La Difesa delle Lavoratrici - anno IX - n. 24 - 19 dicembre

="=" =============,=====-c====---c=T.=,;,=· =D=-ll=,,r,='=S=A=IjM,T,ri J,-! v OJ!:1 T__P.Ir: r LOTTEE PROBLEMI DEL LAVORO strappato dn\111,proL(.>zionr e dnll.3; i.u– lcla, maschile, e, rese indipcmlenl1, do- LADONNA NELL'A" GRICOLTURA ~l:~1:;,,~!F:~~f!fr'.:,:t~:-r:~i~)~i~oi~ tornati muttlaL, o malaL1. lh consc I guenza migliaia di conl,.-i,di1tc clcrnno , _. . . . . . ancora. lavora1·.e c~mc. durante la, guo~- alle leo-ho comunist-o dei contadini e dei piccoli° proprietari e nou soltanto unir– ].~col vincolo dellft tessera:, ma rendorlo delle combattenti tenaci e convinto d<il– la nostra. gmnde causr~. (Da w, ral,,11dario comunist'<'- z,er i con– tadin-ì, edito a. Berlino). Qli ultimi decenni prima dell<Lgucr· ra. hanno portato un gran carobimncnto nella Yita delle contadine o dolio don– D<ldei piccoli propriet,iri di terra. Mai prima cl'a.llorn lo donne di cam– pagna ave.nrno dornto soggiacere :1 co- 8\ asnro lrl\·oro. E~o non ayernno cer– t-o mài a,vut-0 il tempo di curn.rsi o di farsi son·ire- come le mogli dei borghesi della città. E.se ,.,evano sempre dovu– to coa.,diuv.t-J·0ne-lJ'~ia, nella, stalla, e ne.i campi al Ja,·oro maschile. Perù una volt,à., nell'agricoltun;, v'era una. ncttr, distinzione fra il J,ivoro d,·ll'uomo r qutlllo ddl.i donna. 1 lavori ))i,1 pe~an– t.i spotlayano all'uomo. quelli piit 1eg– gcri »lla donna,. I còmpiti della do1,i:a consist-eva.no 1Hincipt1,lmente nè<ll.tpre-pa,ra.zione e la· ,,ora,iono di r-~rti prn<lott,i agricoli. Ella iilaYR e tesse,Ya, µrepa-ra.va la bian– cheria: prov,·edeva al burro ed al for– maggio: soJ•t·,tssedcrn, ,il governo della Cf\,S&. Ancho la cnra clt'l bestiame da corti. le. lo. coltirn.zione dell'orto e la vendita di cert-i prodotti al mercato settimana,. le della citt;, era.no di sua, spcttirnza.. Elln aiutaYa purè l'uomo nei campi al.– l'epoca. del!n raccolta ciel fieno o delle grana.glie. l"na volta però l'uomo re– Stava a, capo ddl'a.zienda, agricola., era. lui che compirn i la,·ori più gra.Yi del– la, semina ·e della rac-eolta, era- lui che curava i ra,•aìl1, i stiin i e,d i bovini e ,opra:.ssedeva alla loro oompra e ven– dita ed era lui il responsabile negli af– fari pii, imporla.r1t,i o rispetlo ;t.llo_st,a,. to ed a! comune. Il la1'oro maschile, in– som.ma -, dominava tutta l'a,g1·icoltura. Già prima della guerra que.st< i con– dizioni s'erano mutate. ]\folti lavori che negli antichi r,empi .a.ppartoncvano al– l'attività contadinesca o che erano cu– rati dalla <lc.nna come il fila.re, il tes– sere, la fabbricazione d<ille candele e del sego sparirono quasi comple1,amcn– té dell'àmbito dell'attività famigliare. A.oche la confeziono del burro e del for– maggio, che una volta era un lavoro es.. senzialmento femminile, tendern. sem· pre più ad industrializza,rsi. Da ciò non derivò tuttavia.. il migliorarnen1.o delle i:ondizioni della donna di camp!lr gna.. Al oontrario! Al posto degli an– tichi còmpiti femminili ne sono suben– tra.ti aJtTi nuovi e più gravi. La donna d-ovoUe adattarsi a lavori, che prima era.no solo 01,u;chili, 1, ultimo ccn~tui_cnto a,-,,-enulo 111 Gei· rn O devono a,cr 1 ro incltpcndenlemcnto n– mama 1ml mo-, c1 mostro che le_Joc:oc spetto a-ll'atti\•iti, indllslria,!c, comuna- av~·vano Jl 80pra.