Fiera Letteraria - Anno V - n. 37 - 17 settembre 1950

_P-'-~g_._6 __ ______________________ ___ ::_L:_:A..:_F :_· :l_:E:_R::.:_A:__:L::..:E:__T:__:T:__E:..:_R:__A:.:._:R.:...:_I .:,:A_ _ _ ____ ___ _ _ _ ___ _:Do:_::m::.:eru=-·a::....::17 settfflllne 1950 TEATRO A MILANO Maus di Tieri coda stanca Continu ar e un di scot·so su q ues to inutil e lavo r o sa1·ehhe cosa tri st e T R.ISTE e squallido lnlzlo della startone teatrale, l'altra sera al Tu tro Nuo• vo. Oppure non è ancora comlnclata? Sperlamolo, e con– stderlamo QUUlO Matu di Vln– cenr.oTlerl come una coda alla stanca pa.r,ntesl estiva. HZN&I ROUSSEAU - e 11 ca1tue >, (Fnttval dd docume.ntar lo, a Venezia) C'è ben poco da. dire sul tre atù nppresmtaU dalla comP3,– Snia. Cimara-Paul. SI tratta dl una satira politica che non su– pera lt: altnu d1 un avanspet– tacolo d1 perUerla. Per forma e GUARDANDO per contenuto. Può darsi che io non abbia capite le sei-rete lnteru::lonldi Tlerl, ma l'altra stra ho pro– vato un vero senso di avvUl– mento di nonte alle Vieffldcdel Sii'Dor Maw, di proftsslone tra– duttore, che tornato tn Italia da Pat1&1 aub1todopo la ftnc della suena, dove era stato molti an– nt per ragioni estra nee alla po– litica e al fuorusc1tlsmo, sl acontra con l'esalta11onc dts"ll ltaltanl tM'r 1 partiti , e al loro cnlustumo per 1111, tornato n– nalmente dall'esUlo. quadri P888eggiatrire nena foresta tre di Rousseau Fai parte del Libro dei Soi:ni E mai entrerai In un cataloR'o di botanica. Al tuo confronto Fontaincblcau Con le sue illustri famiR"lic Di faa-s:ie di faiiani E' una prolusione accademica. ll tuo silenzio Rousseau Ha il 1 buon oc;tqrcdel tc,mo Piallato all'aperto E la tranquillità del verde. Pcr~lèssa è la dama bruna Tr a ,:li arbus ti piCJrbcvoli: Non sa se andare o tornare O 'trasformarsi in tronco. Ha la mano sul cuore Come la 'mano della sonnambula Che attrave rsa il ponte del sonno. Una donna di "quarant'anni Dalla piccola e tonda testa Di mansriatricc di susine, Una dama clisabctti.i.na Secondo la ' m<Kb del Novanta La .sua immQbilità è conturbante Una sospensione obblii;:ata Ne~ flusso e riflusl>O, 11 !,!eÌ-dc-san21,lc dci:li alberi I Il' Più non · sta nella pelle. Perpl essa è la dama bruna Tr a a-li arbusti pic,R"hcvoli, * Apollinnire e lasuaMusa Apollinairc ba sposato Ha. sposato in so,:no La Musa Maria . Grande mano, penna d'oca E sette fio ri-calam ai. Non fate male al Poeta Prima di morire Apollinaire ha sott11ato APollinaire ha sposato La Musa Maria. 1f Autoritratto -paesaggio Nel silenzio forte batte il tuo cuore trian,R'olarc. Rouss,au barbuto e nero Sotto la ,c:iacca nera Ti spunta no le ali. RAF FAELE CAJL'Rt! AI AUediato da ogni parte da 11.mlcl rltrovatl che gridano ft.• nalmente stamo liberi e ora ·fa• remo vedere quello che slamo capaci di tare, tnvltato da :c!RLO MARTIN! -, PremioS. Pellegino • I Alla favola enta della lnua - Seir•(a lwf• 01m1enlo le cont/1itlie 1 Lascia ti sullo spiagg ia obba11do11ato alla faoola lenta d,IUJ Irmo. . 