La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 8 - 19 aprile 19

Vita proletaria. La ma terni tà dovr ebbe essere per tutti una gioia pr ofonda. L'annun cio di una nuo– va vita dovrebbe essere salutata da ogni donna come la prom essa di una felicità, il compim ento d'un voto, la soddi sfazion e di un bisogno elevato ed uman o. Ma per le donne lavoratri ci il pensiero della mat ernità vicina è un cruccio , una pr eoccupazion e piena di dolor e, il pr esenti– mento della povertà che diventerà più ne– ra , del lavoro accresciuto, delle sue forze, già stremate dal lavoro e dalla denutrizio– ne, dim inui te. Poveri corr edini cuciti nelle ore di rip o– ~o, quando ogni sintomo di vita nel gr em– bo materno risv eglia una pr eoccupazione dolorosa! Piccola cr eatura che vedrai la luce do· mani , che t'aspetta nella vita ? La mamma non potrà avere per te, nei primi mesi d_i vita, che scarse cure, o ti do– vrà abbandon are per and are al lavoro, o non avrà latt e e piang erà , sulla tua cull a, le sue lagrim e imp otenti. E poi si vedrà soffrir e pei mill e desideri insoddi sfat ti , pei confron ti col bimbo pri· vilegiato , per la fame, forse, pel freddo , per le mill e cose che rendono cosi triste l'in– fanzia povera. E poi soffrirà perc hé alla scuola lo stud io, a te che sei denutri to, co– sta uno sforzo troppo grand e. E poi ti co– string erà. al lavor.o rud e, quand o avr esti bi– sogno di gioco e di studio, t'offrirà allo sfruttam ento nell'età dello sviluppo , si ve– drà sfiorir e nel lavoro, povera madre che dar ebb e, per la tua salute , la vita I Non so come le madri prol etarie non sen– tano tutt e, davanti alle sofferenze de' loro figli . il motto della rib ellion e, il bisogno di Mcogli ere le idee che parlano di una vita basata sull 'eguaglianza. La religion e che promette loro una vita futura le ha abituate alla rassegnazione . El la ras segnazione è fatale. Bisogna combat– terla . La vita deve insegnar e la lotta . Rivol– gendoci alle donne proletarie per far sen– tire l'ingiustizia che pesa su di loro , rivol– giamo ci anche al loro cuor e di madr e. Il sentim ento materno è quasi sempre vivo e profondo nella donna. Diciamole: « Non sai che la tua passività , ritardando l'ora della giustizia, danne ggia i tuoi fi– gliuoli? Li ami tu? Soffri delle loro sofferen– ze? E come mai non senti la parola nostra che ti dice che le loro sofferenze sono una ingiustizia , e che questa ingiustizia deve scomparir e ? }} BELLAGENTE MADDALENA. ~UH m DIREI . AllE . [RUMIRE. Siamo in isciopero . Sono arriv ate dell e crumir e che lavoran o scorta le dai carabi– nieri. Al matti no noi ci rechiamo sul posto per invit.arle a desistere, ma è la solita scherma glia cogli agenti dell'ordin e, senza che ci si possa avvicinar e. Esse da lontano ci ridono in facc ia e ci beffeggiàno, le. di– sgraz iate! P rendono lre lir e al giorno e so– no mante nute. Credono di essere diventate delle signore. Ci fanno pietà. Noi ritorni amo sui nostri passi : cantia– mo per farla ai padroni ma den tro di noi abbiam o il veleno. Qualcuna delle nostr e comp agne vorr eb– be schiaff eggiarl e, tal'alt ra sp uta r loro sul viso. Io no : penso che bisognerebbe tr ovar par ole che scen dano nel loro cuore. LA Dll '.lé<:iADELL E LAVORATRIC I Venite comp agne, con noi, vi offria– mo la nostra povera casa , il nostro letto, il nostro pane. Voi avete lasciata la vostr a ca– sa povera più della nosLra, voi non potete n torn arv, ora perchè siete parti te col mi– raggio di un guadagno necessario ai vostri bisogni, e