Fiera Letteraria - Anno II - n. 39 - 25 settembre 1947

A LETTERARI ANNO li . N. 39 ESCE IL GIOl'EDÌ Settimanale di lettere arti et_scienze ltOMA ~5 Settembre 1947 UNA COPIA LIRE So '-+➔-·--+<-+-+➔·--+➔--➔·--+ Direttore: G. B. Angioletti i Direzione e ,-eduzione: f Lungotevere Tor di Nona 3 • Tcl. S5679 t Amministrazione e Pubblicitd ! Via dei Corridori, 20-22 - Tel. 564089 SOMMARIO: G. Santouastaso: Limite del solidarismo - U. Guanda: La Chiesa e lo spirito moderno - J. Iwaszkiewicz: Merletti di Venezia - J. Przybos, M. Jastrun, A. Slonimski: Poesie - K. Czachowski: La narrativa dal '39 ai nostri giorni - A. Beniamino: Un premio letterario a novelle italiane - L. Cini: La lirica polacca J. Z. Pastuszko Teatro polacco nel dopoguerra - S. Luci : La letteratura dram– matica - H. Swolkien: VirtlÌ musicali dei polacchi - J. Jarema: La pittura con– temporanea - Note e rassegne di: W.. Kudlinski, T. }ablinski, R. Benincasa, ecc. +>- ~~ ( ( ( •< ( ( ( ( ( ( ( 4, A.bbonam~taii: annuo L. 1500 • annuo eoa l i pagamento aemeattale L. 800 - ao.ouo eoo pagamento trimeetrale L. ,20 - Eatero: an• ouo L. 2500 • Quota mentile per abbo- l oamenti apeciali ( inugnanti e 1tudenti) • L 125 - Pubbliciul: al mm. L 25 I una copia arretrala L SO EDIZIONI DELLA BUSSOLA t ROMA t :lpedI.i.-1 I• •llbM_ .. ,..UN (~p,- I J ) ) ) ) ) ) ) > ) > > )---++.t ➔- I > > > > > > > > > > > I L'INDIVIDUO E LA snCIETÀ Limite del JL solidarismo che le conenti politiche più opposte invocano con diverso significalo, come dottrÌDa economica e politica ha un secolo di esistenza. f..sso è l'idta m3drt' di tutte le scuole teocratiche che abbracciano passato e presente in un sol legame e in una sola funzione, an1indh-idualis1ico. antiatomi· stico chiude le gen(raz.ioni ir. una legge for rea d1 continuità. sotto il peso di un de· bito perenne, che invano le generazioni pr,... senti cercano di saldare. F uor di dJbbio è all'idea cristian.a di ,olidarietà morale che esso si ricollega: è il principio di um3nitil, di carità, di redenzione che agisce con~r.> la separazione e lotta di claue, contro l'ec: ceasiva ricchezza da una parte e il pauperi· smo dall"altra. li ,olidaristno s0rge dalroi· genza di reuione alle scuole individualisti· che in economia e in morale, in una. rie.a· pitolazionc dell'umanità in co,pw, in una integrazione di diritti e di doveri. in forze f ➔··<~->-~->+·•->·<~~>-+->~>-+-> f f t i Questo numero è per $. solidarismo Per BouhoJx la ,era solidarietà è frullo iff cessante di conquista, associazione; libera ed intelligente degli individui, raggiungimento collettivo di fini, prodotto dtlla libertà urna· na, che il Marx sin1e1inerà nel proccsJo di produzione colle.ttin, conducente .al profitto collet1ivo, non individuale o privato. carat !eristica della soçietà capitolistica e. b:ngh1.: se. Mentre il solidarismo del Bourgeois con· duce alla letgc della dìp(nde:nza reciproca (fisica, intellettuale, morak). 11 marxismo spezza la solidarietà delle classi. du gruppi nel!' accensione della classe lavoratrice per una società in cui r uomo ch'e pensa e J'uo· mo che la,'Ora siaro tull ·:.ino. h pasSJto per il marxismo è carico dj delitti. di opprcs.sio· ni ddl"uomo sull'uomo e nessun debito è da vuto dal la,·oralore, dal produttore alle gene· razioni passale: ecco pcrch~ il solid,:iri,rro si sviluppa più facilmente nella corrente catlO' lica. sia pc·r !I pessimismo cristiano del pec· cato originale, sia per l'idea di redenzione