Fiera Letteraria - Anno III - n. 38 - 12 dicembre 1948

Domenica 12 Dicembre 1948 LA FIERA LETTERARIA Pagina 3 AL DI LA' DEL FUNERALE Due sonetti I L FORESTJE· purtroppo ne rimangono an· ----------------------------- il fatto che Gisella dovette aveva scoperto in una stan· A ii/ORE rnio, nei vapori d'un bar RO uno di cora due! 1). d; G;useppe G;,·oncla partorire da so!a, con quel za il cadavere di una gi.ova• ·all'alba mnore ,ni.o clte inverno. quèi commes- e Perchè? - chiese_ uno " " " poco che potè aiutarla Il pa· ne donna sdraiato su d1 ~n ' . . . :~e 3 V/:it~i~~o 1 ~ ~~I,t~~Jlc~l~~~f~~d~~~ ~!~ -----'---------.:....:'--------------- dre e senza neppure l'inter· letto con accanto. avvolto m lungo e che bnvido attenderti! Qua paese col pri· eia insaponata. - E' acca• ho avuto da fare con lui abitare e forse tormentato nelle cond1z1om nelle quali ;?;:~o 1!~~av/~n~~ll~i~ed:I~ ~:~, ~~e 1 1~ir~~~l~~~~tov~~~ dove il niurmo nel sangue è gelo, e ~a ;;gai~~noo :1I!'a s~!~t~ri;trg ~~~? :_ncora qualche altra ~~~~t:ue~~:t~n:~:;o~r:odotlv~-.~!~a~imd~~~;.~~li t~~i~~~~~ip1; ~~·es~·ol~i~f:noG~~:~~- Q~:~: ~~l~i~~ e1:11;e~~raà1d~~d1~~e:, ~!!~ra~~loro;~pr:~~o~! c~~e~; di ri/resco anche l'occhio, ora nell'er11io dal barb iere nel momen,o ,·n t Quello che prevedc, 1 0·, va h-11• diciamo che 111·1 , a a d' I I 1· 1 d'I · I ·, · r m· 0 1·a' Com111·endeteadesso si"'no· b · / cui per 1a prima volta giun· niente di più!». v~Ss": ·1~1olta ricono~cem:: ~;a ~~m~s~~epicinogodic :aifi~ ~~r~i-;fg0 •d~s~;•~;v:~o:ì s;::~ ri t;~~~~ ~~. a 101 · •· re. tutta la sciagura di q 0 uel· nunore oltre Ili rin.aio qua e trllllt ~e il 1·intocco delle campane Lavoranti e clienti. In un per cerli favori che gli ave• e di fissazioni. Insomma tra- pot.è giungere ,111avilla ~en• « 8cco appunto la disgra• la noue! •· . odo che apre e richùtde in eterno ~aò 5 ~ 0 !~~~~-~f a~~~~t~g~ :t~~~. 0 s~!v~~;~a ~:;s~))~i~~~;:~ges~~soaeca~~~ìs~;~~\ ~i.ta ~: ~~o~~;gr~a c~~agl~i~~a~a~~e:I~·~~nes;::r~ ~b;t~\' ;.,~n:. v~,\~ ~-:~i 'fia;~~ \ 1 e ~~~ic~ cg~~~t te::1;\~i;cl~è1~ 1 s~!d~irr:~?o~ /e deserte sue porte? .. A1nore, io ho fenno f/t;~~r~~~~nti che atte nd evano ~~;ri~~os~ 1 e~1:?~~~-to ~~s~~~ ~ud~~~a~ 1 srr!11~ 1 ~ 1 ~n~r~ui:· ~-~;1 tg 1 ~nC~! ; 1 ~~. 11 ~;c 1 ;6ii7! ~ 1 ~~1~~e sifi~~o:~e\~ 1 ~~-~:n~\~,~ fg~~a~~~~;n~~1~~!~1;~~l~n~~~ ~~o dl~,~u~~~o;·~~\~e~~g~t:i il polso: e se il bicchiere entro il fragore «Lo portano via adesso! :i> chrnll e so11;gendol! per te sella. aveva clato le d1m1ss1.o-quella che ogg:1 è quasi paz· ui anche lei. fuggirn. d!cen· il t.emporal~ che si e1:a sca· 1·ispettivC? cliente. gridaro· •z / • • t • 1 t · è forse disse m quel mentre Il pro- stanghette doro ne puliva m dal! esercito. Abitava 111za. dato il suo car.: 1 u ·•re do di non poter più vivere tenato subito dopo 11 tra· no:« Il s1;{noreè servito!» e sott, .e ra un treuu.ttO .ra 1· l en 1 , prl'otar10 del «salone)) che lentamente le lenti con uu due camerette mobiliate: un concillnnte sopportò ogni (lC:canto a colui chr ave\',1 monto ed impervCrsò lino quindi toglien<ìo loro di dos: di tal,· ruote un'eco. ~la tu llntore stava seduto davanti alla cas- fazzoletto misero apparrnmento In uno cosa. ma Ci~clla, c:lle aveva rovinato la ~ua esistem:a. all'alba non vi fu una solu so Il :;?rande asclugamam sa e contava del danaro. « Non .ve _l'ho. già dct~o del quartieri pili miseri elci- preso dal padre ed ave\•a Quundo GisE'lla entrò nel persona in tuuo il paese di· bianco fecero un inchino. l non dinni. orn che in vece tua giù il sole « Sembra che vi sia anche ro:,se ne1 g!orm . passati_!! lé!ciuà .. ~ di certo nessuno nel sangue tutte le esigenze ginnlino II padre stav.i ,·o· sposta ad uscir di cas.1!•· due clienti si alzarono. altr! un plotone di soldati!» ri- Orn è .scoppiata l< l.bo~ 1b~, d1 quelli che lo conosccvc1· d! u!1a gran :.