La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 21 - 21 novembre

LA DIFES A DEL LE. L AVORATIUCI 66Ta in ,più, si ,lagnò; - le altr e che av eva– no marito e bimbi, furon o felici di andar – ~e in t.empo per curar e e vivere un po' ooi loro cari. nelle loro dispa ra te forma e differen ti aspe t– ti. Il tu tto è un essenza sola suddi visa in tante forme ed esserj; io sono il m io simil e -il mio sim ile sono io, con altro aspetto, con altri sentimenti; diverse apparenze che dipendono dal grado di maggiore o minor e progresso psichico, ed evoluz ione morale e fisica. In realtà non sono che una minor e CORRISPONDENZ E La impiegate, egoiste! riceveilero il re– galo di tan,e ore di libe rk'I, che il sociali– sm o offriva, sen za senti re nemmeno il bi– ~g no di ringraziar e le agtlaLr ici generoso e ba ttaglie re che avevano tanto lottat o per lalii conquiste. E sì che era un regalo cha oi si manten eva e tutelavia con ogni curai Ogn i tanto , quella. impareggiabile Volon– ieri nelle sue funzioni di Jspell rice del la– vor o, capitav a a sonprenderc i, e le operaie non avevano mezzo d i sfuggirle, nè nascon – de ndosi negli -armadi, nè scruppa.ndo nei sot– toscala. o sui sola.i! Si avrebbe detto che essa avesse un fiuto speÒiale per la sua sel– vaggin a; sapeva fruga re ogni canto, e se anche l'orario era oltrepassato da mezz'or a soltant o, la multa era siwr al I principali finirono a trova re che er a mi– gliore affar e rinuncia re alle ord inazioni, an– zichè esporsi ,a nuov.i pr ocess i e multe . Quante belle ore di studio e di lettu re si ebb ero con quelle ore di libertà; quante bu one cose si poté imparare in quella ore che ci furono reg,ala t.e.1 I corsi di fran cess di ingl ese di taglio o <li disegno che molte poterono frequ entare, aumentando in gene– re la coltu ra.. rende vano le lavoratrici più intelligenti, più abili e meglio ret ribui te . E chi avrebbe detto mai, che talune di noi attrave rso qualche Storia del costume, qu alche Storia delle religioni e qualch e po' di scien :..c naturali e fi.-sic he potesse arr ivar e al socialismo coll-a µiena cosoienza e convin– zione, che quell a è la via del progr esso umano! Il bene che il socia lismo aveva. fatto a 1wi rit.ornaYa anco ra a lui renden doci suoi ad epti convinti e coscie nti . _A.Ile compagne che ha nno preco rso i [em– pi, che hanno dato tanta parte della. loro vita all'Organizzazi one femm inile sociali– sta , che hanno coope rato coi loro perseve– ranti sforzi a st rap pa.re le piccole e le gran– di conouiste, deYe andare tutta la nostra gralituctine Nessuno può dimenticar e quanto hann o fatto; ed esse non tema.no che si abb iano ad offuscare le d iretti ve del Par tito con dei sen– timen talis mi fuor di luogo e con dell'ino p– por tuno pietismo! Un sociali smo che sia ad un tempo <( Re– ligione ,, Sr:ien:.a )), non può essere sospet– tato. « Religione " - ps rchè ritro vando nelle ,rntiche sto rie ooi popoli, gli stessi emble mi e molti sim boli che aveva.no grand e ras– somiglianz a con quelli della religione · cri– stiana, ci fu facile il constatare che i gran– di m,1.astri che nel passa to furono i fonda – tori delle va.rie rel'g ioni, ebbero p resso a poco come base ed elementi princ ipali quel– le verità, che Cristo ha poi rja.ssunto nei connnòamenti: a: Ama il tuo prossirtlo come te stesso - Jnnan :i a Dio non vi sono nè servi nè pa– droni. Pr· ,cetl i che sono poi niente altro se non l'essenza del social ismo e pei quali il nostro partito ogni giorno st renuamen te comb atte. • E scienca » perchè dal poco app reso. le scienze natu rali sugge riscono: Che l'Cniverso è compatto di un'essen za sola, che si rive 1 a a noi a mez zo di vib ra-. z:.ioni; il mazgiore o min ore nume ro delle quali producono i vari fenomeni del creato, origi-nano 00 originarono le varie mate rie o maggio re bontà in rapporto ad una o più o meno perfetta elevaz ione della materia e dello spirito. Tutto l'u niverso è retto da leggi di coope– razione e 11; equilib rio. La. vita nel suo a.