nello sforzo comure: di liber.uione che pone ~n limite ad ogni individualismo, in quanto che l"individuo us:ifruisc.e di mtz.zi e di ar nC$i che sen-ono al suo lavoro: e tale dc· bilo deve es.sere pagato con costitu11on1 spon· tanee od obbligazioni, come debiti che r.a: sc.ono senza la vokmtà ddle geni!, qua.s1 d~ ri,·anti da 1.kl preteso corhatto. Oalle ten– denze morali e religiose delle conc:nti crr sti~na si giur:.ge a :ma lormulnione giuridica del quasi contratto. della vahd11à rttroalliva dei contratto, del dovere sociale, non come obbligazione di coscienza ma come obbliga· ziolle fondata sul dlfitto (Bourgeois), per cui ognuno è costretto a pagare ciò che deve. attra,-erso la coazione dello Stato. custode dei contratti. Dalla socie.là di fotto, dallo stato di natura si passa allo stato di diritto che è riparazione di tulle le ingi:istizie prodor tf" dalla natura. 11 solidarim10 nel Proudhon giunge al p,ct cesso associati"-o di cooperative sia di con· sumo che di produzione, perchè solo la coo· perazione è di carattere liberale, in quanto cht-- non sopprime la libertà, pone sempcc la adesione spé,ntdnea dei membri, la libera ir.i· ziativa individuale e mette il la,oratore in condizione di diventare padrone dei s'JOi s.t.nr menti di lavoro. svilup~ l"assis.tenu pubbli· ca, come opera di solidarietà fra gruppi e gruppi. con limitazioni delle ore di lavOfo, c:on insegnamtnlo gratuito. con assicurazione e protczi'>ne della vita umaoa, con miglio ,amc:nto dell"i@iene ~ con dov~ri soc1al1 d1 assistenza verso i colpili da ingiustiz.a. La carità cristiana che ha agito per sc:coli come forma di riscatto morale degli individui verso i disEredati, i peveri. si ,,1 sostituendo con una forma giuridica della solid:uie1à. cht deve essre accellata da tutti, come garanzia del progresso. E· si.alo il Mazzini a porre le basi di una nuova società $0110 l'influs~ del solidarismo francc:se, della rLlrib:izione per tutti uguale alle necessità d1.lla vila e ripor lo de~li utili a secondo della q~antià e qua· lità del l.1,·oro di ciascuno, ,upenlmento d1 ogni statalismo econ:>mico e tentativo di spt'z– iare le oligarchie aperte; e chiuse in :in pro· cesso di forz~ individualistiche e carattere mutu:i.liuico liberale. Il limite dei solidarismo sta però nel burocratieismo economico. nel pericolo di sviluppare pr~gres.sivamente e in– de(initin1menle il numero deglì incapaci, dei profes.sionisti della solidarietà umana. causa di indeboliment.'.> di tnergie. Ma solo con "Jr:O s, iluppo di ricchezze e un miglioramento delle condizioni materiali delle classi con ade· guata elevazione morale e intelkttuale. di tult1 gli individui e; un senso vigile del progresso, eredità del mondo cristiano. s.Jrà possibile guardarsi dalle de,-iazioni e dall~ decadenze. GtUSEJ>PE SANTOXASTASO À t f la massima parte de- $. + dicato alla 1 i i La Chiesa e lo spirito moderno ! lÀ f Polonia d'oggi t t $. $. t ( Poesia, prosa, teatro, t Y arti plastiche, musica, " 1 giornalismo, ecc.) a ! t t $ cura di $. t t f Luigi Cini f E' USCITO recenlemenle, edito da Da(· l'Uglio, ,u111 ltbro su Galileo, doouto a Giacomo Pighin;, psichiatra e biologo, che merita di euere .segnaloto, perchè pc, la p,i· ma t--olta, .se non erriamo, la peuonaldà del sommo u:icnziato &Jiene indagata con tinlcn· dimento di •• so,prende,e i proce,si Jo,rnali&Ji di quella mente SO&Jrana in rappcnto all'ere· dità Jami.lia,e e ai tempi in cui 3l è st--olta ''. Senza