Fiera Letteraria - Anno II - n. 11 - 13 marzo 1947

6 FIE'.R.-\ LErfEHAHli\ • I L I B R I * ABBIAMO ricevuto: BOCCACCIO I MINORE I ---~-=-----~~---------~=--' GlORC!O FE,OALTEA: Il dioo,:io (!ema con, varia1.icm), Roma, Campilclli, 19-17. Pi>· A VOLER lcagere e ,ilcsge:e il Occameron cg31. tenza .-,lcun aiuto, è q:ianto placa nel c.,polavo,o. il rel!u~.o dcli avven· n intelligenza d 1 q..1d segrclo. come bat· tuia gic.van1le. della prima rivcla1.1one e de• lCfc la lesta nel muro. Non se ne cave- di.,;ione da sè. Al cenl10 <ld quodro è lo ' · h I \ · · · I scrittoio del Boccacc10, d1 qucslo mfaticab1le ~hcm~l~,c~n~tr: : 0 ~in~uu::~~: ~ 111 f; ~~=- calligrafo, lii una casa vuota dove nonchè val?· a normn di una rigorosa ipotesi cic.e• l'adempamcnlo dei •~111. neppure s1 ctJnso· roni.i.na , di ricchczzn lcssicnle e sintattica, l.dano in uno cornice lamiglrnrc a toglierlo di _li;sua C 11ile. Il segreto del Dccameron ~!11a 50 ~i~~ I i: ~:e d:'nsr~: 11 ~,~ 01 :om~~JI tr;~~ ~,,~~.ed;i" ~c~~~ci: 11 :~~e :~~:' 11 njJ° c~f;: premorti o perduti. Su auc~lo scul\010 1i av- rai;,ido della \ ila 1 1 suo capolavoro e vi ri• vicencbno ans10&0.mcntecalcolate le ?J\l,IIIC.: ch1-i:m11 e 11 ,..,lv~ tutte le~cspe,ienze di una con il doppio au1\lo d1 guadagna,e spazio camera le1terar1a. dal filocolo alla l-iam libero e viirio al raccon.o e di recingerlo in metla, ceiì 11 bbo1:1do.nlee impetuosa. E non una solida cornice. Sohanto•alla v1g1ha del è un itinerario dn ope,a a opera soltanto ma. capchnoro 11 B... ccaccio TLctcc nella 1-iam· da autore a autore. Perchè il Bocc.;,,ccio è mclla e od Nm/ole a una di&ten1ione e parllto da Dante cd è arrivato al Petrarca semplificaz1011c: e H.:ramcnte w..no due pro• e nel duplice incontro ho. profuso !e stc"° d:Ci~1.vG~MNc1di o:~a!:~o:.i(.:;:~ l~t,:f,~::: fisu~nad:s~~ne;°'Jt :C,e;;:O,: st r': · 1~":~ f dell'o~ra, nel gioco dei ncvellate11, q11,m10 patrocinio d 1 quei grandi macttri, e &cnza c1 sia d1 studiate comspondenzc, di mt:11.:-:0- c~ invjc In via sua gli 1 fouc preclusa o ~cd, 1 :~t~td~~os~:at:'dtcB:1ian~~ich 1 ~; ditt,:ut 0 p,:ri:on q ~ni.ci ~acJte ~,~::: ~';tii una sonilc analisi che anche su qut,to pun• Petrarca e Dante e nell'in.::ontro del Boe lo avanza nelt..imcntc \'mtcrpretaz1onc del li– caccio con l"uno e con \'altro. è il nodo, il bro. E' tutta qui la sostr.nza del Decamc• p,imo nel tempo e nella llretta di più fila ;~~~IO~~laK=nj~· u:~g,Jr~nl~l J~V~~ ·rim~~f~ tc:~!h:• /c~:io nJi 11 : 11 ti::t~r~:!::~;:~ 5~:. dcfi111tivn la realtà viva d1 un·opcra d'arte, rica del Decamer0n. Noi abbiamo fatto l'oc• 1i'J)Onde il lauo che da que;ilo scrittoio del chio a piccoli uomini e cose: a una cultura l=g'";'cfl~ic:i ~ib~/1°q:e1f~ t~i~:: 111 r; 0 q~~ft~ ~~r::;;e t~t/:{tf~c-.o~~:~ 1d~tled/:~; e non 111altra ic,ma, lt: sue pagine m1ghori. uomini che dominano nl tempo loro non l'h::t• Se non si scoprn, come qui è scopc:lo, rl ,... - lia, ma !"Europa, che ordiscono un d1icorso greto delle 1uc p11m;!e tenaci prefe1en1:e e nuovo di ,e sttni e dello vita umana. un,· delle ununcic d1lficili e dei limiti stcui che veualmente valido per generazioni \ontarie la sua esubcran.i;n. esigeva, cade la poss1b1· anche nello spazio, che qui, in Italia. an· :~!d:i~ 1;j ~!