Fiera Letteraria - Anno II - n. 21 - 22 maggio 1947

FIEHA LETTEHAHIA 3 La pittura italiana contemporanea Mpa.,rl·e~o:l~:~;E,r~,Kie,3:i:::~; ~ ~:;~;~~a:;_,ca:; ,----------=======-------=====--~==-----7,~'::!~:~~;·:~.~:r t:I I ò Il d -~ d " . VIRGILIO GUZZI in que:;to saggio esamina gli aspetti più Il f,,,,,,,,mo (e,.,;'" fooe;, ;1 eubi,mo) t::n~'.}C~ ano~ 1 /~of;: ;.'\t~ et~~~:s~•:r~~ reagiva come e,trema $Oluzione pole~ica. - ho $Cmp,e c·edu10; e $C lo ,1udio quanto è • • Il · d l] fine d 11' re1l11ndone in qu11lchc modo pa·tecipc - possibile disintereuato che dn anni ne s:m 11UpOrtantl ne a DOSlra p1tlura, é.l él . e Ottocento I nlln degenerazione di quel sis~ema di i?~e venuto facendo mi ha condotto a conclusion1 che. pari lo dal Jcnlimento dei romantici, clic non sento il b'sogno di rinnegare: 02g1 Jl l h d s'era ridotto alla celebrazione d'un Vero che siamo giunti a una crisi, e che polemich·e a e piÙ é.lCCCSe posizioni po etn ÌC.e ei llOStri g1orn1.. tuilo sensu11le 11 at:i111. D.:lla dispersione di non rempre castigate e oneste e piocess; e bi. ogni nutorilà del soggelto. che nella medio• \ · I · · f li' 1 ere pittur11 dilagante appariva tanto più gra- ca:~~t:.~1:::tf;\ ~:~~ n:;m'~. a[do è 5 ~ :r'isi •----------------------------------------' lve, si approfittava cosi per soslenete !'in• d'una generazione che guarda a quella che vanti11mo- e a raqione - del Rinasc.imen- rc!i;;:;;a<1grandezza, La belb favola cede chè di gesso o di ma1mo: ma inl3nto quel suss'atenza dell'oggetto come realtà visibile, l'ha preceduta con nccor.ilo CU.tacco, quando to, non potremmo fo,e a meno d1 constatare alla storia: ed è storin conlcmpor1111ca.Ac• terribile dorn'.nio dell'occhio, quella devozio· nonchè l'inutili1à della storia. Si pensi non con disdegno. Si ripete, qui in Italia, che nel noslro Onocento 1 che fu pure co11 cadde a.ll' aite ital ana come a chi, fus to a ne sviscerala per tutto ciò che è ,·is bile e qu;,nt<- dovette f'ssere drammatico per un !~l~~:a ci;:u;r j~s~rti:n;e c,Jt~r;i} :h~ 1 1 01y:~iaspti1 Ba~i ~f'~t~~:: !uac~~ecoi: ~u~;~:rr.~. it :t!.u~: del 0 vt~;\: :~~ad: :~:e ~~l~~~'.i:;z1i :1~ 0 ndo ~u1~:~.e: !e\l~ ~~: 0 Mi!le,~i1:el~i ~ 1 : a!~a~~a~:/!~t~ :i~ a un certo momento s'accorge d'. non aver Loge e la Cofa::ione dei Canollicri e le metteui in cammino. Dic:amo che la gtandc .tesso tempo 5emb1a non avere con10111.ie 1icamcnlc moti,•alo .'n un pac5C dove anco·a •.e -.:.lde radici che vorrebbe, ed è costretta Ninfe di Rcnoir, o come la Grane/e }aflc tradiLionc (con c.'.ò ch'essa po,tn di rifleui pure li ha, ma apparenti e sparenti ad ogn 6onvnno - in p't1u1a e scultura - i Mi- a ,ivolge~si là dove ne $0rge '.!n'ah;a più for- tg;~tc!za~~ ~e:~m:at1i1r::tdei o:~: :~~~: PJ!r:~:gi:i~e~~~ ;~t~io cdi\::/:;~i~~ piccolo moto, in .quel r~tporto ch ~si.se ·rato .e chelangeli ... ~i: ~/~~~\~~nih;:~: 11 i\~t:~fuch/cig·h::: lor Gachel di Van Gogh: quadri di l3le Polremmo aggiUngere - nei modi del.a &:J:Ii :ro~tn,:1\~11a~1t~iuell~arde~·o~~~ 1 ~ ita~::a ~~:\:;~r!