Fiera Letteraria - Anno VII - n. 6 - 10 febbraio 1952

Domenica IO febbr. 1952 Corriere delle lettere 'Tentnti.,o di (ContfnU41. dGllo r,ag. 5) vostcl perdi~ vot cono,cete le favole col voat.rl putorl e I V03trl c11,nt. e non t l'at– trez:ut ura cerebrale che vt manca. e lo fo per ridere. ma come voi sapete: come disse un tale, un n~nte basta Il far t:ambiare alle cose Il loro corso normale. Un po' di fulml-cotone nell'orecchio di un monarca ammalato e 11monarca e5plode. La reitna corre al suo CAP<'UAle.Non c'è ptn palat20. Tut.to è plut.t<>5l0 rulna e duolo. La realna !tnte 05eurars1 la uglone. Per contort.ula uno aconosclul-0, con un bel sorrl5o le d11 11 eAf" oat.tJvo. LA reglrut ne prende, la regina ne muore ed I v11.lleLtl 1Dcol1U10 <11:!lle tichette sul baull del bambini. • L'uomo dal buon sorriso torna, apre 11 baule plO iTRnde, but~ dentro I pr!nciplnl. met.te Il lucchetto 11.Ibllule, Il baule 11.lde– po.sito e a~ ritira frff'.l\ndosl le mant. e E quando dico, algnor Prestd,nt.e, sl– rnore, signori. 11 re. li\. r,atn11., I prluclpinl è per svisar, le co.st Poichè non si può ra– rlonevolmente b\ulm are I rf"&bt-1 che non hanno re M>ttomano R eserettano talvolta. le proprie capacità nel loro ambiente tm– med.llto, e In 1pecial modo t.rs QueWche pensano che un J)UftlO di riso ba.stt a dare da man– (iare a t.utta. uoa famlrlt& di cinesi per lunahl anni. e Tra quelle che s,hla-na:r.uno alle eSl)0- 11z.lonlperchè una donna nera POrt.aaulle IJ)Alle un bambino ntro e che portano da ael o M:U.e mesi net toro ventre bianco un bambino bll'lnco e morto. e Tra lt tre.ntamll11.persone che haMo gfilato ll &I Ml'lrzoa Bruxellea. banda ml– litart_ In ~sta. davanti a.I monumento eretto al Pleclone-Soldato e tra quelle che ame– ranno domAnl A Rlva-Blanca, & Moni. dl Sotto o a Roccl\cannueeh, davl'lntl al mo– numento del !flonne Marinalo e del vecchio ,•lt.ello marino, morU In R"Uern.come t.ut.t.t quanti .. ,. M11.una cararr" lRnclata di\ lontano da un oolomDOrlloIndignato, eolpl!ce In piena fronte l'uomo che raccontava come i::11 placen ridere. Eccolo che cade. Il Piccione-Soldato i vtndlcAto. I cartonati ufficiai! romoono I& test.a dell'uomo 11. pedl\t.e e I& raguu che lntinR"f"nel ricordo la pun ta dell'o mbrello nel sangue scoppia in un rl.aet.to affa.$Cl– nant.e, la musica riprende. La. testa dell'uomo è ros.1a come un po– modoro troppo ~. 1n tondo & un cervo Biblioteca G'ino Bianco LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 1. -- ._··--c.T '•,- Biblioteca _e::,_.:. -: •• ...1 - ~ ·- deseri:ion,e pende un occhio ma rul viso dtmo!lto, l'oc– chio vivo. U alnlstzo, brilla come UDA lan– terna sulle rovine. e Portatelo via > dice Il Prulden~. e. lo uomo. ateso au di una barella , nucosto dal mantello di un ue.n!A! uce. dall'EU.sto in PQJizk>neorlZllOntale, un uomo dietro a In! e uno davanti. e Blsos;na pure rider, un 1>0' > d1ee. al piantone e Il pianto ne lo ,uarda pusa:! ron qu,110 svuardo fl.s.soche talvolLa han• oo tra I vhl gll uomini buoni davant.. al cutlvt. Taa-llate. nella SUR.clne.scade.Ila tarma– rla, un• steli& di luce brlll!I. e come. del Re Mal!'