Fiera Letteraria - Anno V - n. 16 - 16 aprile 1950

D_ om_w_i_ca_I6A_p_r_ile_I9_5_0_ _ _ __ ________ _____ _ _____ ~L~A.::......_: FIERA LETTERARI A po Es I E DAJL '"'"DJCAJRJCO DI UN JPJRE'JI'E~~ . di CONFESSIONESEGRETA BARTOLINI L'A NTI CO AD D 1f 0 Tanti saluti, o terra marcliigia11a: quella che mi piaceva era u11 fo,1te di ca,npogna; 1·t fi1m1e Chienti era , era il Pote11::a; tempo, oramai, per me, di pe11ite11:Ja! Non pi1ì aggirarmi per le Abbadie, come 1,n n10,iaco disp"so; t10n pit't salire ai vece/ii castelli; non pi1ì mira re molini ad acqua e il contadino per l'erta strada; no11 più le raga:n;e scafoe che fanno l'erba nel fosso; non pii't e al fiorente petlo tm tutipa 110 rosso. Poicl,è mi avete scg11ato a dito e cli, da tutti sono fugg ito, tanti saluti; o marchegia,1i! • GlfOV ANJE ZINGARA Tat uagg io celeste, dal labbro al mento 1m fior, Coni lunghi abbro11aah • le sue gambe su sfere sneUe coperte da bnnde verdi e gialle (di seta stracciata). Ho mai di'ftenticato tale giovane si11gara/ (puUedra f>resaal laccio della sua carovana). che riu 11ede11domi disegnare; e, 11,rso di "" rivolta, diss, e crocifi.rs, siano ù t11e pupille, uomo mal'flagiol • Poi l,.ss, la 1110110 e, caso stra110, no,1 seppe indo11inare che molto l'amavo. • BEST1fA §CiOlLTA CHJE §'AVVENTA O notturno cupa ombra non spavento a me tu fai vado solo, alle rotte, trascinando i vecchi guai Cupo ombra; cupa, 110 detto; ma 11011 è della follia, è tnsteaaa, cl1e fedele m'accompàgna per la via. Lo lrl.Sles::a mi vuol bene; vede tuito, non v'ho dubbio; ca11idieci udi latrare, nox è molto, da 1m lor dubbio. Best,a sciolta che s'avve11ta di, o triste.ua , torneràf Non fu notte ch'io dormissi q11ieto nell'e!ernità. • GlfAlLlLA §T ll:UDJE, lfN NERO, RUO TA Al destarsi della luce perdo il st11so elle ho trovato nell'oscuro della notte! Anelare della notte! Nell'oscuro della natie, neUa strada dei miei sogni qual dolce::•o ho ritrovato! Anelare deUa 11otte verso il puro, il santo giorno! Mo sommerso nel diluvio delle pene quas, sono. Mi ridesto; o grigia alba xialla rtride, fil n~ro, ruota. Se sognai di cosa buono nuUa resta nel notti,rno desiderio di sognare/ Sarà, oggi, la mia sorte, sarà, oggi, la mia morte sarà oggi, oppure è slataf E' già stataf Dl, ritorno, vi ritorno, dl, pei fiumi per le selve ai quieti passi, dimm,, quando vi riton1of Vado, intanto, a capo chino; per U selve no11cammino, per le strade mi irascino ,upe e trish d, città! LUIGI BARTOLINI * Die tr o le nostre spalJe r estano innumere voli gest i m ancati, incalco labi li oc casiorn perdut e e tutto il tempo passato oram ai, n on più rec u pera bil e 12-2-19 ... ILMIRACOLO DIMALACHIA Rivive nello scrittore scozzese Bruce Marshall lo stile splen– den t.e e il delizioso umorismo moralistico di lhesterton Cl sono giom t, ln cui ogni LA PROSA narraUva. di Che- dl fronte a una piccola chtea&gtù > (p, 117); scattl lrresl.at.lbllldo venne