Critica Sociale - anno XLII - n. 12 - 16 giugno 1950

168 ti gli attacchi ad esso da parte della stampa fiamminga: uno dei più nuto– revoli giornali di questa parte « De Standaard » dopo aver attaccato alcuni 1ninistri valloni scrive: « Ci resta una consolazione: questo governo non dure– rà eternamente. Non è ne1nmeno detto che vivrà a lungo nella sua forma at– tuale. Il suo primo obiettivo è la solu– zione della questione regale. In seguito si troverà davanti a nuove circostanze che possono motivare un ca1nbiamento di ministero ». E' difficile esseiT più chiari di così. Tuttavia lè elezioni belghe hanno un significato che deve essere posto in ri– lievo. I socialisti di fronte alla mif!ac– cia clericale hanno ritrovato una uni– tà di. intenti e di azione che da tempo CRITICA SOCIALE rnancava. I quattro organismi attraver– so i quali si svolge la lotta socialista: li partito, i sindacati, le · cooperative. e le mutualità hanno ritrovato sul fon– do comune della classe lavoratrice su cui si basano, la loro unità non sol– tanto· ideologica ma di azione. Il ri– sultato è stato un netto progresso so– cialista nel paese. Dodici seggi guada– 'gnati alla Camera e quattro ai- Senato sono il bilancio di queste elezioni per i compagni belgi, mentre i cr! stiano sociali hanno registrato un vantaggio minimo (due seggi) dovuti all'alleanza con gruppi di destra collaborazionisti con i tedeschi. Da notare che il van– taggio di seggi del socialisti è cl,ovuto al concentrarsi sulle loro liste e ·sulle loro posizioni di suffragi di intellettua– li e di o·perai già liberali e comunisti. Cl O' SI STAMPA ti va, getta ora una d·occia fredda sulle illusioni del proletariato agricolo me– ridionale a risolvere li problema, e ri– conosce che l'Italia me.ridionale non può fare da sè, occorrendole' un aiuto este– riore. E possiamo anche concordare nel senso che il problema meridionale non può risolversi se non assurge ad un problema naziona,le, ché occorra risol– vere mobilitando tutte le risorse del paese, e nel senso che, diversamente, difficile riuscirebbe contare su forze lo– calmente autonome e sufficienti. Ma re– sta, a contropartita,_ -l'aJtra ·verità che emerge dall'insieme di troppe testimo– nianze di questo stess·o volume: che una politica di· interventi, più o meno pa– ternalistici, moventi dal centro, sareb– be destinata a disperdersi a seconda della potenza o del postulantismo de– gli interessi locali, o addirittura a se– cond!i della forza e della sagacia del– le clientele, magar-i in funzione eletto– ralistica, ,se il' Mezzogiorno non saprà as&urgere ad un ,più adeguato schiera– mento di lotta politica e non saprà tra– durre in termini di corrispondente par– tecipazione democratica la propria ten– sione in.terna. Aniologia della questione meridionale, a -Ctira di B. CAIZZI - Milano, cd. di Comunità, 1950, pagg. 462, L. 1350. La già ricca letteratura sul p•ro•blema del Mezzogiorno riceve un contributo prezioso da que'sta opportunissima an– tologia, curata con amore da Bruno Caizzi. La, questione meridionale è uno di quei problemi sui quali tutti si sen– tono autorizzati a parlare, a pre>posito o a s·propos-ito, ma molto spesso igno– rando non soltanto gli aspetti p·olitici e sociali della questione, ma persino i dati ed i termini di fatto na,turaJ.i, eco– nomi.ci e geografici. Ed a tutti costoro invece questa raccolta offre dati, indi– cazioni, tesi e proble1ni che costringono ad una meditaz.ione. Una vasta ed intelligente introduzione del Caizzi che segue tutto lo sviluppo della questione meridionale da.Jle ormai 1·ontane origini sino ai giorni 'nostri in– quadra ,!'apporto di pensatori, di stu– diosi e di uomini- politici, spesso di temperamento e di orientamento assai diverso.