Fiera Letteraria - Anno II - n. 2 - 9 gennaio 1947

Fltll I LETTERA Il! I 11 Trovarsi e dir.si addio 1,: questo mollo ~lrebbc. c~scrc auegnalo a lutti i prolag'rmi– sh maggiori delle opere narrative di l-lcmiann Henc. In/alti, ciò che dfalingue /orSc di più il poeta .wcvo-SL,iz:Zcro, è un'ansiosa, irrc– '!uiela, dolotosa ricerca di sè: e questo sè è mi.cso come un estremo limite di comprcnsio• ne e di pcr/ctNbilità. Ogni uomo, secondo lo nobile tesi iniziale di u Demian u è 1c un la,. do di Dio vc,so la pcr/c:::ionc o, un lcntalivo che chissà) poti.ebbe anche riuscire ~ darci r..on cerio il superuomo nict,chcnno (benchè /! opera del pocla tradisca, in certe• crudità d_' i~lrospc~'.onc sempre congiunt~ ad un allo lirurtY.>, I m/luuo del folle visionario dcl~'E_nMdina: ma il , Risvegliato,,. l'uomo punmmo che lutto sa e lutto comp,'"nde. Da q~csla premessa, da quc!la rcligiOJa $pcranza J1 .,,ootcr scop.,Vc in ogni uomo l' CJJc.'rcpc 1 • }cito, discende evidentemente quel respiro di bontà che permeo lutfa l'opcta di Hcsse e che lo lnd!u~ •. sul piu~o pratico, a sacri/icore le ~uc m1gl1or1 energie, ftno ali esaurimento e /iro alla disperazione, per lit difesa deg(( umil'ialì e degli oppressi. PReMlO NOBEt 191/.6 cerio scn.10, stende lo mano al lcllorc e gti dà del tu. La concclena:ione del periodare, così caralt<;rislica, quasi cantala o parlala, le congiunzioni che legano uno frase all'altra m ltJOgo dei segni d'interpunzione clic I.: A_cpa· rana, contribui.Jcono a c,earc c1ucll'atmosfera di inlimità e di collaborazione dietro la quale quasi non si osservo più il rigore e il vigo* della Jormu. dei ,crsi "Ccoudo gl'iu~egnamcnti lel mac– ~tro ed aJJprendeva l~n1amen1e J 1 arte se• greta d1 dire in up1>arcn7,a cose so'tanto ~emplici cd umili, rna di sconvolger,- con cc~r l'animo dclt'a-.ro~1a1orc romc il ,•cn• 10 che scompiglia Jo SJ>ecchio delrarqu:1. Dest.'riue il ,orgerc del so 1 e. men1re 111• dug;a sull'orlo della montagna; dt-~t·ri~~c il muto guizzar dei pc1tei memre fuggono come ombre 60110 il pe'o dell'acqua; 1'011• degi,::iare di un gio,an(' ulice nel vento d, pri11111ver:1:ed u ro or 0 che lo accoltav:1- lh), 11011 upparivano solt,:rn10 il sole e il giuo•·o dei pesci e il 1,u~surr:o del salice, ma era come "'C per un is1ante cielo e mondo con,.,on:1'-FCro in una musica per– fPtta 1: tu111 pcnHwano con gioia o con do ore a ciò che amavano o ocl.ovano: i' f:111ciullo ai &uoi giuMhi. il gio,·ane ,.Ila 1:iuaamante, il vecchio alla morte. sceso improvviumente l'autunno, la vec– chio capanna era &eo&eada un rude vento e sul crinale della montagna pa&avano grandi 1;chiere di uccelli migranti, ben• chè <1uello non fosse il loro 1em1>0. Lo religio,;tà, la tremonle ,e E~r/urchl 11 che informa di sè le strane Jantasie di questo scrittore, ha origini lontane. .;)i potrebbero ricercarl<" nel nonno indologo, nel padre le.lo· lof(o, ncsrli in/lussi di un Ìungo viaggio giova• nilc in India; ma sarc~be }orse più siuslo at– tribuirle ad un lo~ico ~cuo di mafurazi~ ne interna, sollecitalo dalfani?oscia per gli or,ori della prima guerra mondiale. In realtà, Heue, a.icrmatosi clamoroS<.menle col suo primo, r?manzo t< Peter Camenzind 1, in cui è /acile trovare parentele spirituali col roman– ticismo dal tt Diario di un b11ono a nulla n di Eichcnd{]l(Jl fino ali' t( Enrico il V crde 11 di Kcllcr, scrisse molti libri belli, nobili, in• tcressanli, ma tuttavia non trasccndcntl il li– vello di un'ottima narrativa; Ju salo dal 1916 in po,· che, attraverso la sraoc cataTsl spiri' 1 fualc a cui abbiamo /allo accenno (e ocr e/· /cJ.lo onchc di dolorose oicende /amilian1 il poet.n seppe sollevarsi ad altezze inconsuete HERMANN