Fiera Letteraria - Anno V - n. 45 - 9 novembre 1950

LA FIERA 'LETTERAR Sl!,1 1/ MANALI!, DELL E LE1' 1'ERE DEL LE ART I E DELLE SC I ENZE ROMA • t NOVDlBR.E 11.\0 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARE LLI QUEST O NUME RO L. 50 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA O'ARACO ELJ n. 3 · Telefoni o. 684.097 e 684.098. Pubbllcità: Amminlstraz1one «LA FI.F.RA LETTERARIA> o PUBLITAL,v1aCOndoltt,5-Roma. TARIFFE: comm. L. 60. Edlt., L. 40alm 1m. ABBONAMENTI : Annuo L. 2.200· Sem. L. 1.150 • Trim . L. 600 • &stero: Annuo L. 4.000 . Abbonamento speciale <tnseti:naott e st.udentU: ra.ta mensile L. 185 _ copta arretrata L. 80 • Spedizione 1n c.c.p. (Gruppo 11>- e.e. postale n. 1131426 .,,,.. TRA CRITICA E POESIA * LINGUAGGIO PRIVATO * di HASSUJU l!RANCIOSA M I RIFER ISCO qui ■ll'ar• Una CON è certa. L"■dozlonc 1icolo di fon"o di Die• di un linguaggio che è trop 1•0 go hbbrl del n. 34 dhino dalla eompren1ibili 1ÌI ur• dcli■ e Fiera a di que1t'1nno, dinari■ de.I linguaggio parlato - ln1i1ola10 e Con,olHionl della o qulllllo meno lontano dalla poctia >, Ml cl rlft:rhco non nalur:aleu:a di urie imm11ginie ,ohanlo per una n11:ione redi• 1en1nio ni - rende oramai im• aionalc - perché que1to arti, me.n1,11me11te diffici le al poet11 colo ha 11vu1 0 un cerio ae1ui10 contcmpornnco dire colf) di umi di co1ne 1 1l -; 11111 anche per• 11manhà più conc~ ta. Egli 1i ché obblcnivame nle, d1111 la VO• troveri come prigioniero dei c~ 1111rllcolarmcntc .feconda di 1uol 1te1ri arid i meni CIJlrel• quell'artico lo, io ,ono porta lo 11 1ivl. Capiterà come a quei 1e• rirarlarne molto ,olentierl. nitori che partono con l'idea di Ml pare dunque che il dl1cor• non voler a,ttc figli, e finiaco• to di Fobbrl 1>011,1 cMCre pro1c- no col non polcme avere. 1ui10, IHI di un plano the vede Que110 è indubbiamente, e da oltre l'enunt.iai'lone teorica, io tempo, il rilchio di tanta poe• poc1i1, della cbl.ncua e della aia conlcmporanea italjana. Ri• e1plic:.itl a qualllatl cotto. Riba, 1cbio che dh·enta ana rhdlio– dcndo cioè ìl motivo di ana ne- i.li l'ftlltà ocplin, ,i.a nel bì• tt•tltà e c:ontollloria > della poe, lane.io Jencnrio nn.ionale, che 111, Df'( ten.o di uoa conJola• ocgli in:onlri di un panorama aione che non è ncccs.. riamcn- inlr-rnuionale. te ugh,11i1mcnto romantico, ma Sul piano naz.ionalc, io mi im1>egnodi fona e di compren• pongo una volta tanto. •olo nla• ,ione fra uomo e uomini. In rian1entc. dal ponlo di vina del quc"• dirci.ione, la pocaia che lettore occa,ion:1le di quettc co• è con1olnione è, fatalmente, uoa 1e, di colui che pone l'occhio poHla 1oda le. A tale lmpc1no pu ca10 1!.I una di quelle poe• di compl't'ndone e di fona, ile che li pubblico grouo chili• manca invece ln pieno moha ma e mo,lcrne >. Mi d 1>0ngo parie della 11oe1l1Italiana con• ,oienlierl. perché bo temJ>re de• 1empor1111ca. ,ldcra to di indagare 1ul dild dio Il modello di una 11oetl1 111• MASSIMO FRANCIOSA (Cor1thiu<1 a pag. 4) t'j •J' & 1111gh111 3: Omaggio a ORFEO TA.M.BU lii UN RACCONTODI VINCENZOCÀRDARELLI * ASTRID ovvero TeU1.porole d'estate N una mallnconlca estate partiva alle ot.to di 5Cra. Non che forse avrebbe potuto far Ucolaritl prez.1061.