Fiera Letteraria - Anno III - n. 16 - 25 aprile 1948

_,,_op_,_,1,_, ''H s _ ____________________________ __:L::.A.:.....:F...;1.::.:.ERA LETTEHAIl LA LlE BELLE ARTI IQ o SERGE Qullll-UL oima alla '' QlllllWienna.1L ,, poeta del Circo meglio conhnoando od C!!:erc vagan10 o po1rò arricchire p,U focilmen1e i pt"O• pri meni di NprC?&ione prendendo lt.Cr de ,1abile nelle grnndi ciuii? - 11 Cirro - ci ha dello et'fl7.a C6i' tuione Serse e JJ('f' •ua na1ur:i mo· Inie. 11 nomadi·mo co,;:tilui~ce per gli uom111i del Circo un fattore in&o,1i1ui• bile di quell'a111101frr11 fontasi<M!a cd eeotita rwlla t1ualt: tohanlo eui pouono rendere il meglio di sè :.te68i. Quando di,·t'nr;ono $edt'nlari. gli uomini del Cirt"o ti iml,orgheiii"'(:Ono. \'edono il lo· ro c.,lro inarridif'bi. di\-Cqgono inaomma i fu11r.ionari della 1>i~1n. Abbinmu co§i a1l11rodnto infine ul1u ¼lllnco XV. In <1uet.ta ,tanz.u c·è unu .:1ppc11Jice Jella 11H111za X (qucllu dei fnturl6li) è(l una roda di 1u,trat1i,1i. 1->eril Cannil6 t:. ~uccc..-M)il c,,ntnl• rio. Che 1:uhlovo il ~hlu:ullo ha 1oltu quegli ha 3u;iunto, ha arr<tlonduto, im1Y.1llato. ddla 1eln. il rnodo Ji ,teuJere un e;;. l,1n•. la ,crn•re, la 11:ilinalura. ------------------------- re ,;10~:il;ic-:1:\';le:~;er~u•,::~e~aZ::::·i Colui che arrh•u alln atanza Xl ((1ucl· la di Guttu110) 6imma1ina d"ce1ere ur– rivato 1ino 1n fondo. Non P"'rrhi:, "i in– tenda non .. j po!~ llndarr uncur.1 più in ba.bo ma perrhè 111ai •ltnde din· nHJai un lun,o corridfliù una -pccie di aona morta. Ora noi ahbiumo vHo che oltre qursta wn:a moria ci aono dolio co,c bc:n viH: ma quello che 11'è ridono ,tr.t('('0 "in alla -ala Xl .si rifiu· ta di crederlo. Ji actt-llarlo. Ma ('h4' ,ignifica intanto quei.tr.1 ::ap· peodicc r coda che ri1ro,·i11mo alla fine del lungo corridoio? Pcrcbè ~i è ,·olu• to mettere in e:u-lil!iO od in ,1uur11n1en111 certi (ulurHi e certi aetrauisti? Nel corridoio ci sono :appese a11e pa· reti le tUm1te ed i cli,egni. Appc~i ço• me lunari o calendari. Vernn1en1e 1ris1e la •orte d1•l bionco e nero. Si vede 1empre relegato nelle ••on&uccie buio, nelle stante di pai,611~ gtO, nei corridoi. E pahi pure •1u~ta •olta che opcru degne non te no vt>do· DO nè c'era da ,penderci più rura di quella che v'è 1tot11u,ato. lo ho !C'rillo rhe i pittori tono mo•· .si da un:1 ct'rta febbre, da una ccr1a uaania e che gli inci,ori sono dcci•i· meote rapiti in e,taai. (Almeno •li in– ciaori tbo •i conoecono, ali inci60ri delle mostre). Non c:'è neuun inciton• eM come una temiti,-. non ami la· .ciani titillare tul motivo, liul \'lc'ru. Le ttampc risuhano o,- leu;ia1tn, e &nl, ora tcio«he e 1relle. NC3.suna in• vetdionc, nienlc f•nla,i11. lo ,criui pu· re che in que.;111Mo,1ra le tlllmpc di &.r1olini M)nQ di 1r■n lunga le miglio– ri. Eppure non eono eccezionali. Non .ono tn le ,oc più belle. Sono arruf· fate, tc.-.bocchiale. Bar101ini ama con• fetMre di l"adN"e in trance. di lavorare in trance. Si direbbe noi che non ama controllare ~ 61CNIO. che non ama con· trollare la propri.a emosione ma !egui· tarla ron arande abbandono. Rl,ultttà quindi 1carabocchi1110ed im· prec:iM> ed aneddotico non là dove i &li.lei dicono che e1li non si controlla ma, al contrario, dove non aaril 11ucoc-:'l NI tatto pttduto o avaptu. Ahni Mila &1ampa ~ il Ce,tello di Barbi..an. * Nella elanz.:i XV i folurifti .ooo: FilU., Donori, ('.omj. Benedena e Ta• lo che oella conH>11eria 1rave dei fa· tarilli ,ooo "ome i fr•telli minori e aca• pi1lia1i. Gli a-,tnnti-,ti: Carone, Caputi, Di non ed il baon Ca.cella. L'Akalaj ci •la in meuo ma dando di atta a tani. Caputi cbe ..; muoveva con prbo e con molta pracknu fra i ton.alisti di ecuola roma· aa •'è •~ c:on tana $Cmplicità ■d ialrecciar cerchi ed a rare ,telle11e col ~pu,,o cd il Caacella (quNti è l'ul· timo dei Caecella) con quel rwnunle che ,i lron c. quell'el'lro a fare eeerdzi ,li ,.enilmza. In qunlu alle ,c-ultw-c che tono in qaf!11ta stana.a due wno del buon P&– -dli, macor■ICfC. lo lo COROICO da qua I• che anno. A Macerala cl aono i folu• rUli pili ~timli. Mattr■ra è b roc· <:alorte del laturi,mo, Quando nel rea;m, non ~ ne parlava più c:On la lafrime a11i occhi. E ci àOh(I due 1e~,9idi Mazzulfo. Che cofa ba rano il Maa:ullo? Ha model• lato ~ fi11ure di donna cicdo,ette. '\lodt'.lbto forn .co!a,ticamen1e. colle resole di analomia. Eppoi ,u qu~1a mo– dellatara ""(' p:u:.alo con un cohe~lo a tagliar ,·la feue di p111#0. Cioè un., modula.ione nt:o•tubi1ila aovn un ra· aonttio accademico. Quasi di uno che oon ,appia ancor■ pen·are o immaP· nani una forma ::11\tratlae e-erebi ri– mediarvi in qualche maniera. Equivoci e pre111:iudiziP'avano ancorn al cinema; 1.. nuaa,ior parte degli io· telleuuali, pur 3\ \'icinando,i àpc.lO al nuovo mcz:uo di osprn,liivnc, ne i1no• ra cA.