Fiera Letteraria - Anno VII - n. 1 - 6 gennaio 1952

Domenka 6 gennaio J 9'52 Fr1edrlch RardenMrr, Nonlls IL PRIMO INNO ALLANOTTE. ... dl NOVALIS Quale vivente dotato del .striai 1i0n.ama .sopra tutte lt prodfr, fo.te apparenze dell'ampio spazio cht lo cfrcondc:, la dell.tto.si.uima. luce cof .suoi ragr,i, t suot /lutti, f .srwi colori, e la. soave .sua onnfpresen.N durante Il (llorno? Come la più .segreta. anima della vtta la re.spirano I moneti ltt:rmfnctt ~~!li n~a;;!n':r;ia~!!rn1o nel StUI /lutto turchfno, .. / la ruptra la pietra che In perenn.t ) q1dt:te scintilla, la re.spira la pianta aa.sorta. mentre .sugge la lm/a, la rt:spira l'a.rdt:nte, ffl.uJtf/orm.e animale .st:lvagglo, ma. .soprattutto la ruptra lo .!tranfcro rer,alt dall'occhio fondo, d.al lieve pa.s.so alato, dalle morbfdt labbra .,occhlrue e canore. Quale regina della natura, la luce .sttmola. tutte le /orze della terra. a. metamor Jo.st fn/fnfte, Intreccia e scioglie tnnumere alUattte, • e octombra della .sua. celeste tmmaotn.e ognt tt:rrtnti creatura. Solo la sua pre.,enza. rivela la. mfrabUe magni/fcenza def reami del mondo. ./Ifa. lo ,torno lo 1r,uardo 44 Ui, t ffl.-i volr,o verso la .,anta, f~//ablle e arcana notte. Lontano gfact U mondo, celato In un .,epolcro Jond.o. Dove sf stende, tutto t aqua.lUdo e deserto. Una. malfncon.fa. proJond.4 ml I/fora le corde dell'anima.. In stflle di rugiada oogllo eJJonder1,u, e rime.scolarmi alla cenere. La.rve remote della. mtmorJa, dUlderf df r,lovfneua, ,ognt d'fn/anzfa, brtvi r,loit e vane 1peranu df tutta una. lunga ul.sten&i tornano avvoltf lri man.tt r,rt9t come nebbie maU dopo che Il aolt è tramontato. In altre terre l.a. luce ha trapiantato le .sut tende giulive. Non tornt:rli mal pfii. dal .suol Jl91foll che l'attendono con la lede dell' ln.noctn.ra? Che veemente pre.sar,fo mt pulla d'un tratto ,otto U cuore, a.,.sorbendo la molle aura della. me.stl.zta? Anche tu tf compiaci di noi, o.scura notte? Che co.sa rechf sotto fl m.a.n.to, che con /orza invtalblle ml pent:tra nell'anima? Un l. >al.sa: mo pre:foso stilla dal /a.scio di ~ paverf che regal In mano. L~ ali s ,e.se dt:ll'anfma. tu In alto rl.sollevl. Un .sentimento oscuro, lndlcfbUe dtntro mt .scuote. Giulivo e sgomento ,cargo un voUo ,evero che si chin., .su di me fn atto oentlle e dt:voto, mostrandomi tra Il Jolto Intreccio df rfccf fnnumerevolt le care .st:mbiante otovanilf della. madre. Come ml sembra povera e lnlantllt ora la. luct:, t lteto e btntdetto l'addfo del (llornol Solo percht la notte svia da te t tuoi /edeif, .semina.su , dunque, s,tr lo spazio lnftnlto lt .scintillanti $/tre cht amlWtChJO la tua. on11fpotenza, Il tuo ritorno, nel tempo In cui ti allontani? Più dfvi11e degli a.,tri lamper,gtantl cf ,embrallO le .smt.surate pupUle che nel nostro petto h.a di.schiuso la nottt:. E.sae .s'a//fnono oltre l'orbita dt(lli a.stri più abiancati tra le tnnumere torme dt stelle che latsù rf/ulgono. Senza ausilio dt luce ~se scrutano L fondi abt.ssl del cuor cli.e ont4, di voluttà