Fiera Letteraria - Anno VII - n. 6 - 10 febbraio 1952

Domenica 10 fcbbr. 1952 J ACQUES PREVERT è un J)Ocla J)Opo– lare: tn Francia è Il più venduto e in- 1teme con il silo succt',UO di poeta va ,egnalato quello ottenuto dalle canzoni che ha scritto per K03111a,le Quali d'altronde 10710 IPCSJO tra le $UC migliori J)OC&iC,Pa– rigi canta Prcvcrt dalla Bastiglia a St, Gcr– maln dcs Pre3, dai bi.ttrol.r di Montmartre e df Pigallc alle 0011lf11c del Quartiere la– tino. Alcune canzoni, come e u, Fcu.illci moortc.s > e e Barbara > lla,1110/atto Il giro dc~ momlo. Nonostante la sua fama f11Urn~lonalc, Prevcrt resta un caso tipicamente francese, anzi parigino; bc11cllè qua1i provinciale ,1cl lh1g1U1r,gio elle attinge abbo11da11tcmc11tc all'argot, la sua poesia 1m ,m accento u,ti– t:er&alc. è la li11oua dell'uomo ctclla ,trada._ come dell'uomo della 1tradn 10110la 1ua fl– lo10Jia sc,np/icbtica cd cmplrloa c la .sua perso11alltà di e homrne rcvolté >, II suo ,ovvcrsivi.smo anarcl1ico. La sua figura e11tra assai bene nel no– vero dei e poètes maudlts >, di quei non confor-mbti irriducibili che. ta,ito VCT in• tenderci, oltre sipario muoiono dJ morti mf.&tcriose e che i11 Occldc11tc Invece ra11- pruc11ta110 la punta irraglonalistica della civiltà sociale. La sua tJC11a 110N. è pcraltn., scevra da tcun-cu:c: si commuove Qua11do parla del bambh1i, del fiori, degli a11i111ali. dell'amore. La sua commo::lo11c è si11ccra e quindi uli evita il pii, delle uoltc di cadere 11cl sc11timc11talis-mo. La Sila scovcrta sti– listica fl)ndamc11talc è Il ritmo del francese parlato che diviene J>OCSlaQuando è soste· 11utoda ragiom pre11otcntf. la sua arma è il sarcasmo. la feroce caricatura, e a qu.eito proposito è stato paragonato. a Daumier. La rima interna è frcquentinlma e serve quasi sempre soprattutlo alle ragioni dcl– l'tronla. Dell'ironia. Prevert è un giocoliere e $/rutta fi110 in fondo le passlbllltà che. in BARJBARA oue:stosenso gli olfre la linr,ua francese, ptr le frequenU cob1cidr11ze formali reper1bll1 tra le frasi del gergo e le csvrc.ssionl del li11g11ar,gioQ11otldian o e di Quello lettera– rio. 011dein 011111 ,uo vu.so il lettore avt>l'r– tito cuca s11btto il s o tttntc,o. od ouni as– ionanza Il /olqorare della caricatura Il ci11t"rnagli deve molto e la sua 'flOt.~la dt:ve molto al ci11ema. La sua collabora– zione con Caniè ci ha dato dcgil aute11tfc1 capalavorf. Ba.~tercbbe citare e Le Jour se leve> dove cosi sveno Prcvcrt ,cc,1eug1a– tore ha sa,mto darci la misura di quanto oosso valere 111 termini di vocsia il li11t111as,- 9io parlato. l'rcvcrt 1>0eta C debitore alla tecnica del < trt'at111c11t > che alla mela/r>ra letteraria sostit,ùsce la giustC1p11o~i:to11e delle immagi·nl. Prc11ert è debitore al sur– realismo del 111eeca11lsmo stesso della :sita l.spira.:to11e: l'ClltlOmatismo verbale, la ma11- ca,iza di prcmcdftazio11c 11elf1mpianto t la gcncra::lo,ic spcmta11ca delle ,mmagin.i •da altre immagini. Dal