Fiera Letteraria - Anno II - n. 21 - 22 maggio 1947

FIERA LETTERARI.·\ 11 CO, Pagina scientifica Il problema del sopranormale appassiona da secoli gli. uo– mini. Le ricerche metap.,;ichi• -che si svincolano sempre pirì .dall' emozionalismo spiritistico, costituiscono grado a. grado una ,uwva scienza, e mostra.no eh.e il mistero é de ,u.ro di noi. Con mezzi sottili, /.' uomo (~r franta oggi questo mistero. La metapsichica, • • 1er1 e Cosa. sono in realtà i '' feno• men.i,. i ''medium.,,? Emilio · Seroadio parla qui della ve– rità di certe manifestazioni, della scienza e delle sue spe• ranze, delle teorie, infi.ne. che hanno, nel passato e nel pre– sente, aiuta.to l'uomo volen– t.eroso nella sua ricerca del.– I.'ultrasensibile. 1 donna italiana. la celebre medium t::usapia Paladino, quella che attira per lungo tempo l'attenzione di mohisùni $tudiosi sugii stia· ni, molteplici, indiscutibili fenomeni delle s:ie sedute. In epoche più recenti, occor:e menzionare tra gli alt1i gli studi sulla me· dium americana 11 Margery II e quelli sui due fratelli austriaci. Willy e Rudi Sche· neider; questi, -in pa,t:colare, fu stc1dlato da tutti i principali metapsichisti d'Eu1opa, co· minciando dallo Schrenck·Notzing per fin:– re col Or. Osty. LA Metapsichica è stata ed è ancora in buona parte - quasi, si i=ohebbe d'.re, per definizione - lo s.udio del iotuanor– male. Il Richet, accennando ai fenomeni studiati dalla Metapsichica, li chiama anco· ra (1930) u Ics faits mystéÙux, inexplica· \{.es, 1nhabituels, qui, de touh: antiquité, ont hanté l'esprit des homrnes n. Questi fenomP.· ni già aill inizi del peri do J rop,:amente scientifico Cella Metapsichica, vale A dire a cominciate dagli studi di Si, Wil\iam C:ookes. erano stati divisi in ck11:: grnppi; quello dei fenomeni soggettivi o mentali e quello dei fenomeni oggettivi, o fisici. Sog getti straordinari, eccezionali - sensitivi o m~dium che foS.'!IC:ro--cranogli individui con i quali i metapsichisti avevano a che fare; giacchè_ era col, 1010 concorso che si ~nten• deva in un pnmu tempo accerta1c, 1n un secondo tempo approfondire, il sopranor– male psichico o psicofisico. Cli individui considerati normali ven'vano talvo!J:a inter· pcllati, è vero, ma solo in quanto potesseto riferire su fatti e:dtanormali loro .1ccaduti - come p. es. un qualche fatto di telepatia, spontanea - o, più comunemente. qual01a si ritenessero idonei a servire da garanti e da testimoni per le ricerche altrui. Non .~ può dire che lale 1mpos1-..z10111· dcli.a Metapsichica non abbia dato buoni frutti, checchè ne pensasrero o ne pensino gli ::ri:~s;risctnt;r;:t~ ~::a:e ~:~ddf~nrp~~~ -e.uni fenomeni c1ntempo non riconosciuti dal• la "scienza uHiciale )) veni,·ano cons'derati -c.omepossibili da una grande maggioranza di studiosi anche estranei -alla Metapsichica - p. es., la telepatia. La documentaz:one, ini• zi.-.ta dalla Società Inglese di Ricerche Ps!chiche già nel s.ecolo scorso, relativa :i. e.asi di telepatia spontanea. si .:accrebbe enor• memente nei pr'.mi decenni di questo, e di• -~nt::er:bb:i d: 1 ~r;a~~o a~~e 0 n~a,:a~;;~~ -chi nuovi studi e clauificaz1on1. I fenomeni soggettivi... Accanto e di pari passo con le ,icerche ~i fenomeni di telepatia spontane.1 ne ven· nero fatte altre s:i quelli di telepatia pro· -Yocata: il francese Raoul Warcollier. già prima della guena. era r'uscito se non pro• pl"io ad isolare, cerro a indicare con soffi· -c.