Fiera Letteraria - Anno IV - n. 24 - 12 giugno 1949

Domenica 12 Giug no 1949 LA FIERA LETTERARIA P agina 3 Magìe della parola n · /.,(,\ll~ Ho~:~::~:~\rc*~l~'. d1· L1·nda s· posa YJ ~~Ì}- --"---...._ ~~!!\~ii~lcc~i~":1~ 0 _,;o,~ 1 ~_i;i'. .__.-"'7', ----"\ L A RIFLESSIONE sul vo, com·~ racilmemc consta· . _ \ \ messa. Coli'occh10 miope valore della parola, tabile specie nelle lingJc 41'cr:,_1·~- ·. ! ·,.N (I /\'~ . guabrdavlla \'Crdso Ja ffipiazzaE!n· intesa .come eJcmcn• francese tcdesc..a. ::---~ \ \ ar ug at t tr (.'O. ra lncontroc()l tempo to dei Jlnguaggio e quindi i\la, uscendo dall'c s.tmc ferro~ ad asi.>ettare. Prop~io rie. Il padre di Linda di so- ne uscivo mezzo svenuta vedere quando t'innamore- come mezzo dt espressione, p.articoJarc:;giato degli iHe• lei, 1:conobb1 pure la colla· lito mi elargiva un viaJ;:g,odalle risate. . ral •· Arrossii come non mi conduce innanzi tutto a di· menti costitULlvi delle\ paro· na d1 perline e Il collo cle_ll· sopra una fila dl b..1nchi di Tcrmln.itc le dwvoleric, era ancora successo, un ras· stinguerc espresslo1re J>O:Cti· la e assumendo linahnente cato, ancora smagi1a11Le; I U· chiesa, stipati ln un corri· cominciava finalmente l'in- sore Invincibile, spaveutoso, ca da espressione pr!'sasue.i. questa neila sua unità e 111_ nica cosa che non aveva ce- doio. E che atLro. se non contro con Linda, quello ve- che non potevo nascoudere Jntercssandocl QUI solt.an· dividua.Jilà, ~ innegabile che 1 cimo. Quando la chiamai, questo, poteva offrirmi 1u1, ro, di noi due. a cuore aper- abbassando 1a testa, e m'ln· to la prima,. avremo a.imena ogni scrittore dimostra una corrugò la fronte attenta, uomo tondetto e dinamico? to. Seduta vicino a lei, che vestiva dal c<tpe-lli alla schle- blsogno di ricordare, sia pur preferenza spiccata per tic· non t_occata dal ricordo, E N'el1;1vit.a p..1rcva occupato Javor,wa Il R!è, pot.ctt.l dun· na e fluo all<'gambe. :\ti par- t.roppo schema tlcannwtc, sin- terminati vocaboli, 0 a cau- l rl_senui la V?~ 1ins.1e, stu· solo a prend er treni e ad ar· quc domandarle anche d1 ve .di ri~tracclare in lei lo tet.tcamente e a~sol~rnmcu- sa delle immagini loro asso· P,Jta. Cosl ~11r1trov?l a f~c- rivar c. Arrivava fregandosi quella paro1;1. «Zitella, nè stesso mistero· che avvolge- te: che, ln sede csLcuca, .a!la clatc, 0 a caus..t dell'incanto \ \ ,' eia a faccia con l'rnfanz1a. Je m.ini e ripNcndo al quat• io. nè tu, giamma i •• conclu· va Ql!nl mto dubbio. quel p1assl e alla teoria trad1z10·che ne emana; l\tallarme \ .,.. / Abitava allora Lincia di tro venti da dove era parti· se alla fine della s1>lcgazio-mlstC'ro sentito nella paro·a na)e, secondo la quale ta pa- prcdlligc le parole: a;mr, ,---- - -- _-- _ ,f fronte a casa. La scorgrvo to, che aveva eletto e f:ltto ne. Io le dicevo allora che «zitella•, per cui le fiamme rola assume valore dalla vierge, or, crisl<ll, ulacter; / fra due vnsi cli geranio. Era per Ja strada. Quella, 1.ra I da gran<1<' solo zitella potevo m'erano salite- in faceta. poesia, fa contra sto Ja prm,~I Valéry le parole: vur, azur, ' _ _..- una pallida ragazza bruna hanchi di le~no, affollati <11 diventai-e, J>('rehò a casa Da quPI giorno gl'incontri e la teoria novatri<?C, secondo dur, sec.: {E per quant o ri- I con una pioggia di capelli e immaiini saC'rc scolpite, era piutt osto ml avrebbero stroz· con Lmria ml 'lasci arono e· la qua le la voe.'i,a assume guarda II nostro Leopardi ) il sorriso rosso. Al colmo una 1>ar1cn1 .. a assai fraJ;::oro-zata, lo ripctev;n10 sempn.