f11e/Jablle colmando uno .sJ>Ozfo che .supero or,nf .spozfo. Qua.le prt:mfo della. re(llna. deU' un.lver.so, della [m~.U0Htra .sublime delle aacre stt:lle, dell'ancella. del santo Amore, t!:.ssamf manda. te, o dolct: amante, .sole amoroso della notte. Ora fo vt:r,lio, eh è tuo e mfo lo .sono a. un tempo. Tu nella notte ml ivcla..stt. la vita, tµ uomo ml Jacestf. Struggt Il mio corpo nella Jlamma dello spirito, ond'lo, fattomi aerto, a te mf rfcongiunr,a h1 un pfù fnttmo am.ple.s.so e la. notte nuziale pt:rennemt:nte durt. NOVALIS (Trad. di GIOVANNI NE:CCO) LA FIERA LETTERAllIA A UN SECOLO E MEZZO DALLA MORTE DI NOVALIS IL PIV' ROHANTICO DEI ROHANTICI Q ~~~ ~~;; 1 ~•'t~,?.~ La sua vHa leodeva a ricomporsi lo ooa iogeooa e pacala :-;~ 1°~ 1.~ .. ~;~ bcrg>. d~t~~ ,.;:r& ~~t1:~~ dolcezza,in una hnmaoltasaustera e profonda, ma scevra ~~h:0 1 ! d': 0 ~~ ;:~ ~f~~,c~P~~ht~~~'~:"!!~: di cupidi istinti e di pensierimaUgnl • I tratti universalidelle ~t~!zt~un~ !r~n: 0 ~~tr~:: ;.!,,,~~"'.:'vv:~~ ~~':t.o d•/~ coocezlooie asplrazlooi che aflioraoooellacosiddetta prima :;; •~~ 1 ~~~ ~ 1 ~~":.~ ~i; 1:,,:::": • .:;~~.~b 1;~,~ scuola romantica spiccaoo oitidameoleoella sua personalllà ~ 1~~hJ:"';;,.,~;• v~~~~r:: ~a~~:t,a~r 0 H~~~~~he;gc~ * ::n~éJt 1 ~:;: :rft~~i se:-tsse a Schlelenn~cher _ un si Interiore. ~:--a,,.!:',~:."· ~f.01~r'"/' 1 ; di GIOVANNl NECCO 1/~~,~~1;;,.nu~.~:- 1 ~:r~ aperta una la.cuna che for- vtt.& e che un'altra. fanclul- se r.on potrà mal più CdJcrc mia morte garà la prova dei l'lnvislbHe bé.?Tler& rteJ JA>m· suol Fram.me,itl atte.stano la.. JultevonCharpentfer,rie– colmat.3 ,. miei s.entlment.l pi\J &ltl. sa· PO. Immagini poetiche e vi- interessi .svl\rla.tlsslml e una ,ce più. tardi a destar nuovi In rei\ltà, con la !COm· rà un $3.Crlllclo nel genso .slonl .i;u,rgertte dal ~nt.1- J)T'odl;i06& versatilità che PRlJ>ltl nel suo cuore. Ma la pl\rsa di Novl\lis la fase pi\\ più puro ... non una fuga... mento rellgl050 1i coordina- non .si esaurl.'Jce nella del!- visuaJe del suo &plrlto non fer;vida e geniale del proto- non un espediente qualun- no td unl!lcano. I.A blaut: b.'\zlonedllett..'\.nte&ea di qual- si inverte più.: la. sua Sehn– romantlclsmo tedesco, quel- Que ... Sulla tomba di Sofia Bh,mc. ti flore azzurro, Il che $Uper!lclale nozione, ma i-ucht tende sempre oltre la la. che ha improntato di sé ml è balenato Il pensiero simbolo della Sehun.sucht o tende ad uno studio t\ppro- vita. terrena. D J>Unto lm– tutta la cultura posteriore, che con la mia morte lo do della poesia romanllca, l'a- !ondlto e sclcnt!f!co della P:()rtante ! il transit.o che che mcrltn d·esscre chiama- ~:lld~~~~nlre~clt~mc~!r~!~~ ~:!':fu;:r:~/7 1 ~~;~:g~o ~!= :u 1 ::!t 0 :1: rf:C~t\lb:i'~~~; !~~~ d~t~"t~=iic:: 1 1~ ta rom 1 ~;ltfca nel S!gnlflca- fino all'ult!.mo re.sph'o,. Ii c11.tostru!l'i;:lmento per unn sono dibatttlte dtsparatlASI· notte, la porta della. vera vt– ~.s~ P01~v:i d~~:s~o~r:~-. 