Ìenle apP/ossimazione alcune tipiche r ten· denze" del fenomeno telepaticq. indicando· le. e descrivendole :n una serie ~I; do-::umen· tatiss\mi studi. La facoltà di u chiaroveggenza II genellCll· mente intesa. quella cioè ch'e sembra pre suppo:re se non addirittura :in Hsesto senso", a come pensò alquanto p·ematuramenle il Ri· -c.het. cerio una ricettiv'tà o sen1ibilità 11a "SCOl'ta (11 criptestcs1a Il. come appunto la de– nominò Richet) fu. come al solito. parlico· larmente verificata studiando sonetti ec– cezionali. Tra questi oggetti, parecchi probab.il – mente ricorde1anno la famosa medium -arnc· ricana Mn. Piper, la quale cccc!~eva nel -dare i particolari più impensati e stc1pefacenti sulla vita delle persone che vedeva per la f:;:i vol,~a~P~:;a,\~,, ~:s~si?i;:me eL:;~1;; nell'enunciare passi di lib,i scelti completa· mente a caso e situati in bibl'.oteche sco– nosciute a lei e a luni i presenti.. Fra! i ,numer06i soggetti chiaroveggenti studiati a fondi? nei quindici o veni 'anni che precedei· tero l'ultima gue·ra non si p:iò i~norare 1I 1arnoso ingegnere polacco Ossow;etzki, su <.ui tanto investigarono i dollori Gustavo G.e• ley ed Eu1umio Osty: nè i! fr<"nceseFo1thu- 11y. che introdusse alcune nuove forme di -chia·oveggenz:a. e persino di u lucidità pre· cogn'tiva 11. Il D1. Osty. dopo moltissime esperienze con ogni so·ta cL chiaroveggenti, esorimeva il pa!ere che n dietro le indiv'd'Ja· 1ità um.ine che i nostri sensi ritagli.ino nella ,continuità della natura, s"intravede un im· menso mondo mentale, che sottende le _ai, parenze, e nel quale le entità particolari sem, 'b;ano collegarsi in una inconcepibile vita ps;chica collettiva. E' in quest'ampia vita latente dei pensieri. del pens:ero, che i St'lll· -getti auingono ineonK.iamf:nte Ili :,,ostan,.a delle loro rivelazion: ... "· ...e c1uelli oggettivi Anche nell'altro settore della Mctaps'chi· -ca, quello oggettivo. abbiamo due aspetti, o 4 m:>menti 11; a quello somma ·iamente acce,· 'tativo s:iccede grado a grado la registrazione dei fenomeni, sempre più fine e precisa con 'lo svilupparsi della f'sica e dell'elellrolec· 111icaapplicate. Qui, è l'inglese C:ookes che apre la via, e studia .seriamente. con tutta ~a sua autorità di scienziato già famoso, mo· -vimenti dì oggetti senza conlaHo prodotti dal medium Home, misu-andone l'intens'tà con una Speciale bilancia a molla. circa ottanta anni or sono. L"ltalia dict: la sua pa·ola in questa sede per mer:to di alc:ini studiosi di <.hiarissima fama, quali Lombroso. Mozselli, Bottazzi: ma forse soprattutto perchi: è una Uno tra i più notevoli pa»i compiuti nel- 1' u attacco n ai fenomeni fisici della me<fa· nità nell'immediatu anteguerra è stato ap· punto la 1icerca effettuata dal Or. Eugenio Osty. col concorso del figfio ing. Ma-:cello, •ul medi'.lm Rudi Schne"der a\l'lstilu:o Me· tapsichico Internazionale di Parigi. Lo Schneider. duranle le sedute. entrava in uno stato di trance con