&slma, che OC• I dell 'alt.ro dopoguerra, men- ebbl pazienza di upett.arlo. No- prendere alla nostra avventura corre tener presenWI per aple.. tre l'It.alla era af!lltta da legglal un motoscafo che qual- tutt.'altra piega e magari lmpe- garsl le cifre lnvet'OWl\111 a cul mo!Ll guai e incombeva au cuno venne ad offrirmi, e tua.I dire che aocadesse, tu evitata. arrivava U cont.o della setti• di essa perflno un sospet.to dl per via d'aoqua. In piedi, col Io vtdi Astrld, con una sua mana. colem, part.11 da MUano, una vento In !accia, nell'ora più amica <, inutile dire che U Il propriet.nrio di QUC6talo• mattina, per recarmi in un pae- dorata del gtomo catlvo, filai mlo sguardo cadde lmm edla- canda era un terri bile uomo stno del lago di Como, dovo m.1 davanti alle statue della VU!o.tamente su lei) lrronipcre aulla Inquartato e ao.na ;ulgno, uso ad proponevo di passare alcuni Carlotta e ad altre lnnumere- terrazza ment re stavo per al- e &erclta.re la aun professione In mesi 1n operoso raccoellment.o, voli ville In flore e paesaggi aarml da cena. Tornavano tardi modo UlfOlutamente perentorio. Avevo rimandato quella partcn- a.saolatl e bclllaalmJ, che al sue- e piene d'appetito, festosamente Sta che l magri affarl dell'an • za all'lnflnlt.o, secondo U mlo cedevano velocissimamente. accolte da altre donne che, a~ nata l'avee.aero lnaaprito o che sollt.o, e adesso che ml c1 ero Alle otto di aera, mentre avrei dute ad un tavolo proprio d1 ea:ll manlfeatuae, nel suo com• deciso capitai proprio, manco d,ovuto partire da Como, lo ml contro al mio, le a.spettavano portamento, la propria indole, a dirlo, in un giorno di aclo- compiacevo d'essere alà a cena, ma.netucchlando. E questo pie- U tatto 6 che trattava I cllenLl pero. Slcch~. alla stazione Nord, sulla t.e.rraz:za di quell'alberso colo episodio ml sorprese stra• come ost.aali, aott.oponendoll a mi toccb d1 salire su un t.ren.tno che a.vevo scdto a cuo, ma non namente. Io ebbi &llora una ,ere ta&J,le di auerra. Avido, pUotato da studenti, dove t.utU potevo non aceallere , ne.rc :M,ol- spede dl presentimento, una lndust-rloso, atUvtsalmo, faceva .taaa:lavano senza blglle,t.o. A tre ad eutre d"a.,petto modesto, rtvetu:ione confusa, a cui non tutto lui. Cominciava con lo Como una ptù. lngraU. eorpres.a quale a me conveniva, sta a due badai. N6 so in che modo potei andare &Ila pesca delle trote, ml a.speuava: lo sciopero sS paast dalla caletta e fu U primo atabllire con t.a.nta fulmlnea per proeacclarsl aratultam.tnte estendeva al battd.11. Non en a ventrmJ incontro. E' bene certezza che le due racazze ve- quel cibo che btaocava paaar del tut.to naturale quel senso di ch1arlre che U desti.no ml con- nlvano da Como e riC()S\;tuire 11 caro in raetooe delle 1ue tau. infinito rtposo auditivo da cuJ dU&5e ln qucll'alber,o. Se, no 1a mancato incontro. dato che che e della &lOrla &teaa che ru1 aublto colto arrivando 1n mia storta non avrebbe pii>.Ast.rld e le sue amiche parla.