\Tf'llto _no.Ilo reg:1o_n1a.~ le e stal-a•1c. . Il oto' dnj!n donne !lme·r·1(ane gl'lco]e .. Il n_umcro dei conta<lrnt cm Per pote,· vivere, le donne tn-nto lf! V U!i i; U !l molLo _dunrnu,Lo, l].numer.o delle con Lu• citti. come in camp,igna-, dovono oggi Ù'UC, rnveco, p·u molto aum~ntato, Que- prestarn lo stesso la\'Oro dell'uomo. nelle recenti elezionipresi_denziali 3', \lCCr.escors_1_<l_o1,1e lavoratnc,1 dei c-a:m.-1 Cho deriva da que,slo?--: Cl_lC_ I~ don- pi , <lll s1go1fw,,_,a,_alt10, che, CJ';1Csto. oc devono avere gli stessi d1ntt-1 del- N.on vi ù dubbio. Il suffragio• fcmmi– la q.:• ·na, sosLILiuva sempre p1u l uomo ]'uomo O che so esse J:ivorano tanto e nilo in America h sla-t.o il f.attoro mas– nell 0\,-...1·a _agl'lcola., sobbardca.ndos1 al:• forse pi,, ùell'norno non <le':ono esser:- simo_ per la, 'riuscita del candidai-o. ro– .1" : nrn.no d op_era ~naschilo. Anclrn fra 1 trn,ttate peggio. La. conta<l1n11,perc10 pubblicHno o per l.11, co\033afo votwaone p1ccolt propne_Lan ~vvenne_ lo stesso fe: <levo ricevere Io stesso sa.lM10 e lo st~- riport.,ita dal compagno Eugenio V. D?meno. La ,,,ta.. cl), q~1est1 agncoltort so. tra.t,La.mcnto del contadino. Non è Dcbs o dall'intern lisi;,'1 socialista.. w d_,vent-avetsempM p1u iat1~osa e J?re<:a.- YOl'O ciò cho ,dicono i datori di lavoro cifre t-estimoniano in n,od-0 i-nce1nfuta.– na, Sempre m~u_o,.la fru01g_li9:de) pie- ch<i la donna si:,. più dcoolc e che per- bile cho su tr-e mili-0ni· di voti rivor,;ati coli _propriotan p_oteva.nutnrs1_co1 pro- ciò produoo mono dell'uomo. Certo la sul candidalo <lel Socialiat Pa.tty cif!)a,– <lott., cklla proprHt terra; spcc,almen_t~ donna è mono robusta dell'uomo però un terzo apl?a-rtiene alla classe mulie,– quand_o l'_e-roo1tà rende)':1 sempre prn non produco di meno O il <latoro di Jar bre. E oon cio po.<iSiamor,rooonizw.r_e firt pi-ecoh _glt a.pP:"7:1.a~n,,nt1 _da c.o!Lt varsi, vorn dovo pretcndc•ro da Jc:,i u11" la,_voro ,la ora che qne.sto elem<'nto forumrnilo, In qpçst1 luoghi il conta-drno d_o\'eva, !'I- che non possa procnra.rlo danno, ricor- che .per )11, prima volta in Amerìc.-. lrr., c~r(;.:re un_ altrò redd,t~ f\tOl'l doli at- dando pori, che ;cUua.lment<> la donna avuto diritto a.J voto e che ha ·fatto ttnla :1gr1c'Ola-._ ~empre prn s1:>essoae- per l'abitazione,· il Yostito, il cibo_ o l'e: mostra non di,sp1·ez,w,bilc., d-ella ,;ua for– ca<leva _che luH, 1 membn ~aschtl1 dal- clucr,ziono dei figli ha gli stcs.s1 b1sogm za, dar-à in ap1 ,res.so la sorpresa in.a.– la f,t1mg!1':C do'.