Fiera Letteraria - Anno VI - n. 36 - 23 settembre 1951

I I. LA FIERA LETTERARIA poetici di questa clttA 80no legaci. a nomi femminili, ci ricordano la gAlanterln. 11 peccato, e portano lnftne ari– flettere che non I\ caso poté stabilirsi a Fcrrnrn, Insieme con quella degli Estensi, unn dinastia di poeti d'amore e di armi. Slnmo nellA patri!\ d1 Otullo d'Este, fatto accccnrc da lppollto.,J>Cr gèlosla d'una B~rgla. nel regno di Niccolò III il quale amò t.o.nte donne f' mise al mondo tant.l ba– stardi de. fnr sorgcl'c Il pro– \'erb:o e di qun e di là dal Po, ~on tutti fi(!'.11 di Niccolò>. Ln presenza fcmmlnllè, net mo– numentt fcrracrsl. è assldun. U&cltl appena daini città vec– chia. dove abbiamo ,•tsto ti palazzo di Rcnnt-n e In tomba di Lucrezia. cl fermiamo dn– ,,antl ad una lungn e leggia– dra casina cinquecentesca, a un plano. E" la celebre cnsa di ì\farnsa. I.A nel Cnstcllo <co– me non pcnsnrcl?> ru çlustl– ::lata Parlslna. Perrlno :l PO– chi passi dalla casa di Ariosto. poeta sca nzonato e misogino, malgn.do l'assunto. cl sor– pr ende una lAplde In memoria d! Co.st.anu Monti. la bellis– sima, Irrequieta moglie del Perticar! e !!glia di Vlncem;o Monti, venuta a rtnlre I suol giorni a P'errnra. Ernamo qui per rendere omaggio :t Ludovico Ariosto ed eccoci, senza volerlo, sulle orme del– l'amorosa malinconia. del E' ANCORA. UN " CA .SO,, JL PJU' INTERESSANTE PRODOTTO DEl PURITA.NtSIMU? Tasso. VlNCEXZO CARDARELLI BlBUU'.l'l>CA AllORE INPOESIA U NA volta vldl un ccolla– ge • dt Giorgio Ferrante: e ml rimase In mente un uso del colore cosi ,eh retto, che conoscevo all'un tempo Il candore- lontano deU'in/aru1a cd I vivi. e q1uu1 tnolcnti ac– centi di ,tn171onl plu erotiche e piil. mature. La schlcttcua delle tnten:;io11i facevo dimen- . ~'f:;fe 1 ~efz'fi~~~/1:t~~~f!~% 0 J~: r,uto che que,to veneto fa it medico, legato qui11di ad una pro/cuione che 1i llìincola dai dl/eW di vita del letterato vero e proprio. che da co.!I 1pcuo all'umanitcl lezioni di ordrne e di pulizia. Ordine e prLlil!fa che gfovereb!M:ro a tanti arti1ti di maggior grido. Appartiene al campo ,olare di questa schiettezza anch.e un libro df poe1le di Giorgio Fer– rante uscilo recentemente con Fuui <L'Angelo>. Si tratta d1 un libro, elle porla vivamente di amore; ir1Jh1ltamc11te com11- nfcatwo q11h1di. se,1:a ennesi. 1~11:a cifre, sen:a preoccupa• :ioni dt ord/,ie pur1,aco. La purcua i nella .tostan.:.a pla– smata, e la /onna esce se11.:a /allea da.Ila estrema scmµlici– tà de,cr,tllvo degli argome11t1. Figure di do 11na s o,wt, o .tplen– d!de, o pre:: io.te, contemplate sotto luc, di ereputcOlo - e talvolta co,1 h1/fesslor11 crep11- 1colari - ,ortono poeticamen– te daU-i11co11tro con l'ai.:tore. ne hanno luce dalla sua limp1- de:.:a d.'llOIIIO, Fa piacere leggere certe vol– te un poeta el,e 110nda appren– •ione, e che non mette i ltl• tori profani nel comple.tso di colpo di 11011 ,aperne nulla di poesia moder11a. E' Il caso del Ferra11tc: 1111 poeta Joru che conosce poco l'umllla:-lone quo– t(dfana e l'ag(liornamento ,spes– so aberrante di certe ~11trall di letteratura. Per questo, Jorlt, Il iuo pa.rlar~ d'amort> è anco– ra co,a c,cnulna: oggi, che I J'()ett più glor:anl 11011 tanno l'amore dove stia di ea<n, J1..... * SI • 1ptnto • Roma. dopo lun– ll ma!aUII, 1: m1tJl:o OluUppt ltulf, c~e d!ruu, l)t~ molti ann U Con11i:ntor\o d! m111lu di Santa Ctcl!la. S:-.a nuo • Ttrmlnl J111t:tH ntl 11133. A•e1·11 aludlJ.to mu..tca nti COt'l.