s11rreallR11togli deriva il gusto J>t'Y la rivolta, per la &olu.z1a11e 1r– r_o.:io11alc', per lo scJu~r::o fco11oclasta, per l 11soµaradOJ\alc degli strumenti poetici e l'csigen::a di ,ma spietata critica della ;o. cidà. Di s110 Prc1iert ha agg11111lo u11aJre– scllc,::;:a nuova. il gusto de/l'fnveritario e della cronaca ftt veni, il rifiuto q11asl co– stante ciel lh1ç111a9gio letterario, per sosti– tuirvi ,ma derioozio11e diretta dei 11101 modi dal ll11uuaggfo q11otldicwo. Rima e as,o,uwza acqu/sta110 11clla sua poesia un sig11ificato 11110110: ,0110 altrctta11ti stimoli di ima < rea::l011ca cote11a > della sua Jcrn– taiia che, lu11ul dal raccogliersi e dcca11- tarsi t11tro prccf.&i limiti metrici. si svol11c e orluontalmt11tc >, il ipicpa tutta ill 1111 discorso travolgenlt che Jhliscc solo Q11a11- do nou cl so,io 11/t'timmagini da mettere a lnvc11tarlo. Da questa imJJOslazlo11cdel lavoro POCllco, deriva la Jactlità co11 la quale talvolta Prcvcrt vassa i1tavucrtita– me11tc, 11cllo itc1so compa11ime1ito. dalla 7>C19i,1a di Vtr&I à quella di prosa ritmica: ma il pauac,gio e! 7Jiù 11clla r,ra/la elle ttella. sosta112a. Il Jo11do resta il li,1g11aggio di– scorsivo: per questo lo 11 è avvicinato da t1oi, al crepuscolari cd b1 special mod~ al Polaucschi dell'« lncc11diario >. GIORDASO FALZO?rr-'I N..O.T. - Tradurre compiutamente la lingua di PreYert. è probabilmente una lmpresl\ disperata. Il maga-lor diva rio che nella linp;ua Italiana Intercorre t.ni. espres– sione leU.ernrla f'd e5Prt.'MlonePOPOlflresca o soltanto pnrlntn. è una ra,rlone. la rlc– chcz:t.n e P Ollvnte n:,,adel linguaggio pre– Yert.lana è l' alt.rn. Quasi lmPOsslblle ren• dcre le rlcorrent.l as.s onam,e scn 1.a rinun– ciare a rendere Il tono gcnern.le e parlato> che è !orse la cosa pili lmPOrtnnte. Nota biografica: Jacque Preve rt. è nato 52 anni !R.e vive quasi tu t.to ranno a s~. Paul de Vence, una clt.t.adlna del mez- 1.0iiorno francese. NOTA BIOGRAFICA: Jo.cq1te1 Prei,ert i ,aato 51 anni /a e dr:« q1ta,1 tutto l'a,ano a Saint Paul de Vence, una clt• tadina del Mezzogiorno, L'AUTUNNO Ricorda Barbara. Quel elorno pioveva a dirotto su Srest E t.u camminavi sorridente Illuminata. felice grondante Un cavallo stnmuu In mez::r.o& un vtat1 , Cadono le torlle au di lui Sotto la plot:;gla Ricorda Barbara Ploveva n dirotto su Brest. E t'ho incontrata 1n Vlt. Slam Tu aorrldevl E sorridevo anch 'lo R!corda Ba.rbara Tu che lo non conoscevo Tu che :ne non conouev1 Ricorda Ricorda Io stcS!o quel elorno Non dimenticare Un uomo riparato soLto un portico Ha gridato li tuo nome. Barbara E tu sei oorsa ,•erso lui sotto la p!on1a eocclolant.c, fellce, mumlnata. E ln braccio a lui li &e1 set.tal.a. Ricorda quc~to Barbart. Non te la prendere se ti do del t.u lo do del tu a tutt.l quelli che amo Anche se non l i ho visti che uia volta. lo do del t.u a tut.tl quelli che amo Anche se non l i con osco Ricorda Barbara Non dimenticare Quella olORa:labuona. e reuoe Sul tuo volto felice Sulla olttà !ellce Quella plonla sul mare Sull'arsenale Sulla barca d'Oue&Sant O Barbara Che feSJerla ?a $nlerr& Ora che ne è di t,e Sotto quella plon-la dl !erro Di fuoco d'acciaio di sanru1 E quello che ti strtnnva. tra. le braccia Amorosamente Che sia morto, !comparso o anCOTa.vivo O Barb am Piove a dlrot.to su Brest Come ploV.