~~/\~t~:~n~o~ t 1 _P~~c~~: :~~~:~eo J Fi~~~~~ioÌ' ,~:\cta":ruf/:ri:'1:i: lood1h1lc. nel suo proprio spazio, ien:i:a che teraric d1 quattro secoli. tutta insomma una :iiv~~,af:~: ~~f ~r.la ine ,:~i 1 {::'po~hd 1c,:~n~~ ::::;;::~::- è Scm°:~~~a lopr;;~:il!el d~l~~esd~ a O.,nte e al Pctnucn: fra que111due bloc· libere inizimtivc d 1 una. er~IIÒ d 1\ 1...-i. nella chi ,i è ape1to 11suo 1pai.1v, E Dante e Pc– conc.orrcnzm ah~tna d 1 due tr11d1zion1 a"vcr· trarc.,J naturalmcnle anche v.ilgono, 1n una se: la poesia cspamiva avida d, spazio e di p1ospclt1va così vicina, per una iCIIC d1 wono della Commedia di Dante e la mo- altre IUHC:$liom retonc.he . Oal:.a .1eopcrla nocf d li b oe!Qgnnte e hutluo'-1 dei calchi dantc,chi, sem;c_se3~ra~an~:~ 1 ic:~ ;ira~h:~. a L: r; sulle cpi,10lc di Dante, che 11 13occaccio linee, fino a Monti e Foscolo una e a Leo- gio,·nne fa cou l'occhio già 11voho. come pardi l'nlt,a. com.mo parallele 'e segnano il a nuovo e vivo macM..lo, al lau1ealo Petrar· canone intcrprc1ativo più sicuro della nostra ca, 811\anovich è passato a ricomporre la let1crntura: ve,chè ogni risultato di autcntLCII trama della comspondcnu lcttcra,m ha 1 poe1in è iq quell'mterlmeo, r.on app101mmo ~:n~ ~:1dc~~C:i~\:r:nic ddc\siv~.,~~r,.DL~mi;: ~f~cr;,ag~~ 0 '~u~1}. 'i~ u~: ~:::: 0 r;f;m~~:: cerca apre già un grande oriuon1e: è I" uma• dall'altra, Ui,n tcrzn linea, del l3occaccio, nesimo i1aliano in una luce più rnglientc che non esiste se non come caercizio di scuola: rileva i tratti cncnziali e originari puma e ma è proprio lui, primo, a inventare fra le fuori della glo,0111e sempre un poco super• due cou un mirGcoloso equilibrio ta di.stan· ficmlc dwulgazione qua.ttrveentcw:.a. Si in• i.a giusta e a inaugurare quel libero gioco: travve<lc con un ICC.Olodi nntic1po, e sia in questo senso \'ini-ziatiu poetica del Qua1• pure su di una scala 11dotta {ma tanto più trocCnto che il Furioso ccndude sta sotto 1\ particolar~gint:,, e preci1.1 d1 quanto 1isul• segno limpido e favoloso del Boe.caccio. tasse finora,) attorno ai due grandi l'Italia Con questo si è ancora al primo assaggio 1llu~trnt,:,d1 li1ondo. 01p1tc ai cianici anti• e orientamento dcli.a ricerca, e non si è fatto d:\ cr:!~~ 1;:u;n:ii::h:/~~~e nu: 1 :til!n;:; 0 j! ;:1.:'d:°:1nq~~c~:rt~ a':hc c~; ~ot st ~,I~ Àmort>JO oisionc dtl Boccaccio. Fta le due r. roblcmi apparentemente più lontani, di fare opere, la ,ispondcnu dcll"una all"ah1::i è s1• cu aull'opt:id del Bocuccio. Chi ha fatto cura., e sicuro è ormnt che al Boccaccio leva in queiti ultimi anni con 111 ultati cc. compete di" aver meditato con la su.a prcp·1a e.clienti è Giu1eppe Billanovich U<estauri :r~:i;n:,t!r';ni:l~i~!f"~ct~ur~~n aÌ~!~n:,\~ t~:,:~:~~i•1 :ra.su ~:~::; ~; ;~r~:a : e alla v111onc:d1 Uante. Come p.,1t1colar1 J'arlc j,·a il Petrarca e il Boccaccio. Na· quc1tioni d'un tcsio, disperate fino a che ci 11 poli, Cua cd. Pironti, 1946). :: d·u~ua~~a;!.e ;;I 1fi !