La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 3 - 7 febbraio 19

vizza fu interamente nostra: visse per il bene dei lavoratori, per intend erli, per soccorrerli, e militò anch'essa sono la rossa bandiera; e non fu così. Fu indomab ile amore di libertà che le fece preferire la sua assoluta indipend enza alla solidari età di fede politica con coloro coi quali aveva pure la miglior consuetudine di pensiero, di sentimento, di opere? Fu, come altri potreb– be pensare , eh 'Ella giudicasse meglio vantaggio– sa alle istituzioni di assistenza sociale patro ci– nat e da Lei questa sua caratteristica del non appart enere a nessun parti IO politico? O forse piutt osm Ella non senti l'impul so, il bisogno di chiud ersi in breve ambito, perchè nel suo am– pio sens:, umanitario Ella si sent iva piuttosto parte del vasto Tutto, che non di una frazione; come noi La sent iamo. malgrado l'operosiss ima preziosa esis'e nza tra scorsa nella maggior part e a Milano, non solrnnto cittadina milanese o ita– liana. ma cittadina del mondo. L UISA BAROSI. Ricordo l'ult imo colloquio : - Ah, quei tuoi socialisti con quella neut ra– tirà ant ipatica !.. - E perchè antipatica? Alessandrin a Ravizza mi parl ò piangendo del– lo scempio che avveniva alle frontiere, con quel suo parlare calmo e immaginoso che ci face\·a balza re viva davanti agli occhi la scen a. - Ebbene - dissi commossa - crede Lei dunque che si possa ovviare a tutto ciò, far cessare lo scempio, far rinsavire l'uma nità pel mirac olo delle nostro armi? - Ho capito, non c'è dunque che dare le di– missioni dal mondo ... Forse, difatti. il dolore cagionato giorno per giorno dalle notizie d 'oltralpe , ha affrettalo la fine di quella vita preziosa. Alessandrina Ravizza non era socialista disci– plina ta nel partiw, lo sappiamo. Forse non po- 1eva sentire in tutto come sentiamo noi. Ma il suoi pensiero era pur quello di una mente illu– minata .. Comp agne. non dovremmo ricordarla senza sentirci il dovere di essere più tolleranti e se– rene nel giudicare chi nelle nostre stesse file ha potuto dissentire da noi nel terribile que sito che la storia ci ha posto! GISELDA BREBBIA. Una illusione .... Bella fin che volete, ma una illusione. Le donne borghesi vengono a noi socialiste : anch'esse deprecano la guerra, anch'esse voglio– no difende re i figli... Dio mio. sono stufa, arci– stufa di questo sentimental i..smo! Al postutto noi siamo socialiste anche perchè siamo pronte a dare la vita nostra, quella dei figli se li abbia– mo, per una causa santa... Ma le borghesi pia- 1iscono: Mettiamoci insieme in questa santa crociata con!ro la guerra. l\'oi donne unite potremmo fa– re il miracolo.. ,\fa che! Le donne per sè sole non possono nè provocare nè deprecare gli e1:enti I ci voglio• no ben altre forze ! E la lotta fra le classi che può dete rminare un atteggiamento od un altro. non quella fra i sessi! Anzi: una vera e propria lotta di sesso non c'è. Nei rivolgimenti sociali le donne fanno sem– pre causa comune cogli uomini della loro casta, nè più nè meno. Ora avviene questo: noi siamo neutralisti in maggioranza nel partito. Ma che differenza fra la nostra neutralità e quella della classe bor– ghese! Prima diffe renza: noi giorno per giorno, ora