-\·a prima lfa non è più !A.stessa coaa. e tutt. o l rr~ ! cu.w.to E' una ploagla di trLstez.za terribile e de• hol&t.a Non ~ plO. nemmeno l'ura;ano Di ferro d'acciaio di &&ni\l& Semplicemente de:lle nubi Che crepano come tanti cani Del canl che spariscono A UVl'!IIO del mare su Brest E vanno a marci~ lonuno Molto lontano da Brest 01 cui non resta phl niente. PRIMA COlLAZKONlE Ha me-'50 11ca.tJè Nella tazu. Ha me!&<>U la.tt.e Nella tau.a di catfè Ha messo lo zucchero Nel caffè e latte Con U cucchiaino L'ha a-Irato Ha bevuto il caffè e tau.e E ha PoUto la. t.aua Senza parlarmi Ha acceso Una sigaretta. Ha fatto del cerchi Con Il !umo Ha messo la cenere Nel oorta.cenere Senta parlannl Senza guardarmi Sl è aiuto Sl è messo Il ca ppello l n tuta. 61 è mes.so l'impermeabile Perchè pioveva. E se ne è andato Sotto la pioggia Stnm una. parola. Senza iUBrd&rm.l E lo ml sono pr~ La test.a tra. le m.a.m E ho pianto. Biblioteca i Preme Il nostro amore E il sole a.nche Jut. CANZONE DlElL SANGUJE Cl sono delle rra.ridl l)()ZU di s&ni'Ue net I mondo Tutto quCBto sangue sparso dove va a (ftnlre. Se è la. tern. che lo beve e si ubriaca strana torpida monotoM sbomla ... No la. tern. non si ubrtR.c& la terra non a-Ira.d i tra verso ma splnu ad andR. t.un. reaolare U suo carretto le aue qua.ttro st.artonJ la p!oagla I& neve... la rrandlne ... Il bel tempo .... non al ubrlact. mal è rtà molto H di tanto in tanto al concede un piccolo vulcano dllrrulato Gira. la terra rlra. con I 5\.IOI alberi I suol alardlnl le sue [Ct.H ;1ra con le sue s:randl pozze di sa.nJue e Lui.tele OO&e viventi rin.no con lei e per– Cdono unaue Ma se ne frera la terra. e rin e tutte le cose viYfflti &:I mettono [ad urlare e se ne frera e Qira. e non a.mette di rlrare ed U aanrue non smette di cola.re Tutto questo aanrue &parso dO'Veva a ft. Cnire il aana-ue del de.ittt... Il aa.nrue delle Crue.rre ... 11unrue Cl.ellam1Hrt11 ... e il u.nrue de;ll uomini torturati nelle prl• lalonl il 9&11J'Ue del bt\mblnt torturati pacU'lca.- • t mente da.I een!tort e U Mnrue dt>glluomini cm perdono san• true dalla t.Mta nelle ~t"te dt" lle prla:loni e li 53ngue del conela.tet.tl quando ti concll\tett-l sclvo!A. e cade dal tetto E U santiue che a.rrlv"- e cola • notti con Il neohato ... col nuovo bambino Ja. mamma che grida... li bimbo piante 11ll\na:ue cola ... hl terra rin. la terr& non smet.t.