– spetto scient ifico realizza l'assioma del tu/l i per uno , dell'un o per tutti . Il m inerale e la roccia si sgretola.no per dar vita alla pian– ta.; il vegetale si immola. all'animale, l'an i– male si sac rifica all' uomo. Solo l'uomo pur – trop po an cora oggidì, e pel gra do di civillà in cui si 1-rova , è tut~via tr ascinato a di– str uggere i 1propr ì.i si mili ; e non lo fa nean – che come certi an,ima li infer iori... per il bisogno della fam e.... Il socialis mo però precorr e i temp i : Es– so è là, far o che br illa lumin oso tra la. bur – ra scosa t.empesta. Esso -proclama il di ritto alla vita; il sacr .ificio per il bene di ognuno e di Lutti, il dovere di non uccidere; prodi– ca la. coope razione; ci vuole tul ti fra telli! Ecco perchè esso divenne per me come per tante alt re , Religione e Scie nza - di- venire dell'Umanità. ROSA GENONI. Duemilaannidi guerra Abbiamo letto, in una nota amena , che un asi110, all'appros simar si del nemico e di front e al consi glio di scappare datoal-i dal padrone, domandò tr anquìlla rnente se sotto il nemico egli, asi no, avrebb e an cora portat o la sonia. Il padr one ri spose aff ermativam ente ed allorci l'asino si di chiarò indiffer ente e.... neutrale. Per ciò l'asino res tò sempre tale e continud a portare la soma e ad essere sempr e bastona– to. Cosi la favola. Il commen to poi, che vorrebbe esser e.... r ivo. luzionario, osserva , con ir oni a, che dopo due– mila anni v'e an cora della. gente che pensa. e ragi ona com e l 'asi.no della favola . Ebb ene, tutti sanno che pr ecisamente 1rnr duem ila anni, ed anche assai di più , i popoli 11On son o stati affatt o ind ifferenti e.. neutrali, ma an ::;i hann o part ecipat o atti v(l.mente, e qua• si semp re entusiasticamente, a tutte le g'lierre vol ute dai loro domina tor i. Eppure. ci saprebb ero dir e (}li interventis ti ri volu : iona ri quali ris ulta ti hanno dat o tutt e le infin i te gu err e. come tali? che cosa ne ha avuto l'asino .... della r ealtà? L'asino è rima– sto .... asino, non già •v er esser stato paci flst a, ma proprio per essere stato .... auerraiolo. jPer ladiffusione del nostro giornale Abbia m o letto sull'Avanguardia, organo dei giovani socialisti italiani, in una cqrri– spondenza da Scarlino, il seguente brano: « Difesa delle Lav oraLrici. - Il compito 11 di pr eparare H terreno alla costit u:i;ionedi « u n gruppo femminile, fu affidato al com– • pag no Giuggioli qua.le rivenditore ordi– " na.rio. Fu poi delib er ato di tenere un'adu – • na.nza cumu lativa coi compagni adulti per " avere da essi l'app oggio necessa rio per la " esplicazione del va.sto ,programm a di la.– <, voro preflssoci u. .li entr e augur iamo che i compagni di Scartino riescano nel loro compito, espri– mi am o il deside rio che in tutt e le assemblee del Partito, tanto degli adulti che dei gio– vani, qual cuno dei compagni sollevi il pro– blema della propaganda fra le donne, spe– cialmen te fra l e organizzate , e le assem blee rooperintJ entusiasti cam ente alla diffu sione del nostro giornale . MILAN O. Alla nostra buona compagna Ad ele Alziator , che ebbe lo slra:. 