- vantna nel pora:erlo, come vtsta delle vttdi e U'allqu1lli&11- senso. vano una lingua che non ~ rrutto della sua vale.olla dl ti • me acque del Lario, nelle prime ntore di floclna , che a sentir ore del pomeriggio. Vl al ag- ~ lui non c'era l'ecuale ln tutto clungeva qualche co.,a d'inso- U paese, ed eaiceva, per conse• lito, vorrei dire una morte ap- ruena, un aopnppti>. d1 rlcono- parente, che non tardai a spio- sclmento. Eccolo in cucina, por. ca.rm.1 vedendo U lago netta- 1 tare In tavola, aorvesllar 1'an• mente agomb~ d'imbarcazionl. damento delle camere. Quul Oome proseguire il cammino quul avrebbe rifatto anche I che ora ml premeva di portare letti, ae la dlanltà e la decenza a termi ne al più presto? Per il non lo avessero coetrett.o, per paese a cui ero diretto, situ ato qu est.'utfl clo, a aervlral d'una a un dipresso nel luoghi del came riera n oetala;lca, Ja quale Promeul Spo,f, un autobus veniva da Milano oanJ. anno a dltfue n111alla comunh:ulo ne. e Ignara 1alvolt1 UK!lutamente di taluni diritti di umanità, ba provo~ 10, ne1II anni pana ti, e nlluralmenle prN10 una pletor.i di minori, l'abu,o di ana (or– ma c1pre11lva lncomunlcablle. L 'AMl!,RllA Sl AGGIORNA lOL PROGRESSISMO far la 11taglone e voleva eeaer coman data con molta cautela, poten doe:I ferire !acllmente. Un piccolo aiuto 11 laborlOIO eser– cente lo rtceoren. pure, o atme,. no avrebbe dovuto riceverlo , da una 1ua flallola clovanlNlma: * 01 quc..to fac:.ileveno, che 11· tcl• nell'i1noranu la maMlma ""J)Jrlr- dd pubblico. 1ono pieni 111 ucbM e I cetdnl dei 1lor• nali lcuerari. Una tcc.nlea poo, llc:a fredda e 1cn.. alcun Ml• BABBITT NUOVA EDIZIONE UD ~ di rapxaa W'Ch1a&& e 1DMClll&. ma con Ja leota pio– cola In - del c:o,po, ■ Ja -delcapolllaulla fronte, come una donna di Re.a noir; che cammlnava buttando l pled.l molto annU e mettendo ln mostra, a cqlone della corta i011De11&, In crande uso a quel tempi, due polpacci ml.rabut Non priva, per dirla con Man• tom, e dl quella IJTUla un po' ruerrtera delle hoetre conta – dine>. Ma 1010 in rapporto aJ lie,o dimo re ha aiutato qucua b ndi da / li J,:_l[a ,, .... .i ••• di poeti mlnon • J clichés del co11servatorismo SOIW stati a "ti / a po "tica e lUU N,•lruire U proprio modulo ,.,.,...,;. •• Al d1 , .... d1 ..,;, poesia, e questo è un bene • Ma poi sono st.ati sostituiti dai clichés del come un 111pcrgo, crno lcllcra• .;. i.. 11, ••• • 00 ~• . .. ,.... radicalismo e dei/a rivoluzione, che sono altrettanto stereotipati ,ila tede critlu, una filologia, un'clletica comparala. 