Fiera Letteraria - Anno VI - n. 36 - 23 settembre 1951

J~omenica 23 Settembre 1951 TRE .FAV()LE IL PltOGltES SO A LCU NI an nt or sono, mf giun.se Improvvisa– me nte la notl;::ia della morte di un mio coetaneo. che avevo da molto tempo perso di vista. La morte di un. olov,;z11c, ancllc come pu– ro fatto 11aturolc, si copre sempre ai IJQStri occhi di mt'ombra mctaftsica, un'ala di mistero l'avvolge. E' 1rn crollo che travolge anc11e la realtà cniomatlca e poten– ::iaie di un futuro. La mia memoria comhtclò a ricor– dare. Cosa avevamo condi– viso con lui. quali esperien– ze avcuamo vissuto ln.&lcme? Si era gf!lcato insieme al ma– re, in vìllcuoiat11ra, da ra– gau.i: lui era un acrobata del ciclismo e rlu.scloo a 3cendere In bicicletta tutta la gradrnata del sagrato, io lo vincevo ucl voltcoalo e nel tolto In alto. Jfa no11 era. 1olta11to questo: aveva– mo vissuto msieme altre upcricru e, phi com1,lesse e inten.se . Ecco,· ora vedevo: avevamo meditato, d1battu• to, celebrato Il progresso. Cosa era Il nrogresso, per 11oi,allora? I dirfglbiU a.neo• ra ·,olcavano il cielo ed era. to della arcoplanessa, bipla– na o triplana. Un'estate mia sorella a– dottò Il primo modello Jant– zc,i. 111 due pc;;z.i, co11 gm1- nellluo corto. tutto di la11a, e 11110 fratello i11auuurò 1m altro Ja11tzen tutto d'1111 pez:o, c1ie lasciava sco1,erta b11011aparte della sclde11u, e lasciava persh10 scorgere f primi Pdi del petto. Papà rimase fedele al suo modello oon le mezze gambe e le me.::ze braccia mentre 1111a madre rlespo11eva al solé Il \suo ampio arredo di tela color 11occiola, orlato di passamano bianco. E tuttavia mio padre co11- trib11lva con la sua opera al progresS-O.Dirigeva ili q11r11li a1111f i lavori di rm grum>o di centrali Idroelettriche sul– l'alto I.son:o. Un'estate mi condusse con sè da Romu. per mostrarmi e illustrarmi I lavori. Fu 1111 pretesto per una serie di bellfsslmc gite s1ct 111011tie 11ella co11ca di Tarvisio. Percorrevamo le, :uma parte 111 macchil1a e parte a piedi, mfo padre ml tagliava dei bl1$to11clui per LA FIERA LETTERARIA BREVI DI GUIDI al11tarmì s11llr salite forti. Il lat'Qro procedeva bc11e. rcuo– larc e tra11q111llo.La scrn sf rie11trava 1tm1c11i ma soddi– sfatti 11clla loc a11dc1 rnstic a di 1111 paesino di montar.ma . do– ve si mc111yia v(1 t' ~, llon nli:a be11cSJ)ClldClldO l)XO • ..Al/'in- Vita e 111ort edel cavallino tenio aveva ,rn cortile, occu- :t:,~~• "~~!;' ~~~~ ': ~~s~:ci genere. dalla /eg11aicl, le stal– le per il bestiame. a/cime llm- 1,ide stelle e ima pro/011d:.$– slma quiete. Le erbe aromati– che 1Jrofumava110 l'Clriu fre- sca cli <11tcllcsere estive. Du- l.r.~ chose.~ ontani llll tic l'iliCIII' quo Icshommcs (Pro,ist) * ra11tc la Ce1J(I,1111a (J/OVOIIC e bella sla11ora uuardciva mio padre c.011 tromJa i11sbte11za. Lui conlimiava a parlare con gli altri i11r,eg11erldi turbine e centra/I idroelettriche, ri– cl1iama11do l'atle11::1011e dd· l'albergatore che era stato tra i primi a bc11eficlar11e. E cosi' lo perdetti: sara' costato trenta. cinquant~. centesimi. ma valeva un tesoro. Si fabbricano in. serie e ce ne sono migliaia identici a quello; ma io intesi di non poterlo sostituire di averlo perdute Ma lo COlltL'IIIJ')lavo la si– u11ora i suoi dc11tl bia11chlssi- 111i11el sorrllo. I suoi occhi g:~i~i c~'~W!· 11 ~,':s:~!~ 11 {~'t;, 1: Q VELLO era Il tempa ne 1111i'amoravÒ. Poco dopa ci ~~i,,:~na:~dr! cfv,f 1 1 ~ !~~;'~~~:~:~~e 1 ~,o~~r~':;~~~;!: DorgheJe. Certi giorni s~li- c'hisi,wavamo 11egllalti letti, vamo 1ul tram rosso e ~,al-: morbidi e /1'csclli. La 11 otte lo di allora . . A!tri g1orn1 era serena e odorosa: l'c11cr- a 11 davamo a p1ed1, nella lu– gia elettrica giimueva dalle cc del 1,ie,_10ma~t/110, per• ce11trali sc11.::a rnmore e sc11- ~o;,~i~,:,~,. v 1 1~ 11 rg~:~~- ff:'i,~~ za scosse. Veneto. Sostcivamo davauti Si. U progresso era a11cora al pala.::7.