Fiera Letteraria - Anno IV - n. 20 - 15 maggio 1949

Domenica 15 Maggio 1949 L A F I ER A LET TER A RI A P d !{,: 1 !tt~~1i~i:, ~f ~;:fhi~a:;: '' L ' t • ara OSSO ~~tt.a:i:,~~Ft;:~:~c~~ 3'7Wen nr1ero,, ~,':z'1:~~~;;/~~:/~ia;~;:a~;';~i N EL GENNA IO del 1~21 di Uonrad ll 'A l e, vc ,len.do , ne sia subitanea · J~seph Conrad decise SU ng mente investita. . , di traver~re la F ran · e O Ora mi pare che, novello ci~ 1.n au_ton~ob1I~ colla fa– lJ_lisse, ruomo moderno si m1glt, _e 11 _viaggio fu !b~~: sia legato all'alben, della 5ta11 -,_a t mti ies~ant.~ ~a f~ce- un· altro romanzo, The n.es- trimoni. Ver o è che Conrad, scue che uon andav a avanti, sua nave e in più, con la ce• men a . 0 · a • rsig 1 . cue (« I l soccorso» ), ed era quando potè, fu generoso, e cominciato come un rac- Pagina 3 t, I f il r / l c REDO CHE ACCA N- agli eroi del cuore e ouidarc ra, abbia murato i suoi orec- r9 laduaverts~ta fino ad A~~f durata quasi vent 'anni; poi· ospitale , amante di certe elc- conto relativ amente bre ve! TO a oummo di twi invece Il loro braccio nl ber- chi e abbia perfino sigiUato ~ 0 • _ove, r ~n~. pe[ a~o chè quel romanzo, comincia· ganze del vivere, insensibile ma diventato poi, quasi d1 sia un a11oelc, di quel· saulic, ohtsto . Vorrebbero le sue palpebre per 110nve- cle ~o~no a ~ ~, 11 r ~ to subito dopo i prim i <lue al valore del denar o quando getto, quello che è. 'l'he Ro· le sch iere che popolano il com.pal'ir loro in sembia1r dere. Eoll , cosl, si sente /or• ser~ 1 ~e g1esi. e f 1 « va_ volumi che mai aves se pro- ne ebbe quel poco tra Jc ve r nacque da un lavor o ~--~-~ cielo aJ, di là delle., spazio e ze umane per confortar- te e sicuro; crede che s.e le canza ~ - 11 ~ ors_ica~r pr~ dotto il C., continuato con man i; e nei tre anni di vtw cont inuato di ot.to mesi, fra del_ temp~. Questi angeli par· li, per consigliarU, per sal· bende ~adessero s~ se11t!reb: g~~~. 0 1 i 1z 1,~le 1: 1i'El~a p: o~r estre ma_ lentez,z.a ~ sf~rzo, n:ars igliese della prima gio· il 1921 e . il 1922, per eva· tectpan o m certo qual m,odo varlt nell' ora del pericolo be frao1le, debole, m. baha di ~ S~ ~· r 1 i\lo . 1 Conrad ~ra potè finirlo solo nei suoi ul· vme-tza fece qualche matta· dere alle difficoltà d1 Suspen – deUa vita terrena; sicche es- Ma {Ili angeli custodi 110 ~ forze _che non conosce per- . ICL 1 ~· 1 a 1 • i a a la• timi ann i. Nel frattempo, ta, e qualche debito, che l'ot· se e per soddisfare alle ri– si c01~1po_nuo1~0 t11a delle ca• posso1i-0questo. r!tè e~tranee pi suoi per/e- ~~!;~: 0 ·n~io; n~~~~~•che Ìa Qu~s! di getto , gli e r ~ n '? timo zio Bobrowski dovet~c chieste dell'edit<;>r~-. Concepl· tegorie rnfenori e sono le Essi debbono stare alle re- zt011att sojì~m,. . . sai t • ae aJcu 1 giova· usc1u dalla penna alcuni det pagare. Vero altresl che m to anch'esso, m1z1.31mente, truppe di copertura del so- oole del gioco poic hè samio _Come Ultsse 11 ot ci spm - me" t lJ; 1 85 fima Jell'isol ; raccont i più brevi e, a giu · tutta la sua carriera, di ma· come un raccont o d1 un ce~1· pram1.a~ii:al e, i pu.ri spiriti che ad c,,gt1is~CJrretezza ad gta,no pe r lr, stre ~to a 11 ou- h: doelrest c fu pessimo iC: clizio di molti critici, più