~:i, 11 ~~~~~{!: rea 1 g:~tt~~~ii ~ 111 bi~::t a,:r~:c:''. ne storica del problema che le comprf'ndc, vale a dire la tradi:r.ionc biQKrafica e gli cle• la composizione cioè di quel testo, d1mo mcnli autobjC\l(afici del:'opera. I a!,pis.,I• stra l' idcntifica:r.ionc che il Bilhrnovich fa di, contro i quali ~ diretto l'assalto, 50f\O del Bocc.icco nelranoriima tt guida n dei due: la nascita a P-..flrigi,da un amore estra- Trimr/i. Ma dell'Amorosa qiJione, di questo vagante di terra lonlanii, e Fiammetta, ra- episodio apparentemente così chiuso della more del giovane Mio iOHo quel segno di oarricra poetica del Boccaccio, e invN:.e così una Venere cstravaiante. Sono i:luc momenti ?!t~ st ~bbi~le:~;tel'~rizl;n:to~~iti~l ~,~: ~u:,:.;~:-: ;'::i~~!l~e~n(eun~i ~od~~~:cl~ stila da Vittore Branc.-, (hicnzo, Sansom, ,ua II vila nova"· ma con un processo di 1944) per la ,tessa collezione dell'Accade· 1Ucccuivc e laboriose itcsure dall"una all'al- mia della Crusca dove giò nel '38 era appar• tra delle sue ~re, in contrasto con la de• sa f·edizionc Batt11.p.l1a del Tescido. A d1flc– finizionc semplice, immediata e perenloria rcnu di questa edizione nella quale Batta· dell'esemplare dantesco, che certo convalida id~. lavorando sulrautografo di opera più il sospetto di insistenti e insoddisfatte fin· q:a,,:ncacw~to ge;ia~:;m~~iv!°'J!jj ..cop~~r':nz~ -zioni. Tutta la più recente critica era già " · · d" d"t r e peculiarità scrittorie e m,;:triche del Boc- ;~:f::~esu dc1lt~a:::fia 1 1 0~~1i~c- c 1 ~;: caccio e ha scntto così un cap11olo euen· 11vis .a. del Boccacc.11,,:quel che distingue 11 z~lc come punto di J>.irlcn-zne lcnnine d1 rcttauro di Billanovich è di aver vitto la o;:::~'1 -~:~io~: a,ret~::::a ';:~~e ~I! ;i,~~/~~sol~~:u:ldi~~,:io cdi :~~i1!rb} tri e più ambigui p1cblcm1 che portano sul grafia e la nuova indagine po,tata ,u altri IOSlrato di cuhura. nell'ombra r-11umiltà pun più attuali e promettenti problemi, Un pauo tialiosa che è lo sfondo contmuo, prima e dccilivo, pcrc.hè J'cspo,ict'lb1I fnsegna cl-.e dopo il upolavoro. dell'arte del lkccacc10. solo rimettendo a fuoco J'intiera tradizione L. I mo,osa oistonc è appunto un·epcra critica e 1upqando le fratture pPlcmiche opaca nella q\l,'l.lesi ~ossono ovviamente iso– chc a volta a volta si ~rono. si può giun lare qua e là rilievi pnctici .. v-nza però c.he ~ere a ri1ultati sicuri. {lui era il c,aso d1 ne rssulti mod1hca111 I' mterpretn1.ionc. He· riprendere tutt'insieme la ricerca 11rchivi1ti sta v<1lidoil giudizio che ne d11va. al primo ca (per 11 Boccaccio 11 chierico II degli anni incontro della etilica romantica col Boccac· più tardi Bdlanovich dà nuovi e importanti cio poeta, Fed~rico Schlcgcl: il <1uale fr1m• documtnli, e 1u di un:,. fitta tranu docu camcnlc cc..nfNt.a\ll anche di a.,cr duralo fa. mC!ltaria ricott,uiKc la figura d1 Emilia) e tic.a, per questa opera 10la. n 1e1mina1r la quella che per noi si è (alta sempre più ur• lettura. ~,anca ha aff,onl.1lo In fatica mag gente. della cultura e dello 1tilc, una Jctturii gÌOJe ma neceuaria · d1 un commt'11lo, che ~\:!; d:ll~'(~~itttditnri~ :icdfd:Ubt~nt:~. ~;:toil1:i:!m:o,~rJ:~ ::1~~:t~J::~c~:id:1 p~~ ccn1ioni, che è In vita 1tPJSa. la 1cahà sto- aggiegaz.ione d1 elcmcn11 di cultura. Ma 11 ric,a. nel t'"mpo, dcll'ore1a. Se per Fiam· è lrovalo poi anche di fronte ad un altro e metta è anche 1roppo .:vidcnic l"i,ipowhi invn.o problema. su d1 una 1mp1ovv1Ja 11· lità di una 1ntcrpretnz1one biografica che noo nea ve1!1cale II paragone d1 quella tutta 1n ,i.a anche lettetaria, dell'idolo e della don· piano, da percorrere con In sua !ola tena I ·1 p · · · I eia, del commento. U letto dell'Amo,oslJ ~a~ .