La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 2 - 16 gennaio 191

no creduto di non poter vivere e morir e se non aifonentati e consunti da.illo stesso fuoco. L'amor materno non soffre le vicende del J.,A DJN:SA DELLE LAVOH.A'J'ilICI Rispettate il fanciullo! d . · 1 umane al– perchè l'orrendo olocausto -' v1e E si l'immondo dio dell 'o<lio, abbia fine. h n: fe- uò tacitare questo dovere impe:10s0 e e . pd di anni l'idealità di tutta la vita, 1.a c~1enz~ · e , 1 di che muule sara socialista impongono, e? . re anda te- 1 'opera nostra. Non fu mutile la propag tempo e della vita: non si tr~forma .pe_r caase ester ,ioni od intime. Il figJio che s1 di– stacca dalla madre per fa.rsi una famiglia è pur sempre il fig1io nello stes_so mod_o ~iato. Egli sent irà, qualche volta, 1ndeboh.re tl suo affetto per la madne a favore di un'altra don· na e dei bimbi nati da lui. ma quella che ha la.sciata 1 forse solo nella su_a casa . 1_1011 cesserà di amarlo. Avrà parole d1 J·a,rnmarKo , anche di rampogna per \'abba 1ndono .. ma _cer. cherà •di scagionare il .figlio; e_se a.rrl\~era un momento di sVientura per lm , la pnma a? accorrere sarà la madre offlesa, portando 1~ suo ultimo soldo .. il suo ultimo . boccone <~ 1 pat~e e le parole d?ll'an~ore antico e la di– menticanza piena d1 ognt torto sofferto. . 1 filoso!\ cnDiclopcdi ci del giomaJ ismo bor– ohese nostrano hanno un gran da far~, que_– °-ti uiorni per- comment ar-e e mettere ,n bu_,– f tt~ (è di modia,!) mia circolare diffusa m 3 0 ..:;;iania, con la quale s i fan voti. che 111 elle scoletle element.a,ri, i maest -n bandi: i~~no - finalm ente! - _ogni 1Jtxipaganda d'. odio e cli d;sprezzo per , pop_oh nem1C'1,pe, le gilnti non teclesche. _ . . . . _ Che c'e ntra la serietà della scuola! E che ci viene a bronlo la1·e una pedaigogia m,ll~;'" naria, la qual,e polrebbe. per esemp io,,. ,– mos trar e che le ptfoie irnpress10n1, le ptlme idee, i primi concei,t.i harnno un ,·alore de: cisivo nella dinamica della vita, -~ome quelli che concorrono a fonnaJ'e le p,u profond e e più salde melic i del pensiero, ecc. ecc.?, nace e sugges1iva del male' perchè ~~:\~:~ inutile !a• propa~anda. ,del bene, ~~:eri'a, l'a ngo– troppo m suo aiuto,. il lutt.o, la I' 1 d' dolor e scia massirna, la d1spera~t0~e, ur o \, dei popoli decimati, mut1lat1, sofferenti . Ah no ' Non si può, non si deve -accett~re il fatto co.mpiuto, o in qualch_e modo a~conc1a;– visi e porre gli empiastri _della.i fila~trop1a dov. ~ la cancrena; così non c'~nse~na il vero. soci~ l' . così non c' insegna il ch;,rurg~: ~dd1tato, i,l ~~::. ' bisogna correre ai ripari; riattivare ! a- Tutti gli affetti possono essere vuln1.e~at11 dal dubbio. distm1tti drul,lacolpa. Anche 1a_f,– f<etto del frabello per la sorella .. anche, e p1t1 anzi. l'amore di m1 uomo e di una donna. Dite ad un fratello che la sua ~orella l_ia_ ~\ 1 • bato dite ad una donna che l uomo eh ~-a ama' si mostra la sera ubbriaco per le vie, che ha commesso una di quelle colpe che insozzano; non vorranno crede .re, ma _s-e sa: ,ranno costrettii, essi, con le loro mainn, voi - ranno cruastare l'amore , straippare dal pei~– siero t'imao-ine, metiterl-a qual 'è col S\10 v~– zi-o con lat> sua colpa; o, seQza ch'~s.1 fa-t!– dU~o a ciò, l' ima gi.ne s1 comporra da se, 1 filosofi sorridono. Gh un1. 