per- rinaio prima, cli scrittore_do- tinaio di cartelle, Ja materia ptit, vicmi agU uc,mitU e alle ogni intem peranza atl ~g,ii sto dell'! nost ra vita; m.e~· ~uei due n~esi Fu deciso retti. (l\•ta su Quest e diffe· po, non venne mai a patu nè sl dimostrò ricca e fruttuo- loro .vicend e. . eccesso, l"arbitro / vro,rto a tre lar,mil. sulle ?"ivest~rmi- dun ue il r itoriio in l nghll· renze di «perfezione» tra le colla coscienza n~ col suo sa, e ne venn~ f~1ori il ro· Po1chè vens<Jche un sott i- [L-Sc:Mare il f uori gioco a itz· nor.e, _la JoUa d~i 110st n an- terr i Sbarcata a Nizza la opere del C. mi ar rischierò temperam ento: lasciò il co- manzo che Qut si presenta "lissimo velCJci sey~ri dal so- fligge re una putiizicmé. ere - nelt ~i ch_fnma_dt$ffver atam_en~ piccoia comitiva tr a's~~rse a dir qualcosa, co1i la .sol<_lmando de!l'Otao.o, ~I so~o al lettore italian o: l 'ult.ii :i10 pran11atu rale e dat piiri spi· do che l'arbitro non fischi re. st amta, s, a am,a.. m a_ una notte a Tolone· i1 10 autorità che può vem,rm1 grande ,ve11ero d1 cm abbia completo romanzo uscito riti.-~n epspon separatore di da un bel po': ce ne sarem· scoltatr,. E a ognuno ~h _noi aprile erano di riton;o nella dalla fatica compiuta come avuto il comando per un dalla penna del Conrnd. c1ass, coh.tigue ~he si mse- mo accorti. E fnvece 11 ientc c:ie ra;e un urlo cf,ttsSn1o loro casa di Bishopsbourne tradutto re. Il traduttore pu? t.--crtotempo, e t_ornò a _Lon· A inten(lcre il qual~ gi~ gu.ono senza mm f ondersi e turba to suoloersi dei gior- r .<:-,,on e. ccnn~ se . anoe O nel Kent . P.ssere un traditore, come eh· clra dall'Australia , .a vivere verà riassum ere alcunt fatll t(Jtttc1dere tra loro. Ma tra ni; contin uiamo a t1ascere e foss_e 10. ~~,..<:: ! 1 a at!im1:rche Le ragioni d" questo vlag· ce il vecchio motto ; in qual- sui magri risparmi, perchè della pl'ima giovinezza del le du_e parti sepa_rate s~ in - a morire: tutto ~ cosi spa· ~o .m 0 1 .u ,z,oe carica t er- gio {i dati, qui 1 e in segu ito, che caso, però , può essere ~li armatori_ v?lev~no e~~ Nost ro. ' V K \111,10 GR ECO: Disegno treccra.nc ,r~ppo:ii e rec1pro- ven_tos<:men te ~o{llco, che st a on e di colp · . sono tratti dalla paziente e anche un confessore) . rLJ>reu_ciesse ~ yiagg1 per l 1- Dopo l'iufanzi a triste 0 Che vus teriose mfl uenze, co-:a~ 111d1care come almen o ne- T URI VASlLE documentata Vie de Conra<l Tornat o a Londra, duo· sola d1 ì\taur1zLo,.dove aveva tragi ca in Podolia ed in Rus- ad una spedizione clandesti · to sperduto clella costa. Per- me _!1PP~ 1 ~to tra due classi oli u!timi tem pi 11011 sia sta- __________ cli G. Jean ·Aubry _ Parigi, que, il Conrad, si sforzò in· avu\o ,ma delusione_m~or.~- sia, e l'adolescenza solitaria na e illegale per Ja consegna so il naviglio, pei:sa la com· c?nt,gu e, w flue nze e r~pp or- ta vio lata !a leqge: non .ac- C O N V E G N O 1947 - che è essenziale per vano, com'eg11 diceva, di ~ e_non voleva qm~d1 ptu c!'nclusasi a ~Cracovia, i1 dl· di un car ico di a1:mie ~uni· pagnia di Cervom_,a stento ti che danno spesso a!l uom~ c~dono m ?t fatti strn ordrna· lo stud io di questo Autore) « mordere dentro ques to ma- r1t01nare! 9ueste fu_101_10 le crnssettennc .Joseph Kon rad zioni a un partito polltlco Il Conrad potè nentra re a la S'l?