Fiera Letteraria - Anno VII - n. 14 - 6 aprile 1952

f.g. 6 LA FJERÀ LETTERARIA MOSTRIE lFlOR 1 1~NTUE * Struttura p ofonda diDe Pisis * Sotto l'appa•·ente 111011w11tan .. 11 farllitù, le sue opere ,d lmpron• tono di 1111to11" di 11•·r1111li0Nn c•o111p0Ni:lone, di 1u·of ..11dn ,.t,,ut• tru•a, ancl,e se vi si trruf1,.e11,. volte l'i1n1u•11vubo:iu11e C HE la cronaca artistica non sia generalmente tirlllante è fin troppo n• saputo e detto: le mostre si seguono, una. dopo l'altra. grandi e piccole, no,·lt;\ e rl• prese, con premi e senza: monotona routine che ricor– da i I programmi del clneml\. E rlsulfatl non nppnlono, o &Ulll scarsi: le polemiche 11011 arrivano a prendere fuoco; l rischi di un·anmgunrdla non .11embrano più tali da merita· re d'usere tentati; In spuria reailone non ha Il coraggio dt.u stessa, chetta anzl <ed è n11,turale) con le audacie no,•atrlcl. Co,;l in tutte le clt· tà, D. Firenze non meno che altro\'C, -'(,.- di RENZO FEDERICI un {U~to lnteru:,o di pittura nuon~lml e. lns.ieme li ien– so d'unii l'arga, grandla&a CO· 6tni1Jone · E. al confronto ,gli a.spet- !:1ttf~1m~~~t~tl~~~~t~e:,~~~ ~cmbrare una riduzione. mor• titlcazlonc ,·olontarlA. Anche fC poi risulta che ~1 tratti\ di 10110 ,·olutamente perseguito, plu limpido. scarno, trepido. Un tono più ,·icino ali& suA t.enslbllltà fragrante. plu ra– pido alle commozioni tothll, tn,•rml. Incantate. E' 11 De FI. !'ls più ,·ero: quello che cosi netta fisionomia, c061 ricche parole ha saputo porta~ al, la poesia flgurath·a moderna, pur nel dl11gr11mmamnte\'0le e com ulso di lm'a, ,·cntura che ;,uo. apparjre mltt1bolan- ~~t:rt;~~!u~~f.15ad:' ~nacf~ip:: gno ftdele alla ,·erltà su11.e di noi ~uo! conternporimel. RESZO FEDERJCI 61 può Immaginare quel che può mppresentare In queslo clima una ripresa di De Pl&ls: n~ certo una novità, se si tratta di pittore fin troppo noto e prediletto, del qunle JA arande m~tra ferrar"se del– l'anno E.Corso, del re&to, ha alà &antlonato reccez.lonale ,tatura. Se mai un .rlnnoHir– sl • dello stupore. di quella !ensulone di prodigioso e ml– rablle che lnerl.sce al suo la– \"Oto. La galleria fiorentina LA Strozzina. benemerita, da an– ni ormai, per una serie di manlrestazlonl che alla lar– Q'.~èus. insolita per le moatre ·cotrt'.ntl. uniscono rigore e chJareua di ragioni critiche e. non di rado. ,·alare di no• ntà e di inedito, ha tentato In questo mese una grande m05tra del pittore lerrnrue Un'ottantma di pezzi. non di rnùo di gmndi dimensioni npJ}nrtenentl a t.utte le c 1 ,o. ('he, lrattl es clu.Sl\':'U nel1ledul collez.lonl.smo loco.le. Un In• ~!eme apparentemente fn&Ua• le, se pure a sonegharne ~I· ta e montaggio er1mo critici , alorosl come Masclotta, Par• ronchl e Rogghlanti, Mo. la m0&tra è riuscita 88Hli bene. ergo.men e S06tanzlalmentf' nuo\'n. In più fornisce unn traccia chiara e a suo modn eloquente del lungo e glorio– so percorro della pittura. di De PL~ls. E, oltre a tante a.I• tre ragioni. sarà merito, di questa unità oge\'Ohnente rnggluntA, dellA stc.ssa p!Uu– ro. di De Plsl.s, di quelh\ SUA quo.lltà effusiva e comunlcl\n• Le per cui un libero alone di E.Uggc.slionls'accompagna al– le più nette indl\'lduazlonl