1 critici IN da quar:do Matthew auc 11;11i • quplle eJpcrlcnz.c, s Arnold mutuò da Heln– e tollcclli della fortuna di ttr- r1cb Hclne la parola e n- ti poeti, non hanno però fatto conto~~~ ~~f~sc~[c~~~ un'open chiara di medl111lone bllltà e amante del cllcb& fra i loro poeti o noi. La loro tale parala ba avuto per Il formula 1 1 inlf'fpretnalone li è :ion~J!ta1!rg~d!ft~f:ii, al~; chiu1a e lntrovertu. ractll a riconoscersi, che, nella Quc.tlO tlella rrltlra contempo- ,•erslone americana, 10no stati ranca è un altro dhrorlO, Falle tmmortalatl dal e Babbltt • d1 uhc alcune lodevoli erccaionl 81 ::.!:do Le"':'po la seconda - ~ tra 11lcunl non1i abbe1tan• suerra mandwe ripresi l'llllC• u lllu1tri e rhe unno molto anamcoto ad Harvard, oucr- 1timali - la critica è 0111 lon• :!hlcd se.:~~~ a~~o~ lana dal pubblico almeno quat\< che u tuinelsmo af'eV&acqul– lo una 1clcnu c•atta. Si è PH· a:tato un nuovo contenuto, un uti. ten•• 10luaionc di conti• nuovo complesso cU rlfleul 000- nuiti, d1ll'er10ca del Conle Ot- =.nai! ~=va C:r:iu~: ti' io, quando ali a_.-voca.Ural- u. n prtmo indiJJo che ebbi di liti f■tt .. no I critici d'arte (e QUeato mutamento fu la aco– •JJh•ndc,a la 11cll1 della monda• =~ro:e d';{ ~~ ( 1 niti, cbe ftte dire a Soffici: apparlvaDO rovcsclaU J"Upeuo e O,:ni epoca ha Il 1uo Ojeni, ai rtflesal condWonaU cbe que– m.a la 00 ,,n ha il penlo re>), sto anUco monumento cU Har- • quc•t• nuO\'I incarnnlone del• :rc:n :~r:ro ~= ~~= b critia. - dimentica pcl"rino te, ne1U anni dopo Il 1930. lD• delle Je1ionl originarle di grup- fatU, coloro che avrebbero do– po, ii c-hiamauero Rondo, o ~unn':t,:i~r~c 11 a=o~pe~~; Jloce o Leonardo - tbe o In• al rldlcolo, se DC facevano bel– fila ,cni."ahro le aule unJyer, fe, mentre coloro che ai vec• ,i11rlc t'o1,rcndo1I giuuamcnte di ~I"be~t°:P:. 5T ~~~e~~r:r:•;.; e101,i;itmo accademlt'o, o fa tla vantaagto dJ un'Incollatura - copcrlura a 11111ode1II lettera• aoatcnevano ora energicamente r:ia fom11ta tcnr.a tpicigorne I di amarlo, di averne O culto, contenuti e le esigente e111re11I•:.rat~~r:J:. :a~~:en~ •e a tuno II pubblico che ne uure ancora gll anttquaU epl– l\·rebbe diritto. Cioè. la triti• t.eU cU e ftllst.eO• e cU e Bab• ca, che aHcbbe Il compito di ~'~:°~e 1 8 :vib.:lttde~~: thiarl rc, nel limiti di quanto ,t.el DUO\'O atUe ~ divenuta In– una ~l• 1i contede • faui 10mma il facile etoco di dar chiarire. il mc,.. 