~ranza che un p ton1c, t~ rt ; 710n si odo110mai oli an- furono, in parte almeno, Iedetto roma nw ». Si di· vere« paz1.1e» finanzia rie del NaJecz Korr-1.cniowskl arri· di una repubblica dell' Ame- )fars iglia coi soH abiti, tace· sottilt ssh!i~ v_elo si .sQu.arc, g~lt _canta~e, se 11011 !" acçes- internazionale esplicite e confessate . Esso st rasse a tradurre un libro Courad; chè,.per il resto, co· vava a :\1arsiglia sul finire rica Centra te, probabiJment.e ri, che aveva addosso, Qut e la Ven ta s i m ostri - un s~ dt pazzia ~CJ{Joettiv a; no11 f.u uno clei molti e vani ten- da l polacco, del Winaver . Ma me_ uomo d1 mare e. come del 1874 per intraprendere l'Honduras (da questa bre· compare sulla scena c1uella arcan;ielo daUa spada fiam- nsus~lf a mm nessu no e i A F I R E N Z E tativì fatt i dal Conra d · per sempr e ritornava a Suspen~ scrit.tore , fu sempre m po- la carriera dell'uomo di ma• ve e rischiosa avventura nac. misteriosa. giovane, vedova megota tzte. . . _ m~rti non tornano se non combattere 1a malat tia che, se, e s.cm ~re invan? · O~·esu vertà _ ~ qu~~ch~ volta sui re. {!n ~iovaue, Battist.ìno quc più tardi il romanzo No· e ricca, di cui si bisbigliava Prem~no s1~l sottll i.ssmi ? nei s~gni. * specie negli ultimi anni, lo ore, g1orn1 dopo gu:~rm 1 se- ma rgmt dell 1nd1~em•,a. Solo Solari, c.u1_ ~ra sta\o presen· stromo, dove il Cervoni fi· che avesse suscitato anche _v~l.o. oli a~g~ll cus todi;. SP(- Que,J eno~n.eni - detti an: Una ~impatira fniziatitJa t tormentò quas i sen'I~ re· duto davau~iallo scr1tto10,.~ al!~ n~orte dello z.101!obrow~ tato , lo 1~uz1ò. se~z il:ltro_alla gura, poco mutato, co~e una passione ne~ pe_tto di nti. 1rreqweti , s0Ucre11t1,_v1• ohe mir acoll :- ?ree/o c~te si stata r,re,i:adalL"Allean.za Uni- qu1e: era ~na forma dt got· tort!lentars1, .~enza che . gh sl-~ r~~v~tte . u11:, leoato rh coml?aguia cle1 J'?llott~ d~1 ca· protag onista). Nel febbraio don Carlos, ma di cut nem· vac1, come la lo;o _compl ica- deb_bano at( 1-ibw re ao~ an• tJcr.<:itt'lria Internazionale che. ta, l?robab1l~ ente aggravata venisse trac~1ata_ una riga. qt11nd1c1~Ua 1.ubll, e solo d~- Jafau, dei .v':ccht lUJ?l eh ma· del l877 era cli ritorno a meno il paziente .Tcan•Au· ta e assurda 1,usstone com· oeu _-custodl: Quat1~0 gU U!J· in occasione della Pasqua. ,ia dagli strascichi _delle_febbri F'r~ttan to, gll ed1to: l lo sol_·Po,.venti anm clall?- pubbli · re d~lla ~1tt.à. Il primo lun· 1rars iglìa. bry è riuscito a dissotter– por ta_. Assurda per me, che, mtm sono m or.azra di _Dio indetto a Villa Pabbricotti un p_r~se nella sua rnfellce spe- lec1tav3:no .