1 p,u panlo folai h!ainnola prelesa di dim ostrare che le lezio;ii imparl'iLc nella sc uola elementare .la: ciano nell'animo del fan c,ullo un so lco. ap ~Je;a appena percettibile. eh~ s, colmern da sè. 11011 a.ppena hL vita gett~ra sul g1o_v1nelto lo spolvero della sua realta. Come ch1r>e che il ra <>azwllo può benissi mo, Ill regnne bel– lico "'tra scorrere la sua ricreazione fra una spMla di lat.tia. e lit> fucile di legno_doI.ce e fai,e alla guerra, col rischio, magan~, <L\ pe: stai· l'ossa al fral,ellino imbelle .. • . Tanto tanto , gli Awislo 't.eh del gwrnali– smo borghese son lì a provare, con class ica solennilà , che la scuola elementa re con)~ poco ... ; o,. ~ conla -. cone,ggo~o l neo-1'_ voluzio1n0 r1st1 - meglto anc~ra. un~ sco lettia. in cui si spezza a tuUo il pa slo 11 pan del disprezw ai popoli che non appa,,1,en– uono di sgraz iatamente, alla quad-_rupl1.c.e in– /esa,' è pron uba d'un avvenir-e nvoluz1ona- rio. .. . E se l'afferma no, con t.anla sicu rezz;a, quei dess i, biwgn a ben crede re! Ipse d1xil .. : Ma - si potr ebbe domandare a colest , lJarba ssoTi della filosofia qu ?t.id, ana - e s~ domani , in- una scoletba, cl un comun e_ so ciali.sta, pula caso, si obbligasse il fanciullo a mandare a mente l'Inno dei la-voral.?n e di poi tradurlo in prosa, o_pu_re,a far I ana– lisi logica su gli opuscoli d1 2 cent _. della libreria dell 'A-vantil, o anch e , a eseg u,rn al~a lavagna la ... divisione della propr,eta P".– va~a,.. . dir ebbero essi ancora che la s~uola elementare non pl asma l'ani mo del! edu- itazione il movimento; far che le proteste is:r fate div~ntino collettivei che 1~ deb?le~ s1~ vinta, che ,le incertezze e I~ d1sc~rd1e e pr : mo rr,agico mome nto diventino unità e concor dia d'intenti. . . le Lasciamo alle ,donne borghes i il pr.epa~are 1 calze di lana perchè i soldati affront•~o ,l ge o mortale. noi ,cerchiamo strappar li tutti al gelo, a,ll'odio,' alla mort-e. Sar_àinutile la propaga~d~i J 'azione vigile, att iv•a, mtancabile dei soci~~ di tutto il mondo, delle donne. sopratut~o, e 1: nella sua bru~zza • . 'c li al'lri invero prud enli nel celar li moz– zicone di ~oda ... filosoficia,, gongola_no adch– ii1.tura cli gioia, nel rile-vare come l'idea d11- 'a guèrra <1bbia trovato posto lango anc ie :;ella mente della gioventù scolast.100,, _econ– cludono: La sci.ate che i bamb1m facc'.a~o a schioppettat e e a sciabolate fra, ~• !010. An– ~h'ess i vivad dio , han d'uopo d odio com~ ad.rl delle spose, che vogliono ~rgmare ;o nt; nte marea -della follìa collettiva? Sar3Jn travolte? , · Ah li dubbio non ci .dispensa dal ten-tat1.vo . . se imparassimo dai preti e. dai_bor~hes1 ad ~ sere tena ... i, a non iscora,gg1airc1mai, ~ _non ~• tener m,ai inutile jl .nost,ro lavoro , ma, irre~h~- zabili le nostre speranze, noi avr,e1nrno già il segreto della vittoria . Dite ad una madre che la figha n~ba . cl~e il fio-lio si è ii.insozzato dri colpa. P,1a11gera, trov~rà parole di aspnez~a doJor.osa, t~1a ~~1e~ i lor 'a-dri : dal l' odio presente ._ .scaturir a l'am or~ futur o. E' un nuovo mdmzzo delle rosc ienw , ecco tutto.:. . . . E uindi o maestn, aYant.i con le lez10111 cando? . 1 . t Oh, allor a bisognerebbe sen-tlf' 1 a uonar e, Sperare vuol dire vole!fe; sape r volere , vuol .. · · saper vo- dire, saper vincer~ . Impariam~ ~uttl a , me- lere a saperci unire concordi , m una sola , se è possibile , di più quei suo1 m1ser~ ~a'ii. Vedendo la deformità Jno~le co me si }tie la deformità fisica, trovera la sv~ntur~ dove gli altri vedono la c?f pa ! e si strmgera a' suoi diletti con tanto _p1~1 disI:>erato c~ro.