respira.i:ione estremamen· te rapida e, di qu;,ndo in q·Jando. emetteva una u sostanza"· o !t forza ,, X. che poteva spostare oggetti a distanza. Grazie a un di· spositivo complicato e molto inp;egnoso. i due studiosi francesi ,i:i!IC.:rono a cl'.most:are che quesla forza o sostanza. anche nella sua fase invisibile, anche allorchè non causava spo· slamenti di oggelt" - quando cioè era prati· camenlc inavvertib:le ai sensi degli astanti - poteva tuttavia intercettare delle radiazio– ni infraros~: e che queste intercellazioni potevano essere registrate mediante apparec· chi di prec'.sione. La 11 .so&t11.nza •· - mostra• rono ancora gli sperimentatori - si sviluppa· va secondo ritmi i quali erano in rapporto dt covaria;i~ne con i cicli respiratori del sog· getto; era diretta dalla penonalit~ precon scia od inconscia del medium e trasmetteva un'enerp;ia irradiata dal soggetto stesso. Lo studio <liretto <lei soggetti Lo studio diretto di quesli sensitivi, di que- 1ti medium, fu un'altra esigenza che si rese vieppiù sentita in Metapsichica nel per.iodo r-he stiamo considerando. Non era un' esigen· za nuova. giacchè l'opportunità di un'esame psicolog·co e neuropsich'.atrico dei ,oggetti medianici e:a apparsa chiara prima ancora che si pubblicasse. nel 1900, il memo1abile studio di Teodoro Floumoy sulla medium gJ'nevrina El:sa Muller, più nota JOtl0 lo pseudonimo di Elena Smith. Ma più recente– tnente, si era indagato su vatie possibili re· !azioni Ira facoltà metapsich:che o mediani– che e carat1e1istiche f"siologiche. ad esempio il metabolismo basale. o lo pre11. 1ione sanguigna: si era tentato di valutare compa:ativamente le infbenze. sulle anzidet· le facoltà, di vaue sostanze chimiche, quali ~1C:\::~ 1 t :i' ~o ~~~t~::· 1~:~ns:a~:1 1 :'. Più interessanti ancora furono i tentativi volti a stabilire confronti fra le personalità ronsuete. di veglia, di singoli medium. e le loro personalità di france, ossia le cosiddette 1< entità u medianiche. altP-:nantisi con -le pn· me. Serie di esperienze. con 1«>ultatiche diedero luogo volta a volta a soddisfazione e a deluSone. furono fatte con la medium in– glese Eileen Carrett. la quale si prestò con buona g:azia e notevole d::se di abnega..:i0nt. In America, si tentò di stabilire c1nconfronto fra certe reazioni f:siologiche (SC"/ologiche. sanguigne) del sogg1:1toallo stato di veglia, e qc1elle delle pc:sonalità di trance, e si credett,: a un cerio mome lo di aver t1ovato delle d:fferenze sen,ibili pe·sino di carattere biochimico: ma le esperienze non pote1ono essere continuate o riprese per l'ovvia ragio– ne che il soggetto non può es.ser sottopo1to a ene ripetutamente senza che ciò nuoccia al· la sua salute. Più interessanti, e più appro– fonditi, gli s1udi condotti secondo i metodi della scuola associazionistica di Z..irigo per stabilire dei conf,onti grafici. e nume:ico· statistici, fra perk>nal"tà di veglia e di tran• ce. Furono fatte al rigua:do esperienze con i medium. già menzionati. Eileen Garrett e Rudi Schneider. Al K>ggetto venivano lette 100 parole·.stimolo, secondo gli .slandard.s ado. perati a suo tempo da Jung a Z%go, e si registravano le sue parole·reazione nonch(: i singoli tempi