Fiera Letteraria - Anno II - n. 44 - 6 novembre 1947

Pagina Salve mini MOLTO, tanto tempo fa; morì a metà .inno scolastfro il prof. Giuseppe Stocchi, insegnante di S1ori<1 nel Liceo Galileo d1 Firenz:e e ,,enne a sostituirlo un giovane profcs::,0rc, Guetar.o S."lvcm1ni. Questo semplice atto di ordinaria ammini– st-razione ebbo -su noi studenti u.n significalo molto profondo, cd ceco come. Lo Stoechi era un vecchio insegnante che prover,iva dalla schiera pittoresca dei profcS$0ri risor. gimentali: potriotti, garibaldini, veterani d\c avevano ricoperto cattedre per benemcrenZe nazionali. spesso senza avere una laurea o un titolo accademico, (si trovava fra loro qual• cu110 che era stato prete e poi aveva gettato via la tonaca). Sui tipo di quel romantico Lui. gi Cunltieri. roman%i.ere popolare e autore drammatico. marito "Separato di Giacinta Pezzana. profossorc di lettere italione ~1 Li· eco di S. Rcino che un suo antico scolaro, Francesco P.:astonchi. ha ricordalo recente· mente in un capito!o dè libro Ponli :sul Tempo edito dn Mondndori. Lo Slocchi ne:, ~era però, ir.tcndiamoci. un 1inprovviAA1orc, OSKAR BARBLAN: Disegno .aveva follo brevi monoJrnfie di storia roma. r,a antica mollo apprezzale: e Kriveva, su -di un giornale: quotidiano, cor superbo f»CU· ..donirno La mono di ferro, dotti artico.li di po'1licu e<>:era, Ma cm pcdunlls.!imo, p1si:no lo aclrlirittura, Quando arrivò Salvcmini fu come umi ventata d'arin improvvisa che penetrò in quel placido inondo di Vii, Mmlcr i. Egli parve a noi un uomo di unn nuova età: già quel suo pa3SO disinvollo, s,;ru12.0nuto, 'quella sottile barbetta un po' ~pe!acchiat:l n punta che incorniciavo. il viso lungo e gia.· liccio le lenti col\ il filo fissato aU'occhiello do'la · giacca lo faccvuno nppnrire diverso dagli a.Itri a cui eravamo abituati : lui poi pugliese 111 meno ni colleghi lutti !o~ni e se!lcntri.ona1i. ~I rnscurato nel vestire, dall..i facile e irruenta pa~ anhn;1, con. una in– f!e.M1one meridionalcggianle non moho .av. vertibilc, era diversu dasrli altri inse,a:rmnti, 1utta a-ente autorevole, d"ordinc, patriotti di stampo liberale moderato. Non aveva la br;.· la pelliccia di Bcrto!di. In tub.'l di Linacher, le falde di Eccher dal.l'Eco, i: 1zi:1ribaldino del '66. uno dei fondatori deUa Dante AH· ghieri. che si anuolò poi sell.anteni~c nella •guerra dei 15·18 e tu prohlo$SO capitano pc, merito di gut!rra: Sa...,vemini avevn un';uia un po" iromca e ,,ggr~iva, eppure anche molto cortese e '3cmbrav~ nonoslante 11 lono di 11upe11ontà che sub1t~ avverlimmo m lui. ci 1enesse 3 "ln.scgnn,e storia in quel Ji,·i:v di Firenze co– sì reputalo. Pochi nnn1 prima egh c:ra uno .dei Jnntj gio"anolfi merid1onoli venuti, dal fondo della C'tlab11a, del Ili Puglia, deLla Si. <:ilia. perlopiù con un m<111tellucc10cii strana foggia sulle spalle c u.u lal'IJ:o cappe lo nero .. n cer.cio a studiare lellc:re nello nos1ra un1· veniitù ~he allora si ch•nmava istilulo d1 S1udi superiori e di pcrlez,onarnento. In po– .c.he leziom scnummo che: i n1elodo del ..