HESSE dr mar:ia c:c:rbalc e di ricerca, con tulio una serie di opere: u Dcmian u, il i< Lupo della Steppa 11, recentcmrnle tradott,,, le me,avi• gliasc quattro noce1lc del n W cg noch In• nen 11 (Viaggio all'inlerno), il u Narciso e Boccadoro 11, la r.ovella ,e Siddharlha ,, che tenta, con una sinlesi di ra,a efficacia, di ,;.. vilor,e (come anche II Boccadoro 11) il dissi– dfo Jra la concezione attil)islica e quella mc– dit<1'1oadel1a vita. E' così clw Hessc giunge a Jormularc, in cerio senso, le mèle della sua arie: <1 Dare un senso cleoato cd a/fascinanlc alta l)ifa U111(ma, celebrare l'innocenza e l'ine• iauribililà clella natura umana e icquirne a cammino fino al punto in cui il dolore inc--– l'ilabilc la COJlringc a ,ioolr:crii allo spirito, suo lontano po/o opposto; ,apprc.sen!are la l)i– brazionc della oilii fra i due poli elci/a rn– l"ra e dello spirito, e rapprc~nlarla in mod, r; ... to, giocoso e pe,Jctta come ia le11siont! d'un arcobaleno ,, Nco-rom1nlico, mistico, si è dello: e /e due Jcrrmulc, pur non aocndo che un valord assai app,ossimalioa, ct: accostano a /-lcue, Ì'} ,,uanlo la .:ma religiosità, lonfr11a da /orme /ideirlid,e, si risofoe in un panteistico amore pqt U cosmo, per le buone e belle cose che il $0/e ci dispensa e in pari tempo a<.:cCtla cd afferma l'ombra, il male, la negazione come un necessario polo opposto. Mistica oolontO di perdersi nel divenire del mondo, mistica ricerca di armonia col 11 non•io J), m1st1ca tensione per slrapporc il velo delle appa,cnzc ricouendo alla magia della parola. J<omanti– co spi.rito di eOaJione, romantica pena di tro– vare se slcsso /ra mille inganni, ,ornanti~ ,ibclliane alte lcg11i della pcr!011a(ità e del· l'espressione. llnn Fool ron sapeva più c1ua111innm avcs,;:e trascorso presso il mac~tro. arrunto alJC' "Orgenti del Granilr Fiume: a volte gli Eo"cmbra,a di e~iierc appena en1ra10 ne 11n val!e. l)Cr essen•i accollo rol ,mono del liu10; oltre volte ~li ern &embrat 0 cO· mc Fe dietro a lui foliser-o caduti nel nu'• la tut1i j tempi e lutti gli evi. Allora Han Fook prue il suo piccolo liuto O scese verso la aua pat'ria. Giunto fra gli uom.ni. fu acro'to col sa u10 ch<– ,;pcua o gli anziani e ;,ii nobiLi e quando ru nella fiUa città. &eppo che iuo padrt e la sua fidanzata e i suoi 1u1rcnti erano IUtli morti; ne le loro case abitavano de– gli es1ranci. Ma, la sera, si celebrò sul riume la f ~ta dei lampioni e il poeta Han Fook J.ta, a fermo nel buio de 0 Ja riva c,p poc:1a, a1>poggi:110 al lronco d'un vecchio n'bero e quando intonò il &uo picco'o !io to, le donne f.OSpirarono e gu:.rdarono l'aria de 0 la nouc, rapite e angosciale, cd i giovani cercarono il 6l1ona1ore. senza trovar~o, e gridarono tli non a,•ere 111ai uclito tali suoni. Ma Han Fook sorrideva. Guarda\'a il fiume in cui nuotavano le im• magini rifleJ.se di. mil'c luci; e quando non &eppe p,ù distinguere lr immag ni ri· r .es~o da quelle vere, non trovò alcuna differenza. nel 6Uo animo tra la fesra che si 6tava svolgendo e quell'altra festa in cui aveva udito le 11arolc del m3cstro slraniero. Va rilevato che l'intima reliDio.,ilà di 1-ler ie si estende nl me:zo dcli' ;,pressione: lo stile del poeta è in/atti di una rara $0brirt3 e la lingua tedesca acquista sotto la penna di lui - che ha l11nqa11:enleso,q11iornalo in Ila~ /io e che, pur reslando caratlcristiccmcnlc lc– dt-s'"n, us,r mouen:e di una quasi mozartiana, mediterranea soavità - uno scintillio, unn Jorbfta eleganza e leoigatczza sorridente. Nè ~,· può fare a meno di no/are in quella prosa una cordialità tutta pers,,nale che invita al collcquio con l'autore, alla ricerca di un con· latlo dirello. Non per nulla, quesl.o 