~e!~tud\ 1 ~'ell~cl~:,/~ 1 ~;,~ no preceduto;, Quali idee c.j trammdano, alto e nuovo stile, e compiuta e svolta -:ima- nostra crit'.ca romantica - che le fonne c'c· alla luce del tempo u grigio H; quel rispetto va. conlio quella falsa e morta: 1,, 11 . c·isi qua!i forme ci cons:glia 00 ;, Dove sono I n'1ò. non se ne trovano. Che gl'halian: - 1ano: ciò che stentava a prec·sarsi er3no i d'una realtà così rigorosa.mente fisica eppure s.1btare, atlraverso la quale i pittori perver– maestri ~ E concludono che nulla O qu :i.si nul- così gelosi della loro storia - amino e stu· conlenuli. Ma il conten:ito è lutto: è ciò che d_cs1deratn quanto più possibile spi1iluale e ranno a un nuovo 5Cntimento della 1 ,1 1ti-. la quelli han da. in1egnnre; e che insomma dino e in qualclre modo si riconoscano nei dà vita alle forme. Questo nuovo conlenuto s m~le a q:iella che si contempla nei musei, Era come se il mondo dovesse ricon1.incinr~ ancora una volta bi10gnerà pi:u&are le Alpi Rtandi imprcssion·sti è dunque buon segno con Goya, e poi con Delncroix. e innmma intnnto tutte queste cose erano st<'le la dapc· daccapo: un ricorso di barbarie. Barba:ie per lrovare le buone e vere fonti della mo- Ciò proya ch'eui vi scorgono la risoluzione col romantic.i,mo, è il dramma umano. In razione, la fatica e la paZLla d1 Cézanne. dell'in1cllige 11 za troppo matura; donde il dem;tà, \a vera e grande pill:ira. - nei term'ni della spi1i1ualità moder:ia - dialeftic.a delle pass'oni, la cos::.ienza della li cui dramma personale - rngionc delln leg·uimo sospetto d' g· · t Il li I' t' L'arte itnlinna soffre oggi dc'.la incertezza della loro prop·ia, grande tradizione, E. che realtà come sen,imento e storia. Que,10 con, •u, 1 g-randeu;a :wluaria e del suo •tile, non. Ma intanto quei rit~-n~u~f·ambc ce J:1 15 ~~~ e dcbolcua di quella che i francesi direb· i pittoii frnncesi del secolo XIX, a comin· tenuto &i chi11me1à poi real s-ro, sarà cioè chè caus{I del 8ucces:sivo rinnovamenlo - è timento plnslico volle dire ~mpegnaui con .Jj. bero una u tradizione vivente••· E' un fallo ciare da Delacroix fino n Cé1.Aln1e,nman~- oggett'vazione della realtà morale e nnturnlc <lun<1ucnel cont111~10 fra l'amore dcra natura nee, pinni \·olumi, colori, diven·Jti 11.stratte_ che ha la sua impo:t.inz 11 non avei dietro le io ,f'. 11 ::~~it:s~roi \~!f~~:~11: : iq ~il:o:~;~as~ ~~j 1 ~;;:;;e!i:'~fs~~ 1 d'i~o;rr!ns~l~';te Jc 11 1 i~m::~ trascendenle, invariabile. ,religiosamente og· cioè pure - entità spaziali. Fu, nelropera Éal~~i u~:;~~~it~td;~;~ l}~~~~~~~~::o: scro di ad~uarsi è coia t.oppo ma;uta per- sazioni visive, panico sen,isrno. subl'mnzio• geuivata, e ,:.inardore impetuoso di neopla• dei migliori, una meditaz:one sugli elementi meriti degli artisti italiani dell'Ottocento: chè valga In pena di ins'stervi. nc/~f~:atd:/i t:!;i::~·tari non bisogna 3~0~diC,':ii/:~ :ti;;; Me~er~:n~i:: ~:::t~ li Tiepolo, angelo in volo credere che fo,se allora per la pr'ma volta to: ma non li sentiamo come maestrj. Mae- Fatto è che qui da noi la gr::.nde pittur:\ ::~tovcdi~~~~t~n!