•, mozionata e tremante. Co· valore dalla pal'<tla. potremmo notare che egli a' dell'entusiasmo mi salutava sa e sembrava che foS$lmoche vecl('rmi sposare. Linda mlncial auas l a fuggirla. Da una parto si sostiene mava: muta, f(lLO,sno,io, J<r con la mano. Dopo di rhe intp('gnati nelle batt itur e cl rls<' proprio di gusto, e Quando veniva a cas,1 no- lnfattl che il V.Jlorcdei 1Jer-la, rimcm.bra,ize , ccc.). ,,,I arrivava da noi una sua fan- della settimana santa. Ed lo 1>oi.come tra sè: « Voglio su·H, pensavo che m'inse- ~c, consiste nell'Impiego, Il\!I• Taluni nomi propri, dl tesca a invitarmi. Due so· _ _ ______ ___________ suisse. Compariva accampa· 1uso, nt!lla collocaz1onc che person e e cli luoghi, cscrd· " 1 relle con le facce 'piene di gnata dalla madre, a1ta, ne• ~sso riceve ~al riJO.Cta;. dal• tana un vivo potere di sug I .• j ~~~~~~f~~~~~~i~~~:lu~~ B l • • :,it~I~! ~~f!a 11~~ifaie~~~d~~~ ~='~:e ~~r!,~:6~.: 1 sf!'~!1 1 ~:i: l~~s~ii°'!~: .. ~~ n~rff~cc~· 1 ~:1~~Z~l COgagliardo, certi cimieri di rog ., a ee ., o do te braccia. Tutte e due bo stesso , cousidt!rato tu sè J>rinc.:rl'Atiuitoit1c à la toll1 capelli neri. sbuffati torno f.; I/ allora esclamavano certi e per sè, Indipendent emente abolle, o quello di ll~rédla: ___ ... torno, dni quali svolazzava· « lh • prolungati, per festeg· dall~ di.sposlzione, datl'u~o. La [,'fortde avparnl sous un ' no pi1>ist1'Clli e plccoll mo- giare forse l'amiclzla. I ni- dal_lImpiego: dunuue, o prc- ciel e11cha,it~. per non pm-.. "- stri. Due donnone con le fac· triti attemP3tt finivano po\ valenza del soggetto (li poc·.lare dei nom 1 cli Juoghl e di J cc murate, più adatte al la· * In risatine e arricc iature di til) o preva:enza deil'o.ssct lpcrsone che suggerirono a ./ vari della guerra che a quel· naso. II 1>orro della madre to (la parola). Proust un Intero capitolo, e ~- / ,.---- Hdi casa. Come _tutte ICdon· DIFFIDA, - Diffidate di DA.UMIER. - Quante ru· ballav~ sulla bocca. Mentre Lo stesso Giacomo Leo- tra i pili poetici della sua - -----. ne, anch' es.se SI mettevano quef!./i are/riletti che parla,io glre. I fra,icesi di Daumier Ja figlia col volto assente rpeardlai sese~obnrderaeb,1,~cs•i.tpaplloog1·c•"1,~tlèl!op••,',',~crc ,111ac.co (nEsl}c',.aPr'c'OPl,?,•cltu~ In fin:str?• una finestra .rin· di estetica • Diffidate dell'ar cummi,iavm10 con la faccia? com~i!a il rito di essere i~ ... .. .. v tanata fra t. camini. Fiere, cltit II eh cos1rue,ido "" * visita. La nonna, al momen o·ello Z1baldc,11e !esglamo, .id ra che i nnrratori han scm· con le braccia conscrtr , pa• . . e O . e 1 1 r . to opportuno, constatava esempio: • Le para lo fo11la· p1-cposto nella scelta dr.I no rcvan~ le scolte di chi sa eh~ v~~~J; ,,{1J;\,~ 1 ; 0 ,{~~to•c Jffi- DAUMIER, _ I .suoi rie- sempre che Liuda si stava no, antico e simili sono poc- mi ciel loro personaggi, cura 1ragedt:1. « Che zitelle•, d1· ~ .., d Il' 1 . 1 . chi Jw,,uo il colore delle facendo una bella glo\laue, ~~!~!~~e 1~J 1 a;~;t~, 1 ' ~>~~~ft.~ r:~,u~aq~~\ 1 1~ \~ 1 ~~ ~t<''i18~~ ~;~:~g ~r~ic~!·, ceZ~it~;i ,;~: ,,?:.~a ,:,n:;;;~f~c~!~b_i//cco 1 ,::'; banco11ote usate, :.~l~g~~:, 1~a!~~~u~C:g~i finite, e non determinabili o ml delle vnrlc speci<' cli pro- quasi scoprissi in quella pa· ;/ woco camc di pmua qmr * scrizione cli un vestito con confuse. Cosl in quella divi· dotti vcgewli, zoologici. in FRA.NUESCO U:\l (B LEHJ: 11 :suonatore• raia nuova un fati.o oscuro. ltltÌ• BORGHESI, _ I borglie- treci'nlo picgollne. na stanza dell'Ariosto (1,6J): clustrlali, e perfino J<'llc Solo a Llnda potevo chle· * .i ci iuvita,iu a pranzo per. Portavo Linda vic~no •a1 ~ 1 •M~r:!