1 E Joma11i .rurq,rno ,"ìferoviih , : 11 ~0H:;,~ ~!"'s t,,1~.j111~ 0 'lt~:::t11.:. N.o1 Jul mat11110piu 11011 11ttt•11Ji,H110 , s:t:"fu'~1' 1 t/C:totf:'~i :dpr::~i. q11a1tdo in ugret o g1wrJa11dos1tl mori .ci f>art di vede re un'allra terra ... 1 E tu ,,. j s~i cosi legKera cli.: , 1basta -il respiro delle arl[e11tee reti • : t :p~~;~i :d'J:t: r:: j~e~~: 1 ':1;~0 'z:~~~;ra c::::i~1fdi~.e'1~'t"~i;11:i~ umani :Tu' sorridi alla luce mattutina I fa11ciillli lw1Jno fatto L'aquilo11e 11col belhssimv 1-mgelo di caria cerce110 il ci~lo. Il fi ume porta rami um-di., e L'acq11(J mi sembra cht parta w:rso ima foc, d'oro. Sul balcone tu sorr idi .alla luce matlutina CHrtl&J su tt com.: 11'1,IJ- fro11du lieve. O dolcissimu tJoce della vita che sboccus ili rose dopo tanto pianto! 1f S'odo il wrno di mtGia mi si muta S'odo il conio di caccia mi si' muta il bosco in 1110favola: ili :occoli d•i lo,1Ja11icavalli da11110 suono d'un timpa,w d'arKt'llto 1tdito in sognu . S'odo il corno di caccia anch'io mi butfo didlro la volpe a::urra del mio sol[no. CARLO MABT INI rco11Unua.r. dallo pag. JJ o della vit.a del pcnslero, ti però Gino Corallo che ha stampat.o J H N D E WE r ricca di fecondo sucaeattonl e or ora un podcr060 volume sul- dl gcni&llisUtuzionl: molte quc- la pedaaogta. dd Oewey (U 1:Uonl, troppo trucurate e pure mette ln guardia U lett.ore con: d 'lmport.a.nu vitale per l'educa• teaan do che e l'ord.lne non sia d t h • t.ionc, tornano coal a4 9l$8I'9 una oua dote pe"l)lcua; egli e ueo ore sen:o se e- ,a attuali dopo che ti Dewey lo parla un po' di tutto In ctascu- ■■a, a, ha additat e e le ha lmpo.,tate no del suol libri e quul ancho con quella frC$Cheua e Orlai• ~:~~i 1~:~~e o;~:c~~~:;: * ~;11:t~ ac:!'~~~ !.unX: ftclall Lalora stucchevolt La questo senso 61 può veramente preocèupazlonc di essere · con- sta sua accentuazione del con• pcrlorttà tra leorla e pratica tentativo d1 sbarazzarsi del pa.s- chiamarlo una mente aemlna• creto 11 propo6lt.o mmc volti!: creto - unica realtà che valaa ma 1n una intera.lto11e tra teo- sato e di operare la sua rlvolu- le nel campo della pedaro,ta ; ripet~to . dt evitare' le trattazlo - la pena d'essere presa In con- rla e pratica e In un bi.sogno zlonc copernicana del pensiero, da lui Infatti e partita la apin– nl tecniche !anno sl che cali slderazl.onc - , del pntlcamcn• di sicurezza pratica per la rt- d'aver creato un mondo senza ta per le più sv&rlate e, non dJ us1 e abusi di paragoni e lm- te pratico. dell'uomo RUardato cerca conoscitiva. L'esperienza valori assoluti e senza leggt sta - rado, feconde ricerche in cam– maglni pedestri che non sem- n,na sua effettiva e cangiante e tutto, e niente esiste al di fuo- blll, d'aver preso delle gr~ pi nuovi dt:l tutto o 1nl1,usta– pre aervono a r~ndcre più chla- condizione sociale, che egll sl r1 dell'esperienza, neppure la cantonate ln fllosoft.a