~as~ua:~e,::c~~c:~:~ur: ~:i; èm~~t~tiso~:zaR,~~oi:, nv:nGt~n~ ~:~ finisce nel 1770, colla morte del Tiepolo. un verde, un viola accanto a un "i~ll0;, Ma ~°'::di:!on;:;t· ;~~i:.:;~°:o~h~~ s:bbia~ ~cg't?i }:,i~lp:r•Co~o:. ~i q~ii~~J.etetac~~~'. :~è 1 J:ivl:a~~s~.n(1:u~a~:~de1i~slfu~:'~h; mo perduto il sentimento. La cos::ienza cr.· ~u~~i: ~;°::Ìti n;~~ ~~: 11 :! 11 1;r~r!1>i~! 1 };j: ~ :e.lo spazio ed assorbe dentro d. sè le 1 ::. re:!;,~~iitliaèni dd:11'"&1::;;:e n::u 1 tspi: l'arte fotura. Tutto lo ,pazio - quello s;,a- Le assorbe e le lrHfigura: le (o, cang'nnti ZIO che nello svolgimento d1 qu,tt o s col• d1 e sempre diverse: non più sostanza ma va· ;~o ~l:onsu~t:'::':m~o:~:gten~/n :~e;;: CIVIità 6gura~1vn era stt1to pr ma C?ll'l~L1one ua1i fc~omeni. Così l'impressionismo, 6 1 1to rienza ch'ert1 allora la più viva: quella del prospettica d1 linee e volumi, e poi d. luce del realismo, è nello stesso tempo il primo colore. Potremmo dire che i pae,isti italiani e ombra e 6nal.men!e. ~i rappa1ti c1om_1t~cipa,so nel campo dell'astrazione. Va una /or– de! secolo scorso _ mode:ni anch'essi be• - tu!!o lo ,paz,o vmbilc è ~ soho dai. f,~. 1 ma che muta sempre per azione del /enome· ninteso - si (cimano a Corot: non a 0 pp10· ~:o:nJ~C~'C:~;:.-n °d:ft~11i~/ur;e,~~:;~~ r~nt~ff~~: {r;,:.,o'"'tt:e~~~ e JfuWofla dal• :i:~:~:t i~::~ 10 ~d!u~:o~!:: ;~!sac 0 di :io,,c:l~~a~:;~~:· ~~v!/:~'°e èdr:a~n:: 10 (j~ Libertà davanti ulla forma posiz.'one di fronte al colore è in gran parie spnz'o o 1e11ltàer pu i I · mo 'm · L' t è 'ù · I è d' la causa delle difficoltà nelle quali anco,a si movimento senza :ronoreo;;ai~ 1 pe1cl:è efi;~~ viene 0 ~r~i11: 0 r'orme~ 1 n~nm;y:~d~r:cs~~~a~ p:; dibatte la p'ttu·a italiann. Sicch-è, mentre in a se stcs~ e quasi incons:ia !cli:.i à): il Tic. I<\ prima volta i pit101i 1i rentono ingcuui " Francia c.ogl'impression'sti la p.llura getta le polo è I ultimo eroe della splendente, e11lo· liberi dav11nti alla lorma basi dell'arte futura, qui da noi s'in1ende1à rica cpope11 b1Hocca: di quelln ,·ila :taliann Il secolo s'ert1 dest1110·neoclassico futtu yole~tieri per i!11pressio,ni1mo .il bo.tzetto, o in sogno che aveva traapollato \'11m11nonei forma e norma chiiuoscuro e sc\Jlt:ir~· tutto 1 1 minuto e rapido realmno o verismo (cale• regni, del divin?, su.blimata. la storia in m'lo, cioico, mi1ologico, lutto greco e rÒITl.llnu. gorie in certo sen10 p:ù morali che figurati· Il Tiepolo è I ,ll:is1one, I assorb1menlo della S'e 1 ,a destato con la dis1»1'zione non p;ià d ve): mancheranno solide e p·ofonde bas loi- realtà, ~( ~ulla la rcn,hiì. nel ijlan \'UO!oce· fare attuale la storia, ma di a.ntiquare il sen– mali. lnfalti: quando ,:in Mancini ,•uol~ dar l~5te: P1u m là non &i può andare _senza bru· rimenlo. Sarà IX). tutto coloro e mente forma, corpo. modernamente, alla luce, si serve del C !ars1.com~ l~ro. La gmnde esperienza è fi. tutto vita fluente. Chi di noi .ignora c1uello PAUL CÉZANNE: Natura 111orta vecchio chiaroscuro napoletano: e invece Cé, nlla, 11 Rm~sc.mento è. concluso. . I ch'era acc.aduto;l I p'ttori. usciti all'aria ,a- •••-,",''d"_'.