni d'albergo. ll PtUtlcc1er,: d41 Jaizoletto rosso. Con la sua bianca veste di la\·oro e e la gun facln tra malatlccla, e melensa e arguta di e c!t,– tadlno, con~umato, di francese, il giovane modello è un uomo, vh·o ed Jn<leme una maschera (con Quelle orecchie d'a'>lno. co•I dllio~sat.o,disarticolato). Lo stranle_ro ~utlne è attratto dal co~tume e dà al per~onaggio la d1gnlta d'•m ch;erlco e l'attrazlonc del burattino. Un Intingolo d·uomo. queslo putlcc~re fumista :\!età vero - come un fatto di cronaca - e metà. Immaginarlo. \'IHGILIO GUZZI ç Biblioteca Gino Bianco BRUNO CASSINARl - e l'o"atura morta In rosa ILCUBISMO NARRATIVO DIBRUNO CASSINARI * Derivalo spontaneamente da maestri comé Cézanne e iWodigliani, U giovane pittore ittdiano, nelle sue •nature morie in auw1·0, ,,e; .woi J>r.e.wggi notturni, è riu..scitoa contenere le emo:ion.i della 111-emoria e della ,wrrn%ione in quelle applicn::.ioni. teoriche * di UARCO llA,-,SEf;CIII Se Cau.lnarl ha puntato alla Biennale 11ul!eoJ)("reulUm,. f'seeulte tra rei.tate MlOr• sa e In recente primavera. mentre ave\'a a dlSl)(\Slr.ione una sala che gli permetteva una revlslone antologica di tutto Il 1100 la– voro. non ;. perehi\ 11t fou.e caduta la t\rlu• eia nel IP* fatt,o..n1>1 suo paaSRto. Sok> pochi altri arthtl glonml seppero, com e lui, ere• scert ln coertnta sulle bHI di parter.t.c t. ?o.·raper queiraru:la ato\•anlle, che è In fine un atw di slneerltft e di oonl1dcnta, di mel.– tere tnnarJ I rbultatl odieml. ultlml. Del reato. trft I ,•enti dipinti della 11unYla, che i: una !rt\ le più feHcl della Biennale e non eoltanto del padiglione itRllano. ne ha ln– oh\SI tre o quattro ehe, per essere I testi più espliciti e riassuntivi del 11uopassato. docu– mentano chiaramente la aua evoluzione LA. Bn.cca b!anca, del 1942 e mC66a In vUtR dR un Premio Bergamo, rlllale al 1iU01 primi tempi e lndtcn, trn plani dl luce P spo1,l semplllkntl I\ rlnfomne la dellnlzJo~e plastica. e persino in quella schlvlti\ del colÒre quasi monocromo, un av\'IO cézanrua• no. una necesslu\ 11ubltoevidente di ordlnè, di gtu,11 rilloontrl sul\A. realtA degli oggrt.tL Invece Ja Vecchia 6/gnora. dell'anno 6C8Ul'n te. sta Rd Indicare Il culmine dei 11uol In– contri col movimento milanese di Correr,te e l'interesse per quel nucleo emoih·o, rap• presentato dal col01e, che ag1tavn I 11uolcol– leghi di gruppo. dR Blrolll A Bndoell a M1- gneco Un colon- In chl11\'e esp1e..~lonls,1>, che dove\a, per In sua parte. rompere 11 bouolo diaccia della neo-accademia lntilL"'1l· tast In certi !itttorl del no\'ecentli mo e cl:e I e mllRnesl • mutuRvano sulla scia llam– mtng11 di VRn Oogh e di ~or: un colore tuttavia che dtp05ta I lrruenr.:l ralvmlsta o l'agm llamma satirica. rL,all\'a a cert-e rl· nùnlscenu di modulnzloue provenzale. ~m• pre pre!Cntl nel gusto JombRrdo, e si derll• nava su 11.cccnllfavollstlcl, su miti dolci.