Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

SUL SIGNIFICATO DELLE DOTTRINE DELLA CONCORRENZA IMPERFETTA 75 via, a proposito di questi due autori, ci pare opportuno fare fin da ora un'osservazione generalissima, che indichi qual è il problema principale che, nei riguardi delle loro dottrine, ci sembra debba venir affrontato. C'è tra il sistema teorico di Marx e quello di Schumpeter, pur nella loro diversità, un elemento comune che certo non può essere casuale. Accade cioè che sia l'uno che l'altro dichiarano in modo esplicito che ciò di cui si stanno occupando è un determinato sistema economico, quello che ambedue definiscono capitalismo. È successo quindi a questi autori di teorie dinamiche esattamente il contrario che agli autori di teorie statiche, i quali invece, in modo implicito o esplicito, hanno posto l'accento sul carattere universale delle leggi che andavano enunciando. È chiaro che in quest'atteggiamento di Marx e di Schumpeter sta il loro limite. Si tratta di vedere quali sono le ragioni di questo limite e, d'altra parte, qual è il valore scientifico che le loro teorie hanno, malgrado questo limite. Il che significa conoscere qual è il materiale oggi a disposizione sul quale ci si possa basare per lavorare nel senso di quella analisi dina– mica, la cui necessità ci si è dimostrata evidente nel corso delle consi– derazioni svolte in questo articolo. CLAUDIO NAPOLEONI supera la configurazione statica; perciò sono le loro dottrine che assumono un'importanza particolare, e possono costituire un punto di partenza, quando si voglia esaminare il problema del valore teoretico dell'analisi dinamica. ~iblioteca Gino Bianco

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