-ignorn.comin• m~ o-;ni sera. e nonosl<mte « Avreste dovuto .essere due .m•~aron? ad o.ccu1~are1 sgorga. nou dir1ni che eia quelle porte spo~ uno del lavor.1nti. e spcna1_110. che sia I ul~1- no e lo lncontravrmo :11!:1 ciò mvece a ribcllnrsl ..._rnn i temporale. a fu1rn1rc il suu qui. quelln notte!,, disse il posti r101.1i-t1 l!'heri e 11ra· « Di ~oldnt.i?! Di soldnti ma!». Poi rmforcò tranqml· sera n~t locali notturni o mano sempre più energh:a• sigaro sulla veranrl:l. in quel propriernrio. gazzo .tccorsc con la spaz· qui col tuo passo già attendo la 1norte. con la musica e il coman· lamente le le1.1ti. e. ~ua~·dan; nelle bische, semJ)re attor· mente quanto più diveni.,,·a momento v'era :,ppena un « 11Pascuzzi andò tutta zola verso coloro che stava dante'?» chiese il ragazzo do tntor_no gh am1c1 ~1v0Ju niato da donne diYer~e...». signorina. Del resto, peni-o. barlume ·di luce provenien· 1a notte dalla villa c::Ipae· no per uscire. . . Il de11cpulizie sospendendo di verso d1 lui ç:on~lnuò. « La « Donne, avete <letto?» - quella ribellione al padre te dall'interno; per que5ta se. - riprese il dottore - Il c:1:mmessovlag:;1ato_resi spazzare il pavimento. nonna ha dtc~ia.rato eh? volle precisare a questo pun- doveva essere anche satura ragione. sulle prime. come :rnzi dalla camern dove GI· rivolse al dott?re e <:h 1 ese: « Certo! Vuoi che vi siano non yu~l ~ede1 e 10 c?sa. 11 to Il c]ottore. di rancore. Comprendete, poi egli stesso mi •·.i-::contò.sella s~ contorceva sul letto « E I~ mamma! La signora D OJl'H Al lascilltO le ariose collone, del soldati senza l'ufficia• nlpouno._ l:..d è ~hiaro. fm· « S1, molte donne; Aveva no?! Per il fallo cli vedersi non riusci a notare ogni par- e nello spasimo d! rar na· Carohnn! ». le?». chè è vissuto il ma~giore un facile successo con lo- cosu·etta ad una vita me• t.icolare nella persona delln scere il figlio moriva. ed il « Arrivò il giorno: dopo». e i brividi, ed il sangue? Nel la1nento « Era maggiore o colon- essa ha sopportato. ~ 1 odia- ro ...! rnsomma. nessuno so· schina. senza possibilità di figlia. Fu ph":1 tardi, quando. paese. che alla sua esaspe· « E forse - <iggiunse il nello'f :o s'informò un cliente. v~no. lo sapete, .con 11_ma~- _____________________________ rata disperazione si climo proprietario rhe si era alza· vasto che un pi«n.ojorte da lon.t.mie « In verità, quando giunse g1ol'e, m~ costui era nusc1- strava invece ogni volta plù to e stava ora davanti alla in paese per la prima volta ta a dommarJ3:, e se qualche chiuso. più sordo. senza nes· porta a vetri - 8<1rebbes1,.,~- stanze nel novilunio gronda, io sento _ rispose 11proprietario _ volta la vecchia brontolava, suno che gli desse ascolto e to meglio che non rosse n· I era appena sottotenente; un egli !1011 ~edava_ne.ppure la reso quasi tragico da quella tornata. o. che i>er lo meno Ili tU(l.voce < istrutta - odo le trmhe sottotenente di ~valleria od s~dd1sfazu;me d1 nsponde!-- pioggia infernale!». fosse rif'!"'lrtita subito dopo in rovina e l't11nore 1norto. Il vento anche un bel giovane!"· le, si limitava a ch!ama1e · ~ « Ascolto i _ intervenne I funerali?». «Glà!-fecet'altro-An· a~~anto a sè 11 figlio e a ,. allora quasi indignato un ocPuòdarsi!»commentòil sbatte profondo un portone- d'un cline che adesso, prima che siam· d,ugli. In modo .che quel• cliente. - Non si compren· medico. matasse. era un bell'uomo! ». l altra potesse udire, di non eleva una sola parola di « Perchè? » chiese ancora entro la notte, il ge1ni.tio un acceiito « Ed è proprio per quest dare retta alla _nonn_apoi· quanto andava dicendo! )11 11commesso viaggiatore. che è accaduto quei che. è chè, PQVerJna.eJ~ pazza. E ricordo che una volta. verso « Perchè, perchè? - e il pone di gelo nel petto . . E tu i fini accaduto! Le donne sono più: cos1 ,n~n è ~.ccaduto mai t l'una, mia moglie si al.::ò principale si rivolse verso d I · d stupide delle gaJlinc e non nulla. N~lla. ,~mtende, tran- ~~?2:r-i2;:'tJ;;;;'.l)~M; i perfino dal letto e si affac· l'interno. _ Ma perchè ru enti, pere ie tu non riaccen i o a1nore badano ad altro che ad aver ne la Vlta d mfe_rno che st clò udendolo passare ed ur· poi la causa diretta della l/Ui dove alzava.di brace i suoi vini vicino un bel giovane. Il \·e- svolgeva tra loio tre. i\Ia lare sotto casa Gli doman· morte ciel Pascuzzi Il dotto• sto non conta!». . ora che Il r~agglore ~ m~r- ~-f.,~ dò cosa volesse, ma quello re vi ha gii;i detto. che ella, sul selciato ogni giovane? .. Un. madore «Però.quando _ritornò per to, ora che la v~hla è... ~ ~..J.