~ raccogliere vai:1 caz1one dell_a _Follia.dt . A~· go via~g10 lo fece sul gran· Nella casa dei Dclestarig il rare il nome. E' colei che fi– p ur mtu e11do!1e la presenza con un oraclo dt perfezw ne com,cgno di studiosi e .i:tu• d1z1oue al Congo. Inolt re, racconti pm o meno brev i, mayer , e d1ec1 ai.1111_ prim~ de veliero Mont -Blanc della iovane Conrad aveva fatto gura sotto il nome di H.it.a e la neccsstt a,_110~1 so com- che quasi eguaglia quello dei denti stranieri siti tema: •R i• egli voleva documenta rsi comparsi in Quegli anni su della mortt: , i _suoi dmtti ct1 Compagnia Delestang di !micizie nel mondo dei le· de Lastaola nella Freccia pren_derne e ornsttjicarne le puri spiriti, {lii angeli si e• 1 iasc;me,ito fiorentino, . Un maggiorm ente per un ro· varie riviste; ma occorreva autore commc1aro no a pren · Marsiglia , nella seconda me· ~ittim.isti francesi e dei so- d:oro è io non riesco a per– leooi che la regolano ._Serva - mozionano, sì entu siasmati(, folto pubblico di francesi. in - man zo a soggetto Napoleo· Qualcosa di nuovo per com· dere . una qualche notevo le tà del 1875: era poco più di , ,· . a , "en· suad~rmi che non abbia for– no comunqu e ~ defi_mr la cot1 c<,me fat1ch1lli a~ p1w.fo ~la ,,tc.<:i, americani. ,Hiedesi, da· nico, S1~spense (« Ince:tez• plcta re il volume._Come qua- cons1sten.za_. . un o~pitE: a bordo, e mè!,<t st e~~to~i d{ ~~~i C :}~s,; di nito anche qua!che tratto al· ~aroa approssimaz 1 01!e <1-ue superare le legm ord111or1e, 11 e 1 ;;i, ~ufneri. ccc. ecc. ha za ») , cm lavorò fino agh ul· si sempr e nella vita del Con· l\Ia torn iamo a noi. PP.r del viaggio furono le AnUl· t~ . s~ . ~ 10 la misteriosa eroina del 11 !C(!11lplete e rozz e smi illtu· e allora, per i Santi, pro· w,roHato e discu,<;so le con/e• timi giorni della sua vita rad, credo che auche questa completare il volume pro· le. Dopo altri sei mesi tra· v,trie ll~ZIO;lrllltà, e natura l- Rover. di m. ducono i miracoli, ig norano re 11 ze che alcuni fra i mao· senza riuscire a finirlo. Ma volta giuocasse ro (se anche gett ato dagli editori, biso· scprsi a :\-tarsiglia (il perio· mente SI era get~to a capo· S . h i d gl 1) L'anoelo è ttn esper- la 11atura e la co,itraddicono. niori docenti univrr .i:ilari hmL- verso il Medite rraneo lo at- non così immediate come un gna\#a scr ivere subito uu clo forse più scapato '! spen · fi_tto nel_le loro piccole co~- ~ di fatto c e ~{ '?" to pilota che ·non può rag- _Ho_accennato alla Grazia 11otenuto suoli 0 .çpctti piìtd;.. tiravano anche nostalgie an- tempo) delle ueccssità finan· racconto cli un centi naio di sierato della sua esiste nza), c:iure, Fiil che, b~l Cervon:_. v~m scfimpal~~erf d~/Iar si• o!un.gere l~ nauiceUa i~i pe- dr D!O- Essa ~ simil e•.s~con- sparati della Rin?,scil~. l-la11- tichc, in part_e inconscie: le ziarie. E a questo p_roposito _, cartelle. Il C., J resco di Jet · si i!nbarcava di nuovo,_ nel SI procur una ilancclla < 1 g 13 ne e u ~~ 1 se }ma~e nco lo. Egli st a sulla riva e do ciò che mt pare dl rnt ul· 110variato, fra gl, altri, .\Ileo· stesse che prima della mor· come tra parentesi, vorrei ture uap0Jeon1che, e delle luglio del 1876, sul veliero ses~nta tonn ellate, il Tre- cl~l 18 ? 