011lore ho celebrato assai pii, l'amicizia che l'amore. In Lo spazio ci vieta purtroppo di presenta-re uno studio esauriente su Hcrmann 1-/essc. E~ pure, varrebbe la pena. Vogliamo luttaoio oucroarc che la Reale Accademia di Soezia, aft~ibucndogli il premio Nobel, ha Jo,Je oo· Iuta dire una parola di fede a quei O#>Ctl ,{j fln11ua tedesca che sono rimasti fedeli alle tradizioni dell'Europa nostra corsa dalle guer• re e dalle barbarie, semidistrutta, affamala, f"Ce-,ta di sè e gettala in preda al disfdcit– mcnlo morale. Nel 'opera di Hcsse si rit~ oano, dislilloU con lunga arie, tutti i oaforr spiriluaN dcll'Eurnp'Y. tutto ciò che è d'Eu– ropa: Rlst,elto dcli' espressione formale, ~ oerità dell'arte poetica, omore delle cose an• lichc., religiosità e con/cmptaz.ionc e faustiaM no impulso aU'az.ione, fantasia e so~o. riccr~ ca di verità e misi i ca ascesa a I >1o. PAOLO SANTAHCA 'Gf,1.1 Ed ecco che una manina egli s,i de~tò che era solo nella eapunna e per quanlo rhiamasse e cercasse, il mae-.tro non Ei ritrova,•a più, Come ,.e quel!a notte '°'-"t' Catastrofe e colpa (lrad. di Paolo San1arcun1eli.) della Germania A I.LA fine tlt>lla prima guerra mondiale, t_o il pro~lema può for,!ire. Que5Jo esame il filoso/o Max Sclicler, 111 vitò ; Tede• e s!at~ 111tr~p~e~o dl! Kar~ Jaspers ed 1 se/ii a "Reue iwd wicdergeburt'" (penti· suo,. nsultol1 111co11tr 1 amo ,_n. un 1-ob,met.• mento e rinascita) insistendo s,,!la dourina to _d 1_ $O!c 96 pag rie ma d1 gr~n~e valore della persomditù colleuiva e della respori• ctu~nficatore. an,he s" la pos,::,_one v_re– sabilità coltc1tiva. La parola di un Franoe• lir~1111are dd gr?:ul, fil~-;ofo: d, sentir&• .se: "Us boch~.1 011t amincu les Allemandi' J vr1ma u_omo ( ~fcnscl, ) poE Ted~. trov ò ali. ora e trova oggi, un Tf'$J)Orisn ; 11 '"°" sar~ co~d,vua da_ ~rl numero rile– un mis.to fra attrilio e ,·ontrit o. I vo_11te d1 suo, com_patno_t1 (Karl laJpers: Un racconto di Hesse: IL POETA sl narra clic. neUu ~uu i,:io,entù, ,I poe• ta cinese Han Fook ro~o animnto da una ,trana unsiu di apprendere tulle le cO"c che si 1,ri(eri:.rono nU."ane poe1·ca e òi perfez·1onnrei in eE:i--e.N,•) temlJo in ._·ui viveva ancora nel'a .;:ua patria 6UI Fiunw Gia'Jo, il 11oeta ei era fidanzato per volon– tà. dei suoi gen tori che lo ama,•ano le• nernmente e grazie al loro aiuto, con una fanciulla d, nobile famiglia e &i aspclla• vu la venula di un 1,dorno fou-.10 per fis– sare la dnta de' 1 e noz7e. Hau Foqk ave• \'Il in <1nell'epora una veni 1111 tl'nnni cd era un giovane (razioso, motle--to. dai mo– di piacevoli. Hr~ato nc-l·e ~eienze e ~à noto fra i letterati del 6uo paese per <1ua'- che 011imu poesiu. Senza ei,sere r ero, po• teva coniare su una bo:Ja :,ostanza, rbe 6Ì sarebbe ancora aurnen1a1a con la dote dcl'a sposa e, poichè )a spO!!n era 11er giunta bel'bs~ma e virtuosa, nulla scm. brava rn:mcarc nli 1 a (eliciti1 del giovane. Eppure, egli non era con:en·o. perchè !' suo cuore cm colmo dcl"'amb zionc di C'5• sere un poeta perfc110. mc. fra le mon1agnc nord-occidcn!llli. Il mio nome è "Mae ..1ro dalla Paro'u l'cr· folto". li !,Ul cielo d'autunno. Non 01,ò moltlr:tr• la al 6UO maestro, ma una 6Cra provò a cantar'a !omano dalla capani111. Il mae• stro l'intese, e non disse nulln. So'o in– tonò J,;cvemcnte il 1,u0 Liuto e d'un trailo l'ar·a si fece fresca e il crepucco·o "cen– dC'\•a più rapidamen1e; un ve1110 1aghcntc iti levò bcnchè si fo~e a co 1 mo dclJ'es·a– tc e sul cic'o fat1osi grigio pns~arono due aironi con un gran \lo'o di nos,a 1 gi.., mi– grnnle e IUllo ciò era tanto piì1 bello e perfotto dei ,•crsi del disce1>olo. che fili<'• sti lii rattristò e tar<llle e si icmì un 110• 111 0 da nura. IL vecchio ripctè 6pcsso quc 1 .;:uo p;e!