>della Regina Ma– u11•amabile, una ge11tlle cosa. drc, p,a 11 to 11 ato dai carabi- 11ierl. e tc11tavamo col piede * dc.vi u,lo o due preti roast d.eco rattv!. Quello era Il tcmJJO della no, per deftnl.tionc. le navi dell'aria. gli aerostati pro– lungavano nello spazio l'i1i– canto della palla che la,ici nell'aria, .gli aeroplani non sputaoono fuoco uè sangue: a tre piani, a due piani, con• sìsteva110 più in lcg110 com– pensato e tela clic in ac• ILMIO P~LCINO le groue catene puramente or11ame11tall elle irnperccttl– bilmc11tc i11tcrcet.tavauo l'i11- oresso alle aiole. La rcgi11a di li a JJOCO mori c. 1JOiChè si chfamt1vt1 Margherita, la sua morte si sublimò e si volatlli.::::ò ai 11ostrl occill sotto /orma di Quella i11ver- Pag. 5 ciaio, in un manifesto di e Gentilini > portavano per L E conoscete, le ricorda- I capponi. si sa. son belli mhrti: meglio a11cora arrQ– stiti, ma i piccioni 1011belli vivi e ve&titi di JJh1me. Mio padre fabbricò per loro 1111a colombaia e /'al)IJCSCal mu• ro. nel l>alco11ch10del corti• le. Non fu 11110 s1,cculazlo11c: li costru!ro110 il nido e ri– masero a hmuo: u11 gior110 lei s'ammalò: le pe1111eera- 110madide di .tudore. il ca– p/110 le pendeva 11,crtc. le zampette rosse le bruciava- 110 con mia /ebbre spropor– :lo11ata alla loro uracilitc1. una /ebbre da zamJ>a di ca– vallo. Ma si riebbe. 1m bel di /11ggiro110, lasciandoci 11ellc1 piccionaia, per rl1.nrdo, ml ocetto che 11011si schiuse mai, s'amaerl. e a11tl'ò a fl- 11ire nella pattumiera. 11alc fi1'rit11ra di margl1erilc arti/fciall di tutte le oran– de::e e di tutti I colori, che ver più giorni ornarono. a commemorarla, le uetrh1e (lei 11cgo.::I,e 1·app1111taro110 SII tutti i petti virili e I cav• f)Cllilll C f SClli femmll1/ll. J>c. netratl nella vflla. 11eespln– ravamo diver&i settori: pia::za di Siena. ad11ugiata dai ura– do11lgrigi ma rallegrata dal– la luminosa chiei;Plta COJ/ l'oroloalo. il pala:::o Borghe– se coi suoi glardl11i fioriti, 1 viali elle costeiloiano il olar– cth10 :ooloolco hrnoo i quali ascolta11amo i11ca11tatt i (/ri– di degli IICCClli e lo squittio delle scimmie. e. nella b11u- 11a stagio11e, 11011 omettc.·1,a• 1110di raccogliere dal suolo i e biccllieri11i > delle ,illia11- dc. voicl1t li chiamammo per tc111toan11i cosi e ig110- ro Il terml11c bota11ico elle li dcsia11a. Al Pi11cio si au– dal'a 1>iù di rado. di ~ollto col i,adre, elle ci illustrava deg11amc11tc i busti marmo– rei h1deo11amc11tc illustrat, dalle scritte autO{Jra/e, et additava la /011ta11tna del– l'obice e fl 111011umc11th10 verbtfco e suggestivo al fra– telli Ca/roll. ci individ11ava i coMddetti alberi del pepe, e, ,,ii, tarctl. tornati a casa. et divh1gcva all'acquerello il 1,a11orama di Roma d.alla tcrra.::za del Pincio, i11serc,1- • calzetta ,. La ,era del cin– que gennaio, I oenitori, la domestica, la maggiore del– le mie sorelle, 1i riu11lva110, dopo cena, per co11giurarc, tanto 11alescmc11tc 11crò che cl riusciva diOlcllc /a11tasti– carc 1111 qualslcul iutavc11to, p11r ta11to desiderato. di bc- 11c/iclle 1Mtc11..:e oltruma11e. Iii 1111a di quelle acre fo mi trovavo ill u,1 ritiro i1111omi- 11abilc, qua11do u11a mia .SO· rclla mi gridò oltre la JJQrta elle avrei trovato, tra I do- 111. • I dodici mo11cllf >. J11- tcrr111mi la mia occ11pazfo- 11c, la qu(llc co11sistcva nel– l'ammirare uli cOcttt d'iri– descenza prm.1otti dalle per• linc d·umidità che costella– va110 deli.Zlosamcntc il sof– /Wo di quel luogo tpoicllC. 11011c·erano I ter111osi/011ie il solo 11el cerchio della pa– re11tela, di crli si sapc~sc che 1,ossedcva u11 telc/01,.J, di quelli 11aturalmc11tc ,i ce11- trah110 co11 111a11ovel1a e cam– J)QIIClle, era il mio Illustre 110111101 e immcdiata111c11te dalle uioie d1'lla. 1,;011temp/a.– ::io11c 111i tuUai h, quelle. per cosi dire. dell'a11tic1J,azio11e, che mi ve1111croalimentate prn tardi dai cc,1111 che mia sorella mi /orni sul libro, d1- vcrtc11tc e vcros,mllc come amnrnto desiderava.mo fosse 1/l base ai 1101trl COIIOlli d1 allora. /l 111att11101eg11cnte alle dieci. al tcrmi11c della d~licata overa:io11e di si,uo– tamc11to della oal:ella. mi avvidi di 1111 mumscolo 111- voltrno che era rimasto a11- cora: deut"O, i11111riulonat-0 co11tro il v1wtale della cal– za. V'immersl di 1111ovo tut– te, Il brucc10 11110all'a.scclla, e scovai e scartai il ccwalli• 110. Era di quelli di latta do– rala. 111011tatlsu u11a base di latta smcraldatu. e 111u- 11ib:, di qua.Uro mhmscolc i-otellhi.e. Sarà costato tren– ta, ci11qua11tacc11lcsimi 1 m.a. ,ion 1111 '/accia le sue mera:, vigile il lettore, io mc 11e i1111amorai. Per lui dimenti– cai uli apporti piri so.~ta11• ::fost della calza, lo bat-tez- :al, uu a111wdai u1t lu11go spago intorno all'a.,.se ante~ riore tfel carrello, e ,.. lo menavo in giro tutto Il .san– to giorno. E Quando un di– slivello dei mai.:oni me lo /a• ceva 11obbaliare o mc lo ra– ve.sciava, tn'1mmagmavo che avcue saltato. con pili. o 111c110 .successo. l'ostacolo. C'era ht sala da pranzo u1UJ vasta • co11.sotle > di moua no. Le traverse che uonaiu11ge– vc1110 le quotlro umtpe o ar– tigli s'illcrocU1va110 b1uarra– me,1tc sotto u1UJgrande val– va 11ca11alata.Era al r,paro di quella co11chiglia che io ctcposl!avo Il cavallhw du– rante le mie assc1tze o quan– do eru stanco: uua scuderia alqucwt:, stra11a, dove tutta– via nuda {.lii IIICIIICCVa di quanto gli abbisognasse. Io spero clic li lettore 1ton vor– ra qualtJtcarm1 di 1urrealf– sta, ,e gli co11/c.s,erò che nei mie, sou11i. dura11te la noi-te, il cavallino s'inu1aant1va, as– s-umcmlo le proporz1onf e la donitu"• dei piu lllu.stri ca– valli dl l,\)UlO..' quello di A.i\IERIGO TOTH - e Composizione" il mondo scatole di biscotti; te, le e mo11acl11nc >? le loro ali erano un poco le Io 1i, le ricordo. I111or- vele del ciclo. come le vele go1u, a centhUJia ctai carbo– cran le alt del mare. la bi- nf ardc11ti, s'aOollano e ruz– cicletta era ancora il ca.val- ::ano nel breve spa::lo con– lrno d'acciaio e, come un ca- towto tra I /ornelli e la vallo. fremeva tutta delle bocca della cappa aDumlcc1- nostre scalmanate: i ponti ta: e ta11to più s'acca,1l1co110 con la tradizione non era110 quanto pili vigorosi sla,10 i bru_clati, e la macchina si colpi di ventola e il braccfo era Inclini a umantuarla. o clic li distribuisce. !~'aria almeno animali::arla. Il pro- le 1ot1oca rapidamente, ma gresso era ancora un'amabi- l'occhio .s'incanta a co11tem– le, u,ia ge11tlle cosa, e noi plarle, come i /tocchi di 11c– veoliavamo. In Sf!ecial modo ve nel ve11to, come. sui 1Jra– àurante la vlllcguiatura, sul- ti estivi. le far/alle. Sono, la .ma opera lenta c poudc~ diceva Sarttina. le anime del rata. e assistevamo conrn1os· purgatorio. ~1~[g~,o Af;,:!i~ue1e. 0 ~k~ 0 ,o~! v1c11u se non di ccua, dirò di pla.:.:a. Ebbc11e, Ull gìor11-0 che ai;cvo dimenticato df rimc- 11arlo nella scuderia. u11taep r1 bella .