e in re11- mente trascurati, e a hd a1 dc• i'a l'Idea e alla lunga lasciano sba.ruza In quattr o e quattro ftlosofla che e solo un elemento gtonc; che anzi, come 1n J1o- ve Il crescente interesse per aot– pcrplcssl .!i'Ulla .stessa sostanza otto, con qua.si Ingenua slcu- dell'esperienza. Evidentemente sana, per lui, non vale nulla di trarre I problemi dcll'cducazlo– del suo pensiero~- Per questo t mera, d1 tutto Il pt:nslero tllo• la nuova fl1osofta non può re- tutto quello che appartiene al ne aU'laolamc.nto e all'a.strulo– accaduto che non sempre 1 suol sotlco anteriore, accusato cU stare neppure sul plano delle r,lorloso passato del pensiero ne, e collocarli al centro della llbrl hanno avuto la fortuna $plrfto apologetico (necessità altre, vale a dire sul plano del- grcco-latlno (Dcw,y non avrà vita stessa che dalla loro solu• che meritavano e non sempre egli dlc,. di gtu.sttncarc lo spi• l'Individuo. Nel slat,ma di Dc- mal letto nè Platon e ne Aristo• zlone attt:nde di csaerc sempre 1 suol dLscepoll 'rin hanno fatto rlto se non la lettera delle ere• wey l'lnd.Mduo è un prodotto tele nè Agostino nè l'Aqulna- più arricchita e approfondita ~– onore; per questo ancora, non dcnze e del cos~uml tradlziona - sociale; l'Idea della tndlvtdua - te) , cosl ln religione ha rlftu- ChJ, con un mlnlmo di pa– si e riuscito a cata lOBareDe- 11>. di nebulosita (parate di for- lltà nacque molto tardi. e tato quabtslasl teologia e qual- zlcnza. si mettesse a esaml- wey nè tra I tllosoft veri e pro- me lOifche per convincere gli e qualche as&oclazlonedi esseri stasi teodicea, vedendo In Que- nare ,u studi sul Dewey ap- p • Ti prl, ne tra I morallstt, ne tra altri di ciò che non e verlftca- umani e priore Rd ogni essere st.e piuttosto un ostacolo al parai tu riviste, e scparat amcn- Jl O aranto 1 pedaaOllstl, ne tra gli scr1t• bile 1nalcun modo), e d1prete- umano particolare che viene al pr~rcsso: e Bisogna ricorr,re t, In questo secondo dopoauer- remz tori politici; e un po' di tutto .sa all'univer.salità (pretesa clot mond o ~- Tutto dunque dt:ve all lntelllJt!:llZaper curar, l ma- ra Italiano, troverebbe che U questo e forse niente di tutto a una spit:gazlonc totale del servir a questo naturale- socia- li del mondo e non a un vano no.stro gluduJ.o non e affatt.o • questo'. Pcrche Dewey stesso mondo). Tranne GaWeo e Ba- le: pedagogia, moralità , atte , Ideale sopranna tural e che rap- errato, e che Ocwcy entrerà 'MI~a'fr::e'°,,; r:r;~:r~ r;,)i ~m: r;iti',! 5 ~ t!~z::!,~~e:r:: non ama d'esser cat.alOBato.eone, instauratori del metodo = ~:ca; l:en : :c:.n~ os~a~al1; ~~::~ ~un vero ostacolo al piuttosto nella storta del sran· : .\":t':;':,:, ' te'fz, 1 :~to4!':= f::>vt~tf~u°Jf:'~ ~f :;:=;::: ;~g:f ti~;~~~t~ ~ò v~;: !!f~d~:1 ~:=a ::f~c i5~storia, ·si evolve contlnuamen- Ciò ~~. quale intcr~ puO ~,1 g~a:,~~ :1~~. ~!