13 maggio 1797 è una glor· realtà SOR'Jlata. l'lmpulsc me questioni di filologia, fl. ta è la morte. La lacuna che lasclava Fc- nata scura e tempeistosa.. verso qualcosa. che attrae e losofla, teologia, est.etica, Per Hnrdenberg pensiero e derico Hnrdenb<!rg tu scull- Novalis n.pre Il Shakespeare non a.ppnga, perché non fisica, politica, sociologia, immn.a-inl)z:lone.ftde e Poe· ta da tutti In modo cosl ~~ed~~~~:;~~oe ~~l~~m~l)~; ~!~~~:c~Pf.~~c~~~~!I :~!; ~~~~~a~~~ti~u~e~\/';;:: ~ dsi:~~tfi:,e u~\= pr?fo~od che /a 1 sua r1 0 °r::· profondamente nelln lettura Blume può anehe essere ll ma fMe del protoromantici· realti\. Questa è nnt.ui?.ione ne r c~ o.tea naurco I del grande dmmmaturgo soo.ve aa,lllo dell'aldilà., re- smo (quella che ha li suo novallslana dell'arte e dell:i ~u;~~o. ~ ~seibl~ ciu~~~~; Uch las mlch rechL h!n- saltante SOlfnodeliri e spon- organo nell'Athenifum e I cultura che si dk'anno ro– la leggenda. che In un ccr- elnL Verso sera, 11e1tuendo da celeste, a cui glunglnmo suol tlloso!l In Flchte e mtwtiche con un epiteto va– to seruo. non è noppurc una consuetudine quot!dla· - come canterà nel s<."sto Schelllnso occup:t e preoc- go, ma storicrunente ben r1· una leggenda. poiché poggio. na, va nl clmit.ero di GrU· inno alla not.t.e- c. enLro la cupi\ anche lui. Dl\ll·Jdeall- feribile ad un certo ambito su una reni~\ storica che li\ ;::~~~ne TIU~l~rirb~~l\de:!~~: ~r~~u~"!~~'\ ~nd~lr~toJ!i ~00 i~~~r!~: :,1a:t~~p&:ch1~ ~~?ni~\C:~ r!;;,a~ffi~u~~Orl: ~::::t: 0 ::~ /~~~l~m~ zia Indicibile. At.tlml tolgo· quale si compie la nostra 11- te avevn. nf!crmato che res· più comprensiva (per l'cf!l– scaltlre) del dolce e puro rantl d'ent,uslasmo. Come bcrazione dBlie forme con- senza dell'Io è e at.t.lvltà In- cncla e In molt.e,pllcitl\ delle JUnr,lhir,, del mcravlgllo.'io e M un somo la tombi\ sva- tlngcmtl e provvlsorle della finita, che si pone conti• sue aUuslonU è iproprlo di QUI\.Siangelicato efebo che nl. a guisa dl Polvere. dl- vita. Fede e J)Ot61a: due nuamente dei Hmlt.1concre- Federico Hardenberg. e DI· transita su questa tc1Ta, m:1 nrmzl al miei occhi. Secoli realtà che g1 oom.plet..'lno. u (gll og,: :et.tl ) J)Cr esercl· viene ronmatlco - egli ha a.ppfna la sfiora. POiché In ml parvero !UJ(gevoll lstan- L'elemento reUsrtososl mo.te - tarsi e svlluppm,il. Novalis detto - tutto ciò che si sehnaucht, ,rintcrlore aneli~ ti. Avvcrt.11senslb1lmente la rin di sent.lmento umano. va oltre. pen.s1mdoche l'uo• sposta. In lonk\nanzn: quin– to. stlmolandOlo verso mon- presenza. di lei: nevo l'!m- cali\. come tutte le altre mo 1)0651\ raggiungere il di t.ut.tociò che è remoto . .s! di &avrascnslbllt. già lo tra- prc-MIQne che da un mo~ ospcrlen1.c. ln un Erlebnf.s, ln mondo sovrasensibile me- converte 1n poesln >. QucSL.'\ spone In quelle bco.ULudln: ~cr~~ /lraltro dovesse ao· ~~e a~ r~n~~~ta d~fsc:=;~~ ~~~~~a!::;~ze d~~l~ ~J!~ll: ~rl!