La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

Ea■endo fondamentalmente divulgativo l'intento di questa rivista, ò logico che tutti i noalri lettori abbiano la poaaibilitb di chiedere e ottenere chiarimenti sugli argomenti che qui 1i trattano poichè può avvenire che talune affermazioni, magari semplici o quasi ovvie per lo scrivente, riescano inclige1te al lettore, generando quella conJuaione che vogliamo in ogni modo evitare. Iniziamo senz'altro la lista dei chiarimenti; e invitiamo i lettori a fornirci lo spunto per altre precisazioni, con la certezza che eaao riusciranno utili alla volgarizzazione dei principi razzisti. Da ,arie parti ci si è fallo notare che 1lue ,!,:/. h· fotografie da noi pubblicate a pag. 21-25 del ,, cu11donumero, erano capovolte, come appari- ',, dalle diciture ad esse affiancate. E' bene che \Ì sappia: al riguardo, che non si tratta di unci .msta tfimpaginazione, poichè tali fotografie iono t·olu1amc111c capoi;olte anche nel te.sto di R. 1/auschild. dal quale le abbiamo traile; e dù per consentire allo .studioso di indiiiduar,. immedfotamentt i punti coincidenti in tali Jotogra/ie e nelle altre, che, sotto dfoerJa prospettirn, riproducono il medesimo soggetto. Ci .suno .stali cl,iesti chiarimenti in mentv al/11 fig. 11. l dell'artico/o < Un pericolo per lu razza: la dccadcn:a dei ceti superiori>, da no, p11bblicato nel secondo numero. Spieghiamo 1/unquc il significato di tale figura: ... 1000 famiglie, rhc hanno soltanto due fi. ~li cinscunR, formano nella prossimo generazione 621 famiglie: questo, pcrchl·, dei 2()(X) figli, una metà all'in• circa sono femmine, quindi rirnnnp,ono soltanto 1000 nuo, i rapi famiglia. Di quesli mii• Je fi~li, non tutti giungono all'età matura, molti muoiono per cnusc di molauie d'infanzia, molli non si sposano cd nitri, Ec anche &posati, rimangono senui alcuna ligliolanui. Quindi, dei mille padri prc, isti e nati, ~~ I Direttore responsabile : TELESIO INTERLANDI ..11Ji poc.sono es~erc conto ti; cioè ben 3i9, ~u mille figli maschi, c;ono andnti per~i. AppLt.1111!0 ~, ,1uc:~le621 !Jmis:lie nuovamente il 3i~( . .. j R\lBnno nello c.e~uente generazione soltanto 38o famiglie nuove (ammellendo sempre due figli prr ciascuna. famiglia). Per evitare que~to tcr• rihile srodicnzione. occorrerebbe una medio di 3.6 fi~li per .cia•cuna famiglia. À lcuni lcllori ci hanno cliicsto, a proposito della fotogrufia della < Vcnere ottentolla > da nui pubblic11ta a pog. 17 del primo numero, JC - come ri,ultuw dalla dicitura illustrante tale fotografi,, - si trai/a oeramente ed csdushamcntc del r,'sul.tatodi un incrocio Jra Boeri ,. Bo.scimani; oppure se un. simile mo.stra ,ii natura può deritare anche dull'1111io11dei due Bo• Jcimani. Per coni·a/,idarela nostra inlerprcla- :.ionc d~l fenomeno, riportiamo qui un pru.so dell'Enciclopedia Francese (voi. \ Il • L'cspèce l,umainc >, pag. 760-7), che non può davrero <'-~srr.c1ospe1taladi raZZÌJmo. e Ricordiamo qui un caso d"incrocio che fu celehre nel suo tempo e la~ciò, in mancanzn di progenitura, dei pittore~chi ricordi. Si ~a c-he uno <lei pezzi dello ~•lleria di an1ro11olo~i• del museo rhe h:111110 mnJ,!~ior !i>ucce1:c.o pre«o il 11uhhlico è la ripro• cluzione di uno donna bo~iman(', ç:enernlmente nota ~tto il nome di e Vrnere otten. tolta>. Qur~ln donna, condolla nello Ciuò del Cn1>0 d.1 c:1unlche C'D'-O, ,·i incontrò un in11le<c che le frr, <pc rare una ~rande fortuna !lC ..i fo:-,..,_~ offerta allo rurio..,ità de~li europt•i; elio , enne c~i a LondrJ, poi n Pari~i, dO\f fu, rumc.· rifcri1ore Cior. J:iO Cu,·icr, ahbondono10. dal ~uo impre ..o. rio a un domatore di animali. A Londra e a PoriS,?1,ella vie:~ csihendot;i come uno beh-a e anche pro~tituendosi. Noi riproduciamo qui il ri1ratto che accompagnn,·a In relazione, rimasto celebre, consacrota. o que1.10argomenlo da Cuvier; non è nece~rio pa• rn~onarlo o lungo con la riproduzione ebpos1a nella 11:alleria d'antropologia per convincersi che e... ,o i.· piuttosto miidiorato quanto al ,•i'-O; e i rnratteri ~omatici che esso mette in evidenza non sono di quel1i che si po~c.ono giudicare armonizzanti con Je forme europee. Quello che questa donna aveva di più rivo!• tante, scrive,·a Cuvier, era la fisionomia; il suo , i,o a•<omiglia"a in parie a quello di un negro 1~r la sporgenza delle mascelle, l'obliquiln dei denli incisivi, lo spessore delle labbra, la picrolezzn e In formo sfuggen~ del menlo, in parte ad un mongolo per l'enorme grosseu., dc• ~li zigomi, la forma pialla della base del n>so e della parte della fronte e degli archi sopracigliari che gli sono prossimi, il taglio slrello degli occhi. Quello che aggiunse Cuvier, dopo aver fatto fare il ritratto di questo donna, e quello che egli precisò ancora dopo aver fauo la sua autopsia, moltiplica i caratteri ripugnanli della Venere sudafricano. Ora, la volgare di• L'allevatore di cani (al suo compagno): "Ai no,tri cani, noi non perm.etleremmo una co,a ,imile" sormonia co~ì mt1nifes1a1a, lungi dall'es• sere un soggello di ripulsione, fu una a.t• traltiva di più per dei londinesi e dei parigini che vivevano in ambienti facili eJ erano conl,mpr.:an<'i dri (Caricatura lagloe) nostri bisnonni>. Stampatori:,~età Anonima Isliluto Romano di Arti Grafiche di Tumminelli & C. - Largo Cavalleggeri S, Roma Bibloteca Gino Bianco

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