~di JirRre :1 sangue non 11met.tedi col&re Tutt<>que,-to st'n,rue sl)Ar-80dove ,·a a ft- ["'.lire U aanil,le del malmenaLL. deJU umlllatJ ... de! aulcldl... del fucll&tJ ... del condannati ... e ll sana-ue di quelli ehe muoiono nerll in- Icidmtt &tradaU co.sl. .. Pasga un uomo vivo con dent.ro tutto li suo sa..nR:ue imp r ovvlsamente e ccolo m orto e il suo u.nQue t t.ut.to ?uorl e ili altri vlvl fanno sparirt Il sanzue por~no vi& Il corpo ma è t.estudo li sana-ue e là do,•'era Il morto dopo molto tempo c'è ancor& un po' di &RrutUenero u~e coagulato runtn e d~lla vl«t runine dei corpi n.na- ue caallato come li latte oom e ll lat.te andato a male come Il lai.te quando ,tra quando rlra come la terra. come la terra che alra c<>n Il suo latte ... con le aue vacche. .. e.on I auol ,·ivl... con I suol mortJ... la te rra che a:tra.con I suol alberi ... t suol lvlvt... le ,ue cue ... la terra. che rlra. con l .suol matrimoni ... 1 runerall ... le conchitlle ... I rerrtmentl ... la. terra. che Ili'& e che rin. e che rin con I auol rn,ndl rivi d.l san,ue. Prima. verriofte ita.lidrt,:s df Ci/ ORDA.NO TA.LZON/ (ta ~ ,..:ro!& , d,. Jaoq\lfll P:-t,•e:1.. • Copy. nzht b1" L!'lra!.."":t Oallunud, PL""tl). o Bianco LA FIERA LETTERARIA H SUOI!VERSI SONO lA CRONACADELLA SUA GENTE * JA·COIJES ~ > PHEITEHT ... Tentativo di descrizione di un veglione mascherato a Paris-France Quellt che devotamente ... Quelli che coplo.s.:c!nente ... Quelli che trlcolorano Quelli che lnau~urano Quelli che credono Quelli che credono di credere Quelli che ere-ere cre•cre Qu~II ch'Channo delle piume Quelli che sJ.?rnnano Out\111 che 1mdrome1cano Qut'III che lncroclatorano Quelli che mnluscolano \ Quelli che p:i.rlano In punta di forohttta Quelli che s! s:m no nrrA na-iare Quelli che snnno lust.rl '.re e barlonare Qu~lll che hnnno un po' di pancl& Quelli che :1 bbassnno gli occhi Quelli che snnno to{:llnrc Il POllo Quclll che sono c.'llvl nll'in~rno della tteta Quelli che benedicono le folle Quelli che fnnno I baciap1cd1 Quelli che fanno l'appello del morti Quelli che ba ...lonet...là Quelli che danno I cannoni ai ru11.ul Quelli che danno l rngu7,i 11!cannoni Quelli che restano a gnll11.d0p0 Il mMe •rosso Quelli che non prendono U Plr!O per un uomo Quelli I\ cui ali da. giganti lmpedlacono di volnre Quelli che plantAno In sogno cocci di bot.– tls:lln sull:-t Grande Mum2'1a· Clnese Quclll che fanno a l lupo con raanello Quelli che rub:i.no le uovn mn non hR.nno li corr ut ~lo d1 farle cuocere • Quelli che hanno auat.t-romllnot.tocent<>dle– cl metri dì Mont.c Blnnco, t.reccnto dl Torre eUTel.venticinque centimetri di tomce e ne sono fterl Quelli che PQppano dalla Francia Quelli che corrono. s'Jm•olano e cl vendi– cano, tutti quelll Il e molti altri en– tr:wnno fieramente nll'Ellsco facendo SCl'lcchlolare I sn~llnl. tut.11quelU !A. si splm;-evano, :d sbrlgavnno 1>erchè c·cm un grnn V('Jfllonema.,chcmt.<>e ciascuno s'era montatd la tc.,t:l cho volcvn. Uno u na t esta di cavolo ntro, un'nllro una t<'st: i.dn nmmirn~llo lnglMt",ce n'era. no con ~ da bomJxr,tt..apuu.olrnt~. te– ~t,e dn Jt<>ugct dc Llsle, tesU' da SnnlA TerMa, U-:,1.