Fiera Letteraria - Anno VII - n.37 - 14 settembre 1952

DOMENICA 14SITTEMBRE 1952 LA FIERA LETTERARIA Pag.7 LA XXVI BIENNALE D'ARTE DI VENEZIA LA BATTAGLIA DI PONTEAmllRAGLIO l~CO~TRO DIGARIBALDI CON R~NATO GUTTUSO Il contadino Guttuso modo sul suo cm·ro in quel tumulto; e il, ~uerriero Guttwo con. la sciabola sgt,ainata: riusc,md,o a td"net uniti questi due elementi, il pittore ha fatto della sua pittura un on'ginale e vit,o esemJ,io di realismo popolare dl CAh?.T..,O LEVJ I La prima formaz:one di I Torino. In questi tre ,-ertlcl Italiana ufficiale del tempo. Outtu~o e a,"·enuta ln Slcl- ecct.'ntricl rkchl di vita proi- nella oonfwa Milan o di q ~– lla, tn una_ realtà drammat1· pria e autonoma. Mliii al Ilio sii anni 1mperiall l !igniti.ca, ·11 ca. dlvl,;a nett.a_mente In due: acC'nùeuuoo della trfl.dWone pu un tnovane com e OuU,U 60. ~~~~;- Il~ ~i~ 0 d1 ~.;t ~?:;~~I l 11~::.~:~i11t~1 ~f'~~tr~ruc'~~ a'!~~'J;a~~~~~r~& 1: a.~:~ J>er Il pnne e la cipolla t" im- illO d"I JIOlltro tempo che non e lavoMI.~ nel Nord. l'lnoon• mf"r.ffi nelln i;te.s.."naun(\."!rrn abbia nllre rndlcl che In u1\n tro oon le • pernici e 1 faglll• del mito popolare del Palndl• ~torill eMur1ta. Jn quc,to nm· nl • del No,~to. del Valrnl m e dei Saraceni, dO\·e ..x::nl ! bff'nle di I\C~lone Aoelnle. ~ plMtlei, se non addlritt.u.ra cu,a dh·entn 1>torln. e fn\·oln. d; cc:111trn,;t1Msolutt. In lotta del tardo Futurism o o della pur restando lntrlsa di H~rlt1ì !n.'ICL<.Jno-nntlfnscluno 1u1.•mme111rdn pittura metali!ica. 1 sempll<"Ce dolente. Un mondo un \•nlore di i;celln !ondnmen• plu se ne llUIClnvanosedurre: simile, cosi com1>!el0, e co~l tale: Il glornue Oultut-0 t' OO· ma li glovune Out.t.w; o ern J>O«) «pro,·lnclnle • in 'li' stretto n l'>('ntlrlncome la prl• per natura legnto al • pi.ne 11>1"0\lnt!ale soltanto 1>er lf 11111 nnennnz.lone declsh"n elci• e elpuddn • dei pMerelll: ,·e• FEDERICO ZANDOMENEGlll - • Slg-nora bionda• bovnrl!>mo di chi lo mette ,l In 11une.~tntem.a i-;slslcre vuol nlrn da un mondo popolare– pnr11gone con un'nltrn ch•II dire es..-.ere liberi. non nccet arl5tocratlco. naturalmente O· U\l. co."l orlg!nnle e poe1100. tare (\'uol dire nnche ei;gere 11lle a quella piccola borghe- 1> lonrnno drt. ORnl trf!.dlzlon, 1 o copi o banditi, polcht•, qui. eia dellll cu\t.ura. La sua &<"el– europt>n e ltBllnna. anzi dn non c'l' ,·h\ di me-1,1.0; e ntin In tu dunque spontanenmen• ogni trndlzkme di culturo. 1>er ron11u1t.1c~mo, J)OICIH,. In te :r.nna tm dal principio. ~cl fuori di quella popolare. tE' tutti e due I CIL"-il 1.I e nell'or- pan1>ramrt. piuttosto ~quallloo d'nltrn parte slgnilic{ltlvo Il dine. In On ordhtt! 