-IOe quando un anno fu pac:sato. llan Fook ebbe imparato qua~i a la 1wr fczionc l'arte di i,uonarc ~I liuto: ma l'nr– le J)OCtira gli sembrava sentJlrc più difli– ei'e o sublime-. La .,eru in cui i.i i·e't·brnv:i :-ul fìum,• fo fe61a dei lnmpi911i, lfon Fook 11a~scg• g ava solitario :,u In ri,a OJJPO~la. Eg i f'-i appoggiò ul tronco d'un a bcro 1>cg~10 ,m l'acqur. e vide nuotare e lrcmure rni 1. le luci nc'lo specchio del tiume, vide uo- 111in1e donne e fonciulle che, Ecinti 1 /an ti nei loro ab:ti da festa e simili r1 tami hci fiori, si scambiavano s11'u11; udi il fioco mormorio de l'acc1un ilJumimua. le , oci delle canrn111i. il bru~io del e t•hi– turrine e 'I do'ci toni dei flauti e su lulM• ciò Elll\'a sospcen In notte ozzurrognoln !ii• mi"c n'ln vola d'un tempio. Mcn;rc, El)CI· tatore solitario obbediente al propr·o ca• 1>riccio. guardava tulla que'la bellezza, ei sentì battere il cuore. Mn, per quanto d,•. t11deras~e nltr:aver~urc il fiume e par1cc1pa– re a"a fccta e gorler'a in !'Olllra!nia della ,ua fidanzata e degli amici, bramova os– sai p ÌI accog'ierc in sè oini co"II <"Ome un delicato ~pcttatore e riq,ecchiar 1e 'tn una 1>0esia perfe11a: In no1!e azz1•rra e i tiuochi di 1 uce 1leTac,11·a. l'a le2r:n del la genie e la nostalgia dello spc·tntore &I• lcnzios 0 u1>pOtf,giuto al tronco del 'a bf'ro chino sul fiume. Sentiva che non sar,~bbe mai s:at 0 in1cramcn1c lieto nel fuo cuore. r,eppure p:1r1eci11nmlo a IUlle le fe~1,, e o tulle le gioie di questo mondo; Eent'.vn che .@-3rt-bbc~cmpre rimasto so·i1ario in meuo a'b viTa, SJ)Pltaton: in cer·o modo e straniero nd un 1emp 0 e sentivo pure che la sua an·mo, so'n in riò fra rnnr.– enimc. ~li fecevn fcnt·re congiun:amcn:.– Ja bellezza del mondo e la 6egrc:a noslal– gia di un estraneo. Oò lo re,;e triste ed cg'i meditò: scopo del 6uo pemicro ern di ottenere la coi:cicnza che nvrcbbc rog· g·unto )a vera fc 0 ic·1à cd il più profondo soddisfrlClmcnlo solo quando au-ebbc c:a– Jmto rispecchiare sì compiuuirncme il 1111m. do nei suoi ,·ersi da posfcderlo purifil.'1110 ed cternoto in qur'lc immagini r\f e.;-e. Han Fook quasi non ,;ape"n più se t•ra desto, <1uand'ecco che udì un leggero ru• more " "ide nct·anto nl,'albero uno .;rn– nosciuto. un vecchio dai traiti "enernndi, ,·estit 0 d'un ah)to viole110 li gio,•one ,1 raddrizzò e gli porse il fìa 1 \lto che !!,j:Jetla og 1 i .anziani e ai nobi_li_; mn Io fìlrn~·c~o sorrise so'tanto e rec,10 alcun, veni 111 cui tutto ciò che il gio\lane a\lcva henti10 dianzi era espresso 6Ì J>erfewunente ed in– teramente e secondo le rego'e dei grandi poeti. ehe per Jo s1upore Han Fook ~1 sentì fermare i battiti del cuore. « Oh. chi sci tu ,,, aridò, inchinandosi profondnmenie. « chi 6Ci tu che sai ve· dere nel profondo dc) m~o animo e dici \'ersi più belli di quanti io ne abbia nrni inteso dai miei maestri? - Lo etran~ero 1orrise ancora col eorrieo dei perfe11i e disse: « Se tu vuoi CSticre un poe1a. ,•ieni da me. Troverai 1a mia capanna presso Je fonti del Grande Fiu- Dello ciò. il ,•errhio enlrò ncll'ombt"n 50tlilc dcll'u'bero e --compurve e Hon Fook 'o cercò inutilmente. Non trovandone più traccia, crede11e rcrm:unenic di avere <.o. gnato per la :,IDnthezza. S'affrettò vcr-o lr barche e pnrtcti1>ò al'o fcs1a; mo 1,ur tra i conversari e 11 6Uono dei f'auti, con• tinua,•a a fìentirc la \'Oce mislcriosa dello Pilraniero e la sua an:ma t.embrn,a porli• ta con quero. perchè, in mezzo :il 1 a lie– ta 1cn1e che lo ,t;luzzicava 11111orcvo'11w!1\e. credendo 10 troppo innamorn10. egli .,edc– va es;raneo, g i 01·cM a-sorti. Qua'chc giorno pii1 lardi, il padre ,li Han Fook \'ol e imi tare nm ei e parcnu per ..,ahilirc il giorno Je'lc nozze di ,uo fii:'io. \la 1 0 spo~o 1>rome,;;:-o E,i oppo ..c e c..li~~e: ll Pcrdon:1111i ee sembro nmn(·orc ol r'1spe110che il fig 1 io deve nl pmlre, l\1:i lii .. ai ,111un10io 11111b·sca dis1ing11ermi ,u•J. 1·ar1c poetica cd nnche se g 1 i amiri lo– dano i miei versi. 