~Ila ac:1;\l:'i:U~~.:ia : 11 f; :uaa i: visione, consc1vato da una 1rad111or1emano• bab1lc invenzione s'inquadrano nello sfondo w:.rilla semplice e chiaia, ~li II è &doppiato tt gOCico 11, come 81llanovich dice con dcli fia mario, ~, la le1timon1ann1 di una sola nizione riw:.hiosa, delle fantuic letterarie del sta_mpa, la prima, del 1521, m una doppia Bocc.accio. Qui;,.lwique ,ia l'esito d1 ulte rt:dnzae,nc. /{,presa dcli ope:•a da parie del ,io,i verifiche dei due c.ougiunt1 restauri Boccaccio maiuro per un 1eflu11<>d1 pa1 (senza entrare qui in disc.uuione, e da am sione e di scontento, o manipol1111one a,hi· metterti, in i1pecie per Fiammella, qualche traiia detl'ed1to1c cinqucecntcsco. Girolamo lr.mpcramcni.o o dissento), resta però definun Claricio, un giovane umanilla prceocemcnte nei 1uo1 tratti e»eniiali il rillatto e_iovnnile morto, dcpo aver dato prov11 ,i d1 un ingc del Boccaccio, vale a dire il processo della guo promct1ent1uimo ma anche. in queala e sua form~zione,. e nella turgida c.lpc1icnu ah,a stampa boccaccesca (AmclO! d1 una dello sc11tto1c, in ~uel proya1e e riprovare. disinvoltura lulla um111111t1c.a fino al pasticlre) che ,est., n mezzo 11cammino della vita 51 Nell'alternativa, che a prima v11ta era equili brata verso In seconda ipotesi, Br.anc., ha accoglicnz.a cosi fredda (ci ru subito chi la puntato risolutamcnle sulla p,imn. e l"ha d1· 1 considerò npoc.11fa, così come fino n1 g1orn1 ie'3 con una argomenta1ionc ampia e terra· ncst,i s1 è dubttnlo d'un.altra più esile c dib:!~oè c"h; 0 h:~1 :io 111 ditn:cvi:t:~~b~: g~;:;i 1 ~d 0 f 1 ~c~~l !ÌiBr~~~: ;:e~:ccJ~m~'. f01se, di declina,c dal piano sto;1co su quel· st;alo iuefutabilmcntc l'autenticità.'. E quo.n· !o g1ud1zinrio. E su qucs!o 11 11schm, come to alla doppin redazione, al sovrapporsi sul '!' certi proce!si, d1 approdtire anche in ul· la stesura prima dell'Arnoro,a oisione d1 un lima istanza alrauc;luzione per insulhc1en:r.a ~usto più esigente e acaltrLto che ne ritocc11 d1 prcve, Ma qui è da creocrc che la ma· i veni quasi a uno a uno. è anco,a un p10- tcri11 del ccnlt.nde,c e In quahtll dei corncn. blcmn d1 sloria della. cultura e della lingua dcn:i ns.sicu1e1awo l"csit.J dmtto e bene apet• e della tecnica lettcrann. Che si pe11n, a ICI'· :fa.a l,: 1 ~:f1à i~du:t~:e r~tnul1: 11 :Ìu1.1~~= (~~; ~itn~ea ~agi· 0 A~~o::u•~1~i:n~cg;~~~d:ei~ti: t: parte mia cre:lo che la te~, di Branc.:a , a 1c• voro di lima, e cioè travaglio e tspe11e11za stanzialmente giu11a) il pioblcma dclln dop- d'arte e di vita di un uomo come 11 Boe· pia . !moro.se oi,ione inc?de una volta d, più caccio, o invece prepotente intetprc1a1.1onc sulla tradimmr- tutta della nostra lctt,.ratun, ~I~ d;:;unie~ 11 li~~~:!to =~:f:/~jueC~: claUica fra il Tre e 11 Cinquecento e dr queccnto. se cioè si tratti d'u1t autentico mostra una volta di più che nen ,i dà filo- toscano del T rcccnto, sia pure con qualche logia senza mtelligcnza .to,ica e \'tcevcru. o p.irecchìe ridipinlure seniori. o 111\tte ad· Perchè il p1oLlc111a è appunto questo, da diriuurn dì un leena,dinno lombardo che per un'opera del Boccaccio In quale. dopo una ipotesi