-cc· ch1 0 Stocchi era qunlcheco~ .. di superato e qualcuno. abituato al pedantesco modo di •sludiare rimpinnse i quaderni in bella cal– ligrafia,· le matilc e 11\i inrhiostri di vario ,co!ore Salve.mini ccminciò a dire che bi· 20gna~a cogliere le idee ienero.li dei fotti. -cl:ell.ccose, non fermarsi sulle minuzie. Nien• te date precise degli Ottoni, dei Sa5soni e: compagnin bel.la: se iii diceva ·· prima. $e· ,conda metà de( :.ccolo tale ·· bast,,va. come -cronologia:. poteva ba11lare, Sforzi di memo· ria mai. E nell'enunciare oucsti auiomi la .sun pa.rola prendeva un calore audace e qua– ~i spreu..ante. Non ci Ieee quasi m.aj ndo– perar~ il lihro di lesto, che era uno dei so– lirj 1nanuali irti di date e di nomi, mn fa· , e.e.va lczio,,e (uì, rapidamente e caJdamc-nte. .Si sentiva l'oralore abitualo a parlare in pubblico. Ma per l<l Rivoluzione fnincc:$e: "llello spiegare, and.:.va più lento e così s1 riempivano partcchi quaderni prCZ,losi. Quc:1· le icxioni divenlaronu il volume La Rivolu– zione francese che c.1li dedicò allo memoTia -del suo veneralo maestro Pasquale \/illari. A poco a poco l.1 .storia ci ttppMvc com~ 11.ma (ervida intl:"n:ta olluahrà di forme, d1 professore passioni. d, lane; di a.2ìoni e reazioni, una cosa viva, non già un su&->eguirsi di pagine fredde slamr,ate con norni r- cognomi, con date di nascita e morte. Per.JOnaggì. fil1ure. éenchi di Imperatori. Papi. Re, Cer,trali, Condollieri che ci erano parsi jmporlanti con il predecessore St.occhi sparivano nel nulla. nell'oblio: Ira e.ssj spiccavano so!o quelle figure che avevano avuto una reale impor– tanza, e che . .i. distanza dei lompi, appa· rivano e~re vistiuli davvero. E via via pio· vevnno qud b o.sservaz1u1,i di pensiero che a parecchi scolari :sfuggivano e sembravano loro solt<1nlo pnu~ di riposo del professore. Invece, erano le illuminazioni intel!igen1i che rendevano vi1Jibili le strade .Percorse dag"i uomini nel fatico't!o scorrere dei secoli. Le ricordo ancora n.lcune di queste i!~u– m:r.azioni che frullificarono poi nell'animo men!Te allora furono come un seme nasco. s!o ne terreno. · · La scoria - diceva &lvc– min; • non deve nè accusare nè difendere nè condannare r.è as!!olvere. deve spiegare ·· " I fotti hanno importanza non in sè ma per quello che le contingenze o igli interessi vari dànno loro: se ace.ade. per esempio, ur.a zuHa. a ,New Orlenn;i, o a Marsiglia, dove alcuni operai ital ianì siano uccisi o fe riti. la cosu ha importanz,'l, ha conseguenu se i vari governi vo~ iono dargliela: alLri· menti il fauo resla chiuso in sè, è come non sin avvenuto··. L'osservazione crn impres· siona.nte, pareva cir.icn ma dopo. quanle volte, nei corso dei formidnbili o tra1Jici av. venimenti entro cui si.amo vissuti. me la so– no ricorrl.1ta rome un~ v.