1. Bisogna della pii.tura di queKII anni. fatt o che l'arte Italiano di dunque rlliutari,,J. co1wn·ar,1 pochi gruppi semlclandc,;tlnl que !l.to 5tt<llo. nelle sue llp:urc llbtrl. rinunciare anche w. ~titulvano li sedo fatto oo– ph• rile rnntl. noo &alo in plt, 1 c1uelk>che \'I t: di potilth·o nel- 11th·o dell'arte Italiana. pol- 111.rn. ma nt>l romn1uo o nella le proprie ort,um. Vietati o chf' portu·ano un ,no\'lmen•o poe!!. la, pare tutta ri,·olta al re1>I difficili dlii fa~lsmo 1 di Uberta eEpresah·a nel gene mondi periferici, e nata In rRpportl con la cultura euro• raie conform!!mo. Erano al ~I. 1n Sicilia. a Trl1!'5te. a pea, I lnrontro con la pittura cunl pittaci del rruppo tori- UN ARTISTA lHE HA SAPUTO RISPETTARE I SUOI LIMlTl Zandò· sullo nuovo via C'l un quadro, In quffita mo– stra retr~pettlva, che reca, ac• canto alla ftrma dell'autore, la data. leplbllb, .. -;lma. dl"l 1880, Vlene dalla Oallerla d'arte Mo– t1erna Rlccl-Oddi di Piacenza, e rappre..cnta la Plaua. d'An• tH?ria.a Parigi. Federico zan– domene,ghl (o Zandò, come lo chiamavano nello. capitale france~ei che era. nato 11 VI!'· nczla U 2 g1ugno t8tl, lo dl• pinse all'età di trentanove an– ni, con una tecnica, per gran parte ,&e non in tutto, nuov a a lui e dNUl!'ta, almeno ti.no al– lora, anche agli altri art i5tl operanti in quel tomo di tem– po. P1U che ad una pla;za. bi pensa. ruardandolo, ad una strada HHI J.arsa. fuori mano. ad un viale di periferia, albe– rato sulle due prode e nel mez– zo, oolto di sbieco, le panchJ1;e meMe qui e li. fra tronco e tronco, con sruppl di donne a colloquio. che le occupano dal· la banda dell'ombra, di b;mbl che g1uocano aJ sole, una can– cellata leci;cra Intorno a una aiuola centrale, e lontano ln macchia bianca di un ombrel- !~~ ,~:N~at~er~~ ~~a caJ; un fondale di case bas&e che t:raveru diagonalmente la tela sulla 5lnl5tra e la chiude netta ml fondo, r1v,1ando appena, In un triangolo uzurro, ll resplrO del cll!'lo. a.u1on~o~m:e~Pfi818C:!:~o f::::.r N~ a s tupire sarà, dunque, un motivo cc.sl solito e u.suale, !lb– bene c erto m odo tt'C1Se<:uz.lone, certo fare non atlC50, anche se frammentarlo, avvertibile 501- tanto In alcuni brani, ove 11 pittore ,1 fa accorto di una resa alquanto lna.speU.ata. cui t cromi puri. giustapposti In tocchi mlnutlssimt. subito da.n Juoeo. Non ne.Ila wna. di primo f;~~;:!~:~~ ire:~f~: :n~a~e~nei~rimr ~r.ur : prop<M;Jtodl!'lle quali li richia– mo, pur vago ed ,.,.terno che sla, sollecita. tofito Il nome di ~n.~r J~~em~.!rm';!~~~; aa-U alberi e alle c&be che la tntul.z.lone del pittore affaccia U procedimento nuovo che tj diceva: ed è quel procedimento che, \Cl'!,O 1'83-8-4. farà la sua pruna e ancor Umida apparl- 2:.lonenella. Bafgnade d: A&nff. ru, della Tate Oallery di Lon– dra. ba.~ato, !Il.sul contrasti di tono, ma 5empre dl un'arren– devoleu.a lmpre8.~lonlsllca, e fra 1'84 e 1'86 1'nffennen\ sen• za più JndUA'Io rem&re di ROr• ta scientiflcamcnte elaborato attraveno trentott.o atudl di– pinti e ventltre disegni prepa• Nel suo soggiorno parigino, Zandomeneghi fu l'unif:o a strin,!.(ere relazioni lunghe e cordiali con Mouet, Degas, Renoir, Pissarro; l'unico a <'ercare, abbandonando il mi• raggio dei facili guada~ni, la strada nuova ratori, nell'altra più famoSa e fondamentale tela seuratlana. ~!