donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 U na perenne sete di sperimentazione in tutti i campi della musica contempora- nea, un desiderio di mettersi in viaggio su strade esistenziali impervie, rappresen- tano i due movimenti che meglio definiscono il percorso artistico e spirituale di Giuni Russo (Palermo 1951 – Milano 2004). Resa celebre al grande pubblico da brani di musica leggera, co- me Un’estate al mare e Mediterranea , la cantante ha faticato molto per non rimanere ingabbiata nell’etichetta di artista commerciale, cercando invece di proporre, alle case discografiche in primis, gli esiti artistici di un’esperienza di vita le cui radici affondano nei movimenti di un’ani- ma a contatto con l’Assoluto. Giuni Russo, nome d’arte di Giuseppa Ro- meo, nacque a Palermo nel 1951, nona di dieci figli. Il padre, Pietro, era un pescatore, mentre la madre, Rosa, aveva una bellissima voce da soprano lirico “naturale” e la allattava cantando- le le più struggenti canzoni napoletane. Deter- minata fin da piccola a fare la cantante, Giuni, per pagarsi le lezioni di canto con un maestro del conservatorio di Palermo, iniziò a lavorare in una fabbrica di aranciate, due ore al giorno, all’uscita della scuola. La sua voce, potente e particolare, unita a un eccezionale talento inter- pretativo, la portò, di lì a breve, a inanellare un successo dietro all’altro, affermandosi agli occhi della critica e al cospetto del grande pubblico nei più importanti concorsi canori italiani. Ep- pure, per Giuni, la musica fu sempre questione di costante ricerca, inquietudine, sperimentazio- ne: il suo percorso artistico procedeva di pari passo con un’evoluzione spirituale che lasciava interdetti i vari produttori, assolutamente decisi, in nome del profitto, a ingabbiarla in uno stile preciso, riconoscibile al primo ascolto: la sua vi- ta fu perciò continuamente inquinata da questi diverbi, culminati in un vero e proprio ostraci- smo da parte delle case discografiche, da cui venne bollata come un’artista ingestibile e scon- trosa. Nel 1969 Giuni si trasferì a Milano, capitale in quegli anni della musica e sua futura città di adozione: qui incontrò Maria Antonietta Sisini, con la quale strinse un inseparabile sodalizio, destinato a durare 36 anni. Giuni aveva letto Ignazio di Loyola e, presso le suore del Cenaco- lo di Milano, fece gli esercizi spirituali, orien- tando la sua anima verso la spiritualità carmeli- tana. Molte delle sue canzoni iniziarono a ispi- rarsi via via al testo sacro, all’analisi e alla rein- terpretazione artistica del testo biblico. La Sposa nacque dalla rilettura del brano La sapienza elo- gia sé stessa, contenuto nel libro veterotestamen- tario del Siracide (24, 13-21). I versi «Dimmi ani- ma mia dimmi dove si nasconde, / Dov’è l’ac- A RTISTE Il canto come preghiera di E LENA B UIA R UTT

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