1an te dolo re di perd ere l'un i· ca figliola, sia di confort o il pens ~ero che tutte noi l'abbiam o compresa, che ci stringiamo in– torno a lei per sorregaerla in questa terr ·ibile prova. Unico solli evo ai dolori della vi ta è iL lavoro; e Adele Alziator che ha anima nobilis– sima, intelletto r obus to, e che dell'alt ruismo 11iù benefico e generoso s'è fa tt o un dovere, ri– prenda il suo posto di combattimen to nella vi– la socia le e cont in ui La sua bella pr opagan da di pace, di amore e di giustiz ia net mon do dei 7Joveri, degli umili, dei maLtr atlat i e degli sfru t• tali. Oh, nostra buona Al.iiator, sursu.m corda e.. al lavoro. Noi siamo con te. L. M. Da Torino. Domenic a è stato giorno di festa per i num e· rosi rag azzi d el rione V.a..nchiglia che frequen– ta no il rior ea torio e< Arte e Diletto o istituito dalle nos tre. br ave compagne della Riscos~a. aiut ate <la.i giovan i socia listi. I bimb i hann o cantato lieti coni, recit at o belle poesiole e da– to sagg-io della lor o arte drammatica davan ti ai numerosi parenti accors.i a pas sa re coi lor o ragazzi una serena, lieta gior nat a. Vi fu un picco lo ban co dì bene ficenz a .e piccole ga re di gì.nnastica : ogni cosa 'Proc edette con ordi ne e con lietezza. La Magda , ch'er.a presenl e, ten– ne un <Li.scors o sugli scopi degli 1stitu end1 n o· stri ricr.eatoni e tutti rima sero sodd isfatti del– la indiment icabile giornat a passata. (N. d. R.). - Plaud iamo all'op era della buo– na nostra compagna Zocca e dei gio vani socia– listi di Torino i quali pur avendo la vor ato tu t• ta la settimana, dedicando il giorno di rip oso alla educa:;ione r icreativa dei (ìgli dei compa– gni, sottra end oli cosi all 'overa deleteri a degli orat orii cl ericali. Da. Firenze. Nel Cong,resso dei Giovan i Socialisti, t.enu· tosi l'altra domen ica a Firenze, si è svolta un a discu ss ione intorn o al te.m.a: La donna e il So– cialismo e il compagno Bianchi, relat ore, pro– nunz iò un belli ssimo d iscorso denso di argo – menti e di convin centi consid erazioni. Hanno parl ato va ri orat ori e quin di all'un a– nimit à si è app rovato il seguente ordine del giorno, pr oposlo da l relato re: t< Il VII Congr esso regional e giovanile, rit e– nuto e.be di fronte alla grai.dua1e trasfo rma– zione 'Politi,co-economica dell'assetto sociale, il problema della donna - in tutta la sua gran– diosità - si imp one maggiormente a.gli uomi– ni ed a i 'DartiLi che comba tto no :per la emam.– ci.pazione ·prol etar ia:·; e senza intrat tenersi a giudica re del fem – m inismo borghe se evidentem ent e as pirante ·ad obbie ttivi se finalità molto diverse dai nostri ; mentre ,eonsidera che la donn a ha rag ·on e di esse re equ iparata all'uomo nei suoi dinitt i econ om ici e 'J)Olitici, e pur non dis conosoendo le d-iffi.coltà eh-e la -propag-an da soci alista in– cont ra nel cam po femminile ; rile va dolor osamente come il P . S. molte volte tra.scuri e d imen tichi ta le compito di ,pe– netr azione nel sentimento femm inil e ; ed im pe~na tutti i rap presentanti a far e del loro meglio onde tenta re la costituz ione di Gruppi femm inili nei prap ri 'J)aesi, e ad ai uta· re col cons.iglio e con la par ola le orga nizza· zfoni pr ofeso::fonali femm inili da'Pp oi-ehè la di– pendenza eronomica della donna è uno deii grandi fattori che oggi la tengono lontana e re sti a alle nost re i<lealità )). Da. Montepescali. Per molto tempo qui si è vissuti nell 'equi– voco sindaca :ista , e la Dife sa non era neppur conosciuta. Si diffondeva invece qu ell 'I nterna– zionale di Parma che ora è andata a finire nel banc o dei