&Cn.za e 1>0-tibilili: lun'al più Cec– c:bi JY,.rl.. <li • arie in 5«:nii()mediato • (SceMrfo, fcbl,raio 1932; .1frrcurio, pmnaio 19li1 e T1l11.herconcede al d· nenu alcune ,,ag1r.t>llc 1ldla su:1 f,'!$te, ,iar. tadcndo per altro m·lrri1uivoco 4cl • pocla•-oueui-ta -•- Comunc1ue, lr■ il dieprttZO tli un l'rou.o.l t TempJ Rnrmm,!, Il ,ol.t e la pungenk ironi,t dì un Chei,.tcr-to,, (Cenemlly Spcokm,-J, "IIOnonati ,- na•eono i film d'11r1c e le t&unc. Pn>cu,-..ore dcll'e~rc1ic11 rinc:m:11ogr:i– (ica ;. l'i1aliano Rictiollo Canudo il qnalt'. tin dal 1911. prevede • sviluppi finili e indefiniti, dere-m1i11azioni e ìn– detcrmin■z.Oni • di qurlla rhe rhi:tma • ~!lima arie•· Prr il bur~. emigralo giovani•eimo in Frantia. due ,0110 J,– ar1i che ct.i1llono e l"Omprendono 1u11e Jc alrre: l'ar('hilcllur• e la music• . ., 1 ... , pirrura r la ,cultura non ~""' "he ctlm• plrmf"nlari della r,rima •: la tf poe5j:1 non è 1"1,e lo 1;(or7,o drlla l)<lf'Olri e l:i danza lo "for:i:o della r.1rnp 1>erdivenire rnu,icn •· JI cinema, • "hc ri:1,~mne que!le arti. ;. l'urtr pl11•lil'll in mnvi• mento•· (l~'U8i11c 1111.x. /mage; Office Centr.:a1 d'Edilion, Genève: E1ie1111e Chiron. Pari•. 1927). La dn<uifit"MliO• ne e oriiinale. ma non 1u11i i prinripi è i giudizi di C:anudo ~ono A"IIUf'T"ili 110 ona ri,orou lo~ita o a"..e11ahili; ro• monque tblle ba•i ,la lui 11:ellale allri trauono m.a1"'ria per uht·rìorì ~ più valide indaJini. epet"i:1lmc11tr in Frnn· Sala :'\..1 V. E' una -1:wzuccin 1e11~ finc,,.tre che piglia luce dal corridoio. In fJUéi,.la•lanza c'è un di<.Cgnuccio da De H.obc:rto nasto~lo in un an,:olo. Da •coprirlo. E ci sono tluc te&le di cera di ~fortini, (Uno dei tanli ~fortini •cui• tori). Doki. zuccherine. M:un.ù. Moho Manzù. Sinn10 coi,.i arri,"lllli alla .ab Xll. Conr~ che a quei,.to punto a,•re1 vo– luto tirare al 13rgo, C3mbiare rQlla. Ri· principiare per un ahro \"C.''t''"O. Avrei ,•olu10 l'il>e porre ancora u:mpu in me.no alla trmluion&. Rimandare il commento :rncora di qualche giorno perch~ scp1mc-emi don:a•si in ogni mo. tlo e con ogni 1,tudio di 1t0nni c•nlla• mcnle d:al ptt:l'.iro punlo di vi~ln r,urc non ero ,icuro di farlo bene. Mi J>areva coii di eon~idcrare <1ue11i dipinli romc 01J1Cre d"orle figur:ilÌ\'11,che. e ciò n1i p:irc,•a irrerutnhifo, tJueste co· !O si dovC•.t!Cro guardare in un 111• Il'\) modo e che i;iudicarc: !!econdo 11uel metro 1arebhe 1>1310 conrnnque erru• neo. ,,,I Qt111ndo io dico di fronte ad opere d'ar1c astrntta: qu~lo è btlla e que•l:'I è bn.1113qu:.lti crilerio di nlu1aaiont, mo? E. per 11uanto eonfC!'4Mi di non ,a. pere mi.-urnre e..-anamCTIIC e gio~lamcn. le, una co,a comunque a,-vcrth·o: d'lc's· ttcrc al cuore della Mo11ra. Non che pure qui non riaaltint'I c:ose sciocche e gro,~olane e !ICmplici rr.a ntl• 1'a1,•ieme s"ba un ,cn.so di puliti■, d'.11· rià frCKa. d'aria bunna. Mentre in (IC– n"re la pinur:11 ,ente di acido, di lar me, di fiato cani,·o e non lan\o I:. 11it• tura quanto le ,aie di una nr,1d:i:i,,nr. Si sa C!Omc&tawno le cote della pittu· ra da noi. Si andna &crh·endo e par• lando che non ti ~ai,eMe dipingere. çht lii dipingCt!C col fanf;o, cbe •i lot6e per• dula fin la ,rammatica della pillur:,. Gran n1eri10 di quc1ti pÌIIOri 111ttraui~1i è alalo quello di aver t1COnqll3M,alO il no1tro mondo, quei rappor1i ,onguinn• ti de affannati con una ci\'iltà alla qua. le 1,iamo a1gnpp■1i di1pcr■taml'Tlle per fare come .t!i dice, piana pulita. Se n'è rira,·alo alla prima un abbat•a· mento del lono generale delle mo4:re-, n~ cenfutione. uno imb.1tardimcnll). Pen,one che non 1i ncca~n1va"ltJ p:ù. Penone che avrebbero ,me,w da n • ~o di dipingere. S'è capito the non ri po1e,•a cnntl· noare a dipingere il p1e&auio .ft'n9ihi• liuimo, il pae!!ag,etto •t::rito d'animo. Che non ti poleva fare più al!