Critica Sociale - anno XLII - n. 13 - 1 luglio 1950

184 t949 • venne- stipulato un accordo com• •merciaie di vasta portata tra la Co– rea settentrionale , e la Russia. Lacrisifrancese Sembra, nel momento In, cui scrivia– mo, che la crisi francese sia avvia– ta a soluzione con l 'lnvestltura a QueiJJe. La soluzione, I se dovesse an– dare in porto cosi, sarebbe certo molto più rapida e facile di quanto normal– men1e si pensava, ed è probabile che a ciò abbia contribuito la .questione deJla Corea. La crisi era però confusa. Scriveva -il .Populai,re il 26 giugno: « E' questa la prima volta nella storia del– la IV Repubblica che una crisi Jni,nl– sterlale è aperta esattamente secondo ,la, procedura. prevista daJla Costituzio– ne.: Il governo aveva posto la questio– ne di fiducia ed è stato battuto' con una maggioranza superiore aJla maggioran– za co.,tltuzlonale di 311 voti. Ma que– sta crisi è ben confusa, Per quali rag.fon! Bldault ha posto la questione di fiducia cosi bruscamente e In con- dizioni tali per cui era dì farsi rovesciare? Non in origine che di sapere quasi sicuro si trattava ae gli pnpe- gni presi nel confronti del funziona– ri sarebbero stati mantenuti e di ,quanto Il governo avrebbe-_ disposto quest'anno per farlo. Dopo tre setti– mane di discussione di carattere tec– nico, Il dissenso era molto ridotto: si trattava soltanto di una divergenza di apprezzamento di c-!rca 400 milioni. In nessun momento fino ad allora la po– litica generale del governo era stata messa in causa. Lo stesso presidente del Consiglio ha preso l'Iniziativa di farlo... Per lui da allora Il problema dei funzionari era del tutto. perso di vista. Lo confermava del resto saba– to nel suo Intervento all'Assemblea: scartando con disinvoltura la questlo– n~- tecnica suJla quale si è dichiarato più confuso. che rischiarato, ha chie– sto di · scegliere per lo Stato, per la sua continuità e permanenza median– te la sicurezza finanziarla ». E Il gior– nale conclude chiedendosi, per rlpren– .dere I termini di una personalità, se si tratta di una crisi !li cattivo umo– re, o di una crisi fondamentale. Su questo argomento, Le Monde del , 2·7 giugno scrive tra l'altro che le questi•oni dei funzionari possono es– sere risolte se si pensa clie l'acciden– te che ha fatto soccomber Bldault ha avuto « le sue .ragl-onl ed i- suol pre– testi ». « Fra le ragioni vi è Il dissen– so acuto tra l'ala liberale e l'ala so– cialista della maggioranza. È' vero che la S.F .I.O. esita ogni giorno più ad associarsi e più ancora ·a legarsi ad una politica generale ché si allon– tana necessariamente dal suoi fini propri. Lo si vedrà ancora molto pre– .-St\) con il problema- ,del minimum lvi– tale. I soclallstl pér un controllo lnterna- Jionale. ' In un rapporto pubbliCl\_t\>. à ·Lond-i;a U •24 maggio, gli esperti ècop-omlci di ·nov~ '·partiti soolalist-i. dell'Europa occi– dentale propongono un .pl1mo di V8csta:·: port~ta p~r il .~nt~oÌJ-;, .. i-0:tèr~zfon.;ae. Biblioteca Gino Bianco CRITICA SOCIALE del carbone, del trasporti, dell'accia-io e dell'elettricità. La portata di questo plano è ,Pii\ grande dd quella del piano Schuina-n. Questo ra•pporto, 1-ntltolato « control– lo internazionale delJe industl"ie di ba– se », è J.J frutto del -lavoro di un gru.p– i><> di studiosi che s'era riunito per la prima volta nel marzo scorso a Wltten, nella Ruhr, e al qua,Je hanno _par,recl– pat, I delega.U del partiti- socia,Jlstl del– :·a Germania occidenta.Je, deJ-l'Austrla, della. Finlandia, deJla Francia, della Gra-n Bretagna, dell'OJ-a-nda 1 della Nor– vegia, della Svezia e della Sv·izzera. Il g.ruppo prevede un'a transizione In tre fasi. Nella prima « li compito di ogni or• ga-nlsmo. consisterà neJlo stabilire un rapporto annuale suH'h1dustria