-,itil IAoidaria An– cora: " Una notizia folsa ha lo sles~o va· !ore per provocnre una determinata azione di unn notizi.t ve1a •. Oppure: • Gli av· ver.imenti storici risultano da: concorso ..li clementi complessi r,è si può distinguere- lo elemento ideale da quello eC"o11omlco o da quello politico,. Ta volra queste nsscr:z:ioni parevano. ud alcunj scolari che erano, per nbiludine pro. pria o di .famiglia. imbevuti di spirito, per dir cosi. filisteo o di temperamento, sempre per dir così, freddamente matematico. cose vaghe. parad~si. voli poetici! e pcns.ire che Snlveminj soprattullo n questo tende,•a: a farci diventare precisi, schietti. impassibili os~rvalori dc) fatto -storico! Come ir. lutle le scuole d'ogni grado e d'03nj tempo c'era qua!:cuno che avrebbe voluro c.ercare di prendere in ~iro il nuovo insegnante {s'era a Fir,:nze, paese di freccia• lori molesti). Salvemini portava un largo cappello a fungo buuato a'!a brnva sulla testa. A que· Cùnitero A F1REt-1ZE 11 cim1lero degli inglesi è quas. 1 un 3cgrClo per i cittadini. CoslrUllo so· p,<J ,un ooa/e di terreno nel mc.:.:o di pic.::.::a Donalelfo e circondato da un alla muro, il g,.uoco a;chilcllonico dei monumenti fune· rari si configura in panorama di ornalo te(. rapicno che di poco l!OOra1Slano le p ·'<Inie. Vtt molti e molli anni ne3,uno p:ù vi è scp• pollito, nè, per colc~fo niolilJ'() determinalo da legge, IJJ polè cnlrare Robcrt Brot()ning, lungamente soprai:uissulo afla con.:5orle, Eti– sabeila Barrelt 1 dolce poefessa, rc-g'no del sacro ricinto. La pia.;:..:.a, con parie delle pross.'rne oie (dc,:li Artisti, dei Della Robb,a) è obifota da pit!ari. scultori, poeti. sludios:, taluni 1.,-olente1i mondanJ e mondanamc:ntc noi:, a/Ira· clic magari /ic.nno gloria ma ,lei quale il t:J,ugio non è conosciulo, rcslando lecito Pensarli o Parigi, Londra: o magari '.'.n qualche 11!10 di recond;li arcipelaghi. Ne deri11a. lrn morii e Vrli'lnli, ,cn$o di con.,uc· ludinc /ra~ccsa in relc tl ,apporli, 11oncl,è astratti, ma consacrali do una di1Slan.:o per cui di lJÌorno pas.se! lgÌa d. uomini. lra/J:,Codi lrunvai, _luglie d, macch.,ne, ~lolmeano lo smarginarsi via della uila terrena dal silente i1SOlar:s:; dctl'a{fra. li., di sera, le 1..'U• pc ombre schiacciano felli:sai in ,ola dli· rc.:..:.a d ! profilo: per wla clr"aro di luna n'sorgc lo s~nMio boeckliniano defl'lt1ola dei Morh . I bombardamenti dal c.'c/o picch larono un giorno anche il cimitero, danneggiando tombe illustri: queUe di Cli:,obetta &,reti Brauming, Walter Soi.:agc l.andor, A rllwr Clougli e France, 1Willon ·1 rolfapc. Ma par· IJe che ,alto i colpi le rea.:ioni fanlomat·che fossero minori nel monda dei morti: per largo gira d'inlorno. oeri fantasmi. appan:ero le case squarci'ate dei oivi, a rioelarc, sui muri o ro:ta o celesti di surrea/:slici inlcrni, sospe:ii clementi di termosifone, linelli de– serti. squallide gabbie di canarini. E i/ ci· milero, ar;endo sepolcri 1Scoper<:hiati bensì, ma non Pericolare di mura, anche in ordine allo conforlci;;ole ipole#i che dol)e una bom'• ba sia caduta diffic'lmcnle un'oflra 1.,•ipos• /IO cadere, diucntò luos:o a rifugio umilmen– te cordiale. così c/1e ben oltre i l1mili del· l'ant':co ri3pefto dalla casella dei custodi fio– rirono nei giorni del bucata Me,c di ~ian. cl,eria • Or, sullo scorcio dcll'C!Slale. ,ialtale lo tombe 11'è aout.a una cerinion·o poetico, t' anche• rioelalrlce, P0rcl1è durante una lun· ga ora l'area del giardino non è p:ù appor w :scl,-iacciafo nel sintetico profilo contro cui nolturnamen/e andaùano (e andranno) le coppie dcgh