~~ gio. quanto più gli a.lui h laSC1.ano soh e i la qauerra e sul suo allo v<1lore educativo- su b . 1 mora le di domani. , tl da ll'a lto del Sinai giorna lista~o, nel n?m~ della più pura , più nobile, piu santa /,_aicita dell'i nsegnam ento. . , t·a : 'u La guerra deve finire al più presto e n?n ritornare più mai )), Tutte le nostre volontà s1~– no tese a questo scopo; sia questo .lo sc~o pri~ mo di ogni socialista, di ogni società, d1 ogm 11 fatto è grave, esami nato sotto l aspe 0 ,lell' eduoozione d'un popolo. . L'umanità lot ta. da un'i ,nnum erevole serie Ebbene: dove va a star d1 casa. I eduoa .– zione laica, se non sapete elevare il_ bambi– no di sopra delle passioni dommant , e, delle confessioni politiche , che travagliano I aùu\– lo d'ogigi? circolo di ogni organizzazione nostra. . condai1J1,3ino. . . Và.eille Orri e diirà che questo n0:n e a.mO!fe. è irra.giionevoJezza. Ma ~l ~egn? mco~trasta– b.le dell'amore è forse rirra~1an~vo1=ezza. e ~, .n esso si sa.te e -più ,il rag10-namento v1e– piu , ',fa Vieille O,ù e <liceche se l'amore ne meno. - . . Le madri a– materno non fosse menz-0gn~, . d. secoli per emancipa rsi da@!• 1slmh fero– cL che, qual e belva, g,jacciooo n.el fondo <lei= l'anima di ciascun uomo, pr~nh a scaten~r si al moment-0 opportuno. E la natura , rn– ~ mma che _ al dir del prete - 11buon dio ci ha donato , bont à sua -, e che no, dobbiamo _corregg ere. _ _ Ma_ ammonirebbe v, ctor Hugo - a qua le scopo esiste la società uman a . se essa no~ è più grande della , natura e ,non la supera. Se non volete a~;!junger nulla alla natura, Maxi ma debetur puero rever entia - o filosofi _che sapete di la_tmo -: ~e.nten21a 11 vecchio Quintili ano. Se no, s, parte dal~'\ ba!La col fuciJetto di l~tta,. il ca nnone , cartapes ta e l' elemetto ct, Sc1p10. per andare alle ca ricai ure dei giornali e delle vetrine dei negozi, alle poesie d'occasione e le clua s.– sate studentesch e, e anrivare .. : alle ".i:3d 10 ":8 "'iornal e ,, d'un qualche maggio, o g1u d, h. 0 ani:!" una circolaTe del genere d1 quella. Seg~iamo l'esempio di attività e. tenacia pro– digiosai delle suffragette, non per il v~to, ~~ pe-r la vi1a dei figli ncstri. Le donne di tut-11' paesi, di tutte le razze , (latine, slave o .ted:e5;he), impongano la pace, il irispet,t.o alla vita, I a:mo– re umano; lavorino a quest intento con ardore, con tutto il loro ardore . A loro tocca, a loro che son irimaste a casa a piangere va~,amente .. v-rebbero impedito ai loro rfigli d,1 esseu-e. tra– scina.ti io guerl' a. « ~ on .resisto~o ~e fenun1~ ne dei bruti a chi vuo l portair v1a i ,loro na ti:, >> La civiltà è passata pe•r qualche cosa e a~ch~ la donna è per qualche cosa un es~ere pt.nsante . R~conducete quella. dd v1e~~s1m~ s,ecolo aHe ca\·.erne e forse d1fe1:d~a n Sl~Oil figli come ia leonessa, con1.e la t11mda oon a, c<;me la gatta vc,lutt.uosa de-lle 1ostre ,°"_;;· aportarglielo via per la guerra è_ la legge; la legge formidabile , armata ,. te~nb1Je come non f'll ma.ii ed ,ella, &ebbene so.avissuta senza v.iYere nel mondo, s-a che sia questa forza che crii uomini hanno ùr.eata per la difesa e la \-~!en za. Poi, tra · i due mali, si scegli.e sempre il meno grave, 4.1più lo.11tan o. Se all~ madri di tutta Europa si chiiedesse: I<V1UOJ andare alla g,uer-ra, o il tuo fi-glio? )1. Le mad1·i d'Europa risponder.ebbero: 1< Io! 1). .