•,,• ,"d"· poC~e,'.',,~i è "'1! 00 0 g< 0 1te;l,l•,•,~,",,'u; chr ..e• zanne costruisce lo spazio con un colore (n:.io· Altrov~ cera stato R~mbrandt,, ps1coloao p~rta. avevano \'ed:.ito luci nuo,·e, colori nUO• ... ... " ... soli vo, moderno) che è tutto luce. shakespcr.ano: ed era gtà nato In lspawna vi. Così le ombre furono viola gli a'beu gli ebbe di superare nell'atto creativo questo co,eitutivi {1rn1mm.atica e &intaasi del lin– gua~io; e intanto si ~atu1ava una n:10va tecni~, chC: di quella :mpres.sionistica - tutla 1mmed1atezza - sarebbe Itala l'anti– tesi. Con111atare il lauo è già in qualche modo l'autore del 3 di maggio. L'importanza di turch.ni : in quella pittura chi11ra • il II fatto II dualismo, & creare una realtà immobile co· giustificarlo, E noi cl-e siamo gli c1edi legit- questo q,undro dj Goya è quella d'a\·e, ri· non (u la stessa cosa del • finito 11_ me la natura, e tutta improntata ti ideale timi della grande p'n:.ira; noi che sempre e· portato I umano 1n terra, conscrvand:,gli :ina I .Ai francesi forse fu più facile che a 11.oispi:ito geometrico. distruggere nel colore•lucc l'amore della for, Quando ver:à Picasso a mostrarci che un I) futurisrno U.\IBEl.<TO DOCCIONJ: Muscoli in 1110,•imculo ( 1911) - :~; t:!m!fi!~!~~~ 5 di'pi:~ori::::z~oti:~ e:; ti::~: ;~rl~ n~t::~:e:~r:~~· :h?:;ii nC:~ , La ,~alt~ figurativa, divenuta occulta. c~e gioia Mone:t si diede a d,pin3ere I~ fnc• ,solo ha suDCrato l'impmsionim10. ma s'è ~~~~m;~~=b~~~ r:~;; 11 :t ~:lr~:•rte. fN~~ ciale delle antiche cauedrnli (le qu11li evi- staccato aoc.he dalla problematica colo,isti• tura morta e memoria fu tutlo il mondo oi- ~~n~:J~tedi\;::::::vi;o ~~z\ c:;i~i:!a n:r ::foA't~:iak c!if 1 ade 1 ve~·g~:~e la~/i ~é~:n· ~!ild~11~ 0 ~~. a:t1 ~~~ 1 ;ro:;:ta,:a st~J~:: l'<"ntico. certo il concetto che l'a,te può 1isolverc il neo in una. ~pazio pe1ciò magico Il gu,to del• Bisogna anche dire che gl: imprcu'onisti mondo sensibile nella sola memoria. C'ò' la composmone e scomposiz:one meccanica puri non furono, di quegli artisti, i maggiori, non è quel che può dirsi •'Jll super11mentodel• (un modo l·a l'altro per aderire alla civ."hà Accade 5emprc cosi. Gli estre111i1finon sonu l'impressioni,mo. Supcratori dell'impress!o- contemporanea un desiderio di r:solversi in– m11; i Ct'tvelli più saldi: e vi ass'curo cl-e nismo furono Cézanne e Van Gogh {e con tcran:icnte nel presente;: il gusto della co– molti facino·osi asp'rnno segretamente a di- essi Gauguin). Se da una palle c'era "papii. strut.1one spa,zi11le e color'stica ast·atta (e Yentare poi ziotti. Mentre un Monet an- Cézannc,, con la sua visione pr·smatica: pe1c1ò dcli effetto decorativoJ S! mese.ola ne~a nello stagno delle ninfee. Degas, Re- supcralore dell'imp·es.sioni5mo in q:ianto ne nll'esal~111ionc dcli' .ngenuo, del popolaresco noir JOgnano sempre 111clusicilà. Cézan• cri.tallizzava