forma li; e Il tono toccante di uno presenza si libera dngll epi.sodi e dal momenti. assl– curondone una Indiretta e pur espllcltà unità. Arte es· .!ienrlalmente di attimi. dl quotidiane e quasi consunte realtà. di o,·,•U oggetti. che pare Addirittura non SOI-Pf't • tare le orgogliose n1edltnzlo· nl di tant.'altra cultura. sa nello stesao tempo, con un'a• Ke\'Oleu.a e una dlscrezlont CRONACHE .. TORJlNESI . . TRISTANO ALUERTI - c. Il ,auo :t ~ffJS'f'ICE 'J'IU f;S"f'l,\IE -'(,.- Otto artisti d centro In essi la consapevolezza degli attuali orie,,tamentt figuratwi tende ad armon,::~ zarsi coi dettami della lezione tradizionale F RA le mostre d'arte or~a- prlamentc colorlstle1. come lo nlzzate a Trieste durante pro\ano I la,·orl da lui nrir-sen• li mese di mano. parti- lati alla R~nl. tra cui cl• cblarmente intere6Sante è qurl· thuno nlcunt robw.u inttorni ,. la di otto art15tl triestini, alla 111mlchcben costruilo p:•e~ai:• QallerlA Ro.ssom: Brumattl, ~lo. Nelle \lslonl dl botthe e di ~tianutto. Carà. LC\ ier. Mn• marmc di Nicola Sponza II ron– rtni;.qnl. Russum, Sponzo. e c'amcntulc •accento nntun11i'ltl– Wal_cher. Nel compJe.,,;;o, tutti C('>non rinuncia R rlccrrhc dl qt1esU nrt!.sll poMono c..,,;.,;;cre rnmttcre sJntcUco, \'Olle n trn• ~llOClll.l In una poslz.lone « di :-11gumre Il dnto rc:1\L-;tla.1In centro•· POlchè In c...,,;;J la ('On• un equlllbrnto. ~loco di nuu:.'ie sape,·olezza. degli attm1!! or!cn• Ugo Cf\rf\ espone duo basso– h1~entl 0gur1-1th·Itende nd 1lr• rlUel'i di clns$ICO.nrmonln, dAI ~oniz.zarsl al dettami !llulitrl !r.1M'g~lo phu;tico ~tgni1rl!mcn– della lezione trndlzlonnle. Dc· te rnrt11uuo !!cl elrgmte. oltre rh·a da ciò un carattere gene- ud nlcunl J'Lse(nu. l..'OlldlJ,e1ml raie di f'QUllibrlo e di armonia, t' pre,.e nte an che Ghnnl Rus– che depone in (a\·ore della se• Man. Il quo.le si <'ompinc-ed'ln• rlità t òell'lmpegno del dher- :-crlre le .sue ,·1~1onlln una CO· &i es003itori. r.1~1j:l~ lnqundratura ~eome- Olannl Brunattl presenta Al- t1·icn,che ne accentui\ Il ,alore. cµne delle sue delicate \·edute c'1remo eosl. architettonico. Le car~lche ,Il cui soa,•e lmpl"e!I•lnc:L ..!onl di Tranqutll? i\lnrnn– g[onismo attesta. la !me f.ensl- i;:onl. pur c~-cndo leg,1t• a del bllità del pittore e la sua emo- dati illuitrt,tl\'I, rlef.cono A tra· tione lirica di fronte nd un ..;flgur11rc rnnt,u,tlcnmente que· paes aggio a lui sommamente ,-11 dati e. documc.ntano UJla d.ro. Ad una suggestiva rlccrcn \'0l~1 di 1,111 Jn cocrem:a \'ls:\'A tQn ale tende. nelle sue opere. e l'lndh·lchmle perlzln frnfica Riccardo Ba.stlanutto, non i-cn- di questo artl\t.1. tà conferire alle sue naHure ••• morte ed o.i &uoJpaet-.'llH:C_i 1111 J..o .-.rullare tr!t>'-li1•0Tr111.tano ~apore che J>!?SS,lamodr-linlre Alh('rtl lm p,uÌ.ec;pato con meta&lco; C061. è dlfflclle non quattro o)}'!re alla se~ta. Qua· &Oppor~ che le sue • Ar!ni;:he ,lrlcnnale Romana. ottentndo fAri;;:cn:}~~IA~~cr\ 5 : 1 rdle t l(~~! 11 ! 1 ~~fu 1;n~ 1ie::10d! 1~at~ 1; Ctrtnco. Nella pittura di l,<'· lm nn1to l'onc,re di e,,sere ac ,le.r. li plu anziano frn ~li ar• m,L'itllt._,dal Comune d1 Ro1na·. tl.stl triestini. si nota Fempre ner Ja Galleria d'Artr MocJenrn una da, \'ero ~Orl;)rendente cd \1,.rltnto rlcon~rimento, quc e_.,u~rante foi;ra ~JO\flnlle-. (118" sto, polrhr si trnlln. d'un lu,·o'. 