~~iil!!!!! non le rispose che con un prima di allontanarsi da ca· • • • • • • • stabilirsi nella villa del sue>-la ed ha acquistato .coragoio. ~-1:~~.-,J!lliiiliilt:~;!;;;iiiii urlo! Ecl allora essa ritornò sa. aveva preso a persegui· cli brina, ortt 1l giornale dove l, pr,.nn, ceri - intervenne un _altro ecco c~e ha commclat? ? _ . '· sotto le coperte e mi disse: tare il marito rlmproveran· • • • . • lavorante- non era piu sol· sf~gars.1 e a gridare. E da 'Don Armando deve essere dogli continuamente gli er· cr111uni 111 lano copre, e il tuo cuore. toteneme! ». lei i se~a, da Quando hanno diventato J)azzo del tutto rort comp1uu, una volta rl « Si comprende! Eranc, ~raspoi tato la ~alma 1 1\ chle· 'y J questa notte•'• tornata rn casa dopo la d1 GIORGIO CAPRONI trascorsl tanti anni: av1est1 ~~n c~~of~att:!~~~o l';;c~a~ >½• \ :°1 «Echi non lo sarebbe di· sgrazia della figlia non fece rl~l;1}.f /hc non facesse car sa, perchè non può vivere , .. ,. . ~ , J ~!i~~~~~ir e~nrc 1 ~~e~~n~ 1 s~oft~ ~~~'~r~~~o~:~~s;o,e S! 1 i:;;~e 3 ~o; 11111111u,11m11011u11,11111111,uu,m1m11111111111111111m1um1m111m11m111m11m1m11un11m1m11111111 Il lavorante, un ometto e~ u~ 0 nemico. c~n un estra- , ut ~,. re - Sapete signore, come Dalla mattina alla ..sera re- mo centesuno, e non era tro « Cosa c'è? Cosa è acca• magro, un po' gobbo, con il 1\ i, 11. un es raneo, per ,. - ·--· ..... _ ,._ ~•t-_. ~ · lo trovai la· mattina dopo, stava al cumtero accanto poco!». cluto' •· VISOraggrinzito. si fermò, 11~c~is~• 1~ 1~ 11~/·p~~eo ~~ ~~ OISEG:\'O Ol GIA!liCAIU,O GISO].Vl'I all'albc1, di ritorno dalla alla tomba della figlia S1 « Stido io' Non faceva un « Fate pre:sto, per l'amor naso del cllcntc tra la pnn• dovut d . e 11 1 1 1 te · -----------------------------!campagna·,! Stava riverso e1a portata una sedia e 11sac11fic10!Erano I soldi che di 010! - riprese allora Ial· ta delle dita ed 11rasoio per a 1~ 1 con ui r. : 1 po 11 a sulla sogha del 11110 pollone. la gente la vedeva pai lare. 11usc1va a portare via alla tta con un fare sempre più aria. « Carnera! - esclamò ~o~!ua "c~ 1 ;:~~dg;~t; 1c~~ spettava la sua vita Inuma m1glloramentl, proprio per sempre 111quella penombra, svenuto e re~o quasi irr1co- mv lare e gesucolare per vecchia'» ma gmnto a que· concitato - O morlrf\ an~ _ Ma come, ha fatto carric- ia vecchia 1 1 · 1 e neppure quell'altra alla g:lt erro11 e le pazzie di lut. 1~ si avvlcmò pe1 .ibbrac· nosclbtle dalle ferite al voi• tutte quelle ore come se sto punto 11prop11etar10 fu che lei!» ra anche non essendo più esaltazione ~~a~i~1~ 1~t~!? ~ quale obbligava la sua d1 Io e;redo che per questo cl,irla e sent1 il gonfiore to e alle mam che s1 eia davvero la signora Gisella 'assalito da un'altra crisi dt lntanto. quasi tutti i clien• nell'eserctto·!!». lllo lasciai lo nella vif 1; ssrazlata compagna, sempre s1 sia nsolta a fuggire con fiapporsi ua i due c01pl, procurnto durante la notte anzlchè moll~i. ro~se là, ma :la1ità ti e I lavoranti del salone si « Certo, cosi è il regola· norÌ sarei tr 1 11. relegata m casa. Fu elJa 11 o•Agazlo. Costui. avrete che si 1 ese conto delle con· andando d1 casa In casa. garl sdral.lta tra l erba ed 1 « E coslcchè h senza sa· erano fattt intorno al due, mento, Ed è diventato mag 10 , ,i sta to aJ qu stessa, una sera ln cui o·A· compreso ora signore, ra1r dizioni di Gisella. ~l~ allora sbattendo di muro in muro fiori. i\la poi nlla sera. quan- perla .avrei rice~uto il de· mentre molti passanti, at· giorel ». 'i• 1 ·niedico fece una ausa gazlo b.enchè ml av~~se. 111•prese,ntò per lei, forse più costei .ruppe in t.111 P!anto e chiedendo aiuto In me?.