aman.n c.a1ami1a11 da <,runa altro.:.ione come farfalle dallo luce; apetla. • 7 da Firenze tempo visitava lt1 cillà del Giglio il Re del Siam. che s1 chiamava Paramandrer o qual– che cosu di siml.e e che il popolino cam biò in Parnmindo. Girava per Firer.z.e <:o· litui con un codazzo pilloreaco di di~nitari orientali e aveva per copricapo un cappello molto buHo e un pc) somigliante a quello di Salvemin1. Ed allora c::i fu qual'. cu.no che volle affibbiare al nostro valoroso ~torico, s1orp1ando ancora di più il nome 9tameae, il nomigi,olo dj Tamarindo. Un giorno in cui lii faceva una esercitazione scritta d'esame. assistenie Salvemjni, e ,.'afa era grunde agli ultimi 31orni di .scuola. uno si alzò e disse • Posso uscire> non ne posso più dalla aete, Vorrei andare a prendere un tamarindo .al bar di faccia•. Era fo.c.1lccon tale stupida scappata far ridere la scolaresca tesa r,eUo sfono del lavoro. E inveee la freddura c..'ld– de nel vuoto e nella noit:1. NOVILUNI di PIERO BIGONGIARI I.,. fout.' 11t11•1gr111u s-0110 le 11t:que r la gi<n..ic11ti, i: ou;erta se la, s1w pc,w l'ha fattu vivere u se per essa tor11erù qualche altra. cosa simile u di1,ers11, 11w dc11lr-0 tulta questa. sojfoca:;ione qualcosa, che .f;e;g1iita ,, smeutire esiste, 1(1 lcrra triste lui il colore d'elle palme c,pe,te, il luo Jisso occhio assw·ro sulla ina:;zurrilo imliffere11:;a vibra come un lampo 11rll'o/facifc'i. Esislere, ccira, (' t111co·raricor<larsi che esisti IH. Dopo, trO\•ammo un Siilvemi11i çhe non :ii era tutto scoperto a noi. con quel!:i sua in· sofrercnza dé l'astr.alln e quel :ilUO quasi ta– natismo dei concreto e con quella che (11 detta dni suoi critici • siste,natic.., incor,ten· labilità 10: !o lrovammo quando dal 1911 al 1922 creò d1re:ii$e J! in gran parie acris.se •i bartagliero seuimanale • l'Unità IO dove 1 prol>emi della vica italiann venivano svi• accrnti. crilìcari. polemizzati, con arguzia de. molitrice. con enugia ag15ressiva che ~evav.. il pelo. Auaccalo da tutti il S,1\vemini del· J'UniJà plasm~wa la sua definitiva fisonomia di rir,nov.atore indipendente e, t:ievoc."U1do con rispcllo i.. periodo eroico del sociaiisrno italiano dal '90 al '900. vcleva che, terminata la lotta 1>er !a JibNtà, si ricostruisse. oml3i su tutt'altra ba;;c la prassi del n !olla poli 1ìc.n ~ soci:1le. Qu<:.Mo fog!io che ogni selli· mana procurava bizze. proteste: clamori n.ei suoi molti avversari raccoglieva· però intorno 11. sè poche ma ;:mlorevo!i firme di genio concorde. E uno che era a:tli antipodi per convin:z:ioni religiose da que".le del Salve· mini, un illustre barnabita, il padre Ales.san• dro Ghignoni, in occasione d"una ~orte~:: polemica sulla guerra di Tripoli e sulla guer– r.:1 in genNe, diceva lta ('altro: « L'Unilà diretta da '"'i prome1te di essere ìl fogli<' della vcriti, 11. Le acque so,io Josforcsceuli, asseuti. d1spcral.f di seg11r'tare dappertutto la loro fe11la oscilla~ioue srnca gridi, il cw.>.