·csscro lasciare il_ C!l-'11- dell'uomo. La donna però deve pm·o spt>tl;ata-,sorpr,,sa che sr,goerà. il trionfo p_op~,r la fabbrica ç l_edonne ed 1_ fan- pretendere qu,•st'ogua.glt:.nzà di. tratta- ùcl Pa;tito Socialista sui ca.ndidàt-.i a-f· c1ull1 curare <ln soh il la.vor-o agncolo. nient.o. Lnvol'a,tori o lavoratnc1 del faristi. - L'arat_ro, che ·l_'uo":10 -abliundonò per ca,mpo ,l,,vono,. IJ1ano ~tretta. a man_o, In Americ:a - come si mdc - la que- _h, fabbnr<L, YNJnOgmda.to dalh, donna, migliorare ]o loro cond1z1on, e ecendere st.iona gi'uridica d-olla <l-000-0, è, stal;a s-od– essa mauoggjò la Jalèe ·e l'ascia che n- in. 'Jottet cont-ro i &rand i pr.op ,jctad. Lo cli,sfa.cent<>.mentcrisoH.a, e con piaoer(} na, Yolta ~ra1l'o usato solo· d:L!l'uom_o. La piccole proprietano poi non devono tra- ,1bl.,iamò registrat-0 ,su qu-esti nuovi « e.– gucna poi ha abolito- completntncntò o- 'làscinre la loUa pe1· il miglioramento lr.ttoi'i iri go11nellu ,, dci_l,cllissimi od gni •differenza per il 'lavoro· a.gricolo delle condizioni dei loro mm·it.i o dei indiruontica.l,ili e,sernpi: pi·im-0·ad ·l!,Ccor· fomminile e qnello maschile.- Essa stn,p- Ioro.figli,·1x,rchè bsse hanno lo stesso in- rcro alle urne e disciplini\-Ga.roenl.é_ ,•ola- 1,ò .scnz:t pietà il contadino dalla sua teresse r. far sl che hi piccola proprietà , -,·c-0<1,pa.ttc. i_a scheda del l,rac~io_·e dd– ~olla, i servitori di ca-m1,a.gna dai lo- venga aiutata. la falce; fiduciose _e noncuraut i del ro lan,ri _e li t1_-1wolscnel fraiore ·del- 'l'u_tt<'.le qucstion! che si pongono da- gra.ve l;woro, oonquìst.arc i ,'Ì<Jggielet-. la balta-glia .. All~ra dappe1'tl1'tt-o le.don, vanti alla comun1ta ed allo st,tl,o sono tarali. ·Nessuna pol-enza ··a.rcttna o _dotla– ne ed i fanciulli p1·esero il-posto dei le,. quést.ioni tanto mascl1ili che femminili. resca le ha falto cfcsti.~tw<i.d'alla loro ro nrnriti e dei loro fratelli a&Sog-gct- Le donuc e le fanciulle devouo dap.pc, r- volontà_ Da una s1:>eciak &l-a.tiatica.fat– landosi ai più duri e pesa-nt,i -·lavori, tutto. insieme cogli uomini, coni ,igha.re ta. dOJ?Ole elezioni, è 'risuìtato.-é;h<>- la, come se l,i gllerra, insieme coi còmpiti. ed· agire nell'àmhito della vii.a sociale. corru21-0ne clcUorale condotttb su· largv, avesse_ dato _ad esw. \'oche la; iorrn_ del: -I, 0 ,contadino. o lo piocole p_ro\lrietario scala dai p11rt.iti <lomocratico o repub– l'uomo. Ed a!'cho prn ! Per_ m1glrn1a dt devono come; 1 loro compa:gu1 nconosco-' blicano h,i, fat.t,o fiasco sull'olcmento p1ccol0 propncta-r1e non si tra.Ltò sol- re che la, via del comu0161llo è la ""' femminile. Co:nc si ,·-Od,;, la donna ha. ta.nl- o d1 lavori manna.li: ·no,- esso do- al benossere ed alla liberto\ e ché porciò qualche punto - non quello di' Wil– vcUero anche porsi a capo <lell'azie"nda esse devono lottare per raggiungere, con son - da da.re agli uomini .. L'onoot-à.– a.rnrpinist:.I'at.ivae,occupa.rsi ~i qu~g}i af.