Fiera Letteraria - Anno II - n. 3 - 16 gennaio 1947

6 ;!ERA LETTERARIA UN ROMANZO I L l B R I ABBIA.MO di Giacinto Spagnoletti • * ricevuto Speranza e d1H,<lenza si .iccompatna.no nt-1 momento in cui ci accingiamo a leggere il libro di un gi,wanirnmo; e la di(fidenz.a pr.e~alc ove sul lr<,ntesp1zio scorgiamo la pre– st1g1osa parola t< r,?manzo ,>: non è il caso che ne spieghiamo il perchè. Quando sul 1;0- slro tavolo è arrinto il romanzo di Giacinto Spagnoletti, tra sper-a.nzae diUidenza si è i:1- sinuata prepotente la curiosità. Luciando da 1>arle le ragioni d'ordine personJ.le che posso– no giustificare codesta curiosità, c'è da dire che volentieri, prima ancora di leggerlo, si è disl)QIIÌ a ricC'\•ere una t( sorpresa u da questo grosso libr~. per il fatto che Spagnolelli, ben– c.hè c osì giovane, ha dato molte prove di vi– vace passione lettera.ria: e a momenti' \'a– vremmo chiamat:, infatuazione. Non che sen– z'altro fossimo disposti a gridare al miracolo (i miracoli gio-.•anili o si sconlano come in Radiguet con una esistenza brevissima o co• me in Moravia se ne porla il segno per tutta la vita), ma insomma dopo le prove poetiche e critiche, rivelatricì se non ialtro d'ingegno– sità e di gusto, un suo romanzo si _pensa che possa anche rinscirc imporlante. E' riuscilo da_vvero imporl11nle? Queslo il punto. abba– stanz.a facile del resto, che cercheremo di chiarire. L'immagine del ragazzo eccitato da, " testi n che gridava il .suo entusiasmo per Luzi o per Unearetti. non ci viene restituita troppo mutata d~llo sp(-cchio insidioso del ro– manzo. Dici.:-mo che se questQ romanzo rap• presenta per Spagnolelti i pantaloni lunghi (o, se lui preferisce. la toga virile) ancora, così rivestito, il suo aspetto non è propriamente quello di un uomo: ossia di un romanziere. zata dall'ornante. Paolo lo saprà da un rita• glia di giornale, e, si capisce quale elfet10 avrà la notizia nell'animo suo. Quindi si ac– cinge a racconlare, ,cnvendola, la sua u sto– ria di tenerezza n per rilrovare C.ina che (( è ritornata a vivere\ salda e reale, pura nei suoi gesti e nella sua speranza, creatura d'a· more e di volontà, creatura tra le creature del mondo n. Il che per quanto generico non concorda con l'immagine che il lettora può farsì di Gina. Ma, nel ricordo. è sempre in– tricala ali.:l madre di Paolo? Egli scrive 11 con l'assolu1a cerlezz.a che il mio spiarle ed in~ tenogarlf non sarà vano: raggiungerà un giorno u I senso spirituale ... Ma anche Cina e mi,a, m,1drt1, sono pronte di là, sulle loro .soglie dorate, a percepire il suono della mia nuova voce 1>. Parole estreme del libro, al– quanto retoriche e nienlc affatto chiarificatri• ci. Anche perchè Spagnoletti rlon ha saputo farcì accettare del suo dramma altro che un dato casuale: una somiglianza fisica. Un al· tro personaggio imPorlanle è nel libro, l'ab– biam9 trascurato perchè la sua funzione è soltanlo quella di tentare di riportare Paolo sul retto cammino. Si tratta di una ragaua che IQ ama e che, conosc.(ndo la ossessiono di lui. gli propone invano un più ragionevole amore. siddetto u complesso edipico 11. Basterebbe a dimostrarlo la circostanza che Paolo ha una coscienza troppo precisa delle ragioni che lo .spingono verso Gina: le inibizioni, le rimo· zioni, e le resistenze, che egli stesso si pro– pone, hanno carattere razionalistico, sono. frutto di una precisata e accettala morale. La 11 ricerca della madre 11, e di conseguenza l'identificazione col padre, non avvengono qui nei modi M>llerranei, inconsci e soprattu:– to inconsciamente oslacolati che la psicanalisi rivela, ma avvengono allo scoperlo, grossola– namente prendono l'avvio da una somiglian– .za fisica. Il che rende falsa la posizione 'di Paolo, e semmai dà ragione ad Ada (la ra~ gazza innamorata di lui.', la quale gli spiega, cattolicamente e non psicanaliticamente, 11 suo errore. Almeno in senso tecnico, credia. mo, non rC'fllanzo psicanalitico dunque (e questo, caro Spagnoletti. non è mica un'ac· cusa critica. intendiamoci) e neppure romanzo "allucinato 11 alla Faulkner, {per usare un altro suqqerim".,to della schedina editoriale), ma una storia di sentimenti ( di nostalgie che si complicano oltre la loro portata. Una sto– ria comunque che rappresenta Uno sforzo ge– neroso (anche nel .senso che l'autore non ha voluto separarsi dal soverchio che l'ingom– bra). Un libro che, se badiamo alle date. ap• pare stato scritto tra i venti e i ventiquat– tr'anni, e rappresenta perciò una notevole esperienza di cui Spagnoletti certamente.~ si gioverà in avvenire, magari dimenticando– sene. Ottocento amoroso ERNEST RENAN, .Vla,c'Au,e/;o o la fine del mondo antico, Roma, A,~rolabio, 1946, pp. 426, L. 370. Nella prefazione olla Jua bella lradu– zione l:..nrico Galluppi si ,oDerrr.a a di• re in 11ual modo po,sa Jenli,1i un paral– lelismo Jra la c1isi che ,i operò Jro il Jf 1.- il 111 secolo, segnando la fine del mon do antico, e quella che noi oggi ,liamo fJiOendo. Naturalmente lo fa con senso della miJurO, con ogni prudenza e scru po/o,i distinguo, ma si ienle che il suo animo aderisce a uno tale oiiione. I an– to da giungere a dire che col Marc'Au– relio "non è l'ultimo dei saggi sulle origini del Lrfalianesimo che abbiamo voluto 1ipubblicore, bensì la mirabile rievocozlf>nz degli anni che segnarono la fine di una unità civile e il contempora– neo pro/riarsi di un'altra". J:,' probabi– /iuimu che fa stc.s,a aflrolliva eserciterà il volume su molti lettori (e siamo lieti, di augurarlo o u:1a iniziatioa editoriale• così nobilmente condolla). Ma non ce,– to a ciò pensava Henan, nè Ji può di• menlicare che r opera /u concepita plf(j,– pifo come J)<Jrle di uno Storia delle Ori– gini del CriJUanesimo: sloria natura/men· te ad usum d'una c:t)ncezione delkr relf• gione come potè averla un Renan Jta gli idola del tempo in cui visse (' · religiont, pura ", senza " errori soprannaturali ", ecc.). A porte ciò queJlo Marc'Aurelio è lcllura attraente sollo molli aspetfil (incÌuJo quelfo di " mini ra di m:mime " che il Galluppi iotto/inea) e, almeno per quattro quinti del iuo Joolgimento, ftno cioè allo narroz'lone della morte ciel grande imperai'ore, rieJcc davvero la più suggeitiva rappresentazione della fine del mondo antico che un moderno abbia ten– !ata. Qu:rndo le tentazioni romanzesche sono lon– tane da Spagnoletti e le sue pagine corrono affettuose e pulite dietro il richiamo di im• magini, di paesi e di sentimenti fa.miliari, quando cioè egli non si disc.osta dalla sua vera natura, il lettore è ben certo dì tro– varsi di fronte a uno scrittore acerbo ma pieno di promesse. Poi mano mano che la vicenda si sviluppa ambiziosamente ma non fatalmen• te, si sviluppa forzando la sua propria dina– mica sotto lo stimolo dell'autore che propone diversivi, trovato, scene ed espedienti. allora il peso dcli' inesperienu (ps.Ìcologica, cioè umana prima che artistica) si fa .sentire: an• che la grazia della sc.rÌltur.a (spesso d'imi· tazion{":, e per esempio chi non risente l'eco attenuata di una Manzini dietro questo perio• do: 11 Mia madre comin<'.iòa cantare che pa– reva un disegno d'album. <"ppena appena co– lorito e spensierato di già? ,,) anche il gusto educato dello stile non regge più: scricchiola, g,one. E ora tenta di farsi disinvplto, ota .si indurisc..: in un linguaggio troppo vicinQ a quello critico, ora trova nel dialogo esclama· zioni dannunzi.ine (« Guarda. pare che l'ac· qua si generi dalla luce! n) ora si impenna in un tono declamatorio di dubbio gusto (11 Sie– te