La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 4 - 20 febbraio 19

LA JJlFEll A DBLLE LAV-OR-ATI1Wl Movimento operaio femminile Domen ioaJ6 corrent e, con 1 1 intervento del -se– gretario del Part ito Socialista , Costant ino Laz– za, i. dell ·on. Cavaliera e di Monici, per la Ca– mera del Lavoro rornana 1 venne inaugurata , a Gen z.ano di Roma, la bandiera della Le11a fra ocel le contadine. A rturra prima sembnava che la simpat ica ce– rimonia non potesse ave r luogo, jn causa deJ contegno ostile iassumo dalla Poliz.:ia, la qual e arbitrar iamente si opponeva alla riunion e, nono– stant e i buoni uffici del sinda co del luogo. E il punto principale su ~cui poliziotti e carabinier i non intendevano trans igere , era che gli uomini si trovassero insieme con Je donne ; cosicchè dietro I 'assicurazione che i due sessi sarebbero separ-ati, la pudica questura, sebbene a malin – cuore. dette finalmente il permesso, e le donne in numer o di 500 potero no du nirsi nel gran sa– lone del Municipio. Quivi parlarono , spiegando i fini moral i e po- 1.:tici dell a Legia, il giovane Rigoli, I 'avv . Guar – r.ieri Ventimiglia, I 'on. Cavali era, Monici e Laz.-. zar,i, il quale chiuse il suo v.ibrato discorso con quest e parole: (1 Voi, o 1 lavoratrici, stando fe– deli alla lega , compi te uTljlll funzione che vi fa r)tenere come donne socialiste di Genzano ; e voi dovete esser superbe di ta le qualifica :!. Era uno spett acolo magnifico quella molri.tu– dine di oampagnu ole dalle vesti multicolori, dai volti fieri e naggianti di sodisfai;ione per I ':atto comp iuto. Esse professavano indubbiamente fe– di diverse , ma un sol pensi ero e un unico scopo il-ù u.n~va, quello di rivendicare i loro diri tti eco– nomici e civili. Infarti questa lega è sorra dopo un grandioso re.e.ente sciopero contr o lo sfrutta mento padro– nale, il quale sciopero, era riuscito vittorioso al punro , da impr ess ionare veramente i padroni delle terre e piegarl i ad un più equo trattamen – to verso le ~ vora,trici. Quest e allora comprese – ro. ciò che del resto tu{l(i i lavora tori, d'ambo i sess i. dovre bbero comprende re, e oioè che, per ,..;.re l'eg oismo oppressor e capitalisti co, non vi è altro modo se non quello di fondere tutte Je loro energ ie in un 'unione concorde d'i a.s.pirazioni e di Jntentj, per mezzo di una !orte e vastia organi zzazione materiaita d 'jde.alità so– ciali$ta. Pertanto vada il nostro plauso e il nostro fra– terno sa luto alle brave e cona.g fose lavor-atrioi di Genzano, augura ndo che Jl loro esemp io sia largament e imitato fra il iproletar i,a-to femminile. VI TTORIA M ARIAN I RAMBELLI. UNA LEGGE GONTRO GLIOZIOSI Una legge contr o gli oziosj è in v1lgore in Norvegia. L 'uomo valido che si dà alJ 'ozio se nza giu– stificare i suoj mezz i di sussiste nza, riceve dalla pol,i21ia un 1 a 131nunon izione, poi viene costretto a Javoriare presso un privato od uno st.abilimento dello Stato . Se òl fannullone disimpegn a in :malo modo il suo lavoro viene rinchiuso On uno stabilimento ove iii lavoro è imposto con mezz i pers uasivi. Qu esto s~abilimento non è consideraito come una pnigione, poichè non sommi'nistra pene cri– mimt1lie corpora li ; ma ,certo l'ospitali tà forzata in queste case dovrà ess ere sing olarme nte dura al vagabon do il quale può esser e trattenuto sino a rr,e anni. La praticità di questa legge è ev,idente . Infa tti, ogni jndìividuo senza