4'0 bene che t:ono •l· 'o un prindpiante. uppenn ai primi Jllh:ì· -.i de 1 1a , ia. Ti prego dunque di lnsr1;1r. mi andare nclJa t.OI1udine ncr un certo tcmoo. offinchè po,...a dcdir:Ìrrni aj mi('i studi. Credo info1ti che se donò poi cu· rarrui della cu~a e dei mi<'i fìg'i. poco tc-mpo me ne reslerà. Ma aJc~--o sono :111• ~~~a t!,\~,::n~-o~r:~,~~e~~\~,!~n~o P;;r ,,~:;: t•! 11oetif'a, dalla <1uale m'aspcllo gio)e e foma ». Si swpì il padre di tali cli~cor~i e ri• spoce: « Più di ogni altra CO"ll 1i Jevc cs11eré rara cotesta arie se per amor suo tu se, dis1>0st0 o rimandare le 1uc none. Ma se vi è una lite fra te e lo tua fif'on• ,mia. dimmelo affinchè io ti niuti n rap– pacificarli con lei oppure a 1ro,ar1i un'nl– tra ~poso». Ma i) giovane g~urò che non amava la ~ua fidanzotn meno di pr·ma e che non v'era fra loro nepp ure l'ombra d'un con– traslo. Riferì J>Oi a J.uo padre come In se– ra de 11 a rcs1a dei la m1>ioni gli fosce 01>· 1>ar110 in sogno un 'llaestro e come ncscu– nn fe 1ici1à al mondo :imb•sse più nrden- 1cmcntc che l'essere discepolo di quel rnac,tro. « Bene». rispo~c il padre. « io ti dò un anno per seguire il tuo sogno, che forrn 1i è stato mando10 da un dio». '1 Potrebbrr 0 eFFt're dut> anni •· osservò Oan Fook ei;\:ando. « Chi lo sa?•· Allora suo p:idrc. tutto acrorato, lo In– sciò andare. 11 g·ovane scr:sc:e una lett~– r,1 a 11 a fidanzala. si rongedò da lei e ptrti. Dopo avere comminato a lun~o. gii:nc:e are fonti del fiume e, in mu:,o olla eo• liwdinc, tro,•ò una 1."a1>annadi bambi1 e ~u un:a siuo 1a inlrecc aia. J)O<:ladin:m•i al– la capanno. cedeva 11 ,,ecchio incon:ra:O Fu 1 la riva del fiume, presso l'a'bero. Sc– ,Jc,,u )I verchio e suonava il liuto e qmfil· ,lo ,corse l'ospite che ali si avvic n~va ri. spe11oso, non s'a"zò in piedi nè Jo ,-oJu. 1ò ma sorrise 50Jtan10 e fece ~correre !U 1 • le rordc Jc dita delicate;· uno nrnsicn In• rnnie"o'e passò per la val"e come un'on- 1la d'uirn-o. li ~iovanc stelle fermo JJCr In meravi@:lia e dirncn1icò orni c06a 1,er il do'ce 61111,ore, finchè il mnestro do'la Paro'a Pe.rfc11a non posò ~I @un 1>irro·o liuto, entrando nella capanna. Han Fook lo seguì rispcuosamenle e rimase presc,o di lui come servitore e discepo'o. Dopo un mese. egli ebbe imparato a disprez.zare i canti che aveva 5cri1to e h raucel'ò dalJa sua mente. Dopo altri me• si ranccllò dalla mente anrhr. le poe~ie imparale a casa sua dagli insegnami. Il maeslro quasi oon gli rivolgeva la paro– t8 e lo istrui\'3 silen:iiosamcnte ne'l'arte di suonare il liu10. fi.nchè tutto l"ts6crc f!cl diseepol 0 non fu J>ermeato di musica. Una ,•o 1 ta. Han Fook fece una picco 1a ooc- 4'1&in cui de1cri,•cv@ il volo di due uccel. b 1oteca Gino Bianco Tra~cor:-i due anni. il gio, une ~culi un.1 ,·io'r.nla no~rnlgia per i i,;uoi fnmiliar-i, 1,cr la sua patriu e per J:a sua f.J)OH1prome-.ha e pregò il lllnt'dro d1e lo latocia~~cpartire. Il maestro sorrise e d,inò il cupo. (< Tu sei Iibero ». d .!òSe, « e puoi andanenf" do ve vuoi. Puoi ,ornare, puoi rc~IOre /on• uno. come nH•glio Ii pince». A'lora il Ji-.cepolo si miSe in v·aggio e eummmò "cnza ::-Oi.lo finchè, all'n bJ d'un giorno, non ~i lrovò 6Ul'c rive (id ,no paese. Oltre il ponte ricurvo tii e1en• de,: 1 lo sun cillà nata'e. Ea; 1 i si aV'.