\1a qui non c'è soelta, 11figlio è chiamato ed egli stesso le dice: (< Se non pamto, mi fuci – lerann o! )). Ch,e cosa deve fare la madrre ? Dalla gu erra si può usoirie incohimi , dalla fucilazione , no. ~ on l'egoismo la trattiene, ma il concetto di una potenza a cui non si resiste e il terrore di aggravare la sorte dei loro figli. Io non sono W1a madre, non difen– d0 dunque il mi-o amore, nè lo espongo alla ammiraz.ione : di.fendo la madre quale la vedo e conosco, incapace da un'azione collettiva di forza , perché nessuno l'ha addestrata a ciò, pr-0nta a soffrire ogni disagio, ogn~ pena, ~ dare la vita per i figli. Che cosa s1 vuol d1 più dall'amore? Ch' esso lanci nei pericoli, per la visione del domani , che insegni il dovere e la voluttà del sacrificio personale per run idea.le di forza e di rigenerazione a v.en -ire? Non si può pretendere tanto. Prese,rvar.e dai pericoli, dalle sofferenze colui che pred i– lige è un'altra qualità incontrastabile dell'a– more. Eroi smi più grandi non sl possono chiedere. Che se poi si pensa davvero che nella donna siano solo irritabilità ed egoi– smo, incapacità di a more e di aUone, allora, smettia mo la no-stra propaganda , sopprimia– mo giornali e libri che parlano di redenz.ioll!e umana e di giustizia futura, perchè nessuna grande rivoluzione umana sarà po~s-ibile se è colpevolmente inerte una parte d,i essa. Oh ma io non dispero d~ll'umanità, non dispe;o del futuro! Questa forza reale di d0lore e di amore potrà divenire qualche co• sa di possente ool mondo. se sarà tratta aUa luce indiri zzata ad w10 scopo , resa consa– pev~le a se stessa, In qualche raro mom .e,1to le donne non diedero solo lagrime e furono capaci di splendore. Interro gate Michelet sul tempo della Riivoluzione francese. « Intanto che gli uomini prepara vaoo la guerra, il soke faceva la primavera! >> e intanto che gli uo– mirti fanno la ~erra s'a,lza, fOTse, nel si– lenzio e nel dolor,e, U'l'la nuova messe di pro – positi, d'idealità , di volere. perchè uscirne ? . Di qni , il fine clell' educaz1one. _ . " L'ignvranza del fanciullo (il pens,ero ? del Fénélon ), nel cervel lo del quale_ nulla e t tl .. . -;.,;;_,.,Mw,~e inC 111 . a ,,·r·a·n': U -0 ClO C 1e \·e uc.. VfLU ,;; ~ ~" ' l" V" luO Z ti de di non offrirgli che buoni modelli». Ora , venendo al caso concreto, si potrù essere favor evoli all1a guerra, come ... un pa– cifista qualunqu e del pre mio Noebel , e na– zionali sta accanito , come .. . un riformista ita tiarno; ma non si potrà maj negare eSSCJe un reato di lesa, educazione, portar e il bam– bino innocente e ignoran te nell'agone turbi– noso delle comp etizioni politiche e sentimen– tali dell'uomo matur o. La mania del moccioso d'o tto o dieci anni di cingers i il fiainco d'u na sciabol etta o d'una pistola e di correre a.ll 'a,perto a fare que.\lo che un dì il De Amicis chiama va « il ba,·– baro giuoco de lla guerra » è appunto una conseguenza dell'ed ucaz ione che si dà in fa– miglia e in iscuola. Perchè e l'urua e l'a ltra rispecchiano le idee e le opi nioni pr eva lenti J1ella società in cui agiscono e diment.icano troppo le,g eim enle -- presi come sono ne– gli ingranaggi dei pregi udizi del giorno e dei falsi 1ispetLi umani - che educare non vuol dire soltanto elevare il fanciu llo al gra do di civiltà -a cui noi siamo faticosamente giunti, ma sign ifica tendere lo sguardo a uno stato miglior e, a un avvenire più perfetto dell'u – manità, a una meta più all1a, più luminosa ... Qual 'è quella fami glia, che si rispe tti, la. quale , con questi lumi di luna, non oste nta il suo più patr iottico disprezw per tutto che non è guer ra o non è ad essa 18ffine? E quale il ma.estro che non ami appa.r i!