~,ro •;»~i ... i::~ !· foa stelle, siano ~ssc df'I firma- DJ questo .~ru.ltorc, cosl ,iltido ed l'Spr~ssivo . il "'" "'.'11(} l' 1mrlirnlarmrutr 1111,)(Jr- dernc sple!Z'.azlone,che era BAR ILLI _ E' • I due rflf{io,d: per divertirs i e planorort.e, ma lei più che Di 111 aou l'a0i11!11,o Jrov,,rc mento o cl<'I cmemato~rafo!} laute, perclti, a diffcre,iza dello stra'1o costume più spesso vigente tra oli scul- l'unica a non intimldim1t. A . · u,r co!•s. 0 f · · d J . guidare 11 mio dito sul ta• Prt 110 ° vii ,.u:cill lìw11 "''J 1• 0 ~Ho, Un partlcol::1re probh-ma tori d'oggi ; quali, 11eldisegno, smetto"" di essere .~cultori, l tratti rtrl suoi ap- darmi un po' cl'audacta, con· o . 1111 califfo1 Odora di. •w per are, wte,! crj, c ic • a~. stl, s·tnteressava a un alta· f/ 1 •p1~ 1 ';,.;-~ii° 1,: 1 :~ 1 • :eZ;"~T; 1 ;;~ Olologtco ~ lno! 1.re .n.1ppr"· puntt a verrnn ed a matita, traducono fedelmente u suo, tPmperame 11 to plastico, tribulva pure l'aria eh vacan· c/11ostro e di pomale orum· cr,e loro souo ~,,t/c ~,t:-et1l!• • '· rlno di fotografie dl gtovanl r•l ,, 1no ,, 1•ogouo • in• ,,,..1a sentato dnlla crc:lz1onc dt rlm111orisalto e chiarisco110 t suof prrso ,1oli problemi 11ri rifJUardi della scultiira. za di casa sua dove tutti tali. Carico di librclli, di ap- che loro . 50" 0 !nt.cl/ ,gcntr. S, mondani con crav.'tttonl e cl· '-•grlfco vu•Nt.f "' dW'ooako. ' parole nuov<>:e qui cmC'rJ:;e u,1 seuno slrurc,, un contorno se11zo inr.ertezze, outdato rl<l u,,a mo110 miellioente erano docili co~ l'infanz ia, punti , di t1sscg11i,di pc,iuc 1111a cattw,i az10,ie, Jindri, gll avventurosi fra· «- Dove l' eff'ctto delle p,1•sovrana la fi~ura cli un clas- che so quanto valoa mrn tesa attc11zlone alla ricerca del rorottrre più segreto delle anzi umllm<'ntccercavano di st~loK,rnfich~, di forfora, di * t;lll dcl!a nonna. Dinanzi a1- ~~1:11ii dll<J~t;l~~a~l J ~:~~f;e d·; i11c~u;~~11:1 r~r\~~ .. j: !~~~~~,;~.~: ~os;;lr;~(~oI'd~!~i;:,t~ll~:io::::~~. dl,,~!':~~rr:,o~: eiz s:,~·:;~r~s~~;g ci,,,: oi:~~hl~':1li~~~ s~arcl, a Jltro, faccndor sLra· lr111c1nto-E' sceso d(l poco BALDINI . _ !..n prosa di :1~~mag1~~ ~l~~~lncc:3it~a ?e:; significato egualmente vasto opera \mmorrnle. a<l inven· tratto sembra rhc lo conduce, verso soluzio11i colori.çtiche, la precisa itUlllJiduozionr. :~ n~iafi~ 1 J)~oiir:rt~~ch~~:l~ - dfllf'alber~o ma pot~e~~IC il Ba/dilli 1111 il florido compor uccf:°ve! amore 0 Liml: pa– per la copia delle rimcm· tarne a ccntln;1ia; ma subi· dcUc massr e l' hnportnn.zn a cui assuroc il rhloroRruro ce lo mostra,io sovrattutto u:1a spede rtl falsetto mi o~ M·rc ':mvnto ~ 1 pie 1 ·'" la.mento rii, 1111 a. bella _domzi. reva Ispirarsi. ÌJna volta branzc che contiene. Toglie- to dopo si dovrebbe rlcor· scultore di fi,1Jsslt na sensibilità e <li classlra cultura arlislica hligava a puerili rantastich('• ~\Jo! 11cnc{{m• . F._ spavcllt.ato• cl, quaratlt num: ttumtata• esclamò: e eh, l'amore•· Fra te queste due parole cd idee; dare• Il mc-n famoso Fabrc 111 .rhffcrcutc, ,mlato, ccm. 110: * l'lrnmancablle rossore che l'effetto di quel verso si per- cl'Eglantlne, creatore del ca-l-------- -------------- -------~---- --- --1moso, 0 />.Prcsso da ch~ss~, lei ormai ml procurava, seu· d-e, e .si scema se togliete Jcndarlo rcpubblicauo, coi quale dcl,cato terrore• E ,I APPUNTO DI BAUDE · lii dl volerle ancora bene. l'una delle due 0!5 settem· nomi del ml•sl che ben co- s d L d pmfut:o di 1111a corte che ,u111LA/RE. - 11 Il 10110 dcll'dJ.; Ritornò fra l grandi con una bre 18ll) •· nasciamo, cosl rappresenta· t csist.c, un