Fiera Letteraria - Anno VI - n. 46 - 2 dicembre 1951

Domenica 2 ;Dicembrc 1951 Colui che lega e scioglie ... Come capisco bene cio' che vuol dire Kierkegaard quando scriveche Dio e' qualcuno al quale si parla, non qualcuno del quale si parla! t';: ,Il l<'IIA,~ço,s JIAVIUAC P ER ou<rnto J)()S$4 spingere lontano il pe1i.sfero nel pa.ssa!,,, rl~do dcf preti nella mia. vita. Mia madre vedova seguiva strettamente la· loro d1- rc.:.ione. Mia 11onna, aveva nel suo oiardino una cap– pella privata 11dla quale veniva celebrata. la me,:i:a e, Jrammtzzo a un profumo di eliotropi e di gerani, nd cuore def wmerigoi opprimenti, io se11ttt>0palpi– tare la pfccola ostia: tutt'intorno reonaoo, fH!T' il fa,u:hlllo che ero lo, un'a.rdcnle zona di sileruio. /J prete i rima.Ilo per me ciò che fu all'alba della miO vita, sopraUutto e prima di tutto colui che lega e scior,lfe, cohd elle, al momento in cui {ÙUL la mano per assolverci, 11011 si distingue più dal Figlio dell'uo– mo al quale è 1tato dato fl potere dl rimettere i pcc. cati 1ulla terra. Potere dal quale 1iam o abbagliali più a,1cora forse quando non abbia.mo alcuna colpa grave d.G confe1sare, perché è allo ra c he la Grazia fnenmte al 1acramcmto della peHitenza. agw•e, oserei dire, allo stato puro e che noi la sentiamo penetrare fino nella 11ostra carne. Coloro che lodano la ChiC$0. per avere inventato prima di Freud la. terapeutica della confessione 11011 sanno ciò che si dicono. Ciò che ci solleva. e cl libera non è U portare alla luce le 110.ttre vergogne, ma u11 ocsto, una parola, un potere. Chi è U prete per me·· L'Incontro della potenza del Creatore e dtlfhtfermità della creatura ht un mede.timo essere. E a questo punto vi confiderò una orandc grazia che ho rice• vuta. e che, dalle molte confidenze che nti sono state fatte, credo 1t0n sta molto comune: ed è che, ai::e11do co1t0scluto fin da.i miei primi a11ni molti pret t, non ne 1to incontrato alcuno che mi abbia. scand«liu.c.to o fotto del male. Al contrario, 11umerosi sono qrulli che mi ha.rino edlffcato, e moltf.sstmi a. certe .svolte del dutfno ml hanno preso .rulle loro spalle. E cou– Hroo a questo riguardo dei ricordi che Dio solo co• no.sce, perché il pret.J ,tesso ignorerd, tino alla. fine della sua giornata terrt1ia, di quale ora.zia è stato veicolo, e, povero operaio vagliato e stanco, 1n piedi sulla. 1oglta dell'eterna oioia, la sua umiltà si 1tupiriJ della. parola e/Le gli ,ard detta, della ricompema che oli sorel data. Il prete, l'uomo che rimette f peccati e comacra l'o,tia. per me. V oi ml dire te che è quuto per tutti: e Afa per voi in particola.re, ch1 è dunque?>. Null'altro che ciò che vi dfco: colui che, dof'JOaver pcrdo,iato. mette l'ostia nella mia bocca; e quegli che prima di darmela. l'eleva un istante al di sopra PRA~COIS llAURIAC del oollce - co.sfcc1u! Jo non 1)0$30 separare nel mio spirito e nel mio cuore un prete,· sia pur mediocre, da que,t'ol/erta di Dio a Dio. all'uomo elle $i comu. iitca, a u,i uomo che a,sai spe.ssosono stato io stesso. Ed ora o,er6 io co11fessarvi cfò che ho il torto di 11,0,i aspettarmi dol prete? Non gli chiedo che di darmi Dio, 11011 di parlarmi di Dfo. No11 sottovaluto fl mtnl.ttcro della parola, è la mia esioe11ui particolare che voi