\t'fUtot"IO d Paltrmo, d01'e a\ dlJ)!Oln6 ID •lolono:1!110 e CO:n;)O• ,1z1ont. Dtllo ,usso Conitn•storlo tu dl~Utort d•I 11122111 11125. L.-1 &U& comp?taU t' IIPP•UIOn'Jta 111• tl1'1tl di t:1ucatort t di .. 1ort7~~– tore dtl!"" nuo•a torm11 dt:I• mu• a e.a IUllana, non ti:11 h-"I lm~:tlto dl lU:lue una VUt•l OPt't.l cr~~– ti,, ... Tra le ,ur più lmporunu C';ltre IMl~II unno 1nnOTtr:10: L:1 bCl~Ol\t,n di co,1111. Al 1111'0, D•/nl. D. Il. LA wnt:NCE V ENTANNI dopo la mor– te a\'venutl\ n Vence nel dintorni di Cannes nel gennaio 1930 Il proble– ma della sll,uazlone di D. H. Lawrence sembra sempre por– si nelle lellere Inglesi. SI po– teva supporre che rlattlrando rattenZ1011e dopo un lungo si– lenzio e quasi un obllo egli venisse ora gludlcRto con mng– glore serenità e ,•aiutato ,sol– tnnt.o secondo i suol meriti let-tcrarl. Im•cce conUnua a prO\'ocare appa.s.~lonatc sim– patie, a dCStnre !nlmlclzle rendendo dlf11clle se non "n• no qu11.l.!:IASI tentath·o di lllù obiettiva discussione e di raf– fronto. In realtà la perso– nallt.A eccez.!onnlc di O. H. Lawrcnce so\'rnsta a ne or a l'opera e come durante gli ul– timi anni della ,•lta ne 11a– sconde o ne diminuisce I me– riti. L'nccordo nttorno al suo nome non si è ancorn !ntto, benché un desiderio di pacl– fic.:i.z!onee di cqunnimit!l i,1a In tutti evidente. L'Inghilterra e In lellcrntu– ra Inglese, sc1,nrn1:rn1ente e<I ognuna a suo modo. sono sta te Sl)(!S..CO dure ed lnghL<;tecon La\\'rence: ma dal canto suu egli ha fP.tto sempre, ed tt \'Ol– le di proposito, <111nnto possi– bile per a,•versnrlc, urtnrle e provQGarne lo sdegno e la con. dimnn. TrasfotmRre L:l\\rence In unn vittima dell'Incompren– sione e dell'Jpocrlsla brltcmnl– ca. come hnnno tentato e um– tano fen•ldl ammiratori. é una cosn troppo facile In I\P• parenz.'l. mn del tutto M.'J\lrd:a. In sostanza. ln realtn non è stato l.:t ,•Jttima né dello Sta– to britannico. né degli scrit– tori SUOIcolleghi. né del cri– tici. e neanche degli nmlcl e delle amiche, btnsl Mlltanto di se stesso, del proprio ln.'itnbl– le enrttttcre, delln nlllura lor– mentata, nmb!1,lo!l:t ed ln~I• dl!lifatta credltatn clnlla mndre. Artl~rn lo ern certamente. ma non primeggiava, come egli cd I suol fedeli volentie– ri crcdevnno. Frn Il suo Inge– gno. le J)().\Sibllitàdi scrittore rnggluntc nel libri e le ambl- 7.lonl nutrile vi è un dislivel– lo, CAUSI\ di molli allrltl e di– spiaceri. Dlsugu11.le. a volte Rpprni;-;lmnU\'O,Sl)CS."0 ('Ollfll.<:O e di ltUStO lncerlO. D. H. Lawrencc non si è dccl.$amcn– tc imposto ne come roman– ziere. né tanto meno come poctn o Mggi.