~? do discendeva eia! campo· naro' della nignora Caro· tratti dalle grlda. della don◄ 11 forestiero con la sua ed II proprietario del iaione' vitato a cena uon 1mcasò, che I:unore, la liberazione e angosciato ,e scongiurò 11pa• alla tempesta. Poi. poco p1u santo, e per buona parte !ina·11 » na, erano entrati nella bot· borsa di cuoio' potg!at.a sul· che aveva co~nin lato a ie: a confessarmi ogni cosa. A Insieme un sistema per rl· dre di non chiederle nulla e tardi. mentre traspol'tatolo della notte. si trasformava ·· · , , tega. le ginocchia. attendeva U m·e de li asci/ amanl Pst volte egli arrivava addlrll· stabilire I suol sentimenti di con_durla ~ letto perchè su da mc st~vo cercand? di it1 un. incubo, in una vera ,·ocAppu~to. Appu!lto. - « Ma perchè? phi è mor~ turno ed ascoltava. ~ivoJse f 1 foresti:ro « E• il tura a maltrattarla . lncol· verso Il padre!». si sentiva sfimta. Quella not- farlo rlnvemre. ropr.1ggmn· ossessione per il marito. 'Ml ~ ,spose 1 ~-1 t~ contmuf nd ~ to. spiegati?» disse nervo· « Chl è morto? n chiese in• figlio di lui* Avete èompr~ pandola della sua rovma ... ». « E• quasi un romanzo!» te medesima, benchè non se se la donna che andava alla ricordo che una volta li ~!'1cgraa 11 ~,e. - que P? samente il medico, curiosito. so? _ esclamò _ li figlio « Basta. basta~ - escalmò commentò a questo punto il lo aspettava mancando an· villa per le pulizie. Fu co· maestro clelle scuole la pa· '} an:lrd c e essa ..ancma « Il nipote di donna CaroJ. E allora tutti si volsero dei ma, lare e della si no- il dotl01~. - Ciò che avete forestiero. cara un mese secondo 1 suol stel, spaventata com'er.Q. a ragonò .ti fato. al fato greco, , ,cavava a un appez~amen· lina: chi volete che morJs◄ verso di lui come se fosse ra Gise1Fa,» g detlO è PIUche sufficiente! J), (( E non è terminato qui! calcoli, fu assalita dai <lolori completarmi il quadro e a sapete!? Ora io non so bene t~ di terra .eh~ era •r"?f1tt se?! E' fuggito dalla casa 13 prima volta che notasse• « i\la 1 · ,~on sapevo che L'altro Jo guardò stupito. - si affrettò ad aggiungere del parto; e, vl r.sslcuro. ru farmi comprendere qualco- cosa sia questo fato greco. ai ascuzzi opo 11 1 fu · di vostra sorella piangendo ro la sua resenza O'A 1 1 ° f , Nel salone ritornò un aui· Il dotlore. - Perchè doJ)Ola una nottata terribile!». sa. l\Ii narrò difatti come. ma so che allora abitavo da mento, acca!)t.~ :i a v a. perchè voleva Il padre e sl « Lei 11~ 1 è di Qui signo-- <( ~a~Yrattyssfn sp 1 osg;fin~ mo di. sospensione lnterrot· fuga .della figlia. la sig';}ora e( Lo immagino!» esclamò essendosi recata all'ora so• quelle 1,arti. e quando alla appe.na _ruor_ 1 . c,::il paese. e è messo ~ubito a correre «el >) dtsse 1l proprietario. tempo Ì f u5 1 SO to poi dal proprietario. Carolina cominc1ò a nbel· il fo1·estlero. lita alla villa avesse trova• f:era l'ilomavo a casa dopo che Il DAga~io con la scusa verso la villa della nonna. « Precisamente. E perciò, am •1111011 ? u. spo . « Già! - f~ce costui ad un !arsi al)ch•essa al marito. « No, non per quello che to la porta ·aperta e che essermi trattenuto con gli .del ~iantemmei:ito e della lo l'ho Inseguito, ma non chiedevo ...». ~f~a Jis~1iaq~~-~13 ° 1;:r ~~!~~ tratto - Voi avete ragione, Aveva soppor~to ogni cosu voi .im1_11aglnate! - riprese at.trat~ al piano superl~re a~nlcl, passando davanti alla ~str~zio_;e 11 mp~te le ru• ho fatto a tempo a raggiun· I giovani avevano rip1-e: Il figlio. e chissà per quall ~~t~o~t)~pg~:a~tt?nf ~t.ie~ Z ~~n ;·ii~r~1a~g~e.p~~~v~ue~ subtlo li medico - Ma per dal pianto di un bambrno ~:~~a .. .a~1~~~ i;ds~:s~ll'~;la~':. ,~~~va e;;~satave,;!fe. ~~n ge~~~b~ne? :t ~~V~ i:; 0;~.~en~ 1 a5i3~°dl!n~oeca!cri'r ». i . modo! Siete sempre stato un slècome avéva compreso Che •Uttllll1U ......... ,,. 11 "'"'"' 111111 """'' 0 ""'"""""" 11 " 11 " 111 "' 111 ""'""" 11 ''" 11 'm"'" 1 "' 1 "'" ... « sé1 stato tu ad ucciderlai D~>PO la morte. d~lla signor.a «Quando. è. entrato nel vi si u~iva scoppiettare n ruppe 1?1~~~~e;o 1~,ja~!j~. amico del Pascuzzl, ed è Gisella era fuggita più che 'l'u sei stata la rovina della ? 1~lla si era hm1;ato a scn· giardino della villa chla• rumore delle forbici che I tore come ricordandosi lm· giusto ~1e difendiate la. SI· altro per allontanarsi ~a ca• nostra c;;isa! F'ino all'ultimo! 