Critica Sociale - anno XLII - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1950

Critic ociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Anno Xlii • N. 23-24 SOMMARIO , Politica e attualità Avanzare nel buio, o rischiara– re la strada (ROBERTO TRE· MELLONI) Fa.çcismo e borghesia (CLAUDIO TREVES) Ciò che rimane· da fare (ANTO· NIO GREPPÌ) · Per le elezioni amministrative (La C. S.) Liste collegate e unità sociali• .. sta (Lumr PRETI} Una aspettativa da non delu- dere: l'unificazione (U co GUIDO MONDOLFO) Dalla Corea all'Europa (Pumo GALLARDO) L'Europa di Strasburgo (V1c– TOR LAROCK) ' Le riunioni di 1 novembre a Strasburgo (MARIO ALBERTO ROLLIER) Mozio,ni del ·Convegno del n,ro– vimento Socialista per gli Stati Uniti d'Europa. Problemi economici ·e sociali Per una inchiesta parlamenta– re sulla disoccupazione (TRE· MEI,,LONI, SARAGAT, BENNANI, VIGORELLI) Per la difesa della Costituzio– . ne (ANTONIO DONATI) l medici inglesi e l'assistenza sanitaria (PIER CARLO MONTI) Storia, filosofia, varietà Pagine di storia: il socialismo nella Prima 1nternazionale · (LEO V ALIANI) Rassegne Cronache politiche (AN·r: V.) Rassegna economica (D. C.) Vita internazionale (p. ga.) Ciò che si stampa. 111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Comitato di Redazione Antonio Greppi - Roberto Temelloni condirettori Ugo Guido Mondolfo -Fauslo,Pauliari Andrea T cchin~rdi - Antonio Yaleri Respons. Antonio Greppi çapo Redattore Piero Gallardo Direzione e Amminislrazione MILAl40 Via Dell'Orso, 13·- Telefono 16.319 In Italia: Anno L. 1500 Sostenitore L. 3000 Semestre . • 800 Trimutre • > 425 Una copia L. 100 Fondata da FILIPPO TURATI Avanzare o Milano, 1-16 Dicembre 1950 nel la buio strada? N ella nostra opera :legislativa fummo sempre severi critici della laconicità delle--relazioni che accompagnano i disegni di legge, anche a costo di essere additati come ostruzionisti. La verità è che in Italia molte. le;ggi vengono improvvisate senza il sussidio di quella larga e solida piattaforma che è costituita dalla conoscenza completa dei fenomeni sui quali si legifera. Lo Stato è, tra noi, in condizioni primitive per fornire questa conoscenza ai legislatori e all'esecutivo, non meno che al citta– dino. Avevamo proposto che un apposito articolo della Costitu– zione sancisse questo fondamentale dovere dello Stato, di infor– marsi e di informare sui fenomeni della vita economica e sociale del Paese: e la proposta fu ritenuta, ahimè, pleonastica, anche quando invece non si ritennè pleonastico introdurre neìla Costi;– tuzione la tutela del paesaggio. Si sa poco, troppo poco sul come si modifica la vita econo– mica e sociale del Paese; e lo strano è che pochissimi avvertono questa lacuna, e meno ancora comprendono il nocumento che essa reca ad ordina~enti migliori. La colpa di questa condizione di cose è da attribuirsi al legislatore, che ha una troppo anemicà curiosità scientifica e troppa fretta nel varare regolazioni su fe– nomeni che conosce male; all'esecutivo, il quale si preoccupa troppo dell'opposizione, e teme che il far sapere danneggi le sue posizioni di maggioranza parlamentare; alla burocrazia, che si preoccupa di nuove fatiche cui dovrebbe sobbarcarsi; al pubblico ' che non ]J.a una « coscienza statistica» e' che vede, i:t:1. ogni in– dagine, un tentativo di invadere i propri segreti di fabbrica o familiari. Così succede che, specialmente laddove sarebbe più utile co– noscere meglio, prima di legiferare con pressapochismo, si stende una bella cortina nebbiogena profittando dell'omertà di tutti; e la discussione politica si svolge sui binari di gelatina dei grandi motivi ideologici; e si dà l'avvio al settarismo e agli interntinà-– bili dibattiti di vacue parole. Bisogna decisamente invertire la rotta, se ·non intendiamo gettar discredito sullo Stato e sulle istituzioni democratiche. Se ci sono i laudatori del segreto di fabbrica e dell'ignoranza benefica, bisogna affrontarli come dei nemici del Paese. Questo è·. un compito che può e deve essere assunto dai partiti socialisti, ed è certo tra i compiti meno appariscenti, ma più fertili di de– mocrazia sostanziale. Sapere di più, sapere meglio, essere incon– tentabili nella sete di elementi di giudizio sùlle cose che concer.– nono la vita collettiva del Paese. Abbiamo, oggi più che mai, bisogno urgente ed assoluto di conoscere, di ampliare it campo d'osservazione, di stabilire pre– visioni, di rendere minimi gli errori di impostazione,. di consen– tire ai cittadini 'di operare nelle scelte con minori lacune. Il panorama della conoscenza dei fenomeni essenziali della nostra vita sociale è veramente pauroso, se raffrontato con quello Biblioteca Gino Bianco

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