(' d:t l<'stlna dl vlttllo In u– hintln:... test.e <In gente che ra11:lon.,col piedi. teste da mon.<dgnort' e t~te di\ laU.alo. Qualcuno PCr far ridere la gente por– tava sulle sp alle K rAzl<>sls,lmeteste dl vitello, e quel vi.si crnno cosi bfolll e cool trbtl con le e rbette vordl nelle cnvltl\ delle orecchie come le al,:!he mnrlne nrlle cavlt.A delle rocce, che nessuno cl face– va caso. Una mndrc con ln testa dn. morta mo– strava. ridendo sun ftglln con 111. ~la d'orfanella al ,•ccchlo dlplomntlco A.Jnlco di faml,:lla che s·crn rati..'\ unn t-est.Ada l.<trndrù. Era vera.mente dt'llzlo~amenu- 1ncnnt,– ,·ole e cosi di buon gusto che non aJJi>e..."UL urivò Il Prt:sldcn~ con unf\ r.ont\J054!l te- 1t& a UO\'O di Colombo fu un delirio. e Eri\ semplice. ma blsosmnva pen,l\rcl >, dice Il President e aprendo Il toviurliolo e davant.1 a lnnta mnll1 .ln e srmpllcit.A. R"ll invitati non J>OSSOno tren nre In loro emo– t.lom•: attraverso Il cnrlonc d{'j:\l occhi d:\ coccodrillo un grosso lndustrlnle vc>rsa vere ll\crlme di g!oln. uno più J>!ccolomor• dlcchla la tavola. delle>belle donne sl stre– gano I Rnt piano pinno f' l'nmmlraJllo, trR&POrt.ato dall'cntusln..'1'.mo.beve Il suo calice 41 champn.i::-ncdal lnto MJl\gllRto, manJl'lnndo Il piede del calice e con l'ln– test.lno perforato. muore In plt'dl. p,ggrAp– pat<>al bastingaggio della sua S("('(II\ 5rrl– dAndo: e Prima le donne e I bambln! ,. Caso strnno. In moglie d<'I nl\ufr«11:o. dietro consiglio della governnnte. s· era proprio 111 stessa mattina confl'7Jonnt.a una atupendA. testa dR. vedova di ,:tuer~. con le due grandi pieghe d'n.mnre1,:, A a cllls cun IRt<>della bocca. le due piccole bor.se del dolore. grls.tcsotto i:11occhi blù. Rit.la. sulla sua sedia, lnt.c~lla ti Pre• 1ldente e reclama con a:nndl rrtd" la ant.tftca. militare e li diritto di porta.re eull'a.blto da sera Il sest.ant.e del defunto a. mo' di croce al collo. CalmaW\.!1un t.nt.lno la.scia.varare ,ul- la tavola Il IUO 3JUl\rdo di donna. 301& ,: V'M~!ldO t.rA RII anllputl del t,tettl di arlnaa ne prende macchinalmente tr& I sinlhloui. POI ne riprende. pensando al– rammlrl\tllo che non avevll tanto IP!MO occasione di mAnttlarne d\\ vivo ma che però e-li piacevano tanto. Stop è Il Clll>O del prot<>colloche dice che bisogna amet.– tue di m,rnKtare perchè ti Presidente sta per parlare. D Pre-,ldente M è alzato. ha rotto la .80mmih\ del ~oo guscio col suo coltello per ,were meno caldo. un pochino me– no caldo. P11,rl11 fr<I Il suo ~\lcm~lo è cosi R'rRnde che si ~ntono le moM:he volare e che si .entono voll\rc COISI dl.,Llnt..'\mrnteche non 31 sente pili per nlf'"nte p:trlnre Il Presl– dehte, ed è un vero l>t'CCAt-0 perchè pl\rla delle m~hc. prt"clMmcnt.e. e dclii, loro lncontesh,blle ut.1111.A In tutti I campi e nel camPO del ~!menti coloniali In part.lcolnre...... J)t"rchè sema le mO&Che, n!