rJOlc-rsl porre a consi:derare, adesso, se e /ir.o a qua[ punl<> /o,sero giustificate: le diverse, cor.dannc della Chièkl alfoJ>era di Cahleo, m, sembra non pmJO J'inlc,c'3se len· ta,c di approJonJire, quello che potremmo di,c il '' mlò!JJCntoeterno " ddla condanna, da pa,te dello Chiesa, do/lo spirito moderno e che è il medesimo, che c0ndannerà il libe– ralismo n.c~ secolo XIX e il moder~ismo agli albori di quc.sto secolo. Noi, spt-r.iti natu,almcnte liberal,\ dobbi.J. +•<~<....,,,_>-<....,,,_>-<-,t-)-(....,,t-)-<--,,_>-<:-.t mo riconoscerlo, siamo portali a vederci c,gi· coopera.ti ,~istiche che dal significato ccono· ,e nella Chiesa solo il peggior spirito oscu· m 1 co oriRina,io si trasformino il"I idea e forza rantista, quello che ha seminato .Ja sl'o,ia d1· morale di rinnov.amento. Al Leroux bisogna ,oghi, lo spMlo per ecccllen:a antimodcmo far capo (1839} per la sua prima formula· dclltntollcranza. Ma pc'r quel(amcne che !!.Orliamo alla ricerco dolla veiilà e tille di· iione. L'~1Klividuo non esiste che per la !O" :,f,uzioni dei pr~giudizi, p,ima di ttiU in cietla, nell'.auinge,e un fine che è 11bene co· noi stc.ssi. e: che è tipico dcla noslTa menta· mune. Al mtileri.alismo della Rivoluzione lità liberale, che. r.on acccllJ alcuna a:J/er Franct:se s.i viene ad opporre uno spirituali· mazionc senza ridiocrne il contenuto d; oc· smo che iaHerma il tutto prima delle parti, rità, dobbiamo aJ/ermdre che. più e più ool· un organicismo della 50Cictà che già Platone le, abbiamo sentilo il buogno di capùd an· e S. Paolo 1 wevano delineato. L'individua· che la posàione della Chie,a. di pen;mfrc lità è la dissoluzione dei rapporti umani, è cioè alla più pro/onda ,agio,,c d'es.scte' di la Jibcttà particolare contro la libertà del 't,naco: 0 J~~:naj/7: 11~ ~::~e :::,~:::.li·d:llft~ lullo che dal cattolicesimo al Mazzini ri· manes.mo qJ oggi. bi<1mo riconoscerlo, non è la condann,a di I al dogma .• la ricerca all'atto di fede, il d~b– Go/i/eo o di CdmJX)etla o di 8rur.o, ma, è bio alla Vt.rità. Come da quàto moto urna– la condanna della Juga dell'uomo dal grc.rrr ni!lico prima e p,ole.slanlico poi, s1 sia pc, bo della Chiesa, che è i/ .solo corpo ,cale, ocnuti alla Jormo:::.ionedegli stati nazionali, la !'O[a istituzione &.1i11bde, che abbia con- oll' ,/luminismo cn!isloric,sta, ali' età delf a.r cesso all'uomo, se lo vuole, di• riposare in soluli.smo e alla ,iooluzione francese, che è pace. La Chic.sa non è questo o quel papa, la $intdi .sul terreno politico del moto umo· ma è la casa d, Dro, lo cti.sa cosl,uila dagli nislico, è ben r.olo q chiunque si occupi di uomini per Dio, o, se si n10/c, da Dio pe, questi problemi; basterà peiccò qui ,ammcn– g/i uomini. Questo l'1nsegr.amento ,_,:.,Paolo brc che l'dà del liberalismo. la glo,,'4sd a cui gli uomini int>ece ~r la prima oolta età del liberalismo, ,ròpprescnfa l'acme di volgono le .spalle. E' - si no1i - alla Chic: quc>stooe,ame.nle prodigioso periodo, che so dl t'ult':, alla cosa di tulti, che gli uomini impronta di sè col suo /dice ottimismo pro· oolgono le. .!Jl(llle, poichè la Chiesa, cotto· gre.ssista tuUo il secolo d:ci:Jnnove.simo. Il lica e unive,sa/e, è madre e tutrice, Gnche .seaò!o diciannovesimo e non oltr«. di chi la ignora, anche di chi la discor.D.sce, Ma che cosa è a1111cnuto di nuot..o, di di· del cine.se ,~ome de/I' ausfrdiiano, del pecca· &JcrsO, di ir.otloso, da si,onCOTe -0 alnh?no scon– lore e del/ inr.cccnte. co/gere un pe1fodo di ci&.11/tà che .snnb,aoa Ma la Chiesa che condanna /'età moder rqcchiudcre in sè .sle.sw uno pole'nza espan· na, corrdanno questa proar~sitJa ofomi:za· siva irre/renabi/c) Che ca.sa è atJoe'nuto in zionc della società umana, che ha il .suo queslo m1rabife ing,anaglf.