111fc,;ta, qucstfl \Oltn, nell llll· ro a.s.-.al~lg1111ìcatho, risolto In dace e cantante esultnm.a CO· 1 m'Qrli;-lnttle formulazione Ml· t~l~c:·rat\•t!~~ •. det1di!rer~: ~~~l~~•· :-!~;l1~~lli~~~~1/eteP<'~;!: ~~!1~~ ~l:~:r~ 1 \~f 1 ~}ia~:i~;!i~· 1 :t 1~~m:Jri~~~!~i~~l~e f~r~~~ i.d olio. un lnneg,lbile Sl1RJ::erl-l;npcnnr.m"nto della codn I ti mento rouaultlano è Molto In unl'-l'OllOC11e-f1:1cemente ·•d una 1if,ultatl di ct1pa e drammAtlca non comune endenza rappre• ~~?1ftg1';;p~r:~:- a?i:rl:Jn\~~j ~~C~a!r~.~ s~n~SUJ~i~~loCSi~ euJnillco•e~presslonL'ita de::= t p1u alti. raggtuoti i.moro. da ~:'::r.6::~:a ~~~!~~~ t:uo ~~~;Ifia~r:r gio,·ene ~u:1ore te: rari filanti di l'!qUilibrfo. ne/ quali lo. •creatlone ha potuto coincidere con l'ifnittUione, ma queoll Istanti non erano - ab– biamo detto,- che /urtfvi mi– rocollie, in e/feW, dei t.rompe, 1'~11. polcllè lo realtà creata 110n co1beroo, con la realtll rappresentata, rapporti più stretti di quanti ne mostri Ja meno, e figurativa.• delle pit– ture. Cl() che ,1 è convenuto di ch1omore- naturalismo pit– torico C il rifiuto del m.om1oad uno. raf,presenttUlone che li priva di contatti con l univer– tale, 14nacarne 1ttVra di seoni che /lf s11perano. La decadenza delrarte t: sempre Il passaogio del dall'or;oetto· pretesto - Incon– tro fecondo di Joru - all'og– oetto fine a se stesso, econo• mia chiusa; 'e l'immenso er• rore t proprio qui, nel conti• nuare a parlar di ogoetto e reale :t, come se u&u /oue ,toto, in rm tc11~poqualsla.11, il fine dell'opera d'arte e non Invece, Il mezzo - pofcht l'ar• te di og11l epoca C non-figura– tivo. Se. da quando l'arte e,i. ste. gli uomini hanno cercato 1tel mondo esterno i termini dello loro e,preufone, oli è cl1e eni non sr rllencva,io da quel– lo separati, nè lo diatingucoa– no dal proprio mondo interno, mo. rlco11o.tccvano nel volto del mondo mondo Il lor o pr oprio volto; di fronte cuf e.no. non ri .!ll(n– tfvano maestri nè schiavi, po. rentf nè atranieri: crono-- il mondo eui ateul. E' chiaro che ogni epoca ha un $UO territorio da conqui– stare - e quello aoltanto. Oc– corre volere fino In fondo la pittura che pouiamo /are. la pitt11ra cl1e pu6 fare il noatro tempo. In questo .sta - cre– diamo - la no.stra sola ·,a– lule e, aceertatl I limiti, nel cohno.rlf col più oscuro lavorio ddl'l.flmto e della sensibilità Dl quc1to slam certi: che non .saranrio oll 1trojlnamenti alJ(J .,cuoia di Rlvara a /arei ritro– vare Raf/aello. l A GALLERIA e Lo. BUIIO/a :t ha, tra olt altri, tl merito df darci periodicamente in e:10111e oolo,t documenti cii cul– tura. artfatlca - orli ll "J)(lno– rama quasi completo dell'ope– ra oro.fica di En.,or, ora Ka11- din..skJ1, o Kit.e. o quelle mo1tre d'arte antica di cui non potre- \ mo mal desiderare ab bastan.zo la ripreJa. Ooot es pon e il /o lio oriippo di dbconl cc:vwvianl del Museo di Bo.nono del Grappa, olà appar,f alla Strozzina, hl Firenze, a cura del prof. 