~Ja a::~n~~•~~~t~C:an:~f: Urna r1L55Cgna degJ! lmprCMlo– nl.stl, col titolo dl Un dJmanche d'ité aprés mJdi a l'ile de la Grande Jatte, e oggi nell'Art Jn!>htut.e di Chicago. Slechè Znndomeneghl, antlelpa, a rt– KOre dl date. In code6tl\ sua Piazza. d'Anver.,-a, di quattro o cinque anni. U divls.lonlsmo di Seuro.t. E scientemente o solo lntultlvament.e che ciò avve– ni:...-.e, è un ratto che ha il i;uo valore , da n on poter si certo pa!!.. ~aresot.to 5llenz.lo. Qua ndo. ne l 1814, Z andome– ne«hi lR.SClòJ1tall.a per an• dare a Parigi, aveva trentatl"e anni: e quel suo viaggio dove– va essere un trasferim ento de• f\n1tlvo, poJchè nella capita.le francese egli rimase fino alla morte. che lo colse 11 31 dlcem. bre del 1917. Nella cltt.à la.gli• nare, Il suo alunnato s'era svolto secondo le norme acca.• dcmlchc. dapprima pre&so due suol parenti. Il nonno Luigi, oriundo di Colognola Verone• se <1778-1850).e 11J)R.dre Pie• tro, venezlano 0806-1886). enlrambl scultori apprezzat.l al temp0 loro. cui si deve fra l'altro Il mausoleo di Tizla1!0 nella chleu del Frart, e qUln• di, a cominciare dal '56, nel• l'Accademia c\l Belle Arti, con la guida. dl Michelangelo Or:• golea1 e di Pompeo Molment:, dove, pur Irrequieto com'era, e non 1;.Iannunciava certo un ri\'oluzlonarlo, salvo In quel 100 curioso gusto di andare a dipingere In giro. per cam• pi e campielli a (Bassll. Ma nel '60 interrompeva gll studi per se(Ulrc Oaribaldl nella spedizione di Sicilia; finita la quale pa..,gava a Firenze, vi– vendo per cinque anni, fra Jl '62 e Il '67, col Signorini, Il Lega, il Bantl, lJ Borranl, ll Martelli nell'amble.ntc. mac– Chlatuolo, ln un cUma a..~al più ravorevole, che non quel• lo 1agunare, allo svllupPo del. le sue capacità artistiche. E che s iffatte dl~u.ssionl e sU• fat.to lavoro, oltre a. r!pagBr• lo de ll'o~tracl<m10 che dopo la sua pa.rtenza l'Accademia ve– nezJana gli a.veva decretato (non gli fu mal rlconosclut.a, di SILVIO BRANZI miti, assai più. nrio di De NiLtls e di RaJ'faelll •, In auan• to, anche esercitando lalvolla lnfatU, la quallftca di ace&· ad un ylnnegato, rl.strvando t.J- :11;,,~~i.c~~a~~rie~e,..:~e k-:~:~ demico), 1U glov~ero parec- l'opposto tutti l suoi entusla- e cedendo IPf1'-'!0 a.I gusto li• chlo, è 111e-volededurlo dalh sml J)f'r le decorazioni e~ul- lu!itrilLlvo olu banale. "PPC pronteu.a con cui rlu-~I a con- te da Oal11f'OChini nella sala URUR.lmcntc,nei:IJ 15tanti ml– na.turar!!l, appena giunto a della. cupola e nel salone cen- gllorl, attra.vel'!I.Ouna e slngo• Parigi, .1tlà ll~ro com t'Ol da tra.le. E il pittore, che non, lare me.dJtaZJ.one delll!' forme. ogni pl\.Stolaacolastica., I prtn• s'era m os.so da Parigi, QU:l~t' C'Qllbrate entro la vlbrutone cip! della. pittura lmprts,.