~ntc -'Cacolrun~he. 8Cn? .. '\ seacclAmosche niente Bty d'Algt"rl, niente console... nien– te Atrronto da ,•t'n(llcAre. niente produ– zione olearln, nlcnte Algeria. e i gnndl calori, è IR s.n.lut.edel Vb.ll,rlatorl, d'al– tronde " priori.. .. Ma quando le moschc •·l\nnolano muoio– no. e siccome tutte queste st<>rle d'nltrl tempi, tutte qne~ stlltl1 1tlohe le riempio– no d'una profond:1. lrl~tf'Z7.ll,cominciano con 1<> st.f\ccare un11.1.Rm))Qdl\l soffttt<>, poi l'l\ltrn e cndono come mosche. nel Pil\ltl. .. sugli ,;parati e sul veillt.l df'lle per... onC"pr~ di mira. morte come dice una ean1.one. . e W pili nobile conquista dell\tom<>è Il cavallo>, dice li Presidente. e e ,e non ne nsta che uno, quello sarò lo>. E' hl nne del dl..9corso:come un'nranclA. la.nclat.n a tuU.a fon., contro un muro cln un raea.u.Acelo maleducat.<>,la Mnrslii:lleMi esplode e t.uttl &Il spettatori lm.accheratl d'ncqua,•lte. e e:11 ot.tonl si rl1.za.nocona:-e– st.lonat.l. ebbri di storia di Prnncll\ e dl vini preglntl. Tut.t.l ."l'.Ono In pl«II. tranne l'uomo con In lt"-Sta dell'aut.<>re delle Marsigliese, 11 Quale crede che ~ Riunta l'ora e Chf'dopo tutto non c'è m.'\le oome esccu1.lone e poi, a PoCO a JlOCO la muslM si è cal• mnta .- lo .madre con la ~ta dn morta ne ha aJlproftttato J)f'r spingere li\ n~llo– lf'tl:\ con IR aua bel111. t.eiit« d'orfanf'III\ ftCCl\nto al Prt"sldcntf'. Col nor! In mAno, la bamblrui. cominci!\ Il dlM:O~etto d'OOCMlone: Signor Pre.'11- dt"ntf'... mR l'emm:lone. Il calore. le mo– "t!he e,coo eh~ vacilla un tantino e Cl\dt' tra I ftorl. a denti atretU come una for– bice d:a rlnrdlno, L'uomo con la ~a a cinto ernlulo e l'uomo con la testa da ne.mmone si preci• pltano, e la piccola vl~n POrtoUl vlfl.,,t0t– topoi,UI ad autop.1111la e rlnnetent.:td~lla mA– dre. cM, trovando. oh mnmmA. mia. nel c&rnet da ballo dt'III\ ft,t:lla dlsetrnl t.'\nlO o.~nl da destAre mt'ravlR'lla. non o.~ pen– sare che A farli .'I.laat.'\to, ltl.nto per di– verti~! e per ~hen .. ut", Il diplomatico amico di fomlsrlla dl\l quAle dipende la posl~lonc del 1mdrr. NA."JOOndend~I l carnet. nE'lgluittacuore, $1 punge Il ~no con la nmtltlnR blancit e mp,nda \Il\ lunp;o 11:rldo di dolo~. e Il suo ~~:re C~ne ~l:to I\ ~~r~~O t~:~~l~e~h~c%~; d'unll madrt A cui muore li suo bambino. Pier& d'eMere ~Ullrdl\.t.a,81 la.SCIA llll– ditre. iii lucla ucolWlre, tr11. I hnncmt-t, cantA: • dov'è mal la mia cara piccini\, dov'è mal lll mlR R<>-lllllna, che li\ lftttuca la dava fl!l:11 uccelli e ,cli uccelli 11,I~r– pentl? ,. M& 11 Presldtn~. che non è cert.<>al suo primo ftglio perduto, fa un ~no con la mano e la fe"Jt..'\ 1~t>rendealle1l'ramente. E qu~lll chr erano venuti per vendere del car6one e del srrnno vendono del car– bone e del gn,no e delle irrandl Isole cir– condate d'nooua da tut~ le pnrtl, dt"lle grandi 1~1- con d,el ll'Rlldl alberi di gom– me d'automobile e del planofort.l dlllla. voee metallica J>l\rt.lcob,rmente cur11,t.1 In modo che non si !acclAno troppo sentire le ,rida deJll lnde,nl Intorno alle plan– tu1onl, quando I coloni faCN-1pronno OOPO la ctn• I• loro carabina " rlpetlP..lon•. Con un uccello aulla 81)Alla, un altro 21-N fondo di>tpant«lonl, J){'r metterlo :u– rosto, l'uccello, s'Intende, ben tosto a CM..'