'Rag, ghlantl. L'a,muncio cl aveva la.,cloti particolarmente a11sio1i, .ta· 11c11do come talvolta, a /rug1Jre tra4 I margl11.alio. di un'opera che pure 11011 ci ill1tde, caplti,di trovare certe carte minori, la nota.. la divaoazione, che ci CO· slringeranno alla ,lima. DI• clamo subito che, In quest.o•ca- 10. il ricupero non è stato po,. .slbllt. Già, è noto come oli Italiani sian contenti se pos– sono parlar ma le di Garibaldi, e talvolta, anzi, po.re che i'Ga– rlbaldl se li fabbrichino aPPO· sto. J)(lr quello acopo - (una piccola. porte delle 11o.ttalole Jo.,ctste sartt /orse 110,talgla delle storielle antl/a~ci1tc? ), Uoi al costume nazionale, ~ab– ba.s,eremo anche m,/ la. voce per dir male di quel Garibaldi della Storta dell'Arte che è · Antonio Canova, Dichiarando A che, ver buona parte de'i suoi d4eunt, uno -'COioro del Liceo Artl.tlfco verrebbe boc~f4to - dal p/11 ,emplicc punto di vi– .sta accademico poveria.!iml, errali d'a11atomia e di pro.spet– tlva. e 110n certo per gli in /a/Ublll sbaoll di un Cranach MIRCO - e Il rallo :t (bronzo> di un Greco, o d.i un lngres. ma - -1ottovocet sot-tovocet - df imo che, Dio cl perdo,Lt: 1110- MOSTRE ROMANE ltli,~eo i11ve11to 1.1,lt1•e eose ~~a Jr~!a;,o; :::f: s~:!!~,'i~f!J gra::fa di atteogia11ientl, che mal dfashnula la /011danrenlale ottuJltà. dm motlnl, non otova ctrcor olu,tl/icazloni col dire che aon dheont preparatori, note in margine a un'Idea, ,tudil: l'impianto è nio/aocor• to, ln$lpido li seono, la defcrl. zlone d'un arto o d'una pfeoa di veste t pialla e convenlfo• noie. Un Rembrandt, un Dil– rcr o, per ,tare al modelli CO· novlanl, un Jngre, o u11David lasciano u11r,hlatc di leo11c a11. elle 11cf piU piccoli e 111.argt– ,1alf dl.te gni, e u11a mano, un collo, u,1 na.ro. oli rle.scori sem– pre 111/ermis,lma concisione conclusi. Con la pratica dfJe• onativa di cui il Ca11ova di• sponcva, hrlzfata. come -,ap• pfamo. In età tentrl.$.Shna, non ,t vede come certe b11agpin1 po.s.sanoe.s.seroll u.,cite di ·mà– no: tanto· meno rlrociomo a comprendere come da un si po1irro dbeonare ,,a u.scita la dat11arla anatomicamenti:r ;,n. ~~~1:b~f1t ,,~:~e~~!' ~~eca~cet propria, gli ca.,ca l'asino, e a 011arda1"questi dL!eg11l,.ti COll· elude ch'eul non er,ano oid f11,1tlonc di 11110. ricerca p/,isti– co. ma appu11t1 (che avrebbero potuto bt-ni.,.timo e~ser. notali In lettere) Impresti lodevolissima.~ del rtsto. questa mo.ttra, e uttle, te non altro, a /arei chiudere definitivamente e a dopp(a mandata una .tala d1 mtLSeo. Domenica 6 apn1e·19.52 AIKTÙH l STRANJEIIU * JEAN ARP "' ICCO)l'E 3'è parlato tempo fa di ladri dt Jemorl mUa • ::Z 0 n~ /ir::e:i':r,~~tt~~11ena~:ie'::,~ ~:rttfehld[i~u1. di 1empre e df ovunque, che tale quall/lca non ,1 attaglCa a Jtan Arp, cui venne /orse un di Il capriccio di tra.seri.– vere plasticamente questo ouo lndiJpcnsablle al normale incedere, ben,1 a numerosi arte/lei di anemica /anta.sf4, I quali, di questa ca.suole fncldcn::a, hanno fatto Il repertorio immutabile del loro linguaggio di secondo. e; terza mano. CIO prcmeuo, va osservato che una /amo. pur meri– tato. ma aspramente contcia, quand'6 finalmente rag. f~u::::ie:;::;e~:ia3:it~ 1 t~;f•en~~i rt1rr;n:::/11b~~~:!~ :: i:m::;1:ra,mr:;~;:it~eleocia':fu~~i. :u'~~~~~r~I n;!