non volete dare alle vostre mad ri una disillu sione. Ebbene,· noi non vogliamo scaco1arv1, ma vi offriamo parte della no– stra miseria. Credete voi che vi porti buon frutt<>il vo– stro _strao rdin ar io guadag no? Oh, esso è ir– r1sor10!Dom ani se noi avre mo perso la no– stra battag lia voi pure sarete peggio pagale e perdere te quan to in più avete ora gua da– gna~. S? noi ~·iusciremo invece a str~ppa re la v,tton a, vo, pur e farete una giornat a di lavoro più lieve e guada gnerete meglio. Più br eve è la giornta di lavoro Per tutti e ma g– giore è la mano d'opera che occorr e. Vin– cend o noi , assicuri amo anche a voi che man– cate di lavoro in paese, un lavoro piu du– raturo qui accan to a noi che vi siamo so– relle. CORRISPONDENZE Da M ONZA, La Zanetta, in vita ta dalla Camera del La– voro di Monz.a, in acco rdo con l' Uni one tessi – le, cominciò da alc un e settimane (cosa nu ova aff~tto per Monza} la propaga nd a d'organ iz– z~~10ne ~elle op.eraie tessi li dav anti agli sta– b1l11ne nt 1 all'ora dell 'uscita. P i.ù di trecento operaie sono già reg o1armen – te in leg,a e la recent e prop aganda va 1 frut– tan do sempr e nu ove inscrizioni nonostant e i bastoni nelle ru ote che cercano cii m8ttere i cleri cali. Speriamo che le operaie •tess ili di Monza sen– tano l'utilità, il dovere, l'idealità di serr arsi tutt e in un a poten te lega che possa imporsi all a C?la~se ~adr ona.le e ott enere qfiei miglior a– ~e ~ti d1 cm tant o hia bisogno questa sfrut ta – tiss una classe di lavorat ri ci. Da CODOGNO, Domeni ca 29, la Zainetta fu a Codogno per iniz iativa di quell a succur sa le della Camera del Lavoro di Milan o per fare della. pr opa– ga nda tr a . le filandi ere. Esiste un.a. giovan e lega prom ettenti ssima che accoglie la grande magg ioran za de11a classe. Fu una giorn ata di utili ssime intese e di en– tusias ta. fraternit à. Da CI LAVEGN A, Solenni rii..1scirono i funerali civili della c.ompag na opera ia Rosa Colli della sezione di Cil~vegna . Una folla imponente di persone , um tame nte alle sezioni dei pa esi vicini , in– tervenute con vessilli in numer o di 17, e con J!a mu sica gar ibaldin a di Vigeva no, accompa– gnava con anim o comm osso e fraterno la ca– r~ salma _della forte comp ag na , troppo p~ d1scesa a pagare il suo tributo alla natur a in età di• solo 28 anni. E-ssa seppe con co: scienz a. sicura e animo forte resistere a sfa– ta re i pre giudiz.ii dri un a 1eligione che, .pel be– ne del pr oletariat o e pel bene della società tutta, dovrebb ~ scompar ire per sempr.e. Salu tarono con comm osse parole la cara estinta, iJ compa gno Colli di Cilavegna. il compag no Masazza di P arona e a nome del~ le donne la compagna Lina Rosa di Vespo– laf.e. A conforto del dolore del povero padre che perd è oltre la sola sua figlia, l'unic a sua compag na, sia la attestazione di stima e di ri– cordo dur atur o cli tutti i comp agni sociali sti. M ARGHERITA P.ARENZINI MONFRIN0TTJ. Da VARZO O ISELLE , (Sempione) In queste due localit à dove vfve la massa dei min atori ad detti ai lavori della seconda ga lleria del Sempfone, il compagno Cardis ha svolto domeni ca s~orsa, per più di due ore, il tema : I doveri dell 'u omo ed i diritti della do~na. La maggio r pa rt e dell'uditorio essend o composto di mi na toJ'i -eone loro spose, forni r occasio ne opport una al nostro compagn o per ammoni re severamente gli operai padri di fa– miglia che sciupa no i loJ'o scarsi gu ad agni Ma se anche non vi fosse di mezzo il vo– stro interesse, vi pare che la vostra coscien– za possa