•icinò 11aM·os1amcn1ca'l'orto di suo padre e ili Jù dn'la fine~1ra ne udì 11 re-piro nel ttOn• no. Poi 6trisciò rnutomcutc v('r~ il giar– dino a ber~, 0 d1e si t-lcnclc,,1 pref'ijO la ('0'-:1dcra hUa fidan?atn. Artalll!) (.'010:,i t'll'• la cima di un 1,cro. "ror::-e '.J fidun7ala clu– s-1 pcttinuvu nc!la tìllll romeni. E confron lando 1u110 1·iò rhe ,rdo•,a eon l'immagine che se n'ero fallo ucl'a t-ua no(ttalgia. "idc ,·l•e era de.,1inAto ad essere J)Oelo e ,icle pure rhe 1wi sogni dei 1>oe1i, ivc una hc' • lez?.a e una gru.da che 8"1 ce.-cu invuno m•J. le co~c de 11 a rea·1à. Scefie dun<1uc dar'al– bcro. fuggì tlal g·ardino. pa~,ò il ponte, abbandonò l:i cillà e 1ornò nc'l'aha ,atJc fra le rnonrng ne. il macs1ro ~edrva scmJ>•e sura modci.ta e.llloia dinanzi a'fa capanna e arcarenav1 le corde del Ello liuto. ln luogo di ~al1110recitò due "err.i sul'e 1·on– so':1:1:ion1deTar1e cd i versi enmo sì pro• fondi ed armon·osi che il dic:ccpolo Ji Eenti gli ~crhi pieni di lagrime. flan Fook rimase dunque presso i\ 1110c– s1r0 dalla Parola Pcrfeita, il <1ua'e. -,ra che il iiovanc sapeva suonare il l'uto, gl°imcgnò l'ar1e de''a re:ra cd i mesi ,-\la. r.ivan 0 come la neve nl vento d'occir!cnte. Ancora due volte Hnn Fook ~i lasriò vin• rere da1'a nosla 1 gia. La prima vo'ta fu~gì r..ascO!ramenle, di notte: ma. mentre non a,·e\ln ancora 0 1trepa<i.1101 la prima curv, dc 1 1o val e, il \tento nolluriio ccr,.e su·I:, ce1rn nppc'P a'la porta de11a en1>rnna cd i suoni i'i co~ero dic1ro e lo r rhirmaro• no. nè seppe resistere a·1 1 inv,10. La secon• da vohn sopnò rhe piantava un alber~'b nel suo ;ianrno. Son mog 1 ic gli stava ac– canlo ed i suoi bimbi bagnavano ro 1 vino e col 1a11c i" JJ.edi dell'a'hero. Egli ei IÌ7• zò i:ul suo giac·g',o, tutto confuso. e vide il maestro immerso nel sonno. la barb:1 rnnuta 1re111an1c lr2germen1e. A \!uella \'i• sta, lo prese un odio ,•iolemo per que 1J'uo• mo ~he - così gli ·pan•e - :l\'eva rovina– lo 1a sua vita e ) 0 nveva defraudato dello av,•en·re. Vo'le scag'iarsi su dl lui e ncCÌ• der'o; ma in quella. il vecchio aprì g 1 i oc. chi e sorrise con (!ue'la lristc e de'icata mitez1.t1 che d·~rmava 'I discepo'o. , « Ricordati, Han Fook •· rlis..e il veccliio sotto vo·ce. « tu sei libero di fare eiò clic più li p,ace. Puoi tornartene in palria n p:antare gli alberi, 1rnoi odiarmi e ucci– dermi. Tun 0 ciò non ~mporta mo'to •. « Oh. come potrei odiarti •• gridò il poe– ta tutto commosso. « Sarebbe conte ud O• -e il cie'o ». Rimase col vecchio ed imparò a EUOna• re la cetra e il Oauto e più tardi a fare f nr a 11 u, le voci e gli appelli lii ravl'C• /),e Sc/111/d/roge, Em Bc,rag :u~ deu:schen d~mc.tito si rirmo1--a1w. Il richiamo al gran• ~ra(le. 1946). Resta comunque_ 1l_Jauo che dc principio- della solidflr:età ,t; rutti i, f ,l vrob!ema . de:la resporuab:lta tld:3c.o fì.11'i di Ada mo nella rc~ponsabilità nella 1 11011.stira m?, rr.toflo -~e lo ii1111 s:Jlu~!on~ colpa e, nel co.to, aOermanti che "lo cor• lcrra .tollec,tata_ due. 1\011-TN_lesclo_ P'~. d, re.Jpmuabilità di ogni singolo per umn ,,uar~t~ 11011 f~crrn110 1 te<!esclu st~s•. L me– ciò clic acctule ,iel cosmo morale non .,i I sa~mb1le dc/1cala q1~st1onc dell auto co• riduce a , 1 uegli eQetti visibili e precisa· -~c 1 e 11 z~ tedesca ,1,. dipende, e ~~ _Jasp-1rs bili clic og11u11o produce direltomenle o la duam~. liii ~ro~lema l 0 1tale, einc_ I.e. ,11traver 11 o il tessuto causale di ord:11e .JO· be,1,Jrag" cieli anrma tede~ra, non si j(l• cia'e e storico a lui no!o". {Scl1eler) <•uc• prcbbc_ clic cos:, ri.tvo:rdc.,-_c. Ja.~pt!rs sen• st1> 1 ·oci e , 1uc.tto ricl1iamo, cosi come lia11· te ogiu come S<:hcfrr M?11t1allora, che la no $empre troooto potenti rapprt'~enwri•i ~<J'11:io11(• che i Tedeschi tLessi r1cM.otl 0 t1 ~ nella coscie11:a dei tedeschi. In trot•ano 1111· ,lari! 11I 1r•1l,1ema della loro rei?