7 , tro ~e O I tfugio, con gesti più o meno dispe- r~, a u11a z~na magnetica che la Oltol.:ar, Bernardino Barb<l- te, tre ann i dopo, gli raran• retti ficare irn'opinione, o im· impressioni r a ee o \ t e nel Sai11t·A11t6i11e della st.essa molm_o, _e s~ Questa _r~cero ri obabiln~?nt~, 1~ 11 qua_l~h~ rati tetzta di richiamar e su cir_conda dr sè la sfera delle doro,.Cw.,evpe v_edovato; E1 - no parlar e spesso e confusa· pressio ne, diffusa, e di cui viaggio di F rancia e di Cor· Compagnia. Anche questa alcun_t ~iagg1 cJandestm1 , da uo~o . so u.ario e e . P di sè l'att enzione del pov ero az,.ont umane . Chi la ra{I· ncnto Garln. Marta Salw , Fe· mente, di un ritorno alla na- mi par e sia rimasto vittima sica, si mise a scrve re 'l'he volta, furon toccati San Pie· Marsiglia alle coste della 1\laritt!me. E ~el febbraio de1 capitano che combatte co11(lim1(1e subi sce u na specie di <tF l~o gh1 ;/·•1n 1 ;ian.<to t f!VO· tlva Polonia, dove avr ebbe anche qualche studioso auto- Rouer («L' Avventu riero» ). tro della 1\-lartinica e San Spagna, per portare arm i ai l878_ 51 ebbe IJ. finale dra~ – le 011de. Molto spesso .l'u cr at trazione che lo mo difica S;ron·f, ecc.T'-~~ 0 ;r ,;:~;;~:;~ voluto fi_nire i suoi giorni. re vote: ossia, che il Conrad l\_la accad.de qui nuovamente Tommaso. Laggi.ù, durante Carlist~; e un brut.te ?io~·no.,matico della vicc nd a mars1· mo del .batteµo. 11~n ~t oc- nel.la_ sostanza e _lo _rende ma, il r,rof. Mfo1,ei di l'aTir,i Una situazione . analoga a fos5.e un sperpe1:at01:e, che ciò che ~1à era a_cca.duto per una sos~a del vel_tero, col se- per evitare le atten.z1om eh CAMILLO PE LLIZZI "Orge dei suoi rtclt1am t; e n part1c,,la;me 11te rtcett 1vo al ha parlato s 1 t • L a psicanalisi quella del non fimto Suspe 11- abbia dato fond,o m vita sua Lord Jtm , com1nc1ato pP.r condo dl bordo, ti còrso Do· un guardacoste spagnuolo, ungo andare va. a sfracellai'- messagu10 del, suo angelo. e la musica ,. se si era già verificata per non so se a due o tre pa· ev;idere al supplizio di Re- mcnico Cervon i, partecipò fecero naufragio su un pun· (Continu a in 41. Pagina); ~i sulla scogliera. A ltre vol· te, avend o egli scorto sullol __ __ _ _______ ______ ___ __ _ _ _ _ ____ ___ ___ __ _____ _ _ ..f_ _ ____ _ _ _ __ __ __ _________ ____ ____ _ riua - al bagliore di un fu l– mine - ii pilo ta che si aoi· ta, subito lo perde di visto; e allora aguzz a gli occhi nel· la notte, i11sistentememe lo cerca e lo invoca; ma alla fi.· ne, manc a11dooli l'ostitrazio– M e la forza , desiste. Altre voite ancora, avet1dolo scor• to e ritr <Jvato, e non perden– dolo più di vis ta, oli t<Jcco · di decifrare iL sionificato dei gesti e det oridi che quegli, come persona di altra Un· oua e di altra razza, oli it1· dirizza. Eppure il capitano , solo seguendo nel giusto senso quei uesti e quei ori· di, potrà salvarsi dalla tem• NIETZSCHE, poeta lirico ha un grande stile. La potenza che non ha più bisogno di dimostrazioni, che disdegna il piacere, che difficil· mente risponde, che non a,·verte intorno a sè la testi· monianz a di nessuno, che \•ige seaza la coscienza dcl:a poss:bi.Jità d'essere contraddetta, che riposa in sè, fatal i· st!~amcnte, legge tra leggi, eeco ciò che rivela il grande Sll 1C ». pesta. 