-e, in patriottismo , a nessun seco ndo, il quale non prodiga tutta la sua arte cli perfetto edu– catore, nell'a&egnare a' suoi alu nni eseraiz i numerici e gra.Aci - dettat i, poesie, pro– hlrmi, romponimRn li , ecc. intonati sul lait rrwli/: la guerra? C'è qualche S. Tornaso, che vuol mette re il dito su la piaga? Enl,ri in ta lune sco le!Jte, e tenda l' orecchio a tante così dette ca.nzo– nette patriottiche , che vi si ca.n.ta ,nol ... Pro– vare per credere e per domanda rsi : Ma, dunque. è t.utt a questa l'educazione che s'impone agli odierni scolar i? Eh. cedo , son tramontati i t?iorni plato– nici rlellecl}mmemorazioni di G.Washington, quando tema rl'obbligo era l'ionn all'amore evangelico fra gli uomini di buona volont.à! 0 tgi. anrhe la. scuola h.a mutato 1·eg:istro, e l'amore e la frat ellanza son cl1iuse nell'ar– madio, Sl)tto la naftaJina ... ; pronte a ricom– parir in mostra. in quel qualsiasi 22 febbraio p. v. , se torneranno - chissà?-di moda .. U1 91"riPI~erlnrntiva? alema;na, emanata dagli_ e~ti competenti, non nuoc erebbe - ia,1 fim d una san a edu– ca~ione - non so lo aJ nootro bel paese, ma E quando sapranno impors i al nspett..9 d1 t~t– te le genii colla tenacia della loro volo?tà in – flessibile, del loro apostolato, av,ranno già_ con– quistato e il voto e il loro posto ne-1 mondo. . RITA MAtEROTTL . - 11 1 a 1 ca. .l'I , e ur opei che ogg 1 stanno con l',a,rmi in pugno. Se, io tengo il broncio col mio vicino, non c'è ragione per– chè il mio bambino impa \~i a odiar lo, co– m'e ra ro,lume presso i Cai·tag inesi... Noi tropp o odiammo e sotferimmo; Amllt e! .. Vrno1L10 BFìLI.ONF . IL NOSTRO DOVERE Secondo me, molti sodalist i, in quest 'ora tra– gica1 valorizza no ed accreditano le azioni delle borghes ie, le eterne speculatrici dei lutti, dei dolori, delle preoc<:upazioni e deile debolezze del proletariato. Ah, io non trovo giusto che i socialisti, appunto per la pietà e l'amore che han per gli umani, 2.p unto per l'angoscia che lor chiude il cuore e la gola come in una morsa , debbano superare la nausea di ibridi contatti e confondere l'opera loro con quella sportiva, a suon d; reclame delle borghesie di tutti i paesi, di quelle borghesie astute che ora appaiono e vog.Iiono infatti sembrare le grandi , le materne consolatrici degli affli tti . mentre sono esse la causa vera dei lutti, dello straz io, delle miserie che affliggono le case proletarie. Le borghesie di ogni nazione, in quest'ora ter ribile, da loro stesse voluta, preparata, desi– dera ta ed attesa, tendono a soffocare e distrug– gere il prestigio che il socialismo aveva sulle masse , tendono a mistificare il proletariato colle loro interessa te beneficenze e filantropie , specie nei p.ice-0li paesi, per gabbarlo ancora una volta, per legarlo indissolubilmente al loro carro, per serbare ancora, il che è sopratutto pericoloso. il monopolio dell' educazione delle generaz ioni nuove , sugges tionandole coi canti, cogli