- 1:i .. rl\ioluzionol un'ordine nuovo e 01i- eiiott-oralo fr-mmi,ntle fresta P,erciò un fa_l'l che, -~ome: la:cornpra e : ·emhta.dc - gltore._ . _ . ... fatto nssodato ed inc iscutib1h gli app-,zzanwnt1, tle-1, bestiame,. d;-ll~ Ugg, !o donoo sono 3:ncor 1_!prn_gra.1;- La ·donna - questo rilwvo od indi- gran,ighe, del!" semenze o gli scambi d1 do sostegnò dellè classi dom111ant1. Mi- spensa.hilc, demerito nella v1ta politici,, deni;r-0 e di credito, lo erano completa- gli,iia di contadine erodono ancora, che - sàrÌl. il contingento pitr comj:tatt-0 mente nuo,·i. L<idonne si Yidero improv- la politica·convenga solo a-gli uomini e sul q_ua.lopotrà in a-pJH"8.'30 conl,,ire il visamentc davanti al còmpito di cpm-· cho la doun'a. debba appartarsi e star Part1t-0 Socia.lista. merciare, di contc.ggiaro, di far franto trauqiiilla. Migliaia di contadine sono .Il cuore pòlit.ico ddla donna è• una alle moltc-Jilici ordinanze statnli. e co- ancora oggidl un docile e timoroso com, ben differente' tlAllo car~.zu mari– muna.li. " · i stnnnento nelle mani dei datori di ta-- tali e dell'affetto .matèrno. Ed -ò una. Le co11tadinc come Jo RU0 sore'llo del- voro e -dei proti. E' ,1eoo&~:1rissimoper nuova coscienza, -pi.ù puro., meno eia-– la citt,ì,' le op~rais o le donne d_ci pie- noi ·il gettare il nostro grido di l~tta. stica, meno. venclerccci&, piit discipli· coli impiegati, furono. d'un colpo anche in mezzo alle donne, per unn·Je nata di quella. degli ucmini. Il pùr1ta- APPElND!CE 7 se e lllin marchesa, pi Ìl di qualsiasi al– tra pa-rola ch'ella ~1Tcasesoggiunt.,'1, la visiono di u quando ►1 il fatt:ore,· anna.to della su~ ipotoca, anebbe ... a\"l'ebbc... visione, lo autunnali grazie formose,~ Giulio, che come• queHa, s~ra, non aveva, m.ai fa.tto così lunga :antican1ora, st..:'Ln– catosonc, si capisce, pe-rchè, q nel l'attesa. lo tormen,tava, col du!J.l;io t!i non esse,ro rice,ruto, senza pitt ,,33pettaro ia cenno della ùonna, -a,g-giuslatisi i polsini· ina– midati, q.uasi '}i fosse per cim-entat:sì in un.a p-art1t-a cli pugni, irrtLppe fmalm.en – l<_I nell.a AA]ada prnn:w,_ e vi s,j viant.,, sub,tf) dentro, dntLr>, sb-tancato di trepi– dtiu-za nel_ suo faccione cont,adin.esoo, e rn atto nsoluto <li attendere 11ozi di soil~citarc la proprin srmL'.!nz~. -------------- L'IPOTECA li =rchese intanto, con una tirnid'ez– ~ di fanciullo, allungava il collo e si prot,ondcva sul campio_nari.o, con l'erra mento sulko labbra, d, un vago sorn& di ofr'erta, di incoraggiamento a se _ gli-ore, e con uno sforzo a trattenere . 1 eospiri, di cli.e gli gonfiava 11 petto e il pensiero di nuovo spese e v-onture an- gosc~. . , Nell'imba,ra= della srelta, la s,,,ne,– ra an,va sempre invocato il giudizio ' il buon gu•;to d~lla ~!,~; ma s_tavolu. no, poichè, fiasatala un ,stante lil att_o d'aprir bOC"..a., la sbaJe.;trò_ di lilla r11;p1· da occhiata collorica., eubito addolcita. per altro, nell!'- ripresa. oonwmplaz10ne del camptonarw. La =na <':ta muta. E sulle tro teste s, eentiva il tenue orepitio delle fiamme del gas... . Nel fra.Lta.nto, Olil!lpta ,smanmva n_el– la fobbre ddil'attesa: dd! atte5a di G1u. Jio. Il giorno innanzi gli r:,veva 1mpostl'J. anzi fatto 1,'Ìura,·e di yen1_r~. comunque la rispoot.a al padre d1 luL Ma sareblx: venuto 1 Lonta."IO dal fa,icrno dellù sue grazie ~ fuori della auggestio:10 della sua Yolonta, non avrnbbe egli potuto aocc<,wbere alla propria natura rtb<ll· le1. .. No, no. eglt « non potova ,, m_an· •are. Eranf> qua.