1110 e Il te- la caccla al ftl\st.eO. 1 10 de~II autori contcmporarw!i, Vorrei sucgerlre che l'auwn– e caduta ancb"ena tempre di plà f: d~ cic:1. cl~tà~ cr:iu:: nella formula, nel 1ioco di lln- mento In cui la e pttlferla • 1 uau;io. me11cndo1I in coocor- :c'J:ta pe=~':'~~ rcn&a di ptt'po •till"h:o con l an,ippammto di qucca asp..ran– tooi poeti, e non po1cndo quln- U-avvmturierl di cluae che di NtC.r di,-erlla che da un pob- bano-:,, una paw-a mat.ta di ap– ltlico urcuit•imo, Jniaia10, abi• ~:Oc rn'if 0~u!, ::J:~u! toale. Que-"o pubblico, coft ri• pau,! tratti da un rama.mo che fiul1to dalla critica rontempora• lto ICrivendo sull'lmma1Wrlo nca. e Htolutamentc I corto di tiglio di Babbl:t: non all lumi, rca11:hc-c In modo r,iditalc. ~c;:raÙ i;;:bl~i.,g~usono~= OcJl(l,.ra. In pocht' 111rolc, u.nit da me inventato di e Oaylord nuo,-a crit·c11 da Conte Oua,·lo. Babbltt • Forse oa:nl ventJ a.n- E co,;i lo bollano ,li u1tlv1 ~~ 0 ;;tc; 0i;:e ~b~~ =:v~e n:!~ borah eiia. achera. Me.otre Il Oeorge Bab• Volevo ottervaro ,,uesto, Che la contola:done 1>ct• nel fine della P')Ciia quel che la comu, nicuione - o la cornunicabi• liti - J)t'la nel meno. Ed è diffidi~ dire ae la rc•1fo1uabi• lit.i dell'una co... peti ,ulla riu• Kita dcJl'aJtr.a, O ,ice\"Crta. bltt di Slnclalr Lewla parla dl produt.t!Vltà e di patrlnttl• ,mo e dice di odl&re I ftacchl e I roast e di deteatar e la roba come la cultura e dalle lunghe chlome •· 11 m.Jo Oaylord Bab• bllt dkhlara : e lo sono . tutto per l'arte e la cultura. Se c'è una coaa che non poNO sof– frire è un Babblt. Eh ,1. non c'è nulla di più bello che gft. dare le convcndonl bor&hu,l. Gino E non c'b neuuno ehe te sfidi! co che è neg:U atrarl, un an- con mla ,nnde dtlu.atone, tut-- anche vol. Il suo volto, 1l suo 1lslco; &lacchè, ln quanto al ca.. più audacemente di me, pcrcht Uco compagno di acuola del U pulavano da lnttndltort - nome possono mutare, ma non nttere, la bella comaclna era ..ndo quelle di dttln. come a:tnn&4lo,dove a:11 avevano af• e lnt.eodltort 1o è la parola - c'è da sbe&llanl: lo al pub , a.sai più agarbata che forast.l• quxllequ:i:1~~~ •ia moalle di :~l~~a~ 1 ~ :.o~e U~ ~~•=~= dt rlltoranU fr~ce.l prefe• aempre Individuare dalle c.,prea• ca. Bl caplva che 11 servire a Babbltt Junior Interviene: e NM formlata che lo conosca. A.van- J~1t~~~e ~tvare ~le, m~u::~ • :~~a.i: ti:::nJ~a:"!• :~~~~ . .. Lavola non lo. a nd ava a genio, =nl 10 ~~~~~ro i!~:~ea'::rb~!: :t i:~~aa:!et~iia P:~~ ~~= « ~~~ : ~e !~iatavo, un ~:!~ n!~i•a~~also~e ll~polrJ~~~ GEORGE~ SEURA:;r - e Il padre sulla terra na > :::;:esi: ,•ll~co::!a :~~~!~ mio ulotto tutti hanno do. ea- aal1Jcce al banco, 1n una ro- alovane plau1at.a di alarrettle• ed ancor phì dalla. coscienza ora 11 lcttoro a.scolt,l O al me~ nos:co. So che questo è uno dei col suo u i tto robWJto o vil– ~ .~el tipi dllUntl e e clvi- !:f!~éoc ::mo ~.;,fa~ ~1:: re cU 0e, Moloea, molto ricco di eaaere cosl Ulum.Jnato e tuo- ravtgU. su quel dl !prez.za ricordi pl,i vivi, più folgoranti, lereccto, e ppeno. sbrigate, in Laddove Babblt.t Senior ai acla che u portl ad un pie- :!n -:;:lb=-an~~v! ,t~~~~ ~~m~=~t! ~~~:ifa;~: autobus vlagal&va colei che sa- del mio romanzetto con Aatrtd; i~~~d~ ~~::v:'~c~t~~~ ::e~': cac~l~:reu.nadr~:: : 1 gev~ni:t,!°!"