'e 1e, una lettera. e v~ro, dot• mando « papà, papà J> io ero lavoranti di tanto In tanto provvlsamente di qualcosa gnora Gisella! i\Ia un po. di sa. da nuello stesso giorno :-Ole lo ha detto le! stessa. og• tore .. nella _quale diceva ~I una ventina di metri da lui. agitavano per aria. Le -allora io debbo averla an- colpa. a mio pai;ere, I ha ella non fece altro che tor· gi! Tu l'hai uccisa!». Ed io volere mamfestare tutto 11ma Ja nonna. invece, stava campane continuavano a che conosciuta la si nora avuto a1:che .lei! Non co~st• 11_1entare a ~ua vol~a _il ma: ppnso che doveva gridare s1;10dolo~e cd. an~he comu· più vicina, ferma e rigida suonare a morto. Gisella' l\ia cerio cert.g cer• dernte. t:lfatt1, che quand f'!.s-- rlto rinfncc1andoglt 1 torti queste ed altre simili frasi mcare a1 gemt.or1, qualora sui gradini della v.eranda ...•· Vedete _ spiegò il fo- to' La $ignora G~sl coàte la sa fuggi di casa non sape- e le colpe che avevano poi-- proprio eia dietro la porta di non lo ave~ero ancor~ ap- « La nonna; la signora Ca• re:uero _: alcuni anni ad· ch.iamava D'Agazioi ». va certo cosa le sarebbe tato, o~a, a1;fhe alla fuga M ld • tt tt t quell~ camei·é! doye 11 di· preso,_-cJ•e ?1sella e lm era· rolina? » chiese uno tra la di t· bbi un conoscente. Queste parole furono una toccato». della fiolia. I!; da.allora che a lCBnza SBBo OCBil esca sgraziato si. r111ch1udeva la no 1e,.olaimentc s~osatl. folla. si~ àkoe un conoscente per· rivelazione. Tutti si volsero Come se fosse s.tato offe· la signora C.11:olma.h_a co♦ • • notte;}lifatt1 una mattina 1a Per tale. raglor.e. aggmnge·, o: Sl,. ed h~ .atteso, _tran· chè roprio non ci terrei a allo sconosciuto attenden• so personalmente, Il mechco. mtnclato a .~1most1a1e <li . . carnei 1era la trovò addor· va. spe1ava. nel ~oro ?uon qullla. 11npass1b1le, che 11ra• definfrlo mio amico che do do che parlasse ancora e nell'ascoltare queste parole. non essere p1u.troppo a PO· 1 •maldicenti che trove-rete qua sotto son tutti fr0;nces1. mentata per terra, nel cor· cuore ed affidava 11figlio al· gazzo le si avvicinasse. Io po essere stato ufficiale di quello a sua ~•olta,si màra- scattò in piedi e si portò sto c?n la ragione». . Ma.o~he l'Jtalla.h_a i suoi: 1?rcsl? ~are,no •un florllegto tut- riclo\o. davanti la stanza de\ le loro cure. Ma d~po la g!·idavo per richiamarlo ln· cavalleria venne 3 stabilir- vigliò' di sentirsi al centro davanti alla cassa dl~u·o al- (< Fino al pu~llo .- ~nter· t,o 1taltano. in .c10 1l /!osto v.iu co:;picuo rno-n votrù non esser i~ial'lto. 1\_desso.se f~ss~ qm morte. del P~scuzzl invece d1et~o. ma non rispondeva. si ui. non so con chi...!». dell'atteozlone generale. Ap· 1~ quale II proprletano co11•venne uno ~e1 chenu eh~ riservato a Nic~olò 'lomma:;eo. . 11 ?uard1ano_ del cin11te:-o.~I scnvere s1 pr~sentò. di· anzi, ~d un tratto. ho udito ~In paese abbiamo avuto Profittando dl questo mo• t111Uavaa parlare. era ::,edut.ovicino ed avev.i Non ho VJsto nessuno, In vita m1~. permal?so come PO:lleste far\'1. raccontare d.i Iettamente alla villa. Disse che s1 è messo ad urlare: una sola persona che sia mento di esitazione. con le « Siete un persona cosi seguito la narrazione del i\tarivaux: bisogna lodarlo e accarezzarlo contmuamen• 11;11 la _co~1clus1one della s~o· che ora, ~ssendo morto il « Nonna, nonna, dov'è pa· stata ufficiale di cavalleria. sue solite mossette energl- maligna, dunque. don Sai• dotlore 1>lù: allemamemc te. come una donnina. 1 ria. V1 dll'ebhe~ acl esempio, n~nno, ed _11 ragazzC?~vendo P.à? ». La vecchia non ha e sarebbe questa. che ora è che e_piene cli scatti, 11me- vatore!-dlssequandoquel· desii altri-. da non so1>- COLLE come una. matdna. passan- bisogno d1 aver~ v1cmo ui:i nspo~to, ha dovuto sorri· morta!» precisò II signore dico si alzò dal suo posto e lo ebbe finito _ Come se poriare la vlcmanza del nl· . .. . . d_odavanu. alla ton:iba della uomo che lo _gu1da~se., egh dergh, cosl 1!11 è parso, ma che gli stava seduto accanto. si avvicinò ai forestiero. non cono~estc quale fu pote!»». A)llO la. Iet.te1atura, onoro quelh che la CC?luv~~o,s1gno1:a Gisella prima del· non poteva es1ni ·s1 più dal poi. quando 1I ragazzo le fu « Si chiamava o•Agazio! ». « Signore. _ disse con forse più forte dell'improv: « Ch~ .significa. questo!» t1n.acli relaz10111C':)llloro ~o~. 