di rea.i:ione. Speciali galvano· metri reg;stravano gli stati emozionali del sog– getto nelle varie 1ispo~e. L'intera serie di prove veniva poi ripetuta quando il soggetto era in france, e aoplicata alle H pe·sonaJ;1à u o u entità u man'fcstantisi nella trance. J ri· "ultati venivano conf,ontati mediante elabo· razione statistica, ed eventuale traduzione in grafici. Le conclusioni sembrarono in un pri· mo tempo positive, ma le elaborazioni mate– matiche dei dati ottenuti vennero poi invali· date da specialisti competenti. e pe1 quanto ci risulta non è stata raggiunta al riguardo. a tutl 'oggi. una conclusione decisiva. ApJllll'CCChie sistemi ili coutrollo Tra i sittemi più elaboiati di cont·ollo per 5.1/vaguardar1i dalle frodi dei soggelti si può menzionare quello elettrico escogitato in un primo tempo da Kad K;al! e Schrenck-Nol· zing a Monaco di Baviera, e poi sviluppalo cd esteso anche agli sperimentatori da Harry Price, a Londra. Esso consiste nel contatto permanente che il medium, e tutti gli astan ti, debbono mantenere con un circuito elet trico, il quale alimenta un qc1adro di lampa· dine. Le pe·sone presenti rivestono speciali gc1anti e calz.1iure. e mantengono il contatto con i bracciòli delle singol'! pohrone e con apposite placche su cui poggiano i piedi. Se un arto viene sollevato, la lrunpad:na corri· spondente nel quodro si spegne, e il mov1 mento viene così denunciato automaticamew te. Oggi, questo e simili si,temi di controllo appa:ono s:ipe:ati grazie alla possibilità di effettuare fotog7afie ed anche cinematograhe nella oscurità più completa. mediante l"uw de; raggi infrarossi e rii emulsioni sensibili appunto a tale gen~re di radiazioni. Questo, il panorama degli studi metapsi– chici sino -a ci·ca un decennio o un quindi– cennio la; panorama caratteriz.i:oto da un pe1fezionamento assai notevole di t:Jttj i mez• zi d'indagine; dall'accertamento sempre più preciso di alcune categorie di fenomeni; dallo itudio :iemp7e più accUTato delle ci1costanze e dei soggetti condizionanti i fenomeni st~ss,. A qut:Sto stadio. la Metaosichica può para· gonatsi alla progre55iva individuazione di filo ni auriferi 'n un vasto ter,ito·io inesplor1ilo, e ritenuto privo, come tale. di qualsiasi possi· bilità di diver!.O sfrnttamento. La Metapsichi, ca. ,ipeti:imo, è a questo punto ancò·a la u· cerca dell'ecce.tionale e delrextra·normi'.lle; è lu studio del soggetto raro; è l"-.acce,tamento, 1utt'al più, dell'epifenomeno. I fatti indagai' dillla Metapsichica sono straordinari e non ~lf~t~to:ì.v 0 ;dnt!s.i k:i~r 0 .,lft~c;~ t:\ 0 ~~~ lrolli'.l!è volontaùmenle le condizioni delle loro esperienze; e malgrado i progressi com• piuti in sede acce·fativa. la scienza H ufficia• le,. non pub inglobarli. La stessa scienza uf. ficiale che aveva considerato freddamente. ne.I 1922, il u fraité de Métapsychique u d1 R1ch·e1. m,ml1e11elr- sue ,i,erve. dieci anni dopo, di frume olld pc1bblicazione dr;;I111agi· st:ale lavoro d'. Eu~enio e Marcello Osty sul medium Rudi Schneider, lavoro intitolato 11 I poteri sconosc1uli dello spirito sulla male• ria u. c1 ~pirito n sulla • materia u? Che spi• nto) Quale m,rte7ia) In quali condizioni? Ancòra quelle, ~bbene