~i le otto, w oramai rv ;r€>bbo suor.ate> all'uscio. Ma un ~-ltro dubbio. angosci,:,ao, l'a– veva ades.~, a riguardo _de' suoi. Oome i'av-rebbero essi acc-0lt.c>, il figlio del fat– torei 'E, a.nm , l'av-reooero rioovuto'f N"l\a imminenza dell'ora.. compre:oc venuto l'istante di uaci.re infine dal suo r-isc:,rt,oai.lenziooo, per dwre la suprema batta.glia.. Avt1ebbe.. in U!) m.oruenl? di dr-bol=a, r,er una infantile soggezione, distrutta l'open sua, con t..=t'ar-te con– àotta fino a que! punto, laacia.n<looi oo– ù afu.ggiro, proprio gua;n.d'ora. p-er ag· ;::.Ul,lltRrl~,,I& !Dèt-a de' auoi aogn~~ Gun.rdò in "iso alla. madre; poi a.I pa.· lre; o stava, riooluta, per aprir bocca , rompern la tregua che le davano, prnn– lendo ess,1 incdooima l'offcm,i,·a contro o querimonie con cui ra,·ovano di&nzi ,orrueotata, o st.a.,·a per bal,t"lrlc in brec· ·ia con argomenti p.ersu.asi\.·i, di una a· ·itmJ,tica esatta. <le>11lante. ·allor'chè, gli ~chi a<ld<>r-mcntati della g-ra.n casa si– lenziosa si dostarono d'itnpetq u U1)a forte scampan,ellata - che oila rico– nobbe - Giulio! - esclamò iu.ì al.ta voce, col suo sorri,;o perfido, quasi per di,re: - Fatévi cora.~io, non è un creditore. Il ma.rche,,e. sbalordito da quella au– daci.a, int.<,rrogò d'uno sguardo la si– gnoru. L:i nnril<.:, avvampata, di sdegno, gri– dò alla .figlia.: 1<; tu credi ... credi chr, gli pemnet– terò di <:n trare 7 - Fa: come vum - rispose Oilmpia, 111 atto di vi,ttima ra,ssegnata, ma con gli occhi mostranti ch'Na una menzo– gna. - Pcrchè, senti, mamma: io l'a,. vrci sposato per salvarvi, per impedire che suo padro ci _g~tti (e ci _getterà 1), 1n una strad[I. ... Non lo vuoi 1 non lo volete? Meglio oosì, foroo. Del resto sareb~ stato un grnndc sacrificio .... Un singulto, sincero. le rurpe la voce. - ... un grando riacrificio, per amor vostro ... Non lo volete 1 Sarà. quo! che »arà; l.Jla io &(:ntoJrna.mma., ohe 0101·irò di vergogna e di ctolorr,, quando .... Un albro singulto, lunxo, a~razianto, pieno, si sa.r-0bb-edelln, di tutte l,e an– g~ie anticipai;) di un avvenire orri– bile. lo .~pezzò di nuovo il dis0-0rso e parve oonfondorl{lìo!o a.ncho ndl.a. m~n– te, sl che olla r,iu non potJ: ni· ,i~ppe ri• pet.ere se non: - Qi.a-ndo... quando ... L~ foFte.la ,-e~icen,,, <.liecleal mn,rchc· BibliotecaGino Bianco E quì faceva.o.o anch'essi, nel pensie– ro, una r~ticen~a, ch'era vera.mente co– me un ddiquio d-ell'anima. Olimpia, in piedi, pallida éomc una n10rtR, ma spira,nt,c, dal suo viso di ma- 1onnina hruna., l'espressione di una sfi– da au da,cc. . - Pensateci! - cli~ e lo rnplicò piè, volti.:. cOBÌ completando in fine il suo m/mito: - Pcusa.wci. innanzi ùi rnct 0 tc1·Joalla porta. Poi, I-otto in viso a.I padre un che di