deposto nel sepolcro· ~~ r~:.n1e cfr~ um!11: 11~1;! ~ ~~:~~ ~~ r~t;:~~!ft~ ~~ 11 :'ockd 1 nld~~~~> ~~~ :: ud~~~ ur Jtuai: ~ ! ue:n~ ~ ~~~tela. e 8 1: ~~[ 0 ~~e~ n o. sl distendono , ed è una sua !anta.sia., da !ar erede- Grande è la. !ed.e del monaco gllcano nfoca.ttollco: e SI fa chta- (p. 189). croce che emer ge dal fascio re che, come narratore, non do- e Dio Io esaud!sce: la tl'aslazlo- mare padre e sputa nella. sua La versione è sciolta e vivace, d1 linee decomposte. Le ca.se vesse aver :.cguacl. Ma non è ne miracolosa. avvlene punt-u.al - chiesa. solo perchè, essendo stato pur presentando qualche lnesat– &l o.ssottlgliano vertiginosa- cosl, polchè In Bruce MarShnll, mente. Ma 11 prodigio In &OSta.n- una volta a Rom& ln gita turi • t.eza: cosi a p. 161 ove si. parla mente e la croce è 1A glgan- un romanziere e apologista cat.- :r.o.non convince ncasuno. 011 sUca, crede che questa bella abl- della e macchia purpurea che tesca o minusco la a segnare toltco di alto spicco e un dcli- lgnoranU restano lndlfferentJ., 1 tudlne abbia l'approvadone del- spiccava sotto li colletto> di un l'lngresso delle costruzlonl do- zloso umorlsta, egU ha trovato dotti sl sbracciano ad at-tribulrlo la sacra congregazione del ritb vescovo e a p. 65 e n vescovo Id ve abitano gli uom1ni. un degno contlnuatorc . DI lui a cause oscure ma e &iche >. Le (p. 116); acccntJ. di protenda rivolgeva nuovamente al panno Cl sono ancora gloml, nel glè. conoscevamo: e All Olorlou.s stesse autorità cattoliche se ne meditazione come 1n queata rra- rosso che portava sul petto> . quali vedi n volto di Cristo ln WILhln >, tradotto fantaslosamen- allarmano, I proprietari del lo- ae di padre Malachia: « Qualche Nell'un caso e nell'altro evlden- ~~1 C~J)~ rnos~~~go~~ :i.~~- ~ea:,~:r~: é~fth°! 0 ~~·~: ~~ere:~ 1 ~ 0 v~ 0 01t:::::fiar!~~~ 1 ; =~c~?:d~!o 1 ~~ 0 ~e~otg~:18 ~~6è1:vf~te~~ ha cpurple > tndlclblle , ln attesa che la ~f~ !'o~:fo8:o::~ 'b~n~bet.e.', ~n~ fi~losc~~rctait;J~ur.lone di un Corpo di Nostro Signore quan- AUGUSTO GUIDI f!r~~g~~:~esf 1 st::~::'d, :~ ~a;i::aa: Jftg ~~irite !~ trlrgAl. a (rc~c~a :~ ~e~i ' -~-- ;,r-p - - .','tn ... ,,- . si lntricano, sl conto rcono per del dopoguerra a vtenna, che ha dirlo) della situar.Ione 1n cui vie- i· ,tt !~~.. ! . . , ·· ,..'f' che emerge dalla loro rea ltà per protagonista una suora. Mar- ne a trovarsi n e Olardlno del- f, . :'I:! ., ' , -~ • 't ~ decomposta. shall conta ora clnqunnt'annL l'Eden > viene abllmcnte strutta- ~ •.f''"- , ' • -~~ f l\ Ed anch'io resto li sospeso e sco:.zese (non so se nato cat.- ta dal proprietario per lanciare I J..\-:, ~• -"!""' \'-) tra realtà. e sogno, strana - tollco O convertito), ha perduto ll suo locule. E' troppo: ll cano- M , , ~-• ' itf:l;•'"~ mente stupito, stranamente una gamba nell'altra guerra, li nico va .