2) L'angelo ~ un grande medico; l'uomo , smarrito si net deserto , è gravemente fe– rito e cost digiuno di scien– za che difficilment e pot rd guarirsi. ll medico apprende Il suo stato e tenta di taro li. pervenire per radio le 11e· cessarle istruzioni , rl-peten· dole a ooni ora con angosclCJ. sa insist enza. Il ferito non si cura nemme-no di inter– cettarle oon l' apparecchio che ha con s~ e tanoue (ino a. mo rire; oppure gira con Questa volontà del grande stile è diretramcntc ricon· nessa al suo simbolismo, che è nettamente indi ,,iduabile, n(· va con~uso col simbolismo dei decadenti. << Amm esso ch'io sia un decadente, sono anche il cont,rario del deca– àcnt c >, proclama N ietzsche con orgoglio. Per questo ~e sue parole non sono pallide e anemiche, ma turgide e . piene : il senso straripa da esse: e impres!,:iona il senti· mento e la fanta sia del letto re, non stuzzica la sua ing-e- • Rl'J;'R.4.T.fO DI NIE 'l'ZSC RE , di K urt StOving febbrile ansietà la manopCJla L M IO GEN IO risiede 11clle mie narici, ha afferma· del condensatore nella spe- <o Niet zsche. Con un a iporscnsibi'1tà così istintiva r~nza di rice"!ere -il messan· egli ,e fiut ò > l'affinità che Jo uni va al poeta di Diis· r,.fs[e ~;~i:~:;:~~;'f%~f !cldorf. < ìl pili _a·:t? concc.tto del liric? - oss~rvò -: cambia oamma, si butta a ~ e ]o _ha ~ato_Hem_mch Hein.e. lnvano 10 cc.reo m tutu capofitto fn ;nuove esperien· i . regn1 dc, m1llenru una :rms1ca cgualmen,tc d~l~ e pa~– ze, abband<mal'impr esa e sii- s1o_nalecome la sua. _Egli po~ deva q~1eLa d_1vma .mah· bito dopo la riprende. Spes- gn1tà, senza la quale 10 non riesco ad 1mmagmanm una so mu ore senza essere riu .- cosa por.(eu a: fo appre zzo il \'alore de~li uom ini e delle scito a 1tdire Le parole che lo Tazze umane da questa circostanza: in che modo essi avreb.bero salvato; ~uore sanno capire fa necessirà che lega il dio al satiro. E come c,:u_cc1andosi della sua 1mpe: manegg.ia il tedesco, Heinel Si dirà un giorno che lui nZ1a. della s(CJrtuna e depU e<l io siamo stati di gran lunga i prim i artis h della ~;~~~ ~:~ ,~~~:o.a1:ie!tr:e~t;i. En~a tede5Ca ». Con ques~o r.ifcriment? f au~ore di «Così te in vece il f erito riesce a pari? ?arat'l:l.stir_a » fissa~•~ li momento 1n .0:01 accennano ca.ptare il tnessaogio, ma non I pm m bag.1on della lm ca te<lesc.a c~1e d1c1amo co11te1t lo ricono sce O _ se lo rico- ~o:a11ea. . In questa fa~ per cosi .dire antclu,cana ta,e ,i.asce - si accorge con stu.- .Jinca atu nge, dopo Hcmc e lungo 1I corso dell ottocento, pore che esso ~ redattq in j~ sue \'Olle nelile person~_lità (per .trascurare a 1 :tr1 nom i} un cifraric, di cui non ricor- d1 Lcnau, del!a Droste·Hu l-shoff, d, Storm e Conrad Fer– da la chiave. Con quale af· dinand Mcyer. La fanta sia di Lenau ha una potenza fann o allora egli si dd a in~ -simbo lizzatirke, mirabil e nell'immedesimarsi con lo spi· terp retarlo, me dita ndo p ro-_ rito dcl'la natura, tanto che nelle sue liriche più oniginali f~ndame nte, studl ando~i dì il mondo esterno sembra respirare come una vivente n trova re nella memorta la crearnra soniumana. ~':;:u: :: / J'/°,;~a~i~l~ •::r! ...La pili !{ran?