~~chua~W!l:!1io~on~~~ obllvlose. Novalis ot abitua a poco a subito trasll1tura. E tutto si Poiché volere è Potere, nul- ma. lmpUcnva n.nche un Im– e Giulivo come un giovani' paco nl P'nslero della morte fonde e si confonde .sl che la di straordinario se l'uomo pero.tlvo cat.Otiorl.co etico. Poeta voglio morire,. avevi\ e si rnmllla.ri1.,za tanto con rama.U\, nell'l\ureoln misti- riesce nd Attu!'l.rete Idee. Rd NovallS procln.n1!'1.v:1 ln ne– segnata, al primi di giugno es.=;o,che la morte non .solo ca che ormai la trasumana. Imporre il dominio dello cesslti\ di romantfciz.zare del i 797 , nelle P~J:tne di un non lo turba, ma lo 1usln.1ta adombra immagini ancor spirito sull:t mBtcriB. Novn- (romnntlslerenl ln. vita per famoso diario. E con volon- e lo a.ttrae. o·un tratto tut- più sublimi: dalle sembianze 1~ non is·arre&t.anlle po.~1- render,la più -poeUca.Ora la tà, che aveva una potenzA. tn la realtà muta, tuLte le- di Sofia già. lampeggiano bllltl\ d'ordine fo.nt.MUco o p:1.,rola e roma.nt.lco > nllude veramente mnglcl\ nella sun prospettive si capo\•olgono. quelle di Gesù e dell:\ Ver- met.a.fbloo. mtL vuol trAdur• sempre t.d un vago st.ato tranquilla e pacati\ slcurcz• La. vita che vive non è la gine. re I suol prot>Mlti lmm:i.gl - d·anlmo di acontente,.1A-iper za, il 25 man..o del 1801 , po- vern vit.a: li presente che, a Ma Novalis non è solo un no,<,1 In realtà pratiche. E ciò che si ha. per ciò che co dopo mezzogiorno. Nova- dirla con Dante. veramente devoto ml.stico e un poeta come dur:mte la malattia rl\PJ)resenta li pros., ;es.so o.t.– lis assolse il suo volo e spi- s'ln.,empra. non è n presen· eultato. Egli ha una mente della piccola amata. ettll tul\le. E rlc«ocl. Quindi, rò ne-lla serena letizia che è te m atto. ma un present~ polledr1ct1. a. cui ne.s !l.ln ra· aveva fermamente: creduto un·a.ttn. volta In camJ)O re– conce5S&&OltAntoal giovani che 11spa&t,alr, n\'ant.l oltre mo dello s.clblle è ostico. I di rlu5Cir eon un &empltce llg!oso. Sc h n.mcht e Fcrn- 00:.~erlco SChleael. che nonl,---------•-------------------,1 :~~t.n'::!?1:toi:m~irt!:i conosceva li proposito del- e concetti fACUmente tm- l"amlco. •Mlstett, Rtt.ontt.o IN s EGNAMENT o .r... lbUI n•ll• < visione del &l 1uo lra.nslto straordlna~ mondo> crlstb.na. rio, e annotò con Ingenua e Vorllo morire giulivo meraviglia: e E' certo che come un lfiova.ne poeta>. ecll non tweva alcun pre- DI MEDA.RDO ROS"O a.veva. ecrltt.o Novalis nel aentlmento della aua morte, ~ dlarlo. Quel propcxslto erA • a dire Il vero. una inorlt Ù un atto di lode e un"MJ)ln- oost dolce e cost bella. par- z.Ione 'PC)etlea..Non Ptsuno rebbe QUMI lmJ)O&Slblle. Per quattro anni, e rtH. Pederico tutto Il t.ftnpo ch'io l'o~r- HardtnbeTc A-ttua U suo val, egli rlm&se fndfcil:>fl. prop0glto. Mat,-r&do la. spor mente Ilare. e qua.ntunqut satezza. c&Ul!!&ta. ddla tOMe la. grande spoyat.ezu. nel- e dall'emorragia. della. tia! l'ultimo giorno. gli fosse di ca-il comerva, come al ~ vi- grave Impaccio persino a Mo. flho all'ultnno « una parl11.re. cali al lntereMaV!