Critica Sociale - anno XLII - n. 6 - 16-31 marzo 1950

84 CRITICA SOCIALE decidere - in un voto segreto - quale di questi candidati è il' meglio qualificato a « edificare il socialismo ». Ecco come si fingerà di « rispettare la volontà del popolo ». Evidente– mente, la commissione supre1na veglierà a che nessun comin– formista o nessun vero democratico sia designato come can– didato. L'opposizione ha ugualmente la possibilità di esprimersi per IIlezzo di un'urna detta << cieca >> che n~n designa alcun candidato. G.Jt oprposito.r,i che fo,~sero riusciti, a fa,rsi i-scrivere sulle liste elettorali hanno 1a possibilità di far cadere la loro pallina elettorale.- in questa urna. Perchè in Jugoslavia si vota per mezzo di palline di gomma. Vi è, posata davanti alla commissione elettorale, una scatola metallica per ogni candidato. L'elettore lascia cadere la sua pallina nell'urna di sua scelta. I « democratici popolari» jugoslavi hanno in– trodotto in questo sistema due novità. La prima consiste nel– l'installazione dell'urna « cieca ». Gli elettori « ciechi », cioè quelli che non votanti per nessuno dei candidati proposti, possono lasciar cadere la loro pallina nell'urna « cieca >>. E' molto democratico ... La seconda innovazione ha questo di particolare: prima le palline erano confezionate con gomma molle e cadevano nel– l'urna senza rumore. Sotto il regime di Tito le palline elet– torali sono fabbricate con gomma dura, in modo che i mem– bri della commissione sentono ogni pallina cadere nell'urna. · Il ,,o\o non è dunque per nulla segreto e gli elettori « ciechi » si scoprono. In realtà, essi se ne guardano bene ... ». SI sta per riabilitareFranco? Il problema della Sp.agna torna di stretta attualità dopo alcune viste nuove della diplomazia americana. Riproducia– mo su questo argomento un articolo del compagno De Brou- ckère apparso sul Peuple del 28 febbraio. 1 « Si sviluppa presso certi governi una tendenza a favorire Franco con strani approcci, a ristabilire con lui relazioni dj– . plomatiche normali, a far posto ai suoi rappresentanti in molte assemblee internazionali, ossia ad ammetterlo in quel grande schieramento che si fa per la difesa della democrazia/ I/ Il segretario Acheson stesso ha manifestato a parecchie ri– prese una simpatia ben incresciosa per una politica ad un tempo c~si · ~rtante e cosi pericolosa. Se veramente la grande repubblica americana dov~sse impegnarsi su questa via, sa– rebbe una grande disgrazia per il popolo spagnolo che ha dato tante proYe della sua tenace volontà di essere libero. Sarebbe una disgrazia altrettanto grande anche per la demo– crazia universale, un disgrazia paragonabile a quella causata dalla pusillanimità delle ·potenze quando permisero a Mus– solini e a Hitler di cominciare, nell'estate 1936, al di là dei Pirenei, la guerra che doveva progressivamente estendersi quasi al' mondo intero. L'atteggiamento che prende oggi il Segretario di. Stato ad– dolora tutti quelli che vedono negli Stati Uniti il grande sol– dato della democrazia. Essi si sforzano di comprendere. Ma non saprebbero giustificare. Senza dubbio, Washington cede al d~siderio di piacere ad alcune delle repubbliche del nuovo mondo, animate da un -sentimento mal compreso di solidarietà ispanica. Senza dub– bio, la -diplomazia americana è 9bbllgata ad aver riguardi in una certa misura per ambienti d'affari che pensano alle ope– razioni fruttuose che si possono fare in un ·paese abbon– dante di ricchezze .naturali non ancora sfruttate e dove un governo senza competenza e ·senza scrupoli ha infinite com– piacenze per chiunque può pagare. Senza dubbio ancora I militari responsabili della sicurezza degli Stati l.'nitl vedreb– bero di buon occhio l'esercito del Caudillo assicurare loro in Europa '.una forza supplementare che non è trascur~bile: Senza dubbio, infine, essi sono assai desiderosi di disporre, nel cas.; in cui scoppiasse un nuovo conflitto, della magnifica plazzà d'armi costituita dalla penisola iberica. · . Io' non voglio trascurare nessuno degli argomenti che pos– sono essere tratti dalle considérazioni che precedono da co– loro che pensano a trattare con