La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 7 - 5 aprile 191

denza vile verso il più forte. Non si diran – no più. sai? un giorno , quando tutti avran– no imparato a giud icarè ogni atto della vita nella sua vera lu ce, non secondo la con– suetudine e il pregiudizio. Qua ndo fa comod o la donna div enta una irr esponsabile, non le nega no forse il diri t– tJ al voto? Se accampa un di ritt o la rele– gano in casa, in teoria s'intende, a filar e com e ai tempi di Berta , ne fann o l' ange lo dell a famiglia. Viceversa la mandan o a la– vorar e nei campi, negli stab ilim enti , negli uffici, come l'uomo. Consid era ta come un a povera creat ura debole, sogget ta all'uomo, deve port are da sola , tutto il peso della ma– ternità non lega le, come se fosse la sola respon sabil e, la sola che doveva rifletter e, la sola che doveva avere la forza per soffocare l'istinto. Filom ena. - Quant e cose tu dici! E for– s~ sai te lo dico da povera vecchia come sono , non •hai tutti i torli. Ma ci hann o sempr e parlat-0 in un modo diverso a noi! RINA. Vita proletaria. IL CONTADINO. Il contadino vive una vita di stenti e di mis eri a. Lavora giornat e inter e, o sotto la sferza del sole. o nei giorni rigidi , umidi, pio – vigginosi per la mis era paga di lir e 2 o a 2,50 giornal iere. Come può mant enere la fam iglia quando, per esempio , ha quattro o cinque figliuoli? A dodici anni, nell"elà della spe nsiera– tezza , del gioco ancora, nell' età dello svi– luppo sottopo ne al larnro rud e il ragazzo , lo in fiacchisce, pel b isogno di aggiunge re al suo scarso guadag no , l'altro sca rsissimo del figliolo. Lo manda a lavorar e nei paesi di mala– ria. inc rudelen do, così, per mis eria , anch e sul figlio. che pur e am a teneramente. Il la,-oro del conta dino poi non è conti – nu ativo. nei gio rni di m altempo non può lavora re, d 1 inverno, la dis occupazione as– sum e le form e più doloros e. Se il lavoro del contadino è cosi malsa– no, mal retribuito , fati coso, la condizione dell e contadi ne è fra le più tristi che esi– stano. Guadagnano molto meno , fatica nd o com e gli uomini , abbandonan do la casa , i figliuoli , pregiudicando, spesso, per la fa– tica eccessirn , la salut e dei bimb i non an– cora nati . Qualoh e cosa !"organizzazione è rius cita ad ott enere, una diminuz ione delle ore di lavor o, pagh e bass e. ma meno irri sorie di prima. Ma quanto c'è ancora da fare! Quan – ti contadini non ascoltano alt ra parola che quella del pret e ed hann o ancora , davanti al padr one, l'umiltà dello schiavo/ Bisogne rebbe proprio che la gropagan da fatta ai cont adini cercasse di dar loro un senso più elevato della lorn dign ità e dell e loro pers onalità, che insegnasse loro ad in– chjnarsi. meno supinam ent e, davant i all 'uo– mo ricco o che giu dica ricco. Vi sono , è vero, molte eccezioni, ma quan– do il contadino o la conta dina parlano del padrone hanno sempre il tono di rem issione come se pa rlassero di un semidio. Vorr ei che il vostro giornale si occu pas se anch e della vita mis erabile delle conta din e, a loro si rivolgesse con l'ai uto solidal e, 11 consiglio , la pa rola del convincimento. PER OTTI ER~lENW lLDA. ~-oi non chi ediamo di me(Jlio, cara compa – gna , che di essere illum ina te sull e condizioni delld vita proletaria, appunt o p er dar e nel li- LA lJiF J,;,SA DJ,;LL .0: LA VOHATRILI mite dell e modeste forze di un quindicinal e, aiu to e consig lio. Per qu esto abbiamo aperto <ru esta rubrica che è fatta da (Jente che lav ora. Le compagne nw.ndino nol'i:ie sul lavoro delle OJ)eraie, dPll e contad-i11e, delle i1npie aat c, delle sfruflat e in genere. Vi sono mis eri.e 1wn. ancora denunciat e, e mis erie che la m.aggioran ;;a yu.arda ormai con l'occ hio ciell 'i11differenza. 