sa lumi eri. Ora La stampa sod o.Ust a corre per le man i VOCI DALLE OFF IC INE E DAI Cara Difes a, Permetti a un tu,o ver;chifJ abbonato un po' di 1pazi o, per e1prime r e il 1uo pensiero di so· cialista, cor1tr ar io alla nuova istituzione, detta dei (Jiovani Psploratori. Per la divi1a che indossano, 1pecialmente i cosi dPtti ca·)~"Jrali che pr.,rla no anche la ,eia~ bola al fiaM(), mi sembra una srJciPla pPrico– fo,a per il n-0rtro avvenir"' 11Jcirlle. E' la -prepa– Ta:;fone al mililari1mo. e talP sr:ur.Jla tienp i no. 1tri gfo'tani lontani dalla vita di chi lavora, , offre ed a~pira alla pace internazio nale. E ti dr,mando questo: Tu ,Pi da ~J anni iry. , erittrral Pattito 1ociatista,copri varie carich i; pubb lit:he, alle quali f osti chiamato dal proll'– tar ialt:.i sodalilla, hai un {iylio quattordicrn– ne, il quale vedendo la di1;i1a dl'i c,iovam uplorafori ,e ne innamora e ti chiede il per· meuo d'irucriversi alla n ur.,va ittituzione. Dare1ti tu. il tuo con,ensr.,? CJ tentere,ti di penuaderl () 1enza chi! i:enya menCJ al .ruo d-0- ver e di figlio , Anticipo d1 i ringraziam ~nti S.. Maurizio, li Z?-10-1915. Tuo CtSAP .Jt BAP..&.CCT:II. Caro compar;M, Lucia nvn ha. potuto, in questa quindic:na, occuparsi dell a. nr.15tra LJife1a. Hip renderà il auo posto pel numero vent11ro, ma inta11to n·Jf1 v-0gliamo lasciare senza risposta le lettere che ci sono per.:.enut.e. E comincio a trattare il problema che tu rnj hai posto. L':Stitu1fone a cui tu accenni ha bas i dinastiche, mil ih risti– che: e u:n soc al ~ta ha il dovere di tener lon– tano il pr 1 .JJ}r :o fìgl:olo da queste associazioni, come d-a. qu"Le -<~he hanno scop i religiosi e reaz.ionar·. Qui.Ii.di 10 non da re. a un mio fl_ glio il permesso d i in.scrivers i in t...ite as90cia zioue, ma gliene d irei., con molto tatto -0 con mo!ta logica I.e r agioni. Gli fare i capire che al– tri e più umani e p·ù belli e più dig nitosi so no i post ulati del socialismo - che noi sogniamo un giorno i.n cui l'umanità non avrà più biso– gno d'un esser e solo che governi, ma il ipopo lo ~o.tant o r,o'r à f"c.egrersi gli uomi ni capaci di amministra 1e lo stato con giustizia , e con eguagJ:anza di do·veri e d i d iritti. - Gli dir ei che noi invoc h:amo un avvenire in cui nessun uomo sarà ti-emico di un alt ro uomo, ma la . ,ace tra i fJ0 1 .oli 1 egnerà sovrana e le lo tt: futu re s:Jr.-1nno que'le feconde de l lavoro, del prùgr~sso, della <:iviltà. JI miltari<.:mo prepa ro aJla gue r ra e la guer– ra è la barbarie rinno,·ata, ò la fonte dei do· lr,ri pjù strazkmt.i per le nfJstre mad ri, re r le nl)•tre 'S/'JrPle, J;ei v~ lli che d sono ca ri - è la disfruz.one di tutto quanto si è seminato f>"'r r r,ndere rr·eno pe,nntR, n cno disag·at.a la vita r•rr,nomir-a dr-I p-roletariato. Le ~rrni sono st.r •rnr-n'i di morte, ries-uno ha dritto d i dar mr,rte, di cping.f-Te a rnr,rire. Le Trrm1 nostre, Y'Jno la zappa 00 il piccone, il rna,tello e la &e.2;.1-, la f1euna e lo sralpel lo, il pennello ed il buJinf) gli btrum,..:.nli che creaflo, non quelli che disf.rug~ono. Tr•n::imo quk,di lontani i nostri giova n etti d -l'e i-ti•uzi<.,ni che J1an110 finalità contr;1 rie alle nr,str~, ma d amo però un pa--colo ~, lor o rir>~z~ 0 '1~~n:~·e;~t~rt~~e 1~~~ 0 fo~:;i~~z!~~ 1 'e ~~ r,ratt11tto U'n'amoli !on'ani dai per'.coli della ~tra.da , dalle lr•nta.z:oni malsane dt>J viz o e della corr 11zion~. E allflr;i s'impone a n(Ji il do · W!re di so-,t.tuird , nelJ'a z·one educ ativa e ri– creati .