La Difesa della Razza - anno I - n.2 - 20 agosto 1938

Un cappellino sulle ventitrè; e questa negretta s1 sente "incivilita". URTO DI RAZZE L'aver anteposto, nel titolo stesso dell'opera, il negro al bianco no-; è ::c,o do pari'? del Westennann, direttore dell'Istituto internazionale di lingue e civiltà africane, senza intenzioni. Alla traduzione francese, da poco comparsa ( 1), è premessa infatti un'introduzione del dottor Montandon (2) - profe.,;sore dì etnologia alla parigina scuola di antropologia - nella quale è detto che Westermann è dell'opinione opposta di coloro che, come Lidio Cipriani, dichiarano il negro irrimediabilmente inferiore al bianco, incapace di equivalerlo e gli assegnano un compito subordinato. NEGRI cosa 1 Europeo possa lare per voi, quel che è decisivo è quello che voi stessi farete per voi, e, più ancora, quello che voi stessi siete. Il destino dell'Alncano non dipende in ultima analisi dalla volontà dell'uomo bianco, ma da quello che l'Africano farà per sè. Se sorgesse un capo cosciente della loro responsabilità e riuscisse a fare d1 questa responsabilita una forza vitale per coloro che lo seguono, allora l'Africano si troverebbe, dopo tutti gli attuali turbamenti come un nuovo essere umano, e la cooperazione del Bianco e del Negro sarebbe una benedizione per tutti e due.> E' lecito, io penso, domandarsi, giunti a questo punto, se si tratta veramente della serena conclusione dell'opera d1 uno scienziato o della perorazione del sermone d1 un predicatore avventista tenuto, in una domenica bruciante di sole, a una folla di negri dell'Africa del sud. Perché di tutta l'Africa è soltanto nel sud - dove in conseguenza di certi sistemi di colonizzazione, sui quali sarebbe ora troppo lungo soffermarci, si è venuto creando un proletariato negro comunisteggianle - che si sentono di questi discorsi e magari anche di peggio, ma non si capisce come uno scienziato, che pure ha titoli di serietà - che si possono riscontrare in moltissime pagine dello stesso libro - possa arrivare 01!0 conclusioni sopra esposte INFERIORITÀ DEI NEGRI La storia dei rapporlt tra negri e bianchi in Africa ci mostra che l'urto fra le due razze non è p~~bal:: ::-ne::i te un fenomeno islin Ilvo ma che è stato provocato dal bianco per Per comprendere il pensiero e gli ideali del Westermann basta rileggere le parole con le quali conclude l'ultimo capitolo del libro, dedicato all'urto delle rozze: < Non è l'istruzione, nè le misure di previdenza, per benevoli che siano, che conducono una razza a maturità La razza deve aprire da se stessa il suo cammino e inoltrarvisi. L'ora presente è, per l'Africano, l'ora della decisione, ed egli deve essere pronto a prenderla, in piena coscienza. L'Europeo e altre razze estenderanno il lo~o dominio in Africa e il problema da risolvere, per l'Africano, è di trovare lino a qual punto sarà capace di mantenersi a fianco dello straniero ed entrare con successo in competizione con lui. L'Africano deve rendersi conto che tutto il suo avvenire è in giuoco nella trasformazione dell'ora presente e di quella a venire. « Tua res agitur >: "Voi siete attualment pesati nella bibnda ". Qualunque Reclute nere per l'esercito di coloro dostinato a "salvare la Francia" 34 BibliotecaGino Bianco

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