-r 11011 lu,, altro nido che 11el petto. Si s·eg11itaa sparare 11/rimpa~:;ata .rn 11n morto fino e, e/te esso nor, ritornerà 1.1i-vo. I.a ;,1ifu è tulfa it1fon10 alla morte ,ql/fa q11ufe si seguila <i sparnre con 1111 <1c,:-c111in1e11to ormai similr ai/a dofrr~=,a. I-:' fru:ilr dire c111dlv clic 11011 si è n1u ,,uello c:h,esi è è solo drJ!li 11/tn clit' 11011 possouc, dirlo. Servizio di stazione N in,l:1 Li~i e tvrnutu alt.i 1, piccola acca- 1 Wind :in ,Jamaica .),. che n-011sa ri11\·Cr,,:jan· dcmin ,> di ca-a \\:i;nelli fremcntè Ji ,·e· cora mdl aver ,scr1110 un romanzo tanto bel· nc:rh,no entusia~n;o e di fiur•:mtii,a i1idipna- t~. e e.be.8 è ro,"lnato l'ispìrazione col far· ziouc: « Che Firenze .ii desti 0 · è perdu· &1 1..-o&n~1re nel fa5.~0S<?ca~ello. su! •~1are. ta ! ». L.J vecchia cortigiana J>4U"ala delle stanze dtvcrse per .1 d1vers1 ~tarh d an!ma,:: equi,,oche sale .:.ellcmbrine lw turbato il la t~rrcu_a 6Jl~t~ulauva .. ~. s.alet a naut1r~ ... pio ,ate mugellese al 1 ,umo Ji forgi i sctuu- Mu I suoi osp11 s011 fet1c1. e. sul .eo~od1110 Liar ~r gioie di (Kmiglia quelle 1olte 1e.111- du notte. trovan sempre una cop1n mtonsa p-0r:111t:m11cnto jn prei:tito: 1n:1 tale è do: di « A High Wind in Jamaic.u. D. Quunlo al to il fon·ore delle :unoro:sc ~ue dçi,crizioni riaver.si . neppur Dy);Jn Thomas l'i riu...~i– chc Hn)oguole fiummelle d'im-idja han ,·u rlo1>o che un nostro ~ladia1orc della guizzatu :-in trii il :-:11!inme dei v,·li 1 •ri alla p,~rurn gli :i\'ev:i confidato J·a,•er 1rudot10 fo!1d,1 nel. !'~l011o·•tud10 ~>a,·u~amenle ace~- in 1111 <imu"lo d'ora un poema che gli f:.ra 1;l1cn11• t 1.I Nlro h 11 ~111gl1101.:1::uo:11 F1· . 1• I I rcnze :! dcre.li11a! Di Firenze pill nessuno c~.:.ta10,!.re .111~1 'I avoro. ~enza metter Hl Salvemini, sempre in continua ~voluzione di sè stes.30 e del suo pc :nsie.ro . si allon· ta1iò rapidamente da c1uel'o che per I ui do· vè c:s!lere, come tullj i ricordi di inizio. co!la facilmente dim~nticabile per una esistenza compless..i. cioè il .suo inse,1namc;n10 liceale, mn negli antichi scolari del vecchio Ca!.iko di Via Martelli son rimasti il gusto e la ~d– di:jraz1onc d'averlo veduto e avuto così vicino a loro nella giovani;e e iinpctuos...'\ vi• gilia delb sua prima affermazione r..el cam– po degli studi e delraz.ione. .j t•ura ! Firenze non auira 1>iù nessuno ... ». 1 11 n1to 1 .::1nraz.inne. .\uimo. :111ì1110! Gcncro;a m:.1 ingiustificaia ETTOHE ILI.UIJOI.I apprcn,,:ione, 1'ornJ!ri1 pure prima,•cra! E. n,·I fr:111empo. u 1>rc~indcr tlal fatto che la fij7,z111 ru qual,~tmo :ancora lo a11rae. non J>cri:C\'Cr.l C.3SU ucll'u, itv commercio di i.:.•11ortazi~111c?11 chi; è 1111 gran bene. una ,:,hola di ~icurczzu che. ::-e non l'a,e~e. bii:-0µ,111:rd)he 2pplit.1rglicla. s,~uz.;, un'emi– :;·razionc cos1ame, Dio :.ia a chu cosa ci C•i,orrcbl,e (l":1ccmnul11r:-i del ro~foro. in~·lesi Bdlu. pcrO! Bvml,a a1omicu? l'li chietlc· rclJbe. nttoni10. il mondo. guurdnnJo ~bi:111. 1·:u· la 11011c: no: au1oco111bu.stione di c-1!r· bensì, dal p,afondo delle sue adorO#c ra ,dli fiorc.Jlliui: )'l'r attrito. I\'la r'C lu ,,a· :::· :~u~r~r!~i '::c t~ p:n~':i~end: ~uc~!:,!:~: ;~~;;:;r~~i l;~~.re~~;1:!;u:°'i~~:il~: c 1 1:~lrO):.:~~i!