post1~lio11edi Dc (!ettivo mi pcuclrò si110alle specie d' affonno e il volto Ma, riandando con un vo- tivl, fantasiosi e, insomma, an an er a on ra Q11it1CC\', fin il pastra110 CO-ossa»· distrutto. Le due anziane in· lo dl memoria alla sua opc- poetici, per giungere al glor· lor ca 11 11cllaa doppia faccia *_ terruppero ·1c arricciature di ra poetica, tutta do1;1lna~anl nostri a Uon-Paul Ji'ar- co~"C.Jr.copcrlc _di scucleritt: RITORNI. _ // f!.rmio di naso con «ah, ques te ragaz· dal suo purissimo e d1spcrd· gue, anche lui mvemor pro- lm--olatn la crwicra · le ci· V G I I' Il . . ze, si creano i guai con le tlsslmo afffato lirico, do· diga cli termini inauditi. /' ...., f b' • 1 "" o~, ". 111 ,,_ 1110 rtt~ovrr mani loro•, e non Ja finivp,· vrémmo concludere che nel· L'opera <Jcl Chyka c:ontlc- A LONDRA, cli m,ttc, gU!di Lriccster Squarc voUam· lontano, fece 1)('rritrarsi ma crva ut1a biot1da che aveva K w, e Éc,,rpc,. a zio, ,, cr<r lo ttcllt1 poesia di Essenm - no 1>lùdi scuotere la testa. l'esercizio poetico Leopardi ne anche un ca~itolo di ve- uomini hamw il cCJlorcmo a slmstra e ci tn,uammo J>Clt rm,use. Not passammo t11 wt basco 11erCJe la fra,iuetta v_nttn. ' ?K 111 , _cosa vc~" st ll, * Linda pareva tenersi sulla fu costan te assertore c:telldra e propria varietà scman• delle 111seo11e lumintJse .,subilo a SCJJi(J. Passammc, da- uru]Jpo parlando fCJrte. Ci fu, sulla frn11:e. Quando le vas- lrncamcnti e ,,,,fomcnll• . punta della bocca 11 propo- test prima. Quando, per cl- tlca Del quale, s~l!a scorta se vassa110 vlcmo a un'itrsé- 1Ja11ti a un tcatrCJdove c'ero solta11to mu, <li. ,wi che tirò sammo <lovantt 11<..n ci uuar- * DUBB/0· - I dubbi 11ousito di sopportare generosa · tare uno fra ml~J·ee mille di lunghi e prestigiosi ehm· fl1Ul uioila si tit100110di oiol· molta oe11tc che faceva la /i· fur,ri la Ji,ioua e ult fece il dt> 11eanchc e voltò il 1Jiso OJF..TTI N 1 . , . 1 . fmmo f"' parte delfo nastra mente. Ad un tratto doman· esempi , ncll'Eloo10 dcgll uc• eh.I, sono studlme le false lo, st' 1Jerde, dt 1JCrclc, lo le, la da1Janli al boltcgld110 se- snluto fascista. J::spc,sito ri- dall'altra var·te. Jo mi fermai, . ... . · .- Cf!.. 1 c,rt,ro I edt1crlzw11c, dò alla nonna se davvero }I cem Je.ggiamo:«Sono gli uc- eumologie, le convcrs ;cn.zc , osJ)eltat.·oall'1t~·citadelle sca• <Iuta su. deyU sgabelli. Poi mase fermo e div entò 71iùma Salw110 co"li11uù u cm,1.- d, .01ctt, !' ~""'". 1 11,acome * aveva amati I suoi due ma• celli naluralmtmte le più Jle- le coll~slon!, :e confusioni, 1 le di ut1a stau<me della fer- e11tranrn1CJ 11elrio11edei lam- pallido a11cc,ra.Era la stessa mi,iare schioccond<, le dlla e su, tappeti di S,mrne• I riti. Una domanda che ml te cr-caturc del mondo», con- contagi cm Jc .parole, in r<,vla sottcrra11ca. L'i11sey11a11lo11i a {las. Sui t1egozi c'era cspress1011e che· aveoono oli ouardarido a destm e a sh1i- * CERTEZZA. - I fessi do- fece cadere in un pozzo. Poi ~;\~~Wtàch~cr''~c 1~1c:tu~~ ~~ 1 :t~t~u~-~:~:~~l ~ 11 io1~ 11 !1~a 0 g~ r~:~,:~:v~a1°/:;~~lt: ;1t~,t1a"~ ;~~~:I~ all~:~:~li~f'st~,~::~a;:::~~iu;:i!,i 1 1~::1~t%. 1 iJ,1c7::,%'~';', :~~~·e,~~~i 1:t:~~;i~ . ';::;r,~ri~~ FUTILl!A' .. - C~n!i11cirrmat1i saran,w allCOrafelici• Z1i1:~~v~ca~ep~eos~ 1 C:~!eria: una grandl o.!tà cosmica nel· 11loro storico svolgimento la ge111evc11i1Jasii li bianca si t1tlli itnl/rmi. J11[111e 11os· s0110 biondi e rossi fo, viso. marri'lpit•de c'era u11a t:,,,, mo n capire i lt,gla 111età * Iute ». Ja sua brevità estrema, evi· entro_l'universale organl_smo Oviola. l)c,po 1w po' S"lzano sammo davanti a Es,,ostlo's. Gli fn(llesi facevcmo 1.m'e-1w cappello cli paglia nera in ava11zata. 10 SO~O Il DIAVOLO Quella sera ml senttv dentementc contribuisce in del llnguagglo, e si chiude cCJmrmri,eariclie lui. Salì. s11.