-a, a ('Oloro che dovi( rebhero i nostri ra – gnzzi da 1 la -via retta a cui li v,w1·c1mo inc:un– m.lnati IA comparçr1a Ma'nati, nell'ultimo nu· ffi"'fO de'la Difesa, h.a. indic~lo :ii compagni ques·o flU!JVO do\e re vers o l'infanzia e la fa.n- 1 ciullt:-zu., dicendo quali dt:hl>ono essere gli aco pi e il programma dei circoli pei ragaz zi. Mel– Liamoci tutti all'op era: ri....~lveremo il 1prob le– ma di a lleva.re i nosfri figlioli seco'Ildo i prin· t.ipi del sociali~ mo, pur ricreandoli con eser– cizi ~da ttri alla loro età e ai bisogni fisici ed intelLettu ali. Cordi ali. salu ti. La vice- Lucia . Gualtie ri , !)d2 -1915. tari.~sima L ucia, Scusa se anch'io ard isco chied.eu il /no 1ia– r ere su una cosa di nvovo genere, non mai sta. la discussa nelle Voci de lle officin e e dei caru– JJi. Sappi che il 2 novem bre mi trovavo in casa di una compagna sociali.sta, e venendo a 7Jar• lau dell 'anlica usauza di 7Jortar fiori e ceri sulle tombP dei ra,i scomparsi, venne a disc u.\• sione con un'altra com,pagna, a cui è morta La mamma e fu accompagnol 1i,all'est r ema dimo . ra con funnale civile. M a ora la fìaliola por· la sulla tom ba i ceri come fanno tutti i catto– lici n ell a r icorre n~a della commem ora :;ione dei defun ti . l o le ho detto che non doveva seauire una usanz.a clu; è contr ari a ai no stri prindp ii e che non -~i devono compiPre certi alti per im itar e lri mari.qior partr drll i! persone e per non dar e Psempio di mcoerenza,; tolletanti sì, ma mai in. roerenti. Cosa ne dici ? Sba(Jlio o no? In atte sa di una tua risposta invio affr:tuosi saluti a te e alla DJfesa.. Tu a. TSABY.LLA Lt:Vl. Cara I sabella, Quanto nl r,ortar ceri sulla tomba de i noatri ro ri µerduti ~ono de l tuo parere: essi pua,a.– no d 1 sacrestia, e no i sa remmo davvero incoe.. renli se segu ifBimo le usanze cat tolic he. Ma di tutti ; anc he noi donne abbiamo incomincia– to a compren dere di esse re v1ttime, al pari deg li uomin i, de ll'oppress tone ca pitalisti ca., ed a leggere, a comprender-e le verità socia.Liste. che avversa..ri in ma.a fede cere ava no di offu– scare e di sortocare. E lotteremo quind i a fianco dei nostri uomi – ni, por il ragg iungime nto d ei nos tn sant i idea– li di pace e d i ifrat.ellanza u·mvrersale. Da. Savona . Si è costituJt.a fin dai ;prim i di ottobr e la Lega sarte , la quale conta un d iscr eto nume:ro di inscritte . Dett a costi tuzion~ è avv enut a. per cura del nost ro solerte seg reta ri o Gruseppe Scotti e di un gr uppo di volonterose Iavorat ri· ci, dopo la vittoriosa . agitaz. ione delle lav ora – tr ici di ind um enti milita ri , della qua le la no– stra Difesa, neg li scorsi numer i, parlò lar ga,– men te e bene. E: d a-vvero confortevole che in un mome nto cosl tragic o e grave, si desti 41 proletariato femmin ile, preoccu ·pato dal'.e m.i::.ere condizio – ni morali e materiali di vita . Le sa rte han n o pensato essere dove roso di riunirsi lper vedere quali mezzi dovranno adottare per rnigUor ar e sempre più le loro proprie condizioni. e non soltanto per un momento, per uno sciopero . Possano dun que i post ulati della Leg a. d i migliorame nto riesci re efficaci per educa rle al sentimento dell a solidarietà 1 stra;pp a,rlfl d al vi· zio dell'eg oismo, inculcando loro i doveri e i diri tti di cittad ine lavorat rici, dimo stran do loro che le lavora trici cosc:enti de vono sapersi conquist ar-e l'in tero frutto de l proprio lavoro, comprendendo che l 'efflcaci a della organizz a– zione sta nella buona volo ntà , n-ella costa nza.. nell 'accordo, nella di sci pl ina . Alle sa rte di Sa vona, che, costituendo la lo– ro Lega sono en trate a far parte de.Ila gran de famiglia proletar