donne chiesa mondo - n. 70 - luglio 2018

DONNE CHIESA MONDO 34 DONNE CHIESA MONDO 35 mente conosceva già lui e la chiesa di Cesarea (cfr. 18, 22) e poteva contare sulla sua ospitalità. In questo contesto, essendo apparente- mente priva di funzione specifica nello sviluppo narrativo del brano, la notizia riguardante le figlie di Filippo rappresenta anzitutto un’in- formazione di natura storica su quella chiesa, sulla sua vitalità e sulla presenza in essa di figure femminili ricordate proprio per la loro abi- lità profetica. La tradizione ecclesiastica successiva, non a caso, avrebbe continuato a parlare del loro ruolo di tramiti delle origini cristiane e, con evidente intento polemico, del dono di profezia che le aveva contraddistinte come modello di coloro che «hanno profetiz- zato secondo il Nuovo Testamento» perché, a differenza di «Monta- no e delle sue donne», non avevano accompagnato la loro profezia a «sfrontatezza e temerità» (cfr. Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica III , 31.5; III , 37.1; III , 39.9; V , 16.22; V , 17.2-3). Per le figlie di Filippo Luca evita di usare al femminile il sostanti- vo «profeta» che usa, invece, per Anna in Luca 2, 36 e, al maschile, per i profeti di Israele, Giovanni Battista, Gesù e per singoli credenti Marida Nicolaci ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in teologia biblica alla Facoltà teologica di Sicilia dove insegna attualmente Esegesi del Nuovo Testamento. La sua «Questo è proprio quello che era stato detto per mezzo del profe- ta Gioele: «E accadrà negli ultimi giorni – dice Dio – che riverserò dal mio Spirito su ogni carne e profetizzeranno i vostri figli e le vostre figlie, e i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni, perché sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, riverserò dal mio Spirito e profetizzeranno…» ( Gioele 3, 1-2 in Atti degli apostoli 2, 16-18). La capacità di «parlare in lingue» e di «profetizzare» è frutto dell’avvento dello Spirito su quanti si fanno battezzare «nel nome del Signore Gesù» ( Atti degli apostoli 19, 6) e il suo dono investe egualmente uomini e donne. Atti degli apostoli 21, 9, però, solleva di- verse domande: l’uso del verbo «profetizzare» al participio presente ( prophetèuousai ) fa riferimento, appunto, all’abilità profetica propria di tutti i battezzati, a un ufficio ecclesiale stabile e specifico (cfr. Atti de- gli apostoli 11, 27; 13,1; 15, 32) o a un dono carismatico occasionale? Come mai Luca non riporta il contenuto della profezia delle figlie di Filippo e si limita solo a registrarla? Da dove ha tratto la notizia spe- cifica che le riguarda e perché ha interesse a riportarla pur non de- scrivendo il contenuto della loro profezia? Quale rapporto si dà tra la loro abilità profetica e l’azione profetica di altri personaggi che compaiono nel medesimo racconto e della quale, invece, Luca riferi- sce anche il contenuto (cfr. 21, 10-11)? In che rapporto stanno la con- dizione nubile delle figlie di Filippo e la loro abilità profetica? E, an- cora: quale rapporto potrebbe esserci tra la profezia delle figlie di Fi- lippo e la caratterizzazione del loro padre come evangelista? Per rispondere a queste domande occorre partire anzitutto dall’analisi del contesto narrativo in cui viene fornita la notizia che le riguarda. Atti degli apostoli 21, 1-14 appartiene a una delle sezioni «noi» del libro (21, 1-18), caratterizzate proprio dall’uso improvviso della prima persona plurale e sempre coincidenti con racconti di viaggio (cfr. anche 16, 10-17; 20, 5-15; 27, 1-28, 16). Sia che si tratti di fonti utilizzate da Luca sia che si tratti di un suo personale diario di viaggio, ciò che conta è la memoria storica di cui in esse resta traccia relativamente a luoghi e a protagonisti dell’esperienza ecclesiale degli inizi. In questa sezione, in particolare, il tragitto che porta Paolo e i suoi compagni da Mileto a Gerusalemme comprende alcune soste prolungate: una a Tiro di una settimana (cfr. 21, 3-6) e una a Cesarea marittima di «parecchi giorni» (21, 8-15). Nel caso dei «discepoli di Cesarea» (21, 16), la casa dell’evangelista Filippo è il luogo in cui vengono ospitati Paolo e i suoi compagni di viaggio. Paolo evidente- L’autrice ricerca si concentra soprattutto sulla letteratura giovannea e sulle lettere cattoliche, testi considerati particolarmente rappresentativi delle origini giudaiche della Chiesa e delle tradizioni storiche e teologiche più legate al giudaismo. come Agabo, Giuda e Sila, identificati ecclesialmente proprio in forza dell’esercizio di una specifica funzione profetica (cfr. Atti degli apostoli 11, 27; 13, 1; 15, 32). Prefe- risce, piuttosto, il presente del verbo «profetizzare» che, usato in senso teologico, compare nei suoi scritti sempre in rapporto all’azione potente dello Spirito Santo e, tran- ne che nel caso di Zaccaria ( Luca 1, 67), in riferimento al compimento escatologico sperimentato dai credenti in Gesù (cfr. Atti degli apostoli 2, 17-18; 19, 6). Se si conside- ra, poi, che nel resto del Nuovo Testamento il verbo è usato quasi sempre in riferimento ai membri delle comu- nità cristiane (cfr. 1 Corinzi 11; 14 e Apocalisse 10, 11; 11 ,3), è facile pensare che anche Luca qui intenda far riferimen- to a un esercizio specifico del carisma profetico da parte di queste donne credenti. In cosa consisteva? In che forma era esercitato? Co- me era valorizzato nella chiesa locale? È impossibile dire se compren- desse atti profetici di tipo estemporaneo, come quello attribuito subi- to dopo al «profeta» di nome Agabo (cfr. 21, 10-11 ma, già prima, 11, 27-28), fenomeni estatici e glossolalici, discorsi ispirati in contesto li- turgico (cfr. 1 Corinzi 11, 5) o, ancora, una forma di predicazione e di guida nella chiesa (come nel caso di Giuda e Sila). Pur attestandolo, Luca tace sia sul suo contenuto che sulle forme del suo esercizio. Mentre nel caso delle parole e dei gesti profetici al maschile, da cui il profetizzare di queste donne è circondato (cfr. 21, 4.10-11), Luca in- forma il lettore anche sul contenuto e sui modi concreti della profe-

RkJQdWJsaXNoZXIy