Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949

20 CRITICA SOCIALE strazione e da:lla burocrazia. Sir, Stafford Cripps, il mm1- stro laburista che ha più successo, non è un « destro » nè nel nostro senso nè in quello di Hindels. Bisogna però con– statare che questa nuova fase storica del movimento operaio esige e crea un suo proprio tipo di lea:der, diverso da quello della vecchia generazione dei pionieri e da quello del,le ge– nerazioni di prima del fascismo, degli Otto Bauer, dei Léon Blum e dei De Brouckère. Questo tipo non è ancora com– pletamente formato; ma è forse un caso che la maggior par– te dei Partiti operai europei è guidata da •simili tipi di rea– listi, come Attlee, Erlander, f-amadier, ecc? Il secondo fatto decisivo, la rottura fascista della conti– nuità del movimento operaio europeo, ha pure avuto effetti importanti. L'invasione del fascismo è costata una intera generazione al movimento operaio. Il periodo illegale fu ìl , periodo della distrnzion~ delle organizzazioni• e della conti– nuità dell'idea, il ritorno alla miseria piena di sacrifici e alla rigenerazione dei valori spirituali e morali. Ma Hindels, che si occupa del ,lavoro culturale nell'organizzazione giovanile, sa meglio di chiunque cosa significhi il fatto che tutta una generazione sia ·rimasta senza insegnamento socialista. Egli sa quale gioventù spaventosamente priva di idealismo e di illusioni ci abbiano lasciato la guerra e il fascismo! Nuovo· opportunismo. Il 'terzo fattore, cioè il potere dell'Unione Sovietica raf- · forzato. dalla guerra, e l'influenza del comunismo odierno sul movimento internazionale, è così importante e molteplice che non si può esaminarlo, ma solo accennarne in questo arti- · colo. Per il corso del nostro pensiero è importante _questa in– dicazione : da quando esiste il grande potere dell'Unione So– vietica, che trae aliménto ancora oggi, anche se sempre me– no, dal mito della sua. leggendaria' origine rivoluzionaria; da quando esiste la p,olitica di potenza· e dominazione multi– forme dei comunisti, da allora esiste anche qualcosa di nuovo nel movimento operaio: un opportunismo, una poli– tica contingente senza principi, una prontezza ai compro– messi, ,m adattarsi alle circostanze del momento, un gettar– si dalla parte dei potenti o dei futu.ri potenti, non nei con– fronti della borghesia ma nei confronti di Mosca. E que– sto nuovo opportunismo, questo spirito di compromesso non è più bello di quel,lo del passato, per quanto noa sia « rifor- mista». ' Ri1111ur<1amento della libe,:tà. Di contro a tutto questo, la forte ideologia dei socialisti che debbono essere pronti a lottare su dt1e froati, e a sop– portare dei sacrifici ha acquistato maggiore jmportanza. Dall'antagonismo alla' politica di· coercizione dei comunisti sorge rafforzato t1no degli elementi della nostrà ideologia socialista: la .Jibertà e l'umanità. Fin q11an<lonoi.' doveva- • mo lottare solo contro la borghesia, questi .elementi che ave– van doi;ninato gli inizi del movimento operaio passarono pian piano in seconda linea : .Ja libertà borghese, che noi ereditam– mo come lascito di una borghesia -un tempo rivolt1zionaria, sembrava assicurata; si trattava di perfezionada per mezzo della liberazione sociale. Il fascismo ha qui prodotto 11nml!l– •tamento decisivo: bisognava rioon·quistare la libertà. Ora, pe- • rò, di fronte all'assurdità comunista di volerci dare I la li– bertà attraverso la coercizione, noi rivendichiamo la liber'tà come elemento fondamentale dell'idea socialista. Noi siamo i sostenitori del rinnovamento della società in piena liber– tà. Noi proclamiamo la. pace, ,l'umanità e il nuovo umane– simo. Cos'è la destra, cos'è la svnistra. La differenza fra destra e sinistra nel movimento opera- . io è la differenza che passa fra la politica dell'oggi e ,la politica a lunga scadenza, fra la sola praxis e l'idea, fra l'esaurirsi neì presente e la volontà di òttenere un avvenire socialista. In altre parole: a destra è co!Ni che si occupa solo della tattica del giorno, per quanto possa essere one– sto e· avere successo; a sinistra è chi ha la visione degli obiettivi socialisti, realizzati con una