la fluidità, e creatore d'un e pcrfmo dell'antipittura. Crittog:-afica cd ne si ponà prc51o il problcmn della r·coslru· mondo nel quale la sua fantasia, soggiogan- elemen!are. que1ta pitt:ira rit,ova il valore zione pla.tica della realtà: e sì sa come lo do la spontanea vitalità delle cose appariva delle. li.nee ben condotte, delle J'scc slesu·e ~ar lo.ntano,da Parie,: gli pesasse, poichè gli ~ià come 0s1entazione di st;'.e. dall'nltra c·e•a C?lor1st1che, de.i rapporti di pieno e vuoto, ,mpedel",•,,dt··1 ,f 0 on 00 eo 0 e •,~ U>l.,o"q"u~,· ,·,f,,,·, I, ,to- l'ardo-e. il romantico f..oco di Van Gogh, d1 concavo e convesso. La, ,pazialità non cs- ria0d~lla ;it~ura mod~:na: ma voglio 10!0 cu:~ m~~:~ (t~:b:~ ~h: 0 :,,il (;~fr:oi~a~a~ cit:,ar~ù èi:o~~:s;~a~t~i :!:~~e:iE :u:~: pone in r'lic:vo alcuni punti dei S'JO svolgi· pensate alle cose del scntimenlo e della poe- do I.a.rea.ltà avrà cessato d; e»er · so!toposta mento. Quella pittura tutta fondala su un sia, un 'accensione che ,isc.hia·a e mene in vi- 8 YIVl5C;ZIOne si lroverà addosso la forma s;;:~!;e~: ~:~v~1::~c:1To;pou::ed1:1':iì:io~t : ~ vd:ogé;:~~~ ~u;;~~i~°!ii~'eacod\ l:ra:i f::: ~~f° fe;o~:;i~Slrl~:,-:;:o sta!~J.:s,~~Zl:~ fless1o~e o ragione (e s:. pensi che già .Co:ir· chi1ettonica, ed è :.ina sintesi dove la natura nuovi ~ezzr .. aveva voluto rappresentarci ,:.ina b~t•. 1.apos1olo del ,caliamo. S: compi.1ceva si fissa come in un traslato. Così dive-s' trn realta 111 m!'v!mento. una ?eahà che si frantu– d1 drpmgcrc ,senza domand11,~iche cosa fos, loro, così opposti, anzi, \'uno all'altro, Va.n maQe nioh1plrca. nel suo generarsi, se che. a d1stnnza, lo colp1vn come colore qogh e C~~anne ~innovano il mondo idealo• A uesla es;,e·1enza 110n du~er.à a . l:,in~o. e. forma) do~,~ a un ceri? mo~e~lo scontrar· gico degl ,mp·cssmnist:, spezzano l'equ. vr~~o presto ,un mo.ndo d1 .1mmagm1 1m• s1 con lo sp1rlo malemat1co d1 Cézanne, ur- librio di oggetto e sogietto a favore di que· mob h, ,un !110naom.-g1co e arido di oggetti ta1e ~~Ila senlenla dcll<1 1fcra del cubo e 11' ultimo. prcpa,ando il primo le deform.i- e C~&em.1.nim~te.All.i 1;al.1~ sc.orre,•ole (di- del c1Lndro. zioni e la istinriva element11rità dcll'cspri:s· ~im11mo pl,~1co) b~\ sost tu1ra a poco .,, po- ta lezione di Cézanne sio~is~, il secondo le intcllettu11!ist·che e· si": J~a t Sia ·I e, della .'' m~t~~si.can. I . . . . . vn91on1 dal mondo 8ensibile l'ordine geo, 'b .• e II come 1 gust? dei pt1~1t1v con- • La felice, ~ufom1.de ~ tens1 non pincq·1e al· metrico dimostrnlo dei cubisti. tn uira a ~lva,e qucst arie dall ac.cademi- 1anima religiosa d.: Ce1anne. Quel suo pcn. , ,, . .. smo .nc.oclau1co,. che f!overemo negli aspetti nello sospeso a mezz'aria (di cui ci parla Voi .. I~ rc,,ha, come se ?~no,. g1:\ ncll -~p1e1· pe~g,011 _del c~s1ddctto n uovecento 11_ E se J~rdl. per':~è ~'t~i volla che toccava In tel.- s1omsm~ erano l~ condm~m pe, lo sviluppo dal fut:.irmio 51 poteva~o ti·are piì1 fiutti di rt~scrSSe. mfallibrle: e cioè !deniifica!S~ un detln P (lura c.ub1stn. Ma e ce110 ch_e /11se'!.