(i alle sue laboriose giornate. La cuch1a era ampia, con Al mare mio padre veniva un pavimento di gros11 mat– .rolame11te le domc11fche. La toni rossi e grezzi, t1na oap– mamma. come tutte le bra- mz olalla e smisurata .. /\ti ve mamme del temPo, si se- rl/uotauo II dentro nelle ar– tieva 1ulla rc,1a, 11el 1110 am- re fredde e umide, ml rl– pto e rigonfto costume di te- scaldavo a Qt1el fuoco. ma– la color nocciola. in attesa novravo la ventola, ascolta– che la lambi.sscro le 011de. vo Santina. C'era. sotto le Ma. mio padre era un buoit feste di Natale, 1111a cesta nuotatore. Iudossava un co- capovolta. co,i de11tro un 1 tume tutto nero che gli la- palo di cappo11i che arriva– acLava nude le braccia dal vauo spesso trc,ppo ht antt 7 gomito in sotto e oli scopri- cfpo, s'h1trlstivano, spesso va i polpacci. le une e gli ancl1e dimagravano, b1 atte- E i pulcini? Sa11h11a,una sera, 1111 1mrlò del p11lci110. Percllè 11011c1tlcdl alla s,. u11ora. dtsse. clic ti compri ,m pulci110? Ci avrebbe tep ,mto compagnia, co11ti11t1ò, 11el tepore della cucina. eco– me quello della i"1ado1rna della Seguiola > dl1se. ricer• cando ,te/la mcm,irìa eh i.ssà ouale vecchia oleografia. Da allora in poi ho peusato che le e seggiole> cliversamc11tc dalle co111u11i-- ,celia fossero riservate alla Madomuz.. La proposta mi colmò d'entu– siasmo. e 11cprovai un.a /e• llcltà viva. com1,1cta, as 1)• l11ta. Comi11clat a svcutolare il fuoco coii due mani, a tutta passa. e 1111a scarica di lumi11ose mo11aclli11e si levò crepltu11do dai /ornelli come u11a salve clic festeggiasse la gra11àe noW:la. Non dubi• tal 11cm111c110 per 1m istante cl1e il mio pulcino, il mfo 11:,llich10. al 11arJdel suoi s, • mili. sarebbe cresch1to. o cllr potes1e diventare mi oallo o ,ma galli11a. e pcrsl110 subi– re oucllo stra110 h1tcrvenfo elllrurglco clic lo C1vrebb" cambiato in uno 1te11toreo cappo11e (ché l'operazlo11e a a ::r,ro 110n i11gc11tlltsce a/– fatto la voccJ. Pcrchè era tm 1mlch10 fatato. tm Peter Pa,1 dei Jllllcit1i, /utto di una materia 1,re:fosa e soJ7ir.e. ma vivo. immortale. co spietato me lo scl1la ccio. Lo trovai riverso sul jic. :n.oo . tutto 111alco11c10 e privo di u,m di quelle rotelline che era.110state il suo unico mez• zo di loco1110:;io11c. Lo ave– vano ~praOatto. Lo raccolsi sul palmo della ma110 e ten• tai delicata111e11te di rad– dri.::.:c1rlo sul suo p1cdilt0Uo ,1,1naolia11tc.Ma i s1101garet– ti sottili C tJIIO!ì Tl011 Y.>P- 11ortaro110 11cmm.e110quella Bisogna arrivare a capire qualcosa del cosiddetto realismo nostrano se non si vuole affogarlo nel mare magno di tutti i realismi che ci sono sempre stati e sempre saranno nelle letterature dei diversi paesi di .Bonavoutum Te<'chi blanda torsfo11c e si svc.:za- E SISTE un rapporto fra 11 Ma tut.to questo sarebbe un ro110. E cosi lo perdetti: sa- neortall.smo Italiano e accon tentars i di riferlment-1 rà costat_o trenta. cil1q11anta qualche analogo della esterni. di precedenti o conco- ~~~~~st?';a'gt,~:!~ovaf,~'~c~~~ Jetterfltu;a tede.sca contedm: mltanze cronologiche, di ~~ e ce ne 10110 migliaia Eden- por. nea. Darò a questo o mlgllanze molto approMlma• tfci a Quello: ma io intesi di mrmda una risposta salomo- Uve. Sta di fatto che il nostro 11011 poterlo sostituire di nlca: l!siste e non eslst.c nello ncorullsmo a me sembra uvcrlo perduM per scm 1,~e. Il 11tc5.,o tempo. Esl~tc scn1À'l molto dh·en,o da quello o da gioco. bello 7JCrché dure) J)O- dubbio, se cl si nfXOntcnta di quelli tedeschi. Itltanto la co, e perfetto. era fi11ito dav- nlcunl cnratterl esterni, se si stessa parola sacllllclL non vero, era ft11ito per sempre. pensa alla priorità che gros10 vuol dire e reale•: \'uol dire altri di u,i flngolare abba- ~~/;: ~~~l~i~v~ acu;,~~;f: 1 7::-: ~~~~t~ 1tfa"'~d0 [iSia s~n t't!;;g, li. dccaplta,1doll con un co1J1o bapna,idosl di colpo, ma ci- ?tetto di scure. Fl11ché cran vilmente, scu;m nè schllZf vivi, al mattino, mf strazla- 1111: ,vru::zl. e nuotava verSQ va:,~ Il cuore con il loro c<rn- fl largo. per lo più a ra- ~~D~~~e~r~~~~!~tl~· 1~;:a;~;,~ }':·~cl 1 7::,~~ 0 t 1 Sir;i,~~ 1 ~f~~~: 11e persino_ mi sembrava11 AUGUSTO GUIUI modo In questo c1onpo ha qualche cosa di più o di meno, to la teita, già .scoperta da truccate, 1gnora1:7a!10 , ogni uiÌa pronunciata calvizie. 