passati pt-t sempu;:, o Moschettieri, eppur.e iQ dico che sarebbe giusto incontrarsi con voi. e discorrere tumultuosamente prima di ripren· dere il fardello degli usali pensieri e le cure di un mondo privo di meraviglie! ►1). Tuttavia non sono questi i difet1i maggiori del libro, e sarebbe ingeneroso registrare sul· le 450 pagine, gli sbalzi di tono, le oppros– simazioni, le sbadataggini. Bisogna vedere da che nasce il romanzo i di che si nutrisce; e benchè tanto fortemente ci repugni, ancora un; volta dobbiamo tentare di riauumerlo per chiarezza dei lettori. Un giovane il quale ha perduto troppo pre– sto la madre cui si sentiva tenacemente e I quasi morbosamente, legato, sente poco meno che avversione per il padre, e quasi chiude la propria esistenza nel vagheggiamento del– la cara figura perduta. Un giorno quesla fi– gura ritorna nel modo più impensato e nel luogo cho parrebbe meno 0dat10. Sul palco· scenico del "teatrino di provincia una mode· sta attrice di varietì1 ripete al giovane il vol– to, i gesti, la voce della Madre. Paolo Far· mi, (così si chiamn il personaggio u io 11) è naturalmente colpito dalla rassomiglianza e cerca di rivedere l'attrice. Nè, rivedendola, la prima impressione si at1enua, .anzi mette nel cuore di Paol~, una tenera confusione. Attraverso vicende che rendono mosso il rac– conto, Paolo insegue l'at1rice da un capo al– l'altro d'Italia. SeMnchè. rintracciata la com– pagnia, non vi ritrova Cina. Ella - gli spie– gano i compagni d"arte - è stata poco me– nQ'che rapita .da un signorol~o del l~ogo eh.è se l'è portata in cala e quasi ve la hene pu · gioniera. Pa_•)lonon può rinunciare alla don– na nella qu«le vede rivivere sua madre gio– vane in uri modo certamente un po' torbido. Dopo molti convegni in cui Paolo parla am– biguamente d'affetto nel sol~ modo che. la donna può intendere, la convmce a SC1/:lllrlo. La cantante lascia il signorotto, va con Paolo n Sorrento: la loro convivenza è singolare per non dire assurda data la cc classe n della don– na. in quanto Paolo non potrebbe senza forte repugnanza e senza offendere s:.ia madre por– tar~ il proprio amore alle legittime conse· guenze: quelle che invece Gina si upettia da lempo. E le aspetta t>ra con malumore. aro. con sospetto; ora cerca di sedurre Paolo (una scena di u provocazione sessuale n av· viene mentre prendono un bagno di mare. dia senza costumel ed è la scena che più rimprovereremo a Spagnoletti\. ora si dispe• ra e soffre. o·altra parte Paolo non osa con– fessare i suoi veri sentimenti. A complicare le cose arriva il padre di Paolo e, colpito anche lui dalla somisz:lianza, si comPorla lan· IO stranamente che Gina lo crede un pazzo. Poi arriva a Sorrento anche l'amante provin– ciale di Gina. il quale vuol convincere lo donna .J seguirlo e a lasciare quel giovane 13nche-agli occhi di Gina. un po' ~pello :1 cagione de-Ile sue imprecisate smame .senlt· mentali. Che può fare Paolo contro I uomo esperto e 11 vero ,,? Nulla. lui è un debole, e lo sa ~ se ne compiace, è preso .da un sen– timento che l'altra non può capue: ancho questo sa e se ne compiace. Se ne va, lascia i due amanti. fra i quali però le cose si met– tono male: Gina. Qresa dal conturbante amo– re del giovinetto fuggito, si rifiuta ed è s1roz• . Il let!ore può vedere solo da questi accen– ni che il romanzo è per così dire audace ma anche, per l'inadùguatezz.a con cui sono ri• sohi gli ardui problemi psicologici. inacccl· labile. I_I lettore ci domanderà anche perchè non abbiamo ancora usato il termine u psica– Jlalitico 1> di cui invece si fa ghiottamente cenno nella presentazione! editoriale. Le cOSf; stanno così : secondo noi questo romanzo po– co ha a che fare con la psicanalisi, anche se indubbiamente il caso narrato ha