·o> Da Croce a motivo nel raz!·o,..alism& e r..ef naturali.smo. Spenglcr, da Hui:.inga a Benda, da Ortega Il metodo sperimentale e la conseguente ri' a. lvonov Jcr Be,diae/J a Maritain, gli uo· oalutazi0n,c dçlla natwa, sano di/atli, i ei· fmni più( scn,ibili J'E~,opa hanno da tempo fa.stri dei grande. rivolsimcnto operalo da Co· avvertifo in oarJo modo il pC'ficolo; chi, come fileo, e possiamo a/fermare che il carntlcrc SpCTig/cr, giudicar.dolo fatale e incLrtobile; dell'età moderna non è dato tanto dalla J,at· chi, come Croce, riducendo il fenomeno ol tura operato nella. concd:onic della cit-iltà bisogno di ,iposo dt un organismo, che deve. d'autorità, com dice Troellsch, c1uanlo dalla rlco.sf ,luire le proprie /orze, per ripre'ndere riodula:::.ionc del mondo sct>Sibile, delle co· il .suo cammino domani con non scemato vi· s~ della natura, cioè dei sensi, c.oè dcll'uo· gore. mo. che è nella sua cuenza projunda il .si' C'è pc,ò un elerr.ento che non è stato o gni/icoto più genuino del contr.buto po,toto su(/icie'nza con.siderato, e che mocce, dcbi· da GoUleo a quella che suol definir.si la d- tamcnl.: preso- in tZamc, può costituire la l1dà moderr.a. Galileo, in e.lire pero/e, ho il chiaoe PC"r (nlerprctare le cagioni della cri.si merito, e per ia Chie10, la colpa, non ,al attuale, la quale, .se è vera la mia ipotesi, (<,;,nlo dr aucr dato ur.o dc.ali .scrolloni più h(J la sua remota origine. il suo gc,me ffli· t-igorosi alla IJecch,a concezione del mondo z-:Ole. nel dissidio J,a uomo e indviduo, c~ - e ciò, pur c"endo impo,lanle, r.on ,<a l'Umanesimo ha suu:ilato r.egli spi,iti d che, rcbbe ancora IJUasi niente - ma, e ciò è col volgere dc( !ecoli, ha crealo un abisso vcrdmcnte nuo1Jo e fondamentale, cd è gra· sempre più vasto nell'intimo di ogni c,ccrtu· U1ssimo pc, la concet,one cattolica del mon· ra. Chi è desto a questi problemi, non può do, d1 a,·er .anteposlo l't'lperienzo scientifica non aver d.ssulo 1 in sè sle.sso le due antitesi; torna con insistc.nza monolona. L'anociazio- -Nel conflitto /ra Chiesa e Galileo. lutti ne è la parola nuo,a. delle correnti poli· lo sappiamo, lo Ch. e.sa , non .solo ,non .'.J1·eua tiche: fuori dell"associazione è il nulla. fuori ragione, ma cocoa h,tti i to,ti. Lo conce:::.io· della solidarÌt.là e della mutualità è l'anar ne a,istotclico·to/cmaka, a poco più di un chia (Lamennai•). 1J Renan e il Coole svi· secolo, sarà accetlala 4011.a ChieMJ stcsw, lupperanno la teoria dei morti vive,1ti. se- I ma la sua condanna ali da modc:'rra. dob· condo c~i le società si mantengono e s1 "·i· I-----------------------------– luppan<> per 'dctenninat1 fini. T.ali moti,; religiosi e morali, economici e politici che sono precisati nel solidnrismo del Sain: Si· mon, trovano un ~pporto ctonomico e giuri· dico di notevole rilievo nella teoria del Bour geois. del quasi contratto, pQ" cui noi sia· mo elcrn1 debitori al lanno. al genio. alle I invenzioni de-i nostri pa.d,i, ci troviamo le– gali fin dalla nascita a condizioni di fotto, quasi con legami di natura, insormontabili, senza nostro consenso e volontà con obhli– RUioni che si trasmettono attraverso genera: tioni, come