1~e~ogllo che nei llbti e l'?':a 111~ui era S?lita. recar: rimane~e ìn 1~aese e quindi vicino, proprio a metà della « Per l'appunto! _ ·escla· una voce ed un rare ufficia- viso amore per il D'i\gazio. esclamo 11 prppr1etarlo del m1 piace conoscerli solo nei 11t 1 atu. v1s1 la. signora Carolina, v: 1clla villa. \'1 furono delle scala, fece una smorfia ed mb con aria soddisfatta il li_ lo nQn ho II piélcerc di la vera ragione per la qua· salone. LA DUCHESSA Dl CHOISEUL trovò 11 cadavere del Pa- lotte e del litigi, In quei allungò un calcio mandan• proprietario del salone - r:onoscervi e perciò vi pre· le Gisella abbandonò la ca· « Sig1.1ifica, ecc~me. è ,•.ero, . . , . . . . f . scuzz!, dissanguato, .in mez- giorni, fateveli raccontare dolo a sbattere a terra•· Ed è ritornato in i>aesc go di scusarmi se mi rivol• sa! Vi siete dimenticato. for· dottore!! - ~ I uomo s1 ri· 1~medico ~ot~va.rdave~a sul viso uno sfiesio 1~ t z<;> ali erba che era diventata eia! dottore. La signora Ca· « Ed è morto?!» doman• quattro anni fa con il pre· go ::i voi In una maniera co- se, cosa si disse ollora 1 11 volse al medico. - Perch~ ma c~1C che lo isfic,u1 ava. D1d:;.ot.diceva che quella erta d! .un color.e .scuro. e con rolina. che già non soppor· dò una voce. testo di rivedere i! figllo! .,,. si diretta. ma vi sa.rei "rato. tutto II pàesc·t Anche voi se fosse stata a post.o d1 se Iera falla da sè, maneg::.ianclo malamente la falce v1c.moun biglietto nel qu_a· tava il nipote, reagt. ma n « Ha urtato con la nuca e Aveva anche un figlio? vi pregherei se, dopo Quan· con gli altri, me lo ricortlu mente 110~1avr_eb~e avuto della morte. CHAMFORT le 11~>overuomoav~va scr1t· maggiore riuscl a mettere di allo spigolo dell'ultimo gra· Questa è bella! Non lo a,•r~1 to avete affermato. voleste bene. don Salvatore, non una fissazione sm11le e non to eh essc_rsl ucciso nell,~ mezzo perfino il trit>unale e, clino! ». mai immaginato!». continuare il vostro rac· facevate che ripetere « Ha avrebbe detto _che è stato il oe·i.J!e traduttore deUe Georgiche è uscito zoppo s.l?er~nza d1 trovare un PO non so ancora come, ad « Ed ora donna Carolina e E ab1?astanza ~randetto, conto!». fat.t~ be1~e! Non so co,,n~?fi~ll? ad uccidere la ma· come Giac~bbc. dalla sua lotta con un' Dio. ' (i.I 1 :1poso!». , averla vinta». dov'~? » c~lese il d_ot.tore .. anche. signore! Ma ml ac-- « Il mio racconto. ah ah! abb1a resistito fin~ ad Oo,.,.1! dte. ». . Rl\lii.ROL JJuomo tacque. Tornò :t L'uomo attraversò il salo- « Non so, è !ugg1ta subi· cargo che p.on conoscete tut· _ e il forestiero non séppe Quella casa è un inferno:!~- « Come sarebbe a dire ·t » • volgere le spalle al salone r! ne e ritornò a sedersi da· to passandomi di fianco co· ta la s.tona .. ~. mo~lic de~ più che dire_ i\la 11011 ho t_n.quel mentre, ,n:1 r1~1• chiese il commesso viaggia• Il signor di Lamartine è molto grazioso: è lord 13.)>ron a_g_ua~·darenel)a su·a~a. Nel vanti al banco. « ln tal mo· mc U!1astreg~! Al~uni l'han· D'Agazio mo11d1 p~Jto, pro altro eia racconrnre!». ra1s1. per. ossenaie ':'Il torr. . . . tt.hiato alla francese. ba.1 ?' fronte 1I m'?v1mento do_ disse accomodandosi no .vista salh_e ~h corsa la pri.o nel. parto d1_ quest? « Si, si, lo comprendo! as~antt e ri~cupterc da e~:-\ u Bh, g1~. signore! - 111· pe S'l'ENDHAL era a~men~ato si SC?rS<:·sulla sedia e con un sorriso collina del c1m1tero bran• umco figlio d1 cui v1 ho pa_1 • F'orse \IOi volete essere di· dei consensi, 11medico 1.n·t~rvenne 1,l medico. -::- L~ . va.no .1 sohti _avve~1ton d1· sulle labbra _ il D'Agazio dend? un bastone!•. l~to!.E'. di ll eh~ Ja t.ra ~~ia screto. l\la ciò che potreste co_n\rò lo ~guardo_del fo1.c·signora Gisella mori d1 . Nof! mol~o.te1-rypo fa Salvandy pranzava 1n casa d~ S~ut.eie e gest.1cola1edavan·rtrovò la maniera per siste· .« Bisogna raggiungerla su· commc 1a a sv1lt;!PPars1. raccoma.rci avrebbe un'im· sue,o. e v1 .sorp1ese un_e· parto!». . Villemam. Fm110 11pranzo, passarono nel salott~ e s1 u al banco. Il suo.no a morto mare per sempre e tranquil· b1to o commetterà qualche « La tragedia ....!». . port;;inza fondamentale, ve spress1one ..d1 .curiosità. S'?"' « E' stata questa disgra· misero a chiacchierare. Ed ecco che alle otto precise cn- delle campane s.1 ~.ra_però lamente Ja propria eslsten· altra pazzia! Chiamatemi La grande porta a. ,•etri, lo assicuro. Dio mio, non spese perc10 di parlare e~~- ziat~ combi1:azione - rlpre· trano le tre .bimbe di Vi\lemaln per.