~~~cs-~~ f:"'Rfv:~::~:-: ;:=~ •:: :rach:·u1apo::1'\~~'~!:: ;~~~!~-~~d~ ~l~=~ ~o:~:!u..ro:ia~::.:~ ~ clt.r1I, In sala da pranzo o sulla ,uer per tapp,,re quel buco Certo là cl vogliono due ore duU ln un qualche caffè con bltt Senior, tmpett1to e rea- Usalma Aatrld, correva sulle mie che settimana dopo U mio ar- terrazza, col romamo ln mano. ~:V1::e~•na1:~1 1 :en~1:f ~ r~=~uS:U~IUch~Jo q~:m~ =• eacir~~e tf~~:':'~C:!~: :n:ri~v:":eu!~an~: :::~o~l~ ~~':e::~ :';poi;:reC::er:~:e1n a:u: ::.:~.:a ~~=·: q~~i PICUIO, L'casenu di tutU I Art.e cU Vivere. Vedi, lD fondo ae al tuolll'>O •lclno, a IOIWI· nlth molto tempo fa, in uo'al• proplzlo, col batte:Wert in va- aUone. Ma chl può dire quando, giorni era Miti d1 Vlrslllo Babbltl, aenlOr e Junior, è co- ~°i:a8:.no che un vecchio Boh6- ~!r:bt)e~c~f:: :1 ~~~ ~ 1 c~,p~ch:1rt =~ canza, aveva fatto una cita a come nuce un amore? Brocchi. ==~pi ~•~J,~co~r ~ L'eapreulOne e But PUtlt'II • JORl)hlne Baktt e i..oull Ara- Ili al cambiasse d'Ult.orno e Como, qu&a1per darml li ben- L'eroe d1 questo racconto non Ana:elina aveva poca &lmpaUa no le .esuc.nU J)&rale e I ee- mt ba sempre OIS$eSSk>Dato come roo e oarn Da'tls wcU.I tul.l.l comtndasae a ridere delle aue venuto; e adCIIO tornava suJ e, ad oen1 modo, uomo da per me, che UAY& quaIUlca.re, suenu eonnotaU: solido, de• un ritornello lDevltabUe del lnalcme per uoa ' pa.rt.lta a Idee. suol passi con l'unico meno dJ ammettere con facilità l'lnter• In mia usenza, aenertcamente sno di ftducla, uno, auaruu- nuovi Babbltt. Durante un re- quat.Ll'O ,. tnYece nessuno rtde delle eul potesse d..LsporTe. 8c lo aves- vent.o del fato nella sua comu- e con poco rtauardo, e ll l(lor• co, pullto. Le parole e 1 con- cmte etra di conferenze sulla Da quel momc.oto tuJ tette- idee di Babb1t.t Junior, e dli s1 serutto le vte ordinarle, ml ne eststmu. Eroe di sfortuna, nalllta •· Me ne accorsl tln notaU at.rrcoUpaU di Babbltt l)OeS1& negli StaU del M.ldwest, ral.meate OIICl&lonato dall'Ubl• percM esae sono &tmpre cml sarei imbattuto con lei sulla catUvlsslmo giocatore, egU aarà dalla prttna aera, durante la Junlot lnnce aono: audaoc, tul lnvltato a pn1nao al Ro- qultà di Babblt.i Junior. In Pl"OIIUliste e d'anaiua ,rd.la . corriera, J'avrd conosciuta su- 11 prlmo a non dare alcun peso cena, p-azte alla sua diapett.c.a :~:O~fe· ::.e~~t!::; ~to~~~~ d~~'tr!: :,n1 m~bat'i:vo °'% ~~t~ !Jc:ii: ~ ;n C:fa~'::. blto, appena messo Il piede au alla misteriosa drcoN.n2a che e afuaaente maruera dl servir• ddla atnda. re uWI noUr:le sul mercato nuon aporlle. Se non v1 !.ucla, miruJone _ a far al che In• quella riva, tanto al destino ur- ho cercato di ~. a stimarla ml. Tu_t.te le sue garbatezze , le R,ceat.cmt.nte a New York uloaarlo e aull'e\·ealu.alltà O te 1n,annare dal auo upet:-O PETER vtEBECK geva metterci a fronte. Ma la una semplice coincidenza, una fUfl noitala1e, andavano a queJ do,·evo Incontrarmi, per far meno. d1 un aumento dJ pres- che non t aff.atto QUt.Uo d1 Ù~ ______ m.lrablle OCCM!one venne a combinazione l.ns1gnillcante, e tavolo dirimpetto, gala.mente oolutone lnaleme, con un amJ- so delle carni &ulne. Invece, Babb1u. potrete lndMduarlc (Cor1ttr1ua 4 pag. 6). mancare. La dlv1na occn.a1one lotterà accanJtamente contro ll ornato da ben quat.tro raau:ze ::i::nc a;,r~~:e ~~; :~:11~~1:::.