Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

LETTURE 139 sentito come « dovere » di non lasciarsi sopratutto « donare nulla », cioè quel sentimento compiuto e posto a priori di non essere che si esprime così chiaramente per chi non sia moralmente sordo, nell'esclusiva accentuazione del valore del « conquistato da sé », del « fatto da sé » dovesse condurre a simile illusione è certamente comprensibile. Cosa sa il borghese che vuole appunto « diventare qualcosa », che si paragona segretamente con i suoi si– gnori e i suoi re ancora là dove alza la cresta «superbo» contro di essi, cosa potrebbe sapere di abbassamento volontario, della dolce brama di dis– solvimento di coloro che sono qualcosa (gli esthloi e quelli che non si ve– dono alti appunto perché è sottinteso che sono in alto)? Umiltà: ma è preci– samente il movimento dell'umiliarsi, il movimento di chi giunge dall'alto, della discesa di Dio all'uomo, del santo al peccatore, questo atto libero, audace, senza paura, atto di uno spirito la cui pienezza naturale gli rende incomprensibile persino il concetto della dissipazione; di uno spirito che non può finire di darsi perché è solo una fonte continua di dedizione. Forse che il servile vuole dare, vuole servire? Il servile cc vuole >) dominare ed è solo la mancanza di forza e di ricchezza che lo fa inchinare dinanzi al padrone e lo fa servire. Con l'abitudine ai molti inchini egli diventa ser– vile. L'umiltà invece è sopratutto la virtù di chi è nato signore, e consiste nell'espulsione e nell'allontanamento dal centro dell'anima di quei valori terreni che sono in lui naturali: onore, gloria, lode; nel curvare il capo con– tinuamente all'interno dinanzi all'invisibile, proprio nell'atto di dominare sul visibile. L'umile esegue ogni minimo atto della sua signoria in un atteg– giamento di profonda servizievolità verso colui che domina. Perché per lui è semplice comportamento quello che per il servile è centro: la volontà di dominio; ed è centro proprio quello che per il servile è solo comportam,en– to: la servtzievolità. BibliotecaGino Bianco

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