<1lo~Intu endo tan ta cieca avvcr-' tmpr~~lonllltlca •· anticipare nl~tlea., che proprio In quel• !!.Ione,omaramente ftrive,·a ad' quai,! ~ certi l)('n.,ierl del di– l'anno atfront..'\Va Il gludlrlo I un ,•eechlo e !edele compa- vl51onL,_qno 5Curatia.no •· E, llfl• dl!'I pUbbllco e della erltlc11,1 gno: • N~uno det ~et anti- punto, quella Piazza d'Ant-tr– nf'lla prima ra.eena di grup- chi amici di laggtu ml hn. sa a Parig i, d lnnzJ d~critta e po, allestita dal 15 aprile al ~ritto una paro!a sulla mo- ora tsJJO< ;ta.al Giardini, lo di• 16 m,iggk, Prt.\'l$0 li fotocra.fo ·sua. Segno che non è pla.clu• mostra !> Cntae quivoci. Nadar. al numero 3 5 del bou- ta. E' muUle che torni oer Del resto In ra..'-'\Cglla,cura• Jevard des C&puclne!I, con le farmi eompatlre •· Nè, d'altra ta con molta lnt.elll1enu dalla tele di Renolr, di Monet, di parte, un esit.o decisamente Wutl".er\5, chlarl!ct! a.ssal ber.e Cézanne. di Dequ, di Pt~~ar- migliore, non 05tante Il glud!• Il proce~ e\·olutlvo del plt• ro. di Slsley, di Oulllaum!n zio sereno di Qualche crJtlco, tore, che dalle ,videoti Jn– dc,lla Morl"Ot e di altri venti- può dirsi sortlsse una retro- fluenzc t.05Cane.reperibili nl?l• due a.rtLstl. E' vero, per alt.ro , speuiva tenuia a cinque on• In Letlrfee del '66 <Vened11, che delle otto m05tre l mprt'!I- n1 dalla sua morte, nel '922 collet.!one Furlanettol e nelln. &lonl.stlche egli dovrà attende– re la quarta, lnau'furata nel '79, per Affermare la. sua par– tecipazione ufnclale al grup- reiré1'~~na 1 os~: 11 ~e3~ 1 t: nell'ottRVA del! '86: mR l! vera .altresl - come ha rlcordl\to li Loneht nella preta.tione a.Ila ,Storln dei Rcwald• - che Rlà ne l '79 u n critico ~crio ed acu· to qua.le era li Martelli lo In• el udeva fra. gli lmpresslonl,,tl. scrlve.ndo. nelle 5ue lmp~- :;,~~~~1~:fr/~l~~. cl~:e~:~: do per Rmpre I facili ruada– gnl agli Itali.ani alla Velou– tlne Fay che tnuucano 1 tt'~ son delle coeottes, 51 è me9110 sulla nuo\'a via•· Il chi!', o~– serv, lo studio~. app11te e ab– b1L~tanza slgnlneatlvo proprio per l'mtenz.lone di dl,;Unituer• 10 bene dagli altr1 no.trau fa. cllmentc ravvl.sablU In De Nll– tla e In Boldlnl •· E se contro di lui rimane tuttavia. e I) glu• dlzlo sfavorevole di CalllebOtte nella lettera dell'81 a Pissar– ro ,. In quanto l!'fl'.lle ~rebbe stato nelle ultime mo.stre del r,~~~O<l~nllp~=~en~:~le ~~~r!: mente d11 Oe,ga..,•• non è ~rto da consldtrnre COM da poco che 7 •• imdò f05-~e• pur 1 ·untco Italiano n &t.rlngere relR1..iout lunghe e cordiali con MaMt, DegM, Rcnolr, PIMOrro, SI• 11ley, l'unico a lnvornre con qu~U ultimi In cnm1>agnn ,ur le moti/. l'unico a e~ere Rtl· pendlato non dal ~ollto Gou• p!l ma da Durn nd-RU<'I. <' cioè. giova &pero.re , pl!'r Intenti no11 NClu5Jv amente ~pcculatlvl •· d1 donna bionda (Venezia, ooll. co. di Frattlna), ~- ecc. In sostirnza la Ramina dello Zandomeneghl denuncia J.\ sua orl~lne, rimanendo vene• t11,e sposo di are,·e peso, d'un colore artocato e avvlluppar.