lavorasse su schemi gicttcschi. ecco pubblicaz.ione manoscritta. ristretta a circoli una. situazione sufficientemente iatruttiva del ch1u1i e che p1o1c: implica il dec1swo inconlro cammino che resta ancora a percorrere ne· coi Trionfi, 11eme1ge 1111provv11nnel primo ili ,tudi d1 leneratura italiana. Bi10gna pr1:n• ;~n~bif:.n'di :~:i::an~lcel~ch!ifitc~uc:! ld~i dcre atto con fervore di ricerca e fiducia. riemergere proprio in quel punto, con un11 CARI.O D10:-:1s01·T1 "Cammini Forrunaro Belkmzi ha rndunalo in quc:· 1to libro g-ran parte delle •ue esperienze di critico d 0 arte, lcntan<lo una 1i11cmnzionc dei volori e delle icrnde della pittura con· temporanea, -alla luce delle lnuove prove cui l'mtc è 1111.111 90ttoposla da.ili ultimi av• venimcnli bellici e politici. ljndu.b\:>tiamcnrc il .suo earitto è •J>C•SO violento e acceso. ma secondo noi tocca 11 giuslo quando viene a parlare, come nel pnmo dei saggi del volume; Morie dc/l'Ac– c.,Jemia, di qud 1cn,o d1 mnlcdi:i:ionc che invade la pitturn contemporaneo non appc• na 1·allonrnna dal piccolo mondo del r1trat. ti110.del pnese e del nudo, E non csi11e in verità una realtà enlro cui ambientare ispi• razioni più vaste di queilc: non esiste uno verità fantasticn in cui adagiarle. I nostri migliori pittori contcmpor1111ci ai sç>noehiu– si nel giro degli ultimi fr.incesi, ritolven· do di tanto in tanto In propria reeh~ pii• lorica, in realtà accademica. cstmnc:a a► .solulamente n!l'nmbicntc na 1 u111lecnlro cui la pitturo italinru, nvrebbc dovuto tvolgcui. Fu questo dunque (9Crive sempre il Bclton• :i:i) il se,zno del formaui di un·accademia al di quà e al di là delle Alpi, e ciò portò i pillori aU-astra:i:ionc in1elle1tu11li,tica e al• lo schema, confondendo le idee sia all'arli• 11a che al popolo, col ri1uliuto che qu:mdo ai tentò di distru1ui:ere quel legame, ci ,i l<ovò difronlc a4 un'improvvisa rcahit.. nakentc come una secondo ma!edi:i:ione d1- nan:i:i all"arlista. l:.sisteva in!a11i una terra scorwoha per nmbicnlare le distruzioni e i mnsa.acri. ma cosi come cua era (almeno nella maggior parie dei cn,il. fu traspor• 1ata sulle tele, e le reaìiz:i:azioni •i fecero meccaniche e fotografiche. Si arrivò 1,.ll'iJ. lustrazione, insomma. dell'arte " in arte e in leUcn\lura. Coaì il foturismo fu \"arie ufficiale di tutto :1 fa.&cismoe del primo boltcevi,mo. Ma con il consolidarsi del pote• re politico, gli 1tC'5siorga1,i1mi politici rivo· luzionari furono i primi distrultori di qu,., movimcnli d 0 M'ana-uordi11 . ..:hc ben prealo (u rono riconoaciu11 contrari alla cau1a ,:.,olu– :i:.1onnri,,{clementi di disordine. neccs.sari pc., il caos polemico, ma as,olutameute delete1i 1n sede di ,cabilizzazionc di potere. pr.)prio per il !oro carauere st1et1.Jmentc anarchico e individualistico). e inohre inviai al po1,_,k,. o peggio IUllOlutamcntc incompresi da uso, E.aaminnndo nllora t•a,lc del lempo fat1ei sta, acutame.ntc Bcl!on:i:i oirwcrva cMCr staM u.n rcgislro sensibiliuimo della crisi c,_,llet• tiva e quindi eaeerai nmtii'cslala per quelle forme e per quelle vie che sole le etann pnt· ribili, e d1iude il sa,igio giudicando cl-• il ritorno ad un'arte di contenulo, c,igcn:i:t1 di que!l-lo dopoguerra, sia un~ favorevole vin per un rinnovato