modificate dagli 110 parecchi e dalle radiaz:oni inf1arosse, delle !edule medianiche! Come fare ad accogliere 1:itto ciò nepli ambienti tradizionali delb Stir· bona o del Collegio rli Franc:11? zi di 25 carte con cinque dive1si simboli o con cinque diversi colori. I simboli di queste carte, che prendono il nome di ca1te Zener, sono rispettivamente un circolo, ~n retlango• lo, un'ondo, una croce e una :r,le/la. me?t~ess~~o~t ·; 11 ~e~~~et11 1 :'~~~la 5 ~i snu;: ham. debbono natu111lmenleesser trattali in modo da esclude1e i'.1100 per cento la norma• le percezione per le vie dei sensi. A tale scopo sono stati escogitati mo!ti mezzi; dalla chius:i:a :in buste opache s'.gillate all'interpo· si.i:ione8i schermi di legno o alla separazione delle cart,e dai soggetti ponendo ie une e gli altri in ambienti d:ven.i. Recentemente, si è manifestata la tendenza ad eliminare per quanto possibile ogni contatto diretto con il maleriale da esperimento, cos.icchè non 10!0 non sì con~nte ai soggetti di toccare le carte ~d~i~u~;lle m:s::i~~:~e, d~~1i~~;:e se;:r:t:: classificate con apposite macchine. Che cosa si ,ichiede dai soggetti? Che e.– si. ad esempio. dichiarjno quelli che secondo 1010sono i simboli di una serie di carte che non possono vedere nè tocca1e: ?Pp11Tech_e avendo essi in mano un mazzo dt carte, d,· spengano queste secondo ,:in ordine ad libi· /um, che ve·rà poi paragonato a quello di un al\ro mazzo di carie già 01dinate in al~io am• biente. Anche qui, i sistemi s0no stati .e sono svariatiu..!mi. In una serie di esperienze 01· ganizzate da Mac F arland, il soggetto aveva a sua disposizione cinque tasti elettrici coni! spondenti ·ai cinque simboli standard. In una stani.a lontana. lo sperimentatore scopriva via via le carte comunicando al soggetto ogni ul• .i:11ta di carta a mezzo di •:insegnale eletW~o. Il soggetto 1ispondcva premendo quello dei cinque tasti che a suo avvi10 doveva ::om · spondere alla caria alzata. Sul tTaltamento matematico-statistico c!ci risultati delle p:ove una massa imp,ne.1te dt nubbl'cazioni si è andata accumu:ando dal 1935 sino 4d oggi. Ricordete'tlo e; nr,ua1do a.leoni principii ed 'I.le.unidati In qu('lli fon• damentali o più interessanti. Ciuque earte, e migliaia di prove Il C!iter.i.ostatistico base seguito dalii'.I~cuo– ia di Dmham è il seguente. Data la distri– buzione delle carte·simboli nei mazzi da ven· licinque, è evidente che la probabilità media di indovinare una carta è I :5. In un numero limitato di coli,i, tale media potrà subire forti dev,:-azioni: ma non così in un numero molto grande. e lanto maggiore es.so sarà. tanto più Rhine cantbia strada, ~~;ra, 0 ;;!1i;a;:~l~t:d:J°c1,%,: 0 ~!u~d;;:: Tuttavia, cinque anni p1ima che s'inizias~ ~~~~itf~ ~nt;:ii• j:e~~hdi e~~:;~z'f~:;: la seconda guer,a mondiale, si era avuto in persone. si ve1ifica che il numero dei colpi un laborator:o ame~iC.'.lno l'inizio· di una nuo- mdovlnati eccede sistematicamente non soltan– va,impostazione di ricerca. Il labo1atorio era 10 il rapporto di I :5, ma anche il lim)e en· ~~Bth~. p~~iì!i>~lfmÌelgar~in:~ ~j~vC:i!