Fiera Letteraria - Anno VI - n. 12 - 25 marzo 1951

ORAR IO DELLA REDAZIONE ROMANA 11-13 18-20 Redntone mll1nue: vt a della Spir a Il • MIL.\ ~'O l'tlan05trlttl , fot• e diurn i non pubbllcatl non 11 rutllutscono " ORO MA 11O ,, A M IL AN O INTEijLIGENZA di Giovaninetti L 'esp ediente dei personaggi " doppi ,, che per– mette di ri"elare dalla .,cena i sentim enti ed i moti più segreti della comm edia, non pe1de ma i d 'i11te1esse '1A FIERA LETTERARIA UN FILM D'ECCEZIONE 1manoscritti, an che .se nor. pubblicati, non si restituiscono Data la sovrabbondanza di scritti che c1 prevengono con l'esp lici ta richiesta di giudizi particolari, comunichiamo agli interessati che direttore e redazione della Fiera sono assolutamente Impossibilitati a dar riscontro a Queste richieste. Dio ha bisogno degli nomini NO VITA' LATERZA TE A T RO A Felicità degli "Innamorati,, J E M o L o I T A L I A T o R 1H E N T A T A PubbUch-l•mo ''"• uen1 dei dramm• dt Twrf Vufle l cu1tni ttnnlnl. che ri ,ap• pre,e11to ol Teatro delle ArH dt Roma con. lo re9la di Oro• aio G'o-114, Dialogo dei Re NOVITA' Giacomo Pighini CAMPO ROMANO (Sono In ,cena Tullo, Mulo, &tdutl alcunf ,oldatf e: gli Oratf. 1J sole: ,1i avvicina ot trci– montoJ. MEZlO - n sole e-:. avvicina al tramonto e la tregua sta per tlnlre. TULLO (con amara ironia) - Quando et in::ontreremo la prossima volta - e queuo avverrà sul campo - non avremo tempo di auantare n sole. Mezlo (altro tono) . Non h.J anoora capita lo scopo della tua vblta. MEZIO - I nostrt soldati hanno finito da Lcmpo di raccogliere I morti. I nostri &Oldati, Tullo: I miei e I tuoi, alleati contro ali &ela– calll e i oorvl. La &pessanube di polvere che &Iera levata nella battaglia &I è rtnalmen t.e diradata . TULLO - Ora U campo è Jlbero, aperìo. CIM~ga.:_ Non è libero. VI dormono. entr-, foa.5e a malapena coperte due cserclt.l di glo vani. Ed è accaduto che, tMt.ndo molti lrrl – conoaclblU. dormono In una l !it.eu &fosga, Ro– mani ed Albani, in pace. TULLO - Che cosa vuol <t'.rt ? MEZIO (vibrato) - Tullo! Non odi un la• mento ventre di lontano ? TULLO - n lamenta del morti ? tl:i~:~~e~:$. 1 :i; ;:s~:r:~e·rr!::!~: zc, terre, bestiame, dominio : e perclb tac – ciono. No. lo dico: li lamento de! vivi, che viene da Alba e da Roma . Le cattive noti– zie sono giunte in entrambe le città ed han • no dato ad esse un Unauanlo comune : Il pianto . TULLO (turbato suo malgHJd4) - A Ro• ma non si piange . MEZIO - SI pianse anche • Roma. P,angono le madrt . le spose, I padri e I fl . glt. P4..angono le S(,rtlle. TULLO - A Roma non si planae I MEZIO - Anche I tuoi soldati. chiusi nelle tende, vergognand O!I l'Uno dell'altro, piangono un fratello o un amico perduto. UN SOLDATO (ride) - Non è vero. re. A Roma gli uomtnl non piangono dall'età di sei anni In su. Cl lac~mano ali occhi qual• che volta, è vero ! Ma è per Il trOPPo freddo quando corriamo a cavallo . Non dare rctt.a allo &tranlero, re Tullo I TULLO (&i fa /orte) - Che cosa te ne part, Me.zio? T1 guarderai bene un"altra volta dal mbur are Il mond o con Il metro della tua tener ezza. IJ pianto che odi viene da una sola paru, da Alba e dal tuo accamp amento. I miei goldall sono uomini duri. I tuoi, han • no il presentimento della sconfitta !mml• nente . E piangono di pau ra. MEZIO rn alza a.sdutto) - So bene che U met ro universalmente accet.tato è quello della durezza di cuore, Tullo. La mia mls– ,Jone può dirai flnl ta; e finita male. * DI TURJI V A§IlLJE TULLO (si alza, sincero) - Non rteseo a cap'.re che con ti upetta.ssl da me. Hai cercato di tntenerlrmJ. Ma oo re ln auerra non dbtlns:ue O auo animo dalla sua apada. E se ml 1.·otaoIntorno. lo hai visto, non ml Imbatto in altro che ln &pade. Ac.cade t.n • che a te. M:EZIO (pen,1ferOJO)- Forse. TULLO - Non ~ della tempra di Calo Clulllo. Il tuo predect:3SOre era RMCtato di san1ue. un uomo crudele: un nemico ambi· Usslmo (amaro) . Tu non &el un buon ne mtco, Mezio. o torse ml inganno : e, appe• na ll sole avrà oltre-passato la linea del• l'orlu.onte, dovrò ricrederm i. MEZIO {sorride) - E' passata, m~o buon nemico. Stamattina avevo calcolato II mio esercito e Il tuo. Slamo rimuti In pochi! PII) numerosi gli altri: e perdb li credevo t più forti. Ma ora sono dlspo.sto a dimenU– care I numeri. TULLO (un vocio che viene da fuori atti • ra