~f!.eJ! opere lntquloocabilmente mancate. E .stanno .sempre in aoguato ad attendere quella decadenza cui sfuggono raramente penino I .sommi, quando le vicende della vita concedono loro di oltrepauare: di molto oU ann.l ctcUa loro maturità: artt,tlca. Dimenticando pot che debbono persino la loro el/lmera notorietà all'o.verll .rorctamentt tmltatL. Il vero art/Jta ave1tdo .sµe,ao una 11atura fragile a ~o~~:P~~vt~i,''~~1:!ia~~f e:,~;~e 1 ~~f,[,e.s:i~~:!:~tf !~~tf. pu0 cadere i" errore. Questo spiega con evidenza i disl{– vellt nella produzione di ognuno, Siccome occorrono poi condizioni particolarmente felici, dt ordine spirituale, morale, /i.sico e spe.s.somateriale, per la rtaltu~lone concreta di una Intuizione singolare. ,embra oiu.sto e opportuno rlvoloere la propria attenzione .soltanto alle opere ptU tipich e, co ncluse e belle, per aJferrarnc la grandeua. Se d poi.so d el genio t lntvlto.bllmente presente anche nelle ,ue c,presslont meno caratteristiche, tuttavia a m euaogto del novatore 1i rivela solo nel .suoi capola• vari, shitt.sl del pa.s..satoe anticipo del Juiuro. Qua nto sopra intende dlmo,trarc - com'è logico - che non tutto quello che è uaclto dalla stecca o daUo .soalpello di Arp .sia superlativo. Ma che conta. questo, se nei .suol mloliori momenti eoll e ri111clto a darci capota. vari a.s.solutf. e per citarne uno solo, Il e Fior di pagoda•? Detto quc.,to, rimane da Individuare quelli che sono oli clemen ti costitutivi della sua natrtra di plastfca. E attra• ver.so questo, Il ,uo verbo di novatore, co.!l spontanea– mente ln.serlto,i nella sua Ispirazione da ragolunoer, .senza s/orzo apparente, la pocsla. Nono.ttcuite un temperamento arttstico particolar– mente ,cn,uale, Arp ha sap uto /ll lrarc le iuc sensazioni attraverso uno ,taccio che ollt.le libera, monde di og1tl materiale /1.Jlcità. I tradizionali canoni dell'anatomia 1ublscono dolcemente le violen~ che l'Immaginazione. ~:~~ ~~~.or;,];;;c~:ed~r,~o. ,;::;io~:;t ::fl.!/:ii.,::,te~f~n~ latebre ,della cuf co,cienza opera il procu.so di traa/l– ourazione delle apparenze comuni e Imm ediate, ii ripre– senta purificato, ao,tanzfato di poeJla. Certo. al fondo delle rlclaborazfonl di Arp, c'è come 1e11~preuna .,u.gge– .stfone nattualc ed emotiva. Come quello accade del resto anche aoli artisti a.,trattl, purcht autentici. Natu– ralmente le forme di Arp .sono pc11aatc.oltrccht sentite, E' per que.sto anzi ch'e appaiono ca.d vive, c la /anta.sia .se ne sprigiona coal llbcra. Nelle aue creazioni più aUe. Il senso del ritmo 1embra unfre In uno stretto connubio tutte le arti. Difatti. qual'è l'occhio 1en1rbUe che non ravvi,erebbe neJ lento fluire e ondeggiare c ,condire. appunto del suo ritmo. l'immagine della musica; nello. ~::::ga!