• te. Con t.utto c:lò, quello che conta ln lui è l'att~glame.nto de!la cosclenut af!atto nuovo di fronte al problemi dell'ar• te, che lo guida nel tentativo di rlsollevare la culturr oit. torlc:1. Italiana. dalle o ziOISit à di una consuetudine !atta.sf ormai provinciale, eur opeiz– zandola tramite l'e!!.tetlca lm– pr""-~lonl.-tfca. nella qualf' e1tll vede, appunto. un a.~pctto del– la re5tauru.ione europea. E badò C'"l'U.mentc a. Renolr. a. Degas e a seurat, accettan– done le po~lzionl p!U ardite. anche se poi non gli era dato Mplrare a quella grandezza e per Il ~ d'una tradit.10- ne mlnb!le ma troppo Incom– bente sulla sya perronall:à artLsdca ratrinata e non po– tente, che intul la nee~llà della liberazione e non ebbe IUtt•vla 11)1 al iz:rande vnlo • CWltl(lf'n\L II che non dlml– nul'ice li valore del suo sfort.o, ani:.! lo 11cccntua ed etò&lta.. Nè saremo noi a. rammarf- 01.rcl che e«"II rlma.nesse ita• llano a questo modo, pur nel del~ It~!~ld~n:~c:e~~l":~~g IIESRI TOL'l,OVSE l,ALITREC - e ldllllo r,rt~•~11eo • moltlMlmo a \'enirt', e la re- (Ntl JW0.1'imo 1114.-"ltrO, IUtfma PCIJ71110 dNflt'afa allo XXVI Bit'nnole lnft'Tl'IIU-fO'Plale d Arte df Vanl!'.tto, trMpeLt.lva di trentadue opere cc,n arti.coli ni Hmrt To-ulouAt Lautrtr, Amtdeo .Vod191ianf, J. B. Coroc, t Bruno Ca.uì ,ia.rl) che l'odierna Blenna.le gli dc· dica, è da coni;lderare, oltre a tutti, un geAto di ripari\• ,:Ione per l'1n!!.UCC(!V() In CUI ~t~lrc8ve~~~ 1 ;a pft 1 ~ r~id "o'T1~'. FEDERlCO ZA!\"DOl\ttl'li'EGRI - e Caaette a l\lonttnartre • dieci pAAtclll, un acquerello e quattro dl!>et:UU, quella del '914, vivendo ancoro J'art!Nn c.'\ddc al Gla.rdlnl, ad onta del– le franche, coNtgp:l~c pa ro1e di VltlOtlo Pica che la prec;c,n. ta,•a, ammet~ndo com, Il pit– tore ~n.~ e arrermare unn vl'ilmlc Rf!ntto lndlvkluaie, -~pecle nel rievocare ,-unn tclR le folle ele({nntl, le n.gure dc! bambini <'delle itlovanl donne e ~oprat.utto del nudi fenun!– n!II •· e come 1'ncute7.7n e ncl– l'os.~ervnrr Il VNOe nrl ridur– lo con t.~no pree!110 f' nrrvo•o nell'Mnntnnrllà del movl– m<'nto • 11!unl"'-,t' qua...11 <em• pre nelle sue dt>llcntc pitture e ad una grMla armonlOIIR.di oolor nzionl? , R una !!hmorllf' el('-fl 'nnza.di eoml)Ml,.tonr e di taglio del q uadro•. O!ft"AA che nulla val5e di fronte au·~tt– lltà della. critica lpartlcola:-– mente contrarlo li torlneae Enrico Thovez}, la quale iuar• dava a.mora a Zandò come 6iblioteca Gino Bianco RLSATO GUTTUSO - • \'edula di TITOii. nC1-c,del aruppo romano. del futuro gruppo mUa.ne,-e di Corrente; 11 glo,•anc Outtuao al ,1;entl. In qut"Kll anni. AOIJ ditle con CM-I, e diede Il -'UO oon1r1buto a U11'<1peracomu 1ie. che era insieme. uno dor• zo di cultura, w1 modo di ,._ spress1ont 1>0ellca e ll?Hl 1,0t,. Lermnea ma \'ltttle 111ler1m;, ,Jonc pohttcn: era. In w1 ccr• to 6Cl\50, unn ptehguraz~ue pittorica dt'IIB Re:-t.