\ l POM-1 vanno e vengon<>In tutt.t I &'\Ioni. e Uni\ !t'6t:1>. dice uno di toro, e vern– mcnte riul'Clla >: mn In uno nube di ma– g1W'fflo Il cApo del protocollo è sorprc,.~ In tlngri\nte delitto. nell'nll<> In cui g\rn.– va un cucchiaino dn cntrè In una l.<\Z?..'l, di oloccolato rappreso. Manc11Il cucchiaio spcclnle J}er lo. clOC• colata ghiacc iata : è una co.'\n lll.3('n.,nla, dice 11 preft" t.to; è unn cosa che andava. Pt>tuat.,. Il c av adenti ha pure I :mol stru• menti, le carte Il t.sgllncnr~ e l'ln.iU\lata. Il suo piatto di portalA. Ma l"CCO che ad un tratto ~nuno ha cominciato a tremare perchè un uomo dalla ~sta d'uomo è entrR.to, un uomo che nc .l:8uno aveva Invitato e che dE'POne plano pia.no sulla tavola Il cnPO di Lui– gi XVl acc omodato ln • un 1X\nlerc. lnde11Crlblleorrore: di pnurn bnt.tono I denti, muoiono I vegllnrdl, e i\b:1ttono le poi~ t;UI battenti. e Slnmo perduti, abbiamo dccnpltato un manJtAno>, urlano s,ch•olando s1,1llnrln– ghltm dnl seoondo al primo 1>lnnoI b<Jr• ehe.,1 d1 Cnlè nella loro cnmlcla Rrhr:ln. come li rrlglo Capo Ori N~. L'orrore. Il tumulto, Il tffilo, la fame. 1ft ftne della P.'\Sln. e del f:tA:loll,I<>s«\to d'11.C8('(IIO e ruorl In grnn t.cnut.t\mnnl nrre e 1numtl bianchi, la. scntlnclln che vede del Mniiuc nel ruscelli e una cimice MH>ra la mantclla si ricorda che In va male e pen.,a che ~ è ancoro. In tcmPO vnle la peni\ di t.'lllllflre In cordn. e Avrei voluto>, dice i'lorrldendo l'uomo. e l)Ortnrvl pure I resti dcllci famhrlla. lm– Ptrlale che dicono rlP<>slnella buca del Cauca.,o a Pnrlgl tn Vii\ PIJall, ma I Co– s11cchl che plnngono ballano e vendon<> da btre Vt"RliAno Relosnmente I loro morti. e Tutto non .si può avere. lo non ,on., nlicR Ru.y BIM, non sono mica CaJlloetro, non ho l• sferll di cristallo, non ho 1 fondi di caffè. Non ho la barba d'ovatte. cU Pag. 5 qmlll che fanno profeT.!a. Ml piace tanto rar qu~ttro rls.1te In soeletlt.. e Ml pince sch<>r:,,areIn comparnla, to p:trlo qui per gli lnrcrml Intrasportabili, lo monot011:oJlf'r R:11 acnrlcatorl to fonocrdo per glt 11plrndldl Idioti .del boulevard.1 catcrnl ed ~ 1>roprloper cn.w che son v&– nut.<>a rarvl vl8\l.'l nel vostri ambientini modeml. e n primo che dice: e tu11.sorella, à un uomo morlo. NCMuno lo dice. ha. torto, era ttmto per ridere. e BIM:>fmR pur ridere un po' e se vole&te, vi condurrei " vL,ltare In. elt.t.àma voi avete p:rnn'l del vlrutP.1,inpcll' quel che u .pete. che Il\ torre di Pl!t..'