\ lndlclblle Ilarità,. Pare si tuttavia con affabilità di avveri quanto 11 POCltlave- orni cosa,. "9- preconltZ&,to neU'ultlmo n sopra.ccennato diario < Inno Alla Notte>: • La 1llelo avtva Ispirato la mo\-- furia e U violento urto del te di Soflp. von KUhn. In ..!olorl à Il giocondo segnale piccola fida.nza.ta quindi- dellA diPArtlta. Scendhuno cenne che lo precede nel verso l 'a.tr \ato Gesù! Corai- • ra.pldo , vtaggfo vel'.so le lllO ! Il crepuscolo sera.le 11.à • rive celesti,, accrescendo s'lmbruna allo acua.rdo d1 1n Federico la. bramtl di In- chi ama e di chi a'&tfanna. sciare e I reami della luce~ Un aorno 8Clorle I no.stri e trasumanarsi anche lui. vlnootl e cl depc,ne nel seono Sofia, nella vita e nell'arte del Padre>. di Novalis, ha prc.;fa poco NellA morte del Novali.i; la funzione che hn Beatrice pare si rlconaiungano ar- r l'lìa vita r ·nel!a J>Ot!:lacU monlcamente l 'euta.na &I& di Dante o La.ura In quelle del un efebo 1Teco e 11tra.ns: to Petrarca. Senonché la pie- di un .santo cristiano. E COI& curiosità di aridi e Queeta. fine sunella. una. vi• rrettl rllologt (e .studenti li- ta. dove tutto tende & rl- ceall Invecchiati,· li chla- coml)()rgl 1n una. Ingenua. e mava. glust&ment.e Nlet.z- p~at.A. dolceua, ln unA. hu- schel. frugando nel cascami rna,n.tta.s Mister.. e profonda., bloblblloaraflcl rlguarda.ntl ma acevra di cupidi l.at :nt: e non la personalità e la poe- di pensieri ma.ll1n1. I tratti sia di Hardenberg, ma. tra- univet"Mll delle ooncez.lonl e &C"Urablll marginalia, si è uplraz.lonl che affiorano compiaciuta di fare le .se- nella co.,lddetta prima &euo- ,uentl .scoperte: Sophle von la. romantica. spiccano nltl- Kllhn era una fanciulletta damente nella personalità. e lm\.Jnltlca.nte. • un'anlmula nella. poesh1.del Novall.s; ma senza alimento spirituale>, tutto (e que.sto devt essere una bambina nel pieno s.en - bt:n 1ottolfnea.to ) In lui ap- 50 della parola. tA.nto che po.re 11&tra.sposto ln un'au- • a trtdlcl anni aveva. s\ e ra limpida e serena, remota no l'~truzlone di una bim- d1. orni tumulto. Nulla. ln ba di sette de1 nostri tem- lui del pe.t.hog torbido e am· pi•: essa. ,•l.sse In un am- bltuo che caratt.erlz.ia , per blen~ ambiguo e edi bas• esempio, K.lelst o Hoft- sl.sslmo livello culturale> m&nn: poco, nella. ,ua arte, ecc., &oc. si a.vve:rte Quella. che Ooe- Senza ne-ppur dl.scutere n t.he chiamava sdesnNa.mente valore ~rettàmente storico c. LAzarettpoe.sle>, poe&I&da di slm!U as.scrzlonl, è ovvio ospedale. Egli è forse !'uni- che queate circostanze esu- co del rom&ntlcl che. pur Jano completa.mente dall'e- MJ>lrando ad una nuO'Va. cul· sa.me della Poesia. novalis1a- bur&.rimane ancora nel .sol- na. Olà. la Huch, neHa sua co seinato dalla. una tra• fama.sa opera wl romantici~ dizione del cla.,sictsmo goe- s.rno. osservò che non un- thla.no; è foru l'unico che: porttt glà quale sia. stata la non devia ver&a il dlrlz.zone personalità. di Sofia In se ehe il Vlereck nel suo re· st.es. .sa. ma. lmPOrta solo cfmte libro <• From the Ro- c ciò che e&<\ ha rappresen• mantlt.5 to Hitler>) rlmpro- tato per Novalis. Il che si può vera al romantlol. vedere a.MAImeglio &bUdlan- Jfl Nov&lis è for&e il rappre· do luJ che non st.udiando EDARDO ROSSO ì stato 1010 dei nostri più stuuìt,iti artisti sentante più alto di quella lei>. co11tnt1f'OYaHti.Tcm/tt'amt:11to cccuio11alt, egli seppe (nidor poe.sfa cosmfta o untvtr.,alt Ora. fra. le dirette testi- c0Htt'0 fo /Yedda cor'Yttttt accadtmico-vtYistico-p,-otAHciòlt: (Allpaesle o Unlversalpoesle> ~~la~trf:~/a~~r: ~~c:Of~ dél suo ttlttf'O, t po,-taYt Htllo sua arte tutto it SVO aff'OJ· ~~~f:;~& O~~ ~:~:nt: ter. Sofia. csorchenl. le pili at- sio11oto ca,-attut di ,-ictYca i11trosptttivo, di delicota potsia, la realtà &uscettlbile di tra• tendlbllt sono, &eoza dubbio, di ze11uil10 sc11sibiliJH10, clic s'itnpou p,-uto all'attt:11i1one a!trurazlone tantastlca., lvi quelle contenute net clt&to dt1 tJel'i cottosc1to,-i t amato,-i d·a,-tt di Parizi. Lo pittura compresa. I& speculaz.lone dl&rlo 18. aprlle·6 Jugl!o del inifJYtssiottisto fYanast tbbe bctttfica ittflutn~a Jttlla swa tuo.soflca. Al che alluse cer- 1797. Scrit.to senza. p~- 11atu,-ad'a,-tista. E.zii seppe traYrt i più uzrtti rifltss1 dai to Sohlelermacher quando, cupazlonl estranee, unica- riuochi dti pif'ni e dri vuoti ddlo.pfaJtica a co,.tatto co,. parlando de-I «divino ilova- ~;;!i:': ~~:C:r.Ce ~ :~~ la lwct ,.aturalt:. I ,-itrotti dcUt do1111e t dri bimbi esezuiti ~e~~toc:;e~:f::: 1'!1:n~~ anelito, que-sto diario è la da Rouo sono rimasti fatt1ost ptr la to,-o stnsib-ilito pia. qualunque cosa sfloraMe u prova. più valida della sin- stico e Ptr lo purn:a t la foce che ttua110,.o. Lt swt UYt guo spirito, si convertiva In cerltà dei sentimenti dtl JOJto forse qua,.to di 111tzl10 ì stato fatlo 11t:l zt:ntn tlft- un rrande carme ogni sua poet-a. Spigoliamo qualche p,-essiaHistico. lo fWtstH..!'a di M tdardo Rosso è t11t1a tuttoro con.slderaz.lone &ul -mondo,. frase: e Senza di lei non vt ,ullt optr't di alc1mi /Ya i 11ostri più squisiti sctdtart att11ali: Clb gplega la simpatia che è più nulla. per me nel mon· .\fa,ull t G,-cco, ad ts., cl,e spcs.to si J0110 isp1,-ati al suo Goethe - non05ta.nte la aua do! SI. realmente lo non do• im,p,-essio1<1ùmo,t ancht ,itlle st.ulturt di Melli e Gtra,-di a.vver&loneal movimento ca.- vret più annettere ltnportan- peulato dull Sc.hleiel - ;:a, a nessuna. C06ll ... E.su e tbbe per il ~lù romantico morta ,e allora muoio an- fra, I romantlcl t !desc.hl . Pag. 5 ISOPHJE VON KURN Il fiore azzurro * di NOVALIS (D brano che QUI riportiamo è d- .m.to del. l'\niz.10 del prtrno capitolo del l'Offl.aNlO no. vallslano e Enrico dl Oftenllngen ~. rimuto incompiuto. E. notte e Ort.erd.in1en.• letto, non riHC:e a. prender sonno. Rievocando 1 racconti dl uno straniero, ripensa. con gr&n~ de st.rugglment.o al e ftore :\UU!TO •• di cui ha. sentito parlare. AddormentAl0$1. 