• quel. che fummo, c~paci. certo è che quella pian? dr l~cc-coloie che ne: term;ni del gu· :t:~a d, ~anne - .''. la realtà s: può ,u- COSC•~~za,formal1st1ca dell'arle. S\'iluppatasi sto i'!1pr~m?n's1ico , ·cnis.sc , a coi:c1de1e co·, . e a cu , sfera~ c1h~~ro •-:-- e la SCJn. co,n J 1dt>,.J1sm:o filosofico. fece 5: che pe1 la un~ 1nd11.:a1.1one di spnz.o·forrra: quel pen• tilla che fara_ sc.opp.arc I mcend10. In qucl111 prima. volta _s1.guardl',,sse .ai pr.imitivi con la nc1lo ,ran!o 1;s.1t10nei sao, tocchi in tralice. "sentenza, dov è la _co,:dnnna, d'un ~ndo di mten~10~i;d1 nsconlt111viunicamente le dimo– c cost d1ffic..le nelle sue applicazion; appn- apparente fug~evolr. e I.a rtaffermauone d1 5t,azion1 che a que_lla coscien.ia si affaccia· I rentemente ~mpl•ci pcrchi• lu'tc s~operle: una !eahà solida. e stabile, e~senz.'ale; oon- v!ln~. Per questa via /a pittura senz.a storia quel, pefnello. gr?n~nnte di cosi dense e lu· cl~è al p1eam;iuncro del.la poetic11 della. pn: s,. r1ncc?sln\·a ~ ,:.ina tradizione: e gli studi ceni.' st.11~ d1 _g1all1e lurchini, d. ve-di e tu 11 pura. L a_ccenlo, in essa, balle drfau, d1 Caua su G olio, le sue pa~ine su Paolo / rossi e:a .l del1calo slrnmen10 che a11corauna ,ul con~etl~ d1 forn:ia,. Ne veuà .la sconfitta Ucc~llo (anni;' testimonianza di un gusto che v?lta. rinn~v?va la nnt.ura. Ma di euo preslo del p/e 1 .n-o",. ~ ~~•nd1 del paesrsmo e dei si ·1co.no .~e. m un passito attualizzandolo. c1 s1 serv ra per 11.mvare 8 ne;,care prop-io problem.1 lumm1111c1. che a quella ~1111 ca e 1. pnm t1v1 rappresentano per i nosl:' pll– <1uel/~ na~u·a che h, la religione di Cézlln li~ s fo SI leg:a\(lno ( 1 1 poinfl/lismc, 11diviai 0 • tor ciuci v11lori che più figu--avano ~ssere ne: 1.I pittore che. r;to,mava cin!o vo 1 te sul n1smo ecc.): ne ,·errà l'ese,cizio del frnm· l?n.ta111dal n11tu1alismodell'oltocento. Primi- ~ mi°'1vo II e che mch1odava alla sedin il mento e della Mtu1n moria. I lmsmo,. q:iesto dei pitto1i moder~i, di ac· O< ello. . . . . . N~ _vc·ranno qui da noi. dove _ pare 1111• cento lai~o: c~e au~~erà necessariamente il Va ~ene mfottr r1cost·u1re pl~st.cturen'c pou1b1le _ ci gingillavano con gli Angla- !Ono dell ':dfus ?~e lmca, e non s: stendcià lf sprio: v11bene o~porre .~Ile flui-li!~ nlmo· dt1, i Zorn, gli Stuk, ecc., IIC verranno j 111 rn,cconlt ep1c1 O drammatici, in quella f cric e, al. p(lnlo ,e, degl. 1mpr~n1on1s( le moti generosi e geninli d'un Boccioni (co• um~nità. ~l1e. è voce collettiva. e nasce su 0 ~ 1 '. 1 e. C"~ 11 e t!clla gt.-omctr 1 11 sol_ida: vn bene sc'enzo tra le più luc.'.dc di q·Jd tempo: al• ,m~t! ·1;l1g1os. Ogni pittore tende a?z.i n &er• d~ v1r5,rd1 f!OTJche non appass1sc~:mopercl1è In (11.1nle. n distanza di tanti unni, va luttn I f;1' 51 In un bo~Lolo: le sue lll\"envoni I $IOa, d1 frutta che non mnrcucono pe:· la nostra ammirazione). Di Un pittore che lea,nn~ ~~ec~l~~e~;e dre!~mec1~:~~r11to menta-

RkJQdWJsaXNoZXIy