~i:I:~ sveltavano alti, chiari, abilaii ancJa'e,si da m:1gari. (·on r11ffro111i parip;ini. londiuttSi. aria., e da uccelli. Va colcsla improo111·11a , 1•nc1.i:111i II ronumi, per fargli intcudtri! ampic.:.::a l'onime dei tiiiJCnti ospiti ovucra- clic 11111:i quclhi gruzi11 di Dio t-urd,hc :.ua oana l'idea di un or:.:..::onle circo/are a pc,. EC ~llllC::-~c for 111l'~io du thiocciu ai suoi d1la si di sospiro, ma di un sospiro misu· ~ 11 1 1,~~:\1/'~"c,;!.~:· 1 ::~/· t~~~~li:~~!ii!t/'l,~:ì!: ~alod:,c, p~;:~::,,'lc~~:~: 11 !' ~e':,~~:~,:t 1 11~~,. di for clelle lo~{!.c dell"Orcagna o di <1uellc ficien.:.a di oivibi~ spa:·a e di anelo/a di- ::,~G~:. ~r~~~t:lt~'de~~r~u c~II~ rJ~~~ Si' 0 r~::!~: stan:a: /orma clii uso di aperta pocs:o. S:tn i'.\forco non ahbi:mo a vibr:ir gclo:-i I, In uno spa::.io umbratile, ai piedi di una :lnr,·c l'Ode nel!":ipprender che dal uon svella colonna, bret:i parafe pronunciò in rhufonni~mo tldlc: Giu.Lbc Uo~~c la ri\'ufo inglese il clirellorc dcli hlllulo t:rilanmco. IJ:1~~• :il cl1tssicis.mo dcl!e 1nocac.i sabine 1:ronce, Toy_ cd a/Ire in italiana Eugenio de 1 fo Lo~p;ia. Cc ne cli.. pim:c un 1wco 1>Cr Monla(c. Acccrmavana, le une e le allre, D:!-1311 Th,)111a~ il t111alu ci d1icdcva 1>er al sodalizio di alto amore di libertà clic spc· JJl~o :1hl,.:1gliu1 0 e i-udaticcio. come mai cic nell'epoca Uilloriana e de1 noslto Risor- gli arti~ti IÌ<lre111ini a,e:•st:ro scelto u ri• gimenlo si era più fortemente ,trelfa fra· lrll\o .!a JJiaz:t,.'I 1,iù Lrut1u della ci1tà e ror– lngll'/tcrra e /la/ia. come nello luce di ,un ~ del mondo. Be'. c.rc ,Liamo per lo '"ICSSO o,co di ponle; cli cofeslo !odali.:io tornando, motko per t1.1i non ,•1111110 oi\1 gli z: .w.ze– ncl nome della pocsi'a. a rinnor;ore il giu· roni e i l.-r::1,·at1011ia fio1TO. Però. però! ranlenlo. E : poeti furono ct,ocali da pari D:1\ c·ollo di un , alor0~ ,: J.>Ugnacc 1, Ul· amore. pe,-cl 1 è alla tenue ricordanza di un timu •> g11n-i.:-rc :.ij vento un ,,a.sto foulard Cloug/ 1 non Jooene FX!r 1,appo clamore fa- amarena: 5i dice abl,i:i untt tinta per ogni re ombra la g/oritt delta Barrcll. Da un in· ~Ilio d·auimo. Che 11::l•t·a un lin1tuug11,io /Imo conuc-gno, mcmone a 1 1c1111mon·on.::ttddle Cr.n'atte? Ma giù. <1ues1i (( Uh imi» lel/craria allusi1.,amcnlc rcsu11Cda,ono ~ col· ~On Jci rudJoni nu11ricola1i. Col trucco di loqu: suita :;piriti,mo tra la Barre/I e la Bee· ~i~\~;:1 1 ~ 0 1 0 1 :::~;;::;:t 1 ~ 1 \,:~::pjrh::p:m 1 1 ;;~ c/1er Slowe, l'appariz.ionc d;, Walter Savagc multi ltiondc cr,!alure rulan d:ille regioni Landor clic iiunlo a Fircn.:e e riscontrata iperboree JM!r L-icer.in• il \'elo. E quando nel campanile giotle:sco la oita di un g•glia ~·ac,:orguu 0 <'11euon si trulla di b:1rb~i grr di pie.Ira, pi.ù do Firenze non si volle dipa.r- rilJn,ldini ma di guglionli giovtmi 1ral.,oecan . lire. Viscrelc parole, in un pollice d'or:o in'- ci tli !infa ..• BC: h:111 dOHIIO forsi 5-l,nlzarc canlota e, $Ì ,a,cbbe detto. botlicellianamen- uel\ 0 'dmec..iolo (lei Pi11i un hronzeo di· le t.'Cnlilata, q.uasi creaoono, incf/abilmenlc. p,, 0 ton Le sembianze di Popi.ni: e l'hanno forme di bella frullo nel concrc3cerc e nel· :IJJl'C~O ::ùl:i J>0rt:.1, Il male è elio• anrhe CO· l'assapo_rarsi d<'tla polpa, mo repugnando ~tui imccehiando rimbdloccisce: e quella dal ch11uler$i nel velo duro della buccia. criniera cor.