Critica Sociale - anno XLII - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1950

352 l'Africa settentrionale francese. La Francia lo vuole escluso dagli accordi per il piano. in quanto territorio extra europeo. l'Italia lo vuole incluso in quanto è la massima fonte di approv– vigionamento dei minerali, tanto più indispensabili in quanto sono alla base del procedimento per la produzione dell'acciaio ai costi il più possibile vi– cini a quelli internazionali (piano Si– nigallia). Si aggiunga poi nel qua<lro generale l'accordo di tutti i paesi per una fissazione dei prezzi minimi dei prodotti finiti franco officina anzichè franco luogo di destino, per cui le offi– cine del Belg_io ò del Lussemburgo, po– trebbero vendere, stando ai termini dell'accordo, il prodotto finito in Ita– lia allo stesso prezzo o magari ad un prezzo leggermente inferiore a quello a cui lo venderebbero sul loro merca– to, rendendo estremamente difficile la vita delle nostre acciaierie. Controllo delle materie prime Si fa sem}llre più urgente la necessità di un controllo internazionale delle prin– cipali materie prime cosiddette strate– giche. Lunghe conversazioni nel qua– dro dell'O.E.C.E. hanno contribuito a chiarire il problema fissandone. i ter- Cl O' CHE Pensieri di un libertino. Sono, questi pensieri di un liberti• no (1) che escono ora in edizione inte– grale dopo che si è esaurita una prece– den~e edizione incompleta, che tuttavia a suo tempo suscitò vari commenti, un libro che occupa un posto tutto parti– colare nella letteratura contemporanea Sono le riflessioni, e spesso gli ap– punti, di un lettore acutissimo, di un ·critico che In lunghi anni (tutto il pe– riodo del fascismo e anche un poco do– po) scriveva unicamente per sè, estra– niatosi dalla vita dei giornali, nell'lm· possibilità di. pubblicare e non deside– roso, in fondo, di farlo. Non è tuttavia un diario, nel senso tradizionale del ter– mine: poco c'è delle vicende esterne ·dell'autore, tutto c'è, invece, delle sue riflessioni, a volte puramente letterarie, eco delle sue letture, di lettore-critico del tipo del Sainte-Beuve, a volte che puntano decisamente sul costume, pren– dendò spunto magari da un ·libro, o da un avven_lmento appena adombrato. Si adatte'rebbe al volume il titolo di • Zi– baldone •• con un preciso riferimento CRITICA SOCIALE mini concreti. Prevediamo che non tarderà molto la comunicazione ufficiale dell'elenco delle materie prime che sa– ranno soggette al controllo internazio– nale. Fra queste figureranno molto pro– babilmente il rame, lo stagno, il piom– bo, il cromo e la lana. Il controllo internazionale significa anche ripartizione internazionale in rapporto a determinati programmi di utilizzo che vengono giudicati con cri– terio di priorità. A differenza di quanto avveniva in passato quando nessun pe– ricolo di guerra minacciava l'Europa, quando per la ripartizione per esem– pio dei dollari E.R.P. si poteva pensare che la reciproca posizione politica dei diversi paesi concorrenti potesse avere una importanza predominante nella fis– ~azlone delle diverse quote, adesso sa– rà esclusivamente il giudizio sull'im– portanza, ai fini della difesa comune, che avranno i programmi di produzio– ne per i quali i materiali scarsi saran- . no richiesti, quello che determinerà l'entità dell'assegnazione. Sarà questa una notevole preoccupazione per il no– stro governo che, dovendo a sua volta provvedere alla ripartizione di tali qun– te fra i diversi utilizzatori nazionali, manca degli strumenti adeguati a tale compito. D. C. S1 STAMPA alla Zibaldone leopardiano. E del resto non a caso il Lebpardi è tra gli autori più amati dal Cajumi, che è tanto di– verso dal grande recanatese. ma che ha· anch'egli una formazione fatta sugli scrittori settecenteschi, specialmente francesi, del gran secolo dell'illumini– smo e, in parte, sui classici, specialmen– te cinquecenteschi (non però sui greci). Da qui, da questa formazione, da questo amore, che è amore per UI\ mo– do di pensare, di giudicare, di esprimer– si, ed anche di vivere, sorgono i pen– sieri di un libertino, di un settecentista moderno (l'aggettivo non. limita il sq– . stantivo e viceversa), dell'uomo Caju- ml, insomma, che si ritrae intero, an– che fisicamente, nell'esposizione dei suoi ,gusti. Li\)ro quindi a volte brusc0- e quasi brutale, apparentemente inorga– nico e spezzettato, ma in realtà com– piuto in sè, in cui anche lè età dell'au– tore si possono facilmente riconoscere (si veda in particolare l'ultima parte: indubbiamente la più matura e serena e di più ampio respiro) In una sinceri– tà che ha pochi uguali. Il libertino di Cajumi, come Voltaire, come Bayle, è l'uomo che pense libre– ment, cioè che si serve dell'intelligen– za al di fuori degli schemi, secondo che essa è attratta dal mondo e dalle sue espressioni di Intelligenza o di minchio– nerla. Tutto passa cosi attraverso il fil– tro di questa intelligenza che, quando anche appare soltanto critica, negativi\, costruisce e si forma una sua visione lucida del mondo,. scettica ma non ari– da, ed in cui anche il sentimento ha la sua parte: ed Il Cajumi di sentimen– to, o di sensibilità cosciente che è spes– so la stessa cosa, ne ha più di quanto pala voler mostrarne. Il libertinaggio cosi inteso è quindi la libertà, non co– me concetto astratto, ma intera e pie– na, la libertà dello spirito che non ha freni esteriori, di costume, di e morale , o di censura. Che non è comunque anar- . chia ma punto d'arrivo dell'intelligen- za, meritato e conquistato, o guadagna– . to, dal1'intelligenza. Ne viene una mo• raie non a.ristocratica ma individualisti– ca, che trova un freno in una natura– le bontà (che è anch;essa sensibi– lità) e nella onesta considerazione dei rapporti sociali, che fanno di questo· in– dividualista un accanito odiatore del rea– zionari, dei « forcaioli •• pur lasciando– lo politicamente in una posizione inde– finibile se non per negazioni, aperta bensi ma sterile. E' perciò naturale che alcune pole– miche sue appaiano sfasate, ed alcuni giudizi tali da non poter essere con– divisi, poichè sembrano dettati piutto– sto da un rapido sentimento (spesso da una rapida antipatia) che da una me– ditata riflessione. Ma di contro ve ne sono numerosi, su avvenimenti, su personaggi storici o transeunti, su scrittori: da Shakespea– re a Byron,· da Montaigne all'Hugo, dal Porta e dal Belli al Carducci (e citia– mo a caso) fino ai contemporanei ita– liani, francesi, inglesi e americani, che sono esemplari per il buon gusto che li Ispira e per la dottrina che li sor– regge. E molto ancora ci sarebbe da dire e qualche cosa anche da ridire, su que– sto libro, che qui non è possibile. Piero Gallardo (1) ARRIGO CAJUMI, Pensieri di un libertino - Ed. Einaudi, pp. L. 2000. 11.utorlzzazlone Tribunale 'Milano 8/10/1948 n. 646 del Registro Tipografi" Plnell, - Milano - Via Farneti. X La macchina per ·scrivere da 'ufficio. di concezione Inedita • di esecuzione rigorosissima, studiata per tutte le lingue e per tutti gll alfabeti del mondo "Il plil, compiuto s rumento della scrittura meccanica" >,,-~---------------------------------- .... - ,,, BibliotecaGino Bianco

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