esser tranq uilla? Voi potete ben rid erci in faccia, ma in fondo al vostr o cuore non può tace re una voce di amare z– za e di vergogna. Voi siete come quelle don– ne che per meglio guad agnare si vendono sul ma rciapie de a colui che ha del denaro in tasca poichè ha sfru ttato il lavoro di tan– ti altri inf elici. Noi compr endiamo si, c'he esse vi sono costrette dall a miser ia, come voi stesse siete butt ate qui sui nostr i cam– pi dall a stessa forza malvagia . Ma noi sap – piamo che spesso si può vincere anche la miseria pu rchè si abb ia rischiarata la via dalla fiamm a dell'idea. E sappia mo che si può salvars i dal fango quand o c'è una ma– no che ci aiut a. Eccola qui , la nostra mano , ve la tendia– mo! Abbando nate il campo del padr one, ve– nite al. nostro povero desco. Canteremo in– sieme le nost re canzoni. Poi quan do avre - . mo vinto, ritorn eremo esult anti al lavoro I Una contadina di Ottobiano. E PROPAGANDA nelle betto le in baldo rie, mentre han no a ca• sa Ja sposa ed i figli che da loro aspetta no aiuto. In citò le donne ad imi ta re le donn e in• glesi, pretend endo ad ogni costo che l'uomo le ]asci libera.. la via per il raggi ung imen to dei loro diri tti e per la conqui si.a del voto. In citò i padri e le ma dri a chied ere inv ece del ma– triJnoni .o religioso per le lor o figlie , un certifi– cato medic o per l'uomo ail qu ale devono unirsi, per ché sa rà solo così che si potr a.nn o avere dei figli sani e si eviterann o molte disgrazie. Da TORI NO. Nella sedut a cli lunedì 30 scorso marzo , il nostr o grupp o La Comune, dopo aver discuss o a lungo sopr a diversi comm a, appr ovò l'ope– rat o deJ.Je Capo-gruppo. Si prese vision e delle proposte del Comitat o centrale per un a gita cli propagand a alla bor– gat a Leuman, si deliberò di prender parte al– la testa del Grupp o femminil e socialis ta Avanti. Attendiamo ansiose di avere pr esto fra noi la caris sima comp ag na pr of. Angelica Balab a– noff per un ciclo di conferenze nella no str a pe– rifer ia, e pr otesti amo indign ate per la sua e– spuls ione c1alla Germania. Auguri.am o che nel prossimo Cong resso di Ancona sien o di,scusse e approvate le proposte dei grupp i femminili socialisti. Anche nel no– stro gruppo il dott . Arturo Var velli tenne un ciclo di co-nfe1~nze per inse gnare il modo di allevare figJi sani e robusti. Pur troppo I.e ope– rai non accorsero nwnero se come dovevano. Al br avo dottore il nostr o ringraziamento sincer o. La scu ola del1e madri, sotto la dir ezione del– l '-0n. compa gno. Ca.salini dott. Giulio, terminò ieri sera merColedl" 8 aprile:. . Il dottor Bono Vladimir o ins egnò alle don– ne il modo anc he d'allev are i bambini. A que ste lezioni per cui i nostri compa gni medici han no pre stato l'oper a loro disinter es– sab9.ffiente , avrebbero dovuto accor rere molto più num erose le opera ie tutte . Da que ste colonne della nostra Difesa, va da un sincero rin graziam ento ai val orosi inse– gnanti che anc he nel prossim o ann o siam o certi continuer ann o la loro oper a così util e e così prat ica e sp·eriamo che le donne ne com– prendan o ]''utilit à e l'imp ort an za. Le assemblee ~tt imanaU del gruppo La Ri– scossa, si seguono con crescente num.ero di compagn e che inte rvengono. La prim avera c'inv ita a lle gite campestr i, noi abbiamo accolto favor,evolment e la propo– sta del Comit ato centr ale per un a g.ita nel me– se di aprile , e pur e negli altri mesi andr emo nei paesi vicini dove continuer emo a far sem– pre prop aga nda. Il nostr o gruppo in