&damt'nl.-, per la propria i1pirazione ai cambia• me-nti del tempo, al mutare delle Ila• gioni. ' E non li dico proprio e.be poi ri do· ve~e fare a mmo anche del'e pa111ioni virili ma che. comungae andaqero le r.o•c. colui che "oleue meuersi a di• pingcre on non lo polnAC fare ,enu 1cnc:-e in conio que1te ~perien1:e. Per cuì quello che dipin11:ecol fan10 ora lo sj i!ola bmiuimo. Mauro Manca mi pare intanto meno chic. Meno eleganle, Più a&ciullo, più magro. più lra!andato. E può d~1'i di• "e,•o che pure qaC'llo : ia be.ne . Ra per• dolo certi rifiC"ti di seta. cer1i viola. rerti verde oliva. In qaanlo ai pennelli di Alro mi pare siano da •ede.re anche que•li in piano. Di,1esi rome lappeti o ft'endilett"' piut10,10 che ap~•i co· me lunari. Sono forme ,tirale. che re• tt!ererebba-o me,tio ad:i11io1e. in piano. Sono opere ecceltcnlit•imc, col!i ,ofi· !l'licalc. C'.i'lt,Ì abili da forti venire il c::1· poiriro. Pilluro da i;uard:w,i col naro sulfa tela. Piuure nelle l!u11li giooca la grana ria: Epstein. 11er C!!Cmpiu. e Jean Te• desco, Cennaine Oulac. L'Herbier (Cfr. di qut!fuhimo, L-e tcmpa tle l'imugf' eu ven,1>: IJ'Art ,Cinémato1raphique. voi. lii. FClix Alcan. Pori,. 1927). Il r,iù dire110 coutinualure dell'o11f'f,1 :n1roprC!!a dall'i1alia110. è I..ouii; Dellue, che apre al ci11en1a nuo,·i climi ed n– rir:zonli col • vi &u.li ~mo •: almo~lera e dr:imm11ticiti. p!icolol!i:I e coae date " •u11:p:erile con immagini e J)nrli(nl11ri (Cinémn 6: C.ie : Craue1. Pari~. 1919; Omme:, de Ci,-hna: Aux l::dilions du Monde Nou,·ea11x. P:ic-i_., 1923). Con Oelluc dia J"awio al cinema pc;icologico ,. d'a,anguardia una donna: Ccrmaine Dulae. fa llualc. au•J>i"a una • Cinema· 101r.11ri:1 intPgrale •: film &enu trama, • che non 11i po.Hallo racc:oniare •=• f..e mu-ica a"C'>mpair:na drnmmi e p0emi. ma t''t' la sinfonia. la mu,ica pura. Pttl"hi: il tincma non dovrehbt- a,•cre la ,ua Kuob e.infonic:a? • (Les euh~ ,;, 1 ue., l~, entrm.JOJ111 ri,rémnu11rnphie in,,.,rnle: l.,,'Art Cinf!motogr1111l,iq11e., ,IJI. un. fo Cennania ,·ra in!Anto 11.A<·ito un aurr 0 lihr"ll'l: DPr ~irl11bt1re. Me1/\l"/1, ()(/er die. K11l11,r de, Fi'lms: Deu1.-"l1e· Oesterreir11er. Verl:ig. Wien • 1..cirn:i,:. 1924). nd r1uale 1'1111Jlli,.ree,. O,~la Rfilt'i7..f eos1iene che « il l'incma è un'nrte (j. p:uraliva di cui le acrademie dnvrehhe· ro f:irne n•1e110 deJno di m1,li1:11don""· Tn un SUJ=!C!tlÌ\•o volume (Di!r CtiJt de, Film,: rTalle. 1930) lo •IC.,,o 1eoril"O'>Yi– lup,pa le .-ue idee e le nniQn1:1: ili ..Jemt-f'li "''" fanno ,fcl l"incrn11un"un•· 1,l)no il • primo piano• e il mon11p:1in (« forbi"i J)'}f1k11e,.). rlir ;. fl il r,-,.p:m Ui,ogna eonree-ltarc d.10 n~uuo> de• gh /1,ltlrnllHi ç dei neo cul,ii,ti arri,..a a que~11 111iracol1di gusto. Si p01rà un· rlic dire lor1,e, che ne!t-ltuno ti e&nuri• -,o t' ., ~lìl,rn in u11 i;iuoco .1:imile. anto111:i"f1rituha ribp(:llo ad ~--o 1,Jrbaro. '\epJrurt• il Coc-1><>rn -eµ1mre anche lui 1e11da a qu~ta alchimio rit'!ce a 1.1udla 1>erfezione. 111:i ri•ulta impreci· -o e \Olg:irc. l'roprio nel gr:mdo terraglio tlf·I Cir• co .Amar, ch1.•da (1'111lcl1e ~iorno ha in· nah.Jto la ,uo lrndri venie a q1H1tlro alberi nel 1><:rinu.·1ro tld Cir<'o Mai3i· mo. ubl,i:11110 follo un intonlro impre• vi:,lo: non una (i.-r-a •c:c11l0iciuto alla znoloi;ia. 111:iuno ,trittote. S.·rge. Da R:.mòn Conu."&de la Sernn a Rir• cardo Mord1i. mohi tcrittori OCt'idcntali Atmo -,Inti jrre·i-tihilment.,. :illrutri. nel· l'o enlre deux gu\'rrt·&"• dalla \'Ìla mul– licolore e hi-."tarra dc.I Cirro. Anzi 1n una «rin •1:igion(' della le11cn1111ro c-11· ropea il Cirro. dove l'arobccco JNr,> raggiuni;c il \Crlice dcll"l'mozione con le acrobati" e l"uionc grot11ila ,i ,voi· gc li1•0 nll'ri-~unlo con la p:C\licolnionc 11••cnte ,folle bch·e. è teml.rora la mi• nicrn 11iù propizia allo rictrca di quel• le i1111na,:iniche ~rçonu ollre il M:-nli– menlu et! oltre la I 11ira te"~nrlo un:1 ler;,re di Jlllru attrn:r:ione. Ma quC'ita moda non i, durntn pii1 di •111cllo per lu ,1unlc nel lardo romnnlici,mo il po· llliart'io ~ diYMmto l'cmbhn11 eloquen• 1c e fucilo dell 0 umani1il dobra111c &01• to una fol~n 111111d1era di aganr;hcrot.'I t, rmnoro•n alle1ria. Frn lulli ali i1t1Jlf'O\'vi1i immmornti del Circo ,oltantu Scrpti hn rPtistilo, p:11lrino del primv elcfo111e nato 1n un Circo euro1,eo. Se il di)u,·io uni,·t:ri,al: \'t:ni~•e un'ahrn \·olta. Scrr;e urchbe e: cur11.me111e il co111amfon1e dell'Arca di .