in que– stione,. e nel fare ra-ccomandazlon-1 :o. Questi rapporti annuali saranno lndl– r'z"zatl aH 'O.E.C.IE ., al governi m~bri e a,U'Assemblea generale del ConslglJo dell"'Europa, « perchè la loro pubblica– zl-one possa essere seguita da una •di- \ scusslone nel_ più breve tempo :o'. « La seconda fase verrà quando tutti I ,paesi dell'Europa occidentale. avran– no accettato alme~ i principi della planlf!oadone del pieno Impiego, del- Cl O' CHE Deputazione Provùnciale di M•il<>no Commissiaite di Stud,io dell'Ente Re– gione Lombarda: « L'attuazione del decentramento Regionale » - Milano, eil Giuffrè, 1950, pagg. 192, s.i.p. In vista deJ.la riforma regionale, la . Deputazione Provinciale di Ml-lano ha sin dal 1947 nomi-nato nel proprio se– no una commissione di studio, presie– duta dal prop~lo Presidente, prof. Del– l'A~o~e, · ,per studia'l'e in concreto, sul piano 1-ombardo, i problemi del trasfe– rimento all'ente regione delle varie ma- . terie rientranti- nella competenza di que– sto. Viene ora reso di pubblica ragio– ne i_l frutto di questa colletti va c91Ja– borazlone. Per 011n-isingolo ,problema' (a– gricoltura, artigianato, benefloenza pub– bllca, caccia, cave, istruz-lone artigiana e professionale, musei e biblioteche di enti loca-li, pesca, polizia ~Jocale, tram- la planlflcazl-one dell 'lndustrla e del controllo. ,nazlo~aJ,e . delle . lind1,1strle di ba~e. In questa fase gll organi potreb– bero essere autorizzati a prendere di– verse dieclslonJ i-n materia di organlz– ·zazio.rtlÌ · genera-le, di In-vestimenti, dl prezzi e al produz·lone e potrebbero forse Istituire un organismo centrale di acquisto e vendita, cioè gli organismi sarebbero trasformati in cartelli pub– blki Internazionali. Per asslcurit,re li controJlo polltlco necessa.rlo essi po– trebbero esSJere s-ottopostl all'O.E.C.E. o al Cons·lgllo d'Europa. , « •La terza fase segnerà il controllo lnternazlona,Je completo. Questa fase presuppone un cambiamento neJla strtrL tura polltlca deJJ'Europa occidentale che sbocchi nella creazl-one di un Par– lamento deJJ'Europa occidentale, muni– to dl larghi poteri suJl'economla, di tut– ta questa parte del mondo. ha reallzza– zlone di questa fasie esige un cambia– mento rlvoluzl-on.ario neJJa struttura po– Jltlca dell'Europa occidentale»,· Il -rapporto afferma che e in generale cl dovrà essere una certa comunità dl ba-se in materia di salari, di servbl sociali e di Jlvello di vita ,. ln tutte le reglon:1 sottoposte al"l'autorità llllterna– ·zlonale. p. ila. S1 STAMPA vie, linee automobilistiche e navigazio– ne, turismo, viabilità, urbanistica ·e la• vorl pubblici reglonall) viene succin– tamente esposta la organizzazione am– ministrativa attuale. Dopo di che, su questa premessa della concreta situazio– ne, si es 1 pongono le sol uzionl migliori pe~- il" trasferimento delle relative fun– zioni al'1a regione e per l'ordinamento dei servizi nell'ambito dell'ente regio– ne. An~he se. li problema della riforma reglona-Je cl •sembra più che mai in a.Jto -mare; si che i maligni potrebbero considerare questa meriforla faitlca cò– me una •pia musione di gente In buo– na fede, sta di fatto che con questo ~on– tributo s.l è voluto dare ad un problema cbe generalmente viene posto In a8trat– to, iJ · conforto della posslblJità e della convenlenz-a in concreto di un passag– gio di competenza di servizi, In funzlo– -ne di una I-oro migliore efficienza. G. P. RICCIONE . NUOVA PENSIONE BERTAZZONI Arredam: moderni .l Buon trattam. - Condiz. speciali per prenotaz. L. 1650 al giorno (vitto, alloggio, servizio, tasse) · Organizz. F. iBertazzoni • Via Ramazzini 3 - MILANO.- Tel., 266-148 ,---------~----------------------------.....;; 'I [ S. 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