~le111.11 Um1 oompleta \'8IUtllLIOJ•e storico- crillca della. pittura di qJel 1>erlodo, tr11 Il ·2:, e Il '43. t> ancora da fnnil, p,>r Il ocnu~tcie parodOM,&lt di .chcml cnuc1 e mte1pretau·.-1 imeech\311: ma (• tut1av1a endente che quanto di or4tl nsle e duraturo lu fatto o11 lom fu l'opera di quel p()l•hl ftrtlMI e e:1euc-1 •· tra I quah Renato Outluao. t'he ne era il piu iliO\'ane, &Muru;e pre..to un lmpon.nnw dl pruno Pl!I no. Al fonnol!Mno ~I ·ooo e degli altri 1ndlr1,,7.JKnlnl. t>i.– ~I oppone\'Ano, nella \'Ar·-tt<\ del vn!orl e del temJ)("ramm ti. una pJtlura di mdlrl;-.,.o renllstloo, che &1,·a\e,·a.. come mc,di di espre.<..,IOnc.prevalen– tememe di elemf'ntl po,t1m pres.,!onistlt'I o di ff:~nenz.e C.'-J)re,:.-;i()llisllche f.J.uln dft QUhll\ br('\'C nota lR i~bl lit.\ dello slUdlo 1>n.rtloolar('6' ({!nlo delle lnnucnze e dl'lle derlva;-Jonl. della clrcolazton,. vJtale delle Idee In quel tem• po. Certo. anche Outtui;o :.1 ,·ttlSt' di quelle ncercht, adot.- ritener.i onnal litablle. e a.:I unni del paladln! e del cr,>– q:iale sl ritrovano gli echi e eia.ti del carri L'intWZlOnf' di ~afr!'t~e~bt~~~lld:i~~l. ~::dt>aim~r==-: :i:neir:; tore addormentato•. alla evi- Il ie,;to delle ac~bole. la cur– denza della. e Piccola fuclln ,•a delle !ente, che determJ• zlone •· alla distesa descrizlo nano tuttA la OOntJ)OISlzk>ne. ne ael e Pae.saggl •· o dello Ma ,1 111 IO\-"rappone un ilU• e Interrogatorio•· nl ~.., dllio e una et-per1uua oom– poetloo dl un !reddo crepu p!es6li: qul'IIR. di chi agllee ., scolo sugli umili ()@:gettidt"I di chJ guarda: Il contadint> e Sacco di patate•· tino .i.I Outtw,o morto 1ul auo carro grande quadro di • Oar1baldl in quel twnulto; e li ruerr:e– al ponre dcJr.AmmlraglJ? ,. ro Outtllli() ron la ac1abol4 Questo quadro c certo 11 più ~ualnata L'aver potu10. per notc\ole &forw che sia &1.-10 !ona d·ane. tt-uere uniti Q~– Jntta tn Itaha da molto lCID· litJ due eleqientl fa .della aua po nel -~cn.:.o della grande pit. pittura un t'-'"'"mpioornrmal'9 tura. 11.11rratl\·a: ben di\en;o di reallSmo popolarr, un rea– dnlle fredde macchine del h.'lnO nutolcgiuante. c-elebr•• qundri none! ottooentesdil e tlTo. attwo. diretto ali auone. dalle loro ricerche arche.o'°' tutto lntnao dl mcw1mentoe :;fh:j = :~ ,~:~:1e ~~ :r ~r.::-rnaJ:~: /~: plnre per la pmura di Ou~• l!Pt"l'llllU tu...01 dallo mltolog1a popi,ia• Quc~a. a mto an-lbo, ~ 1:i re 1e da quella personale: il &lrada che Outtw.o ha per– ponte dell'Amnu.ragliO e lo OOr"O te che la 1;ua ula •l• SICI'§;() che ritorna in altri SlJo)I ~no IO parte. dorumf'nta I e quadri. come nella • CroclJ,. che inmtlfica li fatto che evh slone •: e rt"POl)ea ganb&la.1• pop:a a boon diritto ,~~,.re nn f una tradtzlone di !aml-1 ron~1dera10 ormal e non aol· 1eHaper RcnRto OuttU..'10): 111 tanto 1n IlaUa. una delle ft. cont'~Jone del quaciro di bitt· ~re piu ul!entL ori,gmaU e ~!.f!l~· 1 Hbl~i1:'u:iii ~~~ùt1 ;!t:ellftdella plttun1 oontempo- ~el tono ritorna Alle figura- CARLO LEn UN SOLDA 1'l DEF/"11'1 VO FORMA-COLORE