&• slml e dillperall lnsleni.e di lontani eldo rndl. quieti deliri. 'E' qui. do,·e si \ede, a.uo me• scolaffll Roche M>ttlll e veleni letterarl •· dR l,autrèumont n Rlmb,rnd. che CaMJnarl porta quel dono di Eetenltl\. dl tene.o e cortese ldllllo. ancora vagnmen:e cre.pugco• !Are, che è Il 6110 timbro pht ~pontRrco e Immediato. Il Nudo della cattedrale dl!tltt.1. che portn In dl\lR del ton. dlmOl!lt1·acome Il glovtmc plttort Rbbln s11puto sfuggire a ceri! Astratti f\lrorl che pure rortero dJi qucll'nmblto, n certe gratÙltc folgornzlonl cromRtlche che dtnunclnvnno la m,mlem• su~entratn ·Rll'orlglnale spontaneità glmboll ca: e lungo_la Hne11 dl un tnugnamcnto me dllnto e r11ccolto ora su MOdhJl\anl. sepi,r fondere quelle due inltlall tendentt del 1uo la\·oro: di una formulazione pla stica. che nel colore si tinge di lirica tra.il! guraz.one SI scorge c!C>e. tln da Quei IIUOI prccedeutl dlnlntl. la partec!p azlone di Casel1111.rl Al de stlno. alre\' oluz.lo· ne della pltlura contemPO– ranta europea, oolta ormai non più ptr r1 !le650 letterario, come comporta,·ano al101a i tempi. ma In dlretto 8Cambk>; slcche ap• pare futile accennare a una soluzione ~111 plano della moda quflndo più cPttamente 11\ tratta di un coniributo ad un·a1ea cui turale che rlaponde alle sue Intime e nalu· ra!I dlspos!Llont d'artl.sta La riprova è g111 1n quella operazione di scelta che Caulnul, negli ultimi tempi vissuti ad ~ntlbea. nk ratto degli elementi che più gli al confor mMo. plil aderiscono alla aua privata lm· maglne poetka: In quel rifiuto. Intanto. del• le asperità e rigidezze di tnlune unpunt-'• ture teoriche. nellR rl(luzlone di certi archr tipi formali dentro rnrea de.Jla sua cmozltme e Poi. \'la via. nello &carto &empre netto d1 certi rlpleghl crom11tlcl e nppoggl dllegnu• tl\'I che potev1t110condurlo R unA. lm1i11glna– zlone attraente del dipinto. ma di me1a CliOmntMtA. 11 cubismo ~ta alrorlglnc di QUC!>tl nuovi dipinti e rlcntrR nclJ'ftrco dollf\ .!,UR evoluzione. da qut!l lonurno cezannlsmo d'av,,•lo alla lnt1wolat.urn rnodlgll11n~1' cli cui si dl..sse. Ma è giusto agslungere che A-ncbe nello nuova fate non 11 lntrRvHtle lo &fon.o di una nppllcaz!one a freddo. e non c·t.-del cubismo que lla secc httza. Quel puntiglio precettistico rhe 11nl.al rnol gtoml, per stridere e accartocciarsi In acnmlfit'f\le OMtomie. Nelle na1ure morte In auurro. che lmprlgionano non si u che llmpida tls61tà d'aCQua marina. nelle figure col \f'D taglio. nelle capre brucanti notturni p:-ir- 6R!l'!l'I di verzura. RMist!Rmo a una rlelabo• ni.tlone In chiave lirica di un cubismo nRr• rnth'o e persino mitol09"lco. che Include clot le e.mozioni della men:orlR e r:lmctte In \"I• gore