professi one de– tenn inata e senZ!airesidenza fissa , diventa un per icolo per la pubblica sicurezza. .Pe.rciò j vagabon.di sono invita ti d' a.la ,polizia a s..::egl1iere un domiai•lio in un termin e peren– torio, trascorso i! quale intennatJ ne.Ile case di lavoro, per un ,periodo che varia dai tre ai .sei ann '.. In tal modo la Norvegia dimostra di non vo– elre, e giustamente , che uomini sani e .robusti possano vivere a spes-e dell a comunità; perciò I.i me-rte nella alter nativa dli lavorare d 1 i sponta– nea volontà o per forza. CORRISPONDENZE Da Ravenna . La direzione della Sezione femminil e u Au. rora ll, apr e la sua seduta del 6 corren te col– l'a p-provazione unan :rne del segue nte ord ine del giorn o: u La dir ezi-0ne protesta per alcune delle fal– cidie opera te dal la redazio ne della Dife sa su l– la corrispond enza inse ii ta nel 6 corren te. E -&ioè ! la. brev ~s~>ffia ogget ~- -, p:resentazione del• la segr eta.ria 1Ionta letti: la Jirase : u affid an– done l'incarico alla compagna Ida Ghir air– dini )1 fl'ase di sei parole che avrebbe costi – tu ito un titolo di inco raggiamento per una gio– "Tinetta proletaria dotata di una spec iale at– tit.ud.ine pe r lo sori,yere ma da nessu n gior – nal e soci alista colth·ata : .i} r agionam ento del• la compagna Casadio, vale a dire un a retta lez ione di car attere contro al le coscienze fo – certe, come quella che svilup pò Corso Bovio nell'esa urien te arli colo dellu Avanti ! "· Di conse guenza la direz ione si ipermette di osserr are che l'a more della brevi tà per la va. r ietà (nel quale pr ocu reremo di compi acere 1a redaz ione della Difesa) deve per ò da parte di questa esse.re sagg ia.mente reg ola to con spe– ciale ris petto \'erso le pr ime luci della oscuTa an ima socialista proletaria femmjn ile, an te– p-0nen.dole maga ri per una volta ai r aggi in – tellettua li di defu nti uomini ill ustri ... sempr e rim an dabili a un alt ro num ero. Conclude col ri conoscere nella u Difesa ,i H diri tto di comm enta re ma non di cast r are il suo 'J)ensier o: e l'esorta a pubb lica re teslual– m..enle le sue corr isoon denze >>. Dopo ave r trattato di argomenti fina nzia ri ed aver compulsato cifre e dati la direzione delibera di manda re un affettu oso telegram– ma di comp iaic-iment-0 al segret ario del P a..r• tit o Costant ino Lazzari per la ·condanna in . flit.ta eia.I tr ibunaJe cli Rom a aLl'u ld,ea Na. zionale ,1 auguran do che contxo a tutti coloro che marti rizzan o di calunn ie i nos tri cap,i in– sorga no final mente le leggi della giusti zia e l'indign azione popolare. .:,__,,_ Abbiamo dato spiegazioni per lett era. M a la R«dazion e si r iser va sempre la facoltà di 1·i– dur re le corr ispond enze per evitar e che occu– pino tr oppo spatio . Ciò costa la vor o e n on si fa certo per far disp ett o a n essun o! Da F iren ze. Alla Casa del P-0po1o di Rifrnd i ha avuto luogo, per ini ziativa dei gioVanj , un'a fferm a– zione social ista della p iù grand e imp ort anza, specia lmente in questo momento . F)u costitui ta coll'int ervento di nume rose donne, la prima Se,z.ione fem.miniile socialista. . Pr esi-edett.e J.a impol'tan te riunione il com– pag no Bechel1i, il qu ale sipiegò con pairola fa– cile e chiar a il progra mm a d'aiione del no– st ro P a rtilo incitan do tutte le presenti a svoJ. gere un'attiva pr opaga nda in mezz.o alle loro compagne di lar,.