<: J>?CtCSSa tedesca, ~nne ~te von Drost.e- le olt si svelano , con lumi· Hu.shofI (di 0:01 e ncor'.so nel 1948 il pr.J:mo centcnano nos a letizia egli le appUca. ddla morte), nvcl a, specie nolla raccolta << Letzte Gabcn ,i E polchè l'esito res ta ccr (Gli ultiimi doni) una fine e mod~rna sensibil ità, accom· mu nque affidato alla sua vo-- pagnata da gran de talento espressivo, lontà e alla sua accortezza , Storm, come lirico, è un macstto del tono minore: Quando esso f . buono., lflt~: egli riesce a dare rilievo cli immagine alle Sti mmu n,ren ':c,~l~~~s/~fi~;:v ':J":::r t~ r: 1 più in~in:ic e lal;>i~. ~n_ra<l Fordinan d M~yer, coi suoi cui \1 troua tornare, feUce, trap~ss1 1mpt ro·v1~1d1. s~,i}e, ~~n le sue v1ol.cnte <:On!ra· fn pat ria ziom, le sue ardit e s1m1.audrn1, le balcnanu alh.ision1 e · innovazioni metriche, ha contri buito mo1to (souo il punto * di \·ista tecnico) allo svjlupJ)Odella ~irica poster,iore, della L E DUE 1'EN TATE si· :irica che appar tiene al periodo propriamente contempo– rnil1tudim hanno , tra ra11eo. Uli altri dife tti, queZ.. Apre questo periodo la grande persona1ità di FTie<lrich l.c,, dt far fred~re lontan.~ rfal Nict?..schc: una grande P,erso11alittipoeti~a. T 11.t,ci l tenta~ :~ie:t':sf~eii:;~:!~~ ~r~t1! ti_\:i c~i dare u.na sistemaz1?oe _al 9UO p~ns1oro, anche quelh alla creatura umana , tanto p1u ingegnosi, sono dest1~at1 ,a fallire. S~r~b~ _~ropp~ da c,terle sussurrare le su.e ae:e\·olc documentare le rnfinnc ~ontradd1z-ion1 m Cl!: par~le dalla parte interna N'ietzsche s'irretisce.- .L'inc~ nesrnb1lc fatto, con~cf1111a il del timp ano; e nel medesimo suo temperamento hnco-senumentale . l~ lui nou _sempre modo egli t estremam e,1t€ un'iperscri'sibili1à romantica la quai'.eclonv~ dalla pienezza lontano , quanto passf da affetti va con oui egli gu~rda e canta l.a, \'Ila , La sua vo– questo mo11do a. q_uellaltro. lontà idcalizzatricc (« \Vdle zum ldealisiercn ») è volontà Delle similitudi ni pul, for- d'arte (<eWil!c z,ur Jç~mst »). « Ncll'ane, egli _h'a d~tto, se val ere la sotfere t1z1oJ·elr l'uomo si gode come 1>erfcz1one>>. li mondo metzchiano l'angelo qu<mdCJ il cu.sl ito consiste in un intenso vitalismo dove confjln.1-iscon la gioia ~ 0 ~0 rfg i,,t~o,;~}0 1 '::,_~c:a_~~ 11 g e jl dolore, _approfondito da)l'a~nor Jati . C~~ cosa__ pu_ò h li angeli vorrebbero po- dare espr.ess1~e a qucs-to ,·u_;d!~mo. ,Lo stt:c, anzi 1_! ~e; ~eviare romc gli rlri ,Ji grande s!~lc:. J·.cc~ come lo clcf_in1sce N 1ctz!-chc._ ,e Il_seno· Omero, le frecce destinate mento 1m 1 alto di po1cnza e sicurezza appare m c,ò che 1oteca Gino Bianco L'AUTUNNO Quest' è l'autun110, e ancor ti spe::za il r: Vola via! Vola via! Sul mon te striscia il sole, e sale e sale, e sosia ad 01;11i passo. Com'è sfiorito il mo, 1do! Su corde stanche intona il vellto la sua ca,izone. Fuggì la speme., ... ed ei hl pianKe! Qucst'è l'autwm o, e a11coT ti spezza il cuore. V ola via! Vola via! Frutt o dell'albero, tu. tremi e cadi'/ O qtuzl mistero mai t'apprese la 11otte, cl1è ancom fascia un f Teddo brivido la tua guancia purpu rea'! Tu taci? N on rispondi'! Chi parla ancora1 Quest' è l'autunno , e ancor ti spezz a il cuore! Vola via! Vola via! « lo tlon son bello - esclama il fior dell'astero - ma l'u omo io l' amo, e lo consolo.. ... An cor mirare fiori ei deve, su me chinarsi, e. ahimè, spezzarmi! Nell'occ hio suo balena allora la rimem branza, - ~~. ~1;11f ;nt;d:~.~ :i ,f,~~i~f !~'e cose..