\o~ e p-r ~h•:m,i dalle acque bi~ogne• rffibc chiedere aiuto non ai polenti del• la terra. ma a lui. Serge, che do mohi :111111 i:. ,1 critico del Circo de 1...n t\'ouc,-elle• Uuéraires, ha \•oluto for ritorno in halia dopo un ~ulln 4trndo tlel mondo cd intorno olla tenda; non dc,·e urni ro.pirnre a lungo l'uria dello .11lt8'0 IXlCaO11e non ,·uole morirne 1tl'>fiMirito ... - E non 1n:n•a1c ebo. rim:inend.-. d1iuso in 50 ,1c-;50 dentro i;li :inguHi confini dclln 1enda t' fra le quattro pa· reli del rnrrouonc. il Circo po:H per dcro osni jioASibili1ii di rìnnovamenlu? - Lo ,,,i1u1•rv del Circo è lento, ti l\loreni ha un 1a\olo con gallo. Per il On:ddo biso,ueria forse fore un di-rnr&0 11J)llrle, For:e ,c;li amici Tur• tàto e- Pcrilli e Cuernni, fvr~e Piui• 11111(, mt'dt',imo e non li dico VeJo,..a ,.i .d11ft.,-anno laddove .:ome in que· ~•a opCt'J linirnnno ~r c,•eri rirono· •nb,li ur, tum110 e una ,1agione, fini.-ia ruu·,,rn J'tf'1'rico1104ceni unv !lato d"a· nimo. t:hè dowero nelle loro opere 1H:&alln:l \Ol'e c'è che li giuni;n all'ani• mt.1. Che d'ahro canto l'i,piruione la• i:rimo,a !Ì:1 nntip11lica e .sciocca è co· -n or.muti ri1ou1rn10.Son ditcor&i che ai fonno ri•alirc :1 Bor.doni. Quindi uno ,cru1KJlo un impegno perfino ei;age:r:110 di 111ostrar1,iimmuni da quo,te maslur• h:n.ioui t!Cnti111e111uli.Orn in que~to ,·r,-o del Orrddo può daui che quei da– l i çhe mo la fonnu Jxtrere Ji;rade,•ole e non ~olamcnte u me 1,iano negali,·i olla line. Siano un compromu.--o. Questo me lo :,,picE,heranno me11lio sii amici 11alr11t1l&ti. Ch.; ,e il Brt!ddo per un ,•er– •o è ccdc,·ole a tal quoli modulazioni neotulJi.-ie non na•condc certa 4ua 601· 1ili~-ima vena poelira. Può darsi cioè d1e dina~i a questa opera io mi pon• ,:a nella condizione di colui "he guar· da le. opere di 11rtc 11.;1ra11a e le conii• dera allo ~lcua 11lre•ua di opere d'ar– le fìgur:ith·a. Può dar~i alta fine e quc– tlo cli1ron,o lo ,·enni facendo sin da printi1,io che io mi sia lasciato dislr11• re e rentare da una cultura fìpra1iv:1 cho puro avevo dichiaralo eome fono liuona nonna la~iare almeno per on Jmco du ,.,..rte. Anrhe durante gli anni d~l'e u~ briataturc. razionoli,1a cd ermetict1, il Circo. dagli altri diHleg,uto come un mondo onnai lo1oro. è ilalo immuta– bilmcme il ,uo mondo e i clown~. i do· motori. i ravalleriui. ili arrobali. ao· no elali 1li unici p(:r.<ona5.Ji ai quali abbia eonl"Cil..-Oil ,lirillo di ciu:idi· nanz:t. le belle • le beati• D"uhro ca1110 l'odio degli 11strauisti per tulli noi d1·c.-do1i di una cultura ligur.ili"a, wccrdo1i, ,•citali di un lo· chcrello arcadico t: dee.adente è una ler· ribile ribetliooe umana. Una di,per■• la ribellione in cui ea1i 6lC!ti brucia· nu e iti 1arri6cano. Net.,un .tlalo d'ani• mo. nienlc lagrimucce. nienle poesia, niente nrcadia. neuuna panione. Ar te a•lratta, arie Mlralta da ,[Wlbia,i pas– tione da qualsi.a.11i.cntimenlo, Giuoco, dannato 1iuoco di forme. Que.10 per Turca10, per Guen-ini, per Pcrillì che l!IOflO ali anratliUi puri. Lo Jarema ci ~ta in meno a cO!toro co– me un nomo matOJ"o, ,poaato, che 1,i me1ta a .t:ahare la quaglia. Ci tono certi c.p«imenti, ct'rlc vam• 11ra1e, terte fiammate che ,ono proprie della glovenlù. Quando ,i C giunti ad una C'Cr1a~• si richiede maniore pon– dttaleua. Ora io ero \'Cnulo cercando di av· ,icinarmi con molta circospeiionc eia· vani i alla « donna che cuce .e di Cullu– lO che mi l)areva 1almonte chiara. tal• mtmle cflicace, che mc ne 53rc:i voluto ,cansarc, non guardarla di fronte ~pc– rnndo che- flUalche 1ignilicato nucoslo nii ei chiarine via via a falica. Cbè in\'l.'CC<1uetla ope-ra mi 1i mo11rava alla 1•rìnia interamente senza la!