~: \ro il quale detta media dovrebbe os::illare z1ato che avev.i preso la direz:one d~ 1 le nuo• ~~:n~;n!I aJ:~~o~~(~!ie Pf;~~~:lid1 ;r~~b~: ve investigazioni eia il prof. J. B. Rhine. zione e d'interfe:enza - è lecito pensare in L'oggetto di tali investig,moni non era prima approssimazione all'eventual:tà di fa. nc1ovo. Il problema postos. dot Rhine era il coltà di percezione exlra·sensoriale possedute seguente; E' possibile che una persona ve!· dal soggetto o dai soggetti. per cui si rende cepisC.'.Io reagisca ad oggetti od eventi indi- possibile l'anzidetto notevole scarto da ciò oendentemente dai sensi riconosciuti? A que- r.hr vorre:bbe il calcolo stat'stico delle pr0ba· sta eventu..,le pe,cezione o reazi<;me, che ri· bilità. comprende come si vede tanto i casi di tele· Ora, le esperienze della scuola di Ourham patia quanto quelli di chiaroveggenza in sen• ~ sono svolte e si svolgono per l'lèlmeristraor– so t:adizionale. il Rhine dava ] nome gene• dinariamenle alti. In una serie di prove isti– rico di Clpercezione ç_xtra•sensoriale u; in in- tu:te dal P1att già nel 1935 furono sperimen• '!lese, exlra·!en$ory Perception, donde ['ab• lati 174 soggelli e si effettuarono 150.(M)() breviazione ESP. divenuta poi d'uso gene· chiamate di carie, .in base alle .quali si potè :aie. scegliere un particolare soggetto come il più Dove com:nciava la novità, era nei metodi adatto e si condussero ulteriori esperimenti. :i:~gg:\1 d~te~~~~e a~iiC:\s;;:d~~es:~ s~~: ~c2~;f°pe~l:~~~~i Jt~r:c1l~t~e::r 1 :nf c~~e:: i termini militari. diremmo che lo sc1cn.1:1atodeviazione positiva. r:spelto al valore che: e[a r:~;~k~°si:;e~~~i ~nc~rr°l~m!i:e·~~ ~Nar:r~ ~n·t~ 11 edteì~~ectin~~p~i~lc~~~ti~:. 11 eos~i~ii ~c::a:;;,a~ic~ 1 ~~~ l·i~~:id~g!i {{ :~l~~onni~ ba:~:Wc!:a f~aies:;~i:~: 1 i~~ic.t ci~e 1 !i :o: le n, lo studio del s!ngolo chiarovcg<tente d1 2.500.(M)()p:obabilità contro una che il ri,ul– gran tama. E' possib'le - egli si chiese an· lato ollenuto non fu dovuto al caso. còra - ottenere, quando si sperimenta su più In un volume pubblicato nel 1940, il Rhi. :::;:n~era v~,t::i1; st es:~_f;:\ r:,~:t~~~o i: :lo 'if:b~s;:a~ote leiia stuk:ni u:re~~~;ti v:~! cond:zioni che escludono con ce1tezza l'us~ nero fatte 999.674 prove, mentre 2.371.82(, dei processi sensoriali noti - è possibile in venivano e.seg·l!ite in altri laboratori 1econdo tali drcoslanze ottenere risultati i quali ab· le stesse tecniche, con un totale. nel giro di biano un s'.gnificato statistico? · pochi anni, di 3.371.500. Dal 1940 ad oggi La novità di questa imposli'.lzioncconsiste si può calcolare che que1lo numero è 1tato dunque, è bene teneilo presente, non nell'og• p'ù che raddoppiato. ~~t:1s~~~ 1 : :~e;:ia :i~o n;U~~:' n:::;;:t/~~~ G .I i accertn1nen ti ta_name~te i'!l'!laginate: ~~\ metodi quantitati- Dal punto di vista dei fenomeni da accer• v1. ma ~matic1 e sta!1~t1c1. E que_st~ste~ tare, le espetienzc della scuola di Ourham uh yemva reso pos!1b:.ie dolle.,geniali _tecm• si d\vidono in var!._gruppi, a seconda che ,j e e 1na'.