iziò pur e un a sottoscri- zion e che fruttò L. 65 a favore della vedova del compag no Pio Ravetti, il qu ale lasciò l~ vedova con due bimbi piccolissim i pri vi di mezzi. LA (Ol\U\ II SSIONE. Da SAVO NA, In occasione del Congresso Socia lista Re– gionale tenutosi qui il 5 april e, le comp agn e nost l"e vi presero att ivissima par te e non tra– scur arono di ricord are ai compag ni la ne ces– sit à cLelJa propaganda fra le donne. A tale scopo le compagn e Rina Scotti e Maria La– vagna presentaro no il seg uente ordine del giorno che fu vot.a,to all' una nimi tà : <( Il Congresso regio nale ligu re, consideran – do che l'emancipazione dei la vorato 1i non po– trà diveni re che dall a compl eta emancip azio– ne dello spiri to e del raggi ungimento di un a schietta fede socia lista da pa rte de1La massa P.ro! eta ria ; ~onsiderand o pur e che il proleta– r~ato masc hil e lottan do per la sua emancipa– ZJOne non può fare astr.azione del pr olet aria – to femm injle, sinora lascia to in balia del pre– te, ~el pad rone e di tutti i faut o1i dell"oscu– rantismo e che solta nto con la collaborazione s~lidale e. coscient e della donna si potr à rag– gmnge re 11 fine propostoci ; delibera di int en– sificare la propagan da socialista in mezzo al – le lavorat rici per renderle coscien ti, solid ali e alleate nella lotta contro il capitalismo e all'uopo r.accoman da .vivamente la diffu si~ne della Di fese~~ell e :ç,avor alr -ici, il va loroso gior– nale femm101le di pr opagan da socia lista n . La compag na Rina Scott i ill ustr ò efficac e. mente questo ordine del giorno e fu vivame n– te .applaud ita, e fu pur e app laud ita la com– pagna Lavagna che propose un plauso alla sezione ?i. ~estr i P onente per )a pr opagand a efficace 1mzrnta fra le operaie. Da REGGIO EMILIA, La comp agna Zane tta ha f.elicemente intra– pres o un gir o di propaganda per le d-0nne la– vor atr ici. Essa ha parlato a S. Maurizio a Caste lbosoosopra, a Rubi era, a Massentatfco ~ C_avri ago , 8:' P.leve Modolen a. Ovunque mol: tissuno pubbh co, comp osto in gran parte da donne. Speriam o che l'opera della brava con– feren ziera darà buoni fru tti. Da SCHIO. Domeni ca 1° marzo p. p. ebb.e luogo l'assem– blea generale della nostra lega. Una comoat- ta votazione elegge i nuovi dirigenti. - Domenica 8 p. p., si riuni va per la prim:1. volta il nu ovo Comitato , che coerent e al :--nan– ~at ? affidatogli dall 'assemb lea, si propone di md.ire frequ enti riuni oni nelle località lim itro– fe, e di invia :re a proprie spese, in più del– l'ai_uto dell a Federazi one Nazion ale, degli ,)ra– tor1 a tenere frequenti cicli di conferenza, e di dif!ondere specie fra le operaie il giornale La Difesa delie Lavoratrici, e dà -incarico al segre ta rio di inserire frequenti oorri sponàenze sul nostro provin ci;aLe Visent in . Dopo alcun e deliber azioni di indole interna la sedut a si scioglie. A. C. Ringra ziamo i bra vi compagni di Schio e cont emporan eamente la sezione di Sestri Po– nente che pure s'impegna di diffondere a no– stro giornale fra le donne . Vorremmo che ogni compagn o sentisse che, diffond endo la Difesa delle Lav-0ratri ci 1 compi e un dovere socialista ~ Da CATANIA . Nel sa lone dell"Università Popolare, com– p_Ie~ mente sti~ at.o, Angelic a. Balabanoff , par– lo a1 1avorato n .destand o gran de entusiasmo. Dopo Mess ina e .Catania la Balabanoff si re– cher à a Scordia , N!ar-0, Corle one, Trapani Monte ~ ngiuHano, Castellamar e, Alcamo, ca: st~lvetr an o, Partanna, Sant aninfa , Calata.fi– m1, Mla.rsal a, Ma1iara e P aceco. Da MESSINA. La comp ag-na Angelica BaJab anoff ha inizi a– to un giro di pr opagand 1a in Sicilia con du e conferenze tenut e qui a Messina . Alle ore 16 parl ò sul tema 1( La donna e il soci alismo ,i di– nanz i a molto pubblic o, nel quale notammo pare cchie signor e e signorine , destan do molto entu siasmo. ~l~ sera, a lla . Cas a del Popolo, parl ò del socia h-smo e lott a di clas se din anzi a un pubbli co numeros o, composto in' maggio– ranz a di lavoratrici. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Milano, 2-4-1914. Car issima Lucia, L eggo la Difesa e so quanto fa in pro delle donne e dell e lavoratrici in par tico lar e. Ecco per ché ar disco scrivere, per denunciare una piccola vità maschile e sentire anche da te un consiglio. La mia sorella, che e socialista, ha avuto la di sgrazia di sposare un uomo che ca– muffan doti eali pure da socialis ta, solenne– mente accett ava i palli che nt,i in fami(Jlia a lui si imponevano,. di escludere cioe matrimo– nio reliaio so e batte simo pei fl,yli. Anche il papà no stro votle, prima di dar e il suo con– senso, essere sicuro che egli s.i uniformass e al pensie r o di mia so-rella, ed ora invece che sia– mo alla vigilia della nasci ta d'un bambino di– chiara che lo vuol battez:.are. Di tulle le altre disi ll usioni che mia sor ella ha girl subito, ques ta è la ma ygiore, poichè se ella non e ~loffa d·aposlolo, è però f erma nelle sue con– vinzioni. .-1 partP la riltà della parola mancala, cosi gesuiticamente, può mia sorella proif1ire tale cerimonia della quale ella ne faceva la condi– :=ione prima, per accettare tale matrimonio ? Io confido in una ri spo.i:la PVasira P rin- gra;io. V. V. Carissiuia c1Jmpayna, Tu mi sottoponi un caso veramente eccezio– na le, poichè raramente si trovano donne così fiere nelle loro convinzioni come tua sorelia., la quale davvero meritava un compagno mi– glio re per la sua vita. A.Ila domanda categorica t he tu mi fai, pos– so rispondert i che il padre ha tutta l'autorit à c;uJla sua creatura, in forza dell a patria pol i'- 1 slà affe1ma ta dal codice stesso. Nè tu a sorel– la potre bbe far valere i pa tti stipulati dappri – ma, pel'chè il codice non subordina il matri– monio lega le a patti alcw1'i che sian o al di fuori di esso. Ad ogni modo, ove fosse an che possibile, ti pare che sa rebbe una situazio ne logica qu el1a di chiedere l'intervento lega le con colui col quale si convive? In tal caso si ricorre alla separ ozione legate, Ja. quale è concess a sia per ma ltr att amenti co– me per incompatibi lità di ca ra.U.eré. Ma scnrn. correr trnppo esaminia mo invece la situn.zione, pojchè il socialismo se ha per principio la tu– tela ùeJla dignità della donna, non ha per dog– mn. la ribellione ad ogni mar ito. Bisogn '":l. vedere se quest'uom o a cui sta tanto a. ruore Ja fonte battesima le, In fa per spirit o religio~o o puramente pel'· man ia di cont ra ddi– zione, come io credo cli ind ovina re. Ne l orim o caso, che vuoi? Tu a sorella do– ,reb !Je cedere. Pu ò dars i che egli ave~e pr o– messo in buona fede di aver s11perato i vecchi .rregiudizL ma che poi, poveretto lui , abhin suhìt.o incnnsapevolment.e dei ritorn i mistici. E il fenomeno è avven uto :mche in persone di ben maggior conto: in !