&ututte le furie e im- ~ ~· :~.: -'. · :.._~ ·~ { sofferente. che non gll ha. Impedito di par- plora dal benedetUno un secon- '".' f' .. <~ . • • -~ teclpare In qualche modo all'ul- do miracolo. Questi, benchè a 1 --~-. ... f •, · . • 26-3-19 ... t1ma, !a li contabile e dice che- malincuore, acconsente, ma la- . .,> t f i )\ Ieri mattina In piazza Mat• :~~~:~a~a~e~n:S\lu~ s: Foassi 1~:o "J.a~~orden~a n~~~~ ::~ ) \ ( ·\ ~:~~ ~~l~:~~reOlr~~t~ja::~ ~n:di~a S~n~O:;~~e,U~ ~~:: ~~~~~e•p!t~~::-:~r: :ie~~~~ { \;, 1 clso) li mio demone benigno bile. Questo romanzo pubblicato sto, e l dotti sostengono che non / '. . -!,.., ml ha ancora una volt.a vi- nel dicembre scorso dal Longa- ne era mal partito. La qual cosa J ., ,;;. 6 1tato. nesl è cronologicamente Il primo per Chesterton e per Marshall ~- va~~t ~h~e:a ~~e ~~~o:-: s~~: ~ecn ~~t~:O drt~ Ar ci1og,i: :;b~dl~n~~:Se~~~ 1°i81\SC1:~:. ' -~, ta allora per miracolo, e ln Wlthln ~. ma non meno bello. col suol mirabili ordini, og:nl coaa alto lassù. quella punta estre- Lo pubblicò nel 1931 ponendone al suo posto. E questa appunto ma di croce che splendeva nel l'azione Intorno al :•20. Lo bn è- la morale chestertonlana. del sole. Tendo a precisare: non ristampato nel "46 con qualche libro. La religione rlvelata si la croce ma la punt a della ritocco desiderato dall'edltore di- !onda tutta nel miracolo, è tutta croce mi colpiva . Ec..:o: che modochè: e 11 racconto viene of- un cosi grande miracolo che 1 lassù in alLo cl fosse una pun• !erto senza nessuna spcclftcazlo- più prossimi prOdlgl evldcnt! lm- tai :~:!° ;raeh,!~at~~f nt 1~ ~~ cf~i~':i~a I a~~:ttor~r:t ~ ~;~ ~C:~iJ::1:;ri~U:n ~ss~~s~a!f~~m '! m ral ameOte ln quel giorno sembrano molto vitf saggi di eccezioni confermanti la regola, ~~ecl~ quell'ora a guardare ~~ii~go~ls~loèau~· p~~~~ean\~Iu~ ~hepa~r:l M~i:r~ t~r:lrai~~o~ qu:}!a gl~ao !t.~oh)dl~r~me- ~~~i:ra~~~e!Uf: o, :~~cqu~~ ~uu~:en~o~a~ 1 a1'!1°~:t.efor:i alè rigglo di sole vldl un sottile che tratto di somigllan:r.o. col tnnto utile perehè è tanto lnu– ftlo di rame teso tra le ba• chesterto nlano padre Brown. A- tlle >. - ~~ceh~:~t~iap=f°;~b~ ~I~ :rc~f:8f~~~u~~adegfi'1~~:i~~o~~ Uc~ 8 ~:~~ 1 r!'\~1c~r~~~r glu~~; senso dl Inquietudine, d1 lne - genera.le e In particolare del cle- lmpeccabllo e congeniale tastiera. sprim lblle an goscia. ro prolest.ante e cosiddetto pro- Egli ne cava pittoresche perlfra- Anche gli uomln1 che sall- gresslat.a, egll Invoca dal $Ignoro si nlla Chcaterton: e Fuori I tram, ~~~i d 0 ell~ce~~:~~ :ep!f:~ ~~ro gl~ !~~~co:~~~~Uv~lri:~ ~':~~ n~a,~:~r:aa i:~~te~clfo:é5)~ accanto, ma più precis amente trasla.r:lonedi una sala da ballo, d tram,simili a splendenti galeo– dl ogni nitra cosa ancora quel Il e Giardino dell'Eden > dnl luo- nt di un'anacronistica armata, punto solido su quella lastra go dove si trova (esntt-nment.e solcavano la strada In su o In Oskar Kokoschka: Gràfln Drarhedir. 