• ~ Quest' è l'autu nno, e ancor ti spezza il cuore! Vola via! Vola via! IL SOLE DECLINA No': durerà pitì a lungo la tua sete, o r:oTsocuore. La promessa arride nell'aria; labbra if!:IIOtcmi soffim10 sul volto: « Ecco il gran refrigerio! li:, A mezzocfi il rmio sole sopra il capo m 'avvampò. Ora saluto il vostro avvento , o zeffiri improvvisi, o freschi !{Cliidel pomeri,rf{io:, L'aria vibra limpid" e strana. Non mi sbircia /t'l 11otte con obliquo s,ruardo ammaliante? Sta saldo, o cuor mio strenuo! N o,i chiedere: - Perchè'! - gnosità e abLità enigm 1suca. Il simbolo è nella -letter a, non sopra Ja lettera. Quasi sempre è di origine fanta · stica e non in1ellettualistica: il troppo che traboc ca, non ~o~n oo c~f ~ie~!t h~~e a complemento. Questo è il sim· In tiuue queste liriche i:uperstiti (non molte, perchè N iet zsche, come narra fa soreJtla, ebbe in ogni tempo !a gioia maniaca cli butt are i suoi versi nel fuoco} il tema della solitud ine e del heinrntlos, del senza patria, ricorre variato in mille modi, ma con l'ini.istenza di un Lei tmotiv che ricongiunge in una unità idca.\e tutta la sua poesia. .La quale ha esercitato potenti su,e:gcstioni, dirette o indi· reue , sopra gli indirizzi posteriori della lettera tura tede– sca e non solo della lettera rura tedesca. Giorno della mia vita, il sol declina. Già la piana distesa dei flu tti s'i nd ora. GIOVAN ~ ! NECCO 11 Calda spira la rupe, Sll cui la gioia ha dorm ito il sonno meridiano. In verdi luci ancora effonde gioia il bruno abisso. Giorno della m ia vita, or volge alla sera. Già il tuo occhio sci11tilla 111.ezz o infrant o, già la. rngiada tua ,n lacrime stilla, già tacita su bianchi mari scorre del tuo amor la porpora, ~ l'ultimo indugio della tua letizia. l1I Au rea 'letiz ia, vieni, tu , intimo soavissimo gaudio, nunzio di morte. - Corsi troppo sul mi"o camm ino1 Solo or che muovo il piede tardo, m'ha Taggùm to il tuo Sf{uardo, m 'ha raggiunto la tua f elicità. Solo flutti e Jrast11lli,intorno. Ciò che ftl grave un tempo, calò nei vortic i azzurri di Lete. Sta il mio canotto ed ozia. Procelle e rotte'! Oh 11ullapitì rim embTa! Sono affogati i voti e le speranze. Lisci stendonsi l'anin,a eà il mare!. Settima solitudine! Mai ho sentito più vicino la dolce sicurezza, più caldo lo sguardo del sole. Pitì non s'a/Joca il ghiaccio dei miei picchi? Come un leggero pesce argenteo, il mio canotto guizza via per l'onde:, (1884-1888) VENEZ I A Stavo dim1zi presso il ponte nella 11otte bruna. Di lontano veniva rm canto, e croccio/ed'oro piovevano via via so'pra 1·z tremolo speccl,io. Gondole, luci, musica ..... e tutlo, ebbro, Kuizzò nella penombra, L',mima mia - 1m gioco di corde toccate eia mano invisibile - si cantò una furtiva baTcarola, conf11sllmcnte tremando di giaùA 1 Qulllcuno l'mco/tò? - (1888) CAMPO SANTO DI STAGLIENO ~c~~;~~i"~ ~fi'!11:u:°e1Fo:llo ment re cl,iara e accesa brilla l'una e l'altra lita pupilla, cara cosa sollazzevole, dolce amor lonta110e prossimo, tu, sì pia, caritatevole, Amorosissima! ~::: r; t,;:s~~,;r;ef,fi c~it.,:;t~:~o 1 Se tu amavi, clii pur tanto 110n ti avrebbe, o cara, amato'! Taci ... eppur ti spunta ai dolci occhi il pianto . Tu tacesti e all'ardore soccombesti, Amorosissima! (188r ,888) (Trndnz ione cli Giovmmi N ccco) FE O~R ICO XIE'l'ZSOHE u sodici a.n.nl

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