politica costruttiva so– cialista; può essere indifferentemente un operaio, un impie– gato, un funzionario. A destra è colui. che· accetta senza protestare lo spirito BibliotecaGi110Bianco del mondo borg;hese attuale e i costumi di ied, che vive mo– ralmente nella società borghese, e realizza il progresso del– la classe operaia solo nei limiti della società borghese. Al momento decisivo' egli divèr-rà opportunista, non sarà di– sposto a S<!crificare la sua posizione e•.la sua comodità, e preferirà restare sulle vecchie posizioni. Chi è a sinistra vedrà il rinnovamento sociale nel .suo insieme e cercherà di. farlo giungere fino alla coscienza umana. , · Come si vede, « destra »·e « sinistra » nel movirhento ope– raib non ha11no nulla di comune con barricate e fucili, co– me si credette una volta, nè coi dibattiti parlamentari e le azioni extraparlamentari, coi;ne crede il compagno Hindels. E neppure con discussioni. ideologiche intorno al passato o sul fatto che nel periodo clandestino si sia stati membri de-Ila Direzione illegale del Partito. La differenza consiste nel mirare ai posti di amministrazione o all'uomo socialista, se ci si vuole concentrare sui successi immediati o se si mi– ra ad una nuova e maggiore libertà In altre parole: il potere socialista nello Stato può esse– re raggiunto anche dalla destra, in una situazione favorevo– . le; il fine umano della rivoluzione socialista solo dalla si– nistra. Perciò io faccio parte della $< sinistra». OSCAR POLÌ,AK Soc·ialismo senza ·aggettivi Nel travaglio ideologioo, e soprattutto politic~, che ca.. · ratterizza questo doloroso divenire del socialismo inter• nazionale, ed in particolare di quello .italiano, da più parti si sono fatte affermazioni riguardanti la dottrina marxi– sta, che sembrano intese a voler esasperare i contrasti di metodo ed ·a confondere le idee. Da un lato i comu·• nisti qualificano la loro prassi come una conseguenza lo– gica ed ineluttabile del pensie,o di Marx, tuttavia com– pletJltO da queUo di Lenin, pérchè infatti si dichìarano · seguaci di un Marxismo leninista. Dall'altro lato, e cioè dagli uomini che rappresentano le forze conservatrici ita• liane, sia laiehe. sia confessionali, si tenta di dimostrare che chi è veramente marxista non può essere che comunista (e con .ciò si dà perfettamente ragione alla proposizio– ne bols.cevica), oppure (ciò che è assai peggio) si rivolgf invito ai socialisti di rinnegare Marx, quasichè l'ltve,e ac– ,colto nel proprio ~pirito qÙanto. di -vitale esiste ed esi– sterà sempre nel pensiero !llaI"xista sia una colpa della quale· çi si debba mondare .. Recentemente l'organo poli– tico democristiano è a~rivatò' addirittura a qualificare l'at– tuale momento politico come il culmine della lotta fra il pensiero crisiiano e il pensiero marxista. Io· ritengo che il, disorientamento dovuto, è vero, alla scarsa cultura po– litica ed ecortomica di troppi Italiani, ma anche, e SO• prattutto, alila assenza pFessochè totale di qualsiasi possi- , bi_lità di studio o di discussione politica nel venticinquen• nio, fascista, sia giunto ad un punto tale da rendere neces– sario un richiamo· ai principi, oserei dire, elementari, che dovrebbero conoscere anche gli studentelli di economia politica detle scuole medie. Quando · si parla di marxismo, la maggi.or parte degli ascoltatori, in genere brave persone, amanti del quieto vi– vere, conservatrici della ·propria tranquillità più anoora che di una forma economica .le cui caratferistnche ignorano, vedono rosso, perchè identificano la nostra bandiera col sangue ,che dovrebbe scorrere a fiotti il deprecato giorno della presa di possesso del pot~re da parte del proletariato. Per tutti costoro Marx è il disordine, l'insurrezione ar– mata, la violenta depredazione degli averi di qualsivo• glia possidente: una specie, di palingenesi sociale o di di– luvio universale. Per gli altri, meno· ignoranti e che hanno avvicinato al– meno la dottrin~ marxista, il problema è diverso. Gli uni sostengono che· Mavx è stato gradnalista; altri invece che egli è il prototipo del rivoluzionario per eccellenza e che ,,•

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