per ora lavoriamo anche in tempo di pace a deprecare la guerra: a preparare cioè quella 1 .società che sopprima la guerra. Gli altri, le al– tre. anche le Jonne della borghesia che godono i guadagni dei loro mariti e che perciò sosten– gono, sia pure indirettamente, il regime presente di cose. e lo difendono e Io ritengono sacro.... creano giorno per giorno la guerra! Ad ognu– nr, il proprio posto dunque! le proprie respon– sabilità! Strillare contro le donne che a Roma hanno costituito un comitato per la guerra; Ma no! Sono libere di peri.sarla CfJmevogliono. Quanto a noi, a chi delle borghesi ci viene parlando di unione diciamo: - Che avete fatto ftn qui:- Perchè avete avuto paura del sociali– smo? perchè l'avete disprezzato o siete sfu{!.f!,i– te lontano_:, Noi rimaniam1 al nostro posto, la nostra neu– tralità non è fatta del vostro egoismo. nè del LA DlFESA D~LLE L AVOIL~THICI Camicett e azzurre e camicette rosse Ho letto un breve telegramma. indirizzato alla ,{Jire2.ior1edel Partito Socialista riunito a Firenze : (< Sezi one femminile socialista Aurora di Ra– venna ofjre disllstro tellurico due socie forti la– voratriU, Jra cui provette inferm iere Civico O– spedale i,. Ed ho pensato: se un gruppo Ji dame del– l 'aristocra:ia o dell'a lta borghesia al!esse fatto 1m 'offerta spontanea e generosa come quel.!a sopra espressa, quali e quanti panegerici avrem– mo visto noi sui grandi giornali italiani? L'atto delle brave compagne di Raven na in– vece resterà senz'eco, all'infuor i di questa no– stra modestissima. L'idealità socialista ha sopra ogni altro va– lore morale, quello del!a solidarietà. Le compa• gne di Rmienna conoscono, oh certo/ questa altissima parola, che gitta il disprezzo sulle parole che l'hanno pre.ceduta ed hanno domina– to fino ad oggi : carità e beneficenza Solidarietà oggi per i colpiti dal terremoto; so– lidarietà ieri oggi e do nani, per lutti co!oro che sofjrono, curvati sotto il peso del{e secolari ir1- gi11stizie sociali. Le cc camicette rosse n pensano e sentono cosl. Mu le u camicette azzu rre 11 sono abituate ad altro modo di concepire l'esistenza. I dolo– ranti. i miseri. i reietti, esse li fuggond conti– rmamente. Potranno morire di mille morti, nel ritmo normale del!a vita, e non uscirà unà la– crima dal ciglio della sigrzora dell' aristocrazia o dell'a lta borghesia. Le risaio!e che lavoravano 1l ore per 70 centesimi , curne sotto il sole, col!e gambe nell'acqua. aspette rebbero ancora il miglioramento delle loro condizioni dalla (< ca– rità 11 e dalla \( beneficenza 1>, se non avessero provveduto per mezzo della « solidarietd 11 a liberarsi dalla tortura. Ma invece, fate che capiti la tragedia. e tro- verete i comitati di signore pronte per organiz– zare i baili di beneficenza, o i banchi, o le fe'ste in genere . Come aveva ragione Olindo Guerrinit Ricordate? Presso Bologna, in cave di tufo, come i troglo– diti, vivevano alcnn.! famiglie, troppo miserabili per permettersi il lusso di una stanza. E vive– vano là. abbandonale da tutti, anche dalle H ge– nerose dame H. Ma una frana le travolse ,- ne uccise e ne ferì alcuni dei component i. E le dame si commossero subito, ballando dalle 1O di sera alle 5 del mattino e civettando coi cavalieri, per raccogliere un po' di denaro a favore degli sventurat i. Fu allora che Olindo Guerrini scrisse l'epi– gramma rimasto famoso: Fu la sce na soltanto, Fu il drammaccio cruento Che vi commosse al pianto. Se il monte non cascava Morivano di stento , Ma nessu n ci badava! .