Critica Sociale - anno XLI - n. 6 - 16 marzo 1949

122 CRITICA SOCIALE titi fratelli dei Paesi europei, dovrà avviare alla creazione di quel più stretto vincolo, di quella più intima solidarietà fra gli Stati e fra i popoli che è unica verace garanzia di pace internazionale. * * * Intanto, nella discussione de1' Patto Atlantico, il nostro Gruppo Parlamentare ha dovuto mostrarsi' diviso. Non era, d'altra parte, presumibile nè serio che avvenisse altrimenti, dopo che il dissenso su ta– le arRomento aveva avuto così clamorosa eco nella stampa. Si è del resto riconfermato anche in aµe!'to caso il costume democratico che vige nel nostro Par– tito, per cui non è nemmenc concepibile che il vin– colo der:a disciplina porti alla coercizione della co– scienza su argomenti in cui la forza della convinzio– ne non può essere dominata da nessuna estrinseca coazione. La discussione sul Patto Atlantico è venuta alla Camera con un anticipo di parecchi giorni sul pre– visto. mentre si credeva che sa~ebbe durata ancora a luni-o la resistenza cli alcune correnti portiche a– mericane e del Governo inglese, ugualmen'e avverse ad includere l'Italia negli obblighi e nelle garanzie contemplati dal Patto. Ciò che noi pensiamo -intorno ad esso non ha bisogno di essere lungamente r'pe– tuto, perchè ne abbiamo parlato più volte. Non sol– tanto siamo contrari all'adesione dell'Italia, alla qua– le riteniamo che essa non offra nessuna garanzia contro i danni che posson0 derivarle da una guerra che· si accenda in Europa e che possa anzi aggravare il pericolo; ma siamo contrari a1'1astipulazione stes– sa del Patto pet quanto riguarda anche gli altri, Paesi europei. Crediamo infatti che esso tolga al– l'Europa quella autonomia per cui essa avrebbe po– tuto svolgere una non disprezzabile azione media– trice e pacificatrice di Terza Forza fra le altre due che si contendono il predominio del mondo; credia– mo che esso segni un ostacolo difficilmente supera– bile. almeno per molti anni, alla creazione di quella Federazione europea che potrebbe· veramente essere iicondotta, per questi motivi, nel regno dei sogni, mentre pareva gradualmente avviata ad entrare, in non lungo spazio di tempo, nel regno di quelle real- , tà che, assicurando la pace nel mondo, costituiscono per i popoli la più veridica speranza e benedizione che essi possano desiderare. U.G.M. PROPOSI T'I CHIARI In 'qu,esto momento, se11za dubbio grave per il nostro Partito, ~- necessario. che tutti i compagni e simpatizzanti abbiano' chiara no;zione degli intwti con cui la parte che è prevalsa, sia pure con una infima maggioranza, nelle recenti sedute ha assun– to le redini del governo di questo. Occorre che siano immédia(amente dissipo.ti al– cuni sospetti che si sono fatti circolare (pi ù per incomprensione, speriamo, che per malizia), che ad ogni modo contribu'iscono a turbare la vità del no-, stro Partito ,e a paralizzarne l'attivitq, che occorre invece sia intensificata in questo momento che è cosi gravido di pericoli per l'avvenire del nostro Paese e di tutto il mondo. 1 All'effetto di contribu.ire alla serenità dell'animo di tutti i nostri amici crediamo opportuno ripub– blicare i due scritti con cui il nostra Direttore ha chiarito gli intenti della corrente che •egli rappre– senta e i propositi coi quali egli ha acceitato di assum~re l'ufficio di Segretario del Partito. La G. S. Non confondian10 E' stato uno strappo doloroso, per noi, separarci nella votazione di ieri' l'altr0, alla Direzione del Partito, da compagni con i quali abbiamo combat– tuto in piena concordi a tan te battaglie, prima e do– p.o la costituzione del P.SJ, .I. Ma questo è avvenuto, v_ogliamo dirlo subito, non per improvviso sposta- , mento delle nostre posizioni precedenti, e tanto me– no per un voltafaccia, come qualcuno ha voluto cre– der.e o far credere. Ne. Noi siamo nelle stesse precise posizioni in cui erav.amo già sin da quando si è cominc)ato a parlare del patto di Bruxelles e del Patto Atlantico. Siamo sulle stesse direttiv,e che informarono ·il rliscorso di Zagari e il mio alla Camera dei deputati, in occa– sione della· mozione Nenni, discorsi che ebbero lu approvazio)1e di . tutti i compagni della Camera, n cominciar.e da Saragat; siamo nelle stesse posizioni in cui ci eravamo ,posti nelle mozioni presentale al r_ecente congresso di Milano. ' BibliotecaGino Bianco Sono stati gli altri che si sono sp-oslati, non certo per volt:1bililà o leggerezza, ma sotto l'impulso di circ0stanze alle quali noi non negh~amo certamente valore, ma alla cui forza riteniamo si debba cer-. care di resistere anche· in obbedienza a certi nostri principi ideali che ci impediscono di aòattarci a un supino realismo, ma s0Ji)11attutfop-er tener conto di circostanze particolari, delle quali, del resto, molti, anche tra giornalisti e uomini politici ame– ricani, hanno dimostralo di sa,per intendere il valore. Nè ci si dica che in tal modo noi ci metti11mo il) urlo .con gli altri partiti confral,elli c-ompresi, come noi, nel Comisco. Anzi tutto sono le accennate cir– costanze che consentono 11ll'Itailia, secondo noi, un atteggiamento diverso da quello di alt11i Paesi; poi, "è ovvio richiamarci alla opinione che al riguardo ha,nno gli stessi compagni nostri di Inghilterra e del Benelux, i qua'li, sia pure per ragioni diverse dané mostve, non desiderano l'adesione dell'Italia nè , al Patto di Brux.elles, nè al-.Paflo Atlantico. E' dolor0so, p0i, che qualche avventalo o irato giudizio di compagni nostri 'rimasti in minoranza sembri autorizzare certi sciocchi. o maligni com– menti di una parte della stampa, la quale g_iudica che con la nostra dichiarazione noi ci siamo posti in linea politica con Nenni e con TogÌiatti. · Aver.e chiesto che l'Italia rima)Jga nell'O.E.C.E. anche dopo che sia esaurita la attuazione dell'E.R. P., non è evidentemente cosa' a cui Nenni e Togliat– ti siano disposti a consentire; ma certo non consen– tono all'-invito fatto ai" Governo italiano di svolgere' un'azione efficace per affrettare la costituzione della Federazioné Europea, che essi considerano come il più saldo ostacolo posto contr0 la prevalenza della loro politica filorussa. , Noi, anzi, non ci siamo mai sentiti cosi forti nella · nostra lotta contro la falsa neutralità, dietro a clii Nenni e Togliatti nascondono i loro propositi di favorire i disegni politici della Russia, come ci sen– tiamo oggi che abbiamo confermato in modo reciso la nostra avversioné contro ogni adesione dell'Italia a patti che possano includere impegni militari; non ci siamo mai sentiti comè oggi così abilitati a sbu– giardar.e e denunciare le mene politiche delle quinte

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