>tianni nul– la rhc jo pole•111i a fatica ri1rovare con molto ,olticvo dentro di me. Come a voht' l"i •i ri6ub di J;Uairdare uno ,pcuaoolo naturale troppo bello. Comd ci @i rifiula u vohc di ~u:1rdare una donna 1ro11po hclla. Que,10 ii capisc::c a voler ~6s1icare chè mi pare\·a come dibi pure in pt"in• ri1,io d'~tte in una de!Je ilarue mi· 11:liori, una di t(llClle per coi vale 1a pl"na d'~i mo~i. Arnoldo CIAIROCCHI Dal 1927 al 19-18 e,li ha ~ritto ben a1ei libri ml Circo: Clotrn.s, Giri•. Ci· nhna (1927.) Pive le Cirauel (1930). Le rrondc du Cirque (1939), l~a route de:cCirqu~• (19.W-, Prmoramn du Cirque Il piccolo cenrore embulenl• (1945) e lfotoi,e clu C1rq11e ( 1947). Del Circo tonoece, lorte come ne!'un altro, la sloria cd i mitteri; .olio b 1enda mobile è come a ca.sa propria. I clown~. i ,lomolori, i ca,•:1llcrini, Jli acrobati lo ~lu~no com~ una per&ona di fomi• glia e molto beh;e lo rispeuano J)Cr anlil"a ror11-ue1udine. ln'lnne con Mao• rice Chcvalier e JoH:r:hine Il:,kfr nel 1936, all'Empire di Parigi. e1li è hl.Ilo longh1Mimo periodo di :i.wcrua e. ■P"' pena sionto a ltoma, depo~i1.111e le v:i• lige in albergo. ~i è recalo immediata· mente al Circo i\la»imo. per raccoi;lic· re le :iue imprt:Mioni peraonali éu quello che esli ba definito « un inconlro ..io– rico •· l'incontro fra il Circo M1111imo ed il Circo Amair, fra il più illu•tre c:ipo5lipite ed un giovane rampollo del• la raitza, Dopo molti ~e<'Oli l Circo M11...iimo, sul quale nC•i,uno doi mo· d"rni a,·e,·a mai J)CR!alo a 1,or1are un serrap:lio. ha J>OIUlofinalmente • .-oddi• ;i(are in ,1ue&li1iorni la &Ua&etc di b.a,.. rili, Per que..10 an·enimen10. degno di e.t· ,ere colbCgnalo alla memoria dei pO• •Ieri, Seri;e er.i in ittato di 1rnia e non abbiamo saputo "incc:re la tenia· zìone di ri,-0l1crtli 4'!unkhc domanrla •ulla lradizionale forma di ,pcnac\Jlo che oui dopo ali on-ori del conrlin,,. riacquista •ia ,·ia il auo fasdno. pcn.hè le folle 81:0l'&ono nuo,·nmenle in ct.•:11 uno etrumenlo di evasione intc(iTalc dal· lo r,reoccopazioni omane. Quali ,ono f«ondo \'Oi gli c!cmcnli che ron(eri&cono unilil ai difftte:nli aspetti che offre lo s1~lqcolo del Cir• co? - abbi.amo chieelo a Serge. • Que·ti elementi - ci ha ritpo,10 tiubito Serge - aono indubbiamenle la fanla1ia e l'esotismo. TuHi i mm1hri del Circo, così i più ecte-.i:io113licome i più normali. preaenlano. compo1,ti in mi,ura divma. que&ti due elementi fon· damenlali, La foco che ~i dii all'et1uili· britimo. lo ecimmiollo che e.hrig:i lo faccende domestiche. il ra,·atleriuo the c•cgue il doppio a:iho mortale ~ulL. gro1>po del ca,·ollo. l'acrobata che con l'in"i~ibile filo dei ,uoi voli conr;iunge i trar:e-z:i lontani. l'illuaioniEI:& cht' c1trae d:11 pugno chiufo una monlagna di ,ete colonie :tprono una atrodo maf'- 11ra alla fanla!ia, ma que•ta 1trada è in og_ni ca"<> illumin111a d:.tll'e,otiamo. TI canllo è il F•r We•t. il leone è la foresla ,•ergine, l'orso e il polo. l":trro· bolo è jl mondo d,.gli angeli. A(l('ht nell'r.•o anlico la fonlatia e l'e,olismo erano le car.111eri•1icbc es1enr.iali de,li "pettacnli del Circo. - Ed il Circo. 1ccondo voi, vi,·ri sui BREVE teorici CAPITOLO ci ne ma to grafici 1h•lla narraiium.: ., 11.--uirilmo può a,•C• re un volQrC del 111110pr(}p.-io e imli• 1>Cndcnle. on valore mu~icale che rol l"Onlt·nuro ha wln un rap1,orlO irrnz.io. nalc: e 1011111110 •. At'canlo al • primo piano• vith·o BUlii~ analiua il • r,ri– run 1> i.mo • ,onoro (rumori e suoni iM>• b1i doali cihri. o ovvirinati): infalli an– tl10 rt•I fonorilm ,.,11 vede pouibilili :1r1i~1irh1•. ~ irll•'·U ,·omc. IIUO\'Omt"U.O 11er tr::1•(ip:urnre la rt•altia :lllra,-,.no ,-e• W'Zioni e l'an11,·roni-n,o. <:ii di mont:tg,:,o 1·ome :pc,cirico ci· nenmtornifieu ()i 1,orl:1va in Ru~ia sin 11:il 1926. anno in cui Vi,evol0tl llario– m,wi.. Pudovkin puhblir11 Kinopeciar (Mosta). "'6lraordi11,1rio • l,brt1to ..ulla &tiU.stica 11 ,111:ulla 1N'nica dcllr1 k:cn,·11:– gi111ura e della rt:gia. 'L'autore dc I.a marlre vj ,osticno eh(; il 1110111.aggio, !,a– te m.1e1icu dc.I (ilm. tl.--1,ba e..~e II a f}riori ». fcrm:110 prima ~ulla t":1rla e poi ani nastro di i·elluloiilc; pt:r1:rnlo \'t•de la 11t't'e•~i1i1 delb co~iddcua • :.ec. neuiA1t1rc1 rli rerru •• b •ruule lullo ptt• di-~1111111 f f'Ìllla 1"11,- d r"i:i-.1.:itinlri nel 1e:1lru di J)OM: 1l11llJ posizione della 1, c:1111er:1 • a ,,u,.lb dell'ollort' o di un ouN10. Ahri p<i111·ì1ri di Pmlovkin --0 • no il lema p:••1wrnlt·. il m:ller-iAle pl:t· ,ti,I). l'i,l ..nlir~ ,1,-.1ll"tnf><o t' 1lello "p,1· ziu cinc111111og1·alìco, gli attori non pro– feseioni•li. In una raceoha d:llo l"zioni tenule alla G.A.tS. (Sc:uc.b S1a1ale di Cinemalogrnfia ili MoH"a) e pubblicala u 1..cningratlo nel 1931. Pudovkin non considera più onodOttèO ((t1Cflo ultimo principio: 1)4..'1' gli allori sot11iene60hnn• to la necossili di una coscicn7.tl tale d:1 poter ewii eollaborort' col regista. Fon· 1bmcn1:1lt- è an"he il mnnir1"e!O~he fir. m:i, l"On Ei.se,i-1ein e Alexandrov nella ri,·iNa Ci•n hcuu1,.,, (n. 32 del 19281. in coi ~i r.851:ene il MIOOl"ocome cle- l.'ahro gramlr lcorir.o e regi-la rue:iO, Sa-gei Mih:iilovic Ei~n-tein. pa1roci11:1 invece il monln11@io « 11 po&1criori•: • non un'ideu &1wes.