°a.s:e, "1·~~::u:r:::t~l~nene~l'l~~eh~fg;:;tt ,e'rsoziaJ: emozione che procurano que.ttc oaro.ttcrbtfche e,tttichc, quella chi usa chiamare oenerlcantente pOCsfa, e che con.sfate nel aenttmento lirico senza Il quale l'arte rimane pro,a sorda e muta? Le curve nelle .sculture di Arp iono sensuose e mor– bide 1110. po.sano .!IOPrauna 1trutlura gagliarda c artico– lata, che glf evita ogtli sdolcinatura. Le t,1/lculont del suo discorso plastico sonp sottili e pl11rlcordl. SI pu6 af– fermare che ,aella natura di q11estosuperbo modellatore, .tensualltà e spirituale aatro.done si equlualgono. Ma non operano t,olate, bt.nJI fondendosi In una unfU, di vialone che. re1tltuilce tanto alla materia quanto allo spirito quello che è loro dovuto. Ed è proprio per questo che le .wc im– magini oenerano ncll'o.s,ervatore idee e sentimenti di ordt– ne 1u.periore. La sensibilità. e lo aen,uosltd dello ,cultore gli evitano di applicare una arida grtrnunatlca mentale: Cl suo ,entlmento e la sua /anta1la rlsCftttano le sue crea– ture da ogni e pfit lo11tano legame ,iatura/f.stico. Lunoi =i~n:ugc~;1 1 • p~~1~tict!e'~:n~afg:n~ 0 ";!:!i~ 1 ,~ 1 rp~~C~i eppur equllibratl,sime inven.:lonl. Ma non si tratta solo di figurazioni Inventate con pili o meno ,en..s.ibllità e /antada, 011,to e /elfclld. E.sie emanano una vltautà segreta e / asclno.ta che comunica a clii le ir1terroga Il suo mistero, per 1e,r1pre. Fatto Indi• ,cutiblle e che rivelo In pieno la sua statura d.'artiata, I! l'lnverizlonc di una mor/ol~ia hledlta e vitale. Ta71to vitale che f 1eguac1 di Arp ,1 contano oggi a legioni. DI più col balzo dell'artista predestinato e dal tempera– mento geniale, eoli ha nettamente .!peuato le ca.tene d.1 un conformismo (che rina.,ce duro e ostfle ogni qualvolta un gronde e nuovo linouagglo ,i esourfJce nei .suof epfooni, divulgandone, volgari.z.zandone e profanandone le ceneri) sempre incombente. Cori. ha superato ogni schema. preconcetto e tradl.zionalbta, 1uperandolo 1tcl senJo della propria verità, Eppure anch'egli costituisce un anello della tradizione la cui comprensione .slgni/lca. modf/lcaz lone e nuovo apporto al suo volto. uno nella c.uen.za, multiplo nelle /orme, c ✓~ ,::1cr:~~::a~:::mseun~ellnr:a~1Pol~r:t':lm:::to'cr~o!z~g~: cuendo opera di volontà oltrechè di ,e,11ibllltà e di intt.l• Jlocn.:a, di talento e di cultura, uno porta con se! la propria orlglnalltil , ma ignor a le /asi auecculve del lento e avvent11ro,o c mf.tt erlo.so proecuo che lo condurrà ad cstrln.sccarla In termini arti stici nuovi e .sempre attllalO. 1l concretard della ,ua /antaala oode dell'ausilio di un concetto pla.,tlco vivo e convl11to come le 1uc simpatie ritmiche, e deriva le .sue certezze da intuf.zioni che gU li ,orio via via chiarite. E che p11re,oltre ad un certo limite, rlmo.noono isplcoabilf e imponderabili. Ma è proprio questo quoziente misterioso a guidare In porte e a me.::io di /Ili lnvtsibill quel tanto di aubco,clente che l$1'ira la natura umana. Ma la loolca latino. che dono. chlarc.z.:a ad ogni di.scorso anche plu astru.,o, i /rutto di speculazioni inlel/ettuaU, di scnstUlonl maoari Jortemente percepite ma ancora ne!Julo.se e che ,ma "lente luminosa può tra– durre e oroa11iz2:are In linguaggio ,e11.:aequivoci. Appare evldcrite, oltre l'unità stilfsllca dell'opera matura di Arp, che nulla vi ,1 rivela di approssimativo, di mal detto. Cf6 che non OJclude te pill spericolate avV(lnture cui un. senso h111ato della misura e la coscienza dell'ari.e. cullano le cadute nel orotte,co. Arp ha raoglunto. oià da anni, una sintesi auoluto. e che oli t particolare. L'e..ttcudone delle sue