°i! &IUfblle dt rnu.zo mmonc cta,cu- 10n fnvltaU deoono euere fn- geUano a Baltimor a; più tardi del Dewey. Gli stessi Pelrce e te, cosi. si evolvono e la peda- suscitare oggt U Dcwcy? non dispiace neppure al De– ILO VUTanno aueg114tt a.t oind- ciote e ritirate a cura. e ,peu ~ul James tra 1 mJgltort fc- James , al quali s'accostò dap - IOBla, che 11 Dcwey chiama . Di lui come ft.loso!o, li Croce wey. che testualmente ha acrtt– &ou h, Taranto la ,aa dtll'Epf- degli flltereuatl. dclt, s1ntuusb poi del problc- prima. con riverenza e con cn- prorrus lva (e La vita e un pro- se accorto, veramen te, troppo to: e Quello che c1 occorre . e Jtmfo; premL 1peciaH tocchtran- U opere dd concorrenti fn• ml sodali dopo una lettura del tuslasmo flnlrono con l'essere ce.sso dl rinnovamento per mez- tard.1; e questo già slgnift.ca che nol cerchlamo e l'educa– "'° cf ccmcorre11U ,egnalaU dal- oitati e qudk acceuau dalla. Comte rifece un suo pragma accusati ' anche essi di avere to dell'azione sull'ambiente•>. qualche cosa, se btsoana .rtco- ztone pura e St:mplic · 1 nostrl le gtu.rle. ~::~a w;r:i':::::a. e,:!:tcc!'!i,~a": tbmo ~ repudlò ti credo tradl: importato e adattato sul suola e la moralttà per cui e ogni gtu- noscere al Croce un buon flu- progressi saranno , ptlJ' sicuri e Il premi.o c. Taranto •• meno fn organiua.tore del premio. zlon&le. A settant 'anni scriveva americano correnti d1 pc.nsle- dlzlo morale è spertmenta,le e t.o 1n maLerta. In naltà l'lntt:• più rapidi quando cl dedlche- Pf,''° dol JI= d' ;ultu~l ~!? Lt: gturle del premi.o e Taranto d'essere ancora 1n evoluz.1onc ro europeo e di non essere per- soggetto a revisione•· e I arte resse del Dewey non e rapprc- remo &Ila ricerca dl ciò che ~ a:'~ . rl,ervai: 40C:pere b1e- 1950 • .sono compo,te nella ma• avido di assimilare 11nuovo ~ ciò stesso capaci di esprimere e la cultura che non hanno sen• senta to da quella che alcuni l'educazione propriam ente e e cut e dl narrativa e dt pitturo nlera ieguente: naN"ativa:Alber- renderlo compatibile col vcc- ln pieno le nuov, esigenze della so se non rivolte dlrctt.amen~ chiamano troppo pomposamen- delle condlz.l.ontChe devono ve– che cbbfcno euenlfalmente li to tu' Ste /a.nf , Enrico Falqul, chio· a novant' aMl non s'è vita americana Pt:lrce e James al sociale, perche e non c è te la sua ftl050ft.a,ma dalle su, nlr soddlsfatte afftnchè ala una inare come protagonUta o cll!!1a ~~':f: A:::1:'~f~~;:;,~~ sme~tlto, anzi st trova In pieno col loro pragm~tlsmo O n1oson~ ~•~ ~ 1 °~~~ :;sz: ~!:~c l~ ~= ~ui; c li l~ee pe~at°glchc, . Idee rfa ltà e ?on un nome o uno , •fondo. tarla) Carlo scar/i>gllo Giu,ep- accordo col prorresst smo che dell'azione erano troppo lega- ew,y ene plu che s oi,an. E ,olo per Que.sta ra- 1 dattUcncrltU concoN"entl al ~ u;garetu (prulden~ J · plttu- carattertz.za 111. sua dottrin a che ti a form~lc tdcalistlche e in- stl; ztonc person~lc~- Id I al resto del suo pensiero. Olu- gfone che to ho 1ottolh1eato ft :;:i !! ,::'~~:ue~~~:i:r,~;;~ ~~:a~mb(':re~l:)!