relazione (ma semmai nella sua preistoria} con il co· LIBEHO BtCIARETTI Giacinto Spagnolefli: H Tenerezza 11 Ro- manzo - Ed. Vallecch; 1946 - pasg. 440 · L. 300. j!iera - ,,, .................. L .... Le Letteraria CONDIZIONIDI ABBONAMENTO PER IL 1947 ABBONAMENTO annuale L. 940 ABBONAMENTO annuale, con pagamento se- mestrale . .. L. 490 ABBONAMENTO annuale, con pagamento tri- mestrale . L. 250 FACILI'l'AZIONl PElt INSEGNAN'rl }; STum;N'I' 1 AHBONAMENTO annuale, con pagamento ra- teale mensile . L. 75 N. B. • Gli . abbonati che gradiecono il pagamento .emestrale, trimestrale e (se insegnanti e studenti) mensile, sssuruono l'impegno di cffeUuare i ,·ersamcuti anticipatamente e per tutta l'annata. I ver.tftmcuti poHono CHt.rC c.ffcth1ftti a rnc:::o c•rtolina vftglia e aul conto corrente po.ttalc N. 116823 · "Edi::;on; della Bu.t1ola" Pia:::a Madanu, Q. 8 - Roma. , .................. ~~.........__. ...................... sorelle siciliane Dal ,e Don Giovanni in Sicilin 11 e dal re· cente e fortunato it Vecchio coo gli stivali,, di Vitaliano Brancali, a n Conversazione in Sicilia n di Elio Vittorini, a (( L"isola appas• sionata 11 di Bonaventura Tecchi, fino a que• sto nuovissimo o grosso romanzo di lngeborg Guadagna (I Le sorelle siciliane 11, la nostra Cara e bella isola mediterranea, con la sue:: =anima.arde·nle e pensosa, ricca di contrasti drammatici, che ha già avuto i suoi mas.slmi interpreti in Verga e Pirandello si fa ora ispi• ratrice di una nuova fioritura narrativa. fortuna di viverla. co!esta smfonia, ,.e.canto a1 hgli e al marito, ndle nostre più belle con– trade, e di tradurla ora in una sua 'personale espressione d'arte. Dice mfatti il bollettino dell'editore zmi• ghese nell'annunziare il rpmanzo: n L'autri– ce, tedesca. ha dato forma palpitante, in que– sto .suo grande romanzo, alla sua intensa espe· rienza riguardo alle persone, al paesaggio, al pensiero e ai sentimenti siciliani. E' questa la melodia principale dell'cpera, orchestrata so· picntemente, piena di colori, di suoni, d1 profumi. La sorte di due sorelle, Iolanda, im• peluosa ed artista, Silvia. dolce, silenziosa e paziente. sla al centro d'un intreccio mol– teplice,,. Ma come avrà interprelato quest'anima. co– me avrà sentito questi contrasti una scrittrice tedesca? Ci auguriam.., di veder presto compm ire una traduz.ione italiana dell'intereHante ro• manzo, _che se è tedes'"o di lingua. è italiano d'ispirazione. N. V. Che pazientemente Antooietta Drago ab– bia raccolto il vasto materiale sugli amori di alcuni dei principali uomini e donne del no– stro ottocento artistico. è lavoro di cui dob– biamo esserle grati. Non altrettanto. forse, d'avt.r troppo ricreato quei personaggi e quelle storie, sollolineando figure e fatti con una voila sottile quanto personale di biti• ca, di umoristica visione del costu·11eo ad– dirittura di partigiana partecipazione. Ma tant'è, far.se il nostro sviscerato amore per 1'800 fa sì che si muovan•> qu<.ste criti– che ',alla poca obbiettività, s.er ,.za tener co,i· lo di certe veramente notevoli apc.rlure che questo volume caratterizzano. Così la storia dei furiosi amori di Cifaridlo, lo scultore omicida. ccn quel commosso e divertente racconto del processo zeppo di arringhe e di interruzioni, di prove e di testimoni; così la sottile memoria degli amori di Verga e Cisdda Foianesi con sullo sfo_ndo e in primo piano insieme, Rapisardi. il vate fu. rioso e turbolento, guardato a vista dalla fa· miglia rustica e dagli amici gelosi. Nè in una simile rassegna poteva mancare la sto• ria del Fuoco: e l'alcova di don Gabriele e le ansie di Eleonora sono riportate con un lieve sorriso che mette in prospettiva i gri– di infatuati dell'attricc'tradita. ricreando quel normalissimo amore in uno