\pende e che 1& ve.rt! • glne vi prende quando voi vi a.ftacc!At., &nche voi nlle lt'rrn1..:1.c del ca.Hè. e Però vi ~nrci'lt.cdivertiti, come 11 Pr&- 5ldente qullndo discende nell11.miniera, come R-Odolfoalln rtern qu[Uldo va a ve• dere In pnntern. come quando erav11.t.e ba.m~ bini <' vi portnvnno all'orto botanico a ve• dcre Il formlch\4'rc. e Avreste oot.uto vtdere Rll accattoni senw corte del mlrl\coll. I lebbrosi senu orN:chl,. , ,cli uomini scm:a camici• co– rlC.'lt.1 sulle panche. corlcnll per un [.,tante, perché è 1>rolbltoN'St.n.rclun "PO' di più. < Avr~lc vL'\to ,rii uomini nel donnlt.orl fnrsl ti scmo dt"llncroce per aver, un lett<>, e: le fnmlldlc con otto bambini che r anno Il nido In ouo In unn st.'lnl' .. '\ e se toste al.a.ti buoni nvre5tf' 11vut.<> li\ fortuna cd Upi ac ere di vedere Il pndro che :\I nlz..'\perchè ;-U è venuto. ln. crL,t, In. mndre che muore plano plnno sul AUOultimo nato, li resto della famiglia che OO:'LPJY.\ corrcncfo e che per s!ta.gglrc nlla p roprln mlscr!a t.entt. dt !l\rsl un vnrco nt"l t.nn ®c. e Val la J)Cntl di V ('d( "r(",V l dico. è fan– L'l.,Uco. bl,oimn vede-re n.ll'ora quandp 11 buon Ptlstorc conduce I su ol egn@lJI al MatL.'\tolo. all'ora nt"lln quale Il flgUo .di Pll>à spuUl con un rumore 90rdo I dentt di latte sul mnrclnpltd<'. all'ora nella. quale t OOmblnl che si nnnotano cambiano di Wtto. blsoJm~ vedl'r<' l'uomo corleat.<>nal ISUO lett<> 1nbb:a all'orR nelln quale la. gua svegll'I. suontrà. , (JuardalA'lo. n.woltntelo che russa, so– ana. sogna che parte per un 1/lagglo,.soma che va tutto bene. senna che h& una. casa., ma la la.nC<'t.t.n dclii\ sveglia, In colneJdeoza con 21! scambi df'l treno. lo risveglia, • l'uomo. In piedi, rtccn In l(-.o:,t,a nel ca.tJno d'aC(lua xelt\ta ftC è d'Inverno, fetida. " t d'IMtat-c. < Guardnt,e,,lo che si abrJ,i:'11 che beve il cappuccino, che entra nll'otflclna, che la,. vora. ma non è nncora sveglio. la sverlla. non hl\ suonot<>nbbast.nnza forte, U caffà non era abbn.\t.nll?A torte. sogna anoor•: ,oma chr è In vlnc:-glo,S<Mma che h& un.a CMa, si spon:e ~ cade In un ,rlnrd.lno, ca. de In un olmlwro. 51svea:-lll\ e grida come una ~stia, gli mnncnno due dita, la macchina lo h11mor!'.O,no n ern . là per sognare e oome potete pen.<mrt' t.ut- to doveva capitare. e Voi pensat.c nnche che questo non suc– cede troppo spe~ e ohe una rondine non fa primnYern. voi prnsaU, che un ter– r@'fflotoIn Nuova Guinea non lmpedlsce e.Ila.vlcna di ~puntnrc In Francia. al for• maul di fanl e alla terra di girare. i Ma lo non v i ho dom11.nda to di ~n– sar~. ,i ho det.to di i;:: uardare.di ucoltare, per pc,ttrvt AbltuArt, perchè non siate colti cii sorpr~'\ qul\ndo scntlret.e s~hrlc– chlolare I vot1t.rlbllliudl Il g'lomo che ell e:lefantl veri \/l'rranno n ripigliare li loro a,•orlo. e Perchè qUC$t.'\ U'stn c~\ J)OC() viva che ,·ol scuotete sot.to Il cartone morto, que– sta ,,..sta pall!da sott.<> Il cartone a-lovlale, qu,&ta test.Il oon tutt.e le sue rughe, tutte li sue sn,.orfle Istruite, un giorno la souo• tttete con un'aria dlst.a.cea.tadal tronco e quando ca(1rAnel!&seutura. non direte né ,1 nt no. e ~ &e non alet.e ,·ot •rà qualcuno del JACQut5 PltE)'UT (COM' fn.ua. 4 pcigiM 6)

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