()-iwm/,. d," orn. Essi ,fono l'e 5 pre.t~ione di nn ,;, •· il pPnu, del lorn rifacimento .tptrl• processo di 11uel pc11time111.ocollettivo ~er tualc. ,ma co.'pa collettiva cl,e suol rirorrerc :11 la.tpers 01wliz:a il probcma tede,co .md quasi tulle le pandi comuni1à ogni qual dividendo!o in f/lWllro varag-rafi: 1) la vult11 il ritmo Morico lo esige. Li seflu:a. co'pa criminale che trot:a pw1i:ione ,ta mo dai predicmori Ceiler von Keiscrsbcr.{, µarie del giudici' .~en:a rntcrferen:a del• G Abrnliam. a Sancta Clara, fino a Sclul- l'accusato: 2) b, col1w politica dei Cover• it•r a r-,n:.tcl,e. a Stefa11 Ccorgc, a Sc/1-:?- rlfmti J>er rui sunilte la re.,pon.~abifità ,1, ler ,.. ,-~&•, ,. Ja~IH!n. tut1i co'oro che debbono al 'ord,,ie deV? l,a "Scl111 1 <1froge'", il problen_ia d_ella .1zeuo S·ato lo loro csistc11:a civi 1 c; 3) In re.,ponsabilitù. dd'a colpo, lia ORfl 1, m1 1111• ro'pa morale. dot·e ogm commu!o trovn portan:a maggiore cl,c nei seco'i passri·i. 1111 lim,tl' ,iel l{.1J1d1:io 1110r(l 0 (' del/'11ub– G'i. Alleati dd 1918 utra,1110 semito l"im• l'iduo " la cu, e~pw::w11e' sbocc III com• 1JQrta11:ndi c111e.'1to fanorc morn'.- qu.:md~ vrcnsionc. omme11da e ri11t10!;a::ion,. 1110- i11seriro110 11d Tratl(lto tli V('r$m ll's il I ro'c; 4) la colpa metafisica. la più diffi· 1mrngrt1/o della "Allein&cJ1uld". dcli~ rol• d'e. che impegna o;:1w1I0 per ogni torto po esclusiva, dei. Tedesrhi, mci _e.,51 110 11 "" 0111i ini:iusti:ia riel momlo. specie per l1a,rno prcv:sto clic fJUl'l paragrnJo ~areb· i crimini che atvc11go11.J al cospetto <l;UO be diveritoto fo vista da cui 11,tler dovcr;o o con a .\110 corrn.,ce11:.,._ E' una co'JJo al· lanciare il suo grido ,li ribe'fo11e, foi· /inc a ciò che clic'er e il Cattal cesimo ::ando con esso quella $Olleva,:ione degli chiama110 il peccato ori11i11a'e. Qui Ja– .'1p.r,ti ,1lta qua ·e poco dopo, segui la "r,a• <per.,. piii. vicino al ro'to'icesimo clic a bilita:ione" po:aico-morn.e. l,11,ero, ricorw.cc, , il vri11c pio di una ~o'i• A ,iudicare dai pr:m; !lcritti di. <mtore· darir.~i dt('. .si ri/iulel di 11011 giudicare L·o!i Tede.tcl1i (Jw;vers, Mcilleclo:e. Wi('lo I clinnan:i r.l'a rolp" altrui ma p·u•ro~:o me· chert) 0 svi::f"ri di origi,w tctlesc(I (/(o. dita 11c?n memorfo la propria co'pa indi• f)ke, /lesse) 0 svi::<:ri imwegnali di cui· vid11nle. Per Jasp<'rs ~ r:ià co'pa il voler tura 1edcsc<1 (C. C. Jung). 1111 •·wob e• rc11~l~rc i!:i~evantc l~impo~tan:-. del _fattore ma" ,ii ~sponsabilità tedesca OJll,Ji ,:on .. oc10 e. E ,I fato d, O/liii uomo. d ce ]o– esi&te e 11e.uun 11:rlcr vonì trovare app; .. ~per&, di cuer coi11volt~ in rapporti d1 ,;l:o propagamlistico in 1111 eventuale ,uw· Il /or:a per cui ~[lii i-ive; è la colpa ina· va "Scl111fcli1t1rugra11l1 ·· dc! trnttato di pn· licrrnbilc di tutli, la colpa &te.csa dell'esse– cc in gestione. L,1 responsabiliià poli tica re 1101110. della Cermanfo ria.:ista non è mc.ua in 1"orw~taruc ciò }afp••r;; d chfor 1 il/ogi• dubbio dogli scr,ttori odierni. Esis:e ,•o!o co l'inco!porc di de 0 i1to 1111popola mte• clivcrsità di vedute ncll'c..ssegnatlc co pa ro. So/o L'individuo puù e$sere crimina· ,divic/uafe o colpa co!lettit:a. Friedridi le. Gli .