'Canto la vita ci ha abituale allo SJ)ellacolo delle sofferenz e. M(I parlandon e, discu tendon e, noi n e sentiremo sempr e in cuor e pi'ù vivo il dolo ·re e i.a ·verg o– gna . Parlateci dell e vostre condizioni di vita e di lavo ro, care com.pa (Jne lavoratrici ; parla – tecene come sapete e come potete, le cose ver e, delle con la maggior e semvlic it.à, si sent ono di pi ù (n. d. T.). VARIETA' NOSTRI BAMBINI. Napoli, 15-3-911,. Carissirna conipagna , Rispondo , per qua nto è possibi le breve– mente , al quesito prop osto da te nell 'ulti– mo num ero della Difesa. Non mi nascondo che il caso è molto imbarazzante e ten to di risolverlo come meglio è possib ile. 1• f; in utile ripetere che, nel rispon dere alle domand e dei bambini , bisogna aver di mi– ra du e propos iti; qu ello , cioè, di appagar e la loro curiosità aggr essiva e la loro co· CORRISPONDENZE Da MONZA. Il grupDo fenunini le socialista nell 'asse m– blea del 15 marzo hn votato il segue nt e ordine del gior no: u Il gi-uppo femmini le socialist a, av uta noti. zia dell'esp ulsione dnlla Germania della cari s– sima compag n,:i.Angel ica Halaba.no ff, pr otesta contr o l'odiosa e reazion aria misur a della po– liÌia tedesca e mancia all'in fat icabile ·compa– gna un volo cli pla uso per l'ope 1n, ind efessa in pro delle alte idealità del Socia lismo int ernii..– ziona le )1. P assò poi alla accettaz ione di nuove socie ed alla app rova zione della relazione politi oo. pre– sen tata dalla compagna Pi azza e di quella fl. nanzia ria delLa compagna Caccianiga. Vennero ri elette le compag ne ohe coprono attua lmente cariche sociali. Venn e pur e deli– berato di aderire al conveg no femminil e so– cia lista di Milan o. Da VIGEVANO. Sono lieta di potervi dire che anc he qui si va notando un cert o risvegl io. L a lega tessile che contava una diecina di iscritte è salita in questi giorni a un a tre ntin a. Anche le operaie dei calzatu rifici semb ra vogliano IQuoversi. Si vorrebbe iniziare un movimento ner la ri<lu– zione di una rnezz'ora di la voro, e taluno sa– rebbe pr openso ad agita re lit questione del sa– bato inglese . Sabato 28 marzo fu qui la compagn a Breb– bia per una conferenza al le donne sulla ne– cessità della organizzazione. Accorse un a fol– la imp onent e. Xk!turalm ente la nostra compa. gna parlò un po' a tutti richi aman doci a un po' di esame di coscienza. E ciò fu util e per– chè anc he i buoni compagn i dim ent ican o trop– po spesso il loro dovere di socialisti Verso In donna. :.\foltissimo entusiasmo e buone spera nze, Da S. COLOMBANO AL LAMBRO . La sera del 26 marz o fu fra no i la compa– gna Zanetta venu ta a porta re la parola di SO· lid arietà a queste due cento tessitrici in isdo– pero da un mese contr o l'a rbitrari o licenzia– ment o di una compagna. Ell a ha parlato con voce piana e convi ncen– to? a ques te sfruttate tess itrici , le quali hanno dato una meravigli osa prov-::-'t di solida rietà e di sensibilità di classe contro la pr epote nza pa drona le. scie nza jnci7Jinitc, è que llo di fai· loro co– nosc ere la veri t.