Critica Sociale - anno XL - n. 19 - 1 ottobre 1948

430 CRITICA SOCIALE del conseguimento di una pensione il giorno che sia– no ·mandati a riposo. E' anche vero che tra i funzionari dello Stato ve ne sono molti che, con incarichi in varie commissio– ni, riescono a raddoppiare e più che raddoppiare il loro apparente stipendio; è anche vero, purtroppo, che fra essi ve ne sono alcuni che meritano un com– penso anche minore di quello che percepiscono, per– chè mancano ,in modo assai grave all'adempimento del loro compito, non rispettando l'orario di servi– zio, perdendo molto tempo in conversari, oppure at– tendendo, sul tavolo del loro lavoro, ad occupazioni retribuite che non hanno nulla a che fare con le fun– zio!Ji loro assegnate dallo Stato; è anche dolorosa– mente vero che qualcuno arrotonda il suo stipendio accettando compensi da privati, talora per dare una più rapida evasione alle pratiche che li riguardano, postergando altre che concernono interessi di poveri diavoli che non hanno' la possibilità o non hanno il coraggio di offrire mance per ottenere ·favori; e al– tre volte tradendo addirittura gli interessi dello Sta– to, consentendo ai fornitori d'imporre nei contratti condizioni più gravose di quelle che lo Stato potreb– be ottenere da altri. Verissimo tutto questo, e verissime anche altre co– se che si potrebbero dire in argomento; ma non si può per questo condannare alla fame un gran nu– mero di funzionari che lavorano assiduamente e con coscienza e meritano di veder equamente compensato il loro lavoro. Anzi, la constatazione del male che esi– sté, anzichè indurre _adifferire la soluzione del _pro– blema degli impiegatF, dovrebbe imporre- il perento– rio dovere di risolverlo al più presto. Il problema della burocrazia è ce.rtamente molto complesso e dif– ficile e nessun governo ha avuto sin qui il coraggio cli affrontarlo risolutamente e nella sua pienezza. M:1 ora esso si è aggravato, anche per la. pletorica im-. missione di impiegati inutili avvenuta nel periodo fascista e purtroppo continuata in parte anche al– l'indomani della liberazione, a vantaggio cli persone che a questo grande avvenimento. non potevano van– tare di aver dato efficace contributo di opere·. D'al-. tra parte una comr'xiissione nominata all'indomanq della liberazione e presieduta da uno dei più s.apien-· ti cultori di scienza. d<rll'amministrazione, ha formu– lato e presentato già da tempo una relazione che _co– loro i quali l'hanrw esaminata- dichiarano ispirata a' una chiara visione del problema, anche se non giunge a proposte specifiche e concr_ete.Perchè il governo la tiene quasi nascosta e non la ·prende a ispirazione del– l'opera di riforma a cui dovrebbe accingersi ormai senza indugio? Sempre nel campo della politica interna abbiamo;,. avuto fmalmente varie manifestazioni dell'attività e del pensiero comunista: le sedute del comitato ::en– trale, il discorso pronunziato da Togliatti in..risposta alle parole rivoltegli in occasione del suo ritorno al-_ l'attività parlamentare, l'adunata di Roma. La riunione del Comitato Centrale de1 P.C.I. ha confermato l'impressione che, sebbene si continui in un atteggiamento di ossequio, non certo conforme a un costume democralicò, verso Palmiro Togliatti, Biblioteca ·GinoBianco. che continua ad essere proclamato « capo del partito comunista», « capo del proletariato italiano> e con– siderato, almeno a parole, come una fonte infallibile a cui si ricorre per trovar sempre la giusta via, in realtà va gradualmente trapassando in altre mani la direzione dell'attività del partito. Longo è appar– so veramente l'arbitro della situazione, il vero capo del suo partito, colui cui spetta d'ora innanzi (non sappiamo fino a quando) di dirigere l'attività del P.C., probabilmente ·sÙ ispirazione che proviene da più alti gradi della gerarchia comunista internazio– nale. Si era detto che, dopo l'insuccesso dello sciopero del 14-15 luglio, il P.C.I. sentiva la necessità di re– stringere magari le file dei suoi proseliti, ma di sot– toporli a più rigido esame per assicurarsi della loro pronta disposizione a seguire ed attuare tutti gli or– dini che venissero impartiti, per qualsiasi forma d'a• zione. Dalle conclusioni formulate da Longo a chiu– sura del lungo dibattito che era stato aperto dalla sua amplissima relazione, risulta che una cernita ri– gida dei proseliti è veramente ritenuta necessaria, e soprattutto un loro progressivo addestramento all'a– dempiménto di tutti i doveri che il partito può im– pon:e; che in pari tempo però il partito comunista sente un sacro terrore dell'isolamento a cui qualcuno riteneva che esso potesse essere ormai disposto per avere maggiore facilità e libertà di manovra; e che intende anzi di fare ogni sforzo per mantenere at– torno a sè un vasto alone di simpatie e di consensi,· di mantenere per questa via a: sua d1sposizione una ·massa di manovra della. quale possa valersi sempre quando le circostanze lo richiedono. E di questo ab– biamo gia avuto prova nel tentativo di ridurre, an– che nel nome, a feste di popolo le adunate di par– tito, e altre- prove vedremo certo prossimamente s11l terreno dell'azione sindacale, che richiederà molto at– tenta osservazione e circospezione da parte dei no– stri compagni che fan parte dei comitati della C.G. I.L: e delle singole Came~e ciel-Lavoro. - Quanto all'adunata cli Roma, nòn. abbiamo molto da· dire. Essa ha voluto essere una risposta all'adu– nata dei baschi verdi dell'Azione Cattolica, una cli-. mostrazione che anche il partito comunista ha capà-· ci\à di .mobilitazione,·clelle sue ·forze e può permet– tersi il lusso di spendere ipolte centinaia di milioni ·per raccoglierle nella capitale da· ogni ·parte d'Italia. Del resto il partito comunista non è alle prime pro– ve· e anche prima del!'Azione Cattolica aveva dimo– strato- di avere, anche in questo campo, raccolto una ,parte notevole °della dolorosa eredità che il partito · fascista ha lasciato nel costume della vita pubblica italiana. *·** Nel campo del!,! politica internazionale l'attenzio- ne di tutto ii' mondo è in questi giorni rivolta all'as– semblea dell'O.Nl.U., dinnanzi alla quale ·dovranno essere discusse ·anche alcune questioni che riguarda– no direttamente il nostro paese: quella delle l'lostre colonie e quella della ammissione dell'Italia fra le Nazioni Unite. Su quest'ultimo punto non crediamo - .:he il risultato possa esser diverso da quello che la 'proposta ha avuto in altre precedenti assemblee. Il veto russo permarrà, dato che America ed Inghil-

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