80fn& cont.rade lontane e Ignote. e nel gogno rll si presenta un confuso mondo fa.nt.asrna 1 o. rlco. Solo verao il mattino quelle lrnmaglnl sl. schiariscono). S OLO ~•o U ma.tUno, quando r,iti fuori co• •• • mln~ava ad albcgr,iarc, il suo a11fmo .stplacò. . Le unmagini del sogno divennero piii. nitiù ~ piu ferme. Gli pareva d'essere solo e di camminare m mcuo ad un bosco oscuro. Soltanto qua. e ld: la. luce del giorno filtrava tremolando attraverso la verde rete dt:I ramf. Be,i presto si trovò di fronte ad un burrone dirupato elle andava man ma110 risalendo verao la. montagna. Dovette inerpicarsi .su per u,Ì ghiaione ri– coperto di muschio, che un tempo era .scosceso con l'ac11ua di u,i Jiume ormaf disseccato. Man mano che t!gll .saliva. Il bosco andava $etnpre più diradandost: In ultimo gfun.se ad un vratlcello che si .stendeva .,ul 1>er1dfodella montagna. In fondo al prato si t:Tgeva. ,m alto dirupo, al cuf piedi icor.sc un'apertura. che pareva lo sbocco di una cunetta stagliata. rulla roccta.. Er,ll risali, per qualche tempo, la r,allcria finché giunae ad una vasta cavltd che già di lontano rlvt:rbtral>IS v~so di lui un vivo chiarore. Appena entrato, Ju col– pito da tm potenlt: /ascio df luce cf!. iTrag9landoli, come lo zampillo dl una fontana. In alto. rag(lfungevo la volta: della grotta e ricadeva. J>Oi in. un polverio ct'tn– Jlnitt: .scintillt: che si raccoglievano li .sotto fn. un grantu bacfno. I rar,gl scintillavano come oro ~o. Non si udiva il rumore più fievole. Un 1flt:nzlo Ieratico avvolgeva. la. .sce11amaestosa. Enrico ,t occostb al· l'acqua. dt:l bacino, la quale omùgr, la.va. fncre.span.do.ti in itna. gamma Infinita di tinte. Le pareti della. grotta. erano a.ppan.nate di /lufd.f u.morf che non erano col.di ma, amf, Jrt:sehl, e rimandavano una. /I.oca luce aa– zurror,no!a. Enrico Immerse la mano nel bacino, e li lnumtdi le labbra. Ebbt: l'fmpreulone d'ea.sere pene. trato da un alito cel~te, e dentro di sè aentt .tUbfto un gran. vigore e re/rfgcrfo. Una brama. irreddibfla di buttar.si nell'acqua lo prese. Si toùe t vettftf e ,, tuJj(J nel bacino. Prot:ò la sen,azlone che una. vermi– glia. nuvola. vespcrtfna. lo avvolr,t:ue comt: In un. flutto. Un. .sentfmtnto df celeste bcautudlne oli inondò tutt.a. l'anima. Pensieri lnftniti telltavano di Jonder.st ntl suo antmo, procurandor,U una r,ro/011da voluttà. tmmc.– glni nuove ed. In.sospettate .soraero, fluendo le Une ,une altre, e, assumendo la: /orma. di e.sserf vflibUi, gU .scor– revano Intorno: o(lni onda df quel dolce eltmen.to lo lambiva. come un tenero seno. L'acqua. fluttuante pa; reva. la di.sciolta sc»t<.nza di legr,iadrt: Janclulle, ch.t ,1 rlpla..smavano per un attimo li accanto al (llovan.etto. In. mezzo alJ'ebbrezza e all 't.st <ul, e. pur con.sape. vole di or,nt .suo. aen.sazlont:, .s'abbandonò. nuotando o. lente braccia.te , alla lumi,io,o. corrente, che ,t rfvtr• $ava d.al l.