de,lderate conoscere. Ebbene per me la pre• lfica pii.i cfflcace del prete è sempre stata la sua. vita. Un buon prete 110,i ha 11ulla da dirmi: io lo guardo e questo ml balta. Ed anche mi basta la lit11roia. che è u1ia predkxizione slle11zlosa. L'Ordine relfoio10 che parla di Dio nel modo mi• gllorc è quello dei Benedettini perché essi non sai• go110 mai sul pulµito. ma ci fanno vivere U dramma della messa e ce ne re11dono In m.odo sensibile Il su• blime quotkl'lano. Come capisco bene ciò e/le vuol dire Kicrkcgaard quando scrive che Dio è qualcu110 al quale si parla, 110n qualcuno del quale si parla! Come compiango f protestanti il cui culto si accentra sulla parolai Santa liturgia: unica predicazione che verome11te mi tocca e m1 per1uade. No,t ui è olcu.11 predicatore co11 U quale, dopo la terza frase, lo 11011ml senta i11 disaccordo. L'oratore ,acro mi appare eaualmcnte temibile tanto se è elo• qrumte qtumto se non lo è. Vi sono delle ccce2fo11i? In una parola, lionor cano,uco, chi è per me il prete? E' u Cri.'10. Ciò che aspeLto dal prete e età che rlcevo da lui? Il Cristo. Egli mi dà il Cri.sto neUa ,ua pote112a, ma ml mostra a1u:he il Crilto nella sua sofferenza. Alla sera della mia. vita, po,so dire che 10 quel che soffre un prete - noJL ta11to. come si lmm.aoilia, durante i ,uot primi a,rni di sacerdozio: la gioulne::a per u11essue eletto è U tempa del do• no di st fino alla follia. Ma nell'etci maturo, 1&.Cll'ora della. ,ta,u:hez::a, dei d.iltnganrii. degl'i1isucce,sl il prete prova 1pesso nella carne. nel .tuo cuore di carne, il rlmpCanto dell'umile felicità uma,ia, dei figli .so. prattutto: sempre i figli degli altri e mai i suor! Quale miracolo cl1e tanti uomini e do11rie, ta,tte ml· aliaia di uomini e di donne abbiano consentito a questo sacrificio e ch'essl si rh111ovi110 di ge11erazion.e In oenera::lc,ne. e che la orande m.aogloranza portino seuza plcaarc quuta crQCe filt0 alla firU!, Quale mi• rcu:olo qua11do cl si pe, 1.sal Ml ricordo df quella giova.ne suora di S. Vincenzo de' PavU elle, gua.rda11do i miei bambini giocare, disse all'lmprovuiso a mia ,noglle con un tono che 11011 di• menticher6: e Quanto siete fellcc, 1ig1t0ra! >. FRANCOlS MAURlAC LA FIE,RA !-,ETTERARIA lL DESIDERIO DI AMARE E' GIA' AMORE • IL DESIDERIO DELLA SANTITA' E' GIA' QUALCOSA DELLA SANTITA' . * ijUELLO CHE SIASPETTANO I ljE11'EB1TI 01COLUI PER CUI DIO E'"POSSIBILE,, * di G 1 O V A N N I B A R R A IL FATTORE L'amore per la campagna si ha o non si ha; come l'amore per la poesia • E a proposito di lettere e di poesia, vorrei insinuare che chi ama gli studi umanistici e i classici generalmente non e' lontano dall'amore per la campagna DI BONAVENTURA TECCHlC ..iblioteca Gino Bia ::, Pag. 3 POESIE * Il sole ~ un citlo torpido su me rotava.... No, ,wii U ciclo: ma nubi brancolanti, cacciate dal pungolo d'u,i deslderlo veemeiite. E una prcse,ua occulta uc lambl gli orH, li a(!ocò, che parvero. fusi In pureua di metallo, aureole di sa.,iti, nude sµade "'arcangeli, e torse no11 pt:" che borcture di fune6ri coltri. Cosi - tt grevi palpebre disgiunte - con torvo occhio di oùlture la co,i..sunto caligine forando tolr,orò immobile il dio. Il rl"o Se il t•ento .s'acco.sda, .tttbdolo, a mordere l'erbc . - appena