\l.i\L\. Eleon raOuse contro ....i balletti, La. gra nde a.rtist.a da. poco ri 1iratas i dalle .scene e che ten eva il pt·imo posto nell'arte ita– liana, invitata a partecipa re a una delle sera– te che si pl"eparano a fa\·0 1-e delle \"illime del terrem oto, così ha rispos to rifiu tan do !°invito: I( Si tratta di da.re ad un ceTto numero di eleganti signore una nuova buona occasione pe.r fars i confez.:onai-e e far am mirar e in, un grande sa lone una nuova toeletta. della sta gione e di riempi re dei loro nom i ins ign ifi– cant i le colonne dei compiacen t.i giornali. Ecl io ncn mi presto. :lo non , oglio. lo faccio-– quello che posso pri \·atame.n,te pe.r soccorrer e i disgra ziati, ma 111011 m i esibisco a co!oJ'o i quali per tirar fuoTi un po' di denaro a favo– re di n~iesti stessi d:sgra .ziati han no bisog no di fare d•ei ballett i intorn o alla sventu ra. Io dò un consiglio - ha concluso - chi ha del denaro lo dia senz 'ali.ro , semplicemente , a.i Comitati di rncco.rso a favore delle vitti me del terJ·emoto. Ciò è p:ù ser io, più uman o, più de– gno di chi sccco 1Te e di chi è soccorso li. LOTTEE DIFESADEL LAVORO Peggio degli schiavi ! ... Sì, purtroppo, almeno gli schiavi non hannr, la preoccupazione di pen sare al domani ment re noi povere operaie, oltre che a logorarci la sa– lute, siamo costrette a privarci anche del neces– sar io pel timore che il doman i sia più triste per noi e per i nostri figli. Chi conosce ii nostro lavoro, lunghissimo che ci esau risce prima del temp·•, che .::! r~n.:Je. inva lide ancor giovani? Costrette da gen te di– suma na a lavorare incessa nteme nte per orari straordinari, con una mezz'ora d'intervallo per il desinare magro e frugale , in sale afose, pol– verose, a respirare aria infetta che ci logora i polmoni, fra il rumore incessante delle macchi– ne che ci rende nervose e che ci rovina i tim– pani per un magro , anzi, miserrimo salario, sor– vegliat e poi da una fìla di aguzzini avidi di pro– durre ma che non guardano noi che consumia– mo miserame nte; ecco il nostro lavoro! Nel locale Coton ificio Cantoni questo modo di trattar e gli operai e le operaie ha ragg iunto il parossismo. Non si guarda più a nulla, nè a regolamenti, nè a norm e di igiene. nè a età, nul– la, tutto è soffocato d3Jla mania di produrre più che si può e con minore spesa. Pensate: obbligare delle pover e operaie di dodici a tredi:i ann i a lavorare incessanteme nte dalla mattina alle 6 fino alle 10.30 o 11 di se– rn per !a misera paga di una lira al giorno e giù d1 li!!! Ci vuole proprio la coscienza di lor signor i per ceri obbrob rii. Chi le vedesse, quando escono e quando en– trano queste povere ragazze, ne ritrarrebbe un senso di commiserazione e di pietà immensa : magre, curve, smunte, malate per il troppo la– voro e per lo sca rso nutrimento, rapprese ntano l'immagine vivente della miseria crudele, a cui sono soggette. Esse sfioriscono cosi nel! 