>acfno ftltrando tra le rocce. Qualcosa com.e un dolce a.,soplmento lo colae, e sopito che fu, J~ sor,nl lnebablll; ma d'un tratto una nuova. lu,rilncuc apparizione lo rldeatò. Sf ritrovò tn un .so61ct spfauo erboao al ma.rolne di una .sorr,ente che :ampUlava. lri alto, dta.solvtndo.sf nell'aria. Rocce di azzurro cupo con venature .1cre.zlatc .st ergevano li ad una certa dl.!tanza. Una luce pfii. nltfd.a. e pfù dolce del conaucto lo avvolse. Il cltlo erti d'un azzurro lnte1tJ10 e di una limpidità Immacolata. Ciò che, pt:rò, l'attraeva con /orza lrre.sbttbile erct un /Core auurro lumino.so , erto aul suo lungo stelo. Da prln,. cfpfo .,tav-a. li sul margine dello sorr,entt e lo 1/lorava. col auol petali larghf t: .scintillanti. Attorno ad 195;0 erano sboccfatt Infiniti altri Jlort di tutte le tfnte. Gli occhi df Enrico non riuscivano a ,taccarsf d.al Jklre azzurro, che continuava a guardart con Indicibile dol– ctua. Infine vollt aecostar.sf {le! es.so, ma, ecco, lmprov– vl.tamentt ll /fore cominciò a muoi:cral e .a tra..s/or– maral. Le foglie, dtvenute più luccn,tt, adt:rlrono ollo ,ttlo che continuava a crescere. Il flore reclinò la co– rolla vt:rso di lul, ed f petali la.sciavano scorgt:re, un. ampfo collare azzurro, ,ul quale al/ior0 ondeggla.n.4o un dolct vi.so . Man man.o cht la. atrana mttomorJo,t ·,t com.piva, U .suo voluttuoao stupore cresceva. Mo., ecco, trns,rovvl.tam.entt la voce della madre lo ruco.s.1e, t:tL t:oU si ritrovo rutll.a. ata.n:a. del gertltort. mentre i ro.9gl 4.el .sole mattutino ormai la inondavano 111 una. luce ctorata . NOVALIS CTrad. di Mario. Ntcoo> Ouapagina sull'Europa Le prbn.e rlg1u del aagr,t.o e Dte Chrl.ttcnheit odcr tu• ropc., flA crt.stfatUt~ o l'Europa) scrttto nel 1799. Bella. e maa:nltica epoca, fu quella. In cui l'Europa era. un.a terra cristiana, e una. cristianità unita e con– corde &blta.va. que6to continente a.ncor& atteHiato & vera. umanità. On grande comune lntere.56e univa. ·1e pi\J· remote province di questo vasto impero splrltuale. Senza grandi possedln\entl terreni un ca.po supremo unificava e gu!dava le grandiose forze politiche. Una numero.sa corJ)Orazlone. accessibile a tutti, era posta sotto l'immediata autorità. di Que.sto Capo, ed e.sea:ulva i suol cenni e poneva tutto lo zelo nel con– validare la aua benefica patcnza. Ogni membro di Questa aocleLà era dovunque onorato, e quando l'umile iente chiedeva al Capi aiuto e conforto, proterJone e consiglio, profferendosl di provvedere lar11amente alb loro molteplici necessità, trovava anche presso I più: potenti pronta udienza. e appoggio e sostegno. Tutti secondavano con le loro attenzioni e cure QUettl uo– mini eletti e dotati di prodigio.se forze, conslderandoll mes.sl del cielo, la cui presenza e la cui benevolenz.a. diffondevano le pl\J svariate benedizioni. Con quale aerenlt.t\ ognuno POt.evncompiere la &u& quotidiana opera terrena. palché questi r.antl nomi si provvedevano alla sicurezza dell'avvenire dt cla.– scuno!. .. Costoro erano nocchieri esperti In code&to vasto mare ltnoto. Sot.t.o la. loro eild& si attenuava. il pe. rlcolo di t.utte le procelle, e si poteva. fare aleuro &ffl.• da.ment.o &ull'arrlvo In porto e ,ul f!llee sbat"COnéllti .spiane dell& vera. patria.! ,___________ ....;.______ __,. ch'io: il mondo è vuoto... 1...3. OIOYAN'NINtCCO ,,_ _________________ _, •Biblioteca e3ino Bianco

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