amore per il concreto. ne· ecuario ad ogni ma11ifcsu1zio11ed'arte. <":osi ai renderò doveroso scendere dalle lorri ele• vate e riprendere l'interrotto diaco,so col p(,– polo, non nel senso di secondario o di <'IC• codaui ,ad cuo o di ingannarlo per mene politiche, ma di partedpare dclln 11.1/\ vitn nel riassunto e nel complctamcnlo di ea.aa. 5~1 questa_ base, ci sembra, è 1.. polemica dt Bcllon:i:1: naturalmente per raggiungete il climn dell'arte e necessario che quctta rin• novala visione della vila coi11cida ncll"ar1i1t11 con un•adcgunta e valida espressione di c1JSa, chè t1ltrimen1i avremo sohanto proclami e manifesti. Chiudono !"interessante volume una serie Òlprolili oritici di artisli italiani contempo. rnnci, i cui disegni illu1trano tulfo l'i111emc. E. D. C. 160. L, 250. (.Jues/v libro che, a 8itrd1care dalle fefle,c scombialt fra editore e oulore e pubblicale a modo di prcfa:ione. è Jtalo seri/lo in venti giorr.i, comp,ende una par· le slo,ica, una polemico e una ft/oso/rco ,nfilolale rispcltioamen/e pauolo, p1eJcn· le e /utwo. // tulio su un tema cw non .,i può cerio negare 1:1ivaa/lllalilà di drscuJ• sioni. Sul qual tema. na/U1afmcn/e, o8nll– no è pad,'One di pcr.sa1c came vuole: e Giorgio Fc.noaltca ha lutto 11 dirillo de,– !Crc un accc.10e impa:ziCnle dit101:iJ!a. Hc– sla da valulc.,c if mod,: della su:i fra//a– :ione e queJfa. pu,lroppo, riuda ,pcuo ir.· lempcron:e e super/iciahtà, che ,;gli cerca di ,i,callarc con accenti salirid e umori slici ( tale il oocabolarietlo che il I- cnool• tea ci dà della " borghesia ". come ,. /or· ma meni.aie " che dom'ma "specialmente ,ic/ celo medio'"). Non mancano conl,ad– dizioni: mentre egli considera il divor:i<> quale applfca:ionc allo famiglia dei p1in• cipii di libertà ir.dioiduale e di rispc'fo alla perJona, ooncbbe rendere obblig<1I0- 1io ,I malrimom\:i dc/I adullc,a col 1110 complice. E non mancano enori di /affo: così /'oslina:zionc a collegare l'itdullerio cg/ matrimonio inJiuofubile, nu:nlre ch1un. quc abbra oiuulo in pa.esi dioqni~ti sa bene che quioi gif adufte,ii non ~'Onocer lo meno frequenti; cosi /"a/Jcrma:ione che il " principio logico .. ( e cio~ " quello J, ommcllcre i'/ dioo,:io a i,fan:a di un ::lo~ 0 ~~::;o~~ 1:c:!cJ~io;{i;/;n:j'il~~u~ s:~: , pficazÌ01JC ncfJ' U .l<.S.:::i •. mentre al cOr:-– lra1t'o fa legge iOi vigcnle fa obbligo offe pàr/j Ji speci/icllre i motioi, di comprime enlrnmbc in causa e di soJ/cnere il con· lr<1ddi1101io, dando Jac1Jftà al 1,ibur>olc di concedere il di1Jo1:io soltanto qu<1ndo .•1 3Ìa d1m1»l1ala /'impossibitilà della p,a,c. cu:zionc dei ,apporli malrimoniafi (ocdi su ciò il documentato volume di I v:imma,o Nc.pnlitano, La fnmìgl a sovietica). MtCIIAEL A. MUS\1A\':-.o: l...a guerra non l'ho oo/ula io. Firenze. Vallecchi. 