ì<:-ienziati, sociologhi , fi1osofi e grand'uomini d'ogni genere. Tua so– rella dovrebbe dunqu e, se cosi, trat tarlo come un malato; non violentar" al sua cosci1mza e atten dere il risanament<J. L'ac qua lustrale sul capo del piccino non farà gra n danno, giac– chè se egli av rà dell'intell igenza di sua mnd1·e saprà ben scegliere la suo vin. Ma se si trattasse invece corne dissi, di spi– rito di cOTitraddizione, di questo genio mali– gno che siede assai spesso al desco coniugal e, e che è l'indizio di ca ra tteri male asso rti ti, o J'effetto di una educazione difettosa , allora il caso è ben più grave . T11 pa rli di altre disillusioni subite da tu a sorella. Forse l'amore è estr aneo alla loro uni one, forse fu una illusione. E all or a? Oh, allora, bisogna rompere un a simil e uni-0- ne! Regolar e i ra pporti verso il bimbo che do– vrà nasce re e poi, ognun o per la pr opri.a via, in attesa che la legge sul divor zio dia loro magg iori Jibertà, ove essi, senza la legge, non sap piano prendersele. Ma baùa, tante volte non è che propr io man. chi l'amo re. L'amo r e c'è, ma c'è anc he un equ ivoco, un malinteso, c'è la mancanza di corr ispondenza nei modi di esprimere questo amo re. Hicorderò semp re un a pro duzi one dell'ins u– perabile Ferravi lla: il mar ito batte la moglie e questa gri da ai uto. Accorre gente e poi.. .. vengono anche le gua rdi e di pubblica sic ur ez– za. Viene ava nti la donna a prot esta re contro questo intervento. Infine l'uomo è suo ma r ito e ha ben diritto di darg liele... L'n more c'e1·a come vedi. Si tratiava di un a questione di metodo nel mani festa rlo. ora io com prendo quanta dignità e superi o– r ità vi sia in tua sore lla perchè J'esem pio possa rispondere al caso suo. Ma. io penso che essn non \'errà meno a questa sua dig-nità se prim a di ri correre ai mezzi estren1 i, vorrà cer– care le vie di persu.1sione, stu diare 1 mezzi per pen et rare neJl'animo del mari to ed ele– va l'IO fino n. lcL f; infine questa l'opera che facciamo spesso noi maesl re nella scuola con certi scolari. :Molte volt.e le mog li, come del resto i m'trit i, si tro vano a dover ri fare anch 'ess i un 'opera di educazione sul compag no o sulla compa – gna che ha nno scelto senza conoscersi a fondo. E ho visto donn e compiere sapientemente q11est'oper 1 1, 1neglio anco1·a che gli uomini. E qu ello che auguro di cuore a tua sorella. LVCIA. Chi cago, W . 24 Mar:o . Car a u D-ifesa », Giorni fa la mi a bam.bina di sett e anni, che– t11tto vuo l saper e, 1ni ch-iese im pr ovv ismnente: - Mamma, dim mi che cosa vuo l d'ire inf er – no! Le mie compag ne di !1cu ola mi chi edono spesso se vado in chiesa tutt e le domeniche come fanno esse, ed io ris pondo che non ci vado, verchè la mia mam .m.a non m-i condu ce. Ect esse 1ni dicono : - Ma tu andrai all 'i nf er- 110 qvando sar ai niort a!... Dimmi ora tu mam – ma cos'è quest'in fern o ! - Cara J)iccina, r isposi, 11oi v over i non ab– biamo biso(lno cli mori r e per trovare l'i nf er– no! L'abbiamo su questa terra e lo provan o O(Jni giorno quei ?,en-itor i a cui m.anca il ne– cessario 1Jei loro fìgli u oli . Vedi tu e i tuoi fra – t~ll ini di qual'i cenci siete vestit i? Oh, che cr uc– cio non ave1· denaro ver rico m11r arv i le scar– pell e che sono ormai ro tt e ! -. E 11erc hè, 1na:n,ma , tu ha.i cosi pochi de– nan, men tre lavon. sempr e ? - Pcrchi:, cara 11-iccina, il mon do è ingiu– sto! ... - I~ che cosa si deve far e per essere tu tti uguali? -:-:-- Dobbi:mio_ unirci, combattere sempr e e.. gudar e, vrna ·1l socia lismo f !o ho 1is71osto all a mia bi1nba come il cuore ~~ li .et.lava. Dinuni tu ora che cosa avr esti' Salu ti f ra terni . T. E. RIGAMONT! GIUSEPPE , gerente. Tip. Editri ce della Società « AVANTI t ,, Milano - Via S. bamiano 16

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