~ e nurratn per me7.zo di elo111er11i che ~i 1,utc.ellono. 11111 1"110 ,.j nwnife•rn romc riauha111e tiella f'()!lisiono di ilue elemenli ir11lir,enden1i l'uno d:1ll'altro »: nl 1)0510dello « sre• negginlnr:1 tli ftirro i, iuggcri&ee co.!ii l:.t 11 novelfa t"incm11IO•rafira •: uno ~l"ht'• ma "ul quale il reiir.ra -arti~111 rr~à. im,,rr.,'"Vis,,n1lo duruntc b la\·orar;ionn im1na1fr.1ture r t<f"f)ut•n,:(•. Il film. (O /ormt' szct111ria: in 11i1tlfe1Pr1 lle,lin!$CO• vo Torgpre<brvo, n. 1-2 dd 192:9\: ,t;;rif!otl11info i• rrttf,: in So,,ie,.\COc. Kinl), n. 11-12: del 19H). Le teorie di Pudov• kin e di Ei5'Cn~tcin banno ri9uhn1i ei· gnifitntivi. Una forma di montaggio rer10 non ,-alido e ,1uello ucientifico• o • arbi1rario _. di Dziga-Vcrtov. in quanto dii l!("cei,si,-o valore al • mirn• coli~mo,. della «camera•= • la mac· china non !baglio. il 11uoocchio è .. j. curo, prtc.j6"0. infallibile• (m11nife,s:to del « Cinc-Occbio •· 1921), Dai prinrìpi di Dziia-Verto,• IM'f!l1decomunque le mo!lèt' Han .. Ritbter, teorico e regi!l:J di rilm a.itroni. per p0i ottemrnrli o riel:i, bornrli in Pilmgqnt>r ro11 I/cure: Film– /re111uk 1.-ori Morge11 (rl. Rt-ckcnllorl', llt•rl:n, 1939). Riru:111enrlo fermo nei preupp,o:.li di un • cinc11111 C'incmolOgra. fico II e del rilmo qu:ile b:i:aedcll:i poe– t1i:1del fllm, 1"01,erolore te,leAComnmct:· le !)059ibili1à :.trli~tit'hC :.tnch(' al rilm e.un trama, btlclo,,o quf"tila @i basi «11 1111:1 epccic dj « n'.'porlalte ìl rcnli.!ilit:o e ,in 11110~n:.tri.o :1(f'umt:1111f"nleelaho- Uu princi1>io en1111rin10in Kir1,Jptti11r rlù im·ect l':in•ìo alln teoria tli 1111 al• !ro 1c1lt'<.cn:R111lolr \rnlwim, « Tr:1 p:.li :1,,cnimen1i reoli o la loro ripro,lu:i:io· ne éullo """hem10 u-ri,•f' Pudo,kin • e3i~te un:1 Fronde e .!iignifitati\a dif– (.-.N"nu: in (IU1'<.tadifferrn,:.--. ~1:i l11ll1o pcrcbè ignora il lu,=-0 de.ali bfperimro– ti pericolo.-i. 1..a pi~la non ammette 1'in– .,ucccart0. Ogui numero, prima di essere pruenlato, deve CSltte meditato e 110• dialo in ogni par1icolare, in modo tbe rie.-u di nM>Olulaeviden.u e di aicun cflicada per il pubblico di tulle le ca· 1egorio t· di 1u1H i paesi. Ma. ap,pena una nuova iuvenzione è lanciata, eswa c-ompio irnmedialamcnte il sjro ciel inondo. Perciò il Circo, r.lll pur lenta· mente • .si rinnova in tulli i ,uoi t"le– menti. Mutano le M:ene dei down,. fi perlc:i:ionano sii eaercizi acrobatici, ,i e,•oh·ono le e,ibizioni delle belve. La (anlatia. tollecitala dal nomadi,,mo. aco• pre awrodi 1conotciu1i. Un giorno ve· drcmo ,ull:t pi,ta ali uomini meccanici ed i clowns•robot .. : .Di queato mondo, ne.I qnalo l'imma• ginazione pura prolifica eo11 rilmo len· 1iuimo, ma .,ent.a appi1li .entimentali e al difuori delle avventure letterarie, Stt. gc non ha •ohanlo 6Cnllo la ,toria; ma ba crealo anche un'iconosrafia ,· a.ii, · .,.ima. pttchè come Jean Coc1cau, r.gli di~egn:i. Perc-iO. a conclusione del nostro col· loquio. abbiamo cbie.10 a SeirJe 1102 .11intei"idel Circo ed un'impre&!:ione rn· maiu. mostrandogli due lo11i bianchi . Egli ha ris-potlO con dae disrgni. li pri· mo iJi in101ola La bella e la bestia, men· tre il l!Ceondo è il ri1ra110 di un Pic– colo C(JntOr~ ambul,inte che Serge ave• vn incontroto nel ~uo J)"imo itinerario romuno. l'tlohi lo ril:Onotccranno: è il tenore della minu•cola « lroupc • (umiliare monlala ron la propria orchestra rudi• mentalt, tu un !riciclo, ebe ha ba11u10 tulle le ,trade dcll'halia del Sud in que· ,to ansosciot.0 dopo1uerra. 