è'spos1t<.. era l'rmlc.:c, antifas ci- s11res11·lone di smorfia prossi· testa. Era .brnt1f'l e grassa. 1'r- * I 1 . . . · . a a mo n ° non piccola ,,art e qucll' av• con due studi sulla Cc,m110·un po' bianco e un po' vlola sta del quartiere. Credr, elle ma al piant<..,al saluto fasc.:i-neva il 111ededestro lt!O(JCr• 1 , 0 . . - Il dcmo1110e 1/ larlo dc~ st rozzare d 11 · li coola. verblo da nol sottolineato. slzfoue st11ft,111ca noli' opera ma Solza110a1Jevn wt colori- i f"scisll lo avessero picchia-- sta. Dai tempi della 01terra mcmte c:ppoyoiato e nveva P' POS/1 Q. - u,, g,o,.. l'angelo . L'a111{cloè Zavntt,· ~er con~larml, ml presero *• • di Mallarmé e di Prous t. to C(lc/(ltJCric<., ila qua11<lo er(l lo cd coli 11·e 11'eroanelalo in di Ab lssi11ia il salut<i/ascist(l tutto il ves<.,:mlla uamba si- 11~' _well_cremn, tl~lace,:t(lgra- Ili e il dit1volo è l'immagi,ur lU braci!O, all~ra ml . s1 aper~ un· a rezzato este ta Ma- ••• ve11111t1 inl11ohllt~ri·a. J:.'ro !1: L•'r~,ici~e 1)(1i ;,,_J110~1iUerra. vrovoc.:nya fo foro questa ,1istra. . v1tfl ne,. cap,;c_c, e c, crede- :io 11e dcllrl sita co~cie,iza, ta;ono e core e ~Òans· 11 Ula e 8~ ka ha >ubbi'icato . . mosto a Salenw /1110 a sed1c1 Era l rmic.:o a11llfasc1staper- esvressw11e. Era belltJ vede r- Salume, <irsse: « llullo •· rtmuo rmsav,11, Tutto quello che avv,e, ,c it1 pianto crebbe, fca tor 0 recenlemiot e' pcl tlpi del Che dtre d1 questo bnllan· mm, e poi era ve,mto a Lo"· chè neo,whe s1tQfioli<, In era, la s11lla faccia di uomini /-4a dc,m1a snli per una scala * questo /ibrclto fa p"rlc del- torno e svegli~ ~ d~~~~e c~e Gantmard ~ 1 lavoro fl· te lavoro, h!1post,1to sulia dra. Aveva due mmi più, <li to11toche, appena avev,, nvu- biondi e rossi, ma su uria foc- stretta e dovemmo a11dare l'uomo- L" ,iatura è assc,ite• av_evoaccumu a O a na- lologtco c'urlo!o e• diverten· teoria! In prrnc!pio c(a 1101 mc ma alla scuola italiana lo lo l'ettl della lev(I, s'era vre• eia di 11teric.:o c.:omer1uella di imo appr esso all'allro. Poi PAPIN/. - Uabb;amo let· V'è wz P I saggio r 1 . scit~, ~Ò dolore .coceited eh~ te sebbene n n t 1. enunciata, ciel valore auto- "vevauo messo 11ella stessn sc11toto al Console e oli (ltJC-l!:sm,slto era u11'alfra cosa. entrammo lii u11u sta11za. La to a sedie; mmi .e dime,11icrr . 1 t <fil ."' 0 ~a.e m comhlncd a SCOI rdertf b ag, ' 0 roppo r nomo della parola, e che so- mia classr . Avcvhmo fatto su- va dette, che vole,ia n,,dnre Fu dopo EspCJsltc,'sche Sal- dwrna chiuse una porta che lo a vcuti. L'abbiamo rilro· cui O scn ore si P oiclta• occ • al naso, a a acca. aoroso dal punto di vlSLa pratutto c'interessa nei ri· bilo amicizia 11crche 110 11 sa- iu Italia a fare 1l bers(lglie• .... a,,o c<..millcit)a c.:amminore dova su m1'aUra camera 1110 1 l Poiremmo da u,, momctllo In quella disperazione persl scientifico, i n tltolato: Sorti• guardi della poe;ia? peva l'in(llese e fo lo accom· re. 1l padre irzvece era staio ~(J1i lo stessCJ passo con il fo feci a tempo a vederé u11avr, i° 0 . lreutfl IIC corpo oc- all'altro veder soffrire anche il ritegno e volevo sapere lèoes du verbe , nel qu~le la Dire.mo che esso Illustra J)<l{JmWCJ in gtr<, vcr la c1t-sempre <lrllastess" idea, a,i- ,,uale a1Jev" do1J11tc, ca,nmi- do,,na sdrainta s11. w, letto. Crl< c,mco, le pietre. C'è parso di aver che fosse mal 1' amore. Ne