Franco. Capisco che ci possa esse~e stat~ a questo proposito di che impressionare degli uommi politici che devono, in ragione. della posizione stessa che o.ccupano e degli Interessi di cui hanno la custodia, es– sere più attenti ai vantaggi immediati che ai pericoli che possono essere ancora allontanati. :Ma i vantaggi che ·si con– tano qui mi sembrano in gran. parte fallaci ed i pericoli "ai qu'lli ci si espone potrebbero, a mio avviso, mànifestarsi più presto di quanto si creda. Riflettendoci, si scopre ohe in questo affare come in tanti nitri, la politica più stabilè è quella che conduce più sicuramente ai più grandi risultati,· è, tutto BibliotecaGino Bianco considerato, quella che rifiuta di sacrificare i principi al– l'opportunità. Si è pensato, al Oip,u·timento di Stato, che avvicinandosi alla Spagna franchista ci si allontana, nello stesso tempo e quasi automaticamente, dalla Spagna libera e più gent'ral– mente da tutte le forze vive della democra~ia nel mondo? E' sicuro che _i nostri soldati occidentali si batterebbero con più slancio se si pretendesse di dar loro come compagna la guardia pretoria del carnefice di un nobile paese? Si crede che la linea dei Pirenei terrebbe t'ermamente contro nn es– .salto venuto dal Nord se essa fosse tenuta da quelli che la nazione spagnola considera giustamente come i suoi peggiori nemici, o da truppe che un'alleanza mo.struosa avrebbe fatto, incoscientemente forse, i complici di quelli? Si è dimenticata la parte importante che hanno le guerrillas in ogni guerra spagnola? Forse mi sarà permesso di aggiungere questo: che a fora di voler convincerci dell'importanza vitale di una linea stra– tegica che non avrebbe la sua ·parte che dopo l'invasione dei nostri paesi, si rischia di sviluppare da noi un sentimento molto amaro. I nostri amici americani dovrebbero ascoltare il parere dei nostri generali più saggi, quelli che compren– dono perchè l'Europa non proverà mai un grande entusiasmo per un piano militare che la condannerebbe ad essere deva– stata prima daH'invasore e ad essere in seguito distrutta dal contrattacco atomico dei suoi liberatori. Per voler riammettere Franco nella società delle persone oneste, e venirgli in questo modo effettivamente in aiuto nella sua opera ·di asservimento, bisogna aver dimenticato che la difesa della democrazia non sarà mai efficace se resta esclu– sivamente militare. La difesa ,militare può essere necessaria, ma come essa è manifestamente insufficiente I · Date ai nostri soldati le armi più ·-perfette, essi si difen– deranno ·male se non si è dato loro prima il sentimento pro– fondo che essi hanno qualche cosa da difendere, qualche cosa di infinitamente prezioso, una libertà veale, feconda, che possa condurli verso una vita nuova che, moralmente e material– mente, valga la pena di essere vissuta. E' riella misura in cn! la nostra democrazia sa~à bella e attraente che essa sarà difesa, e forse è anche in questa misura. che essa avrà la possibilità di non essere attaccata. In un recente discorso -il presidente Truman di'ceva: « In fin dei conti, tuttavia, la nostra sicurezza e le pro– spettive di pace noh dipendono dal livel1lo della •I).Ostra difesa o dal controllo delle arIPi, ma dallo sviluppo e dall'estensione della libertà e dell'autogoverno ». Nobili parole, ma come cru•ielniente esse sarebbero smen– tite se le democrazie aiutassero 'Franco con il loro denaro, con la loro alleanza, con il fatto solo di accettarlo In loro. compagnia, a impedire, che. questa libertà e· qnesto autogo– verno ·si estendano alla Spagna. Io so che una grande parte dell'opinione americana con– divide i punti di vista che ho espressi. E' ad essa che .~ot fa~ciamo appello. Essa è attiva -e gen!'rosa'. Essa ha saputo, in molte circostanze, esercitare una &zione profonda sulla politica del suo paese. Possa essa, l!nchè in quest'occasione, far trionfare i suoi _punti di vista ». ·. · Direttore: UGO GUIDO llONDOLFO Vice-direttore respons. : ANTONIO GREPPI Autorizzazione Tri:bunale Milano 8/10/1948 n. 646 del Registro Ti·pografia Pinelli - Milano - Via Farnetd. 8

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=