.la corto dl bl\mblno ~~ù. I tar• zonl m&ce.1111.l. i mercanti di plumlnl e t.ut.tl g:U uomini di cuore., contemplano 11, s tella la quale dice loro che. l'uomo è dentro, che non è del t.utto morto, che torbe lo 31 •~ per medicare. e tutti upett11.no <'he esca con la .spersntA di oo t.erlo 11,cc oppare. Attendono, e pr~to. • quattco umpe per vh, dell'apertura tropJ)O piccola della saracinesca. U giudice. tst.ruttore penetrll nr.lla bott.e: ga, ll tar mRcbtR. lo 11.lut.t. a rlal– zar&i e Rii most.ra l'uomo morto, b. test.a •Ps>OS~lat. aallA bi lancia. p er n eonalJ. t: i1 a,udice M doml.n.da, e U tarmacl.st& 1uard1. U '1t1dlct domt.M.a .rsl st ~ • l o Ste,5,!ouomo che. aveva gettato del eorla.n– doh aut !J!ret.rodel mare.f!clallo e che, poco prima, aveva posto la macchina lnte.rru.le auha at.rada del oovero caoorale. ,; poi parlano de.I loro piccoli attui. del toro ficll, del loro bronchi. spunta 11 2lorno, ~I aprono le J'(.'r.slane.a cau del Pres1dent.e. l-'uorl è primavera, gli animai!, l fiori, nel bo8co di Clamart al odono I clamori del bAmblnl che se l11. apusano. è prima– vera. l'uo lmpazzbce ne.Ila bussola, 11 cor– nutCI ~tn nel bordello, e la arande doll– coee:rala si ammaina. e ra la puie.rella. l"fl caldo, lnnamor•tl I th,mmlferl a vento si rotolano sulla urta vetr&t~. l'acne delle collea-lall ed t-too la rlglla del Sult.Ano e Il domatore di mandua:ore, ecco I pelll– canl. I fiori sul balconi, eccovii Innaffiatoi, è la bella ataalone. Il ,50\e brilla per tut.t,I. non brilla n~lle prlrlonl, non brilla per quelll che lavorano nella miniera. quell! che puliscono Il ~e. quelll che manal&no la carne andata. a. male. quelli che fabbricano le forcine, quelli che & 0Ula.no vuote le bott.l;Ue che a.lt.rl berranno piene, quelli Cht t .a&lla.noU pane col colteUo, quelll che psssano le vacanze nelle omctne, quelli che non Hnno che c05a bl.soana dire, Quelli -che munrono le vacche e non be- vono Il latte, quelli al quali Il dent.lsta non addormenta la parte., que.111 che aput.Ano I Polmoni nel aottoauo– lo de.Ila metropolitana, quelli che fabbricano ne.I se.mlnt.t.rrau le penne st.llol( rafl che con le quali altri acrlveranno a.ll' arla aperta che tutto va per Il m e1llo . queUI che hanno tropp0 da. dire per J>O· tf"rlo dire., quelll che hR.nno la voro, quelli che cert11.no lavoro, Quelli che non cerca no lavoro, quelli che danno da bere al cavalli. quelli che ruardano Il loro cane morire. quelli che hanno U r,ane quotidiano relt.• tlvamente. set.tlmanale, queUI che d'lnv,rno al sealdano nelle chleu. Quelll che lo &eRcclnomanda a scaldarsi fuori. quelli ehe marciscono, qu&li che vorrebbero manrtare per yt. vere, que.111 che vlanlano sotto le ruote. quelU che suardano Il\ Senna &COrrMe, quelli che si aasumono, itl rlnlilratlano, si aumenLano, si dlmlnul6 cono. gJ ma• nlpolano. si frugano, al ammau.a.no, quelll che si prendono le. i mpronte, quelli che al fanno usclre dal ra.n,ht a caso e al fucllano. que.lll che si sfanno sftlarc nvanW all'arco di trionfo. Quelll che non Ml,nno mal come fa.re, QuelU che non han.no ma.I visto ll m a.re , qutlll che san no dl U no pcrchè lav orano Il lino, Quelli che hanno l'acqua corrente. quem che 50110 destinati al ;:rla:lo-Yerde, quelli che butt.nno Il 11.alesulla neve per un salarlo ,1ssolut.amcnte lrrlaorlo, quelU che !nvecchlano plù presto degli quelli ~~:Il n~~rl~I &0no chtnhtt a. racco• irllere lo sp!Jlo, • que.lll che crepano di noli\ la dome.nfoa pomeriggio perchè vedono ventre U lunN!I. e li mar~1. e li mcrcolecU, e U a:tovedl. e il venerdl e 11 sabato, e la domenica. 1>0me.rlnlo. JACQUES PRE\'E&T

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