rrola, aylnta alle ]tgue solo un lato della verità, •. tcì: (/(,J}(J 1m 110' coli 1rnrc che duranlc la oucrm <l'A· tiare sul litt1(IO'/ltare di. Saler- 1-:ra c.:omese stesse ma le O • i11co11trlllo iii qualche f,af!,i• nacque ua certo p~Llferlo. {a~~~cl ngJ~se e te esca, che perciò si fonda su di arcva comindato n spiegarsi b1ssi11ia.l!.'m napoll'/011<,co- 110./Jutlava i viedi i11 avan ti fosse 11rr,11ta ver una overn- PENA - _ Grmule pr,i 11a Gesù, Ma 11011 l'abbiamo ScpJli però che i\ù r=t~va s l! ~ a ne a sua sostali• una astrazione, mentre la benissimo: gli inglesi, a,izi, mc Salzat1<J e, ""che o lui, la e 1eor1en11enteda 1rna parte zJ011c.Sl clecise che dov eva • S 1 . ~ riconusciulo• dl un for.unr..olo. t 1 a za (tn d ivldualltà), nel suo poesia, come ugni :1 fi;i tor· preferiva,io 1xulare con liti, carm,oto11e l'ra diventato gial· coli la g"mba r1uasl riyida, on<lare 71rimo Sa/2an(J. La lllct1tc pc,io. 0 "? e picco ~ l~tto ml venne un lmprov• pa5:53toarcheologico _(etimo-ma d'arte. è per ec,1•1icuza f<,rse attratti dalla vivaci tà la come u11 llleric(I. Stni;a dimet1ando qua e là le bmc- <lonna mi disse di vc,Uarmi le pene a tarlarci, R::\ .FF.AF .,LE C.:1RRIERl viso buon umore per~hè a• logia) e nella sua azione dl il concreto. C~rto, sl puo am· ,lei suoi oesti. Stavamc, fuori spesso con le braccia focro- eia e schiocco11do le dita. con la faccia verso il mure,. ___________ ____ ___ _ vevo fatto tante st~rie per sugg~Stione pC'r nssoclazlo· mettere che cs;-.:tc:r.{: p:11·01c fino a tar<li. la sera e la mal· d<fle, OJJPOtNJiato alla porta Guardava a destra e a si11i•Pe11soi. che tra voce, sarebbe un foruncolo, e conuoclal a ne d Idee, ~vlden te od oscu- armonioSl', colorate e vaghi!, tiua dopo Solzo,10 c:omJ}Oriva drlla bolle{Ja. Ncss11110 oll di• stra vt,lta'1do la testa e ca11· tutto finilCJe saremmo ·011dnti · · sentirmi soddisfatta. ~on PO· ra (sema n tlc.1). suscitatrici d'immagini, e a scrwla sempre più pallido cc,·a 11iente verò. u ,1a volt" ticchia11dc,. CammiHando in a chiedere se era vero della tevo staccare il p~nsiero da .,,. Que st a suggestlon,e può J>ercont ro si può sostenere Jinchè Il cc,forito bru,10 a v<r soltant o l'rai:amo uscW tttl· q11elmodo in me;;z<., olla stra· carlula di Santa11<ler. 'l'ulli Lincia, come se lct fosse un esser~ ottenuta con Ionoma- rhc esistono parole sorctf>. co a pc,co finì vrr scomvari· ti in grup]Jo dall" vol estra da le do,ine comh1ciaro 11 c, crune, contro di 110!quell'a"· pezzetto di me stessa, un topea, col procurar~ al _suo·scl;1lbc e ,,recise, comunlca · re tascia 11 do sulla pelle u." t101:eatlClovnmo a fare fliri,,a. pre$tO a chinmnrci. Stavon" m, a L.r,,1,lra. 1l 'l'rafalnar pezzetto debole da difende- no O alla 1-ettura 1, 111,usione trid sol di concetti e <:'lclcc: giall<J<laitterico. sllca. J;sp<. .sitosta.va 01moo- a]Jp<>ur1i"te ai lompic,ni rio- Squa re si faceva110 1·itwic,11i re. Pensa.va che cLsarem1no del dinamismo dell azione <:- ma si tratta di due vc1!tà Fu, c.:<,sì con ,w viso un po· olato nlla 11CJrtadella bolle- vanti alla soglia cli casa. Fu- per raccor1liere s<,l<liv er i fatte cucll'e due camice dal· vocata, mediante Il trasfert- rPlative e quindi non dt ve- vt<,lae w1. po· olit:a che Sal· ua verchè "°'' c'era ,,rsstm mavf'lno si9rzrellr e cliccva,u, repubbUcani sJ}ngnc,U: « On11i le nostre famiglie per resi- men to, dalla paro~n ~1 sog- rità. ' za 11o mi disse all'ulltmc, sca- clie,ue a quell 'c,ra. Ci 1Jideda parole in fro11cese. Mi p;a. vcnny ""· foscis_,tadi m~no •• s~ere al sole e alle ~ntempe· getto ricevente, cieliopera L'errore, a nostro avvi.so , um .. · stava scrztto s1u.carteU.. Per rie e saremmo parute tnsie- zl~ne o ~elio stato suggeri sta proprio uel considerar,· _ Abbiamo 1,reso Santan· ----- -- ----- ------- -JQut:s~ospcra1Jo che fosse ve- me. Ero C!)Slcerta di questo to,. con ,I assoc\nzlone i:i.1cta· la parola come un on:;arn• der... ro di Sa11t(l11(ler. e cosl fellce che battevo le forica d immagini e d_idee, !