la realtà dtgll OR!l'Cttl, la prcsent!fl drl mondo come &pazlo di unR Wstenzn umani\• e non ioltanto come lpote11Istlll11ttca. dove lo splcchlo'dl lunn o l'lnlra\•l~IO \Olto rem– mtnlle che -amora come un 8lmulncro, In• tendono muovere un lìlo di cOrdlalltR. una ronda di ricordi, suggerire. nelln fqrza t'.ella claus::ila stlllstlca, llnche una scan~lone ~en– tlmentnle, che nelle accensioni del colore, limpido, cantP..ntc. Epleljato. ll.OVR una fortn suggestiva. unn nuova e -fulgente nppar':tlo ne Non f' azzardato concluc'ere <'hè cl tro, vlamo dlnantl a uno delle perron11.IIIÀpl•i spiccate della i;IC1vMepltturl'l llaJtrn J\fARCO VALS1::CCHI II"' C,ISfJ ESE1tU•l,ARE IU Ul,-lll1SSlfl1~IS.Hfl ,IVA1, 1 'l'I ,-,ET'l'Ell,I co!~;;!r!i e:::u:~lt~l d:i~= e t l XXVI 8umna.e vcr.e.uana, df- or') . a ~~~~ot' :'~tl~~,.~~~: ;::a pf \. • natura dà il tema appar~cLnte filone, a guardar le crue sto-ic:imente, dell'lnte~ ra Slenn.:ile. L'irnpre.u1an1smo DI: PI !ERO N A IH: lll> ][ avanti Je tera di Corot seluu- Salons. opponrva uu altro u e Quai dts Pàquls > a Gln!vra. de la via a comprendere rav• 1iu10 1wgre!t.111en.e 111 ,o,.al a·una r,tentlalltà di U,,ea e ve11to dcl'a tendenza fmprcs• con la tnd'.z o,1e e ..:011 quc: di t::-nl /ret:dl da far correre sionl.,:ta nei pae.iiJ:tf piemoritc- gu.rto, zn opere a, tutt·a11ra il penslvo al na.stro Morandl. si, da Font~ ne.si ad Avonao, twi.per e. ma a le qtalz bho• SI. d tulto que.,:10.alquanto da Avondo a D el"eani. da Dl'I. una plu spcclairnente guara"re al perde per e&empio nel Pon– lCOnf o Revcenct, se:ondo la ,e si voglb coglier!! 111 lu! la te di Naml, che pur si co'lo– a.ntol ogta offerta dalla B,é11• origine del filone clic ho ca. nel tempo, tra Il Por1aJe na.le; e qwmdo dalla ,ala r/cl ·aetto. rustico e o·cv1vo romano pocsiJt1 piemontesi si pa,1 a La rottura t gla - e p1r {parlo ~I Pont~ di Narnl ve– queUa di Z2n:tomenrghi, ecco- qucu/ mcrcdlblle se ,i;l abb)o nu~o alla B.enn·le dalla Na– cl con quedo pittore .,ul p a• l°oocho alla dala, JdZ2, a1'no t1?11al Gallery o/ Ca11ada di no degli fmprusfo 1 .r,J /ran• deJ dec/..Jluo avv o del venti- Ottawa. e no11 del Ponte d-1 ce,1 e h1 o:w1mrno verso il dl- .seienne Corot alb ,:ittura .rol- N Mli c'l.'t O! Lo1;.vreJ e in v1sionmno ill1Utrato dal paitl- to la gu dl di mat.1h1 acc2- Ome:o e I pa.st- o:i e 11e·:o .rtt.r• glio11e che .s'i>iutolol ap punto d,m1cam~nle c.bbdf!ntl al 10 R roroo di ca~telgandolfr., al Dlv .sionismo: 4 e p0/ pa.s.re. • neoc a.mc: .rmo del l'OU..t.fln e entrambi posteriori al e Qual remo a i;edere Du/v nel p~d i- ctel Lorratn - 11e·Pcrt:11:! r\!- des Plquls > a Ginevra: intor– glion.e della Francia e qulnd! stico, dove tulto /'.nte11:lonalc gli e.1po11ent1del mcv1mtnto che poteva e.nervi ned'am• della e Brdcke > nd padiglto• bientatlone pr~1pettica d rf- 1I! -tela Germonla. pat,e- ::catta in pu·lta e chiarei:a di tno ,:onJ:tatare l'Inne.sto ae1- v1..1iorie;ed r. in o:evano Ro• re,prcu1onL!