gli palpita il fta,u:o - e soaguarda gli ,telf elle lenti t pennoncelli raddrluano, un oonto d'acque colora lo 1bloottlto silenzio co~ il rametto d'una oena blu una tempia 1bia ncata. M ove a da11.za su nudi occhi df ohia.le. La roccta che gli 1'apri no n romm e,ua, la meta ctel auo correre t1on .sa. Ma gU pullula in gola u110. chiaro. giota d'uccello, ,enza perchè, che in turgori d.l rtso fa. oroppa e iii melodia si ricompone. La demo. vita del prato ghiottamente s"abbevera a to.nt11 se,npllcitci lt'amore • che non ,a lt'e.sserc e lieta si domi. TlLOE NARDI Do.,e Il euore 11011 è parola "una Voi che 1ìe1e irretiti in una comoda vita e regolate ogni ge,to 1ulla Luona opinione e mhurale l'uomo dal denaro e duidete , rhi 1i compra un 11iatere ~n i ,oldi del pan• \ oi che non cono1cetc )1 gioi, di due 1enu aUendere n•i1liore ricompen6tl di un ,orri.o ma date 1,cr doHrc o per orgoglio o per ccncua d'eucre lu,:amentc rclribuitl Voi che ,·i di1c oncui e 1pccul1tc 1ul11 mi1eria del po,·ero e nucondcle ,ouo il nome pompoto dell'onore l'aucnu di c-omprc1uM1nco d'amore lo mi dico felice di lnd:u,,i. Do,c il cuore non e parola una dove il cuore non e parola van, nrò i fratdJi ,cri e la mia pace. Insistente tu passi ... Jnd1tcn1e tu paui nel mio dc,idcrlo: tci la mano che 11ringc e taruH tci la ,·occ e il tilenzio 1ci la ccrtcz.r.a del ripo10 e l'innancabile prome,u 1ci l1cntusiumo del poucuo e h. 1agge11..1die allende. E,~rtj H'CIOIO e COme camminare nel ,olc. Antiche nuaru ... Anticbe mura che il 1nmonto accende di luci rouc 1 1pecchio dcli, fonte l'edcr. 1tringc mideriorc forn1e 1calin1te 1011>e1e in mano al ciclo. S1u1>0re,incerto amore di vite ignote all'ombn del tllcnzlo– Scntir,i tome un fiore in mano al tempo i umilti che tgom.. 1,11 e ricontol, IOA BLATTLE& * llorno -11-llono {J11c.1totrc110 cl1e fi,schia questo ,mvola ro:o 111 silc11:io, J,ficl1ctc, lu sìlcn:io. Roma-.llilono porte ... - E q11andotorNi ... - V enti .eiorrri. A11coro tJCHli Hcinuti e i,·c111i J!ior11i. L'aria è ocuso di te e altc11dcre desidero lo sera cl1e tl4 oltcndi fra t,arcti di cose tra borocclre di cuore costruite per xli 1101nini. T1dli ili uomini '1a11110 ca,e e pa,tt e credono all'amore si lat1a11011cU'ocquu e.sco110puliti lo do,11cHico come nel HO.Sirol!ioco t111ro. Questo trc110 c/111 fischia questa 111wolorasa e tu sile11:io. oucora tu silen::io. - Six11ori ili corro::w ... - Addio Mar11 {attendi .•• Do/lo fumo /laesi di ,111volc it fumo o riro d'aria il /muo sotto i sa.rii. LA ruota ... t'ultimo d(·11tc di ruoto dl'L rapido Roma-.\lila110 MARIA CARLUCd. * Nerr1rr1e110 un gallo Il so,r110m"abbandono e i,nbianca il 1Ho11do. Giovine:::a colonie, nc111111c110 u 1gallo ca,1ta al tuo funerale/ bcta,ito. ritornata è a me la pena; tià col J!iorno. dai. vetri entra un,otto la ttoia di Patire- H••on:o etrusco Ca Vlncenz.o CardueUI> Al tempo oro iucolore porl!i it pro/ilo antico; ed è mcsti:;ia il 2rocilc sorriso si,l bro11=0 dissepolto. Ntllo terra, {dice, ri1111ovasti, Per b11ic e /liù stagioni. il tuo silcu=io giwanc di morto; e immaJ!i11c d'amore tu . .eiovo11c-lta. fosli. Per coltre avcsli la ('(·11ombro e il lume di pii, fiorite /!11111. r. MARINO rtAZZOLI.A

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