-mo.mentre essa non è che - Allora a,1diamc, al Fa· Dopo w, po ' si alzaro110 gambe sotto le lenzuola e rl· c~re però .resta subordmat.a un organo, 11 quale espJlca scio... R I e o R D o tu~li e ritte. J>oifu la vo Ua devo, alla indlv1dual~ capacità di la sua funzione soltanto tn _ No, andiamo a Soho. t~tta (Sa 11 tandcr era m1 (Jbiet- Uscita sulla terrazza a co- rls~nanza i~tenorc.... rapporto a quell'organismo Per arrivare a Soho si p<r 11 1.1,i d~lla,cc,lomi'!- it~li~11aa gllerc geJsom1n1, una sera Nella canea operativa del· che in questo caso è Il pro· tcva pr<,se(Juire co,i la sot- SE LONTANO batte il ttto cuore mntr,ciclette con ,tallnm vot- sentii 'J)arlarc Linda, era un la iparola son cl•! dls.tln~ue· dotto lirico. . tcrronca fino a Leicest er sulla terrazza, e il sole sov"11c,per lo s~ra<ja.Le don- bisbigliare, e le parole nel re i timbri, o 'oca li, dalla Affermare pC'rclò la poctt• Square o w endcre tm auto- 11 e con 111.brnccio 1 [ioU sven - sl!enzlo cadevano in piazza struttura, o consonan~I,,qu,e_-cltà O non poeticità cli ua bus ma ,.wi. ci mca,~imi11am- tra le ma{{nolie e la splendida tuia tolarono I fazz~lctf1. L~ case come gocce dalla gronda, e st e re~ndo una J?Otcnza•11 vocabolo l'.! un op<'rare ap- mo " 1ne<lt per P1cc.:adllly. specul" verde oro tremante , ar;cvano 11iccoll balcom e le distinsi la maledetta parola sug~~st1oue dlnanu ca, quel!? punto quell'astrazione cui Camml1,avamc, a JJ(USic<,rtie ti uiuuKe l'incolmabile suono mura erano sforacchlotc d"l- «amore•• rimbalzava e face- un r1sultato . m~s_ic..ilcstati· sopra si faceva cenno e un affrettati . Davanlt al R.itz tw I", le v allottole. Un" ronaz:w va strepito tra i fiori. co. Dalla r1r,ehz1011cdclie basarsi sulla facoltà riC<'tti· coinciammo ad it1cò 11 trarc le fuso i11 Cf.!.llalcamp,ma, t·orse dietro a u11q mc,to per Rimasi con una specie di vacai~e delle consor!~ntt na- va ciel so;::gcuo ricevente , prime donne, ma fo 110n e~ e pensosa fonda ,,ccompav1i . dor_cun. ma::z,, di fiori a ttn strano tremore e noo capi· s~ Iassonanza c. l alllter~· cadendo cosl nC'Ipiù arbitr a v cnsrli 11canche: Salzan'! 1!Lt leo,onarto. La_ rag~zz~ er~ vo più chi fossi e ohi non z1one, i cui effetti si c_omb1-rin e pericoloso soggettiv i· avc_raeletto f=heQtielic di ~ e- hnw!l, ai:eva t de111tbioncht rossi. Linda nel mio cuore nano, come nel verso dl smo e commettendo cosi cad1ll111J<Jal10110 una stcrlm a. mn il naso lii!'"'?· Un cane era una grossa pianta da far Baudelalre: Chevflt-X b!ew;, un'altra astrazione. Cammi11011mno ,,w sa,ido ~ S J L E N Z J Q bastardo m_aonssrmo nrl co- morire e ml doleva. Dopo JJavlllc,n de lC'1cbrcs tcn- Giacomo f 4 eop.,.,r<ll. come Sant"mler _c gunrclai·c, le e~ll- staio, ~hb,mò c<tre,1<lo tra le un po' di giorni mi sembrò dues... , o come nel verso <h s·~ visto, p:trlav.i, si, di pa• cole clct u1or~1al.i. Gli _uommt motoc tcle te). . davvero che morisse. Nel VaJéry: D<Jrmell,\f', amas der rnlc poe1lclsslme, ma riff'· che rr,ulono z f1u,r 11 ah ha 11 no J A/MOBI LI ORE ai campani /i 11 wti Qua_~ido_ 1111. alza1. Salza"c, momenti più tristi ml do· rt! d'ombres et cfabandons... r<'ndosi ad un testo ariosteo ili /11oh1lterra <Lrioramli ma- . I b./ ern fila r1vrs/Uo. mandavo perchè m'avesse Eìemento. del timbro d•~i:do,·e oucll<' <Invano all1ot.t.t· nife.