-oro ed a dedi ca rsi alla edu– cazione socia lista in seno all a famigUa . Quind i il com[Pagino Gino Ma.ngini, segre: tario della Federa.1~ione fiorenti na de·i giovan i socialisti, pronu nziò un appJau dito discoo-so per ~i.e1a.re quaJ e !-ia il dovere della donn a pr oletaria. Seg uì la compagn a. l ima P agHai, che tn,a~ t.c.ggiò con gra, n.de ve.riià e con molto sen t.L– m e;nt.o la situazio ne .de.Lia donn a nel momento presente pr-0speiia J1<lo molto chiara.mente che ·soltanto la p1·pa,gand a sooiaJ.ista potrà toghe re l'elemento femmi:nile da,IJa sch.ia.vitù del prete e da llo E,frut Lamen to deiJa borghesia. 0 01po i d i.scors i fu di.ch :arata costitu ita la Sezione femm in ile sooiali sta e s.i procecletite a.ila nomina della Comm issione Esecutiv a. Da Pont ede ra . Come a s uo tempo foste i'nformate alcunj mru.i or sono le tessit.r i.ci de lla Ditt a Din i e C. mer...liiante tlll buo n sci(We-ro otte11ne.ro alcu n i m1gliorramenti economici ; ,però oggi sembr a il caso cli di•re come il 1prover bio : cbe ciò eh.e entr ò claJJ'uscio esco dalla finestr a. l nfat.ti è sa p•ulo come ogn i o,pe-r aia attend a a due t,e,la.i, •però a volte succed~ qualc he in ci– <lente op·pure ad uno man ca la mate ri a p ri– m a, quindi l'operaia essendo a cottimo rego– la to su due tetla.i 1 doven done ma,ndaire solt an– to uno è natu1·ale che ha un grave sca pito! Perciò in s.imil'i casi nel passa to veniva co r– ri sposto un abbuono di centesim i 60 al giO'rno. Ora in quest i ultimi t.em ,pi a diverse ope– raie, che fecero richiesta di detto abbuono venne ris-posto che da qua nd o la Ditta con– cesse gli aumenti non riconosce .più abbuoni ! Per questo regna natu ,ra.lmen t.e un sor do mal conte nto d"ra il pers onale e si v·uol do– mandar e a qu e' signori: son quelli i patt i eh.e ci faces,te con la garan zia ciel signor Si11claco? In quanto aHe garanzie, le operaie non de– \'Ono cerearl e fra i person aggi della borghesia ,ma in esse medesime ; compren dan o un a buona 1 volta che solta nt o un'organizzazi one fort e, una solida lega di res istenza pu ò esser seria ga– ranzia. al r inno varsi di sgr a.<Hte sorpr ese. Da Molinella. A Mblli'leLla, 01ve Oinnai , dopo tantri anni di tPrnJ)agand a e cli i>attagM, la .-eligjone cattolica ha dovuto sub ire 'llna ro mpJeta sconiìtt.a, dove iii rprete è stato brundito daJ..l,a m aggior 1parte delle fam iglie ope11a.ie ,J.l parti,to oleric aJe ha cam biato tot eilmenite rott a. Non s..i ,p·reseni a pi ù n. sfi.<l,ar,e in ,pubblico .cont.radittorio gJi avver– sa.r i, non inti tola iPU.ù al sole pr og1ram.mi e ban diere. P l'efe,risce 1a ca.nl U)'a.gr :na subdoJa delle ca– lu nni.e .alla so1xl.ina, e d egli alliettame.nti di dolci e di frutt a e di 'Soldini ai bamb ini, che peT inc ur ia d-eùla m am,ma, i ,pireti trovano a port ata di mano. Noi non protest~arno ,con– tu·o q,nesto rxrovved.ere de.i nost ri eterni ne– mic i: essi sono ,padroni ssimi di sceglier e l'ar– m a di lotta. eh.e a lor semb1; più Qptportun a per ragg iungiem j loro scopi. Noi crediamo niostro -compi to però, avverLire le dcmno che in cosci·ent ement.e ,Sii • presti:i.no .a.Ile mano vre del p1rete, affin cihè sor 1 veg1in o cLl pJù i -loro bam– bini e P'referiscan o adempi ere ve.rso di ess:i a tutt.i i dove.ii di mairnme, piutto sto che ai- E perchè le nostre a.miche compren da.110co– nw sia ,grrave il loro torto di non d.iffida,re sempre del prete, ci ,permett iamo di riNOJger