senza metafora to quel modi e.,;p,e.s.l\'I come &t:-umcnto di llbcrta di hn guaggic, plttorlro, e vi ando CO!'ilruendo.oon la. tenace ,•o, )('Inta che P una delle 1i11c ':Imi I ess~n,-.tall. una sua perl'()na 1 l- Chi entri nella aaletta. rùert:ata alla. ptr10Mlt1 di Ata- ~Ù~p~~o~J~jl b:~~~~I :::::;t: 0 ~~ti so'""ittf'èu/r~MQr~u~t~~~t,:r:' /:J e 0';,!rfti' a rompere gli t-cheml chhu1 I calcinate di bianco &Mlle qud1 aono appeal t piccoli ~ della pittura popolare da cw J;rf'zfosi dlplnh dell'art,~ui. egli orlgtna,.11 mtroduccndol"ll E' una 1rn1iu1on~ z,,, ..~~lma rhe to~t,, ,-,uttnu2. an- probleml di luce. di .tono, di J)t"na. d, reimmerga nell'atm.e&/era.convuls4 e combu.,~ oompcw;Lz.iClne atmolfertca, t'h'" d.tllt a1trt U1t. A coia t mai ao&.utacoat.sta curlo,a: ,tn- ne arrlechh·ano la ree.lt.à M• ,azt~ne:> Credo c~ sf tratti proprio del raggiunto eq'J!- fi~~~~~1~1r1 ~~~~ :e~!~J ~:~;::i;!!o~:/~~1b~ t:r~tag11":[/,:e~-~rn;:,lor1%n"::.,t1't: plU. ne r11ìuto la ~n"uaht:t. 1 qudli dtlla compo,tz1one. tra la ricerca. te.: nico e lo ,in- rontraddltoria alla .~ua a ltat pla.tttco-cromat,ca, tra il .suo lot:oro pa !ta.to e q1.1tllo scrntta, !eCCRnatura mcrtdk,- ,ecente n!lle; \"I pa sso ln mezzo. ro- Soldati ha saputo costruire pittra per p t~t ra. queuo me nd una C.OJ )t"rlenzaut1l~ /IUO ed1/1cto /iguralfro, e ogni pietra: t. tal.sa a. 1nna.lza.re ~betr~: 1 t f'u?" i-~'!-!,,~ .. ~~: ;::rmiat~l/au:a 114 /r~i:ir: ti:c~~~a c~U~~, 1 tit/'iin~:~i~~ cl\~1 :~a a ~=~~;:il 1 ;~~.~~o;:: :i~t~dtoic!o~$";~~~,!~~ea~t~tl>f:~:~:~t~lt!~'~ suo natl\'O bisogno di t!!pr~~. ta/oHco; è_ un mondo ch e con tiene tuttat'!a gli &chtmi ~Ione dr11mmatica, di contr11• d'una realta f'!tr1n.seca - ca.se , /rnutrt, i;taci. scale, ptr- ~to ,•iolento. Quebtl due mo- a:One - a/JtuttUoti uno accon to all'altro con cura., con di. e partlcoJann,nte Il ,se, nUl1o rigore, /ino a. ragglungtr, - ndla ultima /o,e ~~~~. !di~e~~ p:a O~~~~~~j concreta - quella purtzza smaltata, lucida., pulita, doce traddltor!f', per ei,primere la ~~U!a1r:a.:'t~'i1~r:q~',lf6r1~~~;~a.~ 1 :: 1 ~~ ~f~'v!~~~G~~~ ~~t•iem~~~ :JiT!~~- td\t Rc~l~ Slr~:! 0 ,= ~h~~o::i':;:.~:;1:~ad:f'~i:r:~'!i:r'/~' 1 ,ata,tt :r;:f ~~,.er:;n:1~ 1 ~:.'·e~ u,~ ~~:'tt1 r;;:;,~bi~f~t1;:;e c~~u~~u;~a. nf:'::fe, ';~ 1 ~7::~r!~~ Ionia ,·tslblle e e,·ldente Di t loianalte - /rammenti e ntaglf d'ur14 gtom~trta fn. ~rl n~ltr~~~t.llqu~dl~ ~rr:~~~ ~!"/~~~:: ::~ap~: ;i: ~~!f:t':iva/~q!1zC:'!~~~~fl~:r~lct;,ti :~ 0 e di~~;!~~~! ri~!'. ,ieti~l~~t1~~0t qua: dH p otet: ano se mbrart ,010 una co,. gllaNJt upro degll O@:RCttl. In r,,r1e di demn,11 tro1 :o.tf ~r CG.so, un'accouaglia di d~- oompilcadonc della c ompo1 1 • trfti Jonnal1: /onzll d'u na citllt à scop trUt daah a.stron3"tf t.lonc. Polchjl, ,e re.. ~rlen7.tl nel p1antta ignoto d un tirma.mtntu, senaa avro. e e tM- postlmprCR,tOn15tlca era ! I monti. stnw nubi e burra.scht; doz:e .sttl~ immote i,ro1tt- meu.o mt~Uore <'he II tl!'mP") tino u11aluce :f1t'ersa da. qu,lla del iole che scolda. t rt&tora. ollrh·a per reRgire al forma Ma Qtlt.,ta apparente co11gtrfe di detriti co,mfcf, 1'è ~~ ~f:i11!ntf1~~~i d;ll~u~:j ~:::iu:oa: c:rraa.;:;r=;ad~d;ot:::tf:-df::erC:e,1n~~~~:1~ou;-,:t! i:.n\:~~:g~~ ~~~~\ ~ t ~~~~t~aTi 0 .