=~~ 1:::: Ritrovamento cristiano della "Vally,, diTecchi dovrà conchludersi, come le puOaunerire; le quali ridevano, :::~~~~e 1~~r~~~~ ~f;; !~t~~~ 1:<!n~e~md~= desii Del. ~:~e~~~ lea:p;:~:=~em~~ • • • metico losa e lenta nel manatl\- 11 modesto albergo •dove lo re, che poi sepp i essere la m11• m'ero af!rett.ato a deporre le dre di due di quelle fanciulle o mie pesanti valige (pesant.l so- moglie d'un console norveaeae prottutto perchè contenev11no residente a Parici. . 1anco Una donna che percor r e il fati coso commino dal r~gno dellu lootosia sentim ental e alla r ea ltà del nostro tempo di GVGl,IEL/llO PE7 '1t0A 1 1 molti libri), non ha altro pregio n rimanente della oUentela se non di essere 11 pii>. anuco consisteva in due contuet In• del luO(!:oe ricorda veramente, 1leat d1 mezza età, seduti ad A aagge:z:za letteraria di tura, va.st- o nell'in tento e sag- vissuto. Queato, Tecchl, 10 ha col suo aspetto scalcinato e ro- un t.avolo alla mla destra . Per• L Bonaventura Tecch.1, da clamente dellminato nell'lnqua- compreso tanto bene da fame manUco, 1 tempi del Fra Dfa- sone abb~tanza. flnJ, a gtudl• noi Illustrata pii>. volte dratura. Basato sulla storia di U stgnutcat.o stesso del Ubro. oolo. D1 s:1m1ll vecchl alberghi. care dalla.spetto, che tuttavia 1n •arte oceaalont , t d1 una fancullla sensiblle e chiu- Detto ciò, che ~ la caga pii>.da C06plratort e da amanti ce- se non fossero esl.stlte sarebbe tal natura che 1n tutta la aua sa nell'egoismo dei propri so Importante si pub to lebri ne ho visti a Lugano. stato lo stesso. tanto poco si opera, poulam~ ben dire si rl- gn1 di gtoventi>., d present; porre In l~ce quelle ~8:n: Quello di cuJ parlo, chiamato poteva supporre di entnre In flette detumlnandovt wi'a co- una vita intera in tutti 1 suol le costanti qualità con le quaU e H6t.el de Genbe •· non merita dimestichezza con questi due stante riuscita; n auo lavoro aapetU. Prima ancora d1 nota- Tecch.1 sa penetrare con dlsc.re· !oRe neppure cosl Wustri raf- commensall. Nelle mle vicende infatti • privo di ecartl segna- re quau siano I prtvlleg1 parti- zlone nel Rareto intimo delle fronti. Situato, come ho detto, amorose non ebbero alcuna lablll, di vt:rl e propri tentati- colarl che Teccbl narratore quJ vicende e dtl penonaccl, 1n a poca dlstama, dall'lmbarcade- parte e se U rioordo ~ soltanto v1; l'opera lett.e.rarla. di Tecchl sviluppa ampiamente , dobbla~ specia l modo quelli femmlnlli ; ro. nel