attonit,o, donde lra,i;pa,nva, le parni, in pri.ncipio, forbc il dCS'idcrio di capito– lare, e in quello della ma-ùne la, formcz– za. oslina.ta , (' fi<legnnsa, sogginn~, con vòoc in oui v·ibr.nYa,il frc-mito d'un'ira, a stento contenuta: - Mettetdo ùunquc alla porla. Lui, domani, ci farà rnetle!lc da suo padre sulla 1<tra<la. E allora ... allora ... S'interrnppo all'11j1parirc dela <l0mc– stica.1 annunciante i u signor Giulio n. Al quale annuncio, balzò iu piedi il mn..rchcso, con una gT'intcL cho impaurì la signorina. Oh, andava ogli a cacciarlo i lJopo quello slancio, eho si sarcbi>1 delta il principio di un assalto, rgli soffcrmossi a ffuardare la signora,, <:er– to per trarne l'impulso a quel che <lo- v,csso fare. · • Ma porchè taceva la. marchPsa, e non avvampava pi(,. corno dianzi, di Htle– gn.o i e pcrchè non era scaUa,tn, impe– riosa., a ingiungere di metter~ a!la por– ta il visita.Lare, o, quanto 01<1110, c11e in forma pi(, garbata torna lo olr-sso. ùi dirgli che i signori non ricovc,-ono '! Olimpia la fissò, sorpresa. ri\'erlendo– la intenta suJ campionario. Rifugiata.vi– si poco fa, pc1· contcnCl'si nell'i,·a <.-on– tro la. figli.a., la. mard1esa vi aveva a po– co a poco trovata la calma, l'obl\o il oonfor,t.o di una distro.1.ionc oho l 'd.ve – va, ora p;ià traLta nel mondo inconta.rni– n&to <l<i1 lu&«uosi dcsidcwi, e ca.I suo a– nimo, eon il suo r-sacrn nel [a.scino dr-[. lo rioc::hcstoffe, drappeggianti a lei, in Piacque ad Olimr,ia queil'aud.a.cia, c, per la Jwim~ volta, lo pia,cqu.o aucho lui; epperò 1nard1t". pur essa,, e lieta d, quella. alleanza. d, forza, rupp,i gli: 1n<lug1 '<',sclamantlo: - _Oh, Giulio, ,·ieni, vieni avai1t;( l 9"J1 d~va, prc-sen~i i fHWÌ \.O<>H urn.ì. pnma d allol'a), gl, dava ciel H tu ,. · o con qu<ill'in\'ilo, squillato con La sua bel– la ~-oco, forma, socu r.t, pa1·vo sftdar6 t,utt1 gli av,, se ~ om.b1•edegli avi ios– ooro sta le 11 in torno. -· Vieni 1wanti t Golfo corno una volta e i~pa.wi030>, O_iulio ~i arn,ll1.Òc\'11\ouni pa3s1, poi tor– no [I. soffermarsi, colr,i•t..o d-a.ll 'ooti.tità, conter;no&'l, <' rnttta do, due vecchi che n?n 1 'at--c:c ,glieva.no co,n l'usato SC:r.doo cl, prol<'Z-"011C. - Babbo, Gintio li dà la mano. Iu quesf.Jo parol-~ <l'Olimpia vi ora qualcho,coRa ol_tro.[I.ciò e.ho t\S/icdiceva– no: ." Giul 10. lt _<l>t la mano, per so.lle-– "a.1·li dalla m•s~r,a,_ ,dall'abica,iono, e por· che !u non (· .a.da p1.u 1n ba1;,.,,, i rrMìsti– b1lmcnlc, p•·t· sempre ... ». L'inLuì, il marehesr, 1 8uctan.cJ-o d'a.ngoscitt, egli sL,·onse la mano P?<l-cr0,5a, pLr.iJca ,del ,:; -iova.no, 8 co.n 9uc- 1 la st,-ctta abdico a.ll 'uUimc, or– g.oglio :_ a q~cll-0 ùol sangue. La s1.gnor1na, ~orri9~; o gun.rda.ndo la. madre am?regg,a1·e. con gli oc<"bi O ;_ polpaatrc_ll_t dello diti, un.a. 6 tl'i.~, di. li!! ma,gn1he-0 vellu!,o ·di r;ci;,'1 marrano, si d•=• m.a.ltgna. e 1.,et;,'1 noli ' ani.ma: . - li refiLo, lo fo.1'11. il c.. vnpt<'·na!'i<>. F l NE.

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