· I .Joro dis1>arati punt_i di vista con.fluiscoµo a da,re una visione organi– ca dell'insieme dei problemi di svaria– tissima Indole. Si legga il magistrale saggio di, Rossi– Doria sul Mezzogiorno agra-rio, e si ve– drà, ,proprio partendo dalla sua pre– messa che « non esiste un solo Mezzo– ·giorno agrari·o », quaili divergenti pro– 'bl'emi tecnici, economici, ~egislativi e soci.a-li Impongano situazioni di fatto tra loro profondamente diverse. Op·pu– re si rileggano le pagine del Fortuna– to, de.J Salvemini, del De Viti De Marco e s'intenderà oo.me la situazione di mi– norazione economica del Mezzogiorno sia dipesa per la- massima parte da due indirizzi di 1politica economica ge– nerale - reg-ime fina,nziario-fiscaJe e protezionismo doganale - che esorbita– no da quene che potrebbero essere del– le provvidenze Iocali e particolari per porsi come problemi di portata nazio– nale. S.i può asserire che senza una ade– gua.ta conoscenza dei dati- elementari della povertà· naturale del Mezzogiorno, delle sue effettive ragioni e del lungo passato di errori politici, amministrati– vi ed economici- che questa povertà han– no esasperato, ribadendola con l~ po– vertà morale, la corruzione, il gioco . delle clientele, le collusioni parlamenta– ri, i .,paternalismi governativi, ecc., non è p·ossibile affrontare con serietà l 'a- Biblioteca Gino Bianco s,petto politico e sociale del problema del Mezzogio~·n~. La terza parte della antologia è ap– punto dedicata a questo as·petto. Si vor- ' rebbe rpoter dire che in essa vi è una parte storica, che ·rigua•rda il passato, · ed una parte che emerge dai più recen– ti scritti del Salvemi,ni, dal sa.ggi-o del Dorso sulla classe dirigente meridiona– le, dalle con.siderazioni a,cute di Don Sturzo, da quel capolavoro di penetra– zione che sono le note sulla questione meridionale del Gramsci. E invece ci si accorge che una separazi·one è im,pos– sibile. E le parole di Cavour sono an– cora di monito per il presente, e le a– naUsi del Villari suna mafia o del Tu– riello sulle clientele non sono cose che riguardano soltanto un passato. già se– polto, e . le stesse polemiche d.; Salve– mini contro t'ottusità del riformismo socialista possono p:i-emunire da nuovi erro·ri. Certo tuttavia .Je tesi• del Dorso e del Gramsci sul bloceo agrario, a sfondo conserv,at.ore e reazionario, con tutte le collusioni politiche ed ammi– nistrative che ne d~rivano, rimangono va-lide, anche per ,avere intra-visto nel– l'avvicinamento d~lla piccola-borghesia intell.ettuale aUe masse contadine in ri– sveglio la possibilità di rompere ·que– s.ta cappa socia-lmente o,ppressiva. Sal– vemiu-i, che pur ne è, in certofilodo, il progenitore, in una prefazione aggiu'n- G. P. Il giorno 5 giugno, nel gabinetto del S-indaco di Milano, si è riunita la com– missione giudicatrice del concorso per un'opera slo1·ica o storico letteraria Sul movimento della Resistenza in Italia, bandito dal Comitato Onoranze Caduti per la libertà. .La commissione è cosi composta: Avv, Antonio Gre,ppi, Presi,dente; Prof. Ugo Guido Mondclfo; Avv. Sen. Luigi Gasparotto; Prof. Stefano Canzio; Prof. Leopoldo Marchetti; Prof. Silvio' Poz– zani; Prof. Vincen~o ùra·ici; Auu. Giu– liano Pischel; Avv. Mario Boneschf; Avv. Mar,io del Prà; Prof. Umberto Ca-· losci. Lei. .commissione, .preso in esame il bando di concorso, è stata unanime nel ritenere che le opere, anche se riferen– tisi a una determinata regione o re– parto o episodio, debbano avere carat– tere di ricerca storica, documentata, critica e non apologetica, allo scnpo di portare un contributo fondamentale. concreto alla storia generale della _Re– sistenza italiana. Le opere devono essere presentate in triplice copia. PANETTONE. PANFRUTTO. TORTA MILLESTELLE-CAKES - BISCOTTI– AMARETTI - TORR_ONE - CIOCCOLATO - CARAMELLE - FONDENTI - PRALINE$ - CONFETTI - CONFETTURE - MARMELLATE· MOSTARDE - MARRONI- CANDITI - FRUTTA CANDITA - GELATINE DI FRUHA - GELATI - SPUMANTI E LIQUORI - SCIROPPI - SEMILAVORATI. Antorizzazlone TribnnaJe Kllano 8/10/1948 _n. 646 del Registro Tl ,pograf.la Pf.ne!U • Milano - Via Farnetl,. 8

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