donne chiesa mondo - n. 65 - febbraio 2018

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 Q UESTIONE DI METODO È davvero tutta colpa della religione? DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano direttoda L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI E LENA B UIA R UTT A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va Muhammad e Khadija con l’angelo Gabriele (miniatura dal Siyer-i Nebi 1595 circa, museo Topkapı a Istanbul) L’immagine riprodotta nella copertina di questo numero non è un’icona ma illustra un concetto del sacro ben radicato nell’islam. La singolarità di questa Annunciazione è la presenza di tre personaggi: Gabriele, al centro, si rivolge a Muhammad, che a sua volta fa segno a sua moglie Khadija. La donna che qui compare in primo piano ha un ruolo centrale nella narrazione tradizionale della vita del Profeta: sarebbe stata lei a insegnargli a fidarsi dell’angelo, le cui prime appa- rizioni gli avevano fatto temere di essere un folle o un posseduto. A differenza dell’angelo che manifesta la potenza di Dio e ne trasmette la legge, il Profeta e la sua sposa sono velati: la “santità” che hanno in comune non si offre direttamente allo sguardo. Nella pietà musul- mana, la santità, nascosta nella figura del Profeta dal suo ruolo di le- gislatore e guida della comunità, non è impersonata dai califfi, ma dagli “amici di Dio”, che si danno a vedere solo a chi li sa riconosce- re. Fra gli “amici di Dio”, le donne occupano un posto di tutto rilie- vo. In questo primo numero dedicato alle donne musulmane, ci è sembrato importante partire proprio da tre figure di sante per cercare alcune chiavi di lettura della presenza femminile nell’islam. La prima è Zaynab, patrona del Cairo e nipote di Muhammad e Khadija attra- verso Fatima. Ugualmente venerata da sunniti e sciiti, Zaynab è una figura della parresia. La seconda, Dervishe Hatixhe, è la patrona di Tirana. Maestra di un ordine sufi e vittima della violenza del marito, è venerata dalle donne dell’Albania contemporanea. La terza, Qurra- tu l-‘Ayn, è la poetessa e l’eroina del movimento Babi, nato dal fer- mento messianico dell’Iran dell’Ottocento e trasformato in nuova re- ligione in seguito a una violenta repressione. Malgrado la sua dirom- pente novità, Qurratu l-‘Ayn prolunga una tradizione di autorità femminile di cui Fatima è stata l’archetipo nel mondo sciita. L’espe- rienza vissuta e la ricerca sul campo sono imprescindibili per decifra- re un universo di senso familiare e alieno come l’islam. La ricerca pionieristica di Germaine Tillion, presentata nell’articolo di apertura, costituisce ancora oggi una lezione di metodo. ( samuela pagani ) L’ EDITORIALE di L UCETTA S CARAFFIA U na delle convinzioni più radicate del nostro tempo è che le religioni siano all’origine dell’oppressione delle donne, e che in particolare la religione islamica le umili e sanzioni la loro libertà. Fino a qualche anno fa, quando la presenza islamica in Europa non era ancora così pervasiva e non sembrava porre particolari problemi, la bestia nera del femminismo era la Chiesa cattolica, per la sua chiusura di fronte all’aborto e agli anticoncezionali e per il rifiuto del sacerdozio femmi- nile, ma oggi il suo posto è stato preso senza dubbio dalla tradizione islamica. Veli imposti, burkini, mogli e figlie segregate nelle periferie delle città europee hanno messo sotto gli occhi di tutti un esempio ben più forte di mancanza di rispetto verso quella libertà individuale femminile che è stata invece conquistata nelle nostre società. La rea- zione è violenta e immediata, e se ne fanno portavoce anche alcune donne islamiche perseguitate che indicano nella secolarizzazione la sola via percorribile per raggiungere la libertà femminile. Ma è veramente così? Come avviene all’interno della tradizione cristiana, in cui molte studiose riscoprono le radici femministe dei vangeli, così alcune studiose della tradizione musulmana stanno fa-

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