1947. pp, 4L0, L. 350. I:.' il dia,io di un americ:ino ( noto in Italia onche per auer coperto cariche nel gooerno mi/ila,e alleo/o) dal momcnlo del ~uo sbarco 'a Salerno nel ·43 a quello del sui ritorno in patria nl pr;1:cipio do:I '46 Libro ricco di /alcnlo descrillioo e no,ra• lioo (il Mu.imanno è anche auforc di ro– rncn:i}. Oario e mosso, patetico e umo,i– .dico. pieno di colo,c e sop,a/ul'o di ca• /o,e: una simpatia umano, un a/Jet/o pc, lutlc le co,e italiane quale solo uno Jfa– nicro pui) c31;,imcrc, .Su qucJfo punto lo cordo del scnlimenlo è sempre lesa e ras• giun8c la mOuima vibra:ionc offa fint, quando if comandante Musmanno imbor• colo per il rimpalrio mcl/e a r:on/ron/o ,n un lur:go ,oli/oqu,o ie grandi e lcgi//imc spcron:i:e ilaliane nel mag8io ·45 col lcilo del Ira/lato di pace. Qui il discorso ,i /a appassionalo e quello americano parla co– me e più che uno di noi: cor. un'amarezza che raggiunge i/ •a-rca,mo, cori una co– scicn:a che non Ji potrebbe Je3ide1are più oioo del buon diti/lo dell'Italia. con un p,ofondo senso di giulli:10. Il volume è un documentario di allo valo,e. un libro Viuulo la cui le/tura è o/tr:enlc e spesso commouenle. Nel secondo dei saggi 1Le colpe del na• l.uralismo), Bcllonzi csnmina il pcrchè del sor.i:crc della pittura 011talla e in1e\lct1u11\i• 11tic11. dislaccnla dalrumanitii.. cliiuta aoltnn· ro in uno dcRli clementi forml'ltori: il rl'I• ziocinio o il scnEO. Dopo l'invti'l>ionc no1lu• rnlistic,, dcll'uhimo XIX 1eco!o, dice lo serit• tore, fu logicn e improdutliva rcn:i:1onc lt:1 fuga dal reale J.:, ribellione o cflO. Indubbia. FORTUNATOBE.LLONZI: Cammini delJ'orle - Danesi, Roma 1947. lii. pap:g. 143, s. p. Rui~1:.R GoooEN: A cofa:ior.~ dai Nihfidcs. ~ili'Sd. Mondndori, 1947. pp. 242, mente le conclusioni cui nrrivn Bcllonzi so· no tra le più fallimentari che ci 1il'I stato dafo mni di leggere. Scrive infaui: Ma n~ la ,impatia clic poniamo aocre per cerli at· leggiomenli della cul 1 uta figura'il)a conlcm poranea né il ricono1cimcnfo di alcuni inne• go.bili meriti (principafi111imo q.ueffo di averci rieducalo olla Jo,rnal. debbono e.imcrci dal oedcre con chicrre:;:a addentro nella na!ura dei moli delfavanguardia. oggi che una ri– fcllura delrlgil.ur Jj Maflarmè o dei Canti di Maldoror di Laulréamanl arriva perfino fn •~':f ~u~i}O:mJi :i17J:~ 0 ~s!iri~h 1 ; 0 ";~= delle piil celebri scu/lure pieauiane (di qud– /e che mondavano in clto1i Zcruo, e g/i /a– ceoano proclamare Pico,ao .un mago e un pro/eia) la ocdiamo ma/inçonicamente rec:u. la nella ocfrina di un noslro pir:co/o mu1r.n della aensibi/iU, conlemporanca .... Un pò forte senza dubbio, e ci 1cmbra che Bdtonzi. per polemica, aio arrivalo oltre il voluto Il terzo dei M3gi è dedicato nlrA1/c e il popolo. argomenro quanro OlJli 1<:ottanle, in• corno al quale il funco delle parti hn trop· po 'lpr.uo parlato invece del a-,rt:no aiudizio. Giustamente fo notare Bcllonzi all'inizio del 1uo scrillo, i movimenti nvoluiiooori politici hanno scmpr~ parlalo a rimorchio n~i primi anni, un rivolu:i:ionari1mo eatcriore e vacuo <-;->-<->-(-..·->··->· +-, ➔•->-<-> .. <-.. <-.-<--..(-.. ! i ,l. Di immi11ente pubblU:1uio11e: t t STRUTTURE 1 · $ 1ll•ioi• di ode11u ed •"• del C.•1r11i,., f t CO:'liSIGI.IO l)IH►:n·1vo i V C.C...i.111 A. L,bo,.,.C.Ol>ou, t•.L.Nan,J t t ) I Abbonamr11lo a1>nu<> I•• 1700 Vtf T !Srmr••r•I• L, 750 T •~DIZIONI llEU.A UUSSOLA t I -- - x y <-)•<->· <->· <->· <--,·->·<---->·-<-- ~ Un romanzo storico Erreni ~ingolan, vra di ingenua com,:. 