Critica Sociale - anno XL - n. 19 - 1 ottobre 1948

.Critica Sociale B191S7.4 (IJJ.lNDlerN A:LE DEL SOCI A ·US.MO Jl'ODdata de PfLIPPO TU~TJ In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre 'L. 800 Trimestre L. 42$ Estero • • 25ÒO • • _ • 4000 • . • 1300 • • 700 DIREZIONE E AMMINISTR.: Milano, Piazza Dlaz, 5 ■ Tel. ■ 16.319 c. c. post. por obbonatl n. :S-8225 • Spedizione In abbonamento postalo: gruppo Il Anno Xl - N. 19 Un numero separato L. 70 MilaAo, 1 Ottobre 1948 SOM-MARIO Polltica ad attualità Atmo•fera torbida (V. G. M.) In memoria di Turati, Tréves, Kuliscloff . li ritorno di Turati e di Treves (Uoo GUIDO MoNDOLFO) La politica del non in·tervento (FILIPPO TURATI) Liberto. (CLAUDIO TREVES)' _ Anna Kuliscioff (U. G. MoNDOJ.FO e FAUSTO PAGLIARI) Dal carteggio Turati-Kulisciof,f Problemi economici a sociali Per un'inchiesta mondiale sul rispetto dei, diritti sindacali (VA~NI B. MONTANA) . Regionalismo e perplessità burocratiche (ALBERTO PAINI) Storia, filosofia, varietà Le cose di Cecoslovacchia (continua) (ITALO PrnTRÀ) L'Opinione dei compagni in cifre (U?OBBRTO ALFASSIO GRIM'ALDI) r Il prezzo del~a pace (GUIDO CERONETTI) Fatti e commenti della stampa italiana ed est;ra (p~·ga. e g. p.) Ciò che si stampa: MARIO BORSA, L'ora clte volge (G. P.) Atmosfera · torbida NeUa vita interna del nostro Paese e nella vita intèrnazionale l'ultima quindicina è stata ricca di im- . portanti avvenimènti. Cominciamo, per_9.uanto ri- 1gua,rdala vita interna, dalla lunga e interessante riu– nione della· Direzione del nostro partito, la quale ha discusso, insieme con altri minori ,problemi, la que– stione sindacale e quella della partecipazione nostra al governo. SuUa pr.ima è stata ribadita in· ogni parte la mozione che era stata· votata nel Convegno tenu– to a Milano il 21-23 agosto e sono state date indi– cazioni intorno al modo in cui queUa mozione deve ess~re applicata in confronto dei più recenti svilup– pi della crisi sorta dall'aUontanamento dei democra– tici cristiani dalla C.G.I.L. Sulla questione della par– tecipazione al governo si sono .manifestate tre ten– denze: una contraria senz'altro allà permanenza nel governo ; una seconda che invece esclude, almeno nel momento presente, ogni ragione che possa in qual– siasi modo modificare la deliberazione presa in se- · guito alle trattative svoltesi con De Gasperi all'inqo– mani delle elezioni del ~8 aprile; e, fra l'una e l'al– tra. una terzà opinione, che, pur·· ricbnoscendo che nel momento presente ragioni tassative di uscir dal governo non esistono e la permanenza nel governo può-ancora produrre qualche frutto, ritiene però che sia necessario spingere la democrazia cristiana a vin– cere tutte le resistenze conservatrici e reazionarie che sono nel suo seno, a compiere un'opera più audace e · più organica di riforme, senza· di che la collaborà– zione socialista non potrebbe essere a lungo continua– ta. In sostanza, si può dire che 'questa terza opinio– ne sia prevalsa, perchè nella mozione votata a gran– de maggioranza si è riconosciuta la necessità di ri– vedere continuamente i patti della collaborazione in relazione agli sviluppi della situazione politica nazio– nale. e internazionale;• e in pari tempo si è ravvisata la. necessità di una più stretta comunicazione· tra i nostri compagni che sono al governo e il gruppo par– lamentare da una parte e il partito e gli elettori dal– l'altra. perchè questi si rendano conto dell'opera che si compie con la partecipazicme al governo e possa– no dare incitamenti e indicazioni m base ad infor– mazio-ni concrete e precise. Sempre sul piano della politica interna la sco.rsa quindicina è stata doqimata dal problema degli im– piegati statali, che avrà certamente anche nelle pros– sime· settimane una preminenza nell'attività dei par– titi e, speriamo, del Gover!1o. Dobbiamo dire senz'al-- . tro che, a nostro -avviso, il Governo non è -stato felice nel suo atteggiamento iniziale. Siamo perfcttamen– te d'a~_cordo che sarebbe dannoso 'agli stessi impie– gati statali, olt~e che ad infinite altre categorie di cittadini;· che il Governo, per accogliere in pieno le domande· di quelli, si addossasse il carico di una spe– sa ·che, secondo calcoli abbastanza esatti, ammonte– rebbe a 140 o 150 miliardi -o~i anno. L'inflazione che necessariamente ne deriverebbe determinerebbe una scossa disastrosa in tutti i bilanci privati e, al– lontanando la speranro di un prossimo assestamen– to del bilancio dello Stato, avrebbe anche· per questa via ripercussioni assai nocive nell'economia pubbli– ca e privata. Non si deve peraitro ta~er~ che il pe- · ricolo d'inflazione (e spesso non si tratta soltanto di pericolo) viep.e anche da t~tti gli altri aumenti di salari ~ stipendi concessi a_qualsiasi categoria di pre– statori d'opera; e non è giusto che l'obiezione rica– vata dalla previsione di quel pericolo si faccia valere solo nei confronti dei dipendenti dello Stato che, nel loro complesso, costituiscono · forse la categoria più bistrattata di prestatori d'opera,,anche se hanno a lo– ro vantaggio la certezza della-stabilifà dell'impiego e

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