~:~~- F;:~c:ce~~~ va sotto Il nome di str u~icn- divl~ualistlchc; una fllosotla nca~~•,~ere::::~ .~• ~C:lalcen!oi :~ : e~ : ~t'::, e~o::':J: 11 :J: !!~ :erf:,.z~n: , ana fUo.softa &etti da uno pseudonimo o da Flora, Vlrglllo Guuf , Ono/rlo talismo non è Il pragmatismo dt:11 azione, se vuol esser, vera- concreto della vita, Oewey s'è sta sia superiore al o,wey n- .•. un motto, al Circolo di cultura, Martinelli, Alberto S4vir,lo,Mar- di Pclrce o di Jamcs, puro e mente tale, dcv, porre alla ba- trovato a dover di.scorrere dl losofo e che la sua pcdago!na, GENNARO AULETT A pru ao la redadone tulla e Voc, co vau eccll.i. semplice, ma una bella e co- se non già un mat.erlale intel- tutto non come chi voglia cnu- per essere veramente feconda --- del Popolo», In Taranto, entro Per fn/ormo.i.f.onl pfU. mlnuzfou ragglosa. rtverntciatu ra di quel- lcttual e ma un movente socia- clcarc una sua nuova teoria possa e debba sganciarsi dalla· ( I) OlNO CORALLO: Lo ped4• e non oltre Il J. dicembre JY50. rloolgerlf al Circolo di cultura. lo, e più che riverniciatura una le, non deve staccarsi dalla sto- 1,ttcrarla. artistica, morale, fl- sua fllosofla che l'appesantisce, ~~~. : ~ 1 ~ti 0 ~1~ 1 ;,c, 0 !::lr·u.~. Al premi.o per la pftt~~a. ,1 par• Glf fnoitl af Pittori ,aranno di• traduz.1oncdl qut:llo dal campo ria che è sempre fn /terl, ma losoflca o pcdaaoglca, ma come la mortlftca e la rende ultima- cale , Torino, tH0. E' lo 1tud.lo p 1U =clr,::;~n~~:;~e:t.e ~!~~: :':!~.sof nco0 !';'!.."fo· ;!/a,~:,:, 1: esclusivamente ~corctlco, nel Intesa a trovarne gli ,terni mo- chi vuol sentenziar, su tutto mente Infeconda pcrche tnap- ::~~t~t!u1:'~~:! nu!~~ ~bta– tatione delle opere p,uentat.e do dd i,remf IDtcfall II d.ef premi• quale alla l\nt: I avevano con• tlvl cht!: la dominano. Il vero ciò che gli capita sottomano, pllcablle >, e ag!nunge ancora T. Ot.lllo-To,': 11 ,>en,h:ro 41 ~ – parte della giuri.a.I lauorl.vanno acquUto ,a.rdpubblicato da e La dotto Peirce e James, al c,•m· problema della nuova fllosofla partendo da un già nssato, e che l'opera d1 Ocwcy e se pur o. LoUredo, :,i,.po, •. 1~ i>er- ..:.t1Ì consegnati al Comitato organi:- Piera tetttra rla • ti da e L'Italia po esclusivamente pratico -so- <strumt'ntallsm.o) non coru.1ste non abb:u,tanza pro, ·e.to . prin- non cl offre una solutione ac- ,,o1u11 .,.1,"rnedi pi.l c·e ;·,.,up:a ator • "' premi.onitro u 15 dt- eh.e ,crh1e >. dal c dell'uomo. Ed e per quc- dunque ln una questione di su- ctpio. E &Ile acc.1,autocoi,!,nel cettablle del ma.l>Siml problemi :l'::'2i: ... 1~:. blblloWnt1., a.i Ubro Bibtioteca Gino Bianco POESIE .. LA SVEGLIA LA MA.11'/N..4 (da " laserma . '50.,,). (di prossima pubbhcazionc). Gii! s110110 il tempo di levarsi, è l'oro di scrolla re di dosso il son110 delL'ii1diffcreH;o. La sve!lia la motli11a è u,, stguale d'allarmi, toS::~;èiii'::,K~:':'~~'"diti}:, ~:!:/i~i , ~ 1ft"::. 