111i11uzio11e orn di 11bile pa.sticl1c, truc A1• Lcno Ilurgelesi (« Qu:rnd 0 11t:1r,1ueun &.O• le >J,. l,,1i111to Propngandu Editoriulc) du 1111a 1111pre•unnror qua,.j di,;;per111a: rnt•con• titre in un romanzo, co11 linguaggio cJ in. tcn:r.ioni 1••i1·ologicl1e abba.,.1u11z11moderni. la ,i1a di S. Fruncc-co d'As.:-i:,i. Il Barge• lcBi si e tenuto all'unico partilo clic (>O• IC\u conse111irgli di mcire dall'apologetica e dalla agiogr:ilìu, ha tentato una mirr: 1. :i:ione a di1o1a,u:a raccurciata per olleucre dTcui di co11,i11zione e di allcndibiluà. 1lu i11~0111111a r ccontato iu 1iriu1:111cr.so11a, JlCr hol'c:1 ili 1ale Od,lo di Sa~~o Ho.,,so, •·Ompngno d'infoozia e di gio,entù del ~:11111.1. I,· \ iccnde che condu~~cr 0 France• ~•·o dullc c,p..:ricmi:c n1onJu11c :1 quelle ,d. lramomlu11e. Elft!11~singolari, J)erchè se rcrli ,,oruLoli, clic lh.:r umore di preci6io– nc il llargclc~i C eos1rctto u,1 u,,ure (si lrttllu, di 11ura 110111cucl111uru), 1>01t111tUO\(lllO qui lettore una fur1i,~,im:: .,,11ipali:1 J)er tut IO <111111110 toi trnsdn:rnu dietro di po~ticriu e d1 • riev,;iruito », il flu..so del periodo !urgo e nuturale dcnlro cui si im;cri~conu ri~ultu Luou mc:u 0 1,er for 1,roccdcrc il ~:iccouto. Racconto abLas11111:tn mo,so in c111entrano guerre eoruunàli e lieti cou, iii, intr1i;hi d·11111ored e11i:io<li di 111i,1ico,,,ug– gc,,1i, itii. li meglio, i;eeondo noi, 110 in , ,:ria c:1l111adi,po:iizione :il ragiou11111cn10. iu ccrlu one ..ta mnlinconia di vecchio {CO• mc Jc,·c e-sere Olltlo} che ri1,uarda dull':iJ. IO 1lel111 sua elà la ,,ila tra:ocor;:a e ccrcu di cupiruc i seu~j che gli afuggiron 0 <1uundo , i era immerBO. ProJ)ri 0 queste ((uali1ii di 11~..:uJo111c111ori:1li:ita ci hanno (1111 0 \Utlar,: u,u111i fluo iu fondo, a.,,i;ai più cl1e l:i ,,j. renda la quale quando si a1ipog_giu, ncllu ~ccon,ln pnr1c, agli cpi:,olli più noti de!• l'npu•tolfllo di Franrcsco ,li,•entn neccs~n- riamentc alt111a111 0 O\viu. L' ou/,ice di " Norci.10 Nero " ci dà ancoro un roman:zo clic ha per ombicnlc l'India: queJ/a volta si /rallo del Hcngala dove lo oiccnda Ji suol8c tutta nella e/ ladina di Amorra. "A cola:i:ionc dai Ni– l{o/idcJ " nonostante la slranc::a dc[ li· lo/o è libro che enlra sen:a sfor:o nella tradizione d'una ce,la narrativa ing/c3c: più che sul colore Humer (.,oddcn pur.lo 3Ul/o psicolo8ia e qui /a le sue mi8/io,i prove. rendendo con C8uafe fine::a quel– la dei bionchi e quella degli indigeni. ti romanze è ben coslruilo e i/ ritmo della narra:ionc serralo, aìmeno fin verso lo fine. YvES GASDOS. La 8,and dépa,1. Par·s. Laf. font. 1946, pp. 250. fr. 120. I:.' l'oppor/una riapP<Jii:ione d 0 un ro– manzo uscilo offa fine del '39, presto e.10u· rito e non più ristampalo a causa dello ~cupa:i?ne.. /f prolagonibta. /\'laximc Cou.~sr1u111. e ~n moderno l<a,lignac che nell mlcr1Jallo Jra le due gueue momlia/i oive la sua slrnordinoria aooenfura di airi• oista. St~ria mosso e pittoresca. umorislicu e un po crudele. JANL'' PANNONJUS Riri1ui lmernu.zio,ialtJ ddfonu1• nuimo •torico e morlerno. Nel primo numeri> studi e arti• coli di Florio Banfi, Eleua Lkrko– viliJ, Aldo Biuarri,Alfrcdo t:ucll11, Ma~teo, Glin1k.i, Giu!i(t lllyés, Ti• berio K11rdo1, Carlo Keréuyi, Lodovico Piiu,tor, Paolo Hur;ic11k1, Alberto Savinio. Leo– ourdo Sini1g11lli. Gaelano Tromba• tore, llomuuo Vlad. Il primo foscicofo S(lrtì 1mbblica1.o ira lll(lrtO

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