LO!foqueste cons iderazio ni d'ind ole gener ale e locaJe: Il 1prete si afferma ami co della povera ge.n. te. Ma qua ndo la 1povera gente inso rge per do– main.daire un migliorame nto al le propr ie con– d i'lJi.oni di vita , chi si pr esta a semin aTe la sfiducia e lo sconforto dur an te le lotte degli oppressi contro gli oppresso ri, ad organi zzare anzi iJ c1-um iTaggio 1per chè i lavorat ori torni no vinti e •disonorati all a lor o servitù se.co.lare? - IJ pnete ! A Molinella comm issa ri prefett izj, ed a,uto– r ità gover nativa hanno ·imperv ersato jn mil– le modi contro i lavor alO'Ti. Tutt i sentono di- V O CI DALLE OF F ICI NE E D AI Cara L ucia , Vorrern.rM sapere per qu ale pr ocesso di in - 1,er timento moral e in u n pa ese civi le, dove l'i– i lr-u: iune è pr oar edi ta, dove i pr eaiud izi do– vr ebbero eue r e scompar si, si possa cr ederP che un a fr edda immaginP di le(JTVJ1;ernfoialo o di terra cott a o di rnanno , possa aver e iL potere di f are smettere questo ter TUJile fla– gello, che sconvolge l'Eur opa, E Cùrne le donne magaiormente colpile da questa guerr a, v ossono f;rede r1>che la rnadrm– n a u della celletta di A r(JPnla " possa far srn.etlere la gu1>r a e possa loro r id(Jnare la felicità? Perchè allrJTa la madonna, ,e è tanfo buona e polente, n.on ha irnpedllo che la yuerr a cu– rni nciasse e che mie tesse tante gi01;anP vite:' Queste disara:.iate fanno chilometri di stra– da, con questa bruti.a staofone ed off ronr) all 11 mad onna i lrJrfJ rispa r mi, che invece f arelJ– ber o tanto bene ai loro mariti sotto le armi f allP lorr1 t:rPalurP. e in tan tf.J fanno godere ,l pretr,! Cf_JlfLP seyu" 11uest'uom.Q vestito di un sotta– n one ne ro, la 1:ia perco rsa da Crisfo! Cf.Jme obbedisce alfinugnamento cristiano di pa,r,e e frat ellan : a ! M a qia , s, ;i.o tu tt i cosi (IUet ti esseri: vii; ~ per non far n.ienle e non far niente per vivere di più. BPllrt vita vero? Alcune compagne di MoJjnelJa. Cara compaa na, AvetP- già detto tutto, e non mi resta ~t ro che darvi ragione. E' così come dite. Ed an• cora., \'Ui di un p:1ese evol uto al quale il pro• l~t.a.riato itfJJh .1.nr , g-11ar{h c0n ammirazionp, po– tetP- d fr.r,dervi e r::i-:riorn1re, e la. supersti zione nrJJ1 t1<1.voli:ce tutto e tutti. ~l:1 J;J \·o-.tra lettera mi fa pensare ~U in– nurW!revoli paesi dùve J pr ,tr~ imper a lndi– sturhaft1 e dove le :1nirnc ~-0110 piegute !-ott0 Ja, su,.,, ,mnif,<JU•nza. Qw1nt..o Ja.vCJrodn crm1pirTc, o comr,:.gnP! E r.ùrrw un;e di st.rappr1r,~ le ani – m~ :d t.r"ogr, del deriN.t.lismri! Crmti1 11ate nr.lla v,,c:lr:1, oprr:1, a fi:ir:co de' vrM-:>triuumi,li forti. E nCJncJisprrnte mai del ri- 6:Jltn.to. Jn J>OC'hi anni è già t:rnto il cammi no La vice Luci.a r· ara Lucia, Chi si rinJlrJf' a IP non i~ rhP uno p()l)Pra la – roratrir", chi• ti rhit'de la f.Jonla rli spieaa rl e chiarQ che crJsa sir.1. il m,f.Jrwster o. l a n1>ho sen– tifo prularr, in un lilJro, ho saputo ch.P sono l1.J/Jyhi rrfi(Jiosi doce tante rt1.9a:ze, fiyli.e ài si9nr,ri, imparr1r1tJ a cor,otcete P a cJirur,r~ l1 r eli ai one dei pr eti v iù cfrll 'is tru:; ione, e sono souaette ad un a vita d·i schiari tù. A me 7Ja1·e che ciò sia ttma cosa che fa ccia uial P a loro co1r1epure alla. società . Che n e di ci tu? Sclluti frat erni. Tua. S. A. Cara CO'tfl ]}U (/11Ct, Cos'è 1111 rnonn<-tf'ro ehie dl? Per dar ti tm a ri.