'età in cui dovrebbero crescere rigogliose e belle, in cui dovrebbero dedicare il• corpo e la mente al loro elevamento materiale e morale., invece sono costrette a con– sumarsi per arricchir loro ricchi, pcr..;hè la mi– seria batte alle porte e perchè il prete che qui ancor comanda le tiene ignoranti e le avvilisce. predicando loro la rassegnaziùne e l'asservi- A MILANO. Fra le ma gli er iste. - Domenica scorsa, in un locale O/ella Casa del Popolo, ebbe luogo un im portante Convegno di lavo rat ri ci ad det– te ag li ·stabilimenti d1 maglieria di M.lano. Più di un mi-gliaio di maglieriste erano rap– presentate dalle singole delegate ed esat.tr.ici di st abilim ento. PJ·esenziarono i compagni Schiave llo del – l'Unione e Galli de!la Fede 1,azion,e Tessile. La discussict11e ampia e viva.ce si prolung ò fìno a tar ,da ora, agg irando si magg iormen te sulla necessit à .della presentazio ne di un me– moriale a tutti i propri etari maglieria di Mi– lano. Si rimand ò ogn i decisione ad un'apposita Commiss ione, decidendo im •ece cli prender a imme<Ii'ata.mente posiz ione di battagli a contro parecchi maglia.i della nostra città, fra i qua– li se n.e nota qualcuno che ndonera. olt.rechè ogni sorta di sfrult.ament'i, persino le pe.rco~– s-e \·er::o le p.roprie Cp('raìe . A(Jila:ione ·di crava tta ie. - Quello eh.e av– viene in questa ca.tegoTia di laYoratrici è sem– plicemente vergogno so. All a mru,c anza di la– voro si un isce la dliminuzione delle tarH fe. QuaJch.e ditt,a ha perfino minacciato la ridu– zione del cinq ua nt a per cento. ì\la a que sto impr ess ionante sta.te d i cos e \"a agl!iu nta la in degna ·speculazione di alcu– ne focettat. rici di lavoro che esercita no un ve– ro e propr;o bagarinaggio in danno delle po– Yere lavor anti, coUa compj.acenza di mol te ditt e. L a Lega lavoranti in cravatte, si è messa od un profì.cuo lavoro iri1 favo re della classe. CONTROLADISOCCUPAZIONE Due pu~~licario ni d attualità. La Federaz ione ! \aziona.le La.\'Oralori della Terra continua ndo l'e,nergica e ini nterrotrn. azione contro la. di socc upazione, la.ncia ora due pubblicaz ion i di viva attua l:tà e che le organizza;,1i.oni t><'Onomichc e politi che dovr el)– bero Jar ,;ame nte diffond ere. De.t!e pubblica• zion i sono: il diseor,o con lrn la d soccu pa. zion,e tenuto ultimame nte :d ia C:unera dal rompa.!{no on. ::\ino l\Iazzoni ed un opusco lo nel quale è <1n1piainente trattato il problema della di,-occupazione e• sono mes:;c in rilievo l'assenza di una 1.oJit'tfL <lei hl\or i pubblici e la sproporziorie spaventosa tra i bilanci d el lavoro e quello <Jell.a. gutrra. i:ostro pieli';mo inconcludente. 1 mento. In questo <-econdo punto è ~lenngrHfìNtmen– te riprodotto l'ulti11.o <li-.rorso dell'ex ministro Tede.:.co su !e i:.:pesemilitari. Tutt i rolr:,rr;, rhe yorl'!rnano hanno il doVPTf> rli PritarP la g1Jerra, rptanlfJ il cavitanrj di u110 nave quello di p1·itare un naufragio. Se un ca– piltmo lt11 pPrdvto la n1JrP, esso 1;iPnP rlur~- 11wto in qiu.rli:;irJ e condannalo, <1wrnrfo s, r1- CfJrt0sca che P(Jli fu colpevolP di ner,liyr•n-z.o. Perch é non si chiaow in r,iudizi'J artt:l1P 0(1111 qo1·~rno r1uartrio ha dich."arata la uur:rra? Se i popoli c(JmprP1idessero qul"'Sto,_ se rz(l11t 1 1:-sPrrJ rti lasciarsi uccidere