0 ' 0 · della vostra miJle11ona sazge~ ::a. . • . Lo vostra s_peraii=a ha co,wst~ufo lt lacrun,, vcsti!t"'Ji di qm:sta spcran:a a11tica coni, il ~UJ•r•. A spe.st del 11ostro /1010 imparerem o a cofflHi1~r1 aU'ombra delle iii,, dirigeremo 'fl t,lolon, t1Ure la ::olla semina la a pa11 •. Pa,i, 11ostro quotidiano, mai uoi strapperemo L'aratro aU'ùu1occ1'te broccio dell'uomo cl1e ci somiglia 11cUo frnl,. Uu gio n10 pa.sseremo sul campo sen:a co11fiNi. Tor,1eremo all'usalo lawro, aU'antico mestiere tor11cre1110. De11tro U ca# ri,movate i (izli be11cd"aMNO il ;a11e nialuralo dtl pater110sudore. 0.wd zion10 cruccra,1110 ratnatele ileutro le cam1e dei fucili. l!LIO PILlftO - • BALLATA. PAR UN CAN1 O DI VOMO , la.sci:.t.tcche i morti seppclliscane i loro moru • E.d il cauto si fa uomo Ai limiti di im Dio pastOre, /,1deterrulllato nel tenipo S co1tfit10 1uUa voce D'u11 rosario recitato lo .souo madre dei miei f>t'incif,i lo flllc. M• 11i. storclie di ciclo c,-ocifi~zo,10 , • Maui wzuantate ~!:t~Z:: 1 ~ lu,ui, paus• Del 11ostro carilloH. Ci trazllcttammo i11tiruti . , . Al .ruouo dei tamburi dei d0Heittl HOtivr•• teti;~:c i~r'!1,:i coso Che 110n ha z esto. ,'sta,,.;e sbiadite · vuotano Fennni.He cd alcool, moriMt Affi1t o110ricor di; Peso oi 110111i L'inesf>rc.sso. Gionai, ziM'ni, J!Ìor,ii ';i U S'UfflOno o commiat o. l o so110, MOdre di / rù1ci;i là- fin e. Le donne vestano 11clu chiesi So■li di carlo.t,sto f ,f d! t;"i!ij!o ~;;;:5!~i N'tm dimi,c.uite Aì stlvotz i La fOt':o dello ,.-,,, . Dw, fini.se , lo hlc, ,Rit orno Peso,ite lo tolotr,; Nel ,i ostro gi,.o Concliuo i l'11omo Fot'ffl4 iflcow.piuto Ne i zio rni. . fo noi t il priuci;i o. Si.znore, Le caiu/nmt rotKant Lez ano allt ore I' crocefissi. • E nel zri do del Padr, Mi crocifizzo iz norc to Occliio capwolt o Nel 111,Ua. l" ,1oi è il f>rùtciJit. Di's/crso 11clsileH:io Che si assu11fc a Dio. Dove cadt il lame11to dt~li oss,,. ti U è la fin e Coro ai 11ostri ,fiorni Sc11:o ,011m1c11to . . At di U. lo quiete dell'infinito Al di là il stlc11:io dtll 'uon10. lo so110 madre 11cllafillt. E. MOSCATSLLI •IYO&& Padova - Tripoli d'Afr ica, 1949. 1' URONO PIETRE DELL 'A.NTICA STRADA. Furo11a pietre tlell'antico strada sto11chr, acquitto te 1rtll'inm1e,uo .. ·• · angosci a dtl tempo clic SJ!Omc11to o darmi l'ansia della tua dolce~20. Qua11dor1cot'd1, pc11saall'amwleto di u11 ;icc c,lo sasso rseUascarpa; m, Krido ~P1>e110, mo::ola i'~~·/a°~~l~,,;~;sb1, io sc11,;alu110. q,i ti salvò_Gf~a,.rna dal p,msitro . di quadretti d,prnh o sio,·ii: fai.set 1i:e~~ap~~':1!!/~~u~of!~i"::,:.j~ ~~~:' o di una strega sulla scopo. t:Jct fu.,md~ 1.'rc'p11s~·olo ~' ami,:go il tuo mol, vo musica d, v ito; , ttlla parola 11011detta, come aPPc1ta cc1111ata sulle labbra care. Lo eu11vo ce ritiene la mia 011imo penoso COl'.h' fa t110 ~olcc::o Clltt'Ò Ili/O ~'Ct'{J da, 1111c, vc:tr1 d1scl1i11s1 e v1 rim~ ·t V. OUC.'\..tOlliiE"Mu A&OI

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