~bb:a<:ciare_ il b~bbo f~tto lontano e SI disungue• za e voi, in conclusione. una carrozza!_» disse Il me· auraverso 1a. quale s~ vede♦ immaginate grandi cose, ma sto c)ic é!~ca1~to ~I c~mmcs· se Ia.ltro chen~e - che ha e a1;1gurargli la b~1ona none. La p1u .PJccma s1 chiama 'a ~ppe.na. . egregio signore, avete potu• dico facendosi strada tra la va la stTada, 1 passa~tt ~d u~ servirebbe. vedete. per far so .v1a?s1-~toi~ ,.. , e.,a. ~na f~vonto ~d eccnato, lo.stat~ ~uc1a: 1~sua 1~as~1taè cos!ata la. ragione. alla mamma: « F~i 10 , q~e ,s.ta occasio~e to ottenere in restituzione il f?lla ed avviandosi verso caffè di fronte con 1chent~ completamente 1uce sull'o· sedia hbe1a v1 s1 p,ec1p110.<11dlsordrne men~a,e m cui e una bimba d1 cinque anm, graziosa e mite. . che 11 0 .Aoazio ve"!ne m vostro danaro. Non vi sem· l uscita. in piedi davanti al banco, s1 norabilità e sulla moralità « Eh già, signore! - feci.!già si trovava la signora Ca• - Sù. Lucletta. - le clicc il babbo - prima d1 andare l)?ese » disse allora tl me• bra? Difatti è chiaro che « Se permettete vi accom• apri in quel momento e nel c.lellasignora Gisella. Dove• - Voi siete stupito! Voi co- rolina, dico bene, dott.ore:! a letto non ci reciterai una favola di La Font~ine·t. d.ro. . non fosse accaduto tut~e pagno? • gli disse .tllora Il salone ~ntrò. un uomo sulla te s~pgre che quando il min ~i.a.te a non comprende· D;i quella sera famosa 1! m· Salvandy: - Ecco una signorina cl~e oggi recita le «Quattro ? cmq.ue anni quel che· è accaduto as ett ~ commesso viaggintore che settantina, p1ccolo e magro, maggiore D'Ag-azio, allora re p1u nulla un'altra volta! pote non è stato per lei al· favole e domani farà fare ciel romanzi. r~. se non m1 sbaglio!• pre- reste ancora' Le strale del nel frattempo gli si era av- che teneva in mano un ba· sottotenente venne qui per E avete perfettamente ra· tro che un estraneo ed un Lucietta non capì. Si contentò di guardare col suoi cisò quegli. Si<Ynoreson~ infinite e v E: vicinato mettendo""lisi · a ston-e dal manico d_'argento la prima vOlta in quell'c· clone! A raccontare i!) tal nemico!» . occhioni sgranati Salvand.Y che si pavoneggiava. « Appunto. quattro anni ~e::. non mi sbanJio d~vres~ 1 ' fianco. · 0 e indossava un ab1.to nero state famosa delle manovre, modo Je storie. a traltl e a « :\la a.llora come ~1 spie· - Dunque Luciew,, - riprese Salvandy - non; ci addietro. Come fate a sa- essere propri~ ~111()di colo e « Venite. venite pure se attillato e ben tenuto. Si la signorina Pascuzzi frc· salti. si finisce sempre col ga - chiese il forestiero - reciterai una favola? perJo·t ». i qu.ili credono nella iu/~ vi fa piacere! Cost forse· as· avanzò nel negozio con ?el: quentava anco1_-a!e scuole. noh comp1:en~ervi ma, che ~ia rim.a.sto poi sempre La ~imb~ non si fece pregare e lncomi.ncib ~on la . « Pere!~~l'ultima yolta che zia ~quillbrat.rice cli tio! t;· s\stercte alla fine' della 'sto~ le mossette: svelte e ne1~0 faceva. credo, I ultuno anno nulla! )la v1 dirò tutto, se con I nonni!». t1ua vocma mgenua, fissando su Salvandy I suoi begli mcontrai 11D'Agazio fu pro- u Non mi fate l'e er · ria!». se_ac_compagnate dallo sc1lc~ dei suoi. studi, ed era. ne ml stare~e .a sentir~». _rl « Per 1·1ntervento dl quel occhi onesti e .dolci: Pl'lo _verso quel te?1p~. U~a ora. don Salvatore. co~eicgi E i. due uomini uscirono chioho del1e sue scarpe lu sono ce1to, una buona ra· dottore s1 rizzò gua1dò m galantuomo del padre! - O·n se croit aisémcnt tm versomiaoe en France. mat.tma. In una 1osucce11a solito'» esclamò il medico In sllada, uno di fianco al• ctde a punta. . gazza. Poi fuggì con il te♦ viso lo sconoscillto. « Dove- esclamò il proprietario, e, VlC'l'OU HUGO del centro. egli mi riconob- L; . 1 • • l'altro, seguiti dalla donna e e Dottore. buon. giorno! » nente, e non si seppe pi_ù te sapere - continuò poi - accortosi che il medico be_e ml fermò. Sai, mi disse, .