ia, noi sociali ste abbiamo dunque il dovere d i inviar e da queste prezio se colonne il sa lut o augurale che la loro Lega possa colla buo na propa ganda raff orzarsi J.n modo da esse re atta, in ogni vertenz a avveni– re, alla tu tela degli int eressi della classe. Annunz io in tanto che il Consig lio Dirett :vo della Lega, tant o :per incanal are il buo n prin– cipio di sa na propagand a, ha creduto es.sere neces sar io provvedere a prop r ie spese de l!a Lega, per la pross ima assemblea che a.Yrà luogo il giorno 29 corren te, iJ nost ro caro ~!or– naletto la Dif esa a tutte le inscritte, acciocc hè serva ad ele vare l'animo loro per il buo n pro– seguimento dell 'ope ra iniziata. Coll'augurio dj vita dur atu ra chiudo col gri– do di: Viva la Lega Sarte di Savona. M ARIA LAVAGNA. Con vivo piacere pubblich iamo quanto ,o, r «.; e, associand oci all 'aug ·urio dell a com pagna che scrive, additiamo alle altr e or oan i::;:.a :ioni fem. minili l'es emp io di entu siastica solidarietd of. {er to dalle compagn e di Savona. (N. à. R.j. Da Novara. Mentre ,scriviamo, si sono allacciate tratta.-– tive f,ra la Federazione e gli ind ustriaH . Si spera che '!SSe condu ·cano ad un accord o. Rhman e est raneo alle tra ttative il solo mi– liona rio cava liere deputato Varzi , che 'J)OSSÌ&– de numeros i stab ilimenti e n ull a vu ole conc e– d-ere alle sue lavora tr ici. Egli, <lurante le ele– zioni, s i la.ceva chi amar e il ((,papà ,, de' suoi operai. Le nos tre donme, sfru ttate ò a questo signo – re al qua le la gu-e,rra ha nr ocur ato gro ssi gua– dagni, rpens eranno .esse alla futura propag an– da elettor al-e verso i -padl1., i fra telli, i dglil Al momento di an dare in ma cch ina ci giu.n,. ge la notizia dell a vittoria corn.pteta degli scio– peranti, anche n ei confronti della Ditta Yani . A~~onamento annuo alla "Difesa,, L1 50 CAMPI pei fiori non la penso come te. Non dobbiamo, pe rc hè siam o socialis '.e, divent are ecoess-iva... mente posi tiviste e ma ter ialist e. Il socialismo non de\ ·e distru g~ere in noi ciò che è genti le esp res.;:;ion e di f,entimento - (e no n dico sen · timentalità) - delic at o. I fìori rnn o una de-He cose più belle che la natura ci offre - i nostri morti ci hanno la!:.ciato nell'an ima il loro ri – cordo - unendo il fiore alla memor ia noi non facC'iamo che compiere nat uralm ente ciò che il cuore addolorato ci ha sugge rito. Se verrai n Milano li condurrò al Cimite ro Monumentale e tu ve<lrai che anche dove sono le cel'ette della cre m "zione, ben poche di esse sono J)rive d i fiori. E puo i su pporre davvero che ch i ha fatt o crema re la sa lm a d1 perso na -c~ra, è certamente un esse re p~ilivo, che ha vi~to lutti i 1>1egiudizi de ll' atavismo e della ch1e-;a_ Quella che dobbiamo combate re è la con– v~nz;o-iali '~. lo non ho m ai capil o perchè oi s1 dehba r1c: 11da.re dei no~t ri pe rduti soltanto a.d epor he n,se: ed è vero che moltissimi a11.– cne. se socio. 1isti, non sanno sa lva rsi dalla 1 im i– tazione. .Il doloro ~e è si ncero arna il silenzio - i1 n cordo ~. è vivo , è inti mo - nè l'uno deve c'?nf~nd~rs1_ cofl~ rumoro.s.e e appa risce nti ma,.. rnfe~ a~1oi:u !1- r ~e obbl"gale. nè l'alt ro deve serv1.rs1 d.1 s 1 mholI che sono indi zio di va nità la più ~e occo., la. più \'Olga re. Non so se la mia r isposta è qual e le I'a.spet· lavi. Io t'h~ d~tto que llo che penso e <.;ehn ter . ~~r~i~ llo si;:t/. senza compli menli. Ri cambio i l,a vice -Lucia. RI GAMONTI GI USE PPE , geren te Tip. Editr ice dell a. Società II Avanti 1 11

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