<embra 11g1wlmcr1te 11 og·co t1ccu• Mei,1eclo:c, lo swrico lwrl:,iese piLÌ che ~et• •are mora'mente un popolo nel suo irlsie• ton terme e coraggioso comp'ice deg I at· me pcrc/1è 11011 vi è cartittere na.::orw'c ta• tc 11wtori 11ob:li e infelici del 194 I. oppnr- te dt, im1>egm,re og11i cittnclino in'egral· tiene al'o sch·era dei libernf-dcmocrcuici mC'nte. Uol>J.tud 11c mcn·ale di gi1ul1care elle pnrltmo di resporuabi'i:à ~torico-po·;. ~li uomini collettivamc11te lia ,,orlato e ,ica di c1uelle caste aristocratiche e mili- porta a parlare tipo!ogiwmcnte dei Tede• tari della Prns.1ia, clic, ostcgg·m1do In tt.'11· .tcl,i, dcg'i fog'e.1i degli Ebrei. tlcg'i uo• ,lc11::a spiritua'e tlegli Umm,isti - d1 Gu- mi11i, delle clo,me, clei g'ovani, dei vcc• g'ie'mo van llumbo!dt i11 poi - culminò cl,i. E' un'abìtud:ne millenaria che !erve in 1111 lrio11/o tlelfo "kulturfei11dlicl1e Tcn• a fomenlarc so'tanto l'otlio fra i popoli. de11z" (o.stile al'a cultura) che va ,Jagli L'es.tersi il processo di Norimberga li• 11 /ficia'i pe'iticanti e rca:·o,wri <li quel mi'ato ai sù1gn'i criminali imliv:duati. tempo, attraverso Bismarck, a llirfer e a<.~otve11do la m~ior parte dcl'a col'e·• 1/imm'cr, ai "terribles st>mpli/ico·eur.t" lività. significa disco'pare fa co//et•ivi·à come Meincckc li chinnw co11 UI famo.,a ,rn:iono'c. Ma la cof.cienza del J:ngolo 'ff!. /rn$c di Burcklwrt. J>er lui la colpa at• cle.tco. ad es. quella di w, la.tpers, non .<i tua'e dei Tedeschi 11:-11 è colle1tìva, ma sente as.tolta. rndicata nei pericoli del mili:ar:smo pnu· Devozione. "hrm1il:1a.t'' e vivere la V('• .~iann. ra via che Jasper& addita ai Tcdc... cl,i co• "Sprunitmi:::are" lo spirito tedc&co! è mc me:::o di 111m 1mri/ict1:·011e tl1c .to-,1 dun, 1uc il "reterum censCo" di Meinccke, r.,11ò ri.10/vere clcfi11itivame11 tc il p,.o!Jle· r;!!l quale etli ci trova in perfet•a coin.=i• ma de'la loro ,,uadruplice respon5abili.tà. den:a con ROpk.: il cui libro "La quc- Ma con ciò la vita fim.tce cli c~sere tra– stione tedesca" lrn già rrnvo•o il debila ri• mite di gioia: essa consis'crà d'ora ;,1nan· lic,•o nella stampn italiana (Cfr. F era I.e·· :i so.~um::ialmente riel sentirsi l'iml:viduo tcrnria Nr. 36 del 12 dic. 1946). E tm• consumato do rm compito. Ricono ..cendo che in un'altra csigen:a i due scrittori .•O· la propria colpa i Tetlcsclii potranno .ren• no tl'llccorclo: 11cl cl1ied11re il ri·or110 n,l I lire la loro sol:d(lriet<ì e rc~ponsabilità 110• ,ma Germania decc11trt1lina'a. Il Jto,,ke lo I litica, .tcn::a cui libertcì 11011 è po$sibile. rhirdc ner ra[linni prMJa'ententPnte po 1 it1- )aJpers cliiama il suo libro 1111 "co11tri• co-~ociali. poichè una Gennania ancora buio al problema tede(co". Anche que– "ccenrratrice gli appare come preludio ad .~to gli fa onore. Perchè il problem 0 ,1on ogni /orma {lj collettivismo antidemocrnti· ò lofo rede.tco! E.tso include tutto l'ordì• co. li Meinecke lo chiede per rag;oui cui• ne po!itìco. socia!~ e morale dP'la no.erro turali, perchè in una Germania dei /ecle- epoca. La crisi dello spirito europeo, lo rnt.i "Goetl,evereine" egli scorge il ligni- crisi della .•Ila fede, di cui Ja~per.• JCri&.tf' /icat o della vera missione germanico per /i.11dnl 1932 ncfla .1110 "GciMige Si'uation r.ui i Tetl,c!chi poJsono a,1cqra i'.1., e.re il clcr Zeit" e che egli rievocò con ecce.nei 50le della terra. ,accanti a~'a fine del suo di.tcono ne- Meinecke, ROpke c~c/mlono cluru111e. co• '•Rencontres lnternationale&" di Ginevra mo la t>.JCludo110 Wiechert. Niemiil!er, nello .1corso &ettembrc, questa crisi sboc– Jii,inr ed altri. la colpo cofle.triva dei rò M?.mpliccmente nella Germania di Tli• Te,leschi: Thomas Mann, ]ung, l·lerman11 tler. Eua potrà sboccare ancoro. in Ger· fl,"e, FOrster {il pedago,-o) la oUermano. mania o altrove, se il ,wouo orcli11e non Ma la loro argomentazioni pur acute e .•nprà eliminarne i pre$uppruti! rnnvir1cPnti m(!ncario /or.1e di ,,uella va– lidità che solo 1m ,esame metodico di tld· SANTE 0AVID

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