Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948

358 CRITICA SOCIALE una piccola mossa falsa,. anche non voluta da loro, anche deprecata con tutto il fervore, trascini loro e il mondo nel vorticoso abisso di una nuova guerra. * * * S0no questi avvenimenti, è questa situazione Ghe attrae l'attenzione e tiene sospesi gli animi di tut– ti, la cui mente, tutta presa in queste preoccupa– zioni, sembra non possa rivolgersi ad altri avveni– menti. Ma se i fatti elencati sono angosciosa espres– sione di forze di distruzione, che attentano alla wa– ce del mondo e al patrimonio della sc1a civiltà, raoi dobbiamo aver la forza di rivolgere la nostra at– tenzione, la nostra passione, la nostra azione ver– so qùei segni di volontà di vita che vanno manife– standosi anche in mezzo alle · minacce del turbine devastatore. E tra questi segni di vofontà di vìta noi poni.amo, come uno dei più importanti, il .Con– vegF10 sindacale indetto dal nostro partito, che è stato tenuto a Milano riei giorni 21, 22, 23 di ago– sto. In un breve disc;orso tenuto in un banchetto' of– ferto dalla Federazione milanese del P.S.L.I. a,l compagno Antonini e agli altri ospiti americani; il nostro Saragat ricordava che nel convegno interna– zionale socialista tenuto recentemente a Parigi, quan-do egli e gli altri membri della delegazione ita– liana entrarono nella sala delle adunanze a fianco del compagno Blum e di altre fra le più eminehti figure del socialismo internazionale, ·scoppiò nepa sala un grande applauso, al quale egli pure e i suoi compagni italiani si associarono, nella ferma con– vinzione che esso fosse rivolto verso Léon Blum. E invece alcune grida che immediatamente si lev:a– r~no dalla folla raccolta nella sala dimostrarono che quell'applauso voleva essere un ·tributo di am– mirazione all'opera che ,noi socialisti italiani ave'\la– mo compiuto in quest'anno e mezzo di vita del no– stro partito e alla vittoria che avevamo saputo co 1 n- - seguire e meritare nella votazione del 18 apri e. . Quell'applauso del resto era stat_o preceduto da, e– splicite dichiarazioni venute da più parti, le quali affermavano che col nostro comp9rtamento e con la locta tenacemente combattuta contro tap.ti peri– coli e violenze e difficoltà di ogni sorta, noi avé– vamo bene meritato, non solo del nostro· Paese, ma di tutta l'Europa, e' avevamo portato un notevole contributo all'opera che i socialisti di tutti i Paesi europei vanno compiendo per salvare la pace del mondo. Certo noi non attendevamo la possibilità che ci fosse riconosciuto un così largo merito quando, al– l'indomani della scissiotJ,ecompiutasi nella sala B r– berini, noi ci raccogiievamo a meditare sulle pos– sibili conseguenze dell'atto audace che aveva o compiuto. Forse anch~ per le eccessive speran e che· molti nostri amici avevano avuto nel mome o in cui deliberavamo di allontanarci dal vecchio par– tito, noi avemmo per qualche momento la sensa– zione di poter ,restare isolati nella vita, del Paese, nelle lotte per l'ascensione del proletariato, senza seguito, senza possibilità. di avvenire. La tenacia della 11ostra fede, la nostra ferma volontà di lot– tà la coscienza <diaver compiuto un dovere e ri- , ' BibliotecaGino BianL,o sposto ad una necessità ci hanno dato quella forza per cui abbiamo potuto adempiere ad un compito così delicato e così alto. Ebbene, io sono ferma– mente persuaso che anche il convegno sindacale che si-è tenuto a Mi_lanoè un nucleo da cui scaturiran– no cose assai più grandi di quelle che in questo momento esso sembra contenere. Sull'importanza che quel convegno ha avuto co– me contributo allo studio e alla soluzione del pro– blema sindacale, sulla natura delle discussioni che vi son state fatte e della mozione in cui una stra– grande maggioranza ha affermato il suo pensiero e tracciato le direttive alla futu_ra azione sindacale dei nostri compagni, altri parlano in questo nume– ro e parl~ranno nei fascicoli successivi della no– stra rivista. Qui noi intendiamo invece riallacciare il compito che il convegno aveva assunto, ed ha assolto, con tutta la situazione politica nella quale s'innesta !'.azione del nostro partito. E' intanto da notare che agli inizi del nostro partito, e per lun– go t@mpo anche in seguito, anzi ,-- possiamo dire - anche oggi, da parte del P.S.I. e del P.C.I. si è •insistentemente ripetuto che noi non avevamo die– trOIdi noi nessun seguito di proletariato. E infatti nelle prime votazioni che furono fatte, dopo la co– stituzione del nostro partito, per la nomina di rap– present;mti sindacali, noi abbiamo avuto un nume-. ro insignificante di voti, che avrebbe potuto spe– gnere la nostra fede e fiaçcare il -nostro coraggio, se ·non fossimo stati sorretti dalla coscienza della necessità del compito che noi ci eravamo prefissi. E di questa fede _siamo stati compensati, perchè i voti dati ai nostri rappresentanti negli organismi sindacali sono andati con,tinuamente crescendo, e in certi settori in misura notevolissima. E pur se qual- · cuno possa anche eventualmente osservare che noi abbiamo raccolto maggiore adesione nel campo degli impiegati e dei tecnici che non in quello <lei lavo- , ratori manuali, non abbiamo· Nessun motivo di do– ,lerci di questa osservazione. P~oletariato è l'uno, proletariato è l'altro; e quello che scrive tenendo all'avrambraccio il manichino per non logorare 1a giacca è spesso più miserabile e più degno di so– lidarietà che non quello che impugna il martello; e se da un grado maggiore di cultura esso è portato a vedere, con anticipo sugli altri, che la via buona della redenzione proletaria è quella che noi seguia– mo, noi non abbiamo certo motivo di sentirci avvì– liti per questo; anzi ... Per scrupolo di' lealtà possiamo anche ricono– scere che il seguito sempre maggiore che noi an– diamo raccogliendo nOn rappresenta tanto una ade– sione a,l programma politico del nostro partito quan– to la sensazione che noi soli rappresentiamo vera– mente una possibilità di autonomia del movimento sindacale da ogni ingerenza soffocatrice di partiti; ma da questo non viene scemata, anzi è forse ac– cresciuta l'importanza del fatto che noi segnaliamo. Esso ihfatti è il segno di un risveglio di coscienza nelle file del proletariato organizzato per le batta– glie sindacali .. Essb dimostra che va aprendosi a una esatta visione della realtà anehe la mente di coloro che finora avevano mostrato di non saperla vedere.

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