allravcrso l'organismo si Ira· smetl'Ono le malattie o la s.anità dei nCSlrÌ pndri. Q:ieSlo indinizo rigido. quasi deterministico. che dal campo del di– rÌllo a quello del! ·economia pOne vincoli aliti, lo maggior parte degli uomini accetta pa&ivamentc l'una e l'altra. T,oeltsch, al quale dobbiamo alcuni deg}: studi pilÌ acuti .sulla formazione del mondo moderno, tulla· e limiti continui. pur cogliendo un mo· ti,-o perenne di legge e di hene comu· ne, non sa inlerpretare il fenomeno delle ri· ,oluzioni, che spezza tale c0ntinuità pt."r un diritto e una mornle n:.iova. non u intezr dere l'e,oluzione creatrice che non vuole ap· pia.ttire l'individuo nelle forme pres.tobilite, per la ri,·endicationc di energie esplosive che conducono a mele oppos1e e di,-erse da quelle d~i nostri pndri, come il Vico nel suo prirt cipio provvidenziale 11ve.,a di già intuito. , T. KULISJEWICZ: Piazza del Teatro a Var811via (Disegno) via non modra moi il pi,ì lontano sospetto circo la cri$'i immanente in una società che dal .secolo stdiccsimo in poi, ,rua in sè, inaMimilati e furbo/enti, l due principi op· Posli: quello religioso e quello ,azionale, l'uno e l'altro /ausliar.amente inie.si a conten· • dersi /" ari.ma umana. Il trionfo dell'uomo soluta(o dafl'Um:me· .simo, in realtà non è il trionfo dell'uomo. La ri&Jolta c()ntro il mcdioel10, Jranlumando la civiltà ecclesia..slica., cioè il pr:ncipio di au· forità, abbatterulo quel ché era oe,amcn· le morto, non ha però saputo so/varo quel che c,a da salt.'are: il r:cono.scimento di un p,incipio unitario superiore, la cui conoscen– za d è precluso ra:.ionalmcnte e che tutta· via può dar luogo a una fede, conciliabile coi principi della scienza nuova, pur basaN sull'esperienza. e· è in/alii un' espe,fenzo dcll"ultrat.ensibile e che è /' t'!pc,icn:a. - • in O,ienlc comt) in Occidente - dei m:sn– ci, dei san/i e delle anime ,cligiosc., che è almeno alt,eltanto oolida dcli' esperienza em– pirica e razionale. Ma la no.stw cioiltà dal· l'Umanesimo m po; ha scoperto anzi 'dci/r cdto la ragione ed ignoralo e negato la sfe,a de.li' frraz.fonale. Questo spiega reramenfe /e cause delle /,atture che hanno separalo la Dopo il Premio " Fiuggi,, I SEGNALATI A proposil.o d l ·• Pr~mio Fiuggi •· di cui vit1cirore risultò Libero Bigituetti, ri· cordiamo che la Giuria, ha segnalato altri 'tre autori cota. W yeguen,.i relazioni. l'er il rl)man:o ,. Anime sbagliale" di Cmlu Del/i di Roma: (t Que~to romanzo rivela uno ecrittore di nt.bondantc fonlU.1,io, fornilo di buoni studi unrnni8'lci o di c,·lell i che conosct'nze. Egli afTr&ma e realizza in fr,nna a ,,oJta a volta veri,tica e bimholic.:. l'eterno t.una dtlla lotta Ira il bene e il male, il cielo e la terra. il mondo ~p:ri1uale <' quello materiale; il ~uo libro p~rciò ,uole e~ un auo po· !emico CGntro l'imnl3ncnl!~mo senza uu-i– ta in cui iri dibattono alcune correnti let- 1enarie moderne. 11 rCimanzo, che è cond<A.· to più fiCNnJo il gusto ncrdìco che !eCOn– (lo (llltJlo latino. auon,o a un moth'o cen· troie no accata5la diver&Ì altri che hannu funs"ione J)llMlnW!nte decoratha: ,:li nuoc- 1..i<,110. <Juincli. dife11i di proporzione e io– L'Crtcu.e di ~tesu..a.. Si trana. c0munque, di un'o1>era Ji sicuro valore che indica iJ ri- 1,rcM:nta~i di Qigenzc d"arte delle quali ,·a tenuto conto e che potranno dar., frutti in1crei,.:,0nti. Siamo cenJ '"he un av.,.edu10 e"itore nnn mancherà di a,·cc~licrc quo g·opcra iu una e,ua ooflcvione \I. Per il romanzo "Zio Alitu$1ro" di Vito SirC1go fii B(ll"ftcc0nc (Ca.:011:aro): « E' un'opeN ,,uruttcrizzala da nohwole 1Schie11ez.za ei !:!lrutta atlerenza ai falli oar• rnti; <1uuli:ù eh"' inducono nel lellGre un M!nlimcn1u di cordiale i,impalia. Tratta tfe!le mod0etc vicendu di un emigranle ehe. non0'1'1an1e lunghi anni di intento la,,c,ro, ricev~ la ricch<.