sen:;1i raywnP., ollr,ra no11 ri RflTPÙÙPrO più gUPTTP Ah, si, perdonare a loro che non hanno ne<-:– suna umanità verso di noi che soffriamo ! No, mai! A questa società iniqua che ci costringe a vi– vere nel fango noi non possiamo perdonare, noi la vogliamo redenta; noi vogliamo che la luce nuova penetri ovunque e unisca tutte le forze in quella sola che ci apporterà la nostra reden– zione. E noi in nome del Socialism0 vinceremo la nostra, la giusta, la santa battaglia! Una la1•oratrice. Esso, r·ella sua 11udità, (· il più ti emend o <locume,Jlo di prop,,ganda r111timilitnrista e'l antiguerrafondain <'he si:1 rnai :--tat.o pubbli– f•ato. :Ke~sun i:.:on·ersi\'O 11:1. 111ai ntccolto in brevi 1 ighe un quadro più -completo delle spese fol– li d)C ~.chi:1ccin.110 il pac.-.e. 11 dise<,rso .:\la1.zoni t• in \ enditn pres~o la /?1•dr•razione .Ya::.ionalP al prezzo di cent. 5 L1. opia. Inviare ordinazlonli a.<'rornpagn:·tc dall'im. riorto. l.;altra rubblirazione viene ~pedita gratui. inme11te alle organizzazioni rhe ne fanno ri– c·hiest:1 Alla compagna Terruzzi. l a compagna Terru; : i ci ha 'fnm1dato nna lettera di protesta coatro il n?sir? com:nien;o al suo articolo pubhli cato nell n/ttmu n11uzeo ne;,;i~~~:i~ 1 f:~~ 11 :~~~;rà perdonarci H' per fr,:an,. nia di sva:io no11 diamo la sua fef lerri ne la nostra nsposta . Soi poteva·111:o ~o~nv rende,:e co– m.e i.l suo sfogo con f to i. socialislt tedes~hi, Pt leva essere dettato da un sentim.ento ~i b?n ~ e di. mnanifci. Ma dovl•vam .. o essere a1u_st1 _ d_i– fende11do Ctcira z etl.:in eh,, fin da ~_ p 1 -r 1 :cipio della guerra fece il suo do11ere, tante veio che i l suo giornale /ti dapprima soppr esso ed ella non volle accett arf' transa:iou e alc_una_ come avvenn e inve ce del u 1·orwiirts n, 1l giorna_le ufficiale del JJOrfito. Il giornal e di Clar q. z etk in ora vuò uscir(' 111a il pili dc-lle rolte e seque- st~~~- 11oi non 1 1 oglianio .dir altro e lasciam o inve ce la parola alle com11agne in1lesi che non v o;~~~oJJ:::r:~,,!ni~ t:~f:j 0 dell.a no,c;lra cons or ~~ la u L a donna opetaia n cli Londra , che_puQbl!· ca1,a 11ure il manife .çlo da noi vabbltcato il quale f u causa dello polemica con la cO?npa– gn a Terru;;i. CLARA ZETKIN campione dell' internazionalismo Due scritti di Clara Zelki.11, enLrambi an:LenLi di sincentà e cli fede, sono pub blic ati in que– sto numero della J1ostra << Operaia 0 . È inter essan te ril eva.re -che il nwn e.ro della << Gleichheit n co11t.enenle la risposta di Cl aro Zetki n al rnanif eRtO delle. com pagne 1·ngLesi, è stato seque.,.i·ato in (; e,1 mania. Si~o qu,indi doppi amente felici di pote r pubb!rcare I elo– qu ent e. risposta alla 11u ~t.ra let.t.er~ . A chi conosce e ama Clrura. Ze.tkm, non pu o recar-e sarpr esa la meravigliosa fermezz a della. sua fede interna zionale. Fu a fianco di Ca rlo Liebkn ech.t e d'un mrunipo!o di socialis ti tede– schi a ,djchi.ara.re la guerra all a gue rra. Essa di mostra in qu est.e stesse pag ne ancor a una volLa come la guerra e il ca pitali:51110, l~ guerra e l'imp e-riali.smo sian o collegat i fra dr loro con vimco!i indi ss.olubiLi. Quand o la pac e sa rà conclusa e .sarà possi bile ricostru ire l'ln – te.rnazion a.le non poco onore ~pet.teTà