« eretico. - rispo:se l'al• dalla folla dei curiosi che lo salutarono tutu con voce nulla di lei per parecchio che i Pascuzzl, una volta. avrebbe voluto intervenire Théophile Gautier che ha un volto abbastanza pia· mi fa piacere cli averli in· ~io. 1- ~ pei;f~f mai? No~ aveva invaso la bottega del cordiale. tempo; ma quanto male non erano molto ricchi; una la• di nuovo nella conversazio· cevole . 1 bbastanza uohile !J. C"!Pi"liatura profumata il comrato perchè così posso ace O e ~e . 1 e e semplici barbiere. In tal modo il sa~ « Ecco eh.i vi potr,à. rac• si è detto. sul suo conto ... Vi miglia d_ìgran signori, far· ne, disse -:- Ecco. i?ravo, gilè r~.:i~oscarlatto, ha ,:alito 'gu~s1o, ripugnante: ~osl !~lut.arti. Las~io .'a città. ~g- co«ns~a~~zio~1. ». lon': riprese il s~o aspetlo contare ogni cosa meglio di sono sta_u alcuni che haf!n? s.e la prn.na del paese e del dottore, continuate voi!»: nella sua poesia attraverso tulti I colori e.Je forme ; 1 ppa• o!unse. ho t.1ov~to un 1m· . S: , a v è modo e modo ordmato e tranquillo con il noi _ r~ce l'uomo della cas• perfi.no 1-?_cco~tato. <1uandes--ctrcondano! )la don Arman- « Dovete sapere - comm· riscent.! ritoma ::.empr~ un piccolo soffio fetido che cor- pieg<?e. così pouò anche re· di fai le.•· : suo vago Profumo di colonia sa rivolgendosi ~I ;orest.lero ~a rao_rno qui, eh<: era stata do. il padre di <;iise~Ja.pac~ c~ò allora il medico sempre rompe.' ' 1w 1ru.:. ». . . ·Ma queste ~!lime parole nell'aria, ~osc~ppiettare del- ed indicandogh 11 nuovo 11manto a cacciai la». all'anima sua, nusc1 nel ~1•rivolto allo sconosciuto - S,llN'l'E·llEUVE « Bell'11np1eso!- e 11pro· non furono ucl1te da nessu· le forbici de1 lavoranti f cliente. _ 11 dottore, .oltre « Io non so precisamente ro di pochi anni a dllapl• che in un primo tempo i prietario ciel salone si mise no. All'improvviso e rumo- clienti che attendevano· ti ad essere stato il medico, ~ come siano andate allora le dare ogni co!i,acoslcchè, ri· 1::-v~cuzr.i credettero che la George Sand è una di quelle vecchie ingenue che non a ridire. - Beli' impiego rosamente si .spalancò la loro turno e il suo padrone stato anche un_gran~e ami• co~. _ disse a quezt~ pun· dotto quas.1_ in .mlser~ae ~•on ti~ila non ro.sse neppm·e. spo· voglio~o abbandonare_ il 1>al~oscenico. ~ Ho letto <?ra.u_nadavvero.; sfruuarc il figlio e porta di stra~a e una don• seduto davanti alla cassa: co dei pascuz2.1,e v_1potrà to ll commes.so viagg1~tore pgtendo p111vivere !I'! c~tt.à. sata. Dal g.1orno m cm ern prefa~1011c(la prefazione eh .1/adem'!iselle La Qiwwme) per~egu.na_re la. vec~hia? E na, che era sa~nt~ di corsa che contava Il danaro. nag'ct~t~~;~a !~a~~or:~tse· ;e:f ~h~u~~C:;~;6g~~~~ ~!e~s~~tfa 3 ra~~f;N~r~i ;~ ~';/!aa~ùdJat~a~aoti~\ 1 ! d?~è ~~r~u•a~~f1~ri!;~~~n~~ ~~1~ 11 b~~~~ ~.~ 1 ; ~~t 0 1~Enpg:òv;:~e,: ~~~-~~~~ 1 s; n~~~ 1 ~~~i ~~~1~g: ~is!~1~~rin 1 ~.c~f1°ti1!~c~l ~ 0 ~j GIUSEPPE GIROXDA dersi. sospb.·?· poi « 'l'utt~ che debba essere stato piu abitare una piccola \'illa che ~ la ~era in cui all'improvvi- sopprimere 1·1nrerno. I avete cle~to. ~snore..: ». negozio urlando: « Dottore, ~ la storia! - disse - Caro~- probabile che la signora G!· ancora possedeva. :\la allo· so ntornò a. casa non ~ece BAUDELAIRE "Eh già!» rispose 11fore· dottore. presto, accorrete!». ~ gnore quella è una stor1: sella abbia abbandonato 1l ra avvenne che, vergognoso a tempo a dirlo. Per arriva- . . . . stlero. li medico che l'aveva vi• rhe r:on terminerà se non m.-.rito. )Jon aveva davvero e pieno di rabbia per esse• re jn paese senza essere 1\lallarmé è una rosa a Clii s'è fatta un'1.niez1one chi « E: vi ha pagato davve• sta arrivare al di là dei cri• quando saram1Q mort~ a1~che compiuto un buon Mfare a re costretto a viv~·e qui ';'ista, J)Oichè naturalmente morfina. .,... .. ro'! » cl~icse il m.e<lico. . stalli della porta si alzò dal ·, -.:::.·•. gU ultimi protago111st1J e fu.gsirsenc cuu D'Ai;azio! Io dove non aveva mai volmo aveva vergogna a mostrarsi JULE:S L.EMAlTh-E uOsru cosa. Fmo alPultt· suo posto e le si fece incon· I 'b oteca Gino Bianco

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