à. Nel caso pre sent e, per cui sei stata tu in– terp ellata. io rispondere i presso a poco co– sì : ,e Devi sapere , bambino mi o, che quan– do un uomo ed una donna si Yogliono mol– to bene debbono vivere insieme. Allora la– sciano le propri e famigl ie e, insieme, for– ma no una nuo va fam iglia. Queslo sign ifica sposarsi. Continuan do ad amarsi, la mo – glie, per il bene che le vuo le il marito , fa i bamb ini. In modo che senza l'am ore fra gl i uomini e le donn e non na scerebbero burnbini "· Non sa rebb e questa una risposta oppor– lu na per appaga re la curio sità infantil e e. nello stessa tempo. un ottimo anti doto con– i.i-o l'inv also pregiudizio religioso che fa del la mat ernit à un atto da condannare? Non sarebbe un otti mo principio di edu– caZìone qu ello d'infondere nell'animo del bambino questo sentim ento gent ile di rela– zione fra l'amor e e la pro creazion e, quest o sen tim ento profon do che un uomo ed una don na che si amano, solo perc hè si amano. devono unir si e for mar e famiglia? Per donami le possibili manchevolezz e nel modo d'espri mermi . Tua comva gna ELvrnA V1LLAR I. E PROPAGANDA Da SCHIO. Domenic a 1° mal'Zo ebbe luogo l'ass emb lea cleHa nostr a Leg a Tessile. Assai num eroso l'in– tervento degli orga nizzati e così pure dell e compagne nostre. Con piace re apprendemmo dalla relazio 110 del segreta rio, i l continuo progredire, speci e dell'elernent o femminile nell'organizzazione. Egli disse che le donn e pot rebbero es::::ere an. che più numel' ose, se, o per pau ra, o per sog– gezione dei ge1iitori, o per altre questi oni per– sonali, molt.e già iscr itte non avesserù diser– .b,t o le file. Ci domandiam o: come mai dell e giova ni compagne che hann o entusiasticamente dat o l~ loro adesione all'organizzazione, con tutta faci lità se ne sono and ate ? Sappiamo che un a delle maggiori cause di que sto inconveniente è reccessiva importanza che si dà a cert e piccole questi oni per sonali tra i compagni stessi. Bisogna che le lavorat rici si persuad ano che !"import anza della organizz azione va ben e più in là di certe piccole beghe. Se noi osserv iamo gli industria li, vedia mo come essi si sono co– stituiti un tru st, in federazioni in du striali na – zionali e intel'nazion ali, ed in senc:5a!le loro associaz ioni discutono e difend ono i loro in– Leressì generali senza molte sottigliezze e pun– tigli. Questo dici amo alle nostre brave e care com. pagne, poich è se, e ciò è inevitabile , talora si traviano in cont ras to di idee col compag no o colla comp agna , la questione può beni ssim o essere ri solta, l'ichiam.ando, ove occorre, l'in – tervento dei nostri dirig enti. ma nessu na ra – gione è giustifi cab ile per abbandon are Ja lot– ta sul campo del comune inte resse. Speriam o che le giovani compagne di fronte al padrnne vorranno da l' prova di superi orit à col sorvolare su Ccl'te cosette di nessunis simo valore per pr oseg uil'e intrepide nella lotta co– mun e per il nost ro migliora ment •J. Anche il grupp o femminile soci11ìst;i aderen– te al locale Circolo Giovan ile va pro«ressiva- mente evolvendosi. 