0 elementare prh1czp10 d fgle– aspergcndola con la ,nano. 11e, la loro cresta 1110:ia sul E parte per quel suo inc~- capa tror;,o piccino era com– dcre lento ampio e regola- passlonevole a vedersi, ol- re sull? sPeccliio dell'acqua I ~f: 11 ~~"~io:1on nit'~1vccr// 11 ,~1 ,~ ~earngu~~~~~~:·d~1;t~u~'~!~= g~~~,b~11i t~~~~!z'iminw~:,~be~ 1~ 1 ~ ::t p~d~!~tagc:t~n~1?:~: I llco e che cappo11.i 110,i $1 ft. am} rlc~rdava i cigni, i ci- ~i::ifto"~a u~~ !~r:, 1 1 ~c,~t:cr~'~ gnt che lo conosceoo. Quelli zione c1 1e 11011 seppe pcral– del lago di Vflla Borgllesc. tro precisarmi. Ma 11ngfor- Al tramonto del sole. aui- 110 arrivarono iuvece due stcvamo dal ba.lame al lento plcclonci11i: Cr!JIIO una bella ritorno ht porto delle para 11. r:1:::!i~i~/}1,la':~. 1 1~~,~~/ m~~,~ ze accoppiate: le fl~ 11 cheg- bida e snella e co1t le pl1w1c glava~o, come timidi !pas~- di color bianco e 11QCcfola manti le belle dame. 1 pri- clliaro. Cltiesi al coetaneo 111 mf moto~1chereccf a&mati• che modo Il ma,cllfo si di– ci e scalmanaU. sottolinean• stlnguessc dalla femmina t! do per un attimo il cielo questi mi ris~se. con com- auu"l.ssimo di una sottile fact;~~~~(J c::z,~ 1 fgs~~~ctc;::,c:i:i: &trl.scia di nero/umo. gia,itc nel piccione e piatta I futuristi dipingevano ror- nella ptccio11a. Ci commos– rore/J la nascita dell'aero- scro i due plccio11cinl e mio planino dall'alveo squarcia-, padre stavolta no,i lf ttccl.se. /11/atti, la provo.sta venne rcl"pinta. e fl pulcino, diver– samente dal eap11011i. non e11trò più mal 11ella mia ca– sa e 11tlla mia vita. NOTA.· 1'11lcl110 ~ J)l'ObAbllmente un dopp o d!mln\lt!vo di pu11r: puellu,, p11/11~1'11u, (v, rr11-nz. ,,OU• lofn; lt. pOUo II puledro), "'LO SPECCHtO DELLA MAGIA,, DI KURT SELIGMANN Streghe, stregoni e altri terrori nottur11i fluesto libro che fu lo storia di tantl Necoll, e 'dl t1u1to letteruturo del 1mrtl~P9fo, cl ripor~,., alle lor1tt1ne 01 ,ere di Ch11rles l,an,h, Npirlto tet,•o ·e fflfle, ma quanto ,,.,., d.olce di poe,uo I PIACEREBBE che uno stati- DI ALDO CA.1'&E RINCl> ~!~":,e;; 0 1~~er~. t~:a:e~~n~ 0 ~~~~~~r!e1; M st.lco In sambn, ossia uno dl quelli quello del Sel!gmann appartiene a cote• che si Interessano per davvero volo e diventata. chissà come. nella fan- st.rc case. Il buio! Le tenebre! SI, l'uomo sta categoria) che, prima di tutto, n !et• anche alle minuzie e nllc cose tasta, sorgente di nere elocubrazlonl fan• le a ttraversa oggi con potenti rUlettorl; tore Avveduto sroglla. E, dirci. sfoglia con apparentemente lnslgnlflcnnt.1. mi pre- clullesche. u pretesto minimo di una fa- ma non le muta. Rimangono ten ebre. cioè cautela: e non per Il ratto ,che rarao- clsasse la percentuale di ragnzzl affetti voto. Uevitatn nel cervello bambino fino a. malefiche. Sl. la paura è fa.t.ta dl nulla. mento è di quelli t qualt a una fantasia. da •paura•· da noi e negli a.ltrl paesi. dlve;ltare colossale argomento di t.error!. Ma è appunto Il nulla ch e fa p aura>. E. facilmente accendibile ranno comparire, Confesso: per conto mio. ho patito paure 11 buio che per un bimbo rnppresent.a. a come vedete. ,riesce a dare. del senso della magari soltanto perché Rl coda dell'oc- tremende. E t:rnto più tremende, In quan. un dipresso, tutto l'Inconoscibile. Tant? paura, non dico una dcflnlzlone (che P. chlo intrav,.,eda O crrda di aver lntrav- to non le o.vrel potute In alcun modo glu- altre cose: e i>ochisslme ragioni. COSI\ Impossibile). sl un riflesso, illuml• veduto. che so, un duwolcLto con la coda stificare. Una. parola misteriosa, colta n Ma paure· ~ paura ne :\bblamo nvute nato dalla rnglone: e non è poco. di fiamma. unR strega dal grigi cerneci::hl ln tnnt.l; se avessimo buon:\ memoria. e, Non è Il cnso. oggi, di st.arc I\ far ~el- e dnlla voce chioccia (anche