11 padre auono l:i fi•armonica, il figlio maggion: è alla balleria. e la madre C!!plica le man~ioni del bunafuorì, mentre il pie• colo t'anla altern:indo·i l"On la gore)· lina. Dopo 11,er appo,,to l'uhimo tr.11110 sul fOf;'.lio, in ,ilenzio S"r1e è staio ri– JJlf'l!IO "iolenlemenle d:1I pr~lip:io della p::irola ed ha t'lclantalo: - Qut 'f.to è il principio del Circo! Glovennl CAUHDOLI ciò che fo del dJll;'rua un°11nc•· ln Film nb Kun,u (Erno,,;:IRowohlt Verlag, Ber-– lin. 1932) A.rnhcim evilupr,a ques10 prinl'ipio ponendolo al cc.nlro della i1ua indagine. Nel primo e secondo ea– l)itolo del libro analiu.a infoui •li e• lernenli ,.1,a l'immagine dnematogra6· "Il non ha in comune con quelb TCale: dalla bidimensionnlitii dell'ioqu.adnilu. ro alla limitazione del ('ampo. <blla 111:incanY.:1 della wntinuitù 1,p.1z:i:1lee temporale alla re.l:11ività delle propor• zioni ,ino allo tmarriruento, in alcuni "n-i. del tot'nao di e&lliC, fJ 61m, dun• que, 11ur eembrando riprodu.zionc della re:ihi non è un meuo mttt:mico r,er .i.tam1t3re b , ila: « i fauori differem.ian· 111i II rnnferi•cono al cinemo poSAibilit.i ur-tislithe peculiari. Da que.:.tc conclu– t1ioni {' lop:ic 0 t'hc l'Arnheim giw1ga a negare 1111 i1111>icgo tre:i1i,·o del !,()ooro, del colore jJ dclb stereoM»)>ia. In o~ p,o$i:r.ione alle ICOrie ru46C, 11Hcrma cO. munque che il monlaggio è sì elemen10 C6"Cn:r:.i11k•. • ma ant'he i ~ingoli peu:i di pellirob non "°no uff:1110 mau:rin infonue. 11111 giit prodono ar1islieo 11: e :11 (Jlltt-ttlo.c0n 1'1\rnhcim, sono Rirh- 1er e Croll (film, 1/ip ,ment,lttl.·1e Kumt: C. 11 .He.--k V<Tlt1,:.J\lu('nrhen. 1937). Sui " fonori dif( crt:117.ionti » JJOgg;ia urll'he l'inglef<'. Ra)mond Spottiswoode. Gr11111tt1<tr n/ tl,e Film (Fabeir :md Fa– l!er, f,.,11d1tn, 1935\ è &eriHo con menta. 1i1:'1~dcntifica: le tlefiniz.ioni e lt1 1:1- belle :,nalilicho ~m, 111ohctra li· ouali ,,uelb tli • anafj-,j e ,,n1~i 11('1film» in r11i •i ,li:.linguono on'onali:.i per 1a •lrullur.i (,.olnnna -on<>r.t " "i•i,-a. fai• />agino 5 ILVOLTO DELLE RIVIST La crisi QllflOlt (o.'tiJsiMi """ fklk "Jalf"rit prlltlt t dtl lllltlOrOtip,o1r•'"'• di'"i"""o ~MtltG ddJo e}k,cJd•, di– ll'tallo o ou,/101111 do ..ltri ritUo,,n) tllt peso swlkJ 11011,0 tdlloria, iN.tldt 011tor pli. dt1,Gt11r11ttno.lit 1"bb,kodco11i di n<ttt1,o tlte han110 wn pwbblk11 /irtlll4lO. "Stoml'(J•t" i Olli - dktrttMO - OUo ,,oko, , p,e, "°' , MOfivo di rioio ,10 ,.rutilo d' 11110l!<l ,i:tlJtt, di ,o,.,~ ,., lo rt.dst~uo di qiullt ,rou.ui oUe di/ftto/14 dtl '""'"'"ro, COlt QIUJIO '°'' uro intt11dU,,no 1a1IPN411ifl,, lii 11c>II',. solldaruftl t.'lrlO qeKi ,niodt.i:i imlwi•' tÀt ili Nrio ,.,odo O!IOt'OIIO lo "Ost•O todt11ro, Qo/Jr1 ell• o/fri,e oi ,uutri ttt1• •i "" wu, ,O'-JOlfio ddka sto,,.,- id– te,ori4, 4,rfe t di potsitro i11 1t11tr1 lA ,w&Slt: u, tt1I :,i,, i.io wrrtMO rkllia– MO...do (Ollt"lldo<st, so,011110 tpuc,itok rJGilorc>llCUi~ptloU,rl. Il percbè di •· Arti belle,, , Le orli b&lt •• che tono ct1 al bo IICIOOfl• do aitno di -,Jt,,. nacquero dall\,ncootro di due Idee: rormatlva l'u.n.a, Jnronnatlva l'alln.. F«– K, I• Pf'..m.a Idea cel.an 11na crude &mbi-– dont, e non u.pp ,. a.mo tlno • qual punto • l.l sui poruta a tecno; l certo, l)CT6, ehe La fun~one di .ArH bdle d è dh:n0ttuta vaUda, non05WIIC IKUl'IC', dlfficoltl, app&rntli CIO(I· 1n.ddls.onl fo,mall. L-. vila di una tlv\ala d'ute In ltalla è diffidlc, non ao!o pcrche tO!o.-o che: avre.bbc.ro tutto l'lnlere,.,,e a "°"tc:nub. \O.-n: bbc.ro farne una pa!e.itra J)(l'10lllllc di pokmlu o di autoo– .alta.zi0nt:, ma anche 11t.rcM la. vii. artl4tlca ita.!lufa è a.neon asaanclata a dtl mlii PfO– vi.nc: !ali, c:he non rluc:ono a dlla!anl In un'U– modcra di tuperl,;,i-c comprentlont. nu.on.ùc: mt.nla 11 bl,osno sJ.CUlOdi chlulre I problclnl dell':ult. moderD.1., vk:nc c:hcOKrillo In una ..-.'.alork che non r18ponde plti alle alscna: alt!cbc del 001olro wnpo. La. critica d'arlt, da p.ule Ji,-UI, M tnwa oggi In 11udla auana. pcald~ dlt. po.O pa, raaoiustl a 11ud tak cap,la.rlO Il Quale tro.-an• i.bi ln pieno Oceano tol p!ro.cafo t.ht b :i.equa da. Nit.e le po.rtl, In.late nd tcnUUTO di tamponare k falle •sucdo del dlverslri di ~noi.-ra. k#Z.A. prCOCCUl)U"II do\'C andtl & abatte-rc la nu-e, po.cht pcnu u:f ~ auo che prtnu.o!KJ,1,quakhc:..-ntolop(W1t:riaw.l• \&m,cn10. Un:.. crilfca c,l~ll'II., oav.pntc a bai~ xllonl nc,lb tcm.\ di uaumctt dtllc rapon· "1>!1ii.