~ta, Il suo e: Re– nio•· di cui tnnto si è par– lato, hn animato d'un i10Hlo eccezionale le opere mlR:llori senZA tutlavla riuscire a col– mare le lncune. L'lntere.,\e è conrer!to sovr3luttt> dallR l'ìtra– nA personAlltà. dall'Apporto di elementi e teorie alquanto rl– ,·oluzlonarle nella Ietteratun Inglese e dal rirlesso di cote– sta pcrsonnlltà e teorie nel poemi e romanzi. Conscgucn– ~.a diretta ne è lo M:arseggla– re di studi critici sull'opera e l'abbondanzn Invece di tcstl– monlnm,e e documenti sull'uo– mo e la vltn. La magglorant.'l. di codesti libri, biografie. studi polemlcJ - come quello di John Mldd· leton Murry - o rltraUI ten– denziosi - come quelli di Ma– bel Dodge Luhan e Dorolh)' Brett - \'ennero 1mbbllcatl nel primo periodo dopo la morte quando molt o nncorn !=il 1)1\rJn,·ndel « ca.so Lawrencc •· A codesta cttervesccnz.n di nt– tacchl e di autodifese fece se– gmto Il silenzio e qunsl In d!– menllcRnza. Orn unn nuova edl1.lone delle opere. In gran parte lntrovablll. curata da Rlchard A Id Ing ton prel'ìSO l'editore Hclnemann e In pub– bllcRzlone quasi contempora– nea di due libri l pili lnlc– re'\Sllntl e validi dedicati a lui: « Portralt of n OenltLo; But ...• d! Rlch.: i.rd Aldln:JtOn fHelnemann edl t .. L omtonl e • O. H. L:iwrence" di Antho– ny West CArthur Bakcr edi– tore. Londonl vengono oppor– ume fl. soddisfare e nw,·h•arr J'attell7Jon c d i nuovi lettori. • Porlr.: i.lt of n Genh1i;, But ... , è una blogr.:i.fln fo~r dennlttva, certo serl:i.. docu– mentata ed esauriente. Du– rante quindici nnnl Rlchord Aldlngton hn n,•uto con La– -.nence ni.pporl l d'amlclz.Jn ed hn cnno<;cluto pcrson: i.lmentc la mai:;r,lnr 1>nr1edel suol ln– tlml. Ei;II è In grndo di va– glia~ le te,;Umonlnnzc e di correggere alln scorta di an– nota7Jonl prese molti anni or sono fntt! e clrcostan1,e più tardi rlcordntl lne.~nttnment~ dagli lnlcres.'latl. Pur senw nMeOndcre unn sincera slm– patln ed una grnndc amml– rtt1.lonc per O. Il. Lawrenct' si è sfor7ato nd essl'rc oblet– th•o t'd Il rllrntto ha Il van– lM:,rln raro In qu<'o;to<'a"ndrl– l'l'o;atteu,n e della veridicità, Per qunnto rlgunrdn In \'Ila cd Il cnr.:tttC'r(' dell'uomo Il li– bro di mchnrd Aldl11gton può ""-~Ne con,;ldrrato Il mlallore nnora esistente, privo di par– tito preso. spinto In profon– dlt.t\, equanime di fronte Ro;rl! nltrl attori del dramma dnl– ln nru;clla nlln morte del– l'('roc. L'P.utore lnfllste g!m1tnmcnlt' sull'lmt>Orl.:i.117,n del periodo di lnfp.111'-la e di adolc.~cm:a di Ol\vld Herbrrt Lawrencc. sul– la l'ìlla formRzlone di uomo e cli M::rlttore. cnrreJ:~t'ndo ln pnrte lR lNp;cnda .!:-ull'lnf:m• 7111. derelltt.A del nitlln di mi– ni-tori. Lawrence. uno del pri– mi ad p.ppllcare col romanzo •Sons :l.d Lo,cr,, In lette– ratura le allora nuove teorie di Freud, il st11to nella vita 1>rivnlA un caso classico del • com1>lcssodi Edipo•· La ma– dre hn 1wuto una declsh•a lm- 1>0rtnnm nella prima fase del– In sun c.~lstenzn cd hn csercl– t-nto direttamente cd Indiret– tamente un'lnOuenzn ncfa~tR da. cui non si il mnl comple– tamente liberato. Es.qa non si limita Infatti al cont lltto col• In prima fld:i.n:>.. A.tn. Jc.c;.slc Ch:unben;, cui Lorenro deve. In Pflrtc .:i.hnruio, l'Inizio del• la cnrrlerP. di ll-Crlttore.mn \'Il In profondità nel periodo del– l'ndolcscem.a tanto nel rlJ:unr– di del problCml\ rcllglO.\O. quanto di quello M>Clale cd anche di quello erotlco-sentl– mentnlc. Il purltnncslmo CllJ>0voltoIn teoria. stranamente tenncc In pra.tlcn. l'or-.