l'orecchio ha - -r voglia di guardare negli nnnl onnnl lon• l'crncllzlonc <non sarebbe per nulla dlf- le sue cattive illusioni) come le tre che In• tanlsslml. che ogni giorno avvolge di nuo- tielle> In nraomento. Slreghe, mn1Jhl. In- contrb Macbeth. un mRgo barbuto e dagli 8\'Uto la Germania e 1rnche se In un 1lgntncnto più ristretto al crede a una interferenza e più lndlvtduato. Sachlich tra movimenti simili in pa- slgnlnca non .soltanto reale. recchle parti dell'Europa e ma anche ci,atto. p ratico, del mondo, e perfino a una e tutto cose>, nel senso quo.si certa somlgllan:,.a di simpatie di e tecnico, e perfi no dl e Impulsi che In un deurmlÀ e t1.nodlno•• e neutro> o nn– n,u.o momento si respirano che. come I tedeschi dicono, nell'aria. sotto questo punto 11ac,1tern, clOCsenza cntusln– dl vista non c'è dubbio che In ~mo e senza luce. L'asplrnzlo– Germnn!a oorse. quasi vent.l ne che ebbero gli scrittori anni prima che In Italia, un della neue Sachl:chkeit fu movimento e anzi• più di un quella di un reportage nudo, movimento letterario che al- documentarlo, della realtà. E rlni;rrosso si richiama alla ror- c'è di più: comune non solo mula del ncorcnllsmo. Verso Il alla neue Saehllch.keit e al 1920, come pronta readone a movimenti posteriori della un movlmenl.O antitetico pre- letteratura naz.lsta ma già an– cedentc - qucstn e prontcz- che all'cs1>re~lontsmo lu sol- 1.a, di v.!onl e di reazioni nel tanto un certo disprezzo de.lift creiue teorie e movimenti !et- e rormft >; e se l'espresslont– terarl è tipica o. megllo, era smo ebbe IR &U(!'gestlonedcl– tlplca. della mentfllltà tedesca l'Informe grldato e caotico ma ed uno del segni della profon- grandioso, IR neue Sachlich– da depressione morale e kelt ebbe la tendenza Alla 11marrlmento, In cui è c11.duta sclftttcrla stilistica. alrimpoc– la Germania, Io vedo nel !ntto tlc o e, nel m li::llorl del casi, che oggi t tedeschi non hanno all 'asclutte7.za del documcuto. neppure più \'oglla di theori- Cl fu uno scr ittore. morto poi alcrcn, di creare nuove scuole esule R Parlf[I. Joseph Roth e nuove teorie - verro Il 1920. che, pur muovendosi ne11·11.m. dunque. o qualche 11.nnoplU blto degli ldeRII della neue tudt nacque In Germania la Sachllchkeit, avverti Il perlco– coslddetta neuc Sac hllehkeit lo e c11.plche l'arte letteraria che già allorR In ltl \1111.no si è .scelta, disciplina delle paro– tradusse 11.pprosslmat lvamcnte le. e trungu razlone ,. Ma fu eon la denominar.Ione e neo- voce qua.si Isolata. reflllsmo •· LI\ neue Saehlfch.- Or bene, la d~tlcrenza tra I keft ru un movimento di net- dJversl movimenti ncoreallst.lcl t11.reazione all'esprcs.,lonlsmo: tedeschi, alcuni dei quali con– cioè al sogno dl un umRnlta- tlnuano anche oggi, e il no– rl!mo ~enerooo ma vaso e stro neoreall5mo. la differenza tumultuarlo (quale era nel et-Senzlale ml sembra proprio programm.a dec:11espre~lonl- qui: che i nostri neoreallstt. 11tll ti oppo,:.e,nella Germania anche quando è .sembrato te• del primo tracrlco dopof[uerra.. nu.sero l'orecchio alle forme I,. dura realtà del momento. libere della narrativa .stranle– al llnguag~fo delle esclama- ra e 1pecle americana. hanno zlonl e delle grida tncompo.ste, cercato di non dimenticare le si oppo:r;e la de.ror1zlone duu.. eslgen7.e rondamentall dell'ar– Jachllch, dtlla vita. delle lotte te della parol11..che e tra.sft– e delle dlfflcoltA.di ocml glor. i;::uuztone e In fondo desiderio no. Alcune lstan1e di que!to di poesia. movlmtnto pa&.SAronopoi nel Fra I più genuini rappre– movlmentl aucce~lvl. che an- .sentantl del nostro neoreall– ch'eF.sl si ornarono O si a.dom. smo. ntetlere! Vittorlnl e Pra– brarono dcllfl denominazione tollnl. Non ml pu dubbio che f,:'enerlca di miov-, realismo e specie In e