-mo naJccnte .sul tronfl ddrimDre.,:s!onl-mo cr~– sciuto a fa• v·.,:mo: C$prc.,:do• ntsta tutta Il movimen ·o de!– la e Brl.icke > e tutto i! rad • qllone del Stigio. e, 11e1Pa• lau::i centrale. t.rprtu!onbti .so:mn~ e Kolco.r-:;hlca. ed e– sp eu1ont.sla Kubi11 ne! padf– poone aelfAU.ttna; uno ,i;guar _ do a Paesag@lo a. Lofthus t a Case di Schmidt-Rottlufl, e ci parra d tro11arc1 dln-:rnzi al pr.m:, Kan:1in.,:ky, e qii•ndi al• le sogue ac,:·G.,:trat.t:.1111.1 del quale tutta la Bien,ia/e ab– bonda mano. CO'\ cui .ramo gfd: agli itUdl .rul v ro degli anni ro– mani, tra I! '25 e il ·u: qui, neg i albtrl elle fan macule 1.i;o:att di ten!ro v:rde arlv.so 1ul pendi .schiariti dalla ptlu– rfe cteoeroa, u11 p oa g.o ctl I~ v:ta e di gra::1:i hurnua nd ritmo •on~le dtlla gamma non molto var.ata, ma a,monlcsb– dm.a, 1'aece11to de l'emoz/o,ie p:.catrn.mte co,1 cmptat lia, Qui C i/ p:rntr> di parten::a deTfmprcss·ontSmo. La ,iatura dà Il tema: l'c.ccento dcll cmo. tloue lo i,1dft;idu ,llua In ope– ra d'art~. Lo .rte.s1,o aece11to, d'emoz one i;a.atamcntr ron– templatlva. è nella Trlnltl\ dc; Mon!l vt.s:a da V!lla Medici e 11e !a Ve:luta di Oenov,1 dalla pa....,egglata cr\cquhOlb. pae– saggi eh'! .r1.rc.r!ant ar10 di IU• çe emanata d zl cuor dd e C'O• .re e , d'!/lnl.,:cono attravtr,o un prc:!tHO d nmpll/l~at'.ont compO! !1v:, al, ma, lnsomm1. poetu:a; cd e nello ,tupemiO J. u. conoT - l.. no a /fgure o macchiette d'uo. mini e d'an mali. ·a I dementi paenscu:. po11i, a10,n, ca,•. }anno gioch i prc,.rp ettlcl dcli• cerati aggr~ vancto.rl df peiart– ttz~ seen,gra/lca; e v llan rl– torn' a 110n ao che minut!a ca llgrarca ne. p:irtieo/arl, d.l Jar ventre In me11ta perfino ,, C:alame, co11tcmporanco dl Corot. ma co.,:I in ritardo, a– doratore del finito quale eg I era, .Sono tra I q:iadrl clic tn– du'gono a! pa:snto, al ,-uato /aUo.sl conformUta ,u quel pa.uato, ne quali .ti perde al. quanto, non tutto ciò che c'è <part.> .:: <tt Pl12 ccneo ct'avt:enire net fJ'CnlO pittorico di Co1ot. Non ,1 lp;cghercbbe altrlmc11ti co– me B.1udellare, elle d1 Corot pote vedere $Olle. 11to le opere ut71cfalf, e.rpo.rte nei Saiom. a rfçaue eguaimentc al cuorr a!lla 1110<ter111ta Ch <:orot 10 qua/e .,:I ritlela h1 pfcnezia .,:u– lO nc11e opere no11 ul},Ci«II, tenute da Corot. p~r aè, ,omr eaprusfcne di una proJ)'lo. • /olli:i > da n!lscondere 11el– rc armad o>, aecondo cgl! di– ctva: e cl arrlv!l.r.r, prtcl•a– mente a p o_.o~ito !lei quadri npc,u da Corot nel Sa/on del '45, tra i qua I / gurara Ome– ro e I pa,t-orl. e c·t wna gran– de dl/fere1ua >, 1crlteva ~au– de:aire, e t ra u, i peuo {at;o e un