Critica Sociale - anno XLI - n. 19 - 1 ottobre 1949

Critica Sociale Bi VtS'l .4 OJJ1Nmt:n!I M.B DEL SOCIMYSMO F.aadate C. RlilP.PO TURATI In Italia: Anno L. 1500 {Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L 800 Trimestre L 425 Estero » » 2 500 » » » 4000 » » 1300 » » 700 DIREZIONE E AMMINISTR.: MIiano, Piazza Dlaz, 5 • Tel. 16.319 c. C. post. per abbonati n. 3-8225 - Spedizione In abbonamento postale I gruppo 2° Anno XLI • N. 19 Il Un numero separato L. 70 Mileno, 1 Ottobre 1949 SO-MMARIO Politica e attualità Il de,itino dell'Europa (U. G. IM.) Tito e il Cominform (Zrvxo TOPALOVICH) Preuione internazion~le (GIULIANO PisCHEL) La •valutazione della sterlina (IDAVIDB CITTONE) l,'autonomia della F.1.L. (MARIO FBRRARI BRAVO) Problemi economici e sociali .~ proposito di un •problema serio: -l'organiuazione del par– tito (GIOVANNI ANTONIOLOTl'I) 8i.gnificalo dell' abolizionis.mo (LUCIANO SAPPIRIO) Storia, filosofia, varietà Palli e commenti della s.fampa italiana ed estera (p. ga.) PERCHÈ I.Il " CRITICll,, 1\101\l MUOlll Come speravamo, il nostro pressante appello ha trovato pronta rispondenza presso un buon nu– mero di abbonati e d1 amici. Abb iamo già ra ccol– to una certa somma, e noo meno importall.ti sono le espressioni di consenso, di incoraggiamento e di incitamento a proseguire nell'opera intrapresa. « La CRITICA SOCIALE, non deve morire »: que– sta è l'espressione più frequente nelle lettere che accompagnano il 'tangibile segno della solidarietà di ainici e compagni, molti dei quali sono poveri essi stessi. E UI!- gradito e lusinghiero appoggio ci è ve– nuto anche dal Presidente della Repubblica Ita- · liana, Luigi Einaudi, che fu già tra i più illustri collaboratori della nostra rivista. E' questo un ri– conoscimento prezioso dell'importanza della no– stra. rivista da.I punto di vista degli studi. Tutto questo ci dà la ferma speranza che la vo– ce del socialismo democratico non sarà costretta a tacere, che la tradizione di Filippo Turati con– tinuerà a vivere non soltanto nelle menti e nei cuoi. Ma il pericolo che ci sovrasta non è elimi– nato; è necessario per questo che molti, molti an– cora che finora non hanno potuto farlo si unisca– no agli amici generosi e solleciti. Se così sarà, potremo presto dare a tutti colo– ro che l'attendono 1'11SSicura.zione:la CRITICA SOCIALE vivrà. (In ultima pagina. pubblichiamo l'elenco delle offerte finora pervenuteci). Biblioteca Gino Bianco ll destino dell'Europa L'élttenzione pubblica è stata attratta in questi ul– timi giorni da due avvenimenti di vasta portata nel– lo spazio e nel tempo : il nuovo accordo monetario conc,uso in America e l'annunzio, dato da Truman, che già da tempo anche la Russia possiede la bom– ba atumica. Intorno a quest'ultimo fatto sono sorti subito com– menti e previsioni. La prima domanda che tutti si son fatta è per quale ragione· Truman abbia ere· duto opportuno di dar I'imnunzio al mondo, e pro- · prio in questo preciso momento, di un fatto la cui constatazione risalirebbe a parecchi mesi addietro Pensare che egli abbia semplicemente voluto dimi– nuire l'impressiçine del discorso che da lì a due ore doveva tenere Viscinski e-di cui non si sapeva quale sarebbe stato il contenuto e ili tono, appare spie~a– zione poco meno che puerile. Altri presumibili mo– tivi non si sono saputi indicare. La scelta del mo– mento per ~are l'annunzio è senza dubbio una cir– costanza notevole nella valutazione dei fatti, perchè evidentemente scopo dell'annunzio era di esercitare sullo stato d'animo generale deLt'Euro.pa un'impre~– sione rispondente ai fini che si pro.pone in questo momento la politica americana. Era naturale che Truman si ponesse il quesito se quell'annunzio con· tribuisse piuttosto ad accrescere l'allarme e Io stato di tensione del mondo o potesse invece segnare l'in– citamento, e quindi anche l'avvio ad una distensione. Se dobbiamo cercar di trarre qualche indizio da– ,gli effetti prodotti ci troviamo in una grande in– certezza. Si sono infatti pronunziati nareri diversis– simi. Secondo alcuni il fatto che anche la Russia possiede il segr,eto atomico servirà a suscitare un numero crescente di forze che cercheranno di con-– durre ad un accordo e ad allontanare ·lo spettro di un conflitto armato, dal quale l'umanità stess·a, nel suo complesso, correrebbe rischio di esser distr 1 1tta. Secondo altri invece l'annunzio del fatto accrescerà · i sospetti e i conseguenti preparativi di guerra; ma soprattutto essi credono di poter trarre dall'espe– rienza storica una previsione sconfortante. I ?eri– coli di guerra, essi dicono. divengono tanto più gra– vi quanto più si avvicinano alla parità le forze delle· parti che sono in contesa. Ciascuna di esse sente di dover esser pronta a cogliere il momento di una sia pur minima superiorità propria per evitare di esse– re sopravanzata dalla parte avversa.

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