~gutntee poi .sempre p1u ~rfcz1o~ate •S-ano rivolte alla ESP in genere, con poni· dal Rhrne e dai suoi c~ll~boraton: tecn1ch': bilità quindi sia di chiaroveggenza. sia di te· basare_; I) sul. nume;o limi I.il? e fisso .degli lcpatia; ovvero alla telepat.ia o alla chiaro· oggeUJ, & 1 ~bol.1 o altro matermle ~u cui do· veggen.i:a pu,e; ovvero ancòra alla precogni· veva ~serc1~,rs1 la presunta pc:rc~z1one_ exfra- zione. E' interessante notare che menlre si senso11ale; -) sul. num':·o largh1_ss1mo d1 ptove sono avute prove inn4Jllerevoli a favote dcl– effettuat~ co,n gli sre~s1soggetti o. con gr~ppi l'esistenza di facoltà u pure n sia di chiaro· om?genc1 d1 sogge!t1; 3) su!la. 11~1;·ocfo1.1onc veggenza, sia di precogni:Uone, non è staio r~zO?al~ e p~ogreu1va d1 v~ria1.1orucd es<;o• possibile. s;no. ~d oggi ottenere una prov;i al• i!lou_on1 tecniche volte ad. isolare.~ defim·c lrellanto gr~mtica a favore di una telepatia vrn via, e con sempre maggior prec1s1one. fasi II pura n, Ciò non significa, beninteso. che la o fattori della ricerca generale, Jl· cosiddette telepatja non esista; m.a la pouibi,lità di iso• variabili indipendenti. larln mpello ~ possibili estrinsecazioni della Il materinle usato dalla scuola di Dmh'am facoltà d_i ch•~ioveggenza in genere. non è per accertare la presenza o meno d; facoltà st ata, ancor~ d!most~ata in modo convincente. ESP in .soggetti e gruppi di soggetti è con• Risulta mvece d1m?,s1r.a!a i1el_ mod_o . più sist:1<? sin dall'~nizi~. ~eneralmente! in spec.iali ~=l~' 0 ia!;~ re 0 :r~~ztn:leec;tr:~~n;,\i!i~ mazzi slandard1zzat1 d1 ea,te da 31uoco; maz- in quanto tnle, Le espe,ienze del Laborato· rio di Ourham sono state ripese da diecine di altri laboratori amc,icani; esse sono state condotte su centinaia e migliaia di soggetti e ~i~le ~~chiar~e b:~t~i: ~:~iid~; f:::: ne; sani e ammalati; ipertiroidei e ipo· tiroidei m~dium e no" medium; super• intelligenti e sub·intelligenti; normali e psi ~;:i~~~ta1!lleha~~~Ìc~~pos~:tod~~fe~~:anf incessantemente la tecnica. e respingendo una dopo l'altra. sulla base dei fatti, le cootro· ipotesi, che possono tuttavia ridursi alle IC· guenti: 1) il caso; 2) difetti di selezione; 3) manipolazioni da i=arte del soggetto: 4) dife'I• toso mescolamento delle carte: 5) errori nei protocolli delle esperienze: 6) introduzione di percezloni conYJete; 7) incompetenza degli 1perimentntori; 8) .impostazione in genere e conclusione della ricerca. Come ho già ac· cennato, nessuna di queste ipotesi, nè da sola nè con altre, ha potuto reggere di fronte alla ripetizione delle esperienze in condiz.ion! sva- 1iate ed ingegnosissime. e di fronte a-Ila siste• maticità con cui i. rjsultati si ripetevano. An• che se si volesse tener conto, scrive il Rhine, dei soli risultati in cui diverse persone, indi– pendentemente, tennero nota delle chiamale e .dei confronti con le carte chiave, si sono avute a t:ino il 1940 220.455 p:ove, con Uni'.I media positiva di 5.23. una deviazione di 2.090 e un rapporto critico cli 11,12. ,I che dà una probabilità di miliardi contro uno che i risultati non sono dovuti 01 caso. Raggiunta quindi la sicurezza dell'esistenztt della ESP e della S'.fad'.mostrabi]ità, gli spc• rimenlatori si sono posti serie di quesiti rola· tivi alle modalità di funzionamento, alle con– dizionr favo1evoli o sfavorevoli e infine. allro n,tlura del fenomeno studiato. A questo ri· ~~tÌ~~:~r b:~~gi~~:~n~;~ci~:~~i finc:i;~ J~~~i:~ nerò talune d.l •1uelle più geneiali e p:ù si• cu,e. In primo ll!Ogo.