sculture, nobile, magbtrale, chiara e .saplentc,ol~na da vieti pflto– ricf.aml, decadenti e materlollltlct come da freddezze acca.. demlche, C quanto di più aderente POtene escor;ftare l'artl– .sta a definizione del suo a.t1unto. La paella che anima di sè tante delle sue creazioni rifugge da ogni abbandono sentimentalistico. E attraverso una favella tipica.mente contemporanea, appaiono fusi 11ella. tua opero. spirito clas– sico e sentimento romantico, DIJJiclJe e necessario con- 11ub(oalla co11Lpleto. reallzzazlqne di un arti1a di alto livello. Dall'ar te ellcnicd e per u,a di q11ellaclassica, la sta• tuorlo di A.rp perpetua e rispecchia nel cosi maogiormente compiuti, la serena compostezza, Il .senso del ritmo quieto, quasi olimpico, l'ueciuione apparentemente lmper.sonole; dell'arte 111edioevalc e per eua del romanticismo ante-let– tera. l'orloinalità degli .,cherml c Il calore e fl sentimento che permea di sè le sue /lourozlonl. Da questi clementi emana pertanto una /aJclno1a, penetrante comunicativa. iut~:r::e~~/~:~e, /~~/a1fga~':!~e~~~l g:~,a~!tc: t~~ ~td.~ ~~nu~!n~~ge,~c~~~;efa~~ ~lt~~ose,~::.ei~ :~ "J,';; con ciò che questa comunicativo t rleca di a.spetti. risolve problemi e ne pone di nuovi. Ma col dono della grada che non ttnpone limiti teorici e crea da ,e! e per .se! le proprie leggi. La ora11deorte t, s'è detto, una e multipla, classica e 10111a11tfca, si t,plra alla 11at11ra e aeoue speculazioni tntel– lcttua/1 che vi immettono l'elemc,ato astratto, è semwc attuale e perciò eterna. Arp, come ogni creatore cerca la sua t,plrazlone a tutte le Jantl pro.s.slmealld ,ua natura. e al ,uo spirito e si serve non aolo della plastica ma delle forme per e,primere un .tuo concetto e un suo .sentimento della belle::..za. E attraverso cna, 110.turalmente la poesia. Quella poesia che sola oiustl/ico oli eroici tentativi. la te• nacla, f ,acrf/fzf, le rinuncle cui .si1ottopon9ono non sem– pcr a cuor lcooero anche I predestinati al piu alto destino. Quella poesia che è Il solo e plu alto fine di qualunque arte. E che sola può dare un aspetto co11creto e duraturo aflc aspirazioni dell'anima e dello spirito . .Mone all'ini:fo e come avviene .tempre per l'artl.tta, da una percezione .~cnsorla. Co.si, Arp, tipico artista del suo tempo, 11 e! inserito con uoual )laturalczza. ,aella sua contemporaneità come nella storia. Fedele a qucll'fdcalf~mo che no11pu() mutare nella sua eucnza, ne col mulart del volto dell'arte né con. rlvolg-hncnti grandi o piccoli di qua/. tlo.sl ordine e natura. SI e! citato di proposfto una .sola opera di A rp, certa. mentç la più alta, puro e per/etta. PercM ìn e.ua si aa,om– mano oltre tutto, le sue phi importanti conqubte nel campo formale ritmico e costruttivo; le sue anticlpo.zfoni e de/t– nfzfoni, che 11 riauumono appunto In questo suo ca.pola– \'0ro auoluto che e il c. Ffor di pogoda ,. e rappresenta un altissimo ragoiungimento non 1olto.nto nel campo de{fa ,cultura francese antica e moderna. LEONE aLL"\'ASSIAN piu attento e Eenslblle. In que– !tl ultimi mesl. ai \":\lori pro• BHUNO ;,IAIEH MA.RIO L."-t'TES 1:..-----------------~ Biblioteca G:no Bianco

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