punto d arrivo e di par- pe.r dare un1dea dell ambiente 6 tutta dominata dalla dlscre- mo notare che questa storia dl 11 può parlare della aaplenu 1 fnr:r delli8t.:S:~ di Como, t'ucuJ questerlv:lct_:!defiorirono. ZlOne d'un controllo critico donna d1 per se stessa piena di una scrittura suadente col- 1 0 re P u commesso omo appa va .,.ovane anco– molto sviluppato e privo d'im- di tn~resse per la us.situra di ta senu essere letteraria,' nnr- :!ta\gl~re ~ee ~'os~:J:':c:nn~';! 6 ,!~ 11 :i'.i°~:nC:· ~~ provvtsal.lonl. Del rest.o tut.ta la tutto un travaglio intimo se- ratlv a senza forzare la parola, posta. Un caffè aperto al pub- tramonto della sua bellezza' di sua attività critica sta li a con- gulto in pro!ondltà, ha un al- ,cm.a spinge.re Il linguaggio al- bllco, sotto un porUchetto in- un"elepnza preziosa. Entra:nbl fermare quest a sua pacata ca- gntrtcato che si riallaccia n tut- la fo.laa dmmmallcltà che a1 restato dalle tremende mosche appartati, rlservn U. Non 11 cu– pacltt di giudicare e di gtudl- tl noi, al tempo ed alla storia, appoggia alla dialettica plutt.o- lacustri, svela II carattere pro- ravano di altro che d'un rav• carsl, nonch6 a dlmOfltrare cer. pe.rchè è Wla vicenda d1 sem- sto che al sentimento delle co- mlscuo del locale, rispondente vlatls..,lrno oan barbone color ta fortunata tendenza o.situar- pre che si fa nostra, di oggi. se dette . Il dramma c\l questo al &usti e alle consuetudini del cioccolata, oggetto supremo di al tempesttvament e nel tempo glacchè nel moto naturale d'u- libro si svolge tutto nel cuore piccolo commercio lombard o. Interessamento ,. forse unico con intelligenza 6t-Orlca,che ce na vita sentimentale s'Insinua della do1ma, della Valentina o Caffè O albergo sono però net- punto dl contatto di quella cop- !~n:~tr:e~:~:~f ~:~~: 1 ~~: ~e~:~or: !o~ut~~~~ !o:~~- vii !~: v:nyti c;,~~;~cn~e~~:!~:;, :~~~=l~!~t~! I. !o~~~c1:o~e~ ~~~t~~cltuma e dl81lltoeamonte esulano dal chiuso della pro- st 1 gnlflcato delle eterne vicende dell'adoleacenzn, della malurl- con la sala da pranzo. al eleva Tale dunque l'albera:o dov'lo prla anima. d amore e di sogni, riesce più tà femminile che al csupera e upa terrazza, grazie alla quale I conobbi Aat.rld, In quelle alngo.. ValimHna Veller <ed I tor e profon damente a renden:1 vivo al completa nel dolore del no_ tc11clpensionanti dell'c H6tel de tari clrcoetanze che ho accen- Bomplanl> 6 l'ultimo libro di per noi, quando il suo accento OUOLIEl,ltO PETROSI Oenève • possono cenare all'a• nato In principio. col terrore del Te.echi. E' un romanzo d'lm- ,t fa vivo perchè esiste dove ----- - perto, guardando U Jago e starei colera tn c1ro e tanU altri aa- planto fttto e di buona strut • anche la nostra esistenza ha (Cor1tir1u<1 4 pag, •J per dire ll mondo dall'alto. Pa.r• sai pl\l tta.11 malanni che tu.ne, -

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