scenario da pal– coscenico quanto mai ndatto agli intctpreti del dramma. Assai meno conosciuti in cer• ti succos.i particolari gl\ amori tra Carducci e la Vivanti e Capuana e la domestica (a questo proposito non rinunciamo a rimandare il let1ore al ritrallo di Capuana, calvo, con la pancia. insignito della sciarpa tricolore da sindaco). mentre s.erba:10 intero il loro fasci– noso intere,se quelli macerati della Villoria Aoanoor e 01•elli tormentosi, segnai i come da un fato della Contes.sa Lara. della qua· le qui si svela anzi. il nome del giovane si– ciliano amante CC. A. Cesareo), su cui una precedente biografo. la Borge.se, aveva sie· so un velo complice. Un libro interessante insomma, che riesce alb fine in qu<"llo che, credo, l'autrice si «;:raproposto: interessare e sottilmente avvincere con storie che sembra– vano ritagliate da libri e che invece sono ve• 1e; con personaggi vivi seppure un po' leg– gendari ormo1i, e l'eco delle pagine illustra– te della 'fn'buna dietro le righe. Un rnondo lontano. contro il quale si perde· addirittura la prospettiva del tempo, per cui talvolta a rileggere ad esempio le pagine amorose: tra la lJesc.lée e Francesco de Renzis, ci sem• bra I'800 lontano come nessun altro secolo. E valore dclr autri~e del volume è stato lo avere ricreato ques!e situazioni e fatti con mano sempre leggera e abile. E. d. C. ANTONIETTA DRAGO, / fm;,s; amo,; dcll'800. Longancsi • Milano. 1946. pagg. 332. L. 300. Confidenze di Editori O.E.T. Nella collana, 11 Confidenze ,, sono usciti in questi giorni i volumi di Alberto Consiglio, Crudeli cieli, dolente epistolario della gene– razione dei giQvani travolti dalla guerra, o di Luigi Cunsolo, Paradossi del Vangelo, pa· gine che riflettono il travaglio dcli"uomo mo– derno angosciato dalla propria insufficienza di fronte all'irraggiungibile perfezione di Cristo. Tra i 11 Viandanti 11 sono di imminente pub– blicaz.iooe il libro di Alceste, Trionfi Acci'– denti ai copczzato1i ! (Vita segreta di Tito U'vio Cianchettini), cioè la vita di un Dio– gene moderno, puntiglioso e pervicace. che fu il padre putativo del u Travaso delle ide(111,e L'o,teria degli amici, la nuova ope· ra di Edwin Cerio, che ripeterà il successo della sua Guida inutile di Capri. In questi giorni uscirà inoltre il nuovo Ca– talogo gener-ale dc•lla O.E.T. per il 1947. che sarà un esempio modernissimo di una guida sicura per la scelta di un libro. E- S. I. lntens:1 <1ttività ha svolto negli ultimi mesi del '46 questa giovane editrice napoletana diretta da Claudio Andalo. Oltre alle nume– rose pubblicazioni di medicina e di economia ha visto la luce nella Collana storica, diretta da Luigi RuSSo. L'età del risorgimento di Adolfo Omodeo con prefazione di Benedello Croce. Nella Collana di saggi diretta da Gio– vanni Macchia sono apparsi tra gli altri: Il rinascimento di Pater nella traduzione di Praz, e Baudelaire e la poelica dello mulin- E" questa la curiosità che desterà il ro· manz..odella Guadagna. la quale, per quan– to madre di due bimbi italiani e moglie di u, profeuore siciliano, col quale ha potuto sog· giornare-, raccogliendo mesS( di esperienz.e diverse, in Sicilia, a Roma. a Perugia, a Viareggio, a Bergamo, a Pisa e infine a Fi– renze, dove attualmente risiede, non può tut· tavia, in soli dieci anni di vita coniugale ila• liana. aver modificato la sua sensibilità fino a! punto da aderire perfettamente al nostro pcu· saggio e al nostro clima interiore. ---- I conia di G. Macchia. In gennaio usciranno lngeborg Guadagnn: Die_ sizil_ianisc/1cn Le med_ita:.ionidcli' esili(! di F. S,._Nitti. che Sch~estcrn · Roman · 640 Se,ten: Fr. 16.80 è la prima opera pubblicala dall !llushe sta– • D_1eGlockenbuecher ' Artenrn-Verla~ · tisia dopo il suo ritorno in