19H-t5 ibl'oteca Gino B•ianco Pagina 5 POESIE di SIGILLINO • ' 6 UNA GlfORNATA D' AlPRKlLlE ,, Un cielo ço,,fio e basso, color d'olivo; nel vento che sapeva d'oligo lo sp(mnlo giallo delle verbe11c, dant:e a piè fermo di enormi uccelli del paradiso. Poi s'impennò l'onda d'aria, franse le nubi soffiando a 11evosi,alti arcipelaghi che romingavano in brani d'az::urro; ai rasi mnidi dei poggi inclillarono pale di nichelio, un primo d, specchi folli trascorreva i tnaggenghi. II f 11~ia~:rc:::didisco varcò lo soglia della. casa {;';/'::,~,:u f::n:;:,r~~:• d'autunno, 'la' :i:/t~lf;,;,:::,Jr:;; 0 di carne ero ·remota, come selce di monte battuta dalla luno. IÌI Tutto il giorno, da baie dr .ule i paesi affacciati. ara odorosi viaggi d'etere, ~~:th:id:;ffava i, leggiadria l'inverno , coi cal.iari di piuma .sul limitare del Sepolcro. IV Cadeva il sole, un succo granati110 elle avevo senso di stantia aurora, i boschi e le città migranti èrebi; ma ai fontanili s'arboravano fortuite immagini di sauti, le strade si colmavano di preci. Il borgo, poi., sembrò appassire neU'abbroccio d'un fumo pèrso, dive1,tava una nube costellata dì lun,i. V E la ro ~a.ua m'attendevo .sul cigl,o del pomario, aU'alito immacolato del silenaio; vestita in oro ci,po del crepuscolo mi ve11ne incontro, santa bizantina, ed io pensai od 1wmo e donna in amore elle s'abbracciano sempre come bimbi. ;;;t~:'l~/1;~,~ ~uz::!a 7ior110 da lei, fig1ira senza tempo, .., sbocciò un saluto, ola va,i,ntc nella sera. • PO M.EJIUG GXO, DO M EN I CA In un senso di scena vuota, il tempo si bocci d'intimi na.ufragi, d'ingrate a11alogie: il lago che fa vittùne di suicidi , o la galerci ifin~~v:o 'i::~~~:!r!'if 0 dfi{;onte s'ava11::attudo. alla specchiera, poicM i iOltonto una fiçuro d'alabastro. Più tardi, miica evasione, in 1m color di pietra l'infanzia verrà incontro a noi con suoi fantocci d'aria e la sP,uma di latte ai labbri; in tinte di vetrofania rivedremo la nostra Arcadio umana {. agapi e da,i~e sollo gli alberi), e ramose ,neteore t,~~/4~:~:; ~:u~enfe~~; risuonerd e mazurke > fioche, e di vana frescheua lo spazio sarà giovane. • M.A1TIN 0 fr:"'! lf:rn/ d~:~i!uti in cielo, vengono avanti i monti e da,1110 s,mso di moto al tempo; poi, rogJ:iati da alte lame, svelano 111 grembo croste di paesi e boschi pomellati da sacri arge11ti; sii uno sfo11dod'empireo stupisce l'orci in germe, :r'a11nunzia110 figure quasi alale. I.,oçgiù, come a lerre,io limite, i,, bcgla arclli di schiuma chionsce il litorale do11de non sboccicrà la Ve11eraA,iadiome11e,· e q11i, sul vello mosso del frumento, le angcliclle doii::c delle va11esse, alle past11re bradi iu sembia,i~a di centauri· dal viadotto sp.11leZ110 il tre110 ; taglia la verde, amorfa vernict della prateria. l,1fine, allel uja vermi,tlia la luce balsa a volo e allaga la città che .wampa in gloria dalle acq11efluviali ' ' discioglie egloghe vane e tremule. Ma ~ ~i.vina simiglianza, l'uomo, sbad~glia alle co11s11ete evidenze del gior110. NICCOLO' SIGILLINO

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