0 . Ci vennero distl°ibuite le tessere federali, simbolo della collett iva solida r ietà . E OJ:a all'open~ perchè al pross imo cong res– so regwnal e vogl iam o che Sch io sia r8..ppresen. \ala anche da un forte gl'upp o di donne so– cialiste. Avan ti !.. Lea. n1ll·ice di Ve01ezia. 1 nostri sfoizi L1.ff.dJ llO ;1 fai· comp 1·endere Jn. necess ità dell 'org-a.nizza– zione, ma cozziamo sempre contro ostaco li che solo il tempo ed una buona propagianda po– ti ebbero elimin are. Le coscienze sono troppo imbevute di pregiudizi ~cio_cchi, domina l::– pa ura dell'inf ern o, colla conseg uent e convin – zione che il socia lismo sia la via più dirett a che ad esso condu ce. l\"oi non manchiamo di fare delh p1•opa– gan da, ma la pa ro la per suade momen~anea– mente, e non viene poi racco lta come s1 con– verrebbe da questa classe di lavo 1,1t rici. più pr onte a. riunir si per una festa di ballo, che non per la. rivendicazion e dei propri dirittti. Appunto pe1· ciò abbiamo tenta t-J anche qu e– sta via al lo scopo di forma1·e un picc olo fond o di 01sso indispensabile. La Comm issione Ese– cutiva del Gruppo, ha 01·ganiz zata una festa da ba llo, che ha avuto luogo la sera di sa– abto 21 febbraio scorso nei local i della Oame ra del Lavoro, la qua le festa riuscì ott imamente , dnndo un incasso di circa 150 lir e nette. Le donne concorse ro numerosis sime. La magg ior parte di esse va rcaro no la porti1 della Camera del Lavo l'o qu ella sera per la pr ima volta, form andos i un concetto ben diverso di quello in cui avevano tenuto fino allora ques to luo– go. Si entusiasmaro no pel moment o, ma poi rit orn.1ndo a casa loro, lasc ian do sbolli re tut – ti i buoni propositi . P erò la nostra opera non si ferma per que– sto, ed anzi la Commi ssione Esecutiva h a de– liberato di tenere a l più presto alcu ni còmizi per ritent are di scuotere g-li a nim i asso piti. Spei-iamo che anche per le donne pr oletarie di Venezia suoni l'01~a di un fecond o risvegli o. ERINNA :\1 1'. ZZI. Oa RAVENNA. Dorenica pi·oss ima, 5 aprile p. v., la Sezion~ Socia lista Femminile u Aurora II inaugurerà con pubbli ca solenne cerimoni a il proprio fiammante vessi llo. Oratr ice la compagna An• gelica Balabanoff . I\"ell'occas ione si terr à un conveg no delle Sezioni femimnilì socia liste di questa federa – zione bi-collegiale. Sono quindi iinvitate 1a Sezione Garibald i di Ravenna, le Sezioni di Alfon sine, M ez.::ano, L ongaslri110, Villa S. Stefano, Cer via e Casti– glion e di Cervia a non mancare di fa rsi rap• pr esen tar e dal maggior numero possi bile di compagne . Il Convegno sa rà pre siedut o da Giovianni Bat!ci. All a. sera avrà luog o una festa danz a.nte. Da MELFI. Anche le donne contadine di Melfi hann o finalmente senti ta la necessità di orga nizzarsi. La loro lega è un fatt o sic ur o e compiuto. Al– la nuo va lega hanno ader ito più di 200 donne. Questa lega riempie una lacu na nel movi– mento econ()mico del nostro pro letariato. Le donne, per la meschinità delle loro ret ribuzi o• ni, costituivano un elem ento di forte concor – renz a al lav oro dei ma schi. ·Questa nu ova lega ha tenuta la sua prima ass embl ea venerd i sera con interve nto di compag ni volonterosi. Sono state deliberate le seg uenti nuove condizioni di lavoro: Orario: Come per i masc hi otto or e di laYoro effet– tiv o. Paga (Jiornali era: Amman nat ura e passatura di gran o : Lire 0,75 oltre 50 centesim i di spesa. I.;egat ur a di viti : L. 1 -oltre la spes a. Zappa tura di legumi: L. 1.25 più la soesa. Tra sport o di acqua per le pompe: L. I e la spesa. . Raccolta di ulive sull'albero : L. 1,25 e la spesa . Sfrascatu ra di grano ni, racco lta di casta– gne, vendemmia e rac colta di ulive per terra: L. O,75 oltre 50 cent. di spesa. COM(JNICATO ,\.Jenn e compagne ci domandano a chi dernno indirizzare gli articoli e le corri– sponclenze; da oggi indirizzino tntto alla lt ednzion e della "Difesa dell e LaYoratrici,, Via S. 1Jamia110, 16. Pr ese poi la