~,, am1csi ai [1011chi si.ti impo pa I e suono Sce_11demmo per le s~ole I sorriso fra 1 gerani. Je vocali è 11colorr; e tutLl va il !Oro >arllcol~rc ln('an quali sr,,10 scritte le m,tiz1c cielo "O" tr01.;ersn, che _se,~1.brarr,110 srrirchu,la· • 1 · sanno qual partito tra sse ria 10 e cert~ sottintendendo piit tnwortanli. sn11trolmc,i- flon fo,t:-liti, 110,, ala, re <11 p11i Questo v nlla.. Rifa- Quando Linda 1?3rtl ~l ~nlrt~n~~~br:i~~ ~~ :zi~~~ rhc , insil'm<', la ri;<'V('\'ano: :r~:'eé:u;te:;,c~~~:\;;: ; !~:1: cenere sul laf{O r,ri:tt~ 1 ;r1::r~:~l ~~a"ss 1 o 1 ~,~{ ~~~I~~. ! ~~e~Jv~~?i:.· Ad~: da JU\ istituita nel tanto di· dal eor,:i~Jess,~ d_el ,cr sl com 11c d1tra11tela ouerra d'Al>is- il cuore 11el/111rt1a di polveroso altare. reloce e 110,1commi11ommo che le due parruccone tal- !c~ff u~C:t'1i tt~ ~;,t'tt~~~~~ = J)O~~f tlfr~,d:l~ll\;~aCe tlC'lil'C~ì- t',:~~/ ,:;:?ct/~(l~:~e ;,~,:/~~~:i i" L~l~~~~,,:~~~,,v:f·chi:maro- ~g1t~ell~i~}:1a;:n~ c~~u~,t~~r~ s~ di una :11::cnlenrnle, cou· 11~~ole~l 0 1;:~;;,:~. e~~~g~~èr;, ,. 0 ,, 0 mai scritte sui _ma'1ifc• • AL •CAVALLO 110 1>iit e .vollotmno la testa dicevano esse, con una spe· ung ente corrispondrnz a tra P · t l 1 1 sii Dovc1.;amc,qttimll a 11 dnre <111a11<10 et 11e<1eva110. cie eh gorgoglio le vocali e i cc'ori dcli'! lm· lrenu,1<,rr 1 son I re ]~mm. ( ~\ (Il· Fa:;cio a se11tire la rndio Pnssnto E'spCJsitr,'sSal:zano Ack'sso, dopo tanto tempo, magici che le raJlìguravano ~~~!~~la~~ ~c[l~t\1 ,;f~: 0 •~~~ italiana ver s"p cre se la 110· mi chiese se fosse sp<Jrcodi Linda proprio questo mi dls- nel Slllabar lo avuto dal p~•· lO<' 1 h' ,'i~ a 1 ' naic nel tizia era vera. L O ZOCCOLO dava un .s110110 antico rossetto. . . se: « che vita ,. E per farla ta quan~'cra f:rndullo: fcno- ~lvi'/ !~; 1e'ra~~f1 :,tg: 'c 0110 , 1 . .4 vrtl vc,lu.to_dire ~ Snl- frn i tralci e le siepi spu mose, Guardai Il v1~0 rlt Solzm1o_. fmila coi~ mc che la _ripor- meno d1 memoria, dunque, 11 11 ~ 1 d 11 • za110 ,n cammmarc 1>ruvia· /-40 20110<l~llc rnseg,ie ~,m!I• rn,,o at prmclplo proprio per forse invo1ontarn 1. : 1 remtJ '" c.ur man"~• tUJ se,,za tnuCJuerc le brac- il bosco f!.OfJ!.OKl iavn di ct1ccc e di strtzf!i ,,osc ern d1 1rnovo cCJm111c1a· farla finita e non pensarci Le consonant _,.poi, rvoca· < ~•~ng-ontt'i " tre _PONt· cid, pc'rcltè mi 11orcva che la fa ,,umo i11ci1av,,nitri ti remoti. tn ~ Salz"no "vev" Il 't~i.(l<i più, « se sapessi che bravo tric! del clin:~m1s~110 operati· f.l. s~~~o~zinln<'c1l1~~zlo~C', fJCnte ci rmarclassc e sorri · il cuore b,,iz,iva t1cl tempo. <la ,ucric,, e il colore rnola fi~lio il mio •• fece con una vo e i.ugger1trlc1 di azloul, ~- 1,..ne ha fat'to so e e rii.: ·se. Qttcllt elle r(l11uni11ava· dl uua t11scm_1a sulla pelle. VOC'(' secca, « un glovanotto- costltulscooo in quanto ta;t ;.il-~ questo fattr. ·l> propria • 11,, a copp ie ci ouordar;a,w e E .sull'allcl!,ro.stridore delle rttole - No - i 1ssl.. ue ,.. I~ si rimise a guardare '.l fattore prepondrrante del mo~te la Poesia drl'a parot~. bishlallat·ano. il sole scher:ava col vemo . et- All<ttp an4!!!:~p.~al ..F:a- in mezzo la piazza. L'aspet • vPrbo e svolgono una impor· Salzw10 dove ,;a conc,scere •• s o...., tava. tante funzione nel sostanti· RESA 'l'O llUCCI be11e la strada verchè prima AUGUSTO .\IAZZETI' I P. RUGGER I LADERCB"I FH.1.XCESCO DAH .Ult;RJ : o: n o~iua » CATERI XA LELJ Bianco

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