~esslonesessuale di chi Inconsciamente lotta con– tro un'ntavlcn proibizione, la ll-mlsurnta ambizione, 1>eculla– re n chi è l';OC!nlmcnte spo– !'tato. 1A cnttlvcrla del debole. Lawrence li ha crcdltntl dal• la m:i.dre. D'origine piccolo– borghese cssn sdc;mnvn Il ma- rito minatore Inculcando nl n. f!'.11 l'odfo ed li dl,;prn7.o per il padre, brav·uomo In fondo, lnborloso. !-Cmpllce. dts1>0stoa mantenere dccoro.mmentc la famiglia. Fanntlca aderente ad una .settn calvinista es.'-.:t lstll• 10 nel fl~llo I germi dcllll ma– nia profetica e rlfornrntrlcc della società. Infine dcsldero– sn soltanto d'un succes.~ mn– tcrlalc lo lndU..'1-'iC a conside– rare. ph:1o meno con.~apevol– mcntc, In letternturn come un mc7,1,0e non come un nne In se stesso . O. H. LRwrencc tende In– fatti sempre In romanzi e rnccontt n predlcnre e dimo– strare: è questo Il p\lnto più debole dell'opera sua, la ra- ~~11:rtf,~i~~-c~u;~11'ìa 5 u~.or~~= IA delln mndre di scp11rnrlo dnlla glovnnc fidAm:ata cd Il triste esempio del continui nt.– trltl fra I parenti sviluppò In lui li sentimento della neces– sità d'unn lnces:inntc lottn del se.\SI ntl.rn\ ·c.r.,o In quale l'uo– mo deve offcrmnre In suo su– pre1m,da. La tcmpe:.to:;n \'ltn coniugale di Lorcnr.o e Frlc– dn von Rlchthofen è statn unn luns:i. lllu-1t.razlone dcllfl :rna ,·olont.'\ d'uomo dC'bole di eo– ~lltuz.lone, di e:ir:a.Ltere e al Mtlute d'affermnri-1 come mn– schlo dominatore. Soltanto unn donnn fondnmentahncntc sana e rob11s1ncome Prleda ha po– ttllo so1>portare \'lttorlosamen– te per diciotto anni Il quo– tidiano lntlmo contauo con uno spirito a tal punto tor– mentnto e pcn•ertlto, Soltan– to unn pa~lone amorosa nu– lcntlca come Jn Joro poté rc– ~lslere a tutti gli screzi e le tempeste fino alln morte. Frleda non basttwa tuttn\•ln ad es!l.urlre hnten.sltà delle sue energie cercbr:lll e pn~\lo– nall. Dflvld Herbert Lnwronce senti presto Il bisogno di at– torrllarsl nell'lnthnllA d'nmlcl e di arniche mnrc'lldo n ro– gno di fondare con loro In unn Jocalll1\ remota una co– munità Il fnmo.c;o,Rnnanlnu, basnt:l /1'.Ullcsue !.:trrnglnose teorie socinll. scssu.:i.11e rell- fl1~~1)() elnc~~1~t~~l-~~~~1:r'~l~ l'lnneJ:abllc ta!.elno da lui ~~rcltnto su molti. specie nel primi contnttl. si avvernvn pe– rò un Rmlco l1L'1opportnblle. Dngli nnnl glo\'anlll di En~t– v.ood e di Nottingham n quel– li di On.rsnnno sul Garda, dl Lcrlcl, poi di Londra e della Cornovnglln. di T:i.ormlnn e di Tnoo. fino .:i.1:ll ultimi di Spo– torno. Scandicci e D.:i.ndol la sua e.~lstcnzn è seminata di rotture e di ASprl conflitti co– i:11 amici e con quanti c,r– carono di fl\vorlrlo e di ntu– tArlo. Spe.c;socredendo ancou ntlla ~ua Amicizia do,·evano riconoscersi da Jul c.rudelmtn- J « blogrnna di lllchard ,Ud nylon l10 li merltn di .l11temnre Il dl•cu•wo auto• ..,. lngf<.11e "" una 1u,11f:rlone dt!llnlth,a di GLH;01llOA.N1'0N 11'1 CINQlJE NARRATORI Al\lERICANI: 'ANOERSON, '* LARDNER, RUNYON, BENETE LA WELTY Suona la campana della sera ioteca Gino Bianco Domr.nica 23 Settembre 1951

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