-iua ... bnh! accidenti ulln go· Percl1è, come dice Leone Vi,;ante "la co· !011ia. E, ))Cr ultimar l.'<>n ~li (( Ullimi », J)a– sc'en:o di un principio d'inllma luce ori· ri;. ~i sian risolti :1 :ihb:tn<lonar l'incogni10. Binario e in sè cau:salc, Ucramcnle ~thuo, Or111:1i il giuoro ;. fatto. clic. di1Slingue In vila e la !Sponlaneilà in ~l:1 :,,1,1\:.imn 1>arl:uul-0 tlcJl'ot-l)ÌIC. il bri· con/ronfa CO/ meccanumo, Ila aouro una 1:u1nico (1 mago Jcl[.a 1>arola ». jl d1crubino -1clle sue più ricche ed alle espresiuoni nella :uluJto 1·hc. ..;cguilo l'i1incrario l:1wrc11cio110 poesia inglese ". Af/crma:.::1one $lorica, del- .:.inu in quel di Sc.anclil'ci è nndalo llO. il la quale la cerimon:a di pia-::.:aVonalello ci mah·o1.1.-iglia10. !I far~i g.illarc dal ~t'lle l' ,embrò coslituire /'introdu.:.iane felice, imhuhhonnrr tlalllc z:mzarc in (IUC) dcl- l"E'hn. Tho,11:is \· un 0 il,•i 1:)(lthi 1>0Cli , i· B \Fi:'\E.LI.O FH \.\Clii ,cnt; •·hc 11011 ,•(111.,umiuo 10110 il ccndlo PIERO BIGONG!ARI attende la pubbli ca.:.;on.c (da II allccchi) dei suo Dovere del– .'inqmetudine: raecolta di .saggi tra i quali ano su }acques Rioière d: cui ha tradotto il roman.;:.o Aimée .. uno che n'produce un(I di~cusdone con A ngiold(i sulf/::.-u•opa d· oggi_ e altrr 3u{ senso della luce italiana. /SU alcuni scriUOri conlemporanci. p~r far 1>•,e;i:1: i,:liene rima,fo a do\rj7,i11per 1'011•dirigcrc il 3° prog:r:.imma delfo BBC (qut•!lo t'ÌII• in lni,:hillcrra nes:.11110a~c1Jl!ll pi;:rchì· trOl)JJO intcUit;enle - Oh. quanto saggiu la 11os1ra lfoi!) 1>cr ~i·ri,•ere 'SOggeui cincnia1ugr:1fié.'i. per .ccriv,•re no\'clle inc:m· IC\'Oli ,. 1•<·r ~oder••i Ira , ita e lo birra. 'Ii "" dello pero. clic• ;•'è nel Galles un I j. po C'lie lo \ itu se la ~ode :inche 11il1 di lui: Ridrnrrl 1:lughcs. autore Ji « .\ High EUGENIO VAQI ER --->-~~-<......,~-<--...... >· +-,'-)> .. <......,--->~<~-+-> t t 1 Un grande successo J V V t TUTTE t + f '.ì LE STRADE J X CONDUCONO f I A ROMA t Ì ti i t Ì LEO L\Ll.ANI t f f'; il diario della lotta t Ì a1J.tifascistu clandestina e ,i. t della guerra partigiana, t i scritto cla nno dei maggiori .t t protagonisli delt'insurre:io• t .); ne del 25 aprile 1945. .j; t "Un libro di 1.,,•veuture t ,i e un lib~o politico: un li- t t bro io cui sembra che si 1 .);. perdu i I filo tra la quaotitl ,I; i,• di uomiui e di eventi di t + ogni statura che lo affollano ,l~ 't e uu libro invece che è ad t ,i. ogni i&Lunlc riaccorduto, ,} f condotto verso i.I suo epi- ! J:. logo, con un ·'entrai o,, gioio• J: + so, dalla prepotente perso• + i nalità dello scrittore., J, t t .);. (AIdo Garosei .);. j" 0 L'I talia Socialista,,) t t ·•Uo libro pieno di viLa,, f .);. (Pict,ro ~en11i) .j; t t .);. - Collaua .);. t "Documenti dellacrisieuropea,. t i 1-"'88· 1 IOO, 12 wv. f. ,. ,l. t soprocoperw a rlue colori, l. 950 • t .i: ----------- -!- 1 1 t LA NUOVA ITALIA t t EDITRICE FIRENZE ., t t ---►w(..-.,--r~-•➔••(-,,._)•(......,,-_}--<-.--->-~-,,

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