-Zl-8 solo daUn. fortuna. Que- 81a c.ircoetanza ravvi\'a J'in1eresse del I«· 10~. m:1 tK>'U colora di pc6Simi~nio la nar• razione che 11nzi è sorretta da una vena cU onc61o ottimismo. Tuttavia l'invenzione, di J>er se Nessa nc,o originale. non è rik'at· tata da penpicuità di stile"· E wfinr per ,i romm1:o • Ln VaUe cl'nvo· rio•· tli Am1M!li 0 Canali di .Pescara: (( E' una suc~•sione di !!cen. di ,;1a afri· cuna, c<thc con ottimo spirito di Q66erva· rione o tra~·riuo in un linguaggio ric<'o e più \'OJte immaginoso. Lru il giomalisn1V' dJ nito livello e la buona letter111uro d'io– Vl!mdone. Morwa d'ahrc,11Je una rilevante lt!!~i1un1 romanzesca toi'e dn giwtificare l'inl'lusione dell'opera in un ,·ero e pro· 1,rio ~.-J1u11u nurr111h-o ». ChlCJt.1 dal co,po viva della Società occide,r tale. La Chiesa, di fronte al p,e'sunlo ~ri· colo si è ir,ill,dila e in tal modo ha perduto il contatto con gli spiriti che ,appresnl!ano nç/ mondo la ci&Jiltà e il progresso. E l'uomo &1,·1--0, da allora e solo da allora,, $i è sentito vt!rdmenfe solo nel mondo. Caduta la concezione eliocenlrica, creato in /unzione dell'uomo, r.on poteva non ingc· nerar.si negli $/)(riti più alti, il diuidio i,r .silo in quesa caduta da un ltito e dalraltro dal bisagno dell'uomo di ,idarsi t.r.a rag\onc d' e_sse,e, uno scopo al .suo esistere nel morr do. E l'uomo, (DescatlesJ puntar.do .sulla ragione, creJctte di 1il,ovti,e. quel Dio, che ha perduto proprio a ccuso della ragione. Ma il circolo, ir. questo scn.so, è 1:eramcnle chiu.so . La ,agiqr.e in ~, è alea, e non può po,ta,e o Dio, ma ali' oppo.sto. Prec1sof'f que.sfi aspetti, si spiega pachè f/1/a p,ima srandc crisi che ha colpito lo ci· viltà occ.'idcntale, il germe che portavamo ino11CJcrtito da secoli, si sia man,/rulato di tale oitulenza da nf.nacciaro' l' esislenza ,tes sa del grande organismo sociale. Aocvamo a bordo il cddaoc'f(:, di cui parla la / omo.sa :u:::: '!,~t;;;,:.soc ',:~:o/: zno;;,1~;:; a~~h= noi, che, chi"'1 perchè, cl credeoamo mr moria/I, che ci ha rC'si pazzi un po' tuU'i. Ci siamo accorti che " non cì auevamo m~ pensato ''; che abbiamo approntato infinite .cose e p(acc:voli e bellissime o lerrbili, ma egualmente mirabili e tali da ino,gotlirc1 sempre, e non ci erauamo mai accorti di er se,e t,cmcndamente malati, da poter un gi0r no o l'altro sp&.,irc, e che, il r.oslro idolo, la ragione, in queito ca.so del tutto •inatteso e pur cosi importante, r.on avenr p,opri~ niente da thrci. L'uomo, ogni uomo, recava in .tè. chiuso nel proprio petto, il male, e non ce ne eravamo acco,ti o non ui at:icoomo dato a.scollo. La crisi non vmiro di fuori, era in noi, nelle no.sire istituzioni, nelle no· Ire misure, nei noslri pen.sicri. nella nostra filosofia, nella no5f,a arie, perchè era nel nostro sangue. E non cc ne erooamo accorli. Crollm1ano le istilu:::.ioni liberali, si estingue· &Jail culto pc, la ltbe,tà, fioriva la /i/o:,o· /ia della cri.si e nes,uno aveva ancora in!e· so urge,c nel prop,io petto la minaccia in· combente. Uco GuAl\'DA

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