pezzo fln.to ...: in genera/e, ciò c"ie t ra tto non e finito, e una cosa flnltl!Slma può e.s,e– re del ttl!to non fatta>. Na– turalmente, egli ero pe1 la co– .ra fnttl, pu la e touche a,-.1- rltuelle, Importante d bie11 placée ,, che è poi Il tocco crecuore. e non per la J, reci.sa. :Ione 11,ortt/icalrice dello spi– rito. Nel tocco creatore t !l genio, e quindi anche Il ge,ifo d.f Cor o(: e lo .ri vede nello sfes.ro Ponte di Narnl 01 Olla. wa. pur rl~ovato .recondo le regole dal Ponte di Narn1 del Louvre fatto In pJEna liberto: creot tee: lo .ri vede a man de.stra. d ove fl pa c.sagglo ten– ae, nel / or.do. a rivoler.ti e– iclu.rlvo, iovrano: e lo .s i vede ancora meglto nel Ricordo di Castelgnndolro, In lutto il lon– ta,10 c,lde si Irraggia la luce .,u cui .staccano, imbevendo.re_ tle agli orli, i grandi clberi del pani an!lstant1, con u11 ruul– tato d in.teme In cui 1 ,e.,idul c:i:lt1g1a/tcl ,t obliterano, bru• c1atf e con.turnati came at;i;l'r– r(I:fn Fontane,! i:a..ua11do d· Ila. 11era et' n 1 luen;::i drl Cc.lame 1n qur:lla appunto dr Corot e a.egli a/Jl,if p ,e.sdi /rance!l, del qua., avrv2 la 11v,1a~to11e nll'Etpo•l:ione mondiale di Parigi del 'Sj &' proprio un peccato rhe que.,:ta J1U»tra vene.tla11a abbia po•to ctl r,re/erent<J l accrnto $UI pr mo Corot. Cl a:rno a ogni modo alcu11l CJc-mplart dell"ultlmo, d~l Co•ot tutto e ao/o fedele alla propria e 101- lla >, tut'o e .scio cre:itore. In cui l'lmpres,'onl.rmo ava11H lettera a, det1111t.e/a 111,110 /or– ma pltl lampante: g11ardat:.. Prime fogli e. il ca.rnp11.n le di ooual. la e R.ue dt!i aaulu,. a Montmartre. r :.spctllvomente del '55-'56. ae1 ·1 1. dtl ·10 -·u. Levita nel primo. paslos.td. ,u11 scc01'1o, morbld... :1n ni >/i'ultl. mo. E In tutti o~ll'arnblent,i_ :Ione aerea carica d'intfml– imo, quel $Cn10 d'aqum: ore della r C<iltà n ella vita dtllo spirito giolo.to di lra:hrl~ In valorj v lt"11 scopo a ,e ,tts•I, Yin1ta tutta la letteratura greve di lntru.sfon, •vlsodlche, cutturalJ. di Pou.,:.rin e d1 Lor– rafn, com'è terml11ato 1/ rrgno d!lla loro lncl.,: va W1dura. Negli .rtual ritratti, t la rcol– tà·vi.tt.a che conta, per Corot: quelfa /e/fcitO: di vt.slone Jf"nta storia, che ti incanta comunf. candotf l'lnc:,nto dtl IUO poe– ta co,1 la monlera /erma di far pae.,:aag10 d"I nudo corpo di ,11,farlettanon meno clie con la m1manenza q11a11rarnate della itrada dominata dal campanile di Doual Chi ha v'&to, Olla XXIV Ble11na/e vene:lana, la realtà io~~~~'. ~:itrhea 1 ~~~t~a~~~~r:t:! re. alla XXV, 11e1 pa e~111a1 di Con..ttab/e, proverd: U SM.ro. a que,,t.a XXVI. d.t trocorla In– terprete dello 1tatlco rapunen– to che /a l'indfvldualltd dfl– l"hnpre.utonUmo av:i:ni 1 lette. ra. 11ella c/ollf,, di Corot. PIEno NARDI

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