~~~~~;,,t~d~redfrir, 1 /~~ 1 t~:, ~le:: f::'C::!~ i ra!)presenta\-a pluttoato ;,in' lapprou1matìoo ~Ione tonaltJ Jor:1i,conc, pian pia110; tentatll'o di proteua e di la~- poco alla tolta st .1posano a ,·accettano; t dopo ,,... nu- ta Indh·lduale. un modo indi- mero bldt/lnrto di minu:I, di giorni o di anni, tl quadro ,·JduAllstloo e perdo ,·Jolentn. dit'enta Vito e dt/infrfvo t trota Il suo posto e il ,uo rQngo tltaneiUl:iante, di contatto con in.s1eme a.gli altri suot quadri con una in1-i::fta.b1lt coertn,a. 1 11 ~alti\ Nel primo pre\·nle E· qutata coerenza. appunto che ammiriamo n~Jla. l'interesse <'Ulturale, nel q,. ra,segna di Soldati alla Blennalt; coertn:a d unoper4 comto la pa.S&k>ne lndh"lduale che oggi al può ben cons iderare matura e dt/inita, e da. eMI si altcmAno e av,1oenda cui emana - come di.td c:ll"inù:io - una. vaga aur a di no nella pittura di Outtlll-O /rticura e limpù !aza. .st e llare, qua.,-f l'artWa. at ·e.uc a.t.. di quegli anni. L'esempio più tinto davcero i materia.li della ,ua arte a. qua lche re• ~::J~e «(~~};: ~ .. fr~t\~/~~r~ moto a..,tro Inesplorato. GILLO DORFL[S forse la «Croc:Ulaalone» dell'------------------.....1 1940, qui et.post,., La guerra e la Resistenza diedero a Outtwo mfespe rienta di ,,1ta e di p11.1-1\one colletth'a che non pote,·auo più e1>11urir&I In quelle forme Per liberarsi del ll1nitl di quelle. egli do,·ette pas-,11~ attrswm;o un periodo di rl– ce:-che che si possono dire, all'incirca. poat-cublstc un period o di ,;cmplUkazlone for• ma.le 1«La,·andale ». • Conta– dini s lclllanl •• ecc.; 1946•48'. che colne1Se con l'Rpenura delle frontiere e dei:11orluo11, ti. con la conosccnUI plu di· retta della pittura europea. con più 1Ar5rhloontattt uma– ni Ma 11nche quest(' ri('ll!'rt'hc 51 sarebbero potute crtstallli• ZAJ'f;in schemL ,;e non le a– ,·essero &Orrette unA contlnu11 e te51l ,olonu di aderenza Rl reale. una ,·olontà di prote!>tll e di affermai.tane <• ZolfatA. ri », ect'. I. Coi\l, ci;aurita nn ~~1uf!~~a.~~do~ 11 ~~ l~~() iR. ElradA, al motivi fond11- mentall dA oul era pt1rtlto: f\ quelli clot' di un'arte rtal'– stlcR e J>OPOl,.reQue!ltO cam– mino che. can lntereMI nmp: glorl e \"italltA plu .serem, e oomple~R. I non mRI perdlltl moth 1 i ln11Jall, r Il cammino di tutti I veri Rrtl~tl. che t1,ttl S('(lprono e riti-o, ano nel rrn,n, do 4uello che l)(lrta,·Rno in 1>t· hn dal pr1nt'lplo. Qlll!'.5ta~ala rll\!L'\Ulltl\'Jl ,1el• l'open1 di Renato OuttU60 di· mo:;tra la coerenza della s11a plttur3 e la ragtone del l111n1 ' ;~~ tl~~c!;m~n~d!~~~u~~~J ATANASIO SOLD.\TI - • 1·0:11posldone•

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