pa rola il compa gno Mendini Da VENEZIA. che incoragg iò queste operaie che lottano sen- " La Difesa delle Lavoratrici " Zd. aiuti di solia per una ca usa alta di dife sa L'esig uo numero delle donne iscritte al o · l fraterna. gruppo femminile socialista di qui non dà fi- ~1 avo ratore ed ogni lavo ratrice si Il m0rale della ma ssa scio perante è nltiss i- nora troppo affidament o, per sollevare un mo- abboni al nost ro qu ind icinale per l'anno 1110 e la lega sorta in quest'occasio ne va rapi- viment.o operaio, qu,ale si convenebbe all'am- 1914, ne faccia propaganda attiva, lo porti darnente inscr ivendo le nostre tess itr'ici. biente sfrutt ato're in cui vive la donna lavo- nelle leghe, tra le ma sse , nei co mizi! ===========!.,,.,,,,====== = == ·-=-=-~ I====================== VOCI DALLE OFFICINE Cara Lucia, Magenta, 28-3-J!JH Al cune mie compagne di lavoro che hannfJ tirll.polia per le no1tre idee, vorrebberr> ,mtra– ·re nel p(lrtito, ma chiedono se, euendo esse credenti, posaono contemporaneamente fr e– qu entare la chiesa. fo fles,a vedo il conlrosenio, -rna non so da– T': quella rispo, ta dilu cidati va che esse VOTreb– bero . RispfJn di tu ed ab bimi tua M . R. M ia cara , Tu dunque vedi il contr osenso: le compagne di cui parli non possono e, non debb r·no per ora entrare nel partito, perche Vi sono im– matur e. C'è tra i due fatti un'anti tesi, dirò co– si, d'indole politica ed un 'antitesi d'indole fi– losofie ~. E mi spiego: il seguire ahituaJme,1t e le fun– zioni reHgiose implica il ricon osciment o de!Ja aut orit à ecclesiastica, come ben dis se la com– pagna di Genova che volle ianto esser severa con me nel precedente numero ; significa cioè l'appoggio ad una istituzi one che è contrari11 nella sua struttura e nei suoi fini ai pr incipi del socialismo. Infatti nella gerarchia ecclesiastica, che va dal piccolo prete di montagna che stenta a vivere, all'arcivescovo di Corfù, ad esempio, che ha j.recento mila lire all 'anno, ed al capo stess o del catblicismo che gode in Roma di tante ri cchezze quante tu sai, è sanzionato il pr incipi o. de1L1 disugua glianz a sociale. L'at– teggiamen to politico della chiesa tu lo conosci. Ci può essere qualche prete i.D buona fede che pr otegge ed ama \'eram ente i lavorator1, ma co&tui si trova sem pre a cozzare c1.;1 volere del– le sue autor ità e il gior no dell e elezioni pr a– ticamente \·ediamo d1. che pa rte si mette la chiesa. E \·ero che anche nei clerical i ci sono ta l– volta atteggiarnenti contrari al gove rn oj ma. questi. tendono, niente pù' po' di men o, che a restituirci il papa-re ! G.he ne dici ? Vedi dunque oome il partito sùcialista deb– l_n. neces~ari amente esse re cvntro il partit(l clericale. ~Ja, tu mi dirai che le tue compagne vnnno in chi esa soltanto per omaggio a Dio e non ai preti, v:wno per la beJlezza dell 'idea le cri– stiano e nr,n della baracca . cleritale. E so be– nissin10 che questo è il ragio namento ùi m i– gli,1-ia delle nost re don1,e, le quoli ci ama no pure e in parte ci ;ippr ovano. Orbene, bisogn erebbe anzitutto che queste donne potessero avere qualche cognizio11e sto– rica, per formarsi un 'i<lea (1131 come son,, Ha– te e si perpetuano e si trasformano le forme del cult r., religios r,, perch(! esse cornprendereh- 1 bero subito come qu este nr)n . a!Jhia1111 rndl:t. a che vedere col co11cetto divino nt: cm que llo cristiano. Qui non polrei dilungarmi: ma pr o– metto che il giorna le nostro ritornerà &ulla questione. Si fratt a di restituir-e la sua vet·a fhonomia t!