-..posta e'-auri<!n1e bi'-og11e1 ebbe scrive re pn,.. gine e r,agi11l'. Cercherò di l"iac;:,sumere in po– che pn role r:iò clic mj semb rerà sufficiente per dn,1.ene. u11'idN1..Quando ne l lontano mediO(h·o t11t.t<L la. società. Ha un coua r d'a,1:rni, le aniJne dcsiderf>!"C di .pac:e,e <li !-.tiulio e dediLe a l mi– ~t:c•i~mo. si do\e'.te,o Hjppa,rtare e r iu11i1·:,;i in r.ongreghe che co-ti uiro ,io 1,oi i monasteri. Per necessità di ordù1e dovettero poi creare una dio;ciplina, reggitf"ice che eua più o mc.no rigid'a a c.econda. (lel ,ni-.t,ieismo nsi·ctic•o di co– l1li o cl'i c·o!ol'O di.e aveva no foJldato il mona.. !s.l(';ro.Tra quelle mura si p1e~a\'a, ma si stu– d:nHt rnolto :1J1d1e, cosi che in e~--.i si raccolse – ro tutte qur-llr opere d1 ldtr,rntn ra dc.ll 'a ,ition, (°j\·iltàr ronw11a, opere che minarcia\'a no di u.n– <lfir (Je1d11 1 e ll<'ll'·n,ac;ionr harba r :ca d'allo ra. .'\'eJ1;1, 1,ea,1.ion('naturale eh<•sorgeva. nelle ::rni– mr rniti allo ~peUacolo di tnnte violenze e di tante stragi , si f<-8JJtì il bisogno e.li dedirn. rsi f1d opere di pietà umn:na ed a.i 1nonnsiteri del 111"– dioo\o si d-eiJ!Jonoinfatti le primo opere di .ca.– rili,. M'l pu 1 11onn0 1 ) ·iò ,-,1,~;, •m~n0 rJ,.,_ so-usto an che i non socia lisLi, per Je infa.mie p~1;pet ~ate conLro i proleta ri, i vecchi, le don. ne, i bambi ni Uno soilo difend e gli .op,:ptressor.i., 1i ~l a,. li gtlorifica. Ohi è? - Il pr ete ! Duna.nte Jo sciopeTo agrario, tutta la popo– lazi one par teggiava 1per i contadi ni; un o solo si osti:nava a cliffondere notizie tendenz iose, a sem inaa·e disoor di a, a generare aivviliment c fr a i comba.tt.enti. Chi er a? - Il ,prete ! E credi amo ohe basti. Pens ino le nostr e ami – che a tutto ciò, ,pen sino che, se il prete ..-olesse faJ· del bene d isin teressa to porter ebbe il suo· danar o al Comi tat o Cittad ino delle famiglie dei ric hiam ati , piu ttosto che distrib uire fr utta e confet,ti ai bamb ini, e vedJ·anno che lo scopo a cui il prete mir a non è que!Jo di aiiutare i poveiri, di solleva.re la miseri a , ma quello di at tl'arr e aJJa sua bottega, colotro che l'ab ban– d,onar o-no naus eati deUa sua mal afede e de l suo affrurismo. Ci pensino le donne e .pro vvedano 1perchè i loro figli non diventino facile preda d',un . part ito i-gnobile, che de!Ia religio ne si serv e a scopo di s.trut tame nto economico e d'a&e 'J". viment.o politico. Da Soresina, Con piacere vi annunci a.mo che un gr uppo di operaie sono entrate a fa.r parte att iva e-– con inten dim enti seri, della Sezione sociaUsta . Le ader enti con slan cio approva rono le diret– tive ,de,ll 'Avantil e si .::ibbon arono aJla Difesa dell e lavo ra tr ici. Da Genzano . Sodd isfac ente più che m ai riusci l'asse w– blea della Lega dcl i-edornn.o Jav0Tat1ici di Gen– z.runò, r iiunitesi ·per la i11onl.ina di. un nuo.vo Co– m.itaito. Parl ò -Mo11ic."Uc i, 5€:glreta.ri.o della Ca..rnera d.el la.varo di Rom.a, m.olto aµplruudito . La <lomenjca S'Uccessiva fu i11a.ugrurato il ves– sillo deU.a Lega. con app laud~t.i disco~ ai va– r ii crunp ~onri. D a Tatti. Dopo molto tempo ed aJiJ-eU-a.nto de.sid:er,o· abbi am o avuto H p ia cere di veder costitru:ita.. .anohe in Tatiti, un a Sezione Fem.min·1,e. Dob– biamo per questo, una gra nde ri conoscen za al Comi1>a,gno Marin o Magnani, ,dh,e con la s u a b'Uona ~per a di p,roseilit'L...