Italia, o un volu– Zungo. me di sagsz:idi Sainte-Beuve nella traduzione Ma all'artista non pccorrono queste m-xlif1- cazioni della propria sensibilità. Anni fa. conversando sull'Italia, la si'tnora lngeborg ci fece una confessione rivelatrice o che può forse aiutarci -ad inte-ndere questa sua opera. Ella ci disse che pe,- lei, sin dagli anni della fanciullezza. l'Italia era staia come una grande sinfonia. Le circostanze della vit•a le hanno dato fo di P. P. Trompeo. Sempre nel ·47 usciranno ~ Le storie di Erodioto, tradotte da P,etro Sgroi. un Hans Ca rossa di Bonaven!ura Tee, "-::_, chi. Epicarmo Corbino assumerà la dire-zione di una collana economica. e:;,-.. E' stata inoltre messa in vendita in questi gior?i un·edizione d_i 200 esempl~ri nume.rati ✓ dell E,ofilomachfo d, Sforza Odd_,. pubbhca- '-' _~·\ ~ ~ · ta per cura e con prelazione d1 Benedetto ~~~ - Crocei. Si tratta di una ratissima commedia ~ ~ del ·soo. la cui ultima edizione rimonta a 300 anni fa_. 1bl1otecaGino Bianco WILLA CATHER: Il mio mortale Mmi<2>, Milano. Mondadori. 1946. pp. 130, li– ,e 130. Non ii pouorro negare a questo ro– manzo della icrittrice americana, nella .sua brevità, qualità di penetrazione psi– cologico, di rilmo nonativo e una cre– scente forza drammatica, che ne fanno una lettura non solo inlere.uanle, mo, a nostro JlUJlo, letterariamente superiore ad ollre due opere di più ampio mole già noie ja Italia. LEON BLOY, Nel/e teneb,c, Roma, A. V.E .. 1946. pp 134. L. 120. E' l'ullima opero di Leon Hloy alla quale però la o'rc:.inanzadella morte (che ( la [l'Oncava) non conferì nessuna serenita, non tolse ne$$Una delle asprezze, degli ecceui delle f)jrulenze che coratte,izza• ()ano i Juoi Jcritti precedenti. NoturO\ di scrittore /croce e barbarico. tia pur nella fede e nel bene, rest-r il Blov sino all'ul• timo. Nè sembrino /orli codest aggellioi: simili deve usarne anche Vittorio di Gia– como nella sua prefazione apologetica. Ciò premesio, Nelle tenebre è ~eltura di vivo interesse anche per una diretta co– noscenza d'una cerio scuola di polemica cattolica Jrance,e, che ®n fu senza e/• /elio anche da noi. II oolume è orri~c~i– .l, do u:,o scella di pagine dal Diario dello stesso Léon Bloy. fl. P1CNA DOMENICO M G. MOSCA, Il ,/;ma (racconto) Reggio Calnbria. 1946. pp. 16 .. MARIANO FRATTALLONE, CanU ,•• pubblicani • Caltanissetta. 1946, pp. 48, - L. 60. GIANNI SALVATORE ARPINO, Dov'è la luce, (1942-1946~ L;,;che. · To,;no, 1946, pp. 93. · L. 100. i t t t t t t + 1 Ì l t 1 t •<-...... >-~-➔-~>~~--E-.,<-►-,(-. Volete sapere ! perchè Nenni promette qualcosa I che non si può ottenere proget• vt tando di fare una politica estera di revisionismo del trallato di \ pace) t se è po,iibife la collaborazione t con gl' inglesi nel/' amminiitrozio- i ne delle nostre colonie) Y perchè la Gran Bretagna è co· 't stretta a fare una politica im• 1 perialista? X pedchè gli Stati Uniti oogliono J (e non voglionq) aiutarci? ~ perchè il col. Philhey. rivale di f Lawrence, fa ora il commercian- )'. le al Cairo? ,2. perdiè i laburisti dissidenti pos- 1' so;io indurre Bevin ad una ,tolili• ca meno miope verso l'ltatla? atlraveno quali errori ed omissio- 1 ni abbiamo perduto l'Istria? i allora leggete il primo numero, 1 della nuooo sc,ie, di 1 Affari 1 i Internazionali t ,enh11•nale lntlipcntlcnle di pollllc• C&lcr• ,l.. direUu du Piero Tomajuoli t 1 ! 1 [,i ogni. edicole, f.,. 40 Abbonatevi per un mese (Lire 160); pe, un semeshe (L. 940) e rinnoverete l'abbonamento per un anno (L. 1.800). E' la rivista di chi vuol sapere in che mondo oioiamo e giudi– care ogni /atto oOn la propria le, sto! t Indirizzare a: Via Principct6a !' Clotildt·, 5 • llomo ➔·-➔·->·<~~>-<~~>--+-,<--i,->-~

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