Conversa.z.lone In che formarono la coslddet.ta Sicilia > 11.ncheU dlalo;o 11.lla letteratura nAzl.sta . Cosi nella Sar~y11.n. con certi re/rafM ncu,e Sachlichkeit c'erano già dall apparenza meccanica e quasi banale, ha una funnone che direi lirica. perfino certi pens.leri sociali <U mondo e arreso• dalla violenza e dal– la lngtu.stizia> sono U!all in sugge:.tlone di poesia; e specie nell'ultima parte di questo libro di Vlttorinl non si po– tranno negare molli Influssi df e com1>0Slta> letteratura eu– ropea. anche di scrittori e fantasisti> e completamenÀ te lontani do.I realUimo. Quan. to al Pratolini, che forse e il rapprestntante più genuino In questo campo, ml pare eh• non solo nella e Cronaca fa– miliare > • ma anche ne.Ile eCronache di poveri amanti•• la realtà, minuta e misera e pettegola di un quartier e o di una via popolare, &la 11pes.so raggentilita da un so ffio d1 poesia e di rantula; e che la .s~a arehitettura. per esem– pio delle e Cronache di pcwe– rl amanti >, con l'Idea del e quattro angeli custodi• cioe le ragazze più ftorentl di via del Corno. e con quell'Imma– gine (più o meno àrtlallca• mente felice> dl una mt. sterlosa e padrona-fantoccio> sempre presente e imperante, abbia basi non meccaniche ma poeUche. Fra I ilovanl penso a R-ea, a Berto. a Saito. a Italo Cah•lno, a Petronl e ln un certo senso anche a Pri– sco: persone tutte che certo non mirano. come meta ultl• mfl, alla .sciatteria cronici. .stlca. Non metterei fra i neorea– listi nè Brancatl ne Jovt.ne. A pane I meriti della loro ane e il rlconosclmento che anche nel loro libri e .specie ln alcu– ne pagine di Brancatl vt .sono elementi nuovi. non estranei alle tendenze moderne. la loro arte ml sembra rlattaccanl alla tradlzlone della nostra narrath•a meridionale, Ne in– cluderei fra l neoreall11t.1. pe:r alcune note di ertdeate sapo– re rd.llstico e per I contatti con I problemi &OClalldeu·ora, Alvaro ed altri rappreienunu della generazione che è oltre I cinquanta. Tutte quute dl– .stlnzlont l'Ogllono esser e fatt.e, a parere mio. 11Cnza .entra.re nel merito del slncoll 11critto – rl. soltanto per arrivare a ca– pire qualche cosa del CO!.ld– detto neorealismo no.strano e se no n si vuole atfo•arlo nel ma.re ma~o di tutti I realbml che c l sono stmpre 11tatl e sempre saranno nelle lettera– ture del diversi paesi. BONA VENTURA TECCID vi strati di Jmpcnetrnblll nebbie come le cantaglonl e incantamenti: alchimiS t l. occhi come carbonchi. un astrologo dal ceneri che rlcol)rono. velo a velo, Il ciocco astrologhi e genia del ~encre non man- berretto a cono cosparso di stelle plut.• li bll!Ogno di un contenuto ------------- CIIARLES LAMB consumato dalla !lo.mmn.. troveremmo. cano certo In letteratura. Soltnnto, oggi, tosto spente ... non dico tutti. ma molti di noi, clementi qui non si discorre preclsnment.e di Jet- Mn non dovete per nullR credere che non dlsslmlll da quelll che possono scr• tcratura. SI parla. con molto consapevole lo nbbln voglla di scherzare. Ho voglla. vlrc a 1>Crlvcreunn st.orln del terrore ncll<, lncompet-cn:r.a, di un libro che. ml pare, piuttosto. di dln•I: ecco un libro che. pl\l umo.nit:\, lungo la strada del secoli. dovrebbe nver r!chl:imo su molte pçrsone: 0 meno. farll per tutti voi. Uno di quel U- Purt.ro1d>1,>0, ?~ .:ente che hc"on~a.i~~.. :1; ~~cri~c~~~hfl :~al~~z7~C1 c:g,1~0 e c~~ai~1~1~: ~~li;:.cli n;~g~~n;\Ì3~ns~n:i'to\~~/o~n qrl~r~ f~~r:~cc conc~';;!ti:i ~~~en c~~lollt:\ di corag- che, do1>0 Il tr3monto. conobberD tremi\• che non si plccn d'eMcr scientifico e con• glo che co1nlste nel saper nmmettcrc di ~·f~\i':!{~ 8 ~~-!~m~\ 1~ 11~tf~:s 1 ~~,t~: 0~~~~ !e~~~ ;~~ 1ec~~~lt! 1(rr: 11;~:i~a.