<:mo, hUJ sa.:p,uto .fai" ITd~~1: ~iJ~ sentjmento \più diatln to, r,et·· M'i augwro ohe fif'a noi non vi sia al.cun a compa gna, la qu ai.le possa. tr rudiilre la •nostr a. fede, e che coloro che non sono a..ncora ins crit· te, !Venga.n o a con oscem.za di quanto ,può es• ser.e utile il lo.ro intem,ento fra noL ed acci•e. s~ir~ cosi le nostre file coonb,3Jttendo !J)el· wn m1gbore avven.i!re. Comp,a_gJ1e, noi dobbit1JJ110 fare ogni sforzo– e 1avorair:e alac1:em entie, acciocoh è j} nost ro · pa.rtit -0 non _ab ia a risenti.rsi de.Na perd ita de1 <.-orni1ngm che sono ,pru-iti, e che ,perire– r':nno ne,ll'imcrnan.e, flag-ehlo. Non tem:iarno , dJeJ" d.1.<:,p.1'ez2i?· e 1d•ei~le iori,tiche degili avveirsari; ,get– tiamo v!a . t1utL1 gù.i soru1poli e 1.e SlJU)erstizioni .. ~ cam1:1.1n1runo fran che, per la n uova idea, che e la p1u bella, la più giu sta ! Ci di.sp, ia.ce di n on avere al nootro fian co la cara Comrpagna Chte- P ighettL la qaale cr sa rebbe id.i valido ruiuto nelle nost re Jptte, mi au.g1ttro per ciò, ch',e.ssa.s i p-rest i al n ost,1:0 atut.o– an che da lontm.illo. Per la Sezione Fem1n inile : La Segr etar ia : Ida B ert in.i. PICCOLA POST A. .'\ APOLI. -. A. G. - Al I)l'OSSim.onum ero ci oc– cupere mo dell a vostra propost a. Già su queste colonn e abbiamo esipiresso te stes se. i~ee da voi sostenute. l\'.fa sa rà ben e i!ll– ststeTe. H1FRE~ 1. - E. P. - La DHesa h a più volte ipub– bL1e:ato le _norme dia seguirsi per la costi– tu 2.10:ne de.i Gruppi femminil i socia listi. Vi spedu· emo alcuni n u.meri. Per l'immedi ato lavoro cons uJla t-evi ed agite di oo,mune ac – C?rd ? C?i comp agn i. Diffondete la Difesa, d1stnb mte_ Q~uscoli di pr c1pagan da. fr,e_ cr:-1er:t,a~ Il Cii,colo e assi siete a tu tte le 1·1um orn . Augu ri di buon lavoro. RIGA.MONT I GI USEP PE . gere nts Tip. Editr ice d ella Società o Avan ti I n CAMPI gene,1·a, e nei secoli seg uen ti i 00111,-en ti diven. nero sLt-urnento degli interes si della nobiltà , e– tu hal ne.i Pronie ssi sposi un chiaro esempi o ciel moc~o cm~ cui le farmig-lie illu str i cli qu el temp o s1ser vivan o dei chioshi pe1· sbarazzars i dei figli h1 sopr n.p:J)jù , e Jascia:re cosi in tatto il pat rimoni o al primo 'na.to . Nel secolo J 1-e~en te, la, bor,ghe5ia speouJatri . ce, ch e ha preso ii posto della n obiltà, si serve dei m onaste r i per fìa.r opera di enimiragg io, e nel le scuole dei con\"enti es.:;a \"On-e.bhe sp inge. re in, gioven tù Il er ,otl ra rla a,ll'a zionc vivifi. catr ice de1la ~cuoia. laica . Crnclo cli a\'e rti bl'e– \'ernenlc e im pa.rzial.mente sop1·a,tiutto, fatt o un acce nno fli tiò che furono e clie sono i mon a. ste ri; es::.i miche in pieno seco lo ventesimo, apro11 1 J sc·.uolC' JleT i ricohi e pei· i pover i. Nelle prirne, alle figlie delle class i pri vilegi a.te si dà m"lta coJt,ur a orname nta le e non s'in -s.egna. aJ. frnttu a l'iflelte1 o, a pensaTe. Nelle se conde, alle povere figlie <lei popo lo, si r aci mola. un po' cLi siliaba rio e di ahaco, si fa dire una qu anl ità di prefd1ie1e, s' inseg na. la •rasse.gn ::izione c.on– \'lr1ceuclole della necessità di sop portar e. la mi . c:,eyin, qnagg iù por otLooere un paradiso al di l:\ delle nubi. E 1~:oi,e poi .. tn nto ci sa rebbe <la dire ~·n rno nn.~tieri cl.ove si imp'a nta,no az.iende ind 11- -st.ria.li ~fruttan do la m an o d'oper a del pov ("ro; ma, conte ,,·edii m i ha.i fatto un a doman da che Jichicdereb be in risposta, r ipeto, dei vohnni t L a Vic e-L uc iu.

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