l'aHe11.zfonedtl rt) - Che è là? MEZIO (c/u sta guarda.nd4 Juorl., .1orpre– ,10J - Una donna I UN SOLDATO (111lnge dtntro Ora.zia) - L'hanno presa agli avampost{ ! II ORAZIO ( Imbarazzato) - E' nostra sortlla. ORAZIA (t ,cormlg/fata e sporca, come d4po una corsa of/annosa,. Si avtrlctna ai .1uof fratelli ; H tocca) - Siano rlngrulaU gl! del I Voi, almen o, slete qui: vivi, lll tst. (la commozione la prtnt!e ) Nostro padre sarà felice. ORAZIO (nide, imbarazzato ) - Che CO· sa vuol tu qui ? ORAZIA (fl rx>lta ver.so Tullo. Un .riltn• zio. Poi dice) - Debbo parlare col re. TULLO (la guarda; t un po' turbato) - Con me? ·ORAZlA ..., SI. MJ mand a mio padre . EgU è turbato da molti segni. TI esorta i non lasciare Roma Incustodita f!no al tuu ritorno (Con foga) I nemici sono entrat i In città ! Vogliono possederla, sacchea:gtarla : polchè sanno che non c'è una spada ln sua difesa e che Il suo cuore è debole. MEZIO (r,ivacementt)- No l No, Tullo I sono apprensioni Infondate, queste I TULLO (violento) - Ora caplsoo lo sco• po subdolo del tuo temporeggiar e I MEZIO (sincero) - Giuro sul fuoco di Vesta. sacro ad Alba come a Roma, che mal ho pensato a un tale tradimento. Tu. r~~lt~!~·d:r~p~~ai,a:ie,o ~ral ~~~~l~~it:Si. ORAZIA - Ll ho vbtl con I mlé ocehJ I ORAZIA - Molti ? ORAZIA (.rf df&oritnta } - No... Tre ~. Giovani. For11 (al suoi fratelli) Come voi. MEZIO (ride) Non si espup,a una clt- t.1 con tre soldati, Tullo. TULLO - Pud. tranqullllu.artl, Orazia . Ho mandat.o a Roma una forte squadra di uomini. Non Il hai incontrati? ORAZIA - 51. MEZIO - Tuttavia rinnovo e confermo n mio gturamcnto t Voglio che tu ml creda . TULLO (muto) - P05SO lo credere al aluramento dl un nent.co 1 MEZIO - Se ciò che quata ranclulla di• ce è ve,ro, punirò quel tre che hanno 0$&l0 dbubbldlre al miei ordlnl I ORAZIA {pruir,ltrua) - No I Jl!orae è stato un sogno. U m{o. ORAZIO (frrftoto J - Stupida I Perchè non acl tornata Indietro con gli uomini di Qulnzlo,:.O. ORAZIA (non risponde. E' confu.sa ). TULLO - Rlspondl. ORAZIA /a Tullo } - Appena essi ml vl.· dero da lontano. ml s;rldarono ... cose cattl· ,·e. Rldevano. Pensa i che ml volesuro tare del male. TULLO (qua.si addolcito ) - Per questo sci cosi spaurita, ranclulla? ORAZIA - Mi mlst a correre e ml &mar• rH nella pianura. ORAZIO (t sempre infa.rti dit o della J)re– se1ua della. JOf'tlla ) - Ma che bbos:no c'crA di venire qui? ! ORAZIA (come tra .1t) - Correndo, cad· di In un fosso. (t preso da un brivido d1 orrore). TULLO - Hai ancora paura ? ORAZIA - I cieli hann o mand ato tutU I loro stor rrr. di con•t sulla pianura . LI sento ancora gracidare con quelle voci sinistre (contien e la ,1ua a11itazio11e) C'è un oscuro deserto laggiù. come se la terra si tosse al• l'Improvviso spopolata. ORAZIO - Non t che una donnA, re. Pen:l.on !l la sua vUtà. (ma Tullo gli fa cenno di toctrt ). ORAZlA - Chiedo perdono della mia viltà. Dovr~ tace~. lo so. (/tnta ) Ma nel fondo di quel fos.so . In mezzo a quel de~r • to, lo trovai una testa, dimenticata. La te· sto di un giovane dal capeJHbiondi, stacca – ta. dal tronco.~ TULLO (colpito) - Non avr~tl dovuto uscire mal da casa tua . Tuo padre non avrebbe dovuto mandarti n~ campi tn cui 1bl 1otecaG·ino Bianco TUR .I \'ASLLE t.:ondlrr llorr: rr::i,pon~b 1lr: on:r.o FABBRI L'ITALIANO del Rinascim ento Pp. ~20 - 32 t.Avole f. t. - L. 2000 L'A. ha affrontato In questo studio la questione come si ala potuto formare ed evolvere, dal seno della senu– b&rbara. aocletà medievale. quel tipo di uomo 11uperiore per lntelllaenza e genialità. che In Italia ha ridato lr. civiltà al mondo . Uro Guanda, Ed itore - PARMA EDIZIONI NUOVA EUROPA Jon Frederic M ar/in EUROPA IMMORTALE Le antitesi matertalhmo- splrltua!Lsmo. muu.- lndtvt. duo. oriente-oc cident e ricevono nuova luce Ja questa ori: glnallsslma opera che. fondand osi sulla te.olia del cicli storici, dimostra come l'epoca In cui viviamo non sia un lntermeu.o tra due fast opposte che semp re si sono ,wvlcendate nella stori a della civiltà, Un'opera veramente nuova ed alt.amf!nle suggesti va, che &ehlud e lnsospet.t.aU orizzonti all'Indagine stori ca 2 voli. - pa11:a. 9H • L. 2700 * Ediz ioni • Nuo,-. Europa • {dl.strlbuz:lone Edizioni di Comunità) \Ila del Glar d.lnl, 1 • l'IULANO

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