~:e r~~~;~ ~r~~:r~r~o~~l~~~~r è df~~g::~~o~ ~~ ~~~ recondita> dell'um;rn!tt\. E persino su eh;, simo di Informazione: :,,eppo di fatti e di piedi, di e Streghe e nitri t.errorl nottur- incapace di quelle terribili lm(nnglnnzlonl lnformndonl. Qui 11 Sclh:mo.nn fa dellA ~!:n d~ t~ll~~rl:~n11:'~\ct~~~~~lo~1gl ~~: ~~~1:if;t~u~~:~r~u::st~'luoJ~1 ~1ed~st~f~:;~111: ~\~~\~e l:~~J~~ s~.;~o~ud~n~~~m:. ~a~~; 1~: l\gn~ ricordo è nllletata dalle grnzlc d: bili terreni perduti, vuol ve ere com:,, tore non speclnU1.1.ato, di\ pressappoco tut- un·urtc or dolcemente maliziosa e or por- l'uomo, e per. secoli. sia st nLo Cc nnche to quello che gli può lnLcre~sare In argo- tlcn. Dn noi searscqglano I 1>0ctlcl rlcord'. molto or&c 1rnlz:r.ntnmcnte ) bambino. Si par- ml'nto. VI pnr poco? ~:n~~;:t°mf~~~~~~Cr~· t~fci:~~~vrfc"~~r~;~ ~t1ilc~Ct~~ u;~i~~o, te;tè ~~crr':CO~;l~lmr~~: pe~:~tr:::,.i;rodl:~ 1 rr~tR~~reett~~!i: d~:'~~~ dl Po.~zlnl nelln e Gattino. dnlln cod.1 tradotto dnll'inglesc dal pro . lorg o o.n- ,·orrel provasi«' Il pll\ccre che ho provato ~e~l~~~n~.ic~I~ t~~~o:~~e l~~\!~vr~ ~~~ ~~c~!Q~cPf~~~~~:u~lec°:1 :i~;~e~c;lill;~~~.~= ~I P~~~an~~ibl~n~f1u~~;~~~~I: st:a~f~t buio: e Panzlnl commenta: e A~che noi bili. curiosissime illust.razloni, do. e itorc mente Immergendomi nella lett.ura. Sulle abbiamo paura del buio: lui del buio nt- Ghera rd ° Casini di Roma. ALDO CAMERINO torno alla casa, per le scale; noi di un Cl sono libri che si leHono da pa11ina buio più gro.nde, oltre i confini delle no- uno a pn.ilna ultima. E cl sono libri che (Continua a J)(l4lna 7) teca Gino Bianco etico, la rlnno,•ata Importanza del1'11.mblentcnorlco e goclaJe, 11 prlnclplo di una e lndM– dualltà collrtth•a ,. cioè la prima Idea di m11.,,s11. f' di e po. polo,. Ma la e lndMdualltà collet.tlv R> fu l ntclll\ dal nazi– smo In i ;en.so r11.dlcalmente ed esclw;lva mehtc na11\onale, li\ ,:lorlt\car.ione della ttRltà fu solo lA. ftlorlnc,u·lone delln realtà tede5cn, clc>tdel l,an,:ue e della terra, tede~chl, e Intor– no al conrctto di e popolo•· che si fn elerno In quRnto si perpetua attraverso le ,:ene– rar.lonl, sorse un misticismo dt pretta marci\ teutonica. Come al vede, In queste Idee e più nelle formule della letteratura nazista quali e S11.nguee ter• ra •· ~ Stirpe e pae.sagglo > si Potrebbe perfino trovare un precedente al cosiddetto e po– i,ulhmo > di alcuni nostri au– tori reeentl. Certare s nza tregnil sestesso (Contlnuaz. da pagina 4) In cui la composizione e evi– dentemente difettosa. 1'ta U e Diario, e numerosi altri la. vorl 1perlmentall mostrnno con quale dec~lone egli tentava di pcrsc,;tulre Il nnc artistico della massima levigatezza stilistica. L:worb con un sl.stcma innssa– crante: stllnndo Innanzi tutto annot:lzlonl che rlassum~cro Il contenuto. poi, sulla loro traccla. Imbastendo unn prima stesura: quindi. dopo una ac– curat.a collar:lone trR I due gruppi, rtdlgendo una nuo\'a stcsurn a carattere preMOCh~ dennlth•o, Ed Il tempo Impie– gato ln questn ricerca anlst\ca era ancora e nddopplato dal. l'incredibile dlfflcolta del i..i.o metodo di comJ)OS\zlonc. che i;embra quello di un rl~rcatore ~~ti"!~7:a1t~~~iat1 1 d:1y;rlp~~: prla osten•szlone nnche muore fl~~~ c~(j.~by~~mj~utfu{i,.'~: un vero dominatore della fra. ~èriree t~~~Yi/~gtee:seur:1~~~; soulle vena poetica, neulblle ~~~~~a~~~M: :~ro de'I'!!r:tel~ letto. Pur attlniendo al v~o– ro..\Oe rigido ,·ocabolarlo del- r~~r~~f! ~~cri~~~~- Ji!~efi~ ~f:rljgr~l~aarta~!\~e~~~~~i~~~ vata dal materiale pili aempll– cc. Egli è dunque, oggi. anche In Questo campo maestro ap- f.~~7:~it::ie ~co~ ~~\~:~ i!: eh: in tal senl:O la critica ufficia.le contemporanea non esita. a tributa.~11 ,·aie a confermare e completare In modo deftnitlvo l'affermata. validità odierna di Henry Dav1d Thoreau. GIOYANI"n \ 1 ISENTIN

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