~i è invariabilmente co·sta– tato che nelle esperienze ES~ a nume10 pre– determinato si ha all'inizio l!n·alra pe,centua– le di scarti pos"tivi rispetto a ciò che vor· rebhe il • caso 11; che quindi questa percen• tuale diminuisce, e che risale infine verso 11 termine dell'esperimento. Ciò è in armonia con tutto qu~I che sappiamo relativamente al lavoro fisico e mentale in genere; ma il ripe• tersi stesso di queste frequenze e C"Jrvesta• t'st1che è un.a prova dì più contro le ipotesi dl'fferenziali. e in genere contro l'ipotesi del caso. il q:iale darebbe ripartizioni unifonni d1 scatti lungo tutta la serie, e non già maggio,i al principio e alla fine dj essa, Quanto ai soggetti sperimentati, è chiaro ormai che mentre vi sono individui i quali presentano possibilità di ESP in modo parti– colarmente spiccato. ed altri invece che sem– brano esserne dotati in grado minimo. la fa. cohà non si associa necessariamente ad alcu• na delle v.arie categorie di soggetti; nè \' età. nè il sesso, nè la razza, nè il grado dell'.\ntel– ligenza, nè il fatto di euere normali o nevro• lici, ciechi o veggenti, !pnotizzabili o non t~~~:~:bi~ -;:1~~:r~i l-~t!~e~,:=:~e CO\; percezione extrasensoriale. La quale, Qu:ndi. i!bt~~ ':t:~rrd!~~~!ii: 0 : ::t1:;:ta~nam~a.~I[~ grado maggiore o mmore, come 'una proprietà wofondamente radicata della peisonalità uma– na in l:itte le sue differentiuime forme e ma• nifestaz.!oni. Tra le condizioni che influenzano i risulta· !}o~ati 0 :1:z~;:~di~~r;;e s~ditdi:~::~r:i 5~:~ no; lo stato fisico dei soggetti (ad esempio, è stato n:golarmente hovato ch'c \'influenza della caffeina è favorevole alla ESP. mentre certi narcotici le sono fortemente sfavo1evoli); le motivazioni emotive o .sentimentali, come ad es. ricompense, emulazione, '.ncoraggia· menti tra qttelle favorevoli, e ftustr.azioni, ri– fiuto di dare informuioni, kmghezza eccessi. va delle prove ha quelle sfavorevoli: relazio– ni personali tra soggetti e sperimentatori (la ~i.mpat ia è elemento favorevole, e così pure l isolamento nelle piove). Potremmo menzio• n_a:emoltissime altre prove di queste variabi· li: ma non appare necessario Com 'è ovvio le ricerche basate sui metodi ·della scuola di Durham m'rano i'.lppunlo a questo; a deter· minare sempre più precisamente il valore del· le singole variabili indipendenti. in modo da avyicinarsi .l.entam.ent1: a qcello che è lo scopo ul_timodcli ,nvesllgazione; la compilazione cioè d1 cna u caria generale" della ESP in cui si renda conto esatto, sulla base ri \egolari frequenze c curve statistiche, del massimo nu· mero possibile di fattori influenzanti. Tale car ta dei futuro sarà per così dire il u ritr-atton della facoltà ESP, così come l'avranno deli– neato gli studii convergen~I di centinaia di sper.imentatori, s~,migliaia di soggetti, in mi. !10111 e forse m lia,di di esperienze. · Giova avvertire, a questo punto. che la piena comprensione e \'accurato studio delle èsperienze della scuola di Ourham presup· pongono una notevole familiarità con i pro– cediment! matematici e statistici odierni, e

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