_,llafigura di Cristo, ponnnd r1fo. ,;; 11 basi storiche e si tratta di entrare in unn quP– stione altamente filosofica qual 'è quella della divinità per esaminarla in co11fronto a.Il,· ve– rità scientifiche. E sarà cosa interessante per tutti. Ma rim andando tale argo mento, ti dirO nn• cara che il socialismo è nato su delle hasi scientifiche e sto riche, il socia lismo é figli,, E DAI CAMPI dello stu dio dei falli av\'enu li ed è previsi one del futur o in ord ine a questi fatti stess i. La rr1or::tle sori:i lista. è quella dell'u onn che ha tru\'atu la vin. del dovel'e e il motivo ù.lca lc del– I t vita, nella s11t1stessa coscie nza, in arm o– nin a.ll :i co$cic111,a collettiva. Fint nnto elle 11011 si è giunti a quest':.iltezza {• inutile iscri versi al pa rtit o. . l~astcrà dunqu e, ca l'a, che lu disciplini l'at– t1_v1tàd~lle tue c<Jinpagne di lavo ro ne lla Jegia, di 111esl1ere, là dove 110n è i11 gioco tutta qu an– ta. la vita del la coscirnza , ma dove si può lol– tnre sul terre no dell'interesse comune, senza giungere alle diffel'enziazioni leol'ic he o fi– losofiche. Tan to è vero che Je orga n izzazioni di rne– sliere per il loro statut o, nccolgon,, tutti quan– ti i lavo rato ri di qualunqu e fede religinsu e di qunlunque p;u-til i politico. Sono poi gli stessi fatti e l'esercizio della lott <1economica. che possono per sè stessi com. pif •1·e l'op era r,iu etTicnce di persua.Sione, con– \"i11cend<Jpraticament..e i lavora.tor i, che la so– JH. forza capttce di redim ere defin itivamente il pmletal'iato, r:.ta. nel sociolism .o; ciò che però non ci dispensa dal nostro lavoro cli propa– ganda., il quale co11verge co·n lo stesso fatt o econm ,iico, ii fonnare le coscien ze c nd avv i– cina.te sernr,re più il giorno del risc-ntto. l.. ucia. S. Giot •anni TPduccio. Cara Difna, 5if)nf) un lu o assiduo della rubrica - Voci delle o[(,.cine e dai cam1,i. - Ero titubr1nte ndlo scriVPr ti, ma mi dr,cisi ricordandl) {Jli in. citarnenti di Jl aada perch è i pr oletar i le cl1.ie .. dessero consigli. Ho lett o sulla Difesa. div erse inchi este f att e negli stabil imenti dove lavorano le clomi e ed i fan ciu lli , sull'orario di lavoro e sul salario che 11,,,,, •rin ho trovato rnai 7Jerò la notizia di un 'i nchiesta di tal e genere che ri ~ auardasse at:i . st~bil inienli clell a Campan ia, ~ft~1 :~11.[~t~~~~~/I :a .sono assai p('(J(Jiori cl.egli ~·i sar~i. O rato, . cara Lu cia, se tu sapessi ~Jìle(Ja~nu il p_er~h e. E proprio ver o che anche il. partito socw.lt sta si dim entica del mc:zo, awrno? Sf'll a f ede comune ti salut o. Caro co1111Jagn o, ELEG ,\NTE VINCENZO. I socialis ti non fanno mai question e di p-a.e .... se. Perso nal mente posso dirli che ho pr egato alc un e compagne de l mezz ogiorn o di dar mi. no– tizie su lle condizioni di lavoro delle doan e dei vostri paes i, sui loro sa lari, sulle ore di Ia– vor~,. e ,.1011 ho mai avuto ris posta. E qu este not1z1e ~1.sareb bero care ed utili. Tu c:~e co– nosce1,a1 mdubbiamente qualcuna delle nostre ca re_comp ag ne dei tuoi pa esi, racco manda. 1 0 • ro d1 eolla?o rare su l nost ro giorna le, inv itan– d_ole a sc!·1~erc per la rubrica u Vita pr oleta. na 11. Scn v.1 tu ~tesso senza esitazione , e s'l– rem o ben liete di risponde rti. fu~~~n~~~~~simo numero ti risponder ò più. dif. Lucia . RIGAMONTJ GIUSEPPE, gerente. Tip. Editrice della Società u AVANTI I ,,

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