alle don• ne e in ispecial modo a Clara Zet.kin per_ave r tenuta viva la fiamma della fratell anza unter– nazion ale. Ad es.sa Clar a Zeckin sopratutto , perchè alla sua energia, -alla fe1mezz -a della sua \'Olontà alla larg hezza delle sue v,edute, i.I moviment o socialis ta internazional e deYe ~a -sua origine. Fu es:,:a .eh.e convocò sette anni _ e mezzo fa a Stocc arda il pTimo c001Yegno socia– Usta in 1 tern aziona.Le lflemm,inile essa che fu semp re la segre taria dell e donne socialiste. Le compa gne inglesi non semp re sono state d'accor -do con Clara. Zetkin 'Ilei partico la1ri del– le iimportamti c1uestioni che. vengono tra tt ati dai congressi. :Vfentre le socia liste i11.g-l~siat,. tendevano a,l 1•evisioni smo. Cla.ra 7..etkm.... ap-- ---– partenne sempTe all'ala m-arxista de.I partito sociaJist,a tedesc o. Nonostante qu esti dissensi, mai in nessuno potè sorgere i.l mi nimo dubbio sulla di lei slm.cerità, .c:-ul\a pu rezza dei suoi pToposit.i. E socia .list a tl'tl ogn i fibra dell'ess ere suo - è un milite c:ipa-ce di moriJ·e an ìich è ceder e nella. lotta per l'ideal e. La -sua robusta persona, coTonata. da mor– bidi capell i binm{:h i, la ,;;ua gesticolaz;o ne an i– mata , iJ ca lore ar dente di cui sono compen e– trati i suoi di ~o r~i. tutto ciò è noto a chi fre. quen ta i cong;ressi inte rn azionali. A ciò agg iungasi la sua multil ater ale ins tan– cabile aU,idfà r oliti ca. la sua de\·oziane alla ,ea..c:-a, al ma rit o, ai figli . le sue lotte nel pas– sato e nel prec;:-entP, l' abb:inclono deJla vit.a. agi.at.a in cui na.rque peT aff rontar e i perico li e i dL;:;agi della lotta c::ociali~ta, il suo pro– fondo ~aoere e, ~opr atutto , lo spirito pro fon– dam ente ~incero "he l~ :inima. E comp ito nostro - di noi altri appa rtenenti a.l\'lnter n,azionaJe Operai a - di suc::citare nelle donne i se.Pt:menti <li uma n ità e di pace. ch e in esse sono innate. Cla.ra Zetkin h a f ~tto i caoellci bianchi nel tena.e~ ndemn;m P.rrto di aue– sto !Zacro comni1.o e noi s:a,mo liPte di ragg rup– lJarci intorno alla bandiera ch' essa h a spie-– gata. Lobou.r ì\l oman , S. 9. Ge11na10 19 15. Londro. Il 15 f'ebbraio è l'ultimo teI"rnine per versare g li al."retl."a t i d ' ab– boname n to al n os tro g iornale, trascorso il quale emetteremo senz 'altro t r a tt a postale. L' Ammini strazione. LA PROROGA CONCESSA dalla Amministrazio– ne, del giorn:ile ni debit0ri morosi, die1ro nosua preghiera, non deve essere presa come uno dei so– liti ripièghi. Noi non fecciamo appello alla onestà di chi aven– do trattenuto il giorn11le, sa di dover soddisfare il suo debito. Ma ci appellia mo sop ratutto a quanti di essi v.1nrnno una fede socialisrn.. La fede deve es– sere sosianziata di sacrificio e se il momen to è di• sagevole per s011rare denaro dal bilancio domesti co, nni sappiamo però che la piccola quota del nostro giornale è alla porta la di tutti. Ci raccomandiamo vivamente alle segretarie dd gruppi, ai segretari dei circo li, :i tutti quelli che ci amano, di farsi collettori di abbo namenti scaduti e nuovi, perchè solo dall'aiuto di 1utti i volonte rosi po1remmo trarre i mezzi per cominuare 13 nos1r; ba11aglia. La Redazione.

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