inni, coi suoni, colle grandiosità della coreografia, come sempre usarono i pret i cogli addobb i, la musica sacrBl e le procession i, (i quali ora che sono in ribasso , lasciano continuar l'opera loro dai loro affini, ,r,esta ndo prudentemente in dispar te), per colti,vare come prima, come sempre, il microb o ratale degfi odii di razza, di religione, fomenta– tore di tutte le guerre passa te e present i. Da vent'a nni le borghesie lavorano in silen– zio a preparare il loro trionfo, ammantandosi ipocritamente colle vantate utopie della pace armata . Ah no l i socialisti, se pur devono pen– sar a lenire per conto loro, per quanto è loro fattibile, il danno che, cosi vivame nte e tena– cemente han tentato di scongiurare, devono so– pratutto pensar al compito che loro spetta, di por ffne al!'altrui pazzia, di far cessare il fla– gello, di volere, fortemente volere ed agire, '' Lasciate i pargoli venire anoi,, 1 miei ragazzi ·hanno ricevuto una cartolina allegorica nazionalistica con su scritto : (( Viva> viva i ·bambini d 'f.talia ,,. Se non fosse stato per quel senso altissimo di assoluto rispetto eh 'io nutro per i mi'ei r,agazzi e per cui evito, sempre e scrupolosamente, di farli inconsapevoli emisaari dei iniei sentimenti - anche di quelli che reputo i più giusti ed i più santi - avrei fatto immediatamente rispo n– dere con una cartolina con su scritto H Viva. viva i bamb ini di tutt o il mondo! • Ed avrei diligentemen te sce lto per la bisogna - già che coloro che hanno inviata la cartolina in que– st ione fanno della profes sione di fede cristianai - una cartolina col Cristo tra i fanciulli portant e la dolce leggen.<la: « lasciate che i pargoli ven– gano a me )>. Ed avrei f.atto - io miscredente, ai cristiani diment ichi, il cristiano richiamo; co;1 la più assoluta coscien za ed il più intenso fer– vore . Ed avrei - io che non credo alla sua di– vinità; ma vedo in lui il più squisito simbolo cieli'umanità - rivendicato il Cristo contro oo- . loro che gli hanno posto un 'aureola sul capo e l'adorano nelle immagini ma lo misconosco no e lo rinnegano nell 'opra. Ah ! povero , povero biondo cristo! che impo– nesti - nel tuo gran sogno d'amore e di pace - le mani sui fanciullf e tutti . tutti li chiamast i •a te: eccoti, ancora una volta sputacchiato e deriso da coloro stessi che da te si denominano. Ecoo ancora una volta, noi i repr obi pubbl ican i a rivendicarti, fedeli e costanti nella continua – zione della tua santa predicazione di amore e· di pace e della tua opra redentr ice. Eccoci a rubarti il motto, in cospe Ho alla sa– cra innocenza dei fanciulli, insidiata <l'a' falsi ruoi seguaci ed a rinnovellare dopo due millenni l'appassionato grido: u Lasciate i pargoli veni– re a noiJ ,i Lasciate che noi imponiamo ad ess i le nostre mani e parliamo alle loro anime siti– bonde di amore e di vita, ancora una volta it linguaggio di Crisio. Il linguaggio della mise– ricordia e della pietà, il linguaggio della umana carità e della fratellanza umana . Le nostre ma– ni non tremano d' ira e i nostri cuori non sann o I'amar,ezza dell 'odio. Lasciate venire a noi. a-dunque, i fanciull i; ess i che dovran no domani . unendosi e riedificando riscattare le colpe dei padri, essi che dovranno domani redimere il mondo, amando, amando, amando. MAGDA. Abbonatevi tutti alla DIFESA Lire l,SO ola o aàl a l 31 dlcemlo r e 1916

RkJQdWJsaXNoZXIy