\, non può fare altro dic 1umcntue b. g'.l ~dc codf~lont clic Qlt,a.e ntl campo ddle arti llsund~. I:.. .olio urti •p:UI, s! pu6 notaie oni dic la poal~ dc::U'utltt&, ll'fl ccnuak, non l: dlYt"n.a Del rtsuardl dc:Ua proPN opc,n, 1.4 «indodone dc:li'a.tie l: q– lt"l~ :a un c.ompleii.lo di lnfukwltà ebe oc. dipende .ahuuo da.I cri1ko e dall'artilta, t urta condla.one dic trUCtllde I limiti di al· CWII concc:lli 11'1.dl.don&]I e, ti kknli6c& COG le nUO\C c,,lf!;t.Ale -'O()lall e.be. non ,,._ono CII-– Kre Ignorale da oCMuno, KRU corre,~ li ril,chio di Jraabbiao:l In una pcsbtone amori, la qua.– le m>n può rhlolvenl che In tocnp.-omcllO, tn. ccrlc!.ua, ducubruk,ne 6ne a K llftl.a. Sdi> cb una iJlntc,,I nuOYa polti naaeue un•~prn..one d'arte ehc. rlaasurnc,ndo acnlalmffltc 1•tte k ~p:rleru:t" vive del notllo tc:nipo, J)(llla dcli• nure In modo •dturo 111 orluontl ddl'1.111t di domani. J urnb,amcnll funambolacbl a.I qWI cl l&A– no u.i&tcu: molti artl&U, cl dkono cbl~– k che alcuni di -1 IIOD ~IIUIO w.r.-nlc che ((N TO&IIODO, e ,1 trulUllaDo cotl I Ptl'· nc::llie k fgarbie come i b&mblnl aulla !IP•&· e :a, eattn1c,11do e ckmokndo lnlni«rouamnuc e manifettuionl della loro lmpo&aua uc.a– <ln. Sino a quando ~ ti ,art. openl.a IUUI -c,"c,zkln'e: l'Mlicak tra atllltl e PKOdo utlslJ -che potrc, bbt.ro csacrc DtaNl-11 111 lmP'cshl e mestieri plb udii a1b collelllTltl - •– KmPl't lii pukolo che I mediocri .--,pao I misJlorl, come In molll cui t sll ana1u10 Ope,rare tale w:lciione, eonic per 1110Co •PoG· tanco e-, padualmcalt, M'Sl'lalue i •~a. uac,ndoli lnt.hc fuori dall'ombra in cui •~ tarl~<nle a,n.:ano rlfuslanl, par d!cnhl. or• 1od'°- 6c,reua o ~111. t anche Il compito che d ,luno u..4untJ, con tuue le slole, I do:0. rl e- le ddusk:.11 cbt un impqno di tal lfflC'C– -....._ D'ue le: maalori lnformuionl pouiblll dc:Jlc :ntl,·ltà e delle manU~t.ulonl art!91:ldle che •i ,volgono In Ila.li.& e all'utero, e MSRa.larc. qiun. lo vie-neag(t.a10, dlKUNO e rta!l&uto Ml cams>o delle-ani fil(Urativc, decorative, e, mlaort, t UD complc,mc,n10 lndl1penu.bllca quella dotumen– t:ulone che, r1on ln1trt11a IOl!IIIIO &Il 1U1l.1I: f crJtld e gli 1,natod, ma lutla la cullun In ~n«ak. k.1,ndtrt. l.:a parte lnfonn■tlva ttm– µro p[Ci viva e ■u'ornaia per farne uno strume:n•o di .cambio e di cOClOIOn\A tia J>tt rtbl che per gli IU'llllltr1 cbe. •I ln~ra- 1, 1.no ddl'ltalla, t uno dd punti e,acnzl.,ali di Arti brlfr, ln modo che dalla fusione anno– nka delle d~ ai~n.iie, k qu.:all IOtllntcndono le due Hl« di • fonrudon< • e di , lnfor• muklne ,. si PQlf,Q col tc-mpo du un.a Y.sl~ nt: p,anOf'&ffllQ d'lralemc: dtl pcobleml e dt:!k reiU.uu.onl art6llchc ltatbM. • St: poco o mollo t ,tato fatlo per ns&lu.u– lDC'e !ali obbtc.ttlvf non tocca a noi Il dltlo. I.a ttr.r.d.l t lunp e dlfklk t, .al M. 111 vo– mlnl ,orio • deboll -. e- nol 1b.mo lontani cbJ p,ani~d a del claant.1. l'Ofll■mo finln: r1. t«d1.ndocl !I moeto che t:nnco Oall'Os.Jo J.Ubc: per 11. , Corba.cdo•: lo JOttO pl.uo !,o - u... seni. Guido MAIIHILLI tori difrcremianli onici e non onici, 61- mici e nalurali, 8ta1jci e dinamici) e un'analisi degli effetti (vari tipi di monlolflio). Con Arnheim, per quan· lo riiuarda il fonofilm, è Paul Ro1hu. meglio cono&ciu10 comi, •lorieo: • ;I -'Onoro è un tcnlalivo 11!16urdodi uniro duo arti 6Cparate •. Pt'r lo &1000 teo• rico inglcae. che vedo nel • dettaglio » una-grande peculiorilà del cinema, e un 61m è onz:ilullo un modello dinamico o armonia (ragaionlo con la ripreM e il monlaggio). imJ,Oelalo 1,ulla natul":t (il mateiriale Pf'C'O, prd'cribilmente la reahà), pilloriea.mente governato dal– l'impiego della luce e dal mo•imenlo per la rrc:a.1ione di immuini viaive, drammalicomente aon-ello dalla p&icolo– glll a (The Film Till Nov,, A Sun.-ey o/ the Cinmin - flOConda i,a.rte: The Theoretieol - Jonath:tn Cape and llar– rison Smith. Nrw • London • Toronto, 1930). Quei-ii. ed :ihri (da Léon MoWAinnc a Timoscenko. da &;e Elliot ad A.n• d~w Buchnman) i tcoriti cinemnlo– p:n,fi,.i, i libri dei ,11mli ,·engono ,cm– lN't' più divulgu1i e, nei JX•eroid'ori~ine .; fuori. I 1r.ul1111orine prendono le mo~e per nuovi lrallati: 8i ~ano. d:1 noi. i ca•i ti.i Uml,er10